mercoledì 31 ottobre 2018

No WWW, no party #12

Un augurio di uno spaventoso Halloween a tutti voi! 

Purtroppo devo concludere ottobre con un appuntamento del No WWW, no party - ma l'avevo già messo in conto, vista la mole consistente di Iron Gold
Ma tanto io sono quella delle letture fuori tema e soprattutto fuori stagione, quindi quelle un po' creepy arriveranno successivamente. 

Ma detto questo, vediamo a che punto sono (ferma).


WWW Past: My Sister and I di Sean-Paul Thomas (recensione) e la carrellata di roba che trovate nel settimo appuntamento del BRT.

WWW Present: mi mancano 250 pagine di Iron Gold - Il fuoco dei Conquistatori di Pierce Brown che mi sta piacendo tanto e che è ancora più fantastico quando lo puoi commentare in compagnia - ma non ho idea di come finirà e non ho idea di come farò a scrivere la recensione. Ed entrambe le cose mi spaventano non poco. 
Pierce mi farà a pezzi, me lo sento. Lo si ama, lo si ama anche quando non vorresti.

WWW Future: ho sempre in programma This is Not a Test e Please Remain Calm di Courtney Summers.

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Fine di questo brevissimo aggiornamento e io spero che i parenti che si sono auto-invitati a casa mia per tre giorni non mi portino via troppo tempo alla lettura - si vede dove stanno le mie priorità, vero? 
La vostra settimana com'è andata? Più movimentata della mia?
Scrivetemi tutto nei commenti oppure lasciatemi il link dei vostri post e passerò appena mi sarà possibile - nel frattempo ci vediamo domani qui sul blog per il recap di ottobre!
Cheers. :)

lunedì 29 ottobre 2018

What's on my bedside table? #56 | "Iron Gold - Il fuoco dei Conquistatori" di Pierce Brown

Questa rubrica manca veramente da tantissimo tempo - quasi due mesi. 
E quale libro migliore poteva esserci per farla tornare sul blog e per dare a voi un augurio di buon inizio settimana, nonostante il vento che ulula e la pioggia che cade? 

Va da sé che, visto lo stato delle cose, questa settimana salterà il WWW Wednesday.
 

What's on my bedside table? è una rubrica ideata da Valy di Sparkle from books, in cui, nel giorno di lunedì, vi viene mostrato quale libro si trova sul mio comodino e come mai.


SUL MIO COMODINO C’È...
Quarto romanzo della serie di Red Rising e primo della nuova trilogia, che inizia dieci anni anni dopo la fine di Morning Star.


SONO A... 
Pagina 306. Solo quattro pagine e sarò ufficialmente a metà - già, perché questo bel mattoncino ha la bellezza di 620 pagine. E niente, mi sta piacendo e ho l'ansia a mille da almeno 200 pagine e non so ancora come si incastreranno tutti i pezzi o se sarà possibile una sorta di lieto fine - e dico "sorta" perché con quel sadico di Pierce Brown non ci sono mai roselline e cuoricini e una passeggiata sul viale al tramonto nemmeno quando le cose si mettono "a posto". 


È SUL MIO COMODINO PERCHÉ... 
... lo attendevo impaziente - tanto che avevo fatto il pre-order un mese prima della sua uscita e lo sto leggendo e commentando con Federica (L'ennesimo Book Blog) e Siannalyn (The road to hell is paved with books) - e meno male, perché qua c'è davvero bisogno di sostegno psicologico soprattutto dopo certe scene. 
E perché magari, in tre, riusciamo a fare una memoria e a ricordare alcune cose degli episodi precedenti che non ci ricordiamo più benissimo.

sabato 27 ottobre 2018

[Spotlight] "Cicatrici d’oro" di Annamaria Murano

Seconda segnalazione di oggi e questa volta vi lascio con un argomento che spesso trovate nei libri che leggo. 

Ma lascio che a parlarvene sia il comunicato stampa della Santelli Editore. 


"In vista del 25 Novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la Santelli editore pubblica un libro dal messaggio coraggioso. ‘Cicatrici d’oro’ è scritto con intenti ben precisi, o per dirlo con le parole dell’autrice Annamaria Murano: «Spero che la mia opera possa far riflettere sulla violenza contro le donne e possa mettere un freno a questo triste fenomeno sempre in aumento.»
 

Un messaggio senza tempo, ma che per momenti di sensibilizzazione, come l’imminente 25 Novembre, diventa ancora più attuale."


Titolo: Cicatrici d’oro
Autrice: Annamaria Murano
Genere: romanzo sociale
Finale: aperto
Data di uscita: Ottobre 2018
Pagine: 92
Prezzo: € 5,99 (eBook) - € 11,90 (cartaceo)
Editore: Santelli Editore
Link d'acquisto: https://www.santellieditore.it/product/cicatrici-doro/

Trama: La protagonista di cicatrici d’oro ha la sua migliore amica ridotta in fin di vita dall’ex compagno, come accade a moltissime donne che ogni giorno subiscono violenze fisiche e psicologiche.
In attesa del risveglio della donna, vengono ricordati i tanti bei momenti passati insieme all’insegna dell’amicizia: gli anni della scuola, i compleanni, le feste natalizie, i viaggi, la famiglia, la vita di tutti i giorni.
I tempi, a volte presenti a volte passati, rendono l’idea del senso di confusione della protagonista, costretta a vedere in grave condizioni la propria amica, nella speranza di una ripresa fisica ed una ancor più difficile ripresa psicologica.
Un forte NO alla violenza sulle donne si intreccia con un messaggio di solidarietà ed un inno alla vita, ai sentimenti positivi e all’amore vero.


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L'autrice: 
Annamaria Murano è nata nel 1984 in provincia di Cosenza e risiede in provincia di Crotone. 
Diplomatasi all’I.T.C.del paese natale con 100 e lode, si laurea poi anche all'Unical, con il massimo dei voti e la Lode, in Economia Aziendale. 
Coltiva la passione per la lettura e per la scrittura e nel 2018 pubblica il suo
primo romanzo: Cicatrici D'Oro
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[Spotlight] "A un passo dalla vita" di Thomas Melis

Prima segnalazione di oggi e in questo pomeriggio di fine ottobre torna sul blog torna un autore, Thomas Melis, che vi avevo già segnalato in precedenza. 

Torna in occasione del quarto anniversario della pubblicazione del suo romanzo d'esordio, che esce ora in una nuova veste - edizione e cover diverse e un testo leggermente modificato. 

"L’opera di Melis è un noir/hard boiled dalle tinte fosche, ricco di colpi di scena, che ambisce a mettere in luce i drammi e le contraddizioni della cosiddetta “generazione perduta” attraverso la storia di un gruppo di giovani, nati negli anni ’80, decisi a scalare le gerarchie del mondo criminale di Firenze.

In una parabola incentrata sul narcotraffico e sul crimine organizzato, il romanzo racconta dei drammi di una generazione in balia delle proprie debolezze e dei propri vizi, imprigionata dentro un sistema socioeconomico che si è ribellato ai propri creatori, illusa dalle bugie attraverso cui una televisione grottesca l'ha cresciuta. Una storia di ingiustizie, tradimenti, amicizie e amori forti ma drammaticamente condannati."


