giovedì 31 dicembre 2020

[Recensione] "Sam & Ilsa's Last Hurrah" di Rachel Cohn & David Levithan

Vedo tutti voi che state postando recap di dicembre e del 2020 in generale e sono un po' invidiosa - di solito è quello che faccio anche io il 31 dicembre di ogni anno da tre anni a questa parte. 

Ma ho finito giusto prima l'ultimo libro di quest'anno e proprio non volevo rimandarne la recensione al 2021, quindi eccoci qui - l'ultimo libro del mio 2020, che forse non è stato all'altezza di altri scritti a quattro mani da questi due autori, ma di sicuro non l'ho odiato tanto quanto hanno fatto altri lettori su Goodreads. 

E per i due recap ci leggiamo domani - tanto non è che io abbia folli programmi per stasera, se anche poi mi serve tutta la notte perché siano pronti per la pubblicazione.
 
 
Titolo: Sam & Ilsa's Last Hurrah
Autori: Rachel Cohn & David Levithan
Data di uscita: 10 aprile 2018
Pagine: 211 (copertina rigida)
Editore: Knopf
Link Amazon: https://amzn.to/2FJdgoZ

Trama [tradotta da me]: I fratelli Sam e Ilsa Kehlmann hanno passato la maggior parte dei loro anni del liceo dando feste per i loro amici—e ora sono si sono preparati per quella in grande stile, proprio prima del diploma.

Le regole sono semplici: ogni gemello può invitare tre ospiti e l'altro gemello non saprà chi sono fino a quando questi non si presenteranno alla porta. Con Sam e Ilsa, le feste sono sempre state temperate da una buona dose di rivalità fraterna e stanotte non fa eccezione.

Una notte. Un appartamento. Otto persone. Cosa può mai andare storto? Oh, noi sappiamo che la risposta è "molte cose". Ma "molte cose" possono anche finire bene…in modi piuttosto sorprendenti.

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Sono affezionata a questi due autori - sono affezionata a loro dal 2006, da quando lessi il loro primo romanzo scritto a quattro mani: Tutto accadde in una notte
È perciò assai probabile che io sia sempre un po' di parte quando si tratta dei loro romanzi, che riesca a trovare sempre le cose belle anche quando nessun loro libro da allora - da Nick e Norah - ha più raggiunto il massimo dei voti. 
 

Sam & Ilsa's Last Hurrah parla di Sam e Ilsa, due gemelli che da quando hanno avuto l'età per farlo, hanno sempre amato dare cene e feste nell'appartamento della nonna Czarina nell'Upper West Side. In realtà non sono ricchissimi, ma l'appartamento della nonna - che Czarina ha ereditato a sua volta da sua nonna - è rimasto l'unico con l'affitto bloccato in tutto il palazzo che progressivamente ha visto arrivare gente ricca ad abitarlo. 

Questa sarà l'ultima cena nell'appartamento non solo perché i gemelli stanno per diplomarsi e dovranno poi pensare al college e a cosa fare delle loro vite, ma anche perché Czarina ha accettato un'offerta per l'appartamento e ha idea di trasferirsi a Parigi. 
Per concludere in bellezza, Sam e Ilsa hanno pensato ad una festa a tema e con tre ospiti a testa di cui l'altro gemello non saprà nulla fino al loro arrivo. 

Quello che ne verrà fuori sarà un incontro tra ex - ex-fidanzati ed ex-amici - e un incontro con persone nuove, un incontro a base di cibo cucinato da Sam e champagne rubato a Czarina, vecchie rivalità, nuovi legami, segreti non tanto segreti e addii.


New York è come sempre protagonista nei romanzi di Rachel Cohn e David Levithan. Qui però non è vissuta nelle strade la sera, a Central Park di pomeriggio o riscoperta la mattina - qui è vista a perdita d'occhio dalla finestra e dal tetto di un palazzo dell'Upper West Side, ma allo stesso tempo tutta Manhatthan è concentrata tra quelle quattro pareti. 

Questo perché il romanzo si svolge in un'unica sera, quasi in un piano sequenza che in alcuni punti sembra preso dal film Carnage - a sua volta preso dalla pièce teatrale Il dio del massacro. Poco a poco diventa sempre più chiaro che il problema dei gemelli è più di una rivalità fraterna, che in mezzo - nonostante il grande affetto - ci sono anche rancori dovuti a favoritismi da parte di Czarina, voglia di rivalsa e soprattutto di vedere l'altro sbloccarsi dalla sua situazione di stallo senza rendersi conto di essere bloccati a propria volta in una di esse, seppure diversa e per altri motivi. 

Perché sia Sam che Ilsa sono bloccati, a modo loro, incapaci di lasciare andare New York e l'appartamento di Czarina che considerano quasi la loro vera casa. 
Sam ha a che fare con una grave ansia, con il peso delle aspettative altrui e soprattutto delle sue a pesargli addosso e a strangolarlo, con l'autolesionismo - che non viene quasi neanche detto ad alta voce, ma si percepisce fin da subito dai piccoli dettagli. Ilsa, dal suo, ha sempre visto come Sam fosse il favorito nella maggior parte delle circostanze, come spesso venisse incolpata lei anche quando erano in due a combinare un disastro - si sente affibbiata da tutta la vita la parte di quella che manda tutto all'aria ed è ben decisa a continuare ad interpretarla. 

Entrambi, forse un po' inconsciamente, sono paralizzati dalla paura del futuro e del cambiamento - da quei diciotto anni che ti fanno sentire così adulta in certi momenti, ma non abbastanza in altri. 
La loro ultima festa sarà un'occasione per mettere i puntini sulle "i", per scoprire nuove cose, per salutare e accettare il passato, per dire addio e per salutare il futuro - per cercare di accogliere il cambiamento imminente delle loro vite e chiarirsi, restando fratelli e gemelli anche se non più sempre insieme. 
E io, nell'epilogo del dieci anni dopo, mi sono ritrovata commossa in più punti. 

Certo è che, svolgendosi in diretta in un'unica sera, manca un po' quella conoscenza approfondita delle loro vite e delle loro personalità che, invece, nel romanzo di Nick e Norah aveva funzionato senza problemi. Forse perché in quel caso erano due sconosciuti che si incontravano per la prima volta, mentre qui abbiamo diciotto anni di dinamiche famigliari e interazioni a cui non abbiamo preso parte. 

