mercoledì 31 marzo 2021

WWW.. Wednesday! #234

Mi sento divisa tra la voglia di fare mille cose e la voglia di non fare assolutamente nulla. Dite che è normale? Dite che è la primavera? 
 
Ma ci pensate che domenica è Pasqua e sembra non essere cambiato niente? 
Se penso che poi la settimana dopo è anche il mio compleanno... *alza gli occhi al cielo* 


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)


Ci ho messo poco più di una settimana per finire Il Regno di Rame di S.A. Chakraborty, ma ne è valsa la pena. Ho trovato questo secondo volume ancora più scorrevole del primo, i personaggi maturati, i vari intrighi capaci di tenere viva l'attenzione e ho soprattutto rivalutato un personaggio che nel primo libro mal tolleravo. Recensione QUI.
E siccome mi mancava ancora un cartaceo per mettere la spunta agli obiettivi mensili, mi sono buttata su due raccolte di poesie: Raising the Dead e Waking di Ron Rash. Sono molto americane, molto concentrate sulla sua Carolina del Nord e del Sud e la vita lì - nel passato risalendo fino alla Guerra Civile e arrivando anche in tempi abbastanza recenti come gli anni '90. Alcune non le ho capite davvero perché con la poesia io ci faccio a botte, ma altre hanno saputo toccarmi il cuore. Ve ne parlo meglio nell'appuntamento del BRT che andrà online venerdì.
 
 
 
What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)
 

Concludiamo il mese con questo gioiellino di dolcezza: Heartstopper – Volume 3 di Alice Oseman - mi basterà oggi pomeriggio per riuscire a leggerlo.
 
 
 
What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)
 

Mi è venuta voglia di tornare a Cherrywood Grove e quindi ho subito preso dalla libreria Death of a Bachelor di M.A. Hinkle. Qualsiasi scorcio ci possa essere di Gareth e Felix è ben più che gradito, anche se tecnicamente questo viene prima di Diamond Heart nella serie - ma si sa che io non faccio mai le cose nel verso giusto.
Leggerò poi Breath Like Water di Anna Jarzab, che mi aspetta su NetGalley ormai da quasi un anno e che avevo aggiunto perché per qualche motivo mi ha ricordato From Lukov with Love - lettura dalla quale ero reduce al tempo. 
 
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Fine dell'ultimo WWW di marzo che ho scritto con un occhio chiuso e l'altra mezzo aperto - caspita, questo miorilassante sì che fa da sonnifero. 
Comunque, nel caso ve lo siate persi, venerdì è andato online il recap dei miei danni librosi, domani c'è il recap del mese e vi ricordo che venerdì va online il BRT!
Per quanto riguarda il post di oggi, la procedura la sapete... ci sentiamo presto!

lunedì 29 marzo 2021

[Recensione] "Il Regno di Rame" di S. A. Chakraborty

Nuova settimana, nuova recensione - e ammetto che per un attimo me la sono vista brutta e pensavo che non sarei riuscita a postare. Perché il libro sarà anche scorrevole - anche di più del precedente - ma sono comunque 650 pagine, gente.
 
Grazie alla Oscar Vault, che è sempre generosa con le sue ARC digitali.
 
 
Titolo: Il Regno di Rame
Titolo originale: The Kingdom of Copper
Serie: The Daevabad Trilogy #2
Autrice: S. A. Chakraborty
Data di uscita: 2 marzo 2021
Data di uscita originale: 22 gennaio 2019
Pagine: 650 pagine (Kindle Edition)
Editore: Mondadori Oscar Vault
Link Amazon: https://amzn.to/3lv6Lt1

Trama: La vita di Nahri è cambiata per sempre nel momento in cui ha accidentalmente evocato Dara, un misterioso jinn. Fuggita dalla sua casa al Cairo, si è ritrovata nell'abbagliante corte reale di Daevabad, immersa nelle cupe conseguenze di una battaglia devastante, e lì ha scoperto di aver bisogno di tutto il suo istinto truffaldino per sopravvivere.

Anche se accetta il suo ruolo ereditario, sa di essere intrappolata in una gabbia dorata, controllata da un sovrano che governa dal trono che una volta apparteneva alla sua famiglia: basterà un passo falso per far condannare la sua tribù.

Nel frattempo, Ali è stato esiliato per aver osato sfidare suo padre. Braccato dagli assassini, è costretto a fare affidamento sui poteri spaventosi che gli hanno donato i marid. Così facendo, però, minaccia di portare alla luce un terribile segreto che la sua famiglia ha tenuto nascosto a lungo.