Titolo: A un passo dalla vita
Autore: Thomas Melis
Data di uscita: 24 ottobre 2018
Editore: Lettere Animate

Trama: È una Firenze fredda, notturna e mai nominata quella che fa da palcoscenico alla storia di Calisto e dei suoi sodali, il Secco e Tamagotchi. La città è segnata dalla crisi globale, dietro l’opulenza patinata del glorioso centro storico si nasconde la miseria dei quartieri periferici. Calisto è intelligente, ambizioso, arriva dal Meridione con un piano in mente e non ha intenzione di trasformarsi in una statistica sul mondo del precariato. Vuole tutto: tutto quello che la vita può offrire. Vuole lasciarsi al le spalle lo squallore della periferia –gli spacciatori albanesi, la prostituzione, il degrado, i rave illegali –, per conquistare lo scintillio delle bottiglie di champagne che innaffiano i privè del Nabucco e del Platinum, i due locali fashion più in voga della città. Calisto vuole tutto e sa come vincere la partita: diventando un pezzo da novanta del narcotraffico.


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L'autore: 
Thomas Melis è nato a Tortolì, in Sardegna, nel 1980.
Ha studiato presso le Università di Firenze e Bologna concludendo il suo percorso accademico nell’anno 2008.
Nella vita si è occupato di progettazione su fondi comunitari e consulenza aziendale. Ha scritto per diverse riviste online, dedicandosi ad analisi di politica interna e degli scenari internazionali.
Attualmente gestisce un’attività commerciale, lavora come copywriter, crea contenuti per aziende attive sul web e, dal 2017, collabora con il sito di critica letteraria MilanoNera.
La prima edizione di "A un passo dalla vita”, romanzo d'esordio, è stata pubblicata da Lettere Animate nel 2014, seguita l’anno successivo dallo spin-off "Platino Blindato".
Nell’aprile del 2018 è uscito “Nessuno è intoccabile”, il suo secondo romanzo, e a
ottobrela nuova edizione di “A un passo dalla vita”.

giovedì 25 ottobre 2018

BRT: Breve Riassunto della Trama #7

Settimo appuntamento con questa rubrica inventata da me e se siete nuovi di queste parti oppure vi siete sempre persi questa rubrica perché a prima vista la credevate una carrellata delle nuove uscite, potete leggere la divertente(?) origine del suo titolo QUI.

BRT: Breve Riassunto della Trama è una rubrica inventata da me a cadenza assolutamente casuale nella quale, a gruppi di tre o cinque, vi offro la mia opinione su quei libri a cui non ho dedicato un post di recensione sul blog.

Complice la notte di Katie McGarry

Letto a settembre e presente in questo WWW Wednesday
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Questa novella si colloca dopo Oltre i limiti (recensione) e poco prima di Un'estate contro (recensione). 
Questa novella parla di Lila, la migliore amica di Echo, e di Lincoln, il ragazzo che Lila ha conosciuto al funerale del fratello di Echo e che ha consolato perché in lutto - anche Lincoln aveva perso il fratello Josh, nella stessa unità di Aires, in missione in Afghanistan. Da quel momento di vicinanza, nasce una corrispondenza epistolare in vecchio stile fatta di vere lettere scritte a mano e di attesa spasmodica tra una missiva e l'altra. Lila e Lincoln diventano amici, si confidano pensieri e problemi che non riescono dire ad altri e due anni dopo quell'amicizia forse significa qualcosa di più, forse ha assunto una nuova sfumatura. Ma Lila scopre che Lincoln le ha mentito su una cosa e Lincoln non esita a guidare per dieci ore pur di spiegare tutto a Lila di persona. 
Lila mi era piaciuta in Oltre i limiti, era l'amica che difendeva a spada tratta Echo dai pettegolezzi e dalle malignità mentre qui vediamo il suo lato più fragile e spaventato - le cose stanno cambiando, il liceo è finito e lei dal Kentucky sta per trasferirsi in Florida da sola lontana da tutti i suoi affetti. 
Lincoln invece ha fatto un casino e ora deve studiare un piano per sistemare le cose a casa, con Lila e soprattutto con la sua vita e deve farlo smettendo di fuggire.
Complice la notte è una novella di neanche un centinaio di pagine, ovviamente non approfondisce tantissimo ma è comunque molto carina: parla delle amicizie e della relazioni che cambiano, della paura di diventare adulti e di affrontare le proprie paure stando in piedi da soli - ma con qualcuno che ti sostiene lungo il cammino e ti incoraggia a riprendere in mano la tua vita si può affrontare tutto a testa alta.


Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller

Letto a ottobre e presente in questo WWW Wednesday
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Ne tocca tanti di temi, Morte di un commesso viaggiatore
Temi che sono figli del loro tempo ma che, allo stesso tempo, risultano dolorosamente attuali. 
Willy Loman è un uomo che fa lo stesso mestiere da decenni - un mestiere che una volta forse aveva prestigio, ma che con il passare del tempo ha perso valore. Lui stesso si attribuisce un valore che non ha, attribuisce specialmente al figlio maggiore pregi e capacità e talenti che Biff non ha - o che comunque non ha voglia di coltivare perché non sono adatti alla vita che vuole vivere. Willy Loman è sempre stato un uomo invidioso del successo altrui e quella stessa invidia l'ha portato ad elevarsi da solo su un piedistallo, tenendo gli occhi chiusi davanti alla realtà - realtà che però adesso non vuole più essere ignorata e gli sta facendo perdere il senno. 
Quello della famiglia Loman è una rapporto controverso e mancante di comunicazione, in cui serpeggia anche una certa ipocrisia. Nonostante si vogliano comunque bene, padre e figlio non riescono a comunicare - entrambi si sono sempre visti con occhi che volevano vedere quello che volevano vedere: il figlio vedeva il padre come l'eroe che tutto può e nulla sbaglia, ma proprio un peccato del padre aprirà gli occhi a Biff sulla realtà e il padre ha sempre visto il figlio come uno che avrebbe avuto successo, uno che sarebbe stato famoso in tutta l'America e il cambiamento del rapporto tra i due lo destabilizza, facendogli sembrare il figlio un vagabondo inconcludente. 
Il teatro messo in scena da Miller mostra al lettore le luci e le ombre del sogno americano - quello che in realtà solo pochi riescono davvero a coronare. Ma non si tratta solo del sogno americano, quanto invece di qualcosa che possiamo condividere tutti: le nostre ambizioni, le nostre frustrazioni quando i sogni non si avverano, il desiderio di qualcosa di più - successo, soldi, fama, affetto, riconoscimento. Sono tutti personaggi fallaci, ma sono anche fin troppo veri - e in quel Biff forse mi sono riconosciuta un po' troppo e io stessa avrei voluto prendere Willy Loman per le spalle e gridargli di smettere di parlare per una volta e ascoltare davvero quello che il figlio voleva dirgli. 
E siccome è stata ispirata da quest'opera, consiglio l'ascolto della canzone Life of a Salesman degli Yellowcard del 2003 - di cui comunque avevo già parlato QUI.