E a proposito di Nick e Norah, so che molti non amano quando gli autori fanno accenni auto-referenziali ad altre loro opere, ma con questi due ho imparato ad aspettarmelo ed è una cosa che amo molto - così, come avevo già trovato riferimenti a Nick e Norah in Come si scrive ti amo (Dash & Lily) e in Va a finire che ti amo (Naomi & Ely) nelle frasi di Norah lasciate per Nick nel bagno di un locale e riportate dai nuovi protagonisti, qui abbiamo invece uno stralcio di una canzone di Nick - che però aveva scritto per la sua ex Tris. 
Insomma, adoro come Nick e Norah siano sempre citati anche senza che sia necessario farlo esplicitamente - come la coppia sia il caposaldo che ha dato il via alla collaborazione di questi autori e che continua a fare capolino nelle vite e nei libri successivi.

E sì, alla fine si svolge nel mese di maggio, ma prendiamo quei due flute da champagne della copertina e brindiamo alla fine di questo 2020. 

mercoledì 30 dicembre 2020

WWW.. Wednesday! #222

Ultimo mercoledì di dicembre e ultimo mercoledì del 2020 - grazie al cielo quest'anno è andato e speriamo che il 2021 non si faccia prendere dall'ansia da prestazione.  
 
Nei miei piani c'era l'idea di portarvi domani il recap del mese e il Tirando le somme del... come negli ultimi tre anni, ma credo proprio che sarò costretta a rimandarlo al primo gennaio - e so che in realtà non cambia molto dal resto dell'anno, che per tutti gli altri undici mesi posto il recap del mese terminato il primo giorno di quello appena iniziato, ma farlo a cavallo di due anni diversi mi va un po' indigesto. 
 
Ma d'altronde, se voglio mettere un punto a tutto quello che avevo previsto, sono costretta a fare in questo modo. Mi urta alquanto, ma quest'anno va così. 
 
Vi turba l'idea del riassunto di dicembre e dell'anno in generale messi online nel 2021?
Mi sa che turba più me che voi.
 
Comunque, torniamo a noi e allo scopo di questa rubrica.


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)


Ho concluso Be Dazzled di Ryan La Sala, che uscirà la settimana prossima negli USA e l'ho trovato un M/M davvero valido e carino - vogliamo poi parlare del fatto che per la prima volta sono stata davvero incuriosita da un second chance romance? E soprattutto è una grandissima lettera d'amore a chi è appassionato di convention e cosplay. 
Recensione QUI.
Ho poi letto Mind the Gap, Dash & Lily di Rachel Cohn e David Levithan, terzo nella serie di Dash & Lily. Pur essendoci state cose che ho apprezzato - e non trovando irritante Lily per la prima volta in assoluto da quando ho iniziato a leggere di questa coppia - devo ammettere che questo è il libro più debole tra i tre, forse per un misto della famiglia di Lily e per troppe coincidenze/agganci/conoscenze/serendipità che hanno tolto realismo a quanto letto fino a quel momento. Recensione QUI.
 
 
 
What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)
 

Tecnicamente
Sam & Ilsa's Last Hurrah di Rachel Cohn e David Levithan lo comincio oggi. E io la settimana scorsa vi avevo detto che volevo concludere l'anno con questo libro perché si svolgeva nello stesso periodo? HA! - ho toppato alla grande. Non mi ricordavo neanche la trama, se non per il fatto che due fratelli davano una festa, e mi sono lasciata trarre in inganno da quei due flute da champagne che per me fanno tanto veglione di San Silvestro/Capodanno. Peccato che ora che ho tirato giù il libro dallo scaffale e ho letto la trama, ho scoperto che la festa viene data prima del diploma... quindi gente, siamo in estate a dicembre, mettetevi in maniche corte.
 
 
 
What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)
 

La domanda che probabilmente la maggior parte della gente si sta ponendo - io personalmente non ho ancora pianificato con cosa cominciare il 2021. 
 
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Considerato che il mio ultimo libro del 2020 ha a malapena 200 pagine, è assai probabile che ci leggiamo già domani con la recensione - per questo motivo il recap mensile e quello annuale slitterà al primo gennaio. 
Voi come siete messi? State leggendo qualcosa e sperate di terminarlo entro il 2021 oppure avete mollato tutto e ci penserete l'anno prossimo - che tanto è dietro l'angolo?
Scrivetemi tutto nei commenti oppure lasciatemi il link del vostro post - passo a rispondere e a ricambiare la visita il prima possibile!

martedì 29 dicembre 2020

[Recensione] "Mind the Gap, Dash & Lily" di Rachel Cohn & David Levithan

Altra recensione nel giro di poco perché mi è bastato un giorno e mezzo per leggere questo libro. E poi ho fatto anche dei calcoli e, in base a suddetti calcoli, non credo che riuscirò a postare il recap del mese e il Tirando le somme del... precisamente il 31 dicembre come ho fatto negli ultimi due anni. 
Il che un po' mi urta, se devo dire la verità, ma in fondo i recap normali li ho sempre postati il primo del mese nuovo - perché stavolta dovrebbe essere diverso solo perché finisce un anno e ne comincia un altro?
Non dovrebbe, eppure mi prende male - eh, essere ossessivo-compulsivi non è bello.
 
 
Titolo: Mind the Gap, Dash & Lily
Serie: Dash & Lily #3
Autori: Rachel Cohn & David Levithan
Data di uscita: 3 novembre 2020
Pagine: 256 (Kindle Edition)
Editore: Alfred A. Knopf Books for Young Readers
Link Amazon: https://amzn.to/2IGrWcz

Trama [tradotta da me]: Dash e Lily si stavano sentendo più vicini che mai...peccato che ora ci sia un oceano a dividerli. Dopo l'ammissione di Dash alla Oxford University e la permanenza di Lily a New York per proseguire la sua attività di portare a spasso i cani, la coppia sta facendo fatica a far funzionare la relazione a lunga distanza. E quando Dash fa scoppiare la bomba con la notizia che non tornerà a casa per Natale, Lily prende una decisione: se Dash non può andare da lei, allora lei lo raggiungerà a Londra. È il perfetto gesto romantico...che sfugge del tutto al controllo di Lily. Presto Dash e Lily cominciano a sentire più di un po' di distanza tra loro, anche se si trovano nella stessa città. Riuscirà Londra a farli riavvicinare--oppure sarà la loro fine?
 
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Dopo Come si scrive di ti amo (recentemente ripubblicato in Italia dalla HarperCollins con il titolo Dash & Lily in occasione dell'uscita dell'omonima serie televisiva) e il suo sequel ancora inedito The Twelve Days of Dash & Lily, siamo ora al terzo volume della serie.
 