Intanto, nel desolato nord, si sta sviluppando una minaccia invisibile. È una forza capace di portare una tempesta di fuoco proprio alle porte della città. Un potere che richiede l'intervento di un guerriero combattuto tra un feroce dovere a cui non potrà mai sottrarsi e una pace che teme di non meritare mai.
 
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Cercherò di essere breve, sia per non spoilerare questo libro che per non spoilerare chi invece non ha nemmeno ancora letto La Città di Ottone

Il primo libro era finito con un cliffhanger nell'epilogo che poneva più domande di quante se ne avevano prima e teorie in attesa di essere verificate - ehi, che poi alla fine una cosa l'ho proprio teorizzata correttamente. 

Il Regno di Rame inizia poco dopo il momento in cui ci siamo lasciati con la fine della Città di Ottone, ma poi salta di cinque anni in avanti e vediamo come in questi cinque anni alcune cose siano cambiate e altre siano rimaste le stesse, come certe ferite di guerra siano guarite e altre siano ancora aperte - sanguinanti e mai cicatrizzate.

Nahri riversa tutta se stessa nel suo ruolo di guaritrice, cercando di assimilare quanto più possibile dalla sua mentore e divisa tra i doveri che le sono stati imposti per mantenere la pace tra la varie tribù e il desiderio di libertà per i suoi daeva, consapevole di non essere in grado di proteggerli senza pesanti conseguenze per tutti quanti. 

Daevabad è una polveriera pronta ad esplodere con tutti i suoi problemi politici, di disuguaglianza tra purosangue e sanguemisti e l'evidente disparità di ricchezza non solo tra le due categorie sopra citate, ma anche tra le diverse tribù - e pur essendo ambientata nell'Ottocento, tutto questo è decisamente attuale e applicabile ai giorni nostri. 
Tirannia, oppressione, sacrificio, privilegi - ognuno dice la sua sull'argomento, portando inevitabilmente a scontri tra le parti che potrebbero anche risultare fatali quando vengono a contrapporsi famiglia, lealtà, valori e ciò che è giusto fare.
Bei discorsi sull'unione del popolo che invece portano soltanto a divisioni più profonde.

Per tutto il libro l'autrice crea una tensione di intrighi politici, di corte e anche nelle strade di Daevabad che cresce e cresce fino ad arrivare all'azione finale in cui tutto esplode. Personalmente adoro i libri con gli intrighi politici, con l'arte del compromesso che inevitabilmente va a scontrarsi con l'impulsività di chi non riesce a stare zitto e fermo. 

Quello di Daevabad è un mondo complesso, in cui ogni personaggio che narra ha le sue ragioni e i suoi torti - in alcuni casi è difficile individuare chi sia il cattivo della situazione (a parte i malvagi assoluti e anche lì la cosa è comunque grigia) perché ognuno di loro offre un punto di vista peculiare a seconda della sua vita, dei suoi valori e delle sue credenze. 
Si resta comunque incantati di fronte alla sua magia, ai suoi usi e costumi, al cibo e ai suoi sapori, ai profumi e ai colori di ogni cosa, ai vestiti e alle tradizioni - e i riferimenti ai metalli della città non sono mai stati tanto importanti come in questo libro. 

I personaggi sono incredibilmente maturati - nel primo mal sopportavo Ali per quella sua rigidità sebbene avesse il cuore al posto giusto, mentre in questo mi sono ritrovata ad amarlo e a preoccuparmi per lui in ogni occasione. E l'altro personaggio che nel primo volume gli preferivo continua ad avere il mio cuoricino, ma accidenti se non prende una cantonata dietro l'altra in questo secondo libro - anche lui convinto di fare la cosa giusta, spezzato nell'anima e convinto di non essere nulla più di ciò che l'hanno fatto diventare. 
Nahri invece è diventata una giovane donna che ha dovuto imparare l'arte del compromesso, a chiedere cose piccole facendo un passo alla volta con la speranza di arrivare a qualcosa di più grande un giorno - nonostante questo, Nahri è comunque frustrata e stanca, intrappolata in quello che una volta era il palazzo della sua famiglia e ora costretta a chinare la testa di fronte ai Qathani, sempre più spesso nostalgica dell'Egitto e del Cairo che ancora identifica come la sua vera casa.

In questo secondo libro i personaggi secondari assumono più peso e ci sono anche delle new entries a cui è impossibile non affezionarsi. Ad alcuni ho voluto bene fin da subito, con altri ho avuto un rapporto altalenante per tutto il romanzo ma pure con loro, quando arriva il momento #mainagioia (e ce ne sono di momenti #mainagioia in questo libro), finisci inevitabilmente per restarci malissimo. 

