venerdì 25 settembre 2020

[Recensione] "Even If We Break" di Marieke Nijkamp

Seriamente, qualcuno deve insegnarmi a scrivere delle recensioni più corte. 
Dov'è che sbaglio? 

Ah, se mi vedesse la mia professoressa di filosofia di terza liceo - diceva che ero troppo sintetica, che non ci mettevo abbastanza sentimento. 
E proprio adesso stavo per lanciarmi nel raccontare la storia - e quindi dilungarmi ulteriormente - quando mi sono ricordata che in realtà quella storia sta proprio alla base della mia rubrica BRT: Breve Riassunto della Trama

Ciao prof, guarda adesso quanto scrivo - certo, non su Socrate, ma tant'è...


Titolo: Even If We Break
Autrice: Marieke Nijkamp
Data di uscita: 15 settembre 2020
Durata: 7H 42Min (Storytel Edition)
Editore: Sourcebooks Fire
Link Amazon: https://amzn.to/2ZHHbaC

Trama [tradotta da me]: Dall'autrice
bestselling del New York Times Marieke Nijkamp arriva uno scioccante nuovo thriller su un gruppo di amici che va in una baita per vivere un'avventura con un gioco di ruolo… solo per ritrovarsi ad avere il gioco puntato contro di loro.

CINQUE amici vanno in una baita.
QUATTRO di loro stanno nascondendo un segreto.
TRE anni di storia in comune li legano.
DUE di loro sono condannati fin dall'inizio.
UNA persona vuole mettere fine a tutto questo.
NESSUNO È AL SICURO.

Per cinque amici questa doveva essere l'ultima "fuga" prima di prendere strade diverse, un'occasione per salutarsi e per dire addio anche al gioco a cui hanno giocato negli ultimi tre anni anni. Ma ognuno di loro ha i propri demoni e tutti stanno nascondendo dei segreti.

Finn non si fida di nessuno da quando è stato aggredito qualche mese prima. La ragazza popolare Liva l'ha visto accadere e non ha fatto nulla per fermare l'aggressione. Maddy è stata coinvolta in un incidente che ha distrutto la sua carriera sportiva. Carter sta affogando sotto il peso delle aspettative della sua famiglia. Ever vuole mantenere in vita il gioco fino a quando è possibile, a tutti i costi. Quando la linea tra gioco e realtà comincia a sfumare in conseguenze letali è una corsa contro il tempo prima che il gioco finisca - e questa volta per sempre. Sei pronto a giocare?

Perfetto per i lettori che amano: · libri mystery per ragazzi o horror young adult · storie LGBT con un gruppo di amici e intersezionalità · Karen McManus, Gretchen McNeil o Natasha Preston



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TRIGGER WARNING: transfobia, attacchi di panico, dipendenza da antidolorifici, violenza, tortura, morte. 


Inizia sempre con un omicidio. 

Questa è la regola nel gioco di ruolo creato da Ever il primo anno di liceo - un gioco di ruolo con un'ambientazione, dei personaggi, dei dadi che determinano le azioni di suddetti personaggi, dei puzzle da risolvere, degli indovinelli da decifrare. 
Un gioco di ruolo che unisce magia, mistero, avventura e sì, comincia sempre con un delitto - questo è Gonfalon. 

Inizialmente erano in sei: Ever, Finn, Carter, Maddy, Liva e Zac. 
Quando però la storia tra Liva e Zac finisce, termina anche la partecipazione al gioco di Zac - o forse non ne era mai stato appassionato tanto quanto gli altri. 

Anche per gli altri non è più lo stesso, nonostante Gonfalon resti il loro luogo sicuro - il posto in cui possono essere qualcun altro, il posto in cui possono avere poteri e qualità che nella vita reale non esistono o che non è sicuro mostrare al mondo intero. Ma dentro il mondo di Gonfalon si può - Gonfalon continua a restare ciò che li lega anche quando le loro relazioni di amicizia iniziano a sfaldarsi. 

Finn è un ragazzo trans disabile, costretto ad usare le stampelle a causa del dolore cronico - e come se non bastasse questo, è stato vittima di un pestaggio di stampo transfobico e Liva, testimone poco distante, non ha fatto nulla per impedirlo e non è intervenuta. Finn ora non si fida più di nessuno - soprattutto non si fida di quelli che si sono sempre proclamati suoi amici. 