Non so se questo libro sia stato scritto effettivamente per cavalcare l'onda della serie televisiva perché, per quanto io apprezzi sempre i libri scritti in coppia da questi due autori, forse non era davvero necessario. 
Anzi, mi sono persino ritrovata a rivalutare il secondo volume - sebbene siano passati tre anni da quando l'ho letto e quindi non me lo ricordi benissimo - tanto che sono andata ad alzargli il punteggio di mezzo voto. 

E alla fine è anche un bene che la mia lettura di Mind the Gap, Dash & Lily non sia coincisa precisamente con il Natale perché questo - dei tre - è il volume in cui si sente meno l'atmosfera natalizia. 
 

La trama la fa anche più tragica di quello che è: è vero che Dash e Lily vivono una relazione a distanza e sentono l'uno la mancanza dell'altra, ma la vivono piuttosto bene - sono quelli attorno a loro che fanno le tragedie. 

Sotto un certo punto di vista, questo è il più maturo dei tre - quello in cui i ragazzi sono prossimi all'età adulta e al dover prendere decisioni da adulti.
 
Lily si è presa un anno sabbatico - ammessa al Barnard College, sente la cosa più come un obbligo in quanto tutte le donne di famiglia sono andate lì a studiare che come qualcosa che vuole davvero. Adora la sua attività con i cani, si è fatta un nome ed è anche diventata abbastanza famosa su Instagram - e, se è sincera con se stessa, vorrebbe riuscire a ricavarne un lavoro vero e proprio, dal momento che già in tanti comprano le sue creazioni di design e abbigliamento sia per umani che per cani. 
 
Dash aveva sempre sognato Oxford sin da bambino, sin da quando una nonna - Gem - che è sempre stata quasi una sconosciuta gli ha mandato una felpa dell'università. Ma la fantasia si è scontrata con la dura realtà, la differenza tra una scuola americana e una europea e qualcosa che sognava che non gli dà gli stimoli che aveva sperato. 

Entrambi si sentono un po' persi nelle loro vite, sebbene Lily sia quella con le idee forse un po' più chiare - ma la loro relazione non è mai in dubbio, è sempre il loro punto fermo.
Cosa che la grande e numerosa famiglia di Lily continua a malapena a tollerare - tollerando quindi a malapena Dash nonostante siano due anni che stanno insieme. E le cose non fanno che peggiorare quando Lily decide di non passare il Natale in famiglia ma di andare a Londra da Dash, che all'inizio sembra quasi non volerla lì. 

Le incomprensioni ovviamente non mancano, ma manca poco al Natale e Londra è piena di posti per ritrovare la serenità e l'armonia perduta. 


Questo è sicuramente il libro più maturo dei tre: Dash e Lily non hanno la benché minima idea di cosa fare delle loro vite e il loro futuro sembra soltanto un buco nero - tanto che pure Dash, di solito così solido e imperturbabile, qui viene colto da diversi attacchi di panico di cui è restio a parlare. Gente, io sono ancora messa così a 31 anni. 
Il Natale qui si fa da parte per lasciare spazio alle riflessioni, ai dubbi, alle incertezze, alle domande, alle quasi risposte - il Natale diventa un contorno che ci lasciamo alla fine quando invece è sempre stato quasi l'argomento principale di questa serie. E con questo non voglio dire che sia un punto a suo sfavore perché ho apprezzato la maturità di Dash e (quasi sempre) di Lily, ma di sicuro di discosta molto dai precedenti. 

Ho trovato anche che si concentrasse un po' troppo su Lily e non fosse distribuito equamente in termini di pensieri, emozioni e sensazioni - Dash rimane un po' in ombra, un po' troppo silenzioso. 
 
La famiglia di Lily l'ho trovata irritante oltre ogni misura: se prima il loro essere iperprotettivi verso la piccolina di casa che comincia ad avere a che fare con il mondo e con la sua prima relazione poteva essere divertente, arrivati a due anni di storia con Dash inizia veramente a dare sui nervi. 
La famiglia resta in famiglia - e si offendono a morte e decidono di cancellare il Natale a New York solo perché Lily decide di andare a Londra da Dash e questo è, ommioddio, sacrilegio! perché Lily preferisce vedere il suo ragazzo che non vede da mesi alla sua famiglia che vede tutti i giorni! Che vabbè, non è solo quello perché poi Lily combina un'altra cosa per rovinare l'umore a tutti, ma la motivazione alla base era quella. 
Al di là del fatto che quest'anno abbiamo il Covid-19 in giro, mi sembra normale che arrivati ad un certa età - e se si ha una relazione - il Natale si trascorra anche con altre persone e famiglie. Che tu ti divida in due - pranzo e cena - lo stesso giorno o che tu faccia Natale con uno e Santo Stefano con l'altro, a casa mia questa è sempre stata la normalità. Allora Lily anche a cinquant'anni deve passare il Natale solo con il suo clan e non è ammesso nessun altro?
 
Ho detestato tutti gli attacchi a Dash e sono stata contenta quando Lily ha cominciato a dirgliene quattro - anche perché dopo due anni anche basta, eh. Mettetevi l'anima in pace che Dash è qui per restare. 
L'unico di cui ho sentito la mancanza è stato Langston, il fratello di Lily, perché i suoi siparietti con Dash sono sempre stati divertenti - sempre sberleffi, certo, ma comunque più leggeri degli insulti pesanti del cugino Mark. 

Ma in generale la famiglia di Lily mi ha dato sui nervi perché vogliono programmarle loro il futuro in ogni minimo dettaglio, senza dare retta alle sue aspirazioni - e se sono d'accordo che le grandi decisioni vanno discusse in famiglia, non sono però d'accordo che debbano essere "approvate" dall'intero clan perché Lily possa andare avanti con la sua vita visto che ha anche un'età in cui queste decisioni (ed eventuali sbagli) sono sue da prendere. 

A cozzare con il resto poi c'è il fatto che stavolta Dash e Lily vengono fuori proprio come due ragazzi bianchi privilegiati, perdendo quel tocco di umanità e realtà - non che vengano fuori antipatici e con la spocchia, ma improvvisamente conosciamo la nonna di Dash che mai si era sentita nominare finora e questa è piena di conoscenze e agganci che danno una spinta a Dash nel realizzarsi nella vita futura. E credo sia stato qui che poi ho perso io l'aggancio con i discorsi fatti in precedenza di maturità e crescita - non è più un trovare la propria strada da soli, ma avere anche qualcuno che te la spiani e non credo che qui (inteso tra di noi) abbiamo tutti qualcuno con quel potere. Io no di sicuro. 