Così come si rimane a bocca aperta per alcuni segreti di famiglia che vengono alla luce, per legami famigliari che prima erano ignorati o sconosciuti, per vendette che stanno aspettando da anni di essere compiute, per alcuni sprazzi di storia antica che finalmente emergono e per altri elementi che è ancora difficile incastrare insieme - come il coinvolgimento dei Marid in primis, all'alba dei tempi, e di come potrebbero essere stati coinvolti anche in tempi più recenti. No, perché intanto io mi sono fatta un'altra teoria.

Ovviamente l'epilogo è un'altra mazzata sui denti che ti lascia con più domande che risposte e non vedo l'ora di avere tra le mani il terzo volume conclusivo. 

venerdì 26 marzo 2021

Some (New) Books Are (Here) #32

Mi sono resa conto che questa rubrica - a parte gli speciali per le festività e il mio compleanno - latitava dal lontano 2019. 
E sì che comunque di entrate ce ne sono state durante lo scorso anno - anche al di fuori dei vari regali. Il che mi ha portata a rendermi conto che mi ero impigrita parecchio, limitandomi a mostrare i nuovi libri durante i recap mensili - e neanche sempre. 
 
Ed è da gennaio che combino un po' di danni, quindi eccoci qui. 
Che poi in realtà manca ancora un libro perché è ancora in viaggio dall'America e, solo una volta fatte le fotografie, mi sono resa conto che avevo dimenticato di inserire un fumetto - e vabbè, li vedrete il mese prossimo.

Some (New) Books Are (Here) è una rubrica inventata da me a cadenza assolutamente casuale nella quale vi mostro le mie nuove entrate in materia librosa, perché sono arrivate in casa mia e via di questo passo.

Per la serie: GiuntiCard sei diventata una vera delusione, ma 5€ di sconto sono meglio di niente.
 

 
Questi sono acquisti che risalgono ancora a gennaio, un pomeriggio che ero al centro commerciale con mio padre e ancora si poteva andare a fare la spesa in più di uno. 
 
Io sono andata alla Giunti perché avevo raggiunto la soglia dei punti per i cinque euro di sconto e avevo puntato Thunderhead di Neal Shusterman - visto qualche settimana prima durante un giro in libreria con una mia amica. E sì, lo so, non l'ho ancora letto nonostante abbia pure l'eARC della Oscar Vault sul Kindle - shame on me.
 
Mio padre mi ha seguita e, intanto che mi aspettava, si è messo a dare un occhio ai thriller e con la sua GiuntiCard ci siamo portati a casa anche Non uccidere domani di Samantha Downing. I miei l'hanno già letto - mio padre non ne è rimasto molto entusiasta, il parere di mia madre è stato un po' più positivo e secondo lei a mio padre non ha fatto impazzire perché ha un'impronta molto femminile - e come al solito io sono l'ultima ruota del carro. 
 
 
Per la serie: si fa prima a spendere i soldi che ad accumularli, chissà perché & tu fatti i tuoi conti che questi poi diventano marchesi. 
 

 
Dunque, da dove cominciare? 
 
Sapete che metto via 1€ per ogni libro che leggo e nei miei piani, con i soldi messi da parte l'anno scorso, c'era l'intenzione di comprare From Lukov with Love di Mariana Zapata (recensione QUI), tutta la storia di Wes e Jamie vista in Him, Us e Epic e, sempre della Kennedy e della Bowen, anche Top Secret - i conti tornavano, erano assolutamente perfetti e io ero certa della mia scelta. Solo che poi mi sono accorta di come certi libri che non erano disponibili su Amazon fossero invece presenti su Abebooks e come, in certi casi, costassero anche molto meno. E insomma, che dovevo fare?
 
Così da Amazon ho tenuto lo stesso la Zapata, da un venditore terzo ho preso The Cousins di Karen M. McManus (e quanto amo le cover americane) e un altro libro che vedrete poi sotto perché, per quello, c'è un'altra storia dietro. Da Abebooks invece ho preso Master of One di Jaida Jones & Dani Bennett perché l'ho amato (recensione QUI), Gmorning, Gnight! - Little Pep Talks for Me & You di Lin-Manuel Miranda & Jonny Sun e il famoso libro che vi dicevo all'inizio che deve arrivare dall'America, in un tempo indicativo che va dal 3 al 24 aprile - speriamo bene. 
 