How to Speak Cat di Aline Alexander Newman & Gary Weitzman

Letto a ottobre e presente in questo WWW Wednesday
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Quando ho visto questo titolo disponibile su NetGalley non ho davvero potuto fare a meno di richiederlo - e li ringrazio per avermi accontentata. 
Ormai credo sia noto a tutti che io sono un'amante dei gatti: abitando in campagna ne ho sempre avuti tanti in giardino che venivano a cercare da mangiare e, a parte due o tre che erano particolarmente amichevoli, quelli che davvero hanno fatto di casa mia la loro casa (ma facendo da portinaia per quando volevano/vogliono uscire) sono solo tre - i miei amati Lancillotto e Cico e ora la mia piccola Alaska. Quindi tecnicamente non avrei avuto bisogno di questo libro perché io so già "parlare" gattese: ricordo cosa piaceva a Lancillotto e cosa Cico permetteva solo a me di fare e riconosco benissimo quando Alaska è arrabbiata oppure ha voglia di giocare, quando è il momento in cui concede le coccole e quando invece "ora però togli quella mano altrimenti te la stacco a morsi" - sempre amorevole lei. 
Questa è una guida per i lettori pensata per i lettori più giovani oppure per chi è alle prime armi con un gatto o sta pensando di prenderne uno - un gattino specialmente, se si ha intenzione di "addestrarlo" un po'. Auguri per quello. 
Questa guida spiega come leggere il linguaggio corporeo del gatto - dai baffi alle orecchie, dalla coda allo sguardo. Ma bisogna sempre tenere a mente che ogni gatto ha la propria personalità e solo l'esperienza e il tempo passato con lui ci possono insegnare davvero come stabilire un rapporto di comunicazione.
Ho comunque imparato qualcosa di nuovo anche io: viene sfatato il mito che i gatti si affezionano solo alla casa perché in realtà si affezionano anche al loro "proprietario" e riconoscono la sua voce e ho scoperto perché, quando le sto per dare da mangiare, Alaska mi tocca il polso sfregandoci il naso. 
E poi è pieno di foto meravigliose e io sono andata in brodo di giuggiole. 


An Education di Nick Hornby

Letto a ottobre e presente in questo WWW Wednesday
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Questo libro ha rappresentato ufficialmente il mio primo incontro con Nick Hornby. Non ricordo se avessi già visto il film omonimo o meno - probabilmente sì, ma nella fine 2011/inizio 2012 stavo facendo il tirocinio universitario in biblioteca e l'occhio mi era caduto sulla cover perché avevo riconosciuto gli attori. E poi avevo visto il nome dell'autore e sapevo che l'avevo già sentito nominare, ma ignoravo che fosse stato lui a scrivere la sceneggiatura del film - e tre anni anni dopo, nel 2014, avrei acquistato e letto High Fidelity e lì sarebbe cominciato un amore per questo autore che dura ancora oggi. 
Questo libro contiene la scenggiatura del film, introdotto da pagine scritte dallo stesso Nick Hornby in cui narra l'origine del tutto - dall'articolo autobiografico di Lynn Barber che poi avrebbe ispirato Hornby a creare Jenny al diverso approccio usato rispetto alla stesura di un romanzo, dal coinvolgimento della moglie produttrice alla difficoltà di trovare/convincere i finanziatori finché la BBC Films non diede loro una mano, dalla scelta del cast e alle continue revisioni di sceneggiatura fino ad arrivare al Sundance nella speranza di trovare un distributore americano. 
Questa è la storia di Jenny Mellor, sedicenne agli inizi degli anni '60, ancora ingenua e con una passione per la Francia malvista da suo padre - che invece la vorrebbe concentrata sullo studio del latino per riuscire ad essere ammessa ad Oxford. Questa è la storia di Jenny e della sua infatuazione per David, un uomo molto più grande di lei che la introdurrà insieme ai suoi amici in un mondo fatto di concerti, cene eleganti, divertimento e arte e che sarà capace di abbagliare anche i genitori di Jenny. E Jenny è convinta che sia questa l'unica educazione di cui ha bisogno - ma sarà davvero così? 
Sono passati diversi anni da quando ho visto il film, ma con la sceneggiatura e alcune immagini tratte dalle scene del film è stato davvero facile immergermi di nuovo nell'atmosfera di quella Londra costituita da persone che stanno ancora cercando un'identità, delle aspirazioni che poteva e doveva avere una donna all'epoca e del difficile rapporto tra genitori e figli.  


To-morrow di Joseph Conrad

Letto a ottobre e presente in questo WWW Wednesday
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Ho ancora Cuore di Tenebra da leggere - sebbene mi sia stato regalato diversi anni fa - ma quando mi erano capitati sott'occhio questi piccoli libri della Penguin non avevo saputo resistere al loro richiamo. 
L'inglese un po' mi spaventava perché quello dei classici non è un genere che leggo in lingua originale proprio per questione di costrutti non più in uso (questo è datato 1902), ma a parte qualcosa è stato molto più affrontabile di altri.
Questa è una storia di appena cinquanta pagine che mi ha lasciata alla fine con un senso quasi di disagio misto a tristezza e accompagnato da un nodo allo stomaco - e che però mi è piaciuto. 
È la storia del Capitano Hagbeard, un uomo in cerca del figlio che se n'è andato di casa da sedici anni - anche a causa sua. Ma non si rassegna: si è trasferito nel posto in cui è stato visto l'ultima volta e pubblica un annuncio sul giornale tutte le settimane e tutti in paese lo ritengono un vecchio pazzo perché aspetta un figlio che quasi sicuramente è annegato. L'unica a prestargli un orecchio compassionevole è Bessie, la figlia dell'uomo cieco e dispotico che gli paga l'affitto del cottage confinante con il suo. Il Capitano Hagbeard è un uomo perso nelle sue illusioni - illusioni che vengono scandite dal domani. Perché suo figlio Harry tornerà domani e quando il domani arriva e diventa oggi, il Capitano aspetta un altro domani. 
To-morrow è una storia breve, ma che però mi ha stretto il cuore. 
Ci sono sempre due versioni della storia, ma ho provato pena per quest'uomo e ho provato pena anche per Bessie - condannata ad una vita che paragona all'Inferno di Dante al servizio di ogni capriccio del padre e che non vede felicità davanti a sé, se non forse quella promessa in maniera aleatoria dal Capitano che le garantisce che quando Harry arriverà domani la sposerà. 
È la storia di chi sta bene sulla terraferma, ma è la storia anche di chi non riesce a stare fermo nello stesso posto per troppo tempo ed è la storia di chi ama il mare - con quello stesso mare che rumoreggia alle spalle del cottage.
È la storia di illusioni e delusioni, di speranze e aspettative, di speranze che forse ammalano e di voluta cecità di fronte a ciò che non vogliamo accettare, di padri e figli separati da un mare fatto di acqua ma anche di mancata accettazione.

mercoledì 24 ottobre 2018

WWW.. Wednesday! #117

Salve lettori e buon WWW Wednesday! 