Non mi è dispiaciuto come romanzo perché i libri scritti da questi due autori in coppia li trovo sempre gradevoli anche quando non sono al massimo della perfezione - lo dimostra il fatto che io abbia sottolineato tantissime frasi, specialmente di Dash, e che stia per leggerne un altro - e la loro scrittura è sempre armoniosa e scorrevole, sebbene però stavolta Dash ci vada giù pesante con paroloni altisonanti e discorsi filosofici. Manca però quell'atmosfera natalizia che mi aspettavo di trovare come negli altri e per quanto abbia apprezzato la realtà della difficoltà nel trovare la propria strada, questa viene un po' vanificata alla fine quando grazie a Gem tutto va sempre ad incastrarsi alla perfezione - coincidenze di voli, Natale festeggiato sia a Londra che a New York, agganci e conoscenze famose che permettono a Dash di entrare in un mondo in cui neanche se strisci in ginocchio a volte ce la fai. Un po' troppa serendipità, forse.

Piacevole alla fine, ma sicuramente quello meno riuscito dei tre. 

domenica 27 dicembre 2020

[Recensione] "Be Dazzled" di Ryan La Sala

Una recensione di domenica è insolita ma ehi, necessaria se voglio riuscire a leggere altri due libri e postare tutto entro la fine dell'anno. 

Grazie a NetGalley e alla Sourcebooks Fire per la copia digitale in anteprima.
 
 
Titolo: Be Dazzled
Autore: Ryan La Sala
Data di uscita: 5 gennaio 2021
Pagine: 336 (Kindle Edition)
Editore: Sourcebooks Fire
Link Amazon: https://amzn.to/3nbxURC

Trama [tradotta da me]: Chi è pronto a splendere??

Project Runway va al Comic Con in un'epica storia d'amore queer sulla creatività, la passione e il trovare il coraggio di essere davvero se stessi.

Raffy ha una passione per il decoro con brillantini, paillettes e bigiotteria. E non solo per il decoro, ma anche per anche per il cucito, mettere i punti, adornare, dare vita a fantasie con il tessuto - per la creazione. Ha sempre messo la sua arte davanti a tutto - e tutti - ed è determinato a lasciare il segno nella più grande competizione di cosplay di quest'anno. Se riuscirà a stupire tutti lì, questo potrà portare ad una sponsorizzazione e poi alla scuola d'arte e infine al guadagno del vero rispetto per il suo lavoro. C'è solo un piccolo problema... l'ex-ragazzo di Raffy, Luca, è il suo principale avversario.

Raffy aveva provato a far funzionare le cose con Luca. Avevano quasi formato il team perfetto l'anno scorso dopo un incontro fortuito nella corsia dei finti diamanti del negozio d'artigianato locale - o almeno così Raffy pensava. Ma le insicurezze di Luca e l'insistenza di Raffy nel realizzare la perfezione ha causato la fine ingloriosa della loro relazione. Ora Raffy è determinato a fare un ritorno in scena con stile, uno che Luca non può rovinare.

Ma quando Raffy è costretto a fare coppia con Luca in quella che è la sua più ambiziosa creazione, dovrà destreggiarsi tra i sentimenti irrisolti verso il ragazzo che gli ha spezzato il cuore e la sua profonda insicurezza per ottenere tutto ciò che ha sempre voluto: scegliere la sua arte a modo suo.
 
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Raffy è sempre stato un ragazzo creativo e ha sempre adorato creare, cucire, realizzare i costumi per i suoi cosplay. Lo deve fare di nascosto, però, in assenza della madre: questo perché Evie, artista che si è fatta da sola e ora proprietaria di una galleria d'arte, se scoprisse che il figlio manda avanti il suo hobby qualunquista darebbe sicuramente fuoco a tutto. Evie ha un concetto molto ristretto d'arte e per lei quello che fa Raffy non è affatto arte - non è creare qualcosa di nuovo, ma solo codardia nel replicare qualcosa che altri hanno già creato. 
Questo però non ferma Raffy dal correre qualche rischio - come fare qualche incursione di straforo nel suo negozio preferito, il Craft Club, per procurarsi ciò che gli serve, cercando di passare inosservato come un agente segreto oppure un VIP che va a fare la spesa per non essere riconosciuto oppure trasmettere il suo lavoro e il suo processo di creazione in diretta streaming su ION, la piattaforma più usata da chi realizza cosplay. 
Ed è grazie alla combinazione di queste due cose che incontra Luca - o meglio, lo riconosce come un suo compagno di scuola e scopre che Luca lo segue da parecchio e che segretamente è un nerd che vorrebbe partecipare ed essere parte del mondo di Raffy. 

Tredici mesi dopo però li vediamo competere l'uno contro l'altro alla Controverse, la più grande convention di Boston. Raffy ha dovuto ricorrere all'aiuto della sua amica May per partecipare alla gara che quest'anno vuole dei cosplay in coppia e Luca è lì con Inaya, quella che una volta era loro amica. 
Saranno tre giorni di fuoco, fuoco reso ancora più incontrollabile dal fatto che alla Controverse le regole cambiano ogni anno e ci sono sempre dei twist per rendere più interessante la gara - e uno di questi twist vedrà alla fine Raffy e Luca in coppia a dover collaborare se vogliono vincere come miglior cosplay.


Normalmente io non amo i second chance romance, ma c'è stato qualcosa in questo che mi ha spinta a richiederlo su NetGalley. 

La storia si alterna tra passato e presente - nel presente partiamo dal venerdì, primo giorno di convention, per arrivare a domenica sera alla proclamazione dei vincitori; nel passato partiamo da tredici mesi prima, dalle prime interazioni tra Raffy e Luca fino allo sviluppo e poi alla fine della loro storia. 

Perdonate il pun assolutamente non voluto, ma questo libro è stato un gioiellino. 

Raffy è stressato e ansioso. E lo scrivo anche in grande: STRESSATO e ANSIOSO. 
Lo è così tanto che anche il lettore si ritrova con il fiatone nel seguire il suo processo creativo, la sua cura per i dettagli, le sue corse contro il tempo fino al vero e proprio collasso da esaurimento. Raffy è un po' una drama queen quando si tratta di Evie - come quando dice che se la madre scoprisse dove si trova durante le convention, manderebbe degli assassini a farlo fuori - e mi è piaciuto proprio per questo. 
Raffy fa di tutto per portare avanti la sua arte nonostante Evie, ma più andiamo avanti con la lettura più ci rendiamo conto di quanto in realtà le parole di sua madre - e il suo mancato rispetto - influiscano sulla sua vita e sulla sua visione del lavoro. Ecco perché, dopo un primo momento in cui lavorando con Luca e mescolando le proprie idee alle sue si sente libero, dopo si sente soffocare, si sente rallentare - sente di essere distratto e di non dare il massimo per essere almeno abbastanza agli occhi di sua madre. Perché, che Raffy lo voglia ammettere o no, è il rispetto di Evie che ancora cerca di ottenere.

Luca è bisessuale, ma quando l'ha detto a sua madre non è andata bene. Deve mantenere l'apparenza del classico atleta a cui piacciono solo le ragazze, ma in realtà ha sempre seguito in silenzio le dirette steaming di Raffy fino a quando ha deciso di muovere qualche piccolo passo nella sua direzione per uscire allo scoperto. E frequentando Raffy - di nascosto - Luca si scopre sempre più innamorato dei cosplay, delle convention, del creare qualcosa con le proprie mani. Ma è anche terribilmente insicuro perché teme che Raffy lo voglia solo come modello perché è bello, attraente e carismatico e, essendo nuovo della cosa, non sa ancora fare tutto quello che Raffy è in grado di creare con le sue mani. Oltretutto i suoi genitori non approvano - non approvano l'indossare dei costumi per fare cosplay, non approvano che Luca frequenti Raffy quando ne vengono a conoscenza tramite una foto postata online. Il vero problema comincia a nascere quando queste cose è accettabile farle con Inaya perché è una ragazza. 

Raffy e Luca sono dolcissimi insieme - Luca è in grado di far rallentare Raffy dai suoi ritmi frenetici e dagli standard impossibili che pretende da se stesso e Raffy, dopo una vita passata a creare e realizzare tutto da solo, si rende conto che non è male avere qualcuno con cui scambiare delle idee; Raffy affascina Luca in modo tale che non riesce mai a staccargli gli occhi di dosso e quando è con lui sente di essere davvero se stesso e chi vuole essere tutti i giorni, vuole fare parte del suo mondo e della sua vita. 
Nella loro relazione hanno entrambi delle insicurezze che non sanno esprimere all'altro: Raffy adora l'entusiasmo di Luca per il cosplay, ma teme quello che succederà quando Luca si renderà conto che una volta arrivati alla fase finale questo significhi farsi vedere al mondo e uscire allo scoperto - perché una volta in pubblico è impossibile che i genitori di Luca non lo vengano a sapere. Luca, d'altro canto, teme che Raffy sceglierà sempre il lavoro rispetto a lui, che lo tenga con sé solo per la sua bellezza, che non lo consideri alla pari, che non si accorga nemmeno della sua assenza quando è così concentrato nel creare.

Normalmente non amo i second chance romance, ma questo è stato un'eccezione: è vero che avrei amato un po' più angst nel passato e soprattutto nel presente, ma la fine della loro relazione è servita ad entrambi per crescere e maturare - è servita a Luca per acquisire più coraggio per essere se stesso e amare apertamente chi e cosa vuole lui ed è servita a Raffy per capire che non deve per forza esercitare sempre il controllo e fare tutto da solo, ma che deve anche fidarsi degli altri per realizzare qualcosa di meraviglioso. 

Entrambi hanno solo diciassette anni, ma ho apprezzato la maturità delle riflessioni di Raffy su quanto sia difficile portare avanti e far crescere una relazione - come questo comporti a volte sacrifici e compromessi e come, anche dalle cose rotte, possa nascere qualcosa di ancora più bello. 
 
Ho storto un po' il naso alla rappresentazione della "tipica madre cattolica italiana" - questo perché Luca è di origini italiane - perché mi è sembrato aderire un po' troppo ai classici clichés attribuiti agli italiani, ma resta comunque una lettura dolcissima e divertente e assolutamente adatta ai nerd patiti di cosplay e convention: questa è una vera lettera d'amore per loro. 

sabato 26 dicembre 2020

Some (New) Books Are (Here) - Speciale Natale

Come sono andati questi giorni di festa? Spero che siate riusciti a passarli in maniera serena per quanto possibile dato il periodo.
Sinceramente per me non è cambiato poi molto - in casa con i miei genitori e a parte un po' di varietà nel menù, il resto è stato uguale a tutto il resto dell'anno. Questo per dire che manco abbiamo pensato di mettere la tovaglia bella delle feste.

Oggi però sono qui per farvi vedere le nuove entrate di casa Some Books Are, intanto che provo a finire il libro attualmente in lettura.

Some (New) Books Are (Here) è una rubrica inventata da me a cadenza assolutamente casuale nella quale vi mostro le mie nuove entrate in materia librosa, perché sono arrivate in casa mia e via di questo passo.

Sapete già che sono solita fornire ai miei genitori una lista di libri tra cui scegliere - tre sotto ancora sotto l'albero in attesa della Befana, gli altri quattro li ho scartati ieri mattina e ora passo a presentarveli. 



Da sinistra verso destra abbiamo: 

 
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Qui si concludono i miei regali di Natale 2020 e spero che, se avete chiesto dei libri da trovare sotto l'albero, siate stati accontentati! Si sa che i libri non sono mai abbastanza...

mercoledì 23 dicembre 2020

WWW.. Wednesday! #221

Che ci crediate o meno, dopodomani è Natale. 
Per me non cambia nulla perché non siamo mai stati quei tipi di persone che riuniscono tutti i rami della famiglia per le feste - forse quando ero davvero molto piccola si facevano delle grandi tavolate, ma da tanti anni siamo solo io e i miei genitori che andiamo a pranzo dai miei nonni paterni il giorno di Santo Stefano. 
Spero che voi possiate vivere questo periodo serenamente, che siate vicini o lontani dalle vostre famiglie. 
 
Nel frattempo io non vedo l'ora di scartare i regali - che da parte dei miei genitori sono libri perché la mia lista comprendeva solamente quelli, ma ci sono almeno un paio di sorprese che mi aspettano. 


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)

 
Ho concluso lunedì alle due di notte The Project di Courtney Summers - che uscirà negli USA il 2 febbraio 2021. E l'ho amato, non solo perché a prescindere si tratta di un libro della Summers, ma anche perché ho ritrovato tutte le cose che sono solita amare delle sue storie. E poi niente, poco dopo che ho pubblicato la recensione inglese su Goodreads, lei ha messo "mi piace" quindi per me il 2020 può anche concludersi qui. Recensione - in italiano - QUI.
 
 
 
What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)
 

Ho iniziato ieri pomeriggio
Be Dazzled di Ryan La Sala, altro libro inedito che uscirà tra un paio di settimane. Tra una cosa e l'altra ho letto solo il 5%, quindi non vi so ancora dire niente se non che il protagonista ha un po' quelle vibes da drama queen che me lo fanno già stare simpatico e momenti di serietà che mi hanno già fatto sottolineare alcune frasi. 
 
 
 
What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)
 

Sarà tutto all'insegna di David Levithan e Rachel Cohn, prima con
Mind the Gap, Dash & Lily - anche se a questo punto dubito che riuscirò a leggerlo precisamente per Natale, ma va bene anche qualche giorno dopo, no? - e poi con Sam & Ilsa's Last Hurrah, tanto per rimanere precisamente in tema con la fine dell'anno - già, perché il libro si svolge l'ultimo dell'anno/Capodanno e, se tutto procede secondo i piani, prevedo che questo sarà il mio ultimo libro del 2020. 
 
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Guardando il calendario mi sono appena resa conto che in realtà devo spicciarmi a leggere se voglio finire tre libri entro Capodanno e postarne anche le recensioni - vabbè che quelli del duetto qua sopra sono anche relativamente brevi e veloci da leggere, ma tant'è... si sa che di norma il 31 dicembre ho già due post programmati. Quindi io mi ero fatta dei piani - come guardare qualche film - ma mi sa che mi limiterò a mettermi in pari con The 100 (che mi sta angosciando da quanto è brutta questa stagione finale) e Blindspot su Infinity e il resto del tempo dedicarlo alla lettura.  
 
Voi che piani (casalinghi) avete invece? Avete già pensato a come organizzare il vostro tempo? Siete ormai rilassati/rassegnati con il conto dei libri letti oppure state ancora correndo una maratona a perdifiato lottando contro il tempo? 
Scrivetemi tutto nei commenti oppure lasciatemi il link del vostro post e passerò a rispondere e a ricambiare la visita il prima possibile! 

lunedì 21 dicembre 2020

[Recensione] "The Project" di Courtney Summers

Questa recensione sarebbe dovuta andare online molto prima perché, nelle mie intenzioni, c'era quella di scriverla dopo pranzo. 
E invece stamattina sono dovuta andare dalla mia dottoressa per farle vedere gli esiti delle mie analisi del sangue di inizio mese - male, malissimo con il ferro sotto i tacchi e gli ANA positivi - e poi nel pomeriggio sono dovuta andare via di nuovo. 
Quindi eccomi al computer non dopo pranzo, ma dopo cena. 

Si ringrazia la St. Martin's Press/Wednesday Books e NetGalley per copia eARC - anche se mi sono dovuta creare un secondo account per averla.
 
 
Titolo: The Project
Autrice: Courtney Summers
Data di uscita: 2 febbraio 2021
Pagine: 352 (Kindle Edition)
Editore: Wednesday Books
Link Amazon: https://amzn.to/37pXICX

Trama [tradotta da me]: Lo Denham è abituata a stare da sola. Dopo la morte dei suoi genitori, la sorella di Lo, Bea, si è unita al The Unity Project, lasciando Lo alle cure della loro prozia. Grazie al suo esteso lavoro filantropico e alla sua presenza nella comunità, The Unity Project ha vinto i cuori e le menti della maggior parte di chi risiede nella regione a nord di New York, ma Lo sa che non è tutto oro quel che luccica: ha speso gli ultimi sei anni della sua vita tentando - e fallendo - di dimostrarlo.

Quando un uomo si presenta alla sede della rivista per la quale Lo lavora, affermando che The Unity Project ha ucciso suo figlio, Lo vede in questo l'opportunità perfetta per esporre il gruppo e riunirsi con Bea una volta per tutte. Quando la sua indagine la mette direttamente sul cammino del suo leader, Lev Warren, e spinge Lo a scavare a fondo dentro The Project e le vite dei suoi membri, questo sovverte tutto quello che pensava di conoscere su sua sorella, se stessa, le sette e il mondo attorno a lei—ad un punto tale che non riesce più a dire cosa sia reale o vero. Lo non ha mai pensato che avrebbe potuto essere in grado di credere in Lev Warren . . . ma ora non sa se può permettersi di non farlo.
 
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TRIGGER WARNING: non vi basta che questo sia un libro di Courtney Summers? No? Allora vi dico che ci sono sette, manipolazioni psicologiche ed emotive, abusi fisici e psicologici e... beh, altre cose. 
 
 
When I think of Bea, I think of a girl held hostage by both her grief and the people who took advantage of it. But where is the line between what circumstances have turned you into and who you choose to be?
 
 
La storia si apre con Bea, appena sei anni, lasciata a casa di una vicina mentre la mamma sta per partorire la sua sorellina prematura. Bea una sorella proprio non la vuole, ma le basta vedere Lo - e le basta che la mamma le spieghi cosa significhi avere una sorella - perché Bea sviluppi un legame indissolubile con Lo. 
 
Ma poi gli anni passano e una sera, quando Bea ha diciannove anni ed è fuori con gli amici, i suoi genitori hanno un incidente in macchina: loro muoiono sul colpo, Lo viene tirata fuori dai rottami mentre lotta tra la vita e la morte. Bea non ha mai creduto in Dio, ma sa che per salvare Lo - tutto ciò che le resta della sua famiglia - le serve qualcosa che non sia meno di un miracolo. 
 
E appare Lui. 
 
Nel nostro presente è settembre del 2017 quando, alla stazione dei treni, un ragazzo riconosce Lo e le parla citandole un verso della Bibbia - salvo poi suicidarsi immediatamente dopo. Lo è scossa, ma lo è ancora di più quando scopre che quel ragazzo è figlio di un amico del suo capo e che Jeremy, così si chiamava, faceva parte di The Project insieme a Bea. 
In Lo si risveglia il desiderio di trovare sua sorella, dopo anni di tentativi andati a vuoto - di incontri da cui è stata cacciata di peso, di telefonate intercettate da Casey (il braccio destro di Lev) che le hanno sempre negato un contatto con Bea. 
 
Lo è sicura che The Project nasconda del marcio, che molto probabilmente sia una setta come scrisse un articolo di Vice, ma nessuno è mai riuscito a dimostrarlo. 
Grande è il suo sgomento però quando scopre che Bea non fa più parte di The Project, che li ha abbandonati come ha abbandonato lei in un letto di ospedale. 
E in via del tutto eccezionale, Lev Warren decide di concedersi alla stampa e decide che sarà Lo a scrivere un profilo su di lui - e Lo, che non vuole più essere solo l'assistente del suo capo ma vuole scrivere, dopo un attimo di esitazione accetta. 
 
Lo inizia a scavare a fondo nella vita di Lev, nella vita dei membri di The Project, nel lavoro che fanno e mentre tutto il resto della sua vita e delle sue convinzioni sembra crollare, The Unity Project sembra essere l'unica cosa che rimane salda e sicura.  
 
 
Io ve lo dico: sono di parte - d'altronde, Courtney Summers è la mia scrittrice preferita.  
 
Voi, se lo avete letto, conoscete solo Sadie - io ho letto anche tutti gli altri.  
The Project, a differenza degli altri, non è un libro che sbam-sbam-sbam, ti colpisce con violenza ad intervalli regolari. Questo più che altro scava, erode il lettore a poco a poco, lo smonta pezzo per pezzo per entrargli nella testa e poi SBAM!, la mazzata violenta ti arriva sul finale - se ancora ripenso all'ultima riga, piango.  
E non è un po' quello che fanno le sette con gli adepti?
 
La mia conoscenza delle sette arriva da serie televisive come The Following, Cult, The Mentalist, da fatti di cronaca reale come quella di Charles Manson o, più recentemente, NXIVM.
 
Mi sono sempre ritenuta estremamente razionale, sono il tipo che non capisce come una persona possa caderci e non rendersene conto - sono il tipo che dice che a lei non potrebbe mai succedere. 
Eppure è accaduto qualcosa durante la lettura, ci sono stati momenti in cui la voce di Lev Warren era veramente carezzevole e lui traspariva come persona ragionevole e sincera - nonostante la voglia di scuotere Lo in più di un momento, ho sottolineato tantissimi dei suoi pensieri e delle sue frasi perché, davvero, a volte servono solo le circostanze ideali perché tu possa cadere nella rete di un predatore. 
 
La narrazione scivola tra passato e presente, tra le vite di Bea e Lo - due sorelle legate da una promessa che si perdono ma che continuano ad amarsi, che però diventano estranee l'una per l'altra in più di un senso: Bea non riconosce più la sua sorellina dopo l'incidente, Lo non sa più chi sia sua sorella dopo sei anni di silenzio
Entrambe volano alla cieca, entrambe sono guidate da fede cieca una e una versione sola della storia l'altra perché non ne esistono di diverse a sua disposizione - e sta al lettore tenere traccia delle discrepanze mentre, in alcuni casi, passato e presente sembrano essere quasi lo specchio l'uno dell'altro. 
È Lo a tenere banco con la sua narrazione in prima persona, ma a spezzarmi il cuore erano sempre i momenti di Bea narrati in terza - che mi ha fatto tanta pena e tenerezza.
 
Come accade nei libri della Summers, non tutte le manipolazioni e gli abusi sono espliciti - molto spesso lei suggerisce velatamente, allude a ciò che accade o è accaduto dietro le quinte e l'orrore lo percepisci lo stesso come se in realtà fosse scritto in tutti i suoi più macabri dettagli. Come sempre, i suoi personaggi sono estremamente reali e definiti - sia quelli principali che i secondari, ma credo di aver avuto una preferenza spiccata per Bea. 
 
Una parte di me ancora non capisce come le persone possano unirsi ad una setta e restare anche quando le cose si fanno veramente brutte, ma c'è un'altra parte di me che - come capisce poi Lo - si è immedesimata e ora non esclude a priori la possibilità, perché davvero, a volte servono solo le circostanze e le persone giuste. E "giuste" è ovviamente da prendere con le pinze perché nella maggior parte dei casi quelli che cadono nella trappola sono persone disperate, che hanno perso tutto nella vita e cercano solo qualcosa a cui appartenere. Con connotazioni più grandi e di natura diversa, ma forse è un po' come nella dinamica delle relazioni tossiche quando non riesci a lasciare l'altro. 
 
E Lo è solo una ragazzina di diciannove anni, costretta da sempre a cavarsela da sola perché anche l'ultima persona che le era rimasta ha deciso di andarsene perché non riusciva a sopportare il dolore di vederla in quello stato - avrei voluto scuotere Lo tante volte, ma non posso nemmeno biasimarla: è vulnerabile, è sola, è stanca.
 
La Summers incastra tutti i pezzi alla fine - la vita all'interno di The Unity Project non viene descritta in tutti i suoi aspetti, ma sappiamo quel tanto che basta per intuire cosa si cela dietro e ne otteniamo un quadro che mette i brividi, specialmente quando scopriamo certe cose orchestrate per fare in modo che Lo arrivasse a quel punto della sua vita. 
Ma le sette non sono il punto fondamentale di questo libro ed è per questo che noi in quanto lettori non scopriamo mai del tutto le dinamiche all'interno di The Project. No, questa è una storia di perdite, dolore, solitudine, bisogno disperato di aggrapparsi a qualcosa o a qualcuno, bisogno disperato di appartenere ed essere accolti, bisogno disperato di ritrovare se stessi in chiunque o in qualunque cosa ci possa aiutare a farlo - a volte anche nei posti più improbabili che avremmo mai potuto immaginare.
 
Mi sono fatta tante teorie, ipotesi su cosa potesse essere successo nel passato e su cosa sarebbe successo nel presente e nel futuro. Alcune cose le ho indovinate perché, come si dice, a pensare male ci si prende sempre e altre, pur avendole comunque prese in considerazione, lo stesso mi hanno prima spiazzata e poi spezzato il cuore. 
 
Che dire? Non vedo l'ora di averlo cartaceo tra le mie mani e non vedo l'ora che la Summers pubblichi un altro libro.
 
L'ultima riga - quante lacrime. In generale l'ultimo 10%. 
Ma i libri di Courtney Summers non li vorrei in nessun altro modo. 
 

PS: volete un bell'accompagnamento musicale? 
Mantra dei Bring Me The Horizon è ciò che fa al caso vostro.

venerdì 18 dicembre 2020

Singing the Book #26

Questo è l'ultimo appuntamento del 2020 con la rubrica che unisce libri e canzoni - e che alla fine ho scritto ieri sera in extremis rimandando la visione del finale di serie di un telefilm a stasera. 
 
E sì, è l'ultimo appuntamento del 2020, ma non preoccupatevi - ho già tutto il 2021 coperto. E quando dico tutto, intendo veramente tutto - tutti e dodici i mesi.

Singing the Book è una rubrica inventata da me a cadenza assolutamente casuale nella quale vi mostro (e racconto) libri il cui titolo è lo stesso - o con qualche piccola variante - di canzoni che amo oppure ho amato e che potrebbero o non potrebbero c'entrare affatto con la trama.

Siamo al ventiseiesimo appuntamento e oggi parliamo come al solito di abbinamenti che mi sono capitati per caso tra le mani.

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She’s the One di Erin Nicholas / She’s the One di Robbie Williams
 
Pur avendo vissuto tutti gli anni '90, la verità è che la mia "coscienza musicale" si è svegliata solo verso la fine del decennio - d'altronde sono nata nel 1989 e quindi, per almeno i primi cinque/sei anni, se ascoltavo qualcosa quelle erano le canzoni dello Zecchino d'Oro. Ecco perché ho completamente bypassato la fase Take That e ho preso coscienza delle boybands solo con i Backstreet Boys e Robbie Williams l'ho conosciuto quando si era già avviato alla carriera da solista - non so se She's The One sia stata la prima sua canzone che ho sentito, ma ricordo benissimo quanto mi aveva fatto senso/paura il videoclip di Rock DJ. In realtà poi gli anni di cambiamento musicale erano già dietro l'angolo e quindi, a parte sentirle quando passavano in rotazione su MTV, sebbene mi piacessero non ho mai approfondito e non sono mai diventata fan. Il libro è il primo di una serie - al momento ne ho contati cinque, ma non so se con gli stessi protagonisti o autoconclusivi - ed essendo un chick-lit direi che con la canzone ci sta. 
 

 
 
Hush Now Baby di Cheryl Bradshaw / Hush Hush di Avril Lavigne

Nell'estate del 2004 non ho ascoltato altro che l'album Under My Skin di Avril Lavigne. Non sono mai diventata una fan sfegatata a livelli assurdi come ho visto tante altre ragazze fare, ma ho continuato ad ascoltarla anche negli anni successivi - fino a quando, due album dopo, erano solo due o tre le canzoni che davvero mi erano restate dentro. Non ho più ripreso ad ascoltarla come una volta e Under My Skin è ancora il mio album preferito, ma l'album omonimo del 2013 - con alcune delle sue tracce - aveva riacceso in me l'entusiasmo. E non dimentichiamo che in una canzone di quell'album c'è anche il contributo di Martin Johnson - così, per dire. Comunque la canzone protagonista di questo post è quella che chiude il disco ed è stata una di quelle che mi sono piaciute subito, sebbene più lenta e lontana dalle sonorità rock. Il libro è un thriller e con la canzone - che parla di sentimenti non corrisposti - non c'entra niente. 
 

 

Stay Up with Me di Tom Barbash / Stay With Me degli You Me At Six

Questo 2020 ha segnato il decimo compleanno di Hold Me Down, il secondo album degli You Me At Six - che è ancora e sempre il mio preferito, che amo dalla prima all'ultima traccia. Ed è difficile trovare delle tracce preferite in un album che ami nella sua interezza - e non ricordo nemmeno quale sia stato il primo singolo che è uscito perché, beh, è passato un decennio - e Fireworks è sempre la preferita in assoluto, ma anche Stay With Me rientra tra quelle che non mi stanco mai di ascoltare. E a proposito del decimo compleanno di quest'album, siccome il Covid-19 ci ha mandato all'aria le vite e i piani, gli YMAS hanno annunciato proprio ieri che - quando riprenderanno i concerti - oltre a presentare il nuovo album in uscita a gennaio, suoneranno anche nella sua interezza Hold Me Down come avrebbero dovuto fare quest'anno - piango dall'invidia perché questo è ovviamente previsto in UK. Il libro è una raccolta di racconti e chissà, magari al suo interno c'è anche una storia che può conciliarsi con il testo della canzone, ma con le poche informazioni a mia disposizione direi che in generale non hanno nulla in comune. 
 

 
 
The Southern Bride di Lenora Worth / Southern Air degli Yellowcard
 
Scusate se un libro/titolo di questo genere risveglia la (tuttora) amante degli Yellowcard che è in me, ma non potete sapere e/o capire cosa e quanto significhi questa canzone - e album, dal momento che hanno lo stesso titolo. Ho già scritto molteplici volte che già nel 2006 gli Yellowcard avevano segnato la mia vita, ma è stato solo nel 2011 che sono diventati la mia band preferita e Southern Air, il disco dell'anno successivo, è stato la prova del nove - superata a pieni voti. Quell'album mi ha dato una consapevolezza di me stessa come pochi altri album/artisti hanno saputo fare e la canzone omonima, quella finale che chiude il disco se escludiamo la bonus track, ha al suo interno una strofa che ancora mi fa venire i brividi pure con i 40 gradi estivi - e non smetterò mai di essere grata a Ryan Key per avermi regalato delle canzoni che sento così personali e vicine a chi sono davvero. Il libro - come si capisce ovviamente da titolo e copertina - è un contemporary romance e con la canzone - che parla della vita per strada della band e dell'amore per la Florida da dove vengono gli Yellowcard - non c'entra niente. 
 

 

Coming Home di Rosamunde Pilcher / Coming Home di Diddy - Dirty Money Feat. Skylar Grey

Non ricordo esattamente quando e dove ho sentito per la prima volta la canzone - forse ero ancora nella fase Step Up e film sulla musica dance/elettronica e quindi era comparsa tra i miei suggerimenti. Ricordo bene però che questa canzone ha fatto la sua comparsa nell'episodio 21 della prima stagione di Hawaii Five-0 nel 2011 e in quell'episodio tra le guest stars c'era proprio Diddy e la canzone suonava negli ultimi minuti della puntata - quindi sì, anche questa canzone ha i suoi anni, eppure la ricordo ancora bene ed è sempre la prima cosa che mi viene in mente quando leggo un "coming home" da qualche parte. Il primo libro che mi ha acceso la lampadina per questa associazione è quello che vedete qui di fianco della Pilcher - un romance storico ambientato durante la seconda guerra mondiale per il quale la canzone (nella sua prima parte) ci potrebbe anche stare - ma, settimane dopo, nella newsletter di BookBub è comparso anche Coming Home di Laurèn Lee - questo invece un thriller, perciò sono alquanto sicura nel dire che la canzone non ci azzecca nulla.
 

 
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Siamo giunti alla fine di un altro appuntamento - l'ultimo del 2020 - e come al solito vi rinnovo l'invito a commentare sotto per farmi sapere se conoscete qualcuna di queste canzoni, se vi piacciono oppure se qualcuno dei libri vi incuriosisce!