Ma allora Epic di Sarina Bowen & Elle Kennedy da dove salta fuori?
Avevo dei buoni e una piccola cifra a disposizione in seguito ad un lavoretto e allora voi potreste dire che potevo usarli per acquistare quello che era originariamente nei miei piani e che avevo lasciato indietro - e avreste pure ragione.
Ma ci tenevo a recuperare un paio di cofanetti di stagioni di serie televisive che mi mancavano e mi sono pure buttata a comprare su Amazon UK dopo anni perché con quello che ho speso per due cofanetti, su Amazon IT mi sarebbe a malapena bastato per un solo cofanetto. E insomma, dopo restava ancora qualcosina e quindi ci ho infilato la novella in attesa di prendere i due romanzi più avanti.


Per la serie: ti piace buttare i soldi, vero?


 
Dunque, qui la cosa si fa un po' imbarazzante. 

Avete presente come, qui a destra, dico di possedere un numero esagerato di copie di Orgoglio & Pregiudizio? Beh, la cosa mi sta un po' sfuggendo di mano con Courtney Summers - del tipo che cerco di mettere le mani su qualsiasi tipo di edizione dei suoi romanzi (rigida, flessibile, ecc.) e ho pure in varie wishlist le edizioni nelle varie lingue in cui i suoi romanzi sono stati tradotti. Ma NON sono ancora a quel punto.

Il punto è che i suoi primi due romanzi - Cracked Up to Be e Some Girls Are - continuano ad essere un punto fermo nel mio cuore e sapevo di non avere bisogno di What Goes Around, che raccoglie entrambi. Eppure... 
 
Mi sono detta che, siccome continuano ad essere così importanti per me, l'avrei preso per un giorno rileggerli e annotarli. 
 
Il punto è che questa NON è la mia prima copia di What Goes Around.

Avendo l'intenzione di annotare, sottolineare e via di questo passo, ho voluto risparmiare e così l'anno scorso avevo acquistato una copia usata su Abebooks proveniente dalla Germania. Il "problema" è che era praticamente perfetta e non ho mai avuto il coraggio di toccarla e "sporcarla". 
Così quest'anno, con una parte di quei soldi delle letture messi da parte, (con molta, ma molta fatica) ho deciso che ne avrei comprato un'altra copia, avrei fatto il confronto e quella che ne fosse uscita "peggio" in termini estetici (pieghe, strappi, graffi, ecc.) sarebbe poi stata la mia copia da annotare. 

Mi è arrivata una sberla di libro - non sto scherzando e dalla foto non lo potete capire, ma è ENORME. Totalmente fuori scala e assolutamente non un St. Martin's Press nonostante esteticamente dentro e fuori sia identico - se lo date in faccia a qualcuno gli fate girare il collo di 360° da quanto è grande e pesante. E grazie al cielo a questo punto non ho mai toccato la copia comprata l'anno scorso. 
Non so se sia questione di fornitura/fornitori e disponibilità o chissà che altro e forse anche il COVID incide sugli approviggionamenti, ma mi ha fatto pensare a quando l'anno scorso ho comprato la flessibile di When Summer Ends di Jessica Pennington e questa - forse per un difetto suo - ha cominciato letteralmente a disintegrarsi: la copertina ancora oggi si pela e perde pezzi, sbriciolando costina e angoli. Ho fatto il reso, ma mi hanno fatto tenere la mia copia inviandome un'altra nuova sostitutiva - questa nuova copia era impaginata nello stesso modo, la cover era uguale e portava il marchio della TorTeen, ma si vede la differenza: ha la tipica cover gommosa/satinata che mi ha fatto subito capire, anche senza guardare l'ultima pagina dove c'è scrtto, che era stata stampata da Amazon. 

E mi sono resa conto che molti dei miei libri sono così: sono come dovrebbero essere in tutto quello che conta, portano il marchio della casa editrice che li ha pubblicati, ma poi sono stampati da Amazon - forse per la poca disponibilità di magazzino, forse per garantire sempre la consegna veloce, forse adesso per il COVID. Però io aspetterei anche, se questo significasse avere la copia "originale" del libro. 
 
E speriamo bene per The Project (recensione QUI), visto che è l'unico che so con certezza sarà tra i miei regali di compleanno.

Insomma, tutto questo per dire che What Goes Around mi è arrivato totalmente fuori scala, ma ha dalla sua che è estremamente floppy e sta aperto da solo che è una meraviglia. Essendo così grande ha anche tanto spazio bianco per annotare senza problemi, ma non parliamo di quante copie di Cracked Up to Be sono arrivata ad avere contando anche questo - meglio di no. 
 
E siccome questa cosa di voler annotare comincia a sfuggirmi di mano (senza però iniziare davvero a farlo perché ho sempre l'ansia di leggere libri "nuovi"), ho fatto altri danni. 
 