Non fatevi venire un colpo se un po' più sotto vedrete un WWW più ricco e corposo del solito - non mi sono stati donati improvvisamente dei superpoteri per leggere più in fretta, semplicemente sono andata a scovare libri un po' piccini. 
Un po' per completare il settimo appuntamento del BRT: Breve Riassunto della Trama - che andrà online domani - altrimenti stavamo freschi e restava nelle bozze chissà ancora per quanto e un po' per ingannare l'attesa. 

Già, l'attesa. 

Quella cosa che ti fa aspettare con ansia il corriere che ti porti il tuo bramato libro, ma questo non arriva e allora ti fa dire "anche oggi aspettiamo il corriere domani". 

Ma bando alle ciance e passiamo alla parte più succosa del post.


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)


Era in lettura la settimana scorsa: My Sister and I di Sean-Paul Thomas. Devo ammettere che non me lo aspettavo così grafico ed è stata una lettura che mi ha creato ben più di qualche disagio. Vi avviso: non è adatta a chi ha lo stomaco debole. Recensione QUI
C'è poi stato Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller che, se avete letto quel famoso appuntamento di Strange (Bookish) Things, allora sapete cosa mi ha spinta a leggerlo. E per quello che ci ho trovato dentro come temi e contenuti e il sempre presente problema delle aspettative di genitori vs le aspirazioni dei figli, lo trovo ancora attuale in maniera inquietante.
How to Speak Cat di Aline Alexander Newman & Gary Weitzman è stato un eARC che avevo richiesto a NetGalley e la cui richiesta è stata approvata. Va da sé che da fervente amante dei gatti l'ho trovata una bella lettura, anche se il formato digitale lasciava alquanto a desiderare perché il layout è fatto apposta per la carta stampata.
È stata poi la volta di An Education di Nick Hornby. Non so se avete mai visto il film, ma la sua sceneggiatura è stata scritta da Nick Hornby ed è contenuta in questo libro - introdotta da un resoconto scritto dallo stesso Hornby che racconta tutti i passi che hanno portato alla realizzazione del film.
Aggiunta dell'ultimo minuto è stato To-morrow di Joseph Conrad - che ho letto appunto ieri quando mi sono resa conto che il corriere non sarebbe arrivato e che quindi avevo del tempo da ammazzare con un libro corto e piccino.  
D questi titoli - a parte il primo che ha già la sua recensione pubblicata e linkata - potrete leggere di più domani mattina.



What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)


Come mi sembra ovvio, non sto leggendo proprio adesso Iron Gold - Il fuoco dei Conquistatori di Pierce Brown - non ce l'ho proprio ancora tra le mani perché il corriere passa di solito nel primo pomeriggio. 
E siccome sono l'unica tra Federica (L'ennesimo Book Blog) e Siannalyn (The road to hell is paved with books) che ieri non ha avuto la sua copia, la buddy read inizia oggi - a meno che quelle due non abbiano barato ieri sera e guardate che vi sguinzaglio dietro il Mietitore e Sevro. E no, Fede, non scrivere quello che probabilmente stai pensando.




What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)


Sebbene Halloween sarà già passato - ma tanto anche Iron Gold sarà un bagno di sangue, se non dei personaggi comunque mio a causa di Pierce Brown - mi darò alla lettura di This is Not a Test di Courtney Summers e quindi... zombies! Sì, ci vedete bene: c'è ancora un libro della Summers che non ho letto. Questo - e il suo sequel - è l'unico che esce dal suo solito genere (più o meno perché avevo letto cose a riguardo) e nel corso degli anni i suoi libri me li sono centellinati, un po' come faccio con i libri di Nick Hornby e Matthew Quick perché una volta letti tutti c'è l'ansia di aspettare un loro nuovo romanzo. This is Not a Test mi ero decisa a leggerlo ad aprile per ingannare l'attesa di Sadie, ma poi ho ricevuto l'eARC di Sadie e quindi niente - e dal momento che parla di zombies, quale periodo migliore per leggerlo se non questo?
Va da sé che poi leggerò il suo sequel, Please Remain Calm

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Bene, miei cari lettori - anche per oggi è tutto e se siete arrivati qui in fondo incolumi, le mie congratulazioni! 
La vostra settimana di lettura invece com'è andata? Tanti libri, pochi oppure nella media? 
Scrivetemi tutto nei commenti oppure lasciatemi il link del vostro post e io, tra un appostamento e l'altro per beccare il corriere, passerò a ricambiare la visita. 
Cheers! :)

lunedì 22 ottobre 2018

[Spotlight] "Vincenzo Padula" di Vincenzo Napolillo

Buon inizio di settimana, lettori.

Io ho finito giusto stamattina un libro e mentre aspettiamo tutti con il fiato sospeso che domani arrivi il corriere a portarmi Iron Gold di Pierce Brown - perché DEVE arrivare domani - vi lascio con una nuova uscita della Santelli Editore.


Titolo: Vincenzo Padula
Autore: Vincenzo Napolillo
Genere: saggio biografico-letterario
Finale: conclusivo
Data di uscita: Ottobre 2018
Pagine: 61
Prezzo: € 4,99 (eBook) - € 10,00 (cartaceo)
Editore: Santelli Editore
Link d'acquisto: https://www.santellieditore.it/product/vincenzo-padula-napolillo/

Trama: Un saggio che non si arresta ai giudizi di Francesco de Sanctis, di Benedetto Croce, di Carlo Muscetta e Attilio Marinari, ma vuole andare oltre. Attraverso una lettura meditata della notevole produzione paduliana mostra l’impegno dello studioso che non ha schemi ideologici da esibire o addirittura iconoclastici e la serenità del critico imparziale e accorto.
Padula non accendeva i fuochi della rivoluzione: cercò dal pulpito e dalla stampa del ‘Bruzio’ di piegare e rovesciare il diritto della forza dei galantuomini nella forza del diritto, aprendo dentro e fuori la Calabria ottocentesca un filone di concreta e rilevante prosa giornalistica e un linguaggio poetico che non si abbandona ai sensi di voluttà peccaminosa, ma asseconda il gusto romantico con strofe e canti popolareschi.


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L'autore: 
Vincenzo Napolillo, nato a Nusco (AV) nel 1941, vive a Cosenza. 
Ha conseguito due lauree, in Pedagogia ed in Sociologia, presso l’Università degli Studi di Salerno. È docente emerito di Italiano e Storia. 
Fa parte della Commissione storica per il processo di beatificazione di Gioacchino da Fiore. È membro della Deputazione di Storia Patria per la Calabria. 
Personalità poliedrica, al suo attivo ha diverse pubblicazioni, anche premiate e collabora a due riviste.

venerdì 19 ottobre 2018

[Recensione] "My Sister and I" di Sean-Paul Thomas

E con questo libro dalla cover estremamente inquietante che mi ha ricordato fin da subito Samara di The Ring - in versione doppia, oltretutto - vi auguro un buon weekend.

Avrei voluto tradurvi la sinossi più lunga, ma forse era troppo lunga. 
Allo stesso tempo quella che vi ho messo mi sembra troppo corta - ma è anche quella che effettivamente fa meno spoiler.


Titolo: My Sister and I
Autore: Sean-Paul Thomas
Data di uscita: 31 agosto 2018
Pagine: 220 (ebook)
Editore: Paul Thomas Publishing
Link Amazon: https://amzn.to/2IA7pSC

Trama [tradotta da me]: Una giovane ragazza adolescente e la sua psicotica sorella gemella devono crescere velocemente e in modo duro nelle spietate Highlands scozzesi mentre il loro padre - un uomo malato, contorto e violento, ossessionato dalla fine del mondo - insegna loro come sopravvivere nella natura selvaggia senza nessuno su cui contare tranne loro stesse.


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Questo libro non è assolutamente adatto ai deboli di cuore e di stomaco - io ve lo dico. 
Così come vi dico di non affezionarvi a nessuno perché questo è il festival dell'infelicità.


Narrato in prima persona da una tredicenne senza nome, assistiamo impotenti a tutte le angherie a cui lei e la sua sorella gemella sono sottoposte dal loro stesso padre. 

Nessun ricordo della propria madre che, a detta del padre, se n'è andata appena sono nate e una sorella che pende fin troppo dalle labbra di quell'uomo che proclama che la fine del mondo è vicina e che solo il più forte sopravvive, la nostra protagonista fa il possibile per restare buona e per coltivare sogni di una vita migliore nonostante le cose atroci che il loro padre pretende che facciano. 

Vorrebbe tanto scappare, ma per andare dove? E che ne sarebbe di sua sorella? 
È impensabile fuggire senza di lei, non solo perché essendo gemelle hanno un legame speciale, ma anche perché la nostra protagonista ha timore di quello che potrebbe diventare la sorella se non ci fosse lei a mitigare l'influenza del padre e a frenare gli impulsi violenti di quella sorella che a volta sembra non provare alcuna emozione - completamente distaccata dalla realtà e impassibile agli occhi di tutti. 

Il padre esercita su di loro un incredibile abuso psicologico, a volte anche fisico. 
È un survivalista di quelli della peggior specie: uno di quelli che si proclamano dei che tutto sanno e tutto possono, uno che tiene lontane le figlie dalla gente e chiuse in casa, uno che lascia le figlie ancora bambine per giorni e notti da sole nei boschi scozzesi per insegnar loro nel modo più duro e rapido possibile a cavarsela da sole per quando arriverà l'apocalisse che spazzerà via tutta quella gente inutile che popola il mondo - e consigliando caldamente loro di ricorrere ad ogni mezzo per sopravvivere perché tutto e tutti sono una potenziale preda.

Uccidi o vieni ucciso

Ma c'è forse un limite che queste sorelle sono disposte a non sorpassare, anche a costo di incorrere nella furia cieca del padre? 


My Sister and I è una storia di famiglia, una famiglia la cui stessa casa quando viene descritta nelle azioni quotidiane trasuda malvagità. 
È la storia di un padre che sembra - oppure è - il male incarnato che però nessuno vede.
È la storia di due sorelle diverse, ma allo stesso tempo simili. Una sorella che pende dalle labbra del padre e gli assomiglia sempre di più man mano che i giorni passano e l'altra sorella che fa il possibile per non diventare come loro e che lo odia, ma allo stesso tempo ne brama l'affetto sperando che possa cambiare ma ben conscia che non accadrà mai. 
È una storia in cui la sorella che apparentemente sembra più forte in realtà ha anche lei delle vulnerabilità e la sorella che invece è più "umana" è anche quella che non è consapevole che sia proprio quella la sua forza. 
È la storia di come a volte la famiglia e l'ambiente in cui cresci possa rovinarti l'infanzia e pregiudicare la tua vita da adulta.

È un libro crudo, in cui non vengono risparmiati i dettagli delle violenze gratuite e degli atti atroci commessi dal padre e a volte dalla sorella - e la crudeltà sugli animali mi ha proprio fatto rivoltare lo stomaco, volevo quasi interrompere la lettura e per fortuna si è trattato di un singolo episodio, ma ho dovuto fare dei respiri profondi e guardare per un po' la mia Alaska che dormiva beata per riuscire a calmarmi. 

È un libro che è reso ancora più sinistro dal fatto che i dialoghi siano pochi e quasi tutti sono conversazioni a senso unico del padre - un padre padrone che ordina e che non vuole sentire una parola in risposta. Il fatto stesso che le gemelle non parlino quasi mai tra loro rende la tensione un po' più alta - perché non è solo il rapporto con il padre ad essere malato, ma spesso anche quello tra loro. 

Per quanto riguarda la presenza dell'elemento paranormale... beh, credo che vada a libera interpretazione del lettore. 
Io sto ancora pensando a come "leggere" gli ultimi capitoli e se l'avrei preferito o meno.

My Sister and I è un libro grafico, contiene scene splatter e horror psicologico - scorre nonostante una prima parte forse un po' lenta e dettagliata, ma una volta passata la metà, quando le cose si fanno davvero concitate, è quasi impossibile metterlo giù. 
I dialoghi sono in dialetto scozzese, quindi non è adatto a chi è alle prime armi con l'inglese - io stessa ho fatto fatica un paio di volte nel tradurre lo scozzese in inglese. 


mercoledì 17 ottobre 2018

WWW.. Wednesday! #116

Buon mercoledì, lettori!

Dopo la meravigliosa notizia che a fine mese avrò la casa invasa di parenti che hanno pensato bene di autoinvitarsi per qualche giorno, sono qui che mi sono messa nell'ottica di guardare quante più serie televisive e leggere quanto più possibile adesso che ho tempo - visto che poi dovrò essere di compagnia. 
Oh, quale gioia e quale gaudio vista la mia nota asocialità.  

Ma detto questo, vediamo un po' che letture ci/vi aspettano sotto.


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)


Ho finito Some Boys di Patty Blount, un libro inedito qui da noi in Italia che parla di stupro. È un libro che fa inacidire il sangue, un libro che raccoglie tutti i temi più importanti contenuti in altri libri che ho amato ma che però pecca in qualcosa - e quel qualcosa mi ha fatto storcere un po' il naso, ma ciò non toglie che sia comunque un libro che andrebbe letto. La recensione è andata online domenica e la trovate QUI
Ho poi letto quel gioiellino di graphic novel che risponde al nome di Slothilda: Living the Sloth Life di Dante Fabiero - è stata una lettura divertente e adorabile e sì, non potrete fare a meno di riconoscervi in Slothilda. Recensione QUI



What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)


Sono al 35% di My Sister and I di Sean-Paul Thomas, altro libro inedito in Italia e che mi è stato mandato dall'autore. Non so ancora che piega prenderà, se paranormal o meno - però a questo punto ne dubito - ma anche questa è una lettura che fa inacidire il sangue. Per motivi diversi, però, rispetto a Some Boys - qui c'è violenza gratuita e crudeltà sugli animali, cosa che non riesco a digerire. I dialoghi poi sono in scozzese e vi garantisco che non è semplice "tradurli" in inglese. Vedremo. 



