lunedì 31 agosto 2020

What's on my bedside table? #79 | "Tease" di Amanda Maciel

Guardate chi è tornata a farsi viva? 

Sono così contenta di poter finalmente aggiornare il blog con qualche novità - anche se veramente misera come leggerete sotto - ma almeno ho ripreso in mano un libro. Il problema è che sto ancora lavorando - anche se con meno ore dal momento che la stagione turistica sta volgendo al termine (e ci pensate che domani è settembre?!) - e quindi sono davvero stanca e ogni mio buon proposito si infrange contro il bisogno fisico del mio corpo di riposare e dormire. 

Ma ehi, intanto questo è già un progresso. 
 

What's on my bedside table? è una rubrica ideata da Valy di Sparkle from books, in cui, nel giorno di lunedì, vi viene mostrato quale libro si trova sul mio comodino e come mai.


SUL MIO COMODINO C’È...
"Tease" di Amanda Maciel
Uno young adult che parla di bullismo e suicidio.


SONO A... 
Pagina 8 minuti di ascolto. Sì, è vergognoso - me ne rendo conto. E ieri, dal momento che avevo più tempo del solito, mi ero ripromessa di ascoltare almeno due ore di audiolibro, ma alla fine sono durata appena otto minuti prima che il sonno mi cogliesse - sono ancora troppo esausta a causa di tutte le ore lavorate nelle settimane scorse quindi di base non ho aggiornamenti veri e propri in merito alla storia se non che è narrata dal punto di vista di una delle bulle.


È SUL MIO COMODINO PERCHÉ... 
... sapete che sono temi che leggo spesso.

mercoledì 26 agosto 2020

No WWW, no party #19

Sigh, mi tocca concludere agosto con un No WWW, No Party - ma gente, sebbene con meno ore sto ancora lavorando e sono davvero esausta
Roba che sono capace di addormentarmi la sera durante la visione dei miei telefilm preferiti e QUESTO NON È DA ME.  

Ma concludere agosto senza aggiornamenti di lettura vuol dire anche che agosto sta finendo e che la stagione turistica sta volgendo al termine e quindi spero dalla prossima settimana di poter tornare a leggere/ascoltare libri - ne sento un sacco la mancanza.


WWW Past: Body Talk: 37 Voices Explore Our Radical Anatomy di Kelly Jensen, terzo volume di un'antologia che affronta temi seri e importanti. La recensione la trovate QUI.

WWW Present: le vedete le balle di fieno che rotolano nel deserto? 

WWW Future: sempre Tease di Amanda Maciel e lacrime per il tempo perso su Storytel.

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Post più breve del solito - e già un No Party è breve di suo non prevedendo aggiornamenti - ma sto per crollare con la faccia sulla tastiera. Anche se effettivamente per voi che lo state leggendo è mattina e io sono già a lavorare. 
 
E niente, quindi ditemi voi che aggiornamenti di lettura avete - e spero davvero ne abbiate - e ci leggiamo più tardi! 
 
Molto più tardi.

venerdì 21 agosto 2020

[Recensione] "Body Talk: 37 Voices Explore Our Radical Anatomy" di Kelly Jensen

Sono ancora qui, sempre esausta e pronta a collassare non appena rientro tra le mura domestiche e non vedo l'ora che tutti i turisti se ne vadano a casa perché io sono qui che mando giù antidolorifici come se fossero caramelle - e purtroppo non lo sono. 

Quindi, dopo la recensione inglese di martedì, ora è il momento di quella italiana. 


Grazie ad Amanda della Algonquin Books per la copia digitale in anteprima.


Titolo: Body Talk: 37 Voices Explore Our Radical Anatomy
Autrice: Kelly Jensen
Data di uscita: 18 agosto 2020
Pagine: 256 (Kindle Edition)
Editore: Algonquin Books
Link Amazon: https://amzn.to/3gvwtuf

Trama [tradotta da me]: È ora di mettere tutto a nudo riguardo i corpi!

Noi tutti esploriamo il mondo in un corpo, ma di solito non ci prendiamo il tempo di esplorare cosa significa davvero averne uno e viverci dentro. Così come ogni persona ha una personalità unica, così ogni persona ha un corpo unico e ogni corpo racconta la propria storia.

In Body Talk, trentasette tra scrittori, modelle, attori, musicisti e artisti, condividono temi, liste, fumetti e illustrazioni—riguardo a tutto, dalla gravità e forma della scoliosi, dai disordini alimentari al cancro, dalla sessualità all'identità di genere all'uso del make-up come armatura. Insieme, tutti loro apportano una grande varietà di prospettive su cosa significa vivere nei loro corpi in particolare—e come i loro corpi li hanno aiutati a capire chi sono e a come muoversi nel mondo.

Quindi forza, sfogliate le pagine e e unitevi nella celebrazione dei nostri corpi diversi, miracolosi e bellissimi!



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Questa è un'antologia che mi piace molto - molto colorata e soprattutto molto curata.

Dopo il volume sul femminismo e quello sulla salute mentale, ora è la volta del corpo umano - in tutte le sue forme, in tutte le accezioni della sessualità, in tutte le identità di genere, in tutte le malattie e i problemi che si vedono e anche quelli che invece sono interni e quindi nascosti, ma non per questo meno importanti.

Ci sono molte esperienze di scoliosi, di come questo abbia impattato la vita dell'autore - di come a volte si sia dovuto ricorrere alla chirurgia e di come portare il busto per molto tempo abbia anche cambiato modo di vedere le cose e abbia aumentato l'autostima.
Si parla di nanismo, di come il concetto di "normalità" spesso porti certe persone a chiedere troppo al proprio corpo - salvo poi rendersi conto che il concetto di normalità è relativo.
Si parla di disabilità in generale, delle barriere che queste persone a volte si trovano di fronte e che sono dei veri e propri ostacoli.
Si parla di sordità e malattie neuro-degenerative, di come spesso la gente sia maleducata e si chieda come sia possibile per queste persone avere una vita "normale".
Si parla di cure dentali e di come queste non siano accessibili per tutti - soprattutto se immigrati.
Si parla di peli facciali, endometriosi, ovaio policistico, utero con una diversa forma, cancro ai testicoli, ciclo mestruale.
Si parla di dolore cronico che a volte non viene preso sul serio, si parla di malattie invisibili e la persona che ne soffre viene accusata di fingere perché non ha l'aspetto di qualcuno che sta male.
Si parla di corpi magri, di corpi grassi, di corpi trans, di identità di genere, di fat-shaming e di come lo stesso concetto di body positivity abbia dei limiti e non sia in grado in includere tutti.
Si parla di come anche il colore della pelle sia un fattore discriminante, di come sia il corpo bianco e magro cis-gender ad essere considerato la "normalità" - al quale si rivolge il marketing, al quale si fa sempre riferimento, il quale viene considerato un obiettivo per il quale molto spesso in tanti si rovinano pur di cercare di raggiungerlo.
Si parla di come il concetto di magrezza cambi da una cultura all'altra, di asessualità e relazioni, di make-up usato come armatura.

Si parla di disprezzo verso il proprio corpo, di accettazione e anche amore per esso.


È un peccato che io l'abbia letto in un periodo in cui lavoro anche dieci ore e mezza sempre in piedi e quindi una volta a casa ho solo voglia di dormire perché altrimenti mi sarei soffermata molto di più - e invece la data stabilita per la recensione incombeva.

Non ho mai avuto un buon rapporto con il mio corpo - non lo amo, anzi... lo detesto cordialmente.
Tutte queste testimonianze spesso sono state non solo sagaci e a volte divertenti, ma soprattutto sentite e commoventi - catartiche.

È vero che ogni corpo è diverso e ognuno di esso ha la propria storia, ma mi sono ritrovata in chi ha scritto di come indossava sempre abiti destinati a coprire sempre più pelle e forme e di come il trucco possa essere indossato come un'armatura per acquisire più fiducia in se stessi.
Ed è proprio la fiducia in se stessi che traspare da tutte queste testimonianze - ottenuta nonostante il dolore, l'insicurezza e le difficoltà - perché ognuno di questi corpi ha lottato per ottenere il proprio posto nel mondo e far sentire la propria voce.
E chissà, forse dopo averlo letto, imparerò a fare come questi autori e volermi un po' più bene.

Questo terzo volume dell'antologia, attraverso queste 37 voci, non parla solo del corpo umano - visibile e non - ma riprende anche i temi di femminismo e salute mentale affrontati nei due precedenti.
Questo perché il corpo femminile è sempre più soggetto a critiche rispetto a quello maschile e perché stare male nel proprio corpo - oppure avere qualcuno che ce lo sussurra sempre all'orecchio - porta all'ansia e alla depressione.

È un antologia che davvero merita di essere letta, dove i suoi autori si mettono a nudo attraverso piccoli temi, poesie, fumetti, consigli, FAQ, interviste con esperti del settore, uso e significato della specifica terminologia, liste di cose da dire e non dire quando si ha a che fare con qualcuno diverso da noi.

La consiglio? Ovviamente sì.


mercoledì 19 agosto 2020

WWW.. Wednesday! #205

Incredibilmente - e contro ogni previsione - oggi siamo qui con un nuovo appuntamento del WWW Wednesday. Ma non garantisco lo stesso per la prossima settimana. 

Come vi dicevo ieri, lavoro dieci ore e mezza al giorno (in piedi) e quando arrivo a casa sono letteralmente pronta a collassare - neppure gli antidolorifici aiutano.  

Quindi direi che è un assoluto miracolo se c'è un piccolo aggiornamento - e mi perdonerete se forse non avrete neanche quello di qui a sette giorni. 
E dire che poi io mi ero fatta una tabella di marcia serratissima per scrivere tutti i Singing the Book con gli accoppiamenti che avevo a disposizione prima che l'editor di Blogger cambiasse definitivamente e invece...


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)


Body Talk: 37 Voices Explore Our Radical Anatomy di Kelly Jensen è il terzo volume di un'antologia di cui devo ancora recuperare il secondo, ma l'ordine in cui li si legge non è importante. Qui si parla di corpo umano in tutte le sue accezioni, forme, difetti, pregi, problemi, dolori e via discorrendo - all'interno ci sono 37 testimonianze di forza, coraggio, paura, rancore, (s)fiducia in se stessi ed è stato sagace, illuminate e anche catartico. Ieri è andata online la recensione inglese per il blogtour della Algonquin, mentre quella italiana (che di solito leggete prima, ma stavolta è andata così) la leggerete venerdì. 



What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)


Direi che la gif qui sopra esprime chiaramente la mia situazione attuale - sono così stanca che è già un miracolo se non mi addormento con la faccia nel piatto.



What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)


C'è sempre in programma Tease di Amanda Maciel (e intanto piango per tutto il tempo che sto perdendo su Storytel), poi chi lo sa. 

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Su, raccontatemi di voi e delle vostre letture e distraetemi un po' dai crampi alle gambe, dai dolori in tutto il corpo e soprattutto dalle mani che mi si stanno letteralmente disintegrando a forza di stare tutte quelle ore nei guanti - poi appena riesco risponderò ai commenti e ricambierò la visita!

martedì 18 agosto 2020

[English Review] "Body Talk: 37 Voices Explore Our Radical Anatomy" by Kelly Jensen | Blogtour

Io lo so che normalmente arrivano prima le recensioni in italiano e poi quelle in inglese quando partecipo ad un blogtour, ma stavolta proprio non ce l'ho fatta. 

La verità è che sono esausta e ci ho messo più tempo di quanto avrei voluto per concludere la lettura - non avevo proprio energia e voglia, tanto che l'ho scritta al volo ieri in pausa pranzo anche se avrei voluto tanto dormire almeno mezz'ora considerando che sto letteralmente in piedi dieci ore e mezza al lavoro. 

Quindi oggi va così: ora esce quella inglese, quella in italiano arriva venerdì.


First of all, thanks to NetGalley and Amanda from Algonquin Books for sending me an eARC in exchange for a honest review. You can also find it on Goodreads and NetGalley - the Italian one is here.
You have to know English isn’t my first language, so feel free to correct me if I make some mistakes while writing this review.


Title: Body Talk: 37 Voices Explore Our Radical Anatomy
Author: Kelly Jensen
Publication Date: August 18th 2020
Pages: 256 (Kindle Edition)
Publisher: Algonquin Books
Amazon
Link: https://amzn.to/3gvwtuf

Plot: It’s time to bare it all about bodies!

We all experience the world in a body, but we don’t usually take the time to explore what it really means to have and live within one. Just as every person has a unique personality, every person has a unique body, and every body tells its own story.

In Body Talk, thirty-seven writers, models, actors, musicians, and artists share essays, lists, comics, and illustrations—about everything from size and shape to scoliosis, from eating disorders to cancer, from sexuality and gender identity to the use of makeup as armor. Together, they contribute a broad variety of perspectives on what it’s like to live in their particular bodies—and how their bodies have helped to inform who they are and how they move through the world.

Come on in, turn the pages, and join the celebration of our diverse, miraculous, beautiful bodies!



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This is an anthology series that I really like - very colorful and above all very curated in all the details.

After the volume on feminism and the one on mental health, now it's the turn of the human body - in all its forms, in all the meanings of sexuality, in all gender identities, in all diseases and problems that are seen and also those that are internal and therefore hidden, but no less important.

There are many experiences of scoliosis, how this impacted the author's life - how surgery sometimes had to be done and how long wearing the back brace has also changed their way of seeing things and increased their self esteem.
We read about dwarfism, about how the concept of "normality" often leads some people to ask too much from their body - only to realize that the concept of normality is relative.
We
read about disability in general, about the barriers that these people sometimes face and that are real obstacles in their every day life.We read deafness and neuro-degenerative diseases, of how often people are rude and wonder how it's possible for these people to have a "normal" life.We read about dental care and how it's not accessible to everyone - especially immigrants.
We read about facial hair, endometriosis, poly-cystic ovary, a misshapen uterus, testicular cancer, menstrual cycle.
We read about chronic pain which is sometimes not taken seriously even by doctors, we read about invisible diseases and how the person who suffers from it is accused of pretending because he/she/they doesn't/don't look like someone who is sick.We read about lean bodies, fat bodies, trans bodies, gender identity, fat-shaming and how the very concept of "body positivity" has limits and is not able to include everyone.We read about how even the color of the skin is a discriminating factor, of how it's the white and thin cis-gender body that is considered the "normality" - to which marketing is aimed, to which reference is always made, which is considered a goal so people often ruin themselves in order to try to reach it.We read about how the concept of thinness and fatness changes from one culture to another, of asexuality and relationships, of make-up used as armor.

We read about contempt for our own body, acceptance and even love for it.


It's a pity that I read it at a time when I work up to ten and a half hours always standing on my feet and therefore once at home I just want to sleep, because otherwise I would have spent much more time on it in order to absorb every single detail - instead the date set for the review loomed.

I've never had a good relationship with my body - I don't love it, in fact ... I hate it cordially.
All of these testimonies have often been not only sharp and sometimes funny, but above all heartfelt and moving - cathartic, in fact.

It's true that every body is different and each one of it has its own story, but I found myself in those who wrote about how they always wore clothes designed to cover more skin and their own shapes and how makeup can be worn as an armor for gain more self-confidence in themselves and out in the world.
And it's precisely the self-confidence that shines through all these testimonies - obtained despite the pain, insecurity and difficulties - because each one of these bodies has struggled to get to own their place in the world and make their voice heard.
And who knows, maybe after reading it, I will learn how to do like these authors in order to love myself a little more.

This third volume of the anthology, through these 37 entries, not only speaks of the human body - visible and invisible - but also takes up the themes of feminism and mental health addressed in the two previous ones.
This is because the female body is increasingly more subjected to criticism than the male one and because feeling bad in our own body - or having someone who always whispers it in our ear - leads to anxiety and depression.

It's an anthology that really deserves to be read, where its authors lay bare through essays, poems, comics, tips, FAQs, interviews, use and meaning of specific terminology, lists of things to say and not to say when dealing with someone different than us with their own story and experiences.

Do I recommend it? Yes, obviously I do.


venerdì 14 agosto 2020

Singing the Book #22

L'estate è ormai agli sgoccioli, ma questa volta - a differenza della precedente - non ho una canzone che parla esplicitamente di questa stagione, ma con un piccolo sforzo ci possiamo immaginare una festa in spiaggia con l'ultima traccia di cui vi parlo oggi. 

Perlomeno è sempre così che me la sono immaginata io da otto anni a questa parte.

Singing the Book è una rubrica inventata da me a cadenza assolutamente casuale nella quale vi mostro (e racconto) libri il cui titolo è lo stesso - o con qualche piccola variante - di canzoni che amo oppure ho amato e che potrebbero o non potrebbero c'entrare affatto con la trama.

Siamo al ventiduesimo appuntamento e oggi parliamo come al solito di abbinamenti che mi sono capitati per caso tra le mani.

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The Trouble with Tabbies di A.G. Henley / The Trouble with Girls di Scotty McCreery

Ho scoperto questa canzone grazie ad un episodio di Hart of Dixie - serie che all'inizio ho trovato molto lenta, ma che poi mi ha appassionata sempre di più, soprattutto quando Lemon Breeland è diventata un personaggio più piacevole. E poi chi ne voleva sapere di George  Tucker quando c'era quel bravo cattivo ragazzo di Wade Kinsella? Motivo per il quale sorvolerò sul fatto che questa canzone vedeva protagonista George - invece di Wade - in una scena con Zoe. E sì, questa è una canzone country ed esula dal mio solito genere di musica, ma proprio Hart of Dixie mi ha fatto scoprire un lato amante della musica country di me stessa che non sapevo di avere. Il libro - che oltre a farmi venire subito in mente la canzone ha attirato la mia attenzione a causa dei gatti in copertina - è il secondo in una serie di romanzi che ha dei titoli davvero carini e divertenti ed essendo questo un chick-lit, penso che con la canzone - che è una delle più romantiche che io abbia mai sentito - ci stia davvero benissimo. 




From This Moment On di Bella Andre / Long Gone And Moved On dei The Script

Lo so, apparentemente i due titoli non hanno niente in comune - ma il titolo del libro è ciò che dà il "la" al ritornello della canzone. Anche i The Script esulano dal mio solito genere musicale - e se vi devo dire la verità, una delle loro prime canzoni la odiavo proprio. Poi ho sentito Nothing e lì qualcosa ha cominciato a cambiare, ma in realtà è stata Six Degrees of Separation (scoperta grazie ad una fanfiction) a fare la vera magia - e No Good in Goodbye ha cementato il tutto perché uno dei suoi versi è il mio status su Whatsapp da quando ho uno smartphone. Il libro è un contemporary romance e ovviamente ha il lieto fine, quindi con la canzone non ha proprio niente in comune dal momento che quella parla di una relazione finita in cui l'altra persona si è rifatta una vita mentre tu stai ancora arrancando. 




Hold Your Breath di B.P. Walter / Hold Your Breath dei My Last Fall

Vi starete chiedendo chi sono i My Last Fall, sebbene siano apparsi un'altra volta diversi appuntamenti fa. I My Last Fall sono/erano una band romana che mi piaceva molto e che purtroppo sono riuscita a vedere live solo una volta, insieme ad un'altra band romana che adoravo - aprivano a Bologna per i Sing It Loud, mi pare, ma loro non li avevo mai ascoltati prima. Ricordo che comunque era maggio 2009 e quello è stato uno degli anni migliori della mia vita - quello è stato uno dei concerti migliori di sempre e non perché fosse affollato (anche perché l'anno dopo sarei andata all'I-Day a vedere All Time Low, Simple Plan, Sum 41 e Blink-182 e quello sì che era il caos puro), ma perché ero insieme alla mia amica di Milano che era più in confidenza con i membri delle band avendoli visti più volte di me e quella serata è stata segnata da scenette epiche e battute che ricordiamo ancora oggi. La canzone - che è la seconda dell'album e nel video sotto è presente anche l'intro strumentale rappresentante la prima traccia - è una di quelle che mi sono sempre piaciute di più, anche se non è la mia preferita e con il libro, che è un mystery thriller, non c'entra nulla. 




Bad Blood di L.T. Vargus and Tim McBain / Bad Blood dei Bastille

I Bastille decisamente non sono la prima volta che fanno la loro comparsa in questa rubrica. Io ho iniziato ad ascoltarli nel dicembre del 2014, ma il loro primo album era uscito l'anno prima - album omonimo della canzone protagonista di oggi. E quell'album devo dire che è ancora quello che preferisco, quello che amo (quasi) nella sua interezza - anche se altre canzoni in questi ultimi anni mi sono entrate nel cuore. Questa canzone - quella che dà il nome all'album - credo sia tra le prime cinque che ho ascoltato quando ho cominciato a fare la conoscenza dei Bastille ma, se vi devo dire la verità, nel corso del tempo ha cominciato... non so, a venirmi a noia? Non saprei, so solo che spesso e volentieri la salto nella playlist in macchina perché non mi piace più come un tempo - anche se non è mai stata tra le mie preferite per cominciare. Il libro è un altro mystery thriller come quello sopra e, se vogliamo associare libro e canzone, dobbiamo farlo prendendo alla lettera il testo quando dice che il sangue cattivo non si secca. 




The Afterlife of the Party di Marlene Perez / Life of the Party dei Boys Like Girls

E per concludere in bellezza, una canzone di una delle mie band preferite cantata da uno dei miei cantanti preferiti - e lo so, ormai avrete la nausea nel vedere sempre apparire o sentirmi parlare dei Boys Like Girls - o Martin Johnson in generale. Prima dell'album Crazy World (l'ultimo finora, ma io spero sempre in un comeback e chissà che non avvenga come certe cose sembrano suggerire) del 2012, i BLG avevano fatto uscire qualche mese prima un EP che conteneva tre canzoni - sarebbero state poi rispettivamente la prima, la seconda e la quarta traccia dell'album. Se con Be Your Everything e The First Time era stato amore immediato, non posso dire che sia stato lo stesso con Life of the Party - incredibile ma vero, all'inizio non mi piaceva. Questo però non mi impedisce certo di cantarci sopra e farci pure il balletto perché sono sempre debole quando si tratta dei Boys Like Girls e con il tempo ho imparato ad apprezzarla, anche se sicuramente resta quella che mi piace meno dell'album - forse dell'intera discografia. Per quanto riguarda il libro, come si può forse indovinare dalla cover, parla di vampiri adolescenti e con la canzone non c'entra niente - a meno che non vogliamo prenderla proprio in senso largo. 



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Siamo giunti alla fine di un altro appuntamento e come al solito vi rinnovo l'invito a commentare sotto per farmi sapere se conoscete qualcuna di queste canzoni, se vi piacciono oppure se qualcuno dei libri vi incuriosisce!

mercoledì 12 agosto 2020

WWW.. Wednesday! #204

Brevissimo aggiornamento - che voi starete leggendo mentre io sono già a lavorare.
Già, perché se vi siete persi la notizia lunedì, per due settimane devo andare ad aiutare mia zia in negozio - e insomma, un posto turistico in pieno agosto è sempre un po' un inferno e la mia ansia (e ora la mia ipocondria) non ringrazia. 

Tutto questo per dire che recensioni e post non saranno così frequenti come sempre e dubito farò grandi avanzamenti di lettura considerata la quantità di tempo che starò fuori casa e la mole di telefilm nel corso della settimana. 

Grazie al cielo avevo già preparato il Singing the Book di questo mese.


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)

 
Ho concluso This Lie Will Kill You di Chelsea Pitcher - un mystery young adult con un'atmosfera creepy nella quantità che spero sempre di trovare ogni volta che scelgo di leggere questo genere di libri. A livello di personaggi si capisce quasi subito chi sia il villain e parte delle motivazioni che stanno dietro al tutto, però rimane lo stesso coinvolgente - anche se innegabilmente nella seconda parte cala un po'. Recensione QUI



What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)

 
Ieri sono riuscita ad andare avanti con Body Talk: 37 Voices Explore Our Radical Anatomy di Kelly Jensen - ora mi mancano 100 pagine che spero di riuscire a leggere abbastanza in fretta e poi dovrò assolutamente trovare il tempo per scrivere la recensione, anche perché martedì dovrebbe andare online quella inglese per il blogtour della Algonquin. Si tratta del terzo volume di un'antologia che, dopo aver parlato di femminismo e salute mentale, ora di parla di corpi - corpi con disabilità, magri, grassi, nella media, body positivity, malattie invisibili che non si vedono, orientamento sessuale, salute fisica e anatomia e problemi legati ad essa, razza, colore della pelle, accettazione... il tutto tramite esperienze dirette di chi partecipa all'antologia tramite prosa, poesia e fumetti. È davvero molto toccante. 
 
 
 
What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)
 
 
C'è sempre in programma Tease di Amanda Maciel, poi chi lo sa. 

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E niente, il mio appuntamento per oggi finisce qua - spero che voi stiate passando tempi migliori e sono quasi indecisa se chiedervi di raccontarmeli o meno per morire un po' di invidia quando accenderò il computer stasera per rispondervi o per passare a ricambiare la visita in caso lasciaste il link del vostro post. 

Ah, mi consolo pensando che domani - sebbene sia un giorno che per me e la mia famiglia ha un significato particolare - esce un nuovo singolo degli Our Last Night.

lunedì 10 agosto 2020

What's on my bedside table? #78 | "Body Talk: 37 Voices Explore Our Radical Anatomy" di Kelly Jensen

Questo consueto appuntamento del lunedì arriva piuttosto tardi rispetto al solito perché se vi devo dire cos'ho fatto sabato e domenica, ho il vuoto cosmico in testa. 

Il libro quindi l'ho iniziato solamente oggi e speravo stasera di potervi presentare un numero consistente di pagine, ma poi nel pomeriggio ho dormito due ore perché di notte dormo malissimo e di giorno sono uno zombie e verso sera mi ha telefonato mia zia che ha bisogno che le dia una mano in negozio per due settimane. 

Tutto questo per dire che probabilmente mi vedrete meno presente del solito perché, COVID-19 fermo restando, noi qui siamo sempre una zona turistica e in stagione si lavora come bestie - motivo per il quale avrò decisamente meno tempo da dedicare alla lettura fino ad inizio settembre ed è anche probabile che salti qualche WWW Wednesday. 
 

What's on my bedside table? è una rubrica ideata da Valy di Sparkle from books, in cui, nel giorno di lunedì, vi viene mostrato quale libro si trova sul mio comodino e come mai.


SUL MIO COMODINO C’È...
Terzo libro di un'antologia non-fiction che presenta sempre argomenti di importante valore: prima il femminismo, poi la salute mentale e ora il corpo umano in tutte le sue accezioni.


SONO A... 
Pagina 63. Sono davvero solo all'inizio - e mi mancano 200 pagine. Finora ho letto tre interventi - in alcuni casi corredati da disegni - e spesso i capitoli sono intervallati da FAQ che aiutano il lettore a comprendere meglio alcuni termini.


È SUL MIO COMODINO PERCHÉ... 
... ho il primo volume dell'antologia - ed è molto bello - e quando dalla Algonquin mi hanno proposto il blogtour ho accettato subito.

venerdì 7 agosto 2020

[Recensione] "This Lie Will Kill You" di Chelsea Pitcher

Avrei voluto concluderlo ieri e postare la recensione stamattina, ma la VitaVera si è messa in mezzo e quindi sono qui adesso - un po' più in ritardo di quanto pensassi.


Titolo: This Lie Will Kill You
Autrice: Chelsea Pitcher
Data di uscita: 14 maggio 2020
Data di uscita originale: 11 dicembre 2018
Durata: 9H (Storytel Edition)
Editore: Simon & Schuster
Link Amazon: https://amzn.to/3hOjF2n

Trama [tradotta da me]: Dì la verità. Oppure affronta le conseguenze.

Clue incontra Riverdale in questo avvincente thriller che rivela le bugie raccontate da cinque adolescenti su una notte finita in tragedia avvenuta un anno prima.

Un anno fa ci fu una festa.
Alla festa qualcuno morì.
Cinque adolescenti ebbero tutti un ruolo nella vicenda e, fino ad adesso, nessuno ha detto la verità.

Ma stanotte i cinque sopravvissuti giungono ad una villa isolata sulle colline, aspettandosi di competere in una gara con un gran premio finale di $50,000. Ovviamente…certe cose sono troppo belle per essere vere. Ognuno di loro era così desideroso della vincita che nessuno ha messo in dubbio lo strano invito esclusivo fino a quando non è stato troppo tardi.

Ora si rendono conto che sono stati condotti tutti lì insieme da una persona determinata ad ottenere vendetta, una persona che non si fermerà davanti a niente pur di portare alla luce ciò che davvero accadde in quella notte fatale un anno fa.

Sono arrivati in cinque, ma non tutti se ne possono andare. La verità li renderà liberi?
Oppure le loro bugie distruggeranno tutti quanti?


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TRIGGER WARNING: omicidio, ideazione di suicidio, violenza domestica, relazione abusiva, manipolazione psicologica, gaslighting.


All'inizio temevo di trovarmi davanti ad un altro All Your Twisted Secrets, visto che anche quello iniziava con il pretesto di una cena per una borsa di studio. Sebbene anche questo libro non sia privo di difetti, perlomeno l'atmosfera è stata molto diversa. 

Il romanzo comincia con la prospettiva esterna di una persona che assiste ad un'auto in fiamme con dentro il corpo di un ragazzo che sta bruciando - e che ormai è troppo tardi perché possa essere salvato. E questa persona, mentre si ripromette che arriverà il giorno in cui potrà piangerlo, comincia a meditare vendetta e a stilare la lista di coloro che hanno condotto quel ragazzo al volante di quella macchina e che, a distanza di un anno, saranno invitati ad una cena molto speciale. 

Il 21 dicembre di un anno dopo, cinque ragazzi si presentano ad una villa sulle colline: Juniper Torres, Gavin Moon, Ruby Valentine, Brett Carmichael e Parker Addison. 
Ognuno di loro ha ricevuto un invito a partecipare ad una misteriosa cena con delitto e a competere tra loro per scovare l'assassino: in palio, una borsa di studio. A corredare l'invito, i vestiti dei personaggi che dovranno interpretare. 

Arrivati alla villa e una volta entrati, sul tavolo della sala da pranzo ognuno dei ragazzi trova il proprio segnaposto - con il loro vero nome sopra e, dentro il bigliettino, i dettagli del personaggio che dovranno interpretare: l'alias, di chi sono innamorati, qual è il loro più grande segreto e la loro arma. Già, perché ognuno di loro è arrivato alla festa armato - anche se questa frase non dovete prenderla in maniera letterale. O perlomeno, non esattamente. E l'altra cosa inquietante è che i dettagli dei loro alias assomigliano pericolosamente ai dettagli della loro vita vera.

E c'è anche un sesto bigliettino, un sesto partecipante - il suo vero nome non è esplicitato, si fa chiamare Doll Face e il suo più grande segreto è chi si trova già lì. 
E ormai è troppo tardi per i cinque ragazzi per uscire e andarsene perché hanno capito il motivo per il quale sono lì, hanno capito perché sono stati radunati tutti lì - tra amicizie interrotte e relazioni finite: chi c'è dietro lo sta facendo per estorcere loro la verità su cos'è accaduto quella stessa notte un anno prima. 


Il problema di All Your Twisted Secrets erano i continui flashback che interrompevano la narrazione e spezzavano il ritmo e la tensione. Qui invece la prima parte del romanzo è davvero terrificante e vi sconsiglio vivamente di leggerla/ascoltarla di notte e questo perché la cena con delitto assume ben presto connotazioni alquanto realistiche e la villa, sconosciuta ai ragazzi ma ben conosciuta a chi è già dentro ad aspettarli, trasmette veramente terrore tra voci elettroniche registrate, musica che comincia a suonare all'improvviso, stanze al piano di sopra - una per ognuno dei ragazzi e una che prima è chiusa a chiave e un momento dopo è aperta - che contengono tutta la loro vita e anche i loro desideri più oscuri quasi fossero stati seguiti da uno stalker, quadri di famiglia alle parenti in cui i membri della famiglia scompaiono a turno. E soprattutto bambole di porcellana a grandezza naturale. Ho già detto bambole di porcellana a grandezza naturale, così realistiche che i loro occhi sembrano seguirti e loro stesse sembrano vive, vero?

Ecco, la prima parte mi ha fatto davvero paura. 
Però, come vi avevo detto l'altro giorno, già a metà si ha una sorta di "confronto finale" - anche se poi ci sono molti altri "altarini" da svelare. Questo libro ha dalla sua sicuramente l'atmosfera molto più creepy rispetto a quello della Urban e i flashback appaiono solo quando necessari, senza spezzare troppo il ritmo. Dall'altra parte, però... Avendo già questo confronto a metà libro, la seconda parte perde pathos e risente della mancanza di quelle vibes creepy.

Poi diciamo che il villain si capisce subito chi sia - e con villain non è detto che io intenda Doll Face. Questo perché ci sono frasi e pensieri che sono così palesi che capisci subito che qualcosa puzza - in seguito un particolare twist mi ha fatto sorprendere di una certa alleanza, ma poi mi sono resa conto che quei pensieri che il villain aveva avuto e l'alleanza con quest'altra persona avevano senso ai fini del grande piano finale. 

Anche della persona del prologo mi ero fatta quasi subito un'idea della sua identità dopo che tutti i personaggi sono stati introdotti e le connessioni e relazioni tra loro svelate. Qui però mi sono sbagliata perché mi ero scordata di una particolare frase - o non le avevo dato la giusta interpretazione - che era stata pensata mentre questa persona osservava l'incendio e meditava vendetta e solo alla fine ho messo insieme i pezzi - ma che ci fosse dietro anche lei a tutto il circo che è stato messo su l'ho sospettato alquanto presto perché anche nel suo caso c'erano indizi alquanto palesi.

Diciamo che This Lie Will Kill You non è particolarmente "brillante" a livello di plot-twist perché si intuisce subito chi abbia un ruolo maggiore nella vicenda e che "inclinazione" abbia - e non è neanche troppo realistico se vi soffermate sui dettagli. Però è interessante dopo quando va più a fondo nelle sfumature di questi rapporti che legano i ragazzi mano a mano che la verità viene a galla su come si siano svolti gli eventi - sia un anno prima che oggi e la preparazione che ci è voluta per arrivarci. 

Alcuni personaggi mi hanno fatto più tenerezza degli altri - e sarà stato anche il mio umore in questi giorni, ma mi sono trovata a versare un sacco di lacrime per Ruby. Sospetto che la voce della sua narratrice abbia influito parecchio sullo stato dei miei dotti lacrimali perché ha messo in Ruby tanti di quei sentimenti con un'inflessione tale capace di arrivarti dritta allo stomaco come un pugno, che non ho potuto fare a meno di scoppiare in lacrime più di una volta. 

Lo stile di scrittura ha un ritmo quasi poetico in certi punti - e specialmente nel caso di alcuni punti di vista, come quello di Ruby. Avrebbe aiutato di più però se fosse stato narrato in prima persona invece che in terza. 

In conclusione - e so che sono stata vaga, ma non avrebbe senso dirvi esattamente cosa lega i personaggi perché toglierebbe subito tutto il mistero - mi è più piaciuto di più di All Your Twisted Secrets come atmosfera e ritmo di narrazione, ma se il villain e Doll Face non fossero stati così immediatamente riconoscibili avrebbe avuto sicuramente una marcia in più. E per quanto vi possa sembrare incredibile, questa è una storia di vendetta ma è anche una storia d'amore.