Di solito IBS non lo calcolo molto - soprattutto la sezione di libri in inglese perché è su Amazon che i prezzi hanno spesso dei bruschi sbalzi e, con un po' di fortuna, ti puoi portare a casa un libro con 3 o 5 euro. 
La settimana scorsa però ha avuto due giorni in cui la consegna era gratis e, tanto per passare il tempo, mi sono messa a guardare i libri scontati del 60, 70 e 80%. 
E lì ho visto The Truth About Alice di Jennifer Mathieu e The 100 di Kass Morgan - rispettivamente a 2,80€ e 4,20€.  
 
Ho dibattutto molto perché, anche in questo caso? Sono libri che ho già. 
 
Ma siccome ho le mani bucate e mi sono detta che quello della Mathieu era un libro che avevo molto amato (recensione QUI) e che avevo usato per fare il confronto con Some Girls Are, anche questo avrei voluto rileggerlo e annotarlo. 
Con quello della Morgan la scusa è stata che, nonostante la pena inflitta a tutti noi nelle ultime due stagioni della serie televisiva, il libro l'ho letto appena aperto il blog (post QUI) non continuando poi subito la serie. Quindi perché non rileggerlo in inglese, ripassare la storia e annotarla intanto e poi proseguire con gli altri tre libri? 

Qualcuno dovrebbe legarmi le mani, togliermi magari anche internet. 

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Bene, dopo essermi messa sulla pubblica piazza con i miei "spendi & spandi", siete pregati di dirmi se anche a voi capita di comprare più copie di uno stesso libro se si tratta di un romanzo o di un autore che amate particolarmente. 
Se invece non è il vostro caso, cambiate amabilmente argomento e ditemi se qualcuno di questi miei acquisti vi ispira o se l'avete già letto. 
E se magari vi interessa un post in cui metto a confronto le differenze di edizione di cui parlavo sopra, fate un fischio e ve lo corredo di foto dimostrative.

mercoledì 24 marzo 2021

WWW.. Wednesday! #233

Come accade spesso ultimamente, sto crollando dal sonno mentre preparo questo post - e dire che fino a ieri prendevo ancora solo mezza pastiglia di miorilassanti, immagino che da stasera sarò KO venti minuti dopo averla presa.
 
Vi chiederei anche se avete novità, ma so benissimo che non mi rispondereste scrivendomi che siete di ritorno da qualche località esotica. 


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)

 
Ho concluso This Is Where It Ends di Marieke Nijkamp che, dalle recensioni che avevo letto, mi aspettavo mi deludesse su tutta la linea e invece non è andata poi così male. O meglio, bene ma non benissimo - per la tematica che tratta ne ho letti di migliori. Recensione QUI
Infine ho letto 2AM Thoughts di Makenzie Campbell, una raccolta di pensieri e frasi un po' in poesia e un po' in prosa. Sempre della stessa autrice avevo amato di più la sua seconda opera - che però ho letto per prima - ma anche in questo caso non ho potuto esimermi dall'evidenziare il mondo; credo proprio che finirò per prendere questo e l'altro cartacei. Una recensione vera e propria non l'ho pubblicata perché vorrei fare un BRT, ma nel frattempo potete leggere quello che ne ho pensato QUI su Goodreads. 
 
 
 
What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)
 

Mi mancano circa una sessantina di pagine... alla metà. Gente, so che sono abbastanza veloce, ma
Il Regno di Rame di S.A. Chakraborty ha 650 pagine - datemi tregua. Comunque mi sta piacendo tanto, i capitoli sono sempre lunghi ma sto trovando il tutto molto più scorrevole rispetto al primo, sono intrigata da tutti i sotterfugi e le manipolazioni e sebbene Dara continui ad avere il mio cuore, mai avrei pensato che mi sarei preoccupata così tanto per Alizayd. Ovviamente non aspettatevi una recensione venerdì. 
 
 
 
What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)
 

Eh... mi sono "mangiata" dieci giorni del mese grazie al colpo di coda finale con Storytel, ma mi piacerebbe mantenere i fantomatici buoni propositi che avevo stilato a fine anno - quindi due eARC ci sono (anche se tecnicamente la seconda è attualmente in corso), ma manca un cartaceo all'appello. E io vorrei davvero riuscire ad infilare una cartaceo piccino picciò entro la fine di marzo - Il Regno di Rame permettendo, incrociate le dita. 
 