What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)


Siccome prevedo - e spero di non sbagliarmi - di finire abbastanza in fretta la mia attuale lettura, mi dedicherò a qualcosa di breve e quindi la mia scelta è ricaduta su Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller. Se volete sapere cosa mi ha spinta verso quest'opera, vi consiglio di leggere il quarto appuntamento di Strange (Bookish) Things
Non so se poi l'avete già letto sul blog di Federica (L'ennesimo Book Blog), ma io e lei e Siannalyn di The road to hell is paved with books leggeremo insieme Iron Gold - Il fuoco dei Conquistatori di Pierce Brown - perché Pierce Brown non lo si può leggere senza sostegno psicologico. Amazon mi ha garantito la consegna martedì 23, quindi gli conviene essere puntuale - e gli conviene pure che la mia copia sia intonsa, visto che Morning Star era un po' rovinata. Che, voglio dire, era appena uscito, era fresco di stampa, come diamine faceva ad essere già sgualcito? E che diavolo!
E le letture un po' horror le rimando - tanto, anche se finirò per leggerle ad inizio novembre, va bene uguale.

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Eccoci alla fine di questo corposo appuntamento del WWW Wednesday! 
La vostra settimana di letture invece com'è andata? Avete qualcosa che fremete dalla voglia di leggere? 
Scrivetemi tutto nei commenti oppure lasciatemi il link dei vostri post e passerò a ricambiare la visita appena mi sarà possibile!
Cheers! :)

martedì 16 ottobre 2018

[Recensione] "Slothilda: Living the Sloth Life" di Dante Fabiero

La recensione di questa graphic novel che vedete oggi è dovuta a NetGalley perché ha approvato la mia richiesta, ma soprattutto è dovuta a Siannalyn del blog The road to hell is paved with books - l'ho vista e non ho saputo resistere.


Titolo: Slothilda: Living the Sloth Life
Autore: Dante Fabiero
Data di uscita: 2 ottobre 2018
Pagine: 128 (ebook)
Editore: Skyhorse Publishing
Link Amazon: https://amzn.to/2ya784V

Trama [tradotta da me]:  Un'affascinante collezione di vignette su un'ambiziosa piccola bradipa che preferirebbe prendersela comoda.

Sei un fan di carboidrati, internet e pisolini? Slothilda è il tuo spirito animale!

Dall'ex-animatore dei Simpsons Dante Fabiero arriva questa serie comica, ma fin troppo reale, su un'adorabile piccola bradipa guidata dal desiderio di migliorare se stessa. Slothilda esplora il conflitto interiore che tutti noi proviamo―il desiderio di avere successo e crescere, mentre paradossalmente siamo sempre tentati di prendercela comoda.

Con temi relativi al lavoro, al fitness, al cibo, allo shopping e agli animali, questo libro mostra che non sei solo tu quello pigro.


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Come si fa a non amare Slothilda? 


Slothilda è questa piccola bradipa che vuole crescere e migliorarsi e fare più esercizio e mangiare più sano, ma... ma
L'entusiasmo della palestra il primo giorno ben presto scema e anche dopo un intenso allenamente viene la voglia di premiarsi con qualcosa di buono e allora dopo ci si sente in colpa e si ritorna in palestra - perché ogni caloria persa è una caloria dopo guadagnata. 
Le cose fuori posto in casa le nascondiamo alla vista negli armadi, nei cassetti, sotto il letto - salvo poi venirne travolti non appena apriamo suddetto armadio o cassetto. 
E vogliamo parlare delle faccende domestiche oppure dello shopping online? 
Del procrastinare tutto il procrastinabile (e anche non) perché, mamma mia, guarda il letto e il divano come sono invitanti... e suvvia, solo un pisolino, e che sarà mai? 

"Patience is a virtue.
Unless I'm hungry, then patience can kiss my ass."

Mi sono innamorata di questa graphic novel, dei suoi disegni e dei suoi colori. 
Mi sono innamorata di Slothilda perché, aehm, mi sono rivista fin troppo in lei e mi sono innamorata di Peanut, la sua cagnolina - perché anche se la mia Alaska è una gatta, le dinamiche sono più o meno le stesse. 


Ma Slothilda, nonostante le ciambelle e i pisolini, trova comunque la forza di fare esercizio e mangiare carote - quindi perché non possiamo farlo anche noi? 
In fondo, bene o male, siamo tutti un po' Slothilda dentro - tanto che secondo me non farete affatto fatica a riconoscervi in lei. 

Quindi se anche cedete alla pigrizia ogni tanto non è un problema... c'è sempre domani! 

lunedì 15 ottobre 2018

[Spotlight] "La dama fantasma – La leggenda di Donna Canfora" di Felice Diego Licopolo

Tra una recensione e l'altra - quella che è andata online ieri mattina e quella che invece andrà online domani - vi mostro oggi l'ultima uscita della Santelli Editore. 
E devo dire che mi sembra anche abbastanza in tema con il mese di ottobre data la presenza di Halloween che incombe. 


Titolo: La dama fantasma – La leggenda di Donna Canfora
Autore: Felice Diego Licopolo
Genere: romanzo d’avventura
Finale: conclusivo
Data di uscita: Ottobre 2018
Pagine: 224
Prezzo: € 9,99 (eBook) - € 19,90 (cartaceo)
Editore: Santelli Editore
Link d'acquisto: https://www.santellieditore.it/product/la-dama-fantasma/

Trama: La voglia di conoscere la misteriosa leggenda di Donna Canfora spinge Rick e compagni, giovani turisti americani, a scegliere come propria meta quella che da molti è stata considerata la più affascinante delle regioni del sud Italia: la Calabria.
Il mare splendido, la gente solare e l villa che i giovani hanno preso in affitto per le vacanze calabre fanno da sfondo al grande fascino della leggenda di Donna Canfora.
Ma c’è qualcosa che turberà l’entusiasmo dei ragazzi americani: qualcosa di oscuro si annida in quel posto e i ragazzi si troveranno presto a fare i conti con esso, mettendo in gioco le proprie vite.


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L'autore: 
F. D. Licopoli è nato in provincia di RC il 1985. 
Si laurea il 2012 in Architettura a Reggio Calabria.
Pubblica cinque romanzi; l'ultimo, 'Il volo della Ghiandaia', è pubblicato nel 2018 con Santelli Editore. 
Si è avvicinato anche al cinema con un primo cortometraggio. 
È stato anche corrispondente per le testate giornalistiche di Calabriaonweb ed Approdonews.

domenica 14 ottobre 2018

[Recensione] "Some Boys" di Patty Blount

Come scrivevo nello speciale di compleanno quando ve l'ho fatto vedere per la prima volta, questo libro non mi ha attirata solo per il tema ma anche per il fatto che il suo titolo è così simile a quello del primo libro di Courtney Summers che ho letto e amato - e lo stesso tema fa parte anche del libro della Summers, ma in modo diverso. 

Comunque l'autrice - i cui libri avevo già incrociato qualche volta su Goodreads, ma che non avevo mai letto - ha fatto uscire ad agosto un altro libro, Someone I Used to Know, sullo stupro e l'ho messo immediatamente in wishlist. 

Ma intanto parliamo di Some Boys


Titolo: Some Boys
Autrice: Patty Blount
Data di uscita: 5 agosto 2014
Pagine: 339 (copertina flessibile)
Editore: Sourcebooks Fire
Link Amazon: https://amzn.to/2HFVGUv

Trama [tradotta da me]: Alcune ragazze dicono no. 

Alcuni ragazzi non ascoltano. 

Quando Grace incontra Ian, ha paura. Paura che la respingerà come ha fatto il resto della scuola, come ha fatto la sua stessa famiglia. Dopo che ha accusato Zac, il ragazzo d'oro della città, di stupro, tutti le si rivoltano contro. Ian non sarebbe il primo a chiamarla una sgualdrina e una bugiarda. 

Solo che Ian non la respinge. Lui è l'unica persona che guarda oltre lo scherno, gli appellativi e l'atteggiamento da ragazza tosta e vede la vera Grace. Lui è l'unico che le dà il coraggio di combattere. 

Lui è anche il migliore amico di Zac.

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Ho parlato di Courtney Summers all'inizio. 
Ho detto che il titolo di questo libro mi ha ricordato un libro della mia scrittrice preferita - per il tema e per il titolo. 
Ma in questo libro non ho trovato solo tracce di Some Girls Are - Some Boys racchiude gli elementi di Some Girls Are, All the Rage e What We Saw che più colpiscono come un calcio nello stomaco. 


La trama sulla quarta di copertina dà un'idea forse più romantica di quanto dovrebbe perché quello che è contenuto all'interno del libro - quello che costituisce il rapporto tra Grace e Ian - è assai più complicato e non privo di difficoltà nel vedere le cose dallo stesso punto di vista. 

Da un mese la vita di Grace Collier è un inferno: a scuola viene tormentata dai compagni, è costretta a vedere il ragazzo che l'ha stuprata e che ha messo il video online tutti i giorni, gli insegnanti si proclamano imparziali ma si voltano dall'altra parte quando Grace viene chiamata puttana in classe, le amiche l'hanno abbandonata dandole della bugiarda, la madre vorrebbe che fuggisse per un semestre all'estero e il padre la incolpa di quanto è successo, il ragazzo per cui aveva una cotta e che l'ha trovata incosciente e sanguinante sul luogo della festa resta comunque zitto al fianco del suo migliore amico - che è poi lo stesso che l'ha stuprata. 

Ian Russell ha sempre avuto una cotta per Grace, ma non ha mai avuto il coraggio di chiederle di uscire e il suo amico Zac l'ha battuto sul tempo. 
Se anche Grace non avesse gridato allo stupro, non potrebbe comunque farci niente - c'è il bro code e il bros before hos e Zac è arrivato prima di lui.
Lui ha trovato Grace da sola nel bosco perché, data la punizione in cui l'aveva messo suo padre, è arrivato tardi alla festa e non ha trovato più nessuno. 
Lui ha portato Grace all'ospedale, ma non può credere che il suo migliore amico abbia fatto quello di cui Grace lo accusa. 

In seguito ad una punizione per cui lui e Grace sono costretti a passare la settimana dello spring break a pulire gli armadietti a scuola, Ian sarà costretto ad ammettere che esistono due versioni della stessa storia - ma non è sicuro di voler sapere chi tra Grace e Zac stia dicendo la verità. 


Ci sono tante, tantissime cose in questo libro che fanno inacidire il sangue. 

Some Boys ha il bullismo femminile di Some Girls Are - Grace viene tormentata dalle sue amiche che non le credono esattamente come succedeva a Regina. 
Some Boys ha le molestie maschili di All the Rage - tutti credono Grace una facile e provano a toccarla esattamente come succedeva a Romy. Non solo: come Romy, anche Grace ha accusato il golden boy di stupro e indossa una sua "armatura" per affrontare i giorni a scuola. 
Some Boys ha quell'idolatria per gli atleti e la rape culture di What We Saw - Zac è l'idolo della squadra di lacrosse e la misoginia e la crudezza dei maschi nei confronti delle ragazze è quella che si vedeva tra i compagni di Kate. 

Avevo apprezzato tantissimo What We Saw perché, secondo me, l'autore era stato eccezionale nel mettersi nella mente di una ragazza e nel rappresentare lo slut-shaming che le ragazze usano tra di loro invece di fare fronte unito. 
Qui invece abbiamo un'autrice che ci offre il punto di vista di Ian alternato a quello di Grace e che getta uno spiraglio sulla mente maschile - non poteva esserci in What We Saw perché lì non era la protagonista Kate quella stuprata e darci un punto di vista maschile avrebbe solamente rovinato l'effetto finale. Oltretutto quello non era l'obiettivo che doveva essere raggiunto.

E non nego che per questo - per quello che passava per la sua testa - molto spesso avrei preso a bastonate Ian. 

Grace non era popolare come Regina, Grace non era "white trash" come Romy e Stacey - Grace era una ragazza come tante. Una ragazza con un suo stile: trucco goth, pantaloni aderenti e giacche di pelle e stivali e polsini con le borchie. 
Nessuno aveva mai battuto ciglio, ma da quando è diventata "the girl who cried rape" improvvisamente il suo modo di vestire è oggetto di derisione e viene accusata di volersi far notare e di eccitarsi all'idea che i maschi la spoglino con gli occhi. 

E visto che comunque Grace è uscita due volte con Zac prima di capire che non era il suo tipo e che avrebbe desiderato che fosse stato Ian a chiederle di uscire, questo fa di lei una bugiarda - questo fa di lei una che cerca vendetta per essere stata mollata dal ragazzo che può avere tutte le ragazze che vuole e che non vuole impegnarsi. 


'The cops wanted to know if I was Zac's girlfriend, if I was drinking, doing drugs, if I ever worked as a stripper, if I ever kissed Zac before that night.

What the hell does any of that have to do with what happened?

Do the laws against sexual assault not apply to strippers? To girlfriends? I don't get that. (...) He thinks because I went to the woods, drank alcohol, and dressed the way I dress, I should have
expected this to happen. That I actually wanted this to happen.'

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'I poliziotti hanno voluto sapere se ero la ragazza di Zac, se avevo bevuto, se avevo assunto qualche droga, se avevo mai lavorato come spogliarellista, se avevo mai baciato Zac prima di quella notte. 

Cosa diavolo aveva a che fare tutto quello con quanto era successo?

Le leggi contro la violenza sessuale non si applicano alle spogliarelliste? Alle fidanzate? Non lo capisco. (...) Lui pensa che, visto che sono andata nel bosco, ho bevuto alcol e mi sono vestita nel modo in cui mi vesto avrei dovuto aspettarmi che accadesse. Che in realtà ho voluto che accadesse.'

Come in What We Saw, anche qui - nelle conversazioni tra Grace e Ian - vengono sviscerate tutte quelle regole a cui noi ragazze dovremmo sottostare: non dovresti vestirti in un certo modo, non dovresti bere, non dovresti provocare un ragazzo - altrimenti è chiaro che te la stai andando a cercare. 
Grace è coraggiosa e non permette alla paura di farla arretrare - se i ragazzi non accettano di essere definiti come animali che non sanno controllare il loro corpo di fronte ad una ragazza, perché lei dovrebbe accettare di essere chiamata puttana?

I confronti tra lei e Ian sono accesi: lei sa che lui comprende benissimo quello che Zac le ha fatto, ma Ian non lo vuole accettare. E stare nella mente di Ian a volte è doloroso: lui tenta di giustificarsi con Grace, ma lei gli risponde per le rime dicendo che le sue non sono motivazioni bensì scuse. 
Per quanto Ian cerchi di proteggere Grace allontanando Zac e gli altri suoi amici in più di un'occasione, di fatto per molto tempo non si schiera - e forse non avrà mai chiamato Grace puttana, ma di certo non ha messo a tacere i suoi amici quando l'hanno fatto. 

Come ho detto, stare nella mente di Ian è... difficile. 
Perché c'è questa sottomissione a Zac, perché c'è quel cameratismo maschile che fa comportare da idioti i ragazzi quando sono in gruppo, perché c'è quell'ipocrisia da "spaccherei la faccia a chiunque trattasse le mie sorelle così" ma poi lo stesso atteggiamento non si applica alle altre ragazze nella medesima situazione, c'è quel ragionamento da "non capisco perché le ragazze si vestano in un certo modo se non vogliono essere oggetto di interesse maschile" e poi c'è la ciliegina sulla torta: "perché le ragazze non capiscono che c'è una linea sottile tra l'apparire belle e l'andarsela a cercare" - e non ho parafrasato, l'ha pensato davvero. 


'(...) What the hell, just what the hell was wrong with how I looked...why does he care if I wear eye-black like the football team? It's my face. It's my body. I can dress it up or down however I want. Why is that such a hard concept for guys to accept? All that crap Jax said about dressing to be noticed - being noticed is fine. But being noticed isn't the same as being ridiculed, insulted, ostracised, shamed.

Being noticed isn't an open invitation to guys to do whatever they want to me.' 

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'(...) Che diavolo, cosa diavolo c'è di sbagliato nel modo in cui appaio... cosa gli importa se mi dipingo gli occhi di nero come la squadra di football? È la mia faccia. È il mio corpo. Posso vestirlo o svestirlo come mi pare. Perché è un concetto tanto difficile per i ragazzi da capire? Tutte le cazzate che Jax ha detto sul vestirsi per essere notata - essere notata va bene. Ma essere notata non è la stessa cosa che essere ridicolizzata, insultata, ostracizzata, svergognata. 

Essere notata non è un invito aperto ai ragazzi per farmi quello che vogliono.'

Grace si salva da sola in più di un'occasione perché Ian fa sempre il bello e il cattivo tempo: un attimo prima è gentile e quello dopo la oggettifica nella sua mente, unendosi anche ai suoi amici nel metterla in ridicolo - per me Grace gli ha dato anche tre occasioni di troppo per comportarsi in maniera decente. 
Soprattutto non crede mai fino in fondo a Grace, sentendo la versione di Zac riflette sul fatto che Grace possa aver interpretato quello che è successo come uno stupro, le chiede addirittura di smettere di comportarsi così se non vuole avere tutti quei problemi a scuola - completamente cieco di fronte alla paura e alle reazioni di Grace. 
E Grace gli risponde che sarebbe facile, ma non giusto

Ian si fa crescere una spina dorsale solo quando vengono tirate in mezzo le sue sorelle, solo quando si guarda allo specchio e si rende conto che non gli piace quello che vede, solo quando finalmente viene messo di fronte al vero volto di Zac e vede come questo tratta quelli attorno a lui quando lo contrariano - maschi inclusi. 
Ho avuto diversi problemi con Ian nel corso del libro con la sua apatia, con il suo non prendere posizione, con il suo mettere in dubbio che uno stupro non sia uno stupro e basta ma che sia soggetto ad interpretazione - perché anche lui, come tanti altri, non è esente da quella pessima abitudine di dare la colpa alla vittima. 
Perché sembra non essere mai colpa di chi commette lo stupro, ma di chi invece ha subìto violenza perché se l'è andata a cercare. 

Mi è piaciuta moltissimo la madre di Grace e mi è piaciuto il padre di Ian, nei cui confronti all'inizio avevo qualche riserva ma che poi si è rivelato l'unico in grado di mettere del sale in zucca a suo figlio. 
Ovviamente ho detestato il padre di Grace e credo non ci sia cosa peggiore per una ragazza in una situazione come quella di Grace che vedere il tuo stesso padre che ti incolpa di quanto accaduto. 


Ma dopo tutto questo papiro perché il libro non ha il punteggio pieno? 

Grace mi è piaciuta davvero tanto, ma c'è stata una cosa all'inizio che mi ha fatta storcere il naso. È vero che ogni ragazza reagisce a modo suo - ne è un esempio Hermione in Exit, Pursued by a Bear che si rende conto di non aver paura del tocco dei ragazzi durante gli allenamenti di cheerleading - ma il fatto che Grace pensasse "chi mi vorrà adesso?" invece di pensare a tutti i problemi che potrebbe avere ad entrare in intimità con un ragazzo... ecco, l'ho trovato un po' fuori luogo. 
Ma è stato solo quello e in quell'occasione. 
E vabbè, il fatto che si aggrappi a Ian - perché sebbene lui le piacesse da prima e sia stato lui a trovarla e sappia, nonostante non lo voglia ammettere, cosa significassero le condizioni in cui l'ha portata all'ospedale, ciò non toglie il fatto che in molte occasioni la tratti veramente da schifo. 

E poi ho avuto un problema con il finale - ma questo forse è un problema mio. 
Io personalmente avrei mandato tutti a bruciare all'inferno, è irrealistico che tutti se la cavino così facilmente dopo quello che hanno fatto, ma quello che accade nel finale è in qualche modo coerente con quanto professato da Grace fin dall'inizio - lei voleva solo che le credessero, non voleva vendetta. 


Al di là di questo, Some Boys è un libro che merita di essere letto - è un libro che fa arrabbiare, che fa inacidire il sangue, che fa star male, ma è anche un libro che mette in luce tutto quello che non va quando invece di aiutare la vittima si fa muro intorno all'aggressore per proteggerlo. E soprattutto ha una protagonista che affronta l'inferno a testa alta e lotta per quello che è giusto, combattendo anche i suoi demoni invece di scegliere la via più facile e tacere.