venerdì 29 gennaio 2021

[Recensione] "Chasing Lucky" di Jenn Bennett

Eccoci qui con l'ultima recensione del mese - anche perché dubito di essere in grado di finire il libro che ho attualmente in lettura entro domenica.


Titolo: Chasing Lucky
Autrice: Jenn Bennett
Data di uscita: 11 giugno 2020
Durata: 10H 29Min (Storytel Edition)
Editore: Simon Pulse
Link Amazon: https://amzn.to/3ixtanZ

Trama [tradotta da me]: La fotografa in erba Josie Saint-Martin ha trascorso metà della sua vita con la madre single, trasferendosi di città in città. Quando ritornano nella loro storica casa nel New England anni dopo per gestire la libreria di famiglia, Josie sa che non sarà per sempre: i suoi sogni si trovano sulla costa opposta e ha un piano per raggiungere il suo obiettivo.

Quello che non ha pianificato è uno scontro con il cattivo ragazzo della città, Lucky Karras. Outsider, ribelle…e suo migliore amico durante l'infanzia. Lucky mette in chiaro che non vuole avere niente a che fare con l'appena tornata in città Josie, ma tutti cambia dopo una disastrosa festa in piscina e un tentativo di vendetta male eseguito mette Josie in grossi guai—con Lucky che inaspettatamente si assume la colpa.

Determinata a capire perché Lucky sia stato così veloce a coprirla, Josie scopre che entrambi sono cambiati e che il bravo ragazzo che una volta conosceva ora ha un senso dell'umorismo nero e un sorriso che le fa galoppare il cuore. E forse, solo forse, non è il ragazzo musone e cattivo che tutti pensano…

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Josie Saint-Martin si sente molto propensa a credere che la sua famiglia sia effettivamente maledetta - soprattutto adesso che sta per tornare a Beauty dopo cinque anni che lei e sua madre Winona l'hanno lasciata.
Cinque anni e sette traslochi dopo stanno per tornare nella loro città di origine, dove sua madre prenderà le redini del negozio di libri di famiglia - e solo perché la matriarca della famiglia è andata in Nepal ad insegnare inglese.

Josie sa che pure questo trasloco è temporaneo: anche se non ci fosse una bomba metaforica che ticchetta in attesa di esplodere al ritorno di sua nonna - i cui rapporti tesi con la madre di Josie sfociarono nel litigio che fece fare loro i bagagli in una notte - Josie intende comunque trovare una stabilità e andare a Los Angeles dopo il diploma, dove suo padre (che è in realtà è quasi un estraneo) è un famoso fotografo di moda e Josie, che ha ereditato la passione per la fotografia, ha tutte le intenzioni di avere finalmente una famiglia e imparare tutto quello che può da lui.

Beauty però è un posto difficile in cui vivere, un posto rimasto ancorato alla sua storia di perbenismo e bigottismo risalente alla guerra di indipendenza - una cittadina piccola in cui tutti mormorano e spettegolano e la famiglia Saint-Martin è sempre stata "famosa" suo malgrado. Secondo Winona è stata addirittura costruita sulla bocca dell'inferno.

Per Josie è strano ritrovarsi a Beauty ed è ancora più strano ritrovarsi di fronte Lucky Karras, quello che è stato il suo migliore amico fino ai dodici anni - fino al momento in cui sua madre l'ha portata via da Beauty proprio nel momento in cui Lucky soffriva di più in seguito ad un incendio nel quale era rimasto coinvolto e di cui porta tuttora le cicatrici. A nulla erano serviti i tentativi di Josie di contattarlo - Lucky non aveva mai risposto.

E ora eccolo qui e quasi non sembra più lui: più scontroso, più taciturno, più sarcastico,  più... duro. E sembra non voler aver niente a che fare con Josie, ma quando lei si mette nei guai è inspiegabilmente lui che si assume la colpa - e Josie vuole sapere perché.

Così, mentre l'estate avanza e la stagione turistica di Beauty entra nel vivo, Josie è determinata a ritrovare l'amico di un tempo e a scoprire chi è oggi. Ma non ci sono solo i segreti di Lucky da scoprire - pure la sua famiglia ne custodisce qualcuno dietro un muro invisibile fatto di silenzio e di discorsi seri evitati e scansati come la peste.


La vera maledizione della famiglia Saint-Martin non sono le storie d'amore destinate a finire, ma la non-comunicazione tra le parti - e tanti fraintendimenti e dolori si sarebbero potuti evitare se Winona fosse stata più sincera con la figlia riguardo a certi aspetti della loro famiglia. È comprensibile che Winona volesse proteggerla, ma con il suo silenzio e i suoi segreti Josie si è dovuta molto spesso sobbarcare l'onere di essere l'adulta tra loro.

Beauty poi è un covo di vipere che spettegolano (
ma anche descritta così bene, così vividamente, con i suoi moli e il suo porto che viene voglia di viverci) e la reputazione giovanile di Winona sembra ancora marchiare il resto della famiglia. Ed è proprio per proteggere la famiglia che Josie si mette nei guai, perché sebbene sia stanca di fare la girovaga e di seguire sua madre ogni volta che questa decide di sradicarle da un luogo, lei è comunque la persona più importante della sua vita - anche se le verrebbe un colpo nell'apprendere che Josie intende lasciarla per andare in California dal padre.

L'altro motivo per cui Josie si mette nei guai ha a che fare proprio con i suoi piani andati in fumo per dimostrare al padre quanto vale come fotografa e che dovrebbe per questo prenderla come apprendista, ma niente va come previsto e l'estate di Josie trascorre cercando di aggiustare quello che ha rotto e ripagare in qualche modo Lucky.

Lucky mi è piaciuto tanto - "ruvido" all'esterno, ma tanto dolce e protettivo con chi ama. È molto legato alla sua numerosa famiglia, ma è sempre stato solo - specialmente dopo la partenza di Josie. Gli sta bene passare per il cattivo ragazzo perché sente di meritarselo e anche per questo non vuole che Josie dica la verità su cosa è successo davvero quella notte dopo la festa in piscina.

Il loro rapporto si sviluppa in modo davvero naturale, dove però la fiducia fatica a crescere - lui teme di essere nuovamente abbandonato, lei ha sentito troppi pettegolezzi e sente che le nasconde qualcosa.

Josie è un po' troppo concentrata su se stessa, così presa dalla sua idea di mostrare a suo padre quanto vale come fotografa che spesso fallisce nel restare vicina alla cugina Evie alle prese con una relazione tossica - e proprio Adrian è una delle ragioni dietro le maldicenze sulla famiglia Saint-Martin. E accusa sua madre di essere sempre pronta a cercare qualcosa di nuovo, ma anche lei - nonostante il desiderio di stabilità - parla e si comporta come se avesse già un piede fuori dalla porta.

È un contemporary romance molto dolce che però parla anche di problemi di comunicazione, relazioni tossiche, uomini che si approfittano delle donne e della loro innocenza e fiducia, donne che fanno presto a giudicare altre donne ma che spesso purtroppo tendono a dare il beneficio del dubbio a certi uomini solo perché hanno un buon nome e sono visti come pilastri della comunità oppure intoccabili.

Mi è piaciuto come libro, ma ammetto di aver preferito Alex, Approximately - mi aveva coinvolta di più a livello emotivo e romantico e, verso il finale, la scena che avrebbe dovuto dare angst alla storia non mi ha fatta impazzire. Lucky aveva già dimostrato più e più volte di che pasta fosse fatto, quanto fosse affidabile e quanto tenesse a Josie, eppure lei - sebbene comprensibilmente scossa dalla bomba piombatele addosso riguardo la sua famiglia - lo tratta malissimo.

Tecnicamente il voto sarebbe un 3.75, ma non mancherò comunque di leggere anche gli altri libri di questa autrice.

mercoledì 27 gennaio 2021

WWW.. Wednesday! #226

Mi rendo conto di essere monotona - credetemi, lo so - ma ieri sera stavo riguardando il file dove tengo traccia di tutto perché è quasi ora di recap e quando mi è caduto l'occhio sulle serie finite, mi sembrano passati dieci anni da quando ho finito Blindspot
E invece è stato questo mese
 
Gennaio dura veramente un'infinità di tempo - ma ehi, intanto mi ha anche regalato della bella musica in queste settimane.


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)

 
Ho concluso Teen Killers Club di Lily Sparks - e penso proprio che finirò per prenderlo cartaceo quando uscirà la versione paperback. Mi è piaciuto davvero tanto, per niente scontato come mystery thriller e con alcuni cliché fin troppo ritriti, ma che in questo contesto per me non stonano. E sì, sto per dirlo: mi sono innamorata del mio primo Psicopatico di Carta - ciao Erik. Recensione QUI.
Ho anche concluso Chasing Lucky di Jenn Bennett - che mi ha coinvolta un pelo meno dell'altro comtemporary romance che avevo letto della stessa autrice, ma che ho comunque apprezzato. La recensione è già scritta e arriva venerdì su questi schermi. 
 
 
 
What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)
 

Ho iniziato ieri nel tardo pomeriggio
Master of One di Jaida Jones & Dani Bennett, uscendo così dalla mia comfort zone con questo fantasy M/M a tema fae di quasi sedici ore - ma ne ho sentito parlare così bene che non ho saputo resistere. Non vi so ancora dire nulla perché ne ho ascoltati appena 23 minuti e il protagonista è appena stato introdotto.
 
 
 
What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)
 

Ascolterò poi Burn Our Bodies Down di Rory Power - l'ispirazione con il suo primo libro, Wilder Girls, è sempre andata e venuta e si mormora che verrà tradotto dalla Mondadori e penso proprio che alla fine lo leggerò/ascolterò, ma ho deciso di iniziare da questo perché è letto dalla stessa narratrice di This Is Not a Ghost Story e, dato anche l'argomento, mi aspetto grandi cose dalla sua interpretazione.
A seguire Lucky Girl di Amanda Maciel, di cui avevo già ascoltato Tease lo scorso settembre con buoni risultati. 
 
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Lo so, di libri italiani qua non se ne vede manco l'ombra - prima o poi arriveranno anche quelli, ma nel frattempo ditemi voi cosa avete finito di leggere oppure a che punto siete se avete qualcosa in lettura al momento. O se avete addirittura intenzione di osare con qualche lettura fuori dalla vostra comfort zone. 
Scrivetemi tutto sotto oppure lasciatemi il link al vostro post - appena riesco passo a rispondere e a ricambiare la visita!

lunedì 25 gennaio 2021

What's on my bedside table? #86 | "Chasing Lucky" di Jenn Bennett

Questa rubrica non fa la sua comparsa dalla fine di novembre - principalmente perché negli ultimi tempi il lunedì era un giorno in cui riuscivo a portarvi una recensione. 
 
Oggi però la vedete perché in questi giorni me la sono presa comoda - e con "me la sono presa comoda" intendo che la notte non riuscivo a dormire e quindi mi addormentavo in poltrona di giorno.

What's on my bedside table? è una rubrica ideata da Valy di Sparkle from books, in cui, nel giorno di lunedì, vi viene mostrato quale libro si trova sul mio comodino e come mai.


SUL MIO COMODINO C’È...
"Chasing Lucky" di Jenn Bennett
Uno young adult contemporary romance.


SONO A... 
Pagina a 6H 13Min. Mi mancano ancora quattro ore e un quarto, ma spero di riuscire a finirlo oggi. Lo sto trovando davvero carino e dolce, anche se ammetto che non mi ha catturata tanto quanto Alex, Approximately era riuscito a fare - però l'autrice sa bene come sfruttare i miei punti deboli inserendo ragazzi dai capelli ricci scuri, accidenti a loro.


È SUL MIO COMODINO PERCHÉ... 
...quest'autrice mi era già piaciuta in un romanzo precedente e ho intenzione di recuperare gli altri suoi libri.

venerdì 22 gennaio 2021

[Recensione] "Teen Killers Club" di Lily Sparks

Giuro che non volevo farla così lunga - è stato più forte di me. 
Perdonatemi se potete.

Ma ehi, sono comunque riuscita a non fare spoiler!


Titolo: Teen Killers Club
Autrice: Lily Sparks
Data di uscita: 10 novembre 2020
Durata: 10H 40Min (Storytel Edition)
Editore: Crooked Lane Books
Link Amazon: https://amzn.to/3sEC1Jo

Trama [tradotta da me]: La diciassettenne Signal Deere ha fatto inarcare diverse sopracciglia in quanto Goth disadattata e infelice proveniente dalle case mobili. Quando viene condannata per il brutale omicidio della sua migliore amica Rose, viene catalogata come Classe A--il più pericoloso e manipolatore profilo criminale. Per evitare la prigione, Signal firma per un programma segreto per ragazzi di Classe A minorenni e viene trasferita in un campo scuola estivo abbandonato, dove lei e altri sette compagni di camerata si alleneranno come assassini. Eppure, persino nel Teen Killers Club, Signal stona con tutto. Il sangue le fa impressione, è gentile ed empatica e la sua predisposizione ottimista sta minacciando di trasformare un gruppo sgangherato di maniaci in una squadra di intimi amici. Forse è a causa del fatto che Signal non è davvero un'assassina. È stata incastrata per l'omicidio di Rose e ha accettato di unirsi al programma solo per scappare, rintracciare il vero assassino di Rose e ripulire il suo nome. Ma Signal non aveva messo in conto le sinistre tecnologie usate per tenere rinchiusi i "campeggiatori". Non aveva messo in conto l'uomo misterioso nei boschi determinato ad eliminarli uno ad uno. E di certo non aveva messo in conto di innamorarsi. La strategia di Signal sta cadendo a pezzi un po' alla volta mentre il vero assassino si prepara a colpire ancora nel Teen Killers Club.

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CONTENT WARNING: sangue, violenza, omicidi, manipolazione psicologica, abuso di sostante stupefacenti e altre cose macabre e raccapriccianti in generale.
 
 
La trama è un po' fuorviante - alquanto fuorviante.
Dalla trama sembra quasi un Dieci Piccoli Indiani oppure un mystery thriller young adult come tanti che ho letto in cui devi aspettare che il cattivone della situazione faccia fuori i ragazzi uno ad uno mentre sono in trappola come conigli indifesi. 

Le cose non stanno proprio così - soprattutto perché questi adolescenti sanno bene come difendersi. E sanno ancora meglio come attaccare.


Signal, dopo un anno passato in isolamento e la successiva condanna per il brutale omicidio della sua migliore amica, si ritrova di fronte una scelta: la prigione a vita oppure smettere di "esistere" per lo Stato e unirsi ad un nuovo programma che mira ad addestrare i profili criminali di Classe A come lei e diventare un'assassina ancora più brava, indirizzando poi il suo "talento" verso chi lo necessita. 

Peccato che Signal non sia neanche un'assassina in erba perché non è stata lei ad uccidere la sua migliore amica Rose - qualcuno l'ha incastrata. Ed è stato pure facile fare ricadere la colpa su di lei: dopo un'infanzia come amiche per la pelle e vicine di casa mobile, in seguito al matrimonio della madre di Rose con un uomo ricco e al conseguente trasferimento a casa di lui, Rose aveva cambiato abitudini e persone da frequentare - andava in chiesa, aveva un fidanzato con cui si era scambiata gli anelli della promessa di verginità fino al matrimonio e con Signal aveva proprio smesso di parlare. 

Questo fino all'ultimo periodo della sua vita. 
Questo fino a quando non ha avuto bisogno di un paio di favori dalla sua migliore amica goth - che tanto non avrebbe avuto nessuno a cui andarli a raccontare. 

Signal accetta di unirsi al programma con la speranza che, fuori di prigione, avrà la possibilità di scoprire chi è stato davvero ad uccidere Rose e a ripulire il suo nome - ma non sarà facile come pensava. Già essere sull'autobus diretta al campo comporta una sfida: seduta accanto a lei c'è un'altra Classe A, le braccia coperte di cicatrici da ustione e un passamontagna in viso che si fa chiamare Nobody. E Nobody non ha nessuna intenzione di restare tranquilla mentre la portano via. 

Al campo, tutta la sicurezza di Signal svanisce: oltre a lei e Nobody ci sono altri sei ragazzi: Erik, Javier, Jada, Troy, Kurt e Dennis. 
Tutti lì per lo stesso motivo, tutti lì perché hanno ucciso almeno una persona oppure hanno pensato di farlo. Ma lei? Lei non è come loro e rivelare la propria innocenza potrebbe essere proprio ciò che la potrebbe condannare a morte. 
 
Ma se si trovano in un vecchio campeggio estivo che non ha recinti o reti metalliche sormontate da filo spinato e sono solamente in due a sorvegliare otto ragazzi (nella maggior parte dei casi) pluriomicidi, com'è che nessuno fugge e sono tutti tranquilli? Perché non tentano neanche di ammazzarsi tra loro? 
Perché, come scopriranno Signal e Nobody quella sera stessa, un dispositivo impedisce loro di provare anche solo ad infrangere le regole.

Così Signal deve adattarsi alla sua nuova vita e imparare come fuggire o darsi alla macchia da una scena del crimine, deve imparare come disfarsi di un corpo, deve imparare come non lasciare tracce. Ma è chiaro fin da subito che lei è incapace, che è la più debole tra tutti loro - che è l'unica a non avere lo spirito o la mente di un assassino. 

Signal si rifiuta di diventare come i sorveglianti vogliono che diventi, si rifiuta di credere che un branco di ragazzini possa già essere una perfetta macchina per uccidere. 
Nobody diventa la prima su cui poter contare, quella che la difende dalle battute velenose e dalle minacce di Jada, la quale sente minacciato il suo territorio, e dal primo approccio predatorio di Erik che, con la sua mente brillante, è l'unico ad aver capito che Signal è innocente - ma innocente per davvero. Javier è un altro che la aiuta durante le prove più difficili a cui Dave e Kate continuano a sottoporla. 

Che lo vogliano o no, e anche sotto lo spunto di Signal che non vuole parlare di omicidi o fare confronti con i numeri e le valutazioni di chi ha ucciso chi e come, nei momenti in cui sono soli hanno l'occasione di essere ragazzi normali - adolescenti comuni che per un momento si sentono davvero come se fossero in campeggio, salvo poi essere riportati bruscamente alla realtà quando scoprono un uomo mascherato che si aggira nei boschi e che tenta ripetutamente di ucciderli, ma quello è solo il primo passo verso una lunga catena di domande, eventi, conseguenze e scoperte. 


Sembra che io vi abbia raccontato tanto, ma non è così - è solo la punta dell'iceberg.

Signal non ricorda nulla della notte in cui Rose è morta - non ricorda nulla delle ore precedenti passate nel capanno prima di risvegliarsi con il suo corpo in grembo. E sa di non potersi fidare di Erik, di uno che afferma di avere già ucciso dieci persone e che dicono tutti ti entri in testa per manipolarti - però sembra conoscere a fondo il caso di Signal e Rose e, un po' per noia e un po' per la voglia e il gioco di risolvere un rompicapo, vuole aiutare Signal a trovare il vero colpevole. 

Così come sa di non potersi fidare di tutti gli altri, sebbene presto si renda conto che non sono quei criminali di Classe A del tutto privi di umanità che Dave, Kate e il resto del mondo vogliono far credere loro. Nobody è leale e capisce spesso cosa sta provando chi la circonda, è chiaro che Jada è rimasta traumatizzata da qualcosa che ha subito, Javier nasconde un dolore profondo dietro la sua gentilezza nei confronti di Signal, Dennis si è offerto volontario per il test prima che i suoi pensieri si trasformassero in realtà - Troy e Kurt sono quelli meno esplorati ed Erik è un mistero avvolto da un enigma, che non si sbottona mai se non in qualche occasione sotto la pressione delle domande di Signal. 

E Signal non può accettare che degli adolescenti spezzati come loro - seppure assassini, tranne che nel suo caso - imparino a sopprimere quella parte ancora umana per passare poi, ad addestramento completato, da un obiettivo all'altro come se niente fosse. Non può accettarlo, perché finché resta dell'umanità in loro c'è ancora speranza.
Ma cosa può fare per impedirlo? Cosa può fare quando, nonostante gli spazi aperti, sono comunque in gabbia e a rischio di essere uccisi appena qualcosa va storto? 

Signal è quella che in qualche modo li rende una squadra - sgangherata, certo, ma anche se è solamente Erik a conoscenza della verità, almeno altri due di loro si mettono sempre in mezzo per proteggerla e aiutarla, quasi inconsciamente sapessero della sua natura diversa dalla loro. 
Che poi nessuno di loro ha la stessa natura degli altri: alcuni sono più empatici di altri, altri proprio provi di empatia o qualcosa di simile e mai ho pensato che l'avrei detto, ma mi sono presa una cotta enorme per uno di quegli psicopatici - Erik, hai il mio cuore. 

In generale rappresentano un po' i cliché del liceo messi nelle vesti di assassini teenager in addestramento: Signal la bella (che non sa di esserlo) eroina emarginata, Jada la mean girl, Javier il bravo ragazzo, Dennis il nerd dei computer, Troy e Kurt i clown del gruppo, Nobody l'amica che non ti aspetti ed Erik il bad boy della situazione - ma ragazzi quanto mi sono piaciuti e quanto mi è piaciuto il libro.  

E come ogni cliché da high school che si rispetti, c'è stato anche il triangolo amoroso - grr, che odio il triangolo. Ad un certo punto - come scrivevo mercoledì - pensavo si fosse finalmente concluso e invece no! Ma sapete che c'è? Che stavolta neanche mi ha dato fastidio (più di tanto) perché sebbene la chimica di Signal con Tizio A fosse alle stelle, anche Tizio B aveva i suoi perché. O forse dovrei fare a meno di scrivere Tizio A e Tizio B perché tanto abbiamo capito tutti di chi stiamo parlando? 
Insomma, questo triangolo mi ha fatta sudare fino alla fine - in realtà ho sudato fino alla fine perché uno dei miei personaggi preferiti fino all'ultimo minuto di audiolibro non sapevo se fosse vivo o morto e insomma, stavo sulle spine. 
 
Quello che vi ho raccontato finora è solo una piccolissima parte: ci sono flashback della vita di Signal e momenti della sua amicizia con Rose, ci sono ricordi confusi di quella notte, ci sono teorie e ipotesi su chi sia il colpevole e ad un certo punto io e Signal stavamo andando nella stessa direzione (anche se a me il pensiero era venuto prima che a lei), ma un plot-twist dentro un altro plot-twist mi ha lasciata a bocca aperta e niente - non ci ho azzeccato per nulla. E quei plot-twist proprio non li ho visti arrivare - Lily Sparks sa come scrivere un libro e come intrattenere il lettore perché ogni volta che mi dicevo basta, la fine del capitolo mi portava a dover iniziare immediatamente quello successivo.  

A dispetto delle premesse, questo è un romanzo di amicizia - prima quella di Signal con Rose e poi quella con il resto dei ragazzi al campo. 
Signal è quel tipo di personaggio che spesso - anzi, quasi sempre - non apprezzo: bella e non sa di esserlo, contesa tra due ragazzi, incapace di fare la qualunque e bisognosa di essere salvata perché lei è il fiore innocente del gruppo - un po' alla Bella Swan, insomma. Ma che vi devo dire? Sentirlo raccontare da lei, da questo coniglietto in una tana di leoni che deve cercare di uniformarsi ad un branco di assassini e al contempo sperare di far fiorire un briciolo di normalità in una situazione che di normale non ha nulla, ammetto che io avrei fatto uguale se non "peggio". E parti sentendoti in ansia per lei e per quello che le potrebbero fare e alla fine finisci per amare tutti - tranne quelle bestie di Dave e Kate.

E certo, non è realistico che qualcuno venga messo in prigione solo perché ad un test viene fuori una personalità criminale e manipolatrice di Classe A se ancora non ha fatto niente e magari non farà mai niente, ma sapete che c'è? Questo libro e il mondo al suo interno vanno bene così come sono. 

Il finale resta un po' aperto, nel senso che comunque si scopre chi è il colpevole, ma c'è spazio in abbondanza per un sequel - e oh come spero che ci sia un sequel prima o poi! 

mercoledì 20 gennaio 2021

WWW.. Wednesday! #225

E niente, a me una singola settimana di gennaio sembra durarne tre. 
Seriamente, da quanto caspita è iniziato questo mese?!
 
E nel frattempo fa un freddo cane e da me ieri c'era una nebbia che a momenti pure ad uscire dalla porta di casa mi sembrava di essere a Silent Hill - e no, no, assolutamente no, pessima idea nominare Silent Hill che poi mi torna in mente il film e faccio gli incubi.


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)

 
A proposito di incubi, ho terminato This Is Not a Ghost Story di Andrea Portes, i cui momenti più terrificanti in realtà sono stati smorzati dall'umorismo nero della protagonista Daffodil. Mi è piaciuto più di quanto mi sarei aspettata e il merito va anche a Lauren Ezzo, la narratrice di questo libro che è stata assolutamente straordinaria. Recensione QUI.
 
 
 
What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)
 

Mi mancano tre ore e mezza per finire Teen Killers Club di Lily Sparks e, anche se effettivamente me lo aspettavo un po' sulla scia di Dieci Piccoli Indiani come sembrava suggerire la trama, mi sta piacendo proprio tanto. Invece quella parte è stata breve e poco consistente perché c'è altro in gioco - compreso un triangolo che spero ora sia finito perché ehi, chi l'avrebbe mai che avrei finito per shippare la protagonista con un probabile psicopatico. Non che lì ci sia qualcuno di santo, eh... così, per dire. Conto di finirlo oggi e sono incredibilmente curiosa di scoprire come si concluderà. 
 
 
 
What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)
 

Prima ci daremo al romanticismo con Chasing Lucky di Jenn Bennett, autrice che ho già letto poco più di un anno fa con Alex, Approximately e poi uscirò dalla mia comfort zone con il fantasy Master of One di Jaida Jones & Dani Bennett - negli ultimi tempi ne ho sentito parlare spessissimo. 
 
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Per il resto, direi che novità non ne ho - sono sempre impossibilita a vedere una delle mie amiche causa comune diverso, ho convinto mia madre a vedere Hamilton e ha accettato di vederlo un'altra volta più avanti, il nuovo album degli You Me At Six mi piace tantissimo. 
Ah, vero: tutto questo non c'entra niente con i libri. E vabbè... usciamo un po' dagli schemi oggi e facciamo che mi raccontate un po' quello che vi pare. I libri non sono bannati, eh - non sia mai. Solo che, se vi va, potete anche dirmi cosa state ascoltando o guardando questa settimana - questo gennaio dovrà finire ad un certo punto. 

lunedì 18 gennaio 2021

[Recensione] "This Is Not a Ghost Story" di Andrea Portes

Come potete vedere, non sono morta di crepacuore - anzi, nonostante la pelle d'oca di alcuni momenti, mi sono proprio divertita.


Titolo: This Is Not a Ghost Story
Autrice: Andrea Portes
Data di uscita: 17 novembre 2020
Durata: 6H (Storytel Edition)
Editore: HarperTeen
Link Amazon: https://amzn.to/35A7enc

Trama [tradotta da me]: Non sono la benvenuta. In qualche modo lo so. Qualcosa non mi vuole qui.

Daffodil Franklin ha dei piani per un'estate tranquilla prima del suo primo anno al college e, fortunatamente, ha trovato un lavoro che può darle proprio quello che cerca: badare alla villa di una coppia facoltosa.

Ma mentre l'estate avanza e le ombre si allungano, Daffodil comincia a capire che la villa è più di quello che sembra. La casa spaziosa sembra chiudersi su di lei e mentre percorre la lunga strada che porta in paese, sente degli occhi addosso per tutto il tragitto e qualcosa che la tira indietro verso di essa.

Quello che Daffodil non ha ancora capito è che il suo lavoro richiede un caro prezzo. La casa ha un risentimento di vecchia data che necessita di essere sistemato . . . e Daffodil è la chiave per farlo. 

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Dopo quindici anni di Supernatural penserete che io ormai mi sia fatta le ossa, ma in realtà erano proprio le puntate con le case infestate a mettermi più ansia - così come la prima stagione di American Horror Story, Murder House
Non c'è niente che faccia venire gli incubi come non sentirsi al sicuro in casa propria. 


Diretta al college, quando il treno su cui si trova Daffodil si ferma alla stazione di Scarlett Mills - piena di petunie e sì, di narcisi, proprio come il suo nome - lei scende, convinta che sia un segno e di essere arrivata. 
Scopre presto che non è la sua fermata però, nonostante questo e visto che comunque era nei piani trovarsi un lavoro per potersi pagare il costoso college di Bryn Mawr, Daffodil decide di passare l'estate a Scarlett Mills e trova lavoro presso la casa di un professore - lui deve raggiungere la moglie su un'isola e a lei spetterà il compito di custodire la villa e sorvegliare gli operai che devono costruire una casa per gli ospiti sul retro. 

A Daffodil non dispiace l'idea di passare l'estate da sola - anzi, era proprio quello a cui aspirava, dal momento che soffre di ansia sociale e si trova particolarmente a disagio con gli uomini tra i venticinque e i quarant'anni di età. Ma non è solo quello - e non è solo il college - che l'ha spinta a lasciare il Nebraska: c'è la cosa che non può essere nominata, l'evento che non può essere ricordato e che non può uscire dalla scatola in cui l'ha rinchiuso per poi essere spinto in un angolo della sua mente. Quindi non importa ciò che porterà l'estate con sé: lei non può permettersi di tornare in Nebraska. 

Ma più passano i giorni e più è difficile mantenere quella promessa: di notte fuori dalla casa si sentono strani rumori, tra le mura della villa accadono cose che razionalmente non dovrebbero succedere, la signora che sta in fondo alla strada entra sempre a suo piacimento e gli operai in teoria lavorano, ma sinceramente a Daffodil sembra che la fossa per le fondamenta sia sempre uguale e che il capo cantiere sia un po' troppo invadente.

Qualcosa - o qualcuno - non la vuole in quella casa e, come se non bastasse, c'è sempre la cosa che non deve essere nominata che minaccia di uscire fuori dalla sua scatola. 


Potete fare tutte le ipotesi che volete - io ne ho formulate a decine e non ci ho preso neanche una volta e manco per sbaglio, proprio cominciando con la prima cantonata che ho preso riguardo alla cosa che non deve essere nominata. 

Daffodil mi è piaciuta tantissimo - tutto il libro è narrato secondo un flusso di coscienza e lei rompe quasi sempre la quarta parete, rivolgendosi al lettore per raccontargli la sua storia e coinvolgerlo nella sua vita. Le cose da pelle d'oca non mancano, ma Daffodil è anche incredibilmente sarcastica, autocritica e autoironica, dotata di un senso dell'umorismo nero che in realtà, pure in alcuni momenti da brividi, mi sono ritrovata a ridere. E lo so che è tremendamente poco realistico essere sarcastici di fronte a cose per cui io sarei morta molto prima di crepacuore assistendo a quello che succede a lei, ma Daffodil cerca sembra di combattere tutto con l'analisi e con la logica - e quando queste non funzionano, il suo cervello vede comunque quello che vuole vedere e lei si rifugia sotto le coperte aspettando il mattino. 
Non riesco a spiegarlo bene, ma giuro che anche nel terrore del momento - sia suo che mio - c'era da mettersi in qualche modo a ridere per come ti presentava le cose. Il fatto che lei si rivolga al lettore, che ricorra all'autoironia e all'umorismo nero proprio nei momenti cruciali aiuta a stemperare il terrore - quindi se siete tipi che ve la fate sotto (come me), questo è il metodo ideale per ascoltare storie che parlano di case infestate.

Daffodil è chiaramente traumatizzata da qualcosa accaduto nel suo passato, qualcosa da cui sta scappando e che non vuole affrontare - badare tutta sola ad una villa per tutta l'estate è il suo modo di processare l'accaduto. 
Più volte ho creduto di aver capito cosa fosse successo e tutte le volte mi sono sbagliata - ed è un percorso tortuoso quello che porta noi e Daffodil a scoprire il passato mentre si racconta un po' alla volta per tutta la durata del libro.

E il finale proprio non me l'aspettavo. 

Se Daffodil e questo libro mi sono piaciuti così tanto il merito va anche a Lauren Ezzo, la narratrice di questo libro - sul serio, la migliore che io abbia mai ascoltato in tutta la mia esperienza con Storytel. Cambiava continuamente il tono di voce - ne aveva uno per tutti i momenti di gioia, di confusione, di panico, di terrore paralizzante, di felicità, di sorpresa; ti faceva immergere completamente nell'atmosfera come se fossi lì con Daffodil. E i suoni onomatopeici, gente - mai sentito niente di così realistico e/o inquietante. Per non parlare degli infarti che mi prendevano anche solo grazie alla sua voce, quando Daffodil entrava in una spirale discendente di panico e la voce diventava sempre più acuta o grave, ma comunque concitata al punto che mancava persino a me il fiato. 

Ci sarebbero diversi content e trigger warning in questo libro, ma anche solo nominarne un paio sarebbe spoiler - perciò, in caso di lettura, dovreste fare un atto di fede. 
 

venerdì 15 gennaio 2021

Singing the Book #27

La metà del mese è qui e questo significa il consueto appuntamento con la rubrica che unisce libri e musica - e spero che riusciate a vedere tutto perché, a parte il primo video, poi quando caricavo l'anteprima i restanti quattro proprio non esistevano anche se nella bozza erano ben più che presenti. 
 
Mah, misteri di Blogger.
 
Comunque! Chi è contento che oggi uscirà la serie Marvel su Wanda e Visione?
Chi nel frattempo sta aspettando con impazienza quella su Falcon e il Soldato d'Inverno?
 
E chi è contento che oggi esce anche l'album di una delle sue band preferite? 

Singing the Book è una rubrica inventata da me a cadenza assolutamente casuale nella quale vi mostro (e racconto) libri il cui titolo è lo stesso - o con qualche piccola variante - di canzoni che amo oppure ho amato e che potrebbero o non potrebbero c'entrare affatto con la trama.

Siamo al ventisettesimo appuntamento e oggi parliamo come al solito di abbinamenti che mi sono capitati per caso tra le mani.

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As Long as She Needs Me di Nicholas Weinstock / As Long As You Love Me dei Backstreet Boys
 
Non sono mai stata troppo un tipo da boy band. Con questo non voglio dire che fossi "addormentata" quando i grandi nomi imperversavano la scena musicale - ero già musicalmente "sveglia" quando i Backstreet Boys sono diventati famosi, semplicemente la mia ex-migliore amica (e in generale le mie compagne di classe) era più in fissa con loro di quanto fossi mai stata io. Che poi, io anarchica fino alla fine: tutte pazze per Nick mentre io, se proprio dovevo scegliere il più attraente per me, rispondevo sempre Kevin - rispondo ancora Kevin. Questo per dire quindi che conoscevo le loro canzoni (quelle più famose, quelle che diventavano singoli), le ballavo, le cantavo, ma non ho mai avuto i cd oppure i poster in camera. Eppure quando nella newsletter di BookBub ho visto questo libro con questo titolo, il pensiero mi è andato direttamente alla canzone dei Backstreet Boys - però neanche cantata da loro, perché in anni più recenti l'ho sentita nella versione dei Sleeping At Last. Per quanto riguarda il libro, essendo un chick-lit romance direi che ci sta benissimo.
 

 

Fading di Cindy Cipriano / Faded di Alan Walker

Se vi devo dire  quando e dove ho sentito per la prima volta questa canzone, non vi so proprio rispondere. Anzi, è una bugia: la canzone che troverete linkata sotto la sento ora per la prima volta mentre scrivo - questo perché nella mia playlist c'è il remix fatto da LaRry Rong ed è il remix che non ricordo in che circostanze sia entrato nella mia vita. Ma questa non è l'unica canzone che il libro mi ha fatto venire in mente: con lo stesso titolo, Faded, nella mia playlist in macchina c'è anche quella di ZHU. Il libro è un paranormal romance young adult - primo di una serie secondo Goodreads - e se con quella di ZHU non ha nulla in comune, con quella di Alan Walker la situazione comincia a cambiare visto che entrambe citano fantasia e sogni.
 

 
 
Good Girl, Bad Girl di Michael Robotham / Good Girls Go Bad dei Cobra Starship feat. Leighton Meester

Andavo ancora al liceo la prima volta che ho sentito nominare i Cobra Starship - e ci avevo provato ad ascoltarli, ma niente: proprio non mi erano piaciuti. Nel corso dei due/tre anni successivi ci ho riprovato, ma sempre niente da fare. Poi, ad un certo punto della mia vita, su Rai 4 (o era Deejay TV?) hanno trasmesso dall'inizio alla fine (praticamente ho fatto un binge-watching) la serie Greek - e ammetto che Scott Michael Foster era stato un buonissimo incentivo di partenza e ho finito per adorare la serie in tutto e per tutto. Comunque c'è un episodio nella terza stagione in cui la canzone viene usata e le parole modificate in una gara a cui la sorority delle ZBZ partecipa - e quando ho visto l'episodio mi sono resa conto che avevo già sentito la canzone, che la conoscevo... e stavolta mi piaceva pure. Il libro è un thriller e con Good Girls Go Bad e il suo testo non c'entra niente. 
 

 

Cursed di Casey Odell / Curses dei Bullet For My Valentine

Questa parte di appuntamento rischia di diventare la più personale. Forse troppo personale - ma d'altronde è quello che succede nel malaugurato caso in cui leghi la musica a persone specifiche. I Bullet For My Valentine sono entrati nella mia vita quando ero in piena fase emo, quindi nei miei ultimi due anni di liceo - e per puro caso poi, proprio come gli A Day To Remember: mi sono lasciata ispirare dal nome della band e dai titoli di qualche canzone. Ma cosa è successo è poi? È successo che mi ero presa una cotta per un ragazzo della mia scuola e anche lì, per puro caso, avevo scoperto che anche lui ascoltava i BFMV. Come potete immaginare poi non è andata a finire bene e da quel momento tutte le canzoni che amavo della band non sono più riuscita ad ascoltarle - non sono più riuscita ad ascoltare la band in generale, ma ad essere onesta stavo entrando nella fase in cui mi stavo allontanando da diversa musica di quegli anni e i miei diciannove anni hanno segnato una svolta in più di un senso. L'album Scream, Aim, Fire è uscito tre mesi prima dei miei diciannove anni, sei mesi prima del mio diploma ed è stato difficile ascoltarlo per molti versi perché i BFMV mi ricordavano sempre quel ragazzo, ma avevo scoperto che ascoltare le versioni acustiche di alcune di quelle canzoni in realtà mi aiutava - però ricordo benissimo me stessa in macchina quella mattina del 2 luglio 2008 mentre mi dirigevo a dare l'orale della maturità con Hearts Burts Into Fire a tutto volume. E non in versione acustica. Poi nel 2010 era uscito l'album Fever e in qualche modo avevo fatto pace con i BFMV, ma sentivo che la magia era sparita - e forse ero io che ero cambiata, forse erano rimasti "macchiati" permanentemente dal periodo a cui erano legati, ma non sono mai riuscita a "riprendermeli" come sono riuscita a fare con altre band. Ad oggi sono pochissime le loro canzoni sul mio computer e quasi tutte in versione acustica - le sole che riesco a sopportare. Curses è l'unica che scelgo quando capita quella rara volta in cui voglio ascoltarli - e questo perché credo sia stata la prima loro canzone che io abbia mai ascoltato e l'amavo già alla follia prima ancora di accorgermi di quel ragazzo, perciò non ha mai smesso di essere davvero "mia". Il libro è un paranormal YA, con magia e fate ed elfi, ma a dispetto della somiglianza del titolo e della suggestione che dà il suo genere, lui e la canzone non hanno nulla in comune. 
 

 

Kissing & Telling di Jenna Reed / Kiss & Tell degli You Me At Six

Kiss & Tell è uscita nel 2009 - in un EP insieme alla sua versione acustica e alla cover di Poker Face di Lady Gaga - a cavallo tra il loro primo album Take Off Your Colours e il secondo, Hold Me Down. Quando il loro primo album è stato fatto uscire di nuovo in edizione deluxe, Kiss & Tell è stata aggiunta insieme ad altre canzoni e un paio di versioni acustiche. Mi piacevano già tantissimo, Take Off Your Colours era stato per me una vera scoperta e una ventata d'aria fresca, qualcosa di solo mio che non condividevo con nessuno - nessuna macchia, nessuna persona. E, se vi devo dire la verità, questi sono ancora i miei YMAS preferiti. Comunque questo appuntamento non poteva capitare in un giorno migliore perché proprio oggi esce il loro nuovo album, il settimo, dal titolo Suckapunch. Il libro e la canzone potrebbero avere forse un paio di punti in comune, ma non così tanti come potrebbe sembrare a prima vista.
 

 
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Siamo giunti alla fine di un altro appuntamento e come al solito vi rinnovo l'invito a commentare sotto per farmi sapere se conoscete qualcuna di queste canzoni, se vi piacciono oppure se qualcuno dei libri vi incuriosisce!