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Che dire? La narcolessia ha assunto del tutto un altro significato visto che i miei ritmi serali sono dettati da quella pastiglia - inoltre, adesso che ho terminato la visione delle serie DC, mi sono messa in testa di finirne altre che avevo in sospeso ora che ho il tempo e soprattutto la voglia. Tante sono serie di cui mi manca solo una stagione - che in chiaro non hanno mai trasmesso - e una l'ho anche quasi finita, mi mancano solo tre episodi.
Mi è anche saltato il pallino di rivoluzionare tutta la libreria - sarà una versione distorta delle pulizie di primavera? In realtà fa ancora un freddo cane, ma vabbè...
La primavera ha fatto venire voglia anche a voi di rivoluzionare qualcosa o iniziare qualche progetto? State invece vegetando sul divano? Combattete contro il sonno perché sentite che non è ancora ora di andare a dormire e avete ancora cosa da fare/guardare? 
Scrivetemi tutto qui sotto oppure linkatemi il vostro post - la procedura è sempre quella. 

lunedì 22 marzo 2021

What's on my bedside table? #89 | "Il Regno di Rame" di S.A. Chakraborty

Gente, io davvero non credevo, ma questi nuovi miorilassanti mi mettono KO nel giro di un'ora - roba che davvero la narcolessia è roba da ridere al confronto. 
 
In ogni caso, è iniziata una nuova settimana e vediamo di fare il punto della situazione. 

What's on my bedside table? è una rubrica ideata da Valy di Sparkle from books, in cui, nel giorno di lunedì, vi viene mostrato quale libro si trova sul mio comodino e come mai.


SUL MIO COMODINO C’È...
"Il Regno di Rame" di S.A. Chakraborty
Secondo libro di una trilogia fantasy.


SONO A... 
Pagina 107. E considerando che il libro ne ha 650... non so, mi sento alquanto intimorita dalla mole. In ogni caso procede bene: i capitoli sono sempre lunghi una vita e mezzo - fate conto che, se non ricordo male perché non ho il tablet alla mano, dovrei aver appena finito il quarto capitolo - ma scorrono anche meglio che nel volume precedente. Ovviamente io sempre #TeamDara e soffro come i cani perché temo il peggio, però devo anche ammettere che Alizayd comincia a starmi più simpatico - vedremo, oltretutto il prossimo punto di vista è il suo.


È SUL MIO COMODINO PERCHÉ... 
...è il sequel de La Città di Ottone, che mi era piaciuto tanto.

venerdì 19 marzo 2021

[Recensione] "This Is Where It Ends" di Marieke Nijkamp

Concludiamo la settimana con la recensione di un libro che ho rimandato per molto tempo - per la precisione lo acquistai nell'aprile 2018 - perché molte recensioni lo demolivano. 

Nel frattempo dell'autrice ho letto lo scorso settembre Even If We Break e ho scoperto solo adesso che This Is Where It Ends è stato tradotto nel 2017 dalla Newton Compton con il titolo Un giorno tranquillo per uccidere - sempre sul pezzo io, eh.
 
 
Titolo: This Is Where It Ends
Autrice: Marieke Nijkamp
Data di uscita: 5 gennaio 2016
Pagine: 282 (copertina rigida)
Editore: Sourcebooks Fire
Link Amazon: https://amzn.to/3bVEAjY

Trama [tradotta da me]: Tutti hanno un motivo per temere il ragazzo con la pistola…

10.00: La preside di Opportunity, liceo dell'Alabama, finisce il suo discorso dando il benvenuto all'intero corpo studentesco ad un nuovo semestre e incoraggiando i ragazzi ad eccellere e a raggiungere i propri obiettivi.

10.02: Gli studenti si alzato per lasciare l'auditorium e andare in classe per la prossima lezione.

10.03: Le porte dell'auditorium non si aprono.

10.05: Qualcuno inizia a sparare.

In 54 minuti, quattro studenti devono affrontare le loro più grandi speranze e le loro più oscure paure mentre arrivano faccia a faccia con il ragazzo con la pistola. 

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TRIGGER WARNING: sparatoria scolastica, violenza, abuso domestico, stupro (passato e solo fatto intuire).


Non è la prima volta che mi cimento con un libro che parla di sparatorie a scuola - se non ho dimenticato niente, questa è la sesta volta.
Mi rendo anche conto che è un argomento delicato e molto difficile da trattare - soprattutto è difficile trattare una storia quando la si vuole narrare nel qui e ora.

Hate List di Jennifer Brown e Dear Charlie di N.D. Gomes parlano del dopo, pur raccontando o accennando momenti della sparatoria in se stessa. Close Your Eyes di Nicci Cloke e Violent Ends scritto da diciotto autori narrano un prima, un durante e un dopo. 
#NotReadyToDie di Cate Carlyle è stato finora l'unico che ho letto a narrare la storia durante una sparatoria, ma mi ha alquanto delusa. 

Con This Is Where It Ends non è andata poi così male come mi sarei aspettata dopo aver visto tante recensioni ad una sola stella su Goodreads, ma non è andata neanche così bene da dare lo stesso voto che ho dato ai libri letti in precedenza sull'argomento. 

 
Abbiamo quattro punti di vista che si alternano nell'arco dell'ora che serve a chi spara per cambiare per sempre le vite di tutti. 

Abbiamo Claire, che non ha partecipato all'assemblea in auditorium perché impegnata con gli allenamenti di corsa sul campo sportivo. Grande è il suo orrore quando sente gli spari sapendo il fratellino all'assemblea e ancora più grande è l'orrore quando si rende conto chi è colui che sta sparando. 

Abbiamo Autumn e Sylvia, chiuse nell'auditorium insieme agli altri studenti - fidanzate senza che nessuno lo sappia, legate personalmente al ragazzo con la pistola in modi diversi, tormentate da problemi famigliari con qualche segreto anche tra loro che fingono non esista. 

Abbiamo Tomás, fratello di Sylvia, rimasto fuori perché si è messo nei guai per uno scherzo ad un professore che l'ha mandato in presidenza e quale migliore occasione di curiosare nell'ufficio della preside mentre questa è impegnata nell'assemblea? Al rumore di spari lui e l'amico Fareed hanno poi l'occasione di fuggire e uscire dalla scuola, ma Tomás non ne vuole sapere di abbandonare la gemella senza provare a salvare lei e tutti gli altri aprendo le porte dall'esterno. 


Scrivere il romanzo perfetto sull'argomento è difficile, praticamente impossibile. 
E come scriveva Jennifer Brown nella sua nota d'autore, dare il punto di vista - dare una voce - a chi impugna l'arma è molto pericoloso perché suonerebbe quasi come una giustificazione per un atto così orribile. 

Ho amato Hate List in particolare perché attraverso Valerie avevamo anche la voce di Nick, avevamo i suoi pregi e i suoi difetti, e nessuno era un personaggio totalmente bianco o totalmente nero. Erano tutti di svariate sfumature di grigio, scritti in modo tale da portarti a pensare che saresti anche potuto essere tu da un lato o l'altro della barricata. 

This Is Where It Ends è stato comunque in grado di coinvolgermi e mi sono anche commossa alla fine, empatizzando specialmente con il dolore di un personaggio, ma ha anche tanto potenziale sprecato. 

Qui i personaggi sono tutti o bianchi o neri, non ci sono sfumature di grigio in mezzo. 
Claire, Autumn, Sylvia e Tomás risultano i buoni, le vittime - che poi vittime lo sono anche, alcune più di altri sotto diversi aspetti. 
E lo so che è brutto da dire, ma risultano "solo" quello. 
Tyler, il ragazzo che spara, risulta "solo" cattivo - vendicativo, chiaramente felice di fare del male, senza zone grigie che possano anche dare solo una parvenza del perché. 
Che poi è dove anche #NotReadyToDie ha fallito. 

Lo so che è come metterla in termini fin troppo semplicistici, ma di solito chi arriva a compiere un gesto del genere è perché è stato vittima dei bulli, si è sentito ignorato o poco amato e c'è stato qualcosa che poi l'ha fatto scattare. 
Tyler invece è un bullo fatto e finito, che gode nel fare e nel vedere fare del male agli altri, stupratore e probabilmente anche omofobo e razzista. Man mano che la storia va avanti arriviamo a scoprire qualcosa di lui e della sua vita, ed è innegabile che ci siano stati eventi che hanno lasciato un segno, ma non ci viene mai detto o mostrato cosa l'abbia fatto davvero cambiare - e la possibilità c'era perché ognuno dei personaggi è legato a Tyler in un modo o nell'altro. 

Claire è la sua ex-ragazza, che l'ha mollato quando si è accorta del suo comportamento nei confronti di Sylvia e non ha più riconosciuto come il ragazzo dolce di un tempo. 
Autumn è sua sorella e Tyler era l'unico su cui poteva fare affidamento per credere ancora nel suo sogno di ballare dopo che la loro vita è stata distrutta da un incidente e che la proteggeva, mentre ora resta a guardare mentre il padre la picchia. 
Sylvia ha sofferto per mano sua in maniera tale che ha deciso di mantenere il silenzio, sia con la sua ragazza Autumn che con suo fratello Tomás. 
Tomás, che si era accorto che la sorella era terrorizzata dalla sua presenza, aveva cominciato a dargli addosso fino a quando Tyler non ha mollato la scuola. 

