venerdì 26 febbraio 2021

[Recensione] "The Good Girls" di Claire Eliza Bartlett

Chi ha le analisi del sangue questa mattina per vedere se ha ancora il ferro sotto i tacchi alzi la mano. Solo io? Ah, solo io.  

Gente, io credo di non aver spoilerato niente - mi sembra di non aver detto niente, eppure la recensione mi appare chilometrica. Che me lo dite se mi dilungo troppo ed è ora che io impari a trovare il modo di accorciare le recensioni?
 
 
Titolo: The Good Girls
Autrice: Claire Eliza Bartlett
Data di uscita: 1 dicembre 2020
Durata: 9H 55Min (Storytel Edition)
Editore: HarperTeen
Link Amazon: https://amzn.to/3qtqJpP

Trama [tradotta da me]: La piantagrane. L'ambiziosa. Il capitano delle cheerleaders. La ragazza morta.

Come ogni scuola in America, Jefferson-Lorne High contiene tutte le ragazze di cui sopra.

Dopo lo scioccante omicidio di una ragazza dell'ultimo anno, Emma Baines, tre delle sue compagne di scuola sono in cima alla lista dei sospettati: Claude, la famigerata ragazza delle feste; Avery, la capo cheerleader; e Gwen, la futura valedictorian.

Tutte hanno un'etichetta, che piaccia loro o meno--e Emma era sempre stata conosciuta come la brava ragazza. Ma le apparenze non sono mai quello che sembrano e la verità che sta dietro a ciò che è davvero capitato ad Emma potrebbe essere semplicemente nascosta in bella vista. Mentre segreti sepolti da tempo vengono alla luce, l'orologio per trovare l'assassino di Emma ticchetta--prima che un'altra brava ragazza venga uccisa.

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Questo libro viene consigliato a chi ha amato Uno di noi sta mentendo di Karen M. McManus e Sadie di Courtney Summers. Ora, voi sapete che essendo la Summers la mia autrice preferita, questo non è un paragone che prendo alla leggera - in passato è sempre andata male con tutti i libri a cui veniva associato. 
 
Stavolta invece è andata bene: The Good Girls prende il mystery thriller adolescenziale della McManus e lo combina con il femminismo e le ragazze unlikeable della Summers - però senza la sua cruda brutalità e, per questo motivo, spesso il paragone lo trovo inaccettabile. Quindi sì, manca la scrittura tagliente e brutale della Summers, l'orrore infinito suggerito anche con poche parole, ma trovo che la Bartlett abbia fatto comunque un lavoro eccellente nel comunicare i punti fondamentali della sua storia e la sua scrittura li porta al lettore in maniera lo stesso chiara, diretta, coinvolgente ed efficace. 

Dirvi i contenuti trigger di questo libro sarebbe spoilerare una parte fondamentale della storia che sta alla base di tutto, quindi non lo farò - sappiate però che ci sono dei trigger. 


Il libro si apre con il punto di vista di una ragazza, inseguita nella notte e consapevole di essere sul punto di morire - uccisa per mano di qualcuno, spinta giù da un ponte tra le acque gelide di dicembre del fiume che scorre appena fuori Lorne, Colorado. 

Il giorno dopo si scopre che la ragazza è Emma Baines: un video che mostra cos'è accaduto ad Emma la notte precedente viene postato sulla sua pagina Facebook, diventa presto virale e la denuncia di persona scomparsa si trasforma in un'indagine per omicidio. 
 
Il ponte sul fiume da cui è stata spinta è tristemente noto a tutti: una leggenda narra che una strega di nome Anna fu giustiziata vicino al fiume e ogni tanto Anna's Run - così il nome del fiume in quale particolare punto - reclama per sé un sacrificio e tutti sanno che la corrente del fiume in quel punto è troppo forte, rendendo impossibile la sopravvivenza una volta finiti in acqua.

Anna's Run è anche il punto dove si ritrova la gente poco raccomandabile - un po' come Claude Vanderly, la ragazza che incarna tutto ciò che la benpensante Lorne detesta: va a letto con chi le pare senza problemi, è una vandala e una delinquente già portata in centrale diverse volte. Ciò la porta ad essere la prima sospettata: nonostante il suo essere femminista professando sex-positivity e indignazione per una notizia di cronaca che vede tutti simpatizzare con un senatore accusato di molestie durate anni nei confronti di una donna e iniziate quando era ancora adolescente, lei resta comunque la puttana di Lorne - non può non essere coinvolta, no?

La seconda sospettata è Avery Cross, capitano di un gruppo di cheerleader che viene chiamato da tutti "wolf pack" - e lei è la capobranco. Che Avery sia bisessuale è di dominio pubblico, così come lo è il fatto che Emma fosse negata per il cheerleading e che lo facesse solo perché le servivano i crediti extrascolastici per riuscire ad ottenere una borsa di studio - i pettegolezzi e le domande sulla vera natura del loro rapporto circolano da anni per tutta la scuola e per tutta Lorne. 

Infine c'è Gwen Sayer, considerata da tutti una stronza del tutto priva di emozioni ed empatia. La sua rivalità con Emma è di vecchia data: non solo entrambe concorrevano per la stessa borsa di studio che avrebbe permesso loro di lasciare finalmente Lorne, ma la sorella più grande di Gwen - Lizzy, morta suicida due anni prima - era la mentore di Emma, causando perciò una serie di gelosie a fronte del loro legame.

La polizia le interroga più volte in cerca di alibi, connessioni, omissioni, buchi nelle loro storie e cose che non collimano e tutte e tre hanno qualcosa da nascondere. 
Tra la puttana piantagrane a cui piace fare festa, la cheerleader ricca e con la testa vuota e l'ambiziosa arrivista, chi è responsabile per la morte della brava ragazza Emma Baines? 


Ho solo rielaborato la trama e allungato un po' il brodo perché ci sono tante cose da scoprire in questo libro - tanto che per tutta la prima metà non avevo proprio idea di che pesci pigliare e solo dopo aver passato la metà ho cominciato a sparare tutte le ipotesi che mi venivano in mente. Solo al 65%, a tre ore dalla fine, ho cominciato a mettere insieme i primi pezzi e poi da lì ogni cosa ha cominciato ad incastrarsi e ad andare al suo posto - c'è comunque una cosa che ho trovato poco chiara, una dinamica in particolare la cui risoluzione è rimasta senza una risposta chiara e definitiva. Non so se sia stato fatto apposta come per il finale di Sadie, ma non credo - ci sono indizi che sembrano portare in una direzione precisa, ma senza alcune certezza.

Ho trovato le ragazze tutte interessanti, i titoli dei capitoli erano tutti una "etichetta" che era stata affibbiata loro per definirle e chiuderle in "gabbia" - scopriamo poi che quell'etichetta non le definisce e che c'è molto altro della loro persona, ma le tre ragazze sono anche capaci di sfruttare quell'etichetta a loro vantaggio quando serve. 
 
I capitoli dal punto di vista delle ragazze poi vengono alternati da estratti del diario di Emma che partono da lontano e ci avvicinano alla data della sua morte, referti della scientifica, trascrizioni di chiamate al 911 e interrogatori, documenti della polizia, post di un blog il cui autore sembra sapere molte più cose della polizia e soprattutto fare meglio il loro lavoro. E come spesso accade nei mystery thriller young adult la polizia è totalmente inutile, ma qui serve anche per evidenziare quanto anch'essa sia influenzata dai pregiudizi e dai preconcetti - quanto tutti facciano distinzione tra bianco o nero, tra brava ragazza o puttana. Sono la dimostrazione di ciò che noi vogliamo vedere, incasellandolo in qualcosa che conosciamo e ci mette a nostro agio a dispetto di ciò di cui si tratta realmente e che non vogliamo vedere - e ci sono tante cose in questo libro che gli adulti non hanno voluto vedere e in cui hanno miseramente fallito.

The Good Girls mi ha saputa coinvolgere, mi ha fatta inorridire, mi ha fatta arrabbiare, mi ha fatto avere paura e mi ha fatta indignare. Ma The Good Girls è anche un libro in cui le ragazze prendono in mano la loro vita - per cambiarla, per non farsi più dire e imporre dagli altri chi essere e come essere, per avere un futuro scelto da loro, per dare giustizia a chi non l'ha avuta quando in alcuni casi è troppo tardi o quando c'è ancora speranza, per rendere il mondo un posto più sicuro. 

The Good Girls è un libro dove le ragazze non sono quello che sembrano, non sono definite da una sola caratteristica - da una sola qualità o da un solo difetto. Come noi. 
Un libro in cui le parole e i gesti contano, in cui devi rischiare per fare la cosa giusta, in cui una ragazza che ha smarrito se stessa non vale meno di un'altra - The Good Girls va contro chi vuole fare un esempio di queste ragazze per mettere in guardia le altre sulla fine che fanno le brave ragazze che si perdono, va contro chi vuole scrivere un manuale su come deve essere e comportarsi una Brava Ragazza, va contro chi vuole tenere loro la bocca chiusa - magari per sempre. 

Lo consiglio? Ovviamente sì.
 

mercoledì 24 febbraio 2021

WWW.. Wednesday! #229

Teoria voleva che io oggi avessi degli impegni - impegni fuori dal mio comune di residenza. Impegni che, indovinate un po', ho dovuto rimandare a data da destinarsi causa zona arancione - e pure avendo almeno una delle mie amiche che risiede nello stesso comune, questa settimana non riusciremo neppure a vederci.
 
Più tempo per leggere, direte voi? Non ne sono così sicura. 


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)

 
Ho concluso Lucky Girl di Amanda Maciel, anche questo letto su Storytel da quella che ho imparato essere una delle mie narratrici preferite. Si tratta del secondo libro che leggo di questa autrice e sebbene avessi avuto forse più cose in comune con la protagonista di quello precedente, devo ammettere che questo mi ha coinvolta di più. Recensione QUI.
 
 
 
What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)
 

Sono a metà di
The Good Girls di Claire Eliza Bartlett e mi sta coinvolgendo davvero parecchio. Non ho ancora la più pallida idea di chi possa essere il colpevole, i segreti delle sospettate cominciano ad emergere e anche di questi ho solo mere ipotesi e devo ancora collegare i pezzi - incastrare chi con chi. Non vedo l'ora di scoprire il resto. 
 
 
 
What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)
 

Storytel sarebbe anche ormai prossimo alla scadenza e io ho comunque scaricato offline praticamente il mondo, quindi penso che comincerò con Today Tonight Tomorrow di Rachel Lynn Solomon consigliato a chi ha amato Tutto accadde in una notte (e ciao, ci vado a nozze) e poi vedrò - ci sarebbero due audiolibri in italiano da cinque ore ciascuno, quindi anche abbastanza brevi: uno che voglio leggere perché è ambientato non molto lontano da dove abito e uno di Marco Malvaldi che mia madre ha già ascoltato e mi ha quasi pregata in ginocchio perché lo ascolti pure io. 
 
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Non so oggi quanto riuscirò ad andare avanti con la lettura perché è vero che i miei piani originali sono saltati, ma ho comunque promesso ad una mia ex-collega che la sarei andata a trovare - e tranquilli, non esco dal comune. Che stress.
Ditemi voi come state messi a livello di letture - e sì, anche di stress: scrivetemelo qua sotto oppure lasciatemi il link del vostro post e stasera passerò a rispondere e a ricambiare la visita!

lunedì 22 febbraio 2021

What's on my bedside table? #88 | "The Good Girls" di Claire Eliza Bartlett

Avete presente quando vi fate dei programmi? 
 
Beh, io avevo pensato di postare questo aggiornamento molto prima - magari dopo aver guardato un episodio di Batwoman dopo pranzo - e invece siamo qui, senza che io abbia combinato niente delle cose sopra citate.  
 
Ma ho un buon motivo: oggi finalmente mi è arrivato il CD dei The Night Game - aka Martin Johnson - e non potrei essere più felice. Sono già al terzo ascolto e lo amo - lo dichiaro già uno dei migliori album del mio 2021. 
Insomma, ci ha messo meno tempo a partire dal Tennessee, passare per la Florida e decollare da New York che arrivare a casa mia una volta atterrato a Malpensa. 
 
Ma è arrivato - autografato - e io sono una bambina felice.

What's on my bedside table? è una rubrica ideata da Valy di Sparkle from books, in cui, nel giorno di lunedì, vi viene mostrato quale libro si trova sul mio comodino e come mai.


SUL MIO COMODINO C’È...
"The Good Girls" di Claire Eliza Bartlett
Un mystery thriller young adult.


SONO A... 
Pagina a 2H 10Min. L'ho cominciato ieri pomeriggio tardi e di solito la domenica non riesco a combinare molto in quanto a letture, invece sono presa benissimo. Inizia con il punto di vista di una ragazza che sta per morire, uccisa per mano di qualcuno che non sappiamo e adesso il libro ci sta presentando chi la conosceva e i probabili sospetti che, manco a dirlo, ovviamente nascondono tutti qualcosa. Non ho ancora teorie perché sono a malapena al 20%, però ammetto che un pensiero in particolare me lo sono fatta - vedremo. E poi mi piacciono un sacco i titoli dei capitoli, che presentano i personaggi come il cliché e la nomea che il gossip cittadino vuole vedere.


È SUL MIO COMODINO PERCHÉ... 
...tra le voci c'è una delle mie narratrici preferite, è un mystery thriller che tira in ballo chi ha amato One of Us is Lying e Sadie e non potevo resistere a questo.

sabato 20 febbraio 2021

[Recensione] "Lucky Girl" di Amanda Maciel

Mentre voi starete leggendo questa recensione - che avrei sperato di pubblicare ieri, ma niente da fare perché ho finito il libro stanotte e no, non chiedetemi a che ora sono andata a dormire e a che ora mi sono alzata - io sarò ancora fuori per festeggiare il compleanno (in anticipo) di una mia amica. 

E per fortuna che abbiamo anticipato perché, quelle surprise, da domani torniamo in zona arancione e quindi, essendo in comuni diversi, non ci potremo vedere. 

Ma veniamo a noi.
 
 
Titolo: Lucky Girl
Autrice: Amanda Maciel
Data di uscita: 25 aprile 2017
Durata: 8H 35Min (Storytel Edition)
Editore: Balzer + Bray
Link Amazon: https://amzn.to/3cg2CGO

Trama [tradotta da me]: Essere una bella ragazza è chi Rosie sa di essere, ma è l'inizio di un nuovo anno scolastico e lei vuole essere di più - è cioè determinata ad essere un'amica migliore nei confronti della sua migliore amica Maddie, che è appena tornata da un corso estivo all'estero totalmente sbocciata nel suo aspetto. Rosie non è entusiasta quando Maddie entra in sintonia con un giocatore di football con cui Rosie si stava vedendo—ma se rende la sua amica felice, lei è pronta a guardare avanti. Inoltre qualcuno addirittura più interessante si è trasferito in città: Alex, che recentemente ha attirato l'attenzione mediatica dopo aver fermato un compagno di classe dal compiere una sparatoria nella sua vecchia scuola. Rosie è attratta da Alex in un modo che non ha mai sperimentato con nessun altro ragazzo—ed è sorpresa nello scoprire che, a differenza di tutti gli altri ragazzi, lui sembra vedere in lei molto più della sua bellezza.

Ma una sera, nel mezzo di una devastante tempesta, Rosie è vittima di un'aggressione che manda all'aria la sua vita e la sua amicizia con Maddie. Costretta ad affrontare scomode verità sulla bellezza, la reputazione e cosa significa davvero essere un'amica, Rosie capisce che il cambiamento non sempre accade nel modo in cui lo vuoi tu—ogni disastro ha delle conseguenze. Ma con molto aiuto e con le persone giuste accanto, ci può anche essere il modo di andare avanti.

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TRIGGER WARNING: dubbio consenso, aggressione, tentato stupro, stupro (nel passato di un personaggio secondario), slut-shaming.


Rosie sa di essere una ragazza fortunata: ha una famiglia, un tetto sopra la testa, due migliori amici che adora e soprattutto è bella. Può avere tutti i ragazzi che vuole, sin da quando ha cominciato a svilupparsi e ad interessarsi all'altro sesso le è sempre piaciuto flirtare, essere notata, attirare l'attenzione, essere ammirata. 

Il fatto che lei fosse la più bella tra lei e Maddie non è stato fonte di conflitto: Maddie è sempre stata più timida con i ragazzi, a volte in cerca dei consigli di Rosie che ha cominciato prima a fare esperienza, ma comunque più interessata al calcio femminile, alla scienza e al comitato scolastico. 

Con l'estate agli sgoccioli e Maddie di ritorno da un campeggio di scienze/calcio in Spagna, Rosie è pronta ad essere un'amica migliore per Maddie: sa che non è stata all'altezza del compito quando i genitori di Maddie si sono separati, non riuscendo a trovare le parole o i modi adatti per confortare la sua migliore amica. 

E Maddie ritorna dalla Spagna bellissima, più bella e cresciuta di quanto non fosse mai stata e Rosie si trova improvvisamente a provare gelosia nei suoi confronti. 
Ma si dice che è normale, che passerà. 
Quando poi scopre che Maddie anni fa aveva una cotta - e ce l'ha ancora - per Cory, il ragazzo che Rosie ha cominciato a vedere durante l'estate, Rosie pensa bene di farsi da parte: in fondo non prova nulla di che per Cory, non si è mai innamorata né ha mai provato le farfalle nello stomaco per nessuno e sanno tutti che la sua soglia di attenzione è sempre molto bassa quando si tratta di ragazzi. 

Ad una festa cambia tutto però: complice una tempesta e un blackout, complice l'alcol, complice il continuare a flirtare come una seconda natura, complice la gelosia e la paura di perdere i riflettori, Rosie si trova in una situazione in cui nessuna ragazza vorrebbe mai trovarsi. E la cosa peggiore accade quando non riesce a spiegare a Maddie come sono andate veramente le cose, specialmente quando la sua migliore amica la accusa di essere la "tipica" Rosie, che pensa solo a se stessa e ai ragazzi e vuole tutto e tutti per sé. 

Mai Rosie aveva pensato che un giorno avrebbe desiderato passare inosservata. 


Immagino cosa stiate pensando: Rosie è una protagonista estremamente antipatica, con cui è difficile entrare in sintonia e in empatia - sbagliato. 
O meglio, inizialmente lo è un po': si lamenta, è critica nei confronti degli altri ma senza quella malizia che di solito contraddistingue le classiche antagoniste dell'eroina di un libro - poi cresce e diventa più consapevole di molte cose. È innegabile che sia un po'... unlikeable, ma se vi devo dire la verità mi sono trovata quasi più coinvolta da lei che da Sara, la protagonista di Tease - e con lei sì che avevo cose in comune.

Perché sì, Rosie è bella e popolare, ma neanche troppo e soprattutto non è una mean girl. È semplicemente una ragazza a cui piace flirtare, a cui piacciono i ragazzi e scherzare e uscire con loro - non è cattiva, non sminuisce le altre ragazze con il proposito di buttarle giù alla "io sono meglio di te". 

Ora, io non sono bella e sotto questo punto di vista non sono riuscita a mettermi completamente nei panni di Rosie - non sono mai stata io quella che attirava l'attenzione dei ragazzi nel mio gruppo di amiche. Ma come ragazza so cosa vuol dire la gelosia, il volere le attenzioni per sé, il volere essere notata a discapito delle altre.

Rosie ci chiarisce subito che si sente a suo agio nel suo corpo, che non ha vergogna di mostrare un po' di pelle - le piace mettersi in tiro e mostrarsi al meglio. Ma ci dice anche che sono le occhiate dei suoi coetanei che cerca e che quelle degli uomini adulti che frequentano la gelateria dove lavora le danno fastidio. 
Però dopo quella festa a casa di un suo compagno di scuola, Rosie sente il bisogno di nascondersi  - di nascondere la pelle, di nascondere la vergogna, di nascondere quello che NON può essere accaduto, di nascondere se stessa e passare inosservata almeno per un po'. E con Alex, il ragazzo nuovo, sembra funzionare perché lui non sembra notare affatto quanto lei sia bella. 

La trama è fuorviante: non aspettatevi bullismo grafico o scontri fisici e verbali tra Rosie e Maddie - per quanto la loro amicizia sia un pilastro fondamentale di questa storia, è Rosie che la analizza nella sua mente e la rielabora quando vede Maddie a scuola. Il confronto tra loro arriva molto avanti e devo dire che, per quanto io sia sempre alla ricerca di storie di amicizie (tossiche) che vanno in frantumi o esplodono, non è questo il caso: ho apprezzato molto il modo in cui è stata sviluppata e sviscerata la loro amicizia, in relazione non solo all'aspetto estetico ma anche ai loro interessi personali e il modo in cui si sono sempre accettate così come sono. 

Anche la parte di Alex non prende molto spazio: non aspettatevi che il romance sia la parte principale di questo libro, non aspettatevi il ragazzo che arriva a salvare la protagonista. Anzi, Alex mi è rimasto anche alquanto indifferente e, se devo dire la verità, quello che comunque nasce tra loro mi è sembrato un po' campato sul nulla. Alex resta sempre marginale pur avendo un grosso trauma alle spalle che confida a Rosie in dettagli che in pochi sanno, ma resta poco sviluppato.
Alex è però uno dei catalizzatori (tra gli altri) che spingono Rosie a riflettere. 

A riflettere su stessa, su come si sente e vede e su come in realtà possono vederla e percepirla gli altri - ovvero come una ragazza a cui piace fare festa e che nessuno prende sul serio. Riflette sul modo in cui sua madre le sta sempre addosso per via dei ragazzi e sull'esempio che sta dando alla sua sorellina minore Ayla - che non si sente bella come Rosie o la loro madre e che per questo ogni tanto va in crisi. 
Rosie ha soprattutto a che fare con la colpa che si addossa per ciò che è successo avendo bevuto e flirtato con il suo aggressore, con lo slut-shaming di cui lei stessa si fa vittima, con il sentire di meritarselo per via dei sentimenti di gelosia e insicurezza che provava per Maddie e il modo in cui si sente indegna della loro amicizia, con l'improvviso senso di abbandono, con i dubbi su se stessa e il proprio valore, con la sensazione di panico e vergogna quando ora un ragazzo le si avvicina o anche solo la guarda. 

Quello di Rosie è un percorso di crescita e scoperta: un percorso che la porta a scoprire che è una ragazza fortunata anche in altri sensi perché non si è arrivato a quel peggio che invece è toccato ad altre ragazze - ma è stata comunque vittima di un'aggressione che ancora fatica ad accettare come tale e a pensare in quei termini. 
 
Lucky Girl è un romanzo sullo slut-shaming, sulla cultura dello stupro, su Rosie che prende coscienza che va bene volere le attenzioni e volere essere notate e guardate, ma che non va bene quando ciò oltrepassa i limiti che imponiamo - quando smettiamo di essere persone agli occhi di chi aggredisce, che ci vede solo alla stregua di parti da afferrare senza alcun riguardo.

Mi ha coinvolta parecchio, anche se non in maniera "intensa" e ammetto che ci sono stati romanzi sullo stesso tema che mi hanno fatta "arrabbiare" di più. 
E se in un primo momento un discorso della madre di Rosie può dare fastidio - le belle ragazze devono stare sempre più attente delle altre, sono le prime che possono finire in brutte situazioni, le prime a ricevere attenzioni sgradite - è anche vero, come dice dopo, che la bellezza non c'entra nulla quando qualcuno vuole prendersi qualcosa che non sei disposta a dargli perché è un problema universale che riguarda il potere che gli aggressori decidono di arrogarsi e imporre sugli altri. 

Tease era stato un romanzo che mi aveva fatta sentire molto in conflitto, pur avendo io tante cose in comune con la protagonista; la Rosie di Lucky Girl è quanto di più lontano possa esserci da me, eppure l'ho sentita vicina ed è stato molto facile empatizzare con lei - perciò direi che questo libro è consigliato.

mercoledì 17 febbraio 2021

WWW.. Wednesday! #228

Che dire? Non mi pare che siano accadute grandi cose in quest'ultima settimana - a parte i miei ritmi del sonno sempre sballati e un umore abbastanza altalenante.
 
Questa settimana poi io e le mie amiche festeggeremo il compleanno di una loro in anticipo perché è assai probabile che la settimana prossima torneremo in zona arancione - quindi meglio andare a pranzo adesso che si può e festeggiare in anticipo di un giorno piuttosto che non festeggiare affatto. Tipo per il mio compleanno l'anno scorso.
 
Detto questo, passiamo all'argomento del post: i libri.


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)

 
Ho concluso Burn Our Bodies Down di Rory Power, un mystery thriller che sfocia nell'horror. Ammetto che dalle premesse della trama mi aspettavo altro, ma alla fine mi è piaciuto - peccato che la narcolessia mi abbia portato a metterci una settimana per leggerlo/ascoltarlo. Recensione QUI.
 
 
 
What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)
 

Si può dire che
Lucky Girl di Amanda Maciel l'abbia iniziato ieri perché lunedì sera ho ascoltato solo il primo capitolo. Ho già letto un altro libro di questa autrice e ora sono molto curiosa per questo - ci sono già tutte le basi per esplorare l'amicizia femminile e tutti i suoi fallimenti - e devo dire, nonostante Alaska in braccio che mi fa venire voglia farle compagnia nella nanna, questo audiolibro scorre davvero benissimo. 
 
 
 
What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)
 

Ascolterò un altro mystery thrller - definito come Uno di noi sta mentendo che incontra Sadie, anche se ormai sapete che sono dubbiosa ogni volta che fanno il paragone con il libro della Summers - The Good Girls di Claire Eliza Bartlett. Poi vedrò.
 
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Devo ammettere che oggi mi sento abbastanza a corto di parole, quindi direi di passare la palla a voi per raccontarmi delle vostre letture - commento qui sotto oppure link al vostro post, come volete: appena possibile passo a rispondere e a ricambiare la visita!

lunedì 15 febbraio 2021

[Recensione] "Burn Our Bodies Down" di Rory Power

Nei miei piani, l'idea era di farvi trovare questa recensione stamattina. 
La verità è che ieri, nonostante i buoni propositi, mi sono impigrita ogni volta che stavo per mettere mano alla bozza. 

Quindi niente, siccome ero comunque categorica nella mia convinzione di farla uscire oggi, dopo pranzo mi sono messa al lavoro ed eccola qui.
 
 
Titolo: Burn Our Bodies Down
Autrice: Rory Power
Data di uscita: 7 luglio 2020
Durata: 10H 9Min (Storytel Edition)
Editore: Delacorte Press
Link Amazon: https://amzn.to/3plYs43

Trama [tradotta da me]: Dall'autrice
del New York Times bestseller Wilder Girls arriva un nuovo thriller pieno di colpi di scena su una ragazza il cui passato è sempre stato un mistero–fino a quando non decide di tornare nella città natale di sua madre . . . dove la storia ha la tendenza a ripetersi.

Sin da quando Margot è nata, sono state sempre solo lei e sua madre. Nessuna risposta alle domande di Margot su quello che c'era stato prima. Nessuna storia a cui aggrapparsi. Nessun parente di cui parlare. Solo loro due, bloccate nel loro appartamento malmesso facendo fatica ad andare d'accordo.

Ma non è abbastanza per Margot - lei vuole una famiglia, vuole un passato. E ha trovato la chiave che le serve per ottenerlo: una fotografia, che la indirizza verso una città chiamata Phalene. Che la indirizza verso casa. Solo che, una volta giunta lì, non è proprio ciò che Margot si aspettava.

La madre di Margot se ne andò per una ragione. Ma era per nascondere il suo passato? O era per proteggere Margot da ciò che è ancora là?

L'unica cosa che Margot sa con sicurezza è che scorre del veleno nel suo albero genealogico e le sue radici scavano così a fondo dentro Phalene che, ora che è lì, potrebbe non scappare mai più.

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Quello che ho trovato all'interno di questo libro... non è stato per niente quello che mi sarei aspettata. 

Avvertenze per violenza, morte e altre cose grafiche e alquanto disgustose che a dirle sarebbe spoiler. 


Definire tossico il rapporto di Margot con sua madre sarebbe un eufemismo. 
Nonostante siano due gocce d'acqua nell'aspetto e da ciò forse ci si potrebbe anche aspettare un'affinità speciale tra madre e figlia, le cose non potrebbero essere più diverse. Margot si è praticamente cresciuta da sola, quasi sempre ignorata da una madre anaffettiva che molto spesso compra da mangiare solo per sé e lascia la figlia a provvedere da sola. 

Sono sempre state Josephine e Margot - nobody but you and me
Solo lei e Josephine: Josephine, che le ha insegnato ad avere sempre un accendino con sé e a tenere sempre un fiamma accesa vicino a sé con il detto che questo le avrebbe salvato la vita; Josephine, che non ha mai voluto parlare del posto in cui è nata e cresciuta - se esiste un padre, se esistono dei nonni, zii, cugini o altri parenti all'infuori di loro due. 

Le liti tra loro sono all'ordine del giorno - a volte esplosive, a volte una guerra fredda. 
Margot vorrebbe soltanto conoscere sua madre, vorrebbe che Jo la lasciasse entrare nella sua vita ed è stanca di camminare sempre sulle uova. 

Desiderosa di scoprire qualcosa di più, Margot si reca nel negozio di pegni dove la madre spesso consegna la sua roba quando i soldi scarseggiano per poi ricomprarla quando può e, con un po' di soldi da parte, Margot spera di portarle a casa qualcosa che le faccia piacere. Ma rovistando nella roba della madre, trova anche cose che non aveva mai visto: quella che era la sua copertina da neonata e una Bibbia. E dentro questa Bibbia una dedica, una foto e un numero di telefono. 

Finalmente Margot ha un vero indizio sulla sua famiglia, qualcosa che la possa condurre a casa - in un posto in cui può sentire di appartenere, da qualcuno che può chiamare come "suo" ed essere a sua volta chiamata "loro". 
Ma Jo si accorge della telefonata e le proibisce di contattare ancora Vera, la matriarca della famiglia Nielsen, e in seguito a questo ennesimo rifiuto di Jo di farla entrare, Margot ne ha abbastanza e il giorno dopo scappa a Phaelene. 

Phaelene non è come se la aspettava e di certo non si aspettava di essere riconosciuta immediatamente con una del clan Nielsen appena messo piede in paese - a quanto pare la somiglianza non ce l'ha solo con sua madre, ma anche con la nonna Vera e le donne Nielsen non sono più ben viste a Phaelene da decenni. 
Margot viene subito avvicinata da Tess, da quella che sembra essere una delle ragazze più in vista di Phaelene - anche lei proveniente da una delle famiglie storiche della cittadina. Ed è con lei e il suo amico Eli quando vengono a sapere di un incendio alla fattoria di Fairhaven, proprietà dei Nielsen da generazioni e Margot sente che deve andare per forza a vedere con i suoi occhi. 

Il fuoco è devastante, stermina i campi di granoturco a velocità impressionante ma Margot non esita a lanciarsi nelle fiamme quando intravede una persona tra le piante che cerca di sfuggire all'incendio. Margot riesce a raggiungerla, ma la ragazza non risponde ed è solo con l'aiuto di Eli che riesce ad uscirne. 
Ma per la ragazza è troppo tardi e più grande dello shock di trovarsi di fronte ad un cadavere, c'è solo lo shock di trovarsi di fronte un cadavere che ha la sua stessa faccia. 

Confusa, intontita, ferita e sotto shock, Margot non capisce perché la polizia le faccia tutte quelle domande e sembri considerarla colpevole - e soprattutto non capisce perché sua nonna, arrivata finalmente a salvarla dall'interrogatorio, menta non solo alla polizia ma anche a lei dicendo di non conoscere la ragazza. 
Ma Margot conosce quel viso: è il suo viso, è quello di sua madre, è quello di sua nonna. Quella ragazza era chiaramente una Nielsen e allora perché sua nonna vive da sola e non esiste nessun altro membro della famiglia? 

Come si suol dire... attenta a quello che desideri, potrebbe avverarsi


Potete fare tutte le ipotesi che volete: non arriverete mai ad indovinare la complessità incredibile - e da fuori di testa, nel senso che i vostri appigli alla logica pian piano mollano gli ormeggi e si dirigono al largo - che sta alla base e alla fine di questa storia. 

Ammetto che dalle premesse mi aspettavo che fosse Phaelene stessa ad essere malvagia, ad impedire la fuga una volta messo piede al suo interno. E invece è una cittadina normale, ma ciò non vuol dire che qualcosa di "marcio" non ci sia comunque. Forse è anche per questo che non gli ho dato un punteggio pieno - perché mi aspettavo un "classico" mystery thriller e questo in un certo senso lo è, ma è anche molto di più. 

Margot è stata un personaggio a cui mi è stato impossibile non affezionarmi - forse perché, sebbene non alla stessa maniera, anche nel mio caso ci sono questioni di famiglia che so non vanno toccate o non vengono mai aperte. 
Ma io almeno una famiglia ce l'ho e potevo capire la frustrazione di Margot nel volere sapere di più, nel volere conoscere il luogo da cui aveva avuto origine - e soprattutto era palpabile la voglia di conoscere sua madre e avere un vero rapporto con lei. 

Rapporto che crede di poter instaurare con Vera, di poter essere chiamata "la sua ragazza Nielsen" - di essere riconosciuta come tale da tutti quanti in paese. 
Ma ben presto Margot si rende conto che Vera è la donna che ha cresciuto sua madre, che l'ha fatta diventare com'è e che anche lei racconta solo bugie. 

Burn Our Bodies Down è un potete romanzo - a tinte horror - che si fonda sulla famiglia, sul limite al quale ti spingeresti pur di proteggerla e metterla al primo posto a discapito di tutto. Spesso sfociando nell'amore tossico, quello che uccide invece di far fiorire e Margot è stanca di quel tipo di amore. 
E per Margot - soprattutto in seguito a quello che scopre - è ancora più importante di prima affermare la propria personalità, la propria volontà di vivere perché a Fairhaven essere un'altra ragazza Nielsen equivale ad una condanna a morte. 

Non c'è molto altro che io possa dirvi perché rischierei di fare spoiler, rischierei di togliere tutto l'orrore psicologico e visivo che Margot deve affrontare se vuole non solo sopravvivere, ma soprattutto vivere

Burn Our Bodies Down è una storia di famiglia, forza, scoperta di se stessi ed è anche una storia dell'orrore - perché diciamocelo, i campi di granoturco sono da sempre un setting perfetto per l'horror.

Venite tutti a Fairhaven... ma non dimenticatevi l'accendino. 

venerdì 12 febbraio 2021

Singing the Book #28

Conoscete metodi per combattere la narcolessia?
No, perché qui la situazione si sta facendo tragica e non riesco nemmeno a stare concentrata per cinque minuti - e anche stando seduta, mentre ascolto l'audiolibro, mi cade la testa dal sonno. 
 
Voi ridete, ma mi sono dovuta scaricare un'app per colorare i mandala sul tablet mentre ascolto il libro altrimenti proprio non riesco a stare sveglia se intanto non faccio qualcosa - e una volta invece gli audiolibri li divoravo, non importava che avessi gli occhi chiusi o aperti e che stessi facendo qualcosa o meno.

Singing the Book è una rubrica inventata da me a cadenza assolutamente casuale nella quale vi mostro (e racconto) libri il cui titolo è lo stesso - o con qualche piccola variante - di canzoni che amo oppure ho amato e che potrebbero o non potrebbero c'entrare affatto con la trama.

Siamo al ventottesimo appuntamento e oggi parliamo come al solito di abbinamenti che mi sono capitati per caso tra le mani.

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Walk the Wire di David Baldacci / Walking the Wire degli Imagine Dragons
 
La prima volta che ho ascoltato una canzone degli Imagine Dragons, questi non erano ancora famosi - perlomeno non lo erano qui in Italia. Sinceramente non ricordo se la loro prima canzone che ho sentito sia stata It's Time - legata ad un video fanmade su Teen Wolf - oppure On Top of the World - che faceva da intro ad una sitcom, chiamata Partners, cancellata quasi subito dal network per pessimi ascolti. Non sono mai diventata fan nel senso stretto del termine, ma tutte le canzoni che venivano fatte uscire come singoli finivano per piacermi - ancora di più nel caso di cover fatte dagli Our Last Night. E ricordo ancora quando ho sentito Walking the Wire: era nella pubblicità del Kinder Bueno White - e anche se non mi ritengo una fan, la voce di Dan Reynolds è alquanto riconoscibile. Venendo al libro, David Baldacci è un autore di cui ho sempre sentito parlare - e di cui ho guardato una serie televisiva tratta da una serie di suoi libri - ma a cui non mi sono mai approcciata. Ed è un crime thriller, perciò con la canzone non c'entra nulla. 
 

 

Changes di Judith Arnold / Changes dei Vanilla Sky

Ah... nostalgia canaglia. I Vanilla Sky sono stati la prima band italiana che ho scoperto nella mia fase adolescenziale emo depressa/incazzata con il mondo - MySpace era il tempio della musica insieme ad un sito che ora non esiste più chiamato UnderTHEORY dove venivano raccolte le foto dei concerti e i primi video musicali delle band anche più sconosciute. Era il 2006 e Distance (dell'album di due anni prima) è stata la prima canzone dei Vanilla Sky che io abbia mai sentito - e l'album Waiting for Something, che potete ascoltare QUI in una playlist creata su YouTube, verrà rilasciato quest'anno per la prima volta in vinile. E sebbene Changes sia il nome del loro secondo album - anche lui raccolto in una playlist che trovate sempre QUI su YouTube e che io ancora mi chiedo come sia stato possibile trovarlo qui da me in versione fisica nell'estate del 2007 - è anche il nome della versione inglese di Cambiamenti, entrambe contenute nell'album Fragile del 2010. E no, stavolta niente playlist. Come si intuisce dalla cover, il libro è un contemporary romance e vi so dire con certezza che la canzone non c'entra nulla perché Changes parla di Brian e Vinx come unici membri storici della band rimasti dopo le liti e l'abbandono prima di Luka e poi di Cisco (tornato un paio di anni dopo) e dei cambiamenti avvenuti in seguito alla separazione. 
 

 

Some Like It Charming di Megan Bryce / Some Like It Cold degli Hopes Die Last

Altra band italiana del mio cuore, di cui mi avete già sentita parlare in lungo e in largo - e con un titolo come quello del libro contemporary romance che vedete qui a fianco potevo forse non fare l'associazione? Suvvia. Anche in questo caso ricordo benissimo le circostanze del mio primo ascolto: era il 2009 ed era il secondo semestre del mio primo anno di università, c'era un po' di nervosismo perché temevo che dopo l'amore al primo ascolto degli anni precedenti la cosa potesse non ripetersi e perché Nick se n'era andato e Daniele aveva preso il suo posto come screamer. Alla fine furono tutte preoccupazioni inutili perché anche con Some Like It Cold fu amore al primo ascolto e l'album Six Years Home fu l'unica cosa che ascoltai durante il viaggio in treno che mi portò a Milano dalla mia amica in quella torrida estate per un weekend di concerti - dove avrebbero anche dovuto esibirsi, ma cancellarono all'ultimo minuto perché a causa di alcuni ritardi non avrebbero fatto in tempo. Gli HDL sono l'unica band italiana che amavo che non sono mai riuscita a vedere live. E sì, come potete immaginare la canzone e il libro non hanno nulla in comune. 
 

 
 
Stand by Me di S.D. Robertson / Stand by Me di Ben E. King

Oh, lo so che il titolo Stand by Me in realtà fa venire prima in mente l'omonimo film tratto da un racconto di Stephen King - così come so che di questa canzone ne sono state fatte innumerevoli cover. Ma volete ridere? Volete sapere cosa viene in mente a me quando sento questo titolo e penso ad una versione in particolare della canzone? Ripenso ad uno degli spin-off del cartone animato Il Re Leone - perché se quello non riuscivo a guardarlo a causa della scena di Mufasa, al contrario ho letteralmente CONSUMATO i due VHS con le avventure di Timon e Pumbaa: In giro per il mondo con Timon e Pumbaa e Fuori a cena con Timon e Pumbaa. Ed è proprio nel primo che Timon si lancia in una cover di Stand by Me mentre a Pumbaa gliene succedono di ogni e mi sono riguardata il video della scena su YouTube prima di scrivere questa sezione e ancora una volta mi sono trovata in lacrime dal ridere - infatti sotto vi lascio quella versione. E vi dirò che il libro stavolta con la canzone ci potrebbe anche stare. 
 

 

The End of the World di Collected Authors / It's the End of the World as We Know It (And I Feel Fine) dei R.E.M.
 
Per quanto io i R.E.M. li abbia sempre sentiti nominare e forse mi sia anche capitato di vedere qualche video musicale in passaggio quando ancora esisteva MTV e tutte le sue mille classifiche ad ogni ora del giorno e della notte - e quello se non è stato un bell'aspetto dell'adolescenza - di fatto non li ho mai ascoltati. A parte Bad Day - il cui video ricordo andava spesso in rotazione - la prima canzone che ricordo di aver davvero sentito con cognizione di causa è stata ÜBerlin perché nel 2014 io e una mia amica andavamo in palestra e la televisione alle pareti era perennemente sintonizzata su RTL 102.5; inoltre io e lei siamo quasi cadute dal tapis roulant quando ci siamo accorte
la prima volta che il protagonista del video è Aaron Johnson. Ma non siamo qui per Aaron - anche se mi piacerebbe: siamo qui per la canzone evidenziata sopra che avevo probabilmente sentito in passaggio nel corso della mia vita, ma che ho amato quando Martin Johnson ne ha fatto una cover - ed è proprio la sua versione che vi linko sotto. Il libro è una raccolta di storie che vanno dallo sci-fi all'apocalittico e la canzone, sebbene il suo testo non abbia un senso preciso e logico, ci sta bene.
 


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Siamo giunti alla fine di un altro appuntamento e come al solito vi rinnovo l'invito a commentare sotto per farmi sapere se conoscete qualcuna di queste canzoni, se vi piacciono oppure se qualcuno dei libri vi incuriosisce!