sabato 30 settembre 2017

[Recensione] "Un giorno qualunque" di Alessandro Dainotti

Ultima recensione di settembre e voglio ringraziare l'agenzia letteraria Saper Scrivere per aver portato alla mia attenzione qualche settimana fa questo libro che, ve lo dico già adesso, mi è piaciuto tanto.


Titolo: Un giorno qualunque
Autore: Alessandro Dainotti
Data di uscita: 10 marzo 2017
Pagine: 174 (Kindle edition)
Editore: Astro Edizioni

Trama: Adriano è uno dei tanti italiani emigrati a Londra. È un giorno qualunque della sua vita eppure, quando vede un bambino e una donna seduti in un bar, riaffiorano potenti i ricordi. L’infanzia dentro la libreria Pizzuto, le discriminazioni a scuola, l’insoddisfazione del lavoro, l’addio alla Sicilia per trasferirsi a Roma, l’amore per Tiziano.
La vita attuale e le vite del passato si alternano tra riflessioni e ricordi felici, fino a quando Adriano incontra Giacomo, che gli offre il suo aiuto. Per il ragazzo comincia una vita fatta di menzogne, poi Tiziano scopre il tradimento e decide di lasciarlo. È allora che Adriano parte per il Regno Unito.
Passato e presente collimano, a fine giornata, in un ultimo e fatale incontro. Solo in quel momento Adriano sarà costretto a fare i conti con il passato e accettare la realtà.


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A chi non è mai capitato di dire, della giornata appena vissuta, che è stata un giorno qualunque? 
Uno di quelli che si ripetono tutti uguali, uno di quelli in cui non ci sono variazioni significative e degne di nota? 

Quello che vive Adriano è "un giorno qualunque". 
E in questo giorno qualunque ha dormito troppo e, avendo dormito dal ragazzo che frequenta da tre mesi, lo aspetta un viaggio abbastanza lungo tra treno e metropolitana per raggiungere il suo luogo di lavoro a Londra. 

Ma oggi ogni cosa sembra distrarre Adriano e per ogni cosa che lo distrae in una città che è in continuo movimento, un ricordo affiora alla sua mente. 
E mentre noi viviamo il suo "giorno qualunque" tra i mezzi pubblici e il lavoro al ristorante e la palestra e l'organizzazione della serata del venerdì, Adriano ci racconta la sua vita. 
Ci racconta della sua infanzia e della sua adolescenza in Sicilia con i suoi genitori, ci racconta del trasferimento a Roma per studiare all'università e diventare scrittore - in una città dove poi ha conosciuto il suo migliore amico Bruno e si è innamorato di Tiziano non appena l'ha visto. 
È un romanzo che parte lentamente, ma che poi accelera sempre di più nell'alternanza tra passato e presente fino a scoprire il motivo - e quelli che forse possiamo chiamare errori oppure opportunità sprecate - per il quale Adriano è finito a vivere a Londra lontano da tutti quelli che ha amato. 

Non sempre ho condiviso le decisioni di Adriano, specialmente in un determinato frangente - e se lo leggerete e sapete anche come la penso su un certo argomento, non farete fatica a capire di cosa si tratta. È però innegabile che questa storia mi sia piaciuta e mi abbia emozionata.
Nella sua brevità di pagine e di svolgimento - a malapena ventiquattro ore - è capace di scendere in profondità e commuovere. 

E alla fine del suo "giorno qualunque", Adriano capirà che persino il giorno che sulla carta può sembrare assolutamente insignificante è stato caratterizzato da qualcosa che vale la pena di essere ricordato: un sorriso, una telefonata da parte di qualcuno che non sentivamo da molto tempo, un incontro inaspettato. 
Perché, a guardare bene, nessun giorno è mai davvero uguale ad un altro. 
Perché tendiamo a distrarci, a pensare troppo alle ambizioni e ai sogni e agli obiettivi e ci dimentichiamo della realtà e delle persone che ne fanno parte - a volte anche trascurandole. 
Perché tendiamo a focalizzarci sempre sui pensieri negativi, sugli errori che abbiamo fatto e che siamo convinti non abbiano un rimedio invece di pensare che abbiamo anche dei pregi e che le persone sono anche in grado di perdonare. 
Alla fine di un "giorno qualunque" nel quale Adriano non si è mai fermato un attimo con la scusa che tanto ci sarà tempo più avanti per fare tutto quello che al momento sta lasciando indietro, Adriano sarà invece costretto a prendere in esame la sua vita e a prendere coscienza del fatto che nessun giorno è davvero "un giorno qualunque" perché le sorprese e gli imprevisti sono sempre dietro l'angolo e non puoi mai sapere quando te ne troverai davanti uno. 