Ever lotta da sempre contro la povertà, spesso privandosi di qualcosa pur di rendere felice la sorella con grandi problemi di ansia - in realtà vorrebbe rendere tutti felici e sistemare i loro problemi. Si identifica come non-binario, vuole che gli altri usino il pronome essi/loro quando gli parlano - Finn e Ever sono gli unici trans dichiarati a scuola. 

Carter vive sotto le pressioni e le aspettative costanti dei suoi genitori, che non fanno altro che spingerlo verso una vita che gli procuri ricchezza - e lui stesso vuole essere ricco ormai perché non regge più il constante confronto con Liva, specialmente da quando lavora per il padre di lei. 

Maddy è autistica, spesso non sa come prendere le sue emozioni e cosa farne, spesso sente di reagire sempre nel modo sbagliato e mai come gli altri ragazzi "normali" invece fanno - per questo passa molto tempo a studiare e a "leggere" il comportamento non-verbale di chi la circonda. Era una promessa del lacrosse, ma un incidente in macchina le ha lesionato un ginocchio e non solo - lasciandola quindi in balia del dolore cronico e di frequenti attacchi di panico dovuti non solo al trauma, ma anche al mondo in sé che per lei spesso è troppo rumoroso e caotico.

Liva è la più ricca tra loro, quella che nonostante la forte spinta paterna ad essere sempre seria e distaccata per seguire le orme del genitore nel ramo assicurativo è anche la più creativa: è Liva che disegna e realizza i loro costumi - sia quando sono solo tra di loro ad intraprendere una nuova avventura di Gonfalon, sia quando vanno ad una convention. Non manca però di essere spesso superficiale e incurante dei problemi e dei sentimenti degli altri, specialmente se non figurano tra i pochi eletti che lei chiama amici.

Hanno passato tre anni a giocare, ma i loro rapporti personali si sono lacerati. 
Ora stanno per separarsi - Finn, Liva e Carter stanno per diplomarsi e in autunno andranno al college, quindi hanno pensato che non c'è niente di meglio di un'ultima avventura tutti insieme per celebrare il gioco che hanno tanto amato e che ha dato loro un rifugio sicuro dalla realtà per tre anni. E anche se ora Finn e Liva non si guardano nemmeno in faccia, i personaggi da loro interpretati non hanno mai smesso di essere uniti - magari tramite loro, i ragazzi potranno recuperare un po' di quel legame perduto. 

Le cose però si dimostrano difficili fin da subito: la strada per arrivare alla baita che ospiterà l'ultima avventura di Gonfalon è impervia - ardua da percorrere per chi è in perfetta salute, figuriamoci per chi usa le stampelle e/o è affetto da dolore cronico. La tensione tra i ragazzi sale sempre di più e non si quieta arrivati alla baita - e in quanto Game Master, Ever ha deciso di unire Gonfalon ad una leggenda locale che mette i brividi.

I ragazzi iniziano a giocare mentre il sole tramonta e le ombre della notte si allungano. 
Tutti avvertono una strana sensazione, tutti nascondono un segreto, tutti stanno sulle spine - i loro legami sono spezzati, questo weekend romperà definitivamente il gioco e non sanno che di lì a poco un altro gioco, stavolta più crudele e con lo scopo di spezzarli uno ad uno, sta per cominciare. 

Poi le urla, rumori strani, musica che suona, biglietti inquietanti. 

Il gioco nato dalla fantasia di Ever inizia a sfumare lentamente nella realtà mentre i ragazzi si sentono osservati e il conto delle vite inizia a calare. 

L'alba non arriverà mai troppo presto. 


Even If We Break è un mystery thriller che sfocia abbastanza nell'horror: la baita solitaria in montagna, circondata da fauna selvatica e lontana dalla civiltà e anche un (bel) po' di sangue e capelli che si rizzano sulla nuca per la paura. 

Sicuramente il mio giudizio è anche influenzato dal fatto che l'ho ascoltato in audiolibro: se lo ascoltavo di sera dovevo per forza tenere le luci accese perché c'erano delle parti in cui rischiavo veramente di farmela sotto, in cui le voci dei narratori erano eccezionali nell'esprimere tutto l'orrore, l'angoscia e la tensione del momento. 

L'inizio è stato un po' difficile, non lo nego. Proprio perché non potevo "vedere" le parole, ho faticato a capire i termini del gioco di ruolo e, sempre perché lo stavo ascoltando, spesso non si capiva esattamente chi stesse parlando - ci sono narratori che pur interpretando il loro personaggio, quando nel loro punto di vista è un altro a parlare, alterano leggermente la voce per farlo capire mentre qui non è stato il caso. 

Ognuno dei ragazzi ha il suo punto di vista e i capitoli si alternano tra loro, facendoci fare la loro conoscenza piano piano - e ci sono flashback di episodi che ci forniscono il loro background ed esplorano la ragnatela complessa delle loro relazioni e delle loro vite, però non prendono interi capitoli come era stato per All Your Twisted Secrets, in cui spezzavano bruscamente il ritmo e la tensione. Il tutto è ben calibrato e dosato e il lettore riceve le informazioni quando è giusto che le abbia. 

Sono ragazzi fragili, incerti sul loro futuro e schiacciati ognuno da qualcosa: le aspettative della famiglia, i giudizi altrui, il dolore fisico ed emotivo, la mancanza di fiducia che sentono nei confronti degli altri e di quelli che più ritenevano amici. 
E hanno dei segreti che li stanno divorando da dentro, che potrebbero ucciderli prima ancora che ci riesca chi sta dando loro la caccia.

Maddy è quella che mi ha fatto più tenerezza, probabilmente la mia preferita: quasi sempre non riesce a rapportarsi con il mondo e con le persone, non le piace il contatto fisico e Carter è l'unico che riesce davvero a stabilire un rapporto con lei - l'unico a cui permette anche solo di toccarle le mani per calmarla quando il panico prende il sopravvento. Ma anche Finn e Ever mi sono piaciuti tanto - Finn poi dimostra sempre una forza incredibile nel reclamare chi sente di essere davvero a dispetto di quello che possono pensare gli altri e dell'etichetta che gli vogliono affibbiare.

La rappresentazione è davvero ben fatta e giusta - non si tratta del solito libro politically correct che prevede di spuntare la casellina per ogni diversità inserita, ma si sente che è personale per l'autrice e lo confermano anche le note finali e i ringraziamenti. Ogni personaggio è ben disegnato, ogni suo aspetto viene alla luce - specialmente nel caso dei tre che rimangono e che quindi acquistano più capitoli a loro nome. 

E sarò sincera: ho immaginato quasi subito chi ci fosse dietro a tutto - e ci ho anche preso alla fine. C'è stata qualche frase ben piazzata - che però è in mezzo ad un discorso generale e quindi può anche passare inosservata in mezzo al resto o passare addirittura per qualcos'altro - che mi ha messo la pulce nell'orecchio e, insomma, altri libri di altri nomi più "grossi" hanno già usato quell'espediente narrativo in passato quindi il sospetto mi era venuto alla luce di alcuni indizi. 

È un libro che parte lentamente, anche se le tensioni tra i ragazzi serpeggiano sottopelle - ma sono soprattutto alcune frasi di quella leggenda/storia di fantasmi e serial killer ripetute più volte, con cadenza quasi regolare, che iniziano poi a mettere inquietudine. 
Ci vuole però un quarto di libro prima che accada davvero qualcosa, ma quando poi si parte... beh, tenetevi forte. 

C'è da dire che il livello di tensione ne avrebbe giovato se le due morti - non è spoiler, è letteralmente scritto nella trama - non fossero state così ravvicinate e ci fosse stata un po' più di caccia al topo da parte del gatto nel mezzo. Che poi di caccia ce n'è, eh... la baita in sé sembra viva e ogni ombra sembra in grado di allungare una mano per afferrarti e trascinarti nel buio. I ragazzi rimasti devono ricorrere a tutto il loro istinto di sopravvivenza - scoprendo che forse non saranno in possesso della magia come in Gonfalon, ma perlomeno hanno acquisito un po' più di capacità di pensare fuori dagli schemi. Scoprendo che forse il gatto si aspetta un certo comportamento da parte loro, ma mescolando le carte forse il gatto può diventare esso stesso la preda. 

Il finale non è stato esattamente quello che mi sarei aspettata. 
Per quanto sia importante il modo in cui i ragazzi riscoprono i legami tra loro, parlano, si confidano, dicono la verità, ripetono quanto sia importante la terapia specialmente a fronte del dolore cronico fisico ed emotivo e della sua soppressione tramite oppiacei (e come mi è venuta in mente Mickey di Heroine ogni volta che si parlava di abuso di antidolorifici), avrei collocato queste parti altrove per dare spazio ad altro. 
Le motivazioni di chi sta dietro a tutto questo sono state poco chiare, quasi da villain dei cartoni animati - o forse sarebbe servita appunto qualche pagina in più. Diventa chiaro che il modo in cui il "gatto" è stato cresciuto ha influito notevolmente sulla sua psiche e sulla sua visione di come dovrebbe andare il mondo, ma resta comunque un po' di amaro in bocca per la risoluzione affrettata. E diciamoci la verità, io quasi mi aspettavo che non fosse finita davvero, che dietro la curva successiva del sentiero che scende dalla montagna ci fosse un'altra trappola ad aspettare i sopravvissuti - insomma, come in ogni film horror che si rispetti. Invece no, finisce in maniera aperta - nel senso che non sai quali saranno le conseguenze di tutto ciò per chi rimane. 

Quindi, tirando le somme di una recensione che doveva essere corta proprio per evitare spoiler, ma che è venuta lo stesso lunga un chilometro: approvata l'inclusione e la diversità dei personaggi, approvato il focus sull'amicizia e sui rapporti che li legano, approvata l'atmosfera estremamente creepy - tanto che dovevo tenere accesa la luce. 
È un peccato per il finale un po' affrettato, per l'assassino che si capisce quasi subito chi sia e per le motivazioni poco chiare - o meglio, per loro (e con "loro" intendo restare sul generico per non indicare in nessun modo l'assassino) sono chiare, ma io ero a metà tra lo sdegnato a fronte della sua personalità e il "ma ce la fai?" dei suoi ragionamenti. Insomma, ci sarebbe voluto più confronto tra le parti. 
Parte lentamente, ma poi per me tiene alto e costante il livello di tensione - e l'unica pecca è appunto l'ultima mezz'ora (che forse corrisponde agli ultimi tre capitoli, ora non ricordo) perché poteva essere sfruttata per continuare a tenere il lettore sul bordo della sedia invece di farlo assistere ad una seduta di terapia di gruppo. Che per carità, era necessaria, ma non esattamente in quel momento.

Insomma, se dovessi essere oggettiva sarebbe un tre stelle e mezzo, ma siccome l'ho ascoltato in audiolibro e mi sembrava di essere davvero intrappolata in quella baita con la sensazione claustrofobica di essere osservata - totalmente immersa e un tutt'uno con i protagonisti - a sentimento gli do quattro, perché quando il gioco si è fatto reale e la baita ha cominciato a "respirare" avevo i capelli dritti in testa. L'atmosfera e la suggestione create dall'audiolibro hanno davvero fatto la loro parte, però credo che potrebbero benissimo reggere il confronto anche se siete voi a leggere il libro con i vostri occhi.

4 commenti:

  1. Le recensioni infinite sono una malattia che affligge anche me. Ultimamente sto provando a prendere poche note durante la lettura, così per forza di cose al momento di scrivere rimane ciò che, per me, è veramente indimenticabile del libro/film/fumetto in questione @.@ un po' più veloce per me, e credo anche per i lettori.
    Vediamo se ci sono ancora abbastanza numeri per avere un feedback XD
    Questo libro sembra un sacco interessante, e il fatto che la trama sembri sbilanciarsi un po' in favore del creepy potrebbe farmi passare sopra il fatto che si tratti di un thriller ^-^

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  2. Ciao! Devo dire che mi ispira davvero tantissimo! Inoltre mi sembra perfetto per Halloween! Se ci fosse stato in italiano, probabilmente lo avrei letto! *-*

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    1. Oh sì, l'atmosfera di Halloween lo renderebbe ancora più inquietante!

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