Tutti loro avevano l'opportunità di farci conoscere Tyler, dargli un po' di umanità - soprattutto Autumn e Claire - anche mentre assistevano all'orrore e cercavano di salvarsi la vita e invece la maggior parte dei loro punti di vista è legata al racconto di se stessi prima e ora e dei loro legami famigliari. 

So che il male puro e semplice può esistere, che a volte può anche non esistere un briciolo di umanità in qualcuno e sebbene mi abbia coinvolta in diversi punti, in altri non mi sono sentita coinvolta al punto di avere la sensazione di essere lì con loro - di sentire ansia, paura, terrore, speranza e perdita di essa. 
 
Libri su questo argomento sono difficili da scrivere, dare una voce a chi spara è pericoloso, situazioni come queste sono lontane dalla nostra cultura e dal nostro tipo di Stato e scuola. Eppure libri così dovrebbero darti la coscienza e il pensiero - instillare il dubbio - che potrebbe capitare anche a te, che potresti non essere solo la vittima ma eventualmente anche il carnefice. 

In tutti i libri che ho letto c'era sempre l'ambivalenza, c'era sempre la linea che sfumava tra vittima e carnefice perché noi non siamo né tutti bianchi né tutti neri - non siamo né completamente buoni e neanche completamente cattivi. 

Ci si concentra molto su altri aspetti della vita dei ragazzi e spesso questo li allontana dal qui e ora - e noi con loro di conseguenza. Ci viene negata una conoscenza più approfondita di Tyler, che risulta quasi macchiettistico nelle sue azioni e nelle sue frasi - la sparatoria quasi un capriccio quando sappiamo che di solito c'è molto altro dietro. 

Non l'ho trovata una pessima lettura come molti voti su Goodreads sembravano presagire - e nell'epilogo mi sono anche commossa - ma è anche vero che non l'ho apprezzato tanto quanto altri libri sull'argomento che ho letto. 
 

mercoledì 17 marzo 2021

WWW.. Wednesday! #232

Io lo so che dico sempre che il rosso è il mio colore preferito, ma se anche la mia regione non si adattava alle mie preferenze cromatiche io ero contenta lo stesso, eh.

Tutto questo per dire che mi mancano le mie amiche, mi manca una vita normale, probabilmente passerò anche quest'anno il mio compleanno in lockdown e il nuovo miorilassante che mi ha prescritto il reumatologo mi fa sbadigliare pesantemente un'ora dopo che ho preso mezza pastiglia - perciò, se ad un certo punto vedete frasi senza senso, sappiate che è la mia guancia sulla tastiera che è stata colta da un estro creativo.


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)


Ho concluso Le belve di Manlio Castagna e Guido Sgardoli e, se avete letto il mio mezzo trattato sull'argomento, sapete che è andata bene ma non benissimo. A livello di storia c'è stato un crescendo promesso di orrore che per me non si è concretizzato a sufficienza, ma il mio problema principale con questo romanzo resta il narratore dell'audiolibro. Recensione QUI.
Ho poi divorato - come era stato nel caso del primo libro della serie - The Last Secret You'll Ever Keep di Laurie Faria Stolarz. Forse, per certi aspetti come la sensazione angosciante di claustrofobia, non è all'altezza di Jane Anonymous, ma questo companion - uscito ieri negli USA - porta con sé altre cose: la frustrazione di non essere creduti, il panico di non sapere di chi potersi fidare. Recensione QUI.
 
 
 
What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)
 

Sono quasi a metà di This Is Where It Ends di Marieke Nijkamp, che ha come argomento una sparatoria scolastica. Tutti su Goodreads l'hanno odiato perché dicono che il tema è trattato malissimo - devo dire che finora non mi sta dispiacendo, ma non sono neanche troppo impressionata. È vero che è ancora presto per giudicare, ma ne ho letti di migliori e l'anno scorso ne ho letti anche di peggiori - vedremo. Ho sempre amato la cover, però. 
 
 
 
What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)
 

Incredibile ma vero, mi darò un attimo alla poesia con 2AM Thoughts di Makenzie Campbell perché di questa autrice ho già letto e amato Nineteen - anche se in realtà 2AM Thoughts viene prima di Nineteen in termini di cronologia temporale di scrittura. 
Poi, siccome mia madre mi sta facendo i buchi nella schiena perché ha bisogno di parlarne per commentare varie cose, leggerò Il Regno di Rame di S.A. Chakraborty.
 
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Benissimo, sono riuscita a scrivere questo WWW senca crollare addormentata - anzi, passato il punto critico della crisi, poi il sonno mi è anche passato. 
Hello insomnia, my old friend...
Comunque ditemi voi se dormite, se siete in zona rossa o meno e come stanno procedendo le vostre letture - la procedura è sempre la solita!