Bello, emozionante, profondo e riflessivo - lo consiglio davvero. 
È impossibile non restarne coinvolti perché Adriano è reale e la sua storia può essere quella di chiunque di noi.

e ½

mercoledì 27 settembre 2017

WWW.. Wednesday! #68

Buon mercoledì, miei cari lettori, e ben ritrovati su Some Books Are con un nuovo appuntamento del WWW Wednesday. 
Sarà un appuntamento tranquillo questo perché ho terminato solo un libro in questa settimana - me la sono presa comoda e in realtà sono in lutto per la fine di Teen Wolf 



WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)


Ho finito ieri pomeriggio Eroi della frontiera di Dave Eggers mentre attendevo mia madre dal dentista. Questa settimana me la sono presa comoda proprio perché l'inizio di questo libro è stato lento e non mi sentivo tanto invogliata a leggerlo come mi sarei aspettata - e dire che gli ho smaniato dietro per settimane. Tutto sommato mi è piaciuto, credo però che non sia nelle corde di tutti. È una bella critica verso la società moderna, ma la protagonista è veramente una scellerata. Recensione QUI



What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)


Avendo finito il libro del WWW Past in cartaceo, sempre mentre aspettavo mia madre ho iniziato in digitale Un giorno qualunque di Alessandro Dainotti - anche se odio cominciare un nuovo libro prima di aver scritto la recensione del precedente. Tuttavia mia madre è arrivata quasi subito dopo e ho fatto in tempo a leggere solo una pagina, quindi capite bene che non vi so ancora dire nulla. 



What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)


Sempre in programma c'è l'inedito in inglese You Know Me Well di Nina LaCour e David Levithan.
In seguito tornerò alla lingua italiana con Alice, punto e a capo di Carol Marinelli

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Siamo alle solite, quelle in cui vi dico che siamo giunti alla fine di questo appuntamento e che non mancherò di passare da voi se mi lasciate il link dei vostri post. O di rispondere se nei commenti mi scrivete com'è stata la vostra settimana di letture. 
Nel frattempo vi dico che non ho ancora niente di programmato - anche se sarebbe proprio ora che mi decidessi a fare un booktag, è solo che ci impiego gli anni a scrivere il post. Sigh. 
Cheers! :)

martedì 26 settembre 2017

[Recensione] "Eroi della frontiera" di Dave Eggers

Come avevo scritto ieri, di questo libro ad attrarmi principalmente è stata l'dea del viaggio on the road e il fatto che fosse ambientato in Alaska - non perché io ci sia mai stata, ma perché la mia gatta si chiama così ed è stata la prima cosa a cui ho pensato. 
Sì, sono superficiale in questa maniera.


Titolo: Eroi della frontiera
Titolo originale: Heroes of the Frontier
Autore: Dave Eggers
Data di uscita: 28 febbraio 2017
Data di uscita originale: 26 luglio 2016
Pagine: 324 (copertina flessibile)
Editore: Mondadori

Collana: Scrittori italiani e stranieri

Trama: Josie ha trentotto anni ed è felice, quella sera. In un camper al buio, con i suoi due bambini e i boschi sconosciuti attorno. Sa che la sua è una felicità passeggera, e che tutto è sbagliato. Non dovrebbe essere in Alaska, una zona del paese che è America ma anche non lo è, è il luogo dell'oblio e dei viaggiatori erranti. Non dovrebbe trovarsi in un'anonima casa a quattro ruote, senza telefono e con in tasca solo contanti. Irrintracciabile. Era una dentista e non lo è più. Il padre dei suoi figli l'ha lasciata. Ha una causa legale alle costole e un rimorso che la tormenta. Credeva in un paese che non esiste più, cancellato dalla durezza della crisi economica. Così Josie si è ribellata: ha preso i suoi figli (sequestrati, si potrebbe dire, all'insaputa del padre), li ha caricati su un camper e sono partiti, senza un piano. Paul, otto anni, "gli occhi freddi e premurosi di un prete glaciale", più assennato di sua madre. Ana, cinque anni, "una minaccia continua al contratto sociale", un animale con gli occhi verdi e "la capacità di individuare l'oggetto più fragile in qualsiasi stanza e romperlo con incredibile alacrità". E ora puntano dritti verso l'Alaska. Un genitore non dovrebbe prima di tutto tenere i figli alla larga da pericoli inutili e traumi evitabili? Invece lei li ha trascinati in Alaska, che non è per niente un luogo magico dall'aria cristallina, ma un posto soffocato dalla caligine di decine di incendi dispersi per tutto lo Stato come galeotti in fuga. Ma è anche la terra degli eroi, e Josie ha bisogno di trovarne uno: trovatemi uno coraggioso, un ardito, chiede agli alberi scuri. Trovatemi uno che non si tira indietro. Dave Eggers torna a raccontare, con la struggente tenerezza e lo humour del suo romanzo d'esordio, l'America contemporanea e quel che resta di una famiglia disastrata che si mette in marcia verso la frontiera. E in più la luminosa e quasi utopistica fiducia, nonostante tutto, che qualcosa di simile all'originario sogno americano esista ancora, da qualche parte sotto il ghiaccio.


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Non credo che questo libro sia adatto a tutti e su Goodreads ho visto recensioni che lo esaltavano e altre che lo demolivano - e a quanto pare la descrizione dell'Alaska non è nemmeno precisa ma, come detto sopra, non ci sono mai stata e non posso né confermare né smentire a differenza di chi ha letto il libro e in Alaska ci vive/è vissuto. 
Io mi trovo in mezzo, esattamente come mi ero trovata in mezzo con Cime Tempestose

Questo libro ha una protagonista con cui è assai difficile entrare in simpatia e io stessa avevo altre aspettative nei confronti di questo libro - me l'ero immaginata in un certo modo e l'inizio quasi lento mi ha creato difficoltà nell'ingranare la lettura e nell'invogliarmi a proseguire. 

Eroi della Frontiera vuole essere un'analisi e una critica alla società moderna - ma non solo americana, quella proprio mondiale se vogliamo. 
È un libro che critica la fretta di correre ovunque per fare mille cose contemporaneamente, l'aggressività che ci mettiamo nel guidare per strada e nel comunicare con un'altra persona vivendo ogni cosa come un affronto. 

Josie è una donna di quarant'anni con un'adolescenza travagliata alle spalle, emancipata dai suoi genitori a diciassette anni dopo uno scandalo che li vedeva coinvolti e costretta a rimboccarsi le maniche per andare avanti. 
Compagna di Carl - da lei descritto come un invertebrato scansafatiche e un uomo bambino - per quasi dieci anni e madre di due figli, il giorno in cui viene a sapere che l'ex-compagno sta per sposare un'altra conosciuta in Florida quando invece si è sempre rifiutato di sposare lei, decide di prendere i figli e lasciare l'Ohio. 
Tanto ha pure perso il suo lavoro allo studio dentistico e con la scusa di andare a trovare la sorellastra Sam, Josie parte per l'Alaska con Paul e Ana. 

L'Alaska le sembra un buon compromesso: non può portare i figli all'estero perché non hanno i passaporti e l'Alaska è quanto c'è di più estremo ai confini degli Stati Uniti e pagando solo in contanti spera di risultare irrintracciabile nel caso Carl decidesse di denunciarla per aver rapito i figli. 

E così si parte alla scoperta dell'Alaska in un vaggio senza meta a bordo di un camper a noleggio, con la speranza di trovare un eroe - un eroe che la salvi da una vita di comodità e frenesia e accuse, un eroe in quella terra selvaggia in cui la semplicità di quella vita sembra essere l'unica cosa di cui si possa aver bisogno. 

Josie è a mio parere una madre scellerata e che compie decisioni sbagliate. 
È una donna irrequieta che oscilla tra l'esaltazione del momento e di un'idea componendo musical nella sua testa quando si arrabbia e tra l'apatia che la prende a volte quando ricorda la sua adolescenza e le cause legali che si è lasciata alle spalle. 
Fondalmentalmente Josie è una donna in fuga: dai fantasmi di chi è morto, da chi le ha fatto causa, da Carl, dalle mamme dei compagni di scuola dei suoi figli che pretendevano che partecipasse a quattro saggi a settimana e la guardavano male perché lei era una madre lavoratrice che non poteva sempre essere presente. In fuga dalle scadenze, dalle bollette, da qualsiasi cosa che la possa tenere legata ad un posto. Vuole la libertà, vuole sentirsi così leggera da poter volare.
E a volte è un fuga persino da cose che non esistono, voli pindarici della sua mente che le fanno credere di avere ufficiali giudiziari alle calcagna.

Josie cerca in un'Alaska mangiata dalle fiamme in un'estate torrida nella quale non piove un posto tranquillo tra cielo e terra - tra effrazioni e sospetti - in cui crescere i suoi figli in maniera selvaggia e pura. 
E se un eroe non esiste e non si materializza dal nulla, allora bisogna crearlo e crescerlo. 

Mi sento in conflitto con questo romanzo, da una parte mi è piaciuto perché una volta che ho ingranato con la lettura ero curiosa di sapere dove quella pazza di Josie avrebbe condotto i suoi figli - senza alcun piano per il giorno dopo. 
Dall'altro - sebbene io ami l'aspetto on the road e ogni tanto mi venga voglia di fare la valigia e partire - poi mi piace tornare a casa e per una come me che fa le liste delle liste, la sola idea di lasciare qualcosa di mio indietro o non avere un minimo di organizzazione mi fa accapponare la pelle. 

È difficile, se non impossibile, empatizzare con Josie: una donna che a volte beve troppo e trascina i figli di qua e di là spacciando la sua fuga per un viaggio di formazione. Una donna che si lamenta tanto dell'ex-compagno, ma che anche lei non è esente da difetti.
Ma è anche lecito chiedersi: chi è davvero un buon genitore? 
Quello assolutamente prevedibile che ti offre una vita in cui ogni giorno è uguale all'altro e ti cresce inculcandoti in testa cosa fare in futuro oppure quello che ti porta in giro per lo Stato senza alcun piano preciso in mente e ti fa scoprire in piena libertà ogni giorno qualcosa di nuovo? 
Cosa rappresenta davvero una vittoria e cosa una sconfitta?
Chi è un "eroe" al giorno d'oggi? Davvero in Alaska vivono in maniera più semplice e rilassata e tutti dovremmo prendere esempio o anche loro sono persone normali che possono vivere una vita dai ritmi frenetici?

Anche con i figli di Josie, Paul e Ana, non è facile empatizzare perché presentano caratteristiche che li dipingono come "estremi" e quasi irreali. 
Paul, otto anni, serio e molto più saggio di sua madre e con un sguardo sempre pronto a giudicare; Ana, cinque anni, una bestia selvatica che rompe qualsiasi cosa si trovi nel suo raggio d'azione. 

Eppure è un libro che fa riflettere, in un certo qual modo - anche se si è sempre nella testa di Josie mentre guida per le strade dell'Alaska. 
È un libro che mette alla prova i suoi protagonisti e anche il lettore perché ogni pagina presenta una sfida per la sopravvivenza in una terra che viene dipinta come fredda e selvaggia. E a volte vorresti solo prendere Josie e scuoterla per le spalle, costringendola a fermarsi per non mettere ulteriormente in pericolo i suoi figli.
E ha anche una sorta di umorismo surreale, con scene al limite del grottesco che sono riuscite a strapparmi risate sorprese per l'assurdità - e a volte la normalità - di certe situazioni in cui Josie si ritrova. 

Non credo che questo romanzo sia per tutti - o che, perlomeno, non tutti riusciranno a trovare qualcosa su cui essere d'accordo. 
Forse il sogno americano esiste ancora, forse si trova alla frontiera dell'Alaska. 
O forse bisogna semplicemente rallentare e prendersi il tempo per respirare anche in mezzo alle comodità della propria casa in Ohio senza bisogno di vivere in una miniera abbandonata nel nord dell'Alaska. 


e ½

lunedì 25 settembre 2017

What's on my bedside table? #26 | "Eroi della frontiera" di Dave Eggers

Un po' più tardi di quanto avessi preventivato - ma oggi è finita una delle mie serie preferite quindi questo aveva la precedenza, anche se ora mi sento un po' in lutto - eccomi con il nuovo appuntamento della rubrica che vi racconta cosa c'è sul mio comodino e a che punto sono con la lettura.  
 

What's on my bedside table? è una rubrica ideata da Valy di Sparkle from books, in cui, nel giorno di lunedì, vi viene mostrato quale libro si trova sul mio comodino e come mai.


SUL MIO COMODINO C’È...
"Eroi della frontiera" di Dave Eggers
Si tratta di un libro di narrativa contemporanea, costa una follia e pesa ancora di più. 


SONO A... 
Pagina 243. Mi mancano un'ottantina di pagine alla fine e ammetto di essermela presa comoda con la lettura - ci sono stati giorni in cui ho letto pochissimo o addirittura per niente. Oltretutto l'inizio è stato lento e ci ho messo un po' ad ingranare perché non mi prendeva come mi sarei aspettata, ma ora sono curiosa di arrivare alla fine. 


È SUL MIO COMODINO PERCHÉ... 
... volete la sincera verità? La protagonista prende i figli e scappa in Alaska e come ho letto "Alaska" non ho capito più nulla. E sapete perché? La mia adorata gatta si chiama Alaska. Superficialità MODE: ON.

sabato 23 settembre 2017

Some (New) Books Are (Here) #16

Ed eccoci al secondo appuntamento del mese con questa rubrica, che già vi avevo anticipato la settimana scorsa. 

Protagonisti di questa puntata un libro che ho acquistato a luglio in libreria e i restanti due libri in inglese che facevano parte del mio ordine su Amazon.  

Some (New) Books Are (Here) è una rubrica inventata da me a cadenza assolutamente casuale nella quale vi mostro le mie nuove entrate in materia librosa, perché sono arrivate in casa mia e via di questo passo.


Iniziamo con il secondo libro che avevo preso a luglio grazie ad uno sconto alla Mondadori, gentile cortesia del programma Happy Friday della Vodafone.
Si tratta di L'evidenza delle cose non viste di Antonio Monda - e la Mondadori sarà la mia rovina con questa collana e queste dannate cover così belle. 
L'ho notato per caso su un giornale che stava leggendo mia madre e sebbene il tema non sia esattamente uno dei miei preferiti - se un po' mi conoscete, sapete bene che odio l'infedeltà in tutte le sue forme e la detesto anche nei libri - ma questo romanzo ha qualcosa che dalla trama mi ha subito colpita. 
Ma in realtà è tutta colpa della cover - a cui la mia foto orrenda (il giorno che l'ho fatta non c'era luce) non rende affatto giustizia. 



Le due entrate in inglese di settembre sono due libri a cui facevo il filo da un po' - e che ho provato a farmi regalare lo scorso Natale e compleanno, ma senza successo. 
Il primo è Aristotle and Dante discover the secrets of the Universe di Benjamin Alire Sáenz - di cui ho sempre sentito soltanto meraviglie. 
Il secondo è invece London Belongs to Us di Sarra Manning, che avevo scoperto in una recensione di Lily sul suo blog Lily's Bookmark. E quando l'ho acquistato costava su Amazon solo 3,19€ - potevo forse lasciarlo? 

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Fine di questo appuntamento e non so quando ci rivedremo con questa rubrica perché non prevedo nuove entrate a breve - a meno che qualcuno non si senta così generoso da farmi un regalo, ma non credo.

giovedì 21 settembre 2017

[Recensione] "Before" di Anna Todd

Ebbene sì, è fatta - è finita. 
Ho finalmente concluso la telenovela saga serie di After - prego, stappate pure una bottiglia di champagne. 
So che magari tra cinque secondi mi darete della pazza quando leggerete che della Todd ho intenzione di leggere anche i libri su Landon, ma essendo stato Landon l'unico personaggio decente e con un cervello spero che quelli saranno più piacevoli. 

Ma veniamo a questa sorta di... prequel.


Titolo: Before
Titolo originale: Before

Serie: After #5
Autrice: Anna Todd
Data di uscita: 29 marzo 2016
Data di uscita originale: 8 dicembre 2015
Pagine: 359 (copertina rigida)
Editore: Sperling & Kupfer

Trama: Prima di lei c'era soltanto il vuoto. Dopo, un amore infinito.
Hardin non si sarebbe mai aspettato che la sua vita potesse cambiare tanto, e anche se lo avesse saputo, in fondo, non gli sarebbe importato. Perché non gli è mai importato di nulla, neanche di se stesso… fino al giorno in cui ha incontrato lei. Tessa.
Avrebbe dovuto essere solo un gioco, l'ennesimo. E per un po' lo è stato. Poi però gli occhi grigi di Tessa hanno invaso i suoi sogni, e le sue labbra lo hanno fatto impazzire. Allora ogni respiro, ogni pensiero ha cominciato a dipendere da lei. È iniziato tutto così. Due anime. Un destino. Un amore infinito. Che, fin dal principio, è stato un vortice, potente quanto distruttivo, capace di trascinare con sé all'inferno e ritorno chiunque trovasse sulla propria strada. Christian, Molly, Steph e non solo.
E tra le pagine di Before sono proprio loro, per la prima volta, a raccontare, insieme a Hardin, tutto quello che c'è stato prima dell'incontro tra lui e Tessa e quello che è venuto dopo. Per vivere la storia di questo amore infinito con occhi nuovi e scoprirne tutti i retroscena.
Perché Before è tutto il mondo di After che ancora non è stato raccontato. E molto, molto di più.


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C'è da dire che prima ancora di immergermi in questo universo, mi ero fatta un'idea completamente diversa di Before.
Certo, mi aspettavo il punto di vista di Hardin ma, per come l'avevo intesa io, mi aspettavo un racconto più... collettivo, una raccolta di voci su come gli altri vivessero prima di After e magari come vedessero la storia tra quei due disgraziati bipolari di Tessa e Hardin. 
Ed è stato così solo per il 5% del libro. 

Il libro inizia davvero con un before
C'è prima la voce di Natalie, una delle ragazze umiliate da Hardin quando ancora stava in Inghilterra nel giorno in cui l'ha conosciuto. 
C'è poi la voce di Molly, che nasconde una tragedia nel suo passato che la fa sembrare più umana e molto meno cattiva di quanto è sempre trasparito dalle parole di Tessa. 
C'è infine la voce di Steph, l'ex-compagna di stanza di Tessa che nasconde una natura molto più crudele sin dal suo passato - forse con giusta causa, ma forse no. 

E poi c'è tutto il durante, quello che occupa il 95% del libro.
E santo cielo, questo durante è praticamente After dal punto di vista di Hardin visto che nel primo libro lui non aveva voce. 
E anche rileggendo la storia, continuo a non trovare basi per questo grande amore. Forse perché moltissime parti sono tagliate - e per fortuna, non ce l'avrei fatta a sopportare un altro After per intero - ma Hardin sembra ancora più bipolare del solito e davvero, non vedo come questo possa essere definito l'amore del secolo. 
Hardin definisce Tessa bruttina e non la conosce, ma il tempo di girare due pagine e Tessa è la ragazza più sexy che abbia mai visto, è geloso e vuole portarsela a letto a tutte le ore ed è attratto anche dalla sua mente brillante. 
Ma dove, su che basi visto che non fanno altro che insultarsi a vicenda e che Tessa piange un minuto sì e l'altro pure non appena lui gira lo sguardo nella sua direzione? 
Meh. 

Infine c'è il dopo, in cui si sentono le voci di Zed, di Landon e del padre di Hardin. 
Ho fatto una ola nella parte di Zed, ambientata agli inizi della separazione di Tessa e Hardin in cui tutti all'università li definiscono melodrammatici ed infantili - alleluia. 
E anche le voci successive vedono la presenza di Hardin nelle vite degli altri man mano che gli anni passano fino ad arrivare alla parte Hessa, quella del lieto fine e del buonismo e se mancava la parte della Pasqua alla fine di Amore infinito con tanto di coniglietti e uova di cioccolato della famiglia del Mulino Bianco in cui Hardin è un esempio di virtù, ecco che invece la leggiamo qui. 

Fondamentalmente questo libro non aggiunge nulla di nuovo e - come avevo detto alla fine dell'ultimo volume - se fosse stato dedicato più spazio alla separazione tra i due e alla crescita dei rapporti intra-famigliari, la storia ne avrebbe decisamente giovato. 

Qui è lo stesso - e fondamentalmente non c'è niente della storia prima che Tessa entrasse nella vita di Hardin. 
Sappiamo come finisce la storia di Natalie, ma sarebbe stato interessante sapere come ci è arrivata al perdono e alla sua vita attuale. 
Vediamo un aspetto di Molly che prima ignoravamo e vorrei sapere se in fondo si preoccupasse più per Tessa e per la sorte della sua storia con Hardin di quanto desse a vedere perché alcune cose dette da Hardin sembrano suggerirlo, ma la cosa non è mai stata approfondita perché Hardin doveva andare a fare sesso con Tessa. 
Avrei voluto sapere del ritorno di Steph in Louisiana dalla sua famiglia e com'è andata a finire vista la situazione che si era lasciata alle spalle - sia prima dell'università che quando l'ha lasciata. 
Del punto di vista di Zed sono stata abbastanza soddisfatta; lo sono stata meno invece di quello del padre di Hardin perché la sua storia bene o male era già stata raccontata in Amore infinito e avrei voluto invece sapere come Hardin ha costruito un rapporto con lui e suo fratello vista la mole di rabbia che si portava dentro. 

E invece puf, il nulla - solo scene di sesso Hessa quando invece ci sarebbero state cose molto più interessanti da dire e da chiarire. 

Tre stelle (scarse) giusto perché si scopre qualcosa di più su altri personaggi e perché non è un After intero con la sola differenza di essere narrato dal punto di vista di Hardin. 
In realtà sarebbe un due e mezzo, ma su Goodreads ho arrotondato per eccesso e quindi qui ho fatto la medesima cosa. 


mercoledì 20 settembre 2017

WWW.. Wednesday! #67

Sono liberaaaaaa! *immaginatela pronunciata come da Mushu in Mulan*

Okay, okay - so di aver già usato questa battuta quando sono riemersa dal lavoro estivo, ma ehi, ho un buon motivo per festeggiare! 

Curiosi di sapere di che si tratta? 
Allora non vi resta che leggere quanto segue. 



WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)


Ho finalmente concluso la serie di After di Anna Todd con Amore infinito e Before
Amore infinito è stato come al solito uno spreco di occasioni per poter salvare qualcosa della storia: si poteva leggere qualcosa di interessante nel periodo di pausa tra Tessa e Hardin e invece è un continuo salto temporale che lascia del tutto insoddisfatti. Recensione QUI
Before è stato praticamente inutile come prequel perché aggiunge pochissimo di nuovo alla storia. L'ho finito ieri sera e la recensione l'ho scritta immediatamente dopo - la troverete online domani mattina. 



What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)


Ovviamente non lo sto leggendo adesso perché lo devo ancora iniziare, ma come risposta a questa domanda trovate Eroi della frontiera di Dave Eggers
E dal momento che lo devo ancora cominciare, ovviamente non vi so ancora dire nulla - tranne il fatto che mia madre mi sta facendo pressioni e mi sta dicendo di darmi una mossa perché lo vuole leggere anche lei. 



What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)


Leggerò in digitale Un giorno qualunque di Alessandro Dainotti, che vi avevo già segnalato QUI e che mi ha ispirata sin da subito. 
In successione leggerò uno dei miei ultimi acquisti in inglese, You Know Me Well di Nina LaCour e David Levithan

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Siamo alla fine di questo appuntamento settimanale del mercoledì! 
Non so ancora se stasera andrò al cinema oppure se resterò a casa a guardarmi un telefilm. Quello che so di sicuro è che domani andrà online una recensione e sabato un altro appuntamento con Some (New) Books Are (Here).
Un'altra cosa che so di sicuro? Che se mi lasciate nei commenti le vostre letture oppure i link ai vostri post, io poi non mancherò di rispondere e passare da voi. 
Cheers! :)

lunedì 18 settembre 2017

What's on my bedside table? #25 | "Before" di Anna Todd

Guardatemi, non siete emozionati nel vedermi alla prese con l'ultimissimo volume facente parte di questa telenovela? 
Io praticamente non sto più nella pelle dalla gioia.  
 

What's on my bedside table? è una rubrica ideata da Valy di Sparkle from books, in cui, nel giorno di lunedì, vi viene mostrato quale libro si trova sul mio comodino e come mai.


SUL MIO COMODINO C’È...
"Before" di Anna Todd
Il prequel di quella telenovela altrimenti conosciuta come After


SONO A... 
Pagina 172. Mi aspettavo di trovare qualcosa in questo prequel, qualcosa di magari non visto/letto. E invece - a parte un brevissimo prologo con la vita di tre personaggi prima che Hardin arrivasse a metterci lo zampino - è praticamente After dal punto di vista di lui, che nel primo volume era assente. La noia. 


È SUL MIO COMODINO PERCHÉ... 
... perché voglio finalmente dare una conclusione a questa storia.

domenica 17 settembre 2017

[Recensione] "After: amore infinito" di Anna Todd

Ebbene sì, ce l'ho fatta - anche se è stata una mezza agonia. 
Ma quello che conta è aver finito questa serie, anche se tecnicamente mi manca da leggere ancora il prequel.


Titolo: After: amore infinito
Titolo originale: After Ever Happy

Serie: After #4
Autrice: Anna Todd
Data di uscita: 1 dicembre 2015
Data di uscita originale: 6 luglio 2015
Pagine: 416 (copertina rigida)
Editore: Sperling & Kupfer

Trama: La storia tra Tessa e Hardin non è mai stata semplice. Ma ogni sfida che hanno affrontato insieme ha rafforzato l'amore e reso sempre più solido il legame tra loro. E ora niente è più come prima. Tessa non è più la dolce, semplice, brava ragazza che era quando ha incontrato Hardin; né lui è più il ragazzo crudele e lunatico di cui si è innamorata. O quasi. Perché una verità tanto scomoda quanto scioccante è pronta a emergere dal passato di Hardin e travolgere tutto. Ancora una volta.
E mentre lui, sconvolto dalla nuova rivelazione, respinge con sempre più forza chiunque cerchi di stargli vicino, compresa Tessa, lei inizia a dubitare di poterlo salvare davvero, senza sacrificare se stessa. Eppure si rifiuta di mollare senza lottare. Perché è questo che fai quando ami qualcuno, no? Lotti per lui, lo rincorri quando sai che ha bisogno di te. Lo aiuti a combattere contro se stesso e non ti arrendi mai, neppure quando si arrende lui. Oppure sei tu a dover fare un passo indietro e sei soltanto una stupida se continui a provarci?


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Premetto che sarà una recensione assai breve perché di base le mie lamentele sembrano essere sempre le stesse - oddio, mica mi starò trasformando in Tessa e Hardin? 

Ci eravamo lasciati con la rivelazione di un segreto che manco una telenovela di serie Z, ma per una volta non era qualcosa che Hardin aveva nascosto a Tessa. 
No, stavolta era un segreto all'interno della famiglia di Hardin, ma figuriamoci se poi questo non avrebbe avuto effetti devastanti anche sulla loro storia già malata. 

Abbiamo quindi un Hardin che cancella con un colpo di spugna tutti quei piccoli passi avanti che aveva fatto nella gestione della rabbia e si trasforma quindi in una sorta di piccolo piromane in erba e torna alle sue care e vecchie abitudini di alcol e canne, allontanando Tessa "per il suo bene"

E quindi andiamo avanti così per metà libro, con Tessa depressa perché stavolta Hardin l'ha cacciata e sono in due continenti diversi e Hardin che torna in sé solo quando viene a sapere di un lutto che ha colpito Tessa - giustamente, perché siamo in una telenovela scrausa di serie Z. 
Ed ecco che quindi Hardin arriva in sella al suo ronzino e nella sua armatura arrugginita per stare vicino a Tessa dopo essersi reso conto dell'errore che ha fatto allontanandola e tronfio come sempre nella convinzione che tanto Tessa lo "perdona sempre" e che anche se non stanno più insieme lei è comunque sempre sua e prima o poi se ne renderà conto. 
Ho sentito un allarme stalker risuonare per tutta casa, specialmente quando lei lo respinge ma lui insiste nel respirare la sua stessa aria. 

Ma Tessa... Tessa si fa crescere una spina dorsale e stavolta non è pronta a perdonarlo e, udite udite, forse non ce la farà mai! 
E addirittura vuole andare all'altro capo degli Stati Uniti per mettere distanza tra loro! 
Sarà mica vero? 

Ovviamente Hardin non prende bene la notizia - e quando mai? - e ci è voluta quella santa anima di Landon che glielo ha sbattuto in faccia perché Tessa capisse finalmente che stavano rovinando la vita a tutti coloro che li circondavano. 
In perfetto stile Catherine e Heathcliff di Cime Tempestose - la voglia che avevo di affogarli tutti. 

E poi finalmente è iniziata la parte più piacevole del libro, quella che avrebbe dovuto iniziare tre libri fa: quella in cui sono separati. 
E sarebbe dovuta durare di più, avrebbe dovuto essere più dettagliata, avremmo dovuto leggere di quello invece di miliardi di litigi tutti uguali a se stessi che non portavano a nulla e cose e fatti buttati in mezzo alle conversazioni dati per scontati che invece avremmo dovuto leggere. 

Pur sentendosi e vedendosi sporadicamente, la lontananza fa bene a quei due; lontani riescono a guarire e ad accettare se stessi, ma il cambio che ne consegue - radicale, specialmente nel caso di Hardin che improvvisamente viene dipinto come un modello di virtù - risulta poco credibile perché non si vede.
Ancora leggiamo di quella volta in un anno in cui Tessa e Hardin si vedono e fanno sesso e non mi interessa, dimmi piuttosto come Tessa ha iniziato ad andare d'accordo con sua madre e come Hardin ha imparato a sistemare più o meno le cose in famiglia o come sono state le sedute con lo psicologo - non basta una sola riga per spiegare tutto questo. 

Intuite bene che il lieto fine non manca, ma se la storia fosse stata tagliata di due libri e quanto accaduto in tre quarti di questo libro fosse stato trattato prima e questo ultimo volume lasciato interamente al periodo di lontananza invece di saltare di due anni in due anni senza mostrare il cambiamento nel suo svolgimento ma solo come già avvenuto, sicuramente il risultato finale ne avrebbe giovato. 

Invece si viene ancora ammorbati con le solite paranoie, i soliti egoismi, i soliti litigi, i soliti pianti di Tessa e io fossi stata in Landon l'avrei sbattuta fuori di casa molto prima invece di lasciare che si trasferisse a vivere dagli Scott portando Hardin e tutti i loro casini con sé. 

Ehi, a quanto pare ho speso addirittura più parole del previsto, quindi la chiudo qui con un tre stelle - che sono comunque scarse. 

sabato 16 settembre 2017

Some (New) Books Are (Here) #15

Quanto tempo che è passato dall'ultima volta che ho aggiornato questa rubrica! 
Era precisamente giugno - e questo significa che sono stata brava a tratternermi dall'acquisto compulsivo per mesi e che adesso mi sono ricompensata per il lavoro ininterrotto di agosto.  

Questa è solo la prima parte dei miei acquisti - in realtà ci sono due libri che ho preso a luglio e uno ve lo mostrerò oggi e l'altro nel prossimo appuntamento.  

Some (New) Books Are (Here) è una rubrica inventata da me a cadenza assolutamente casuale nella quale vi mostro le mie nuove entrate in materia librosa, perché sono arrivate in casa mia e via di questo passo.

 
Iniziamo da uno dei libri acquistati a luglio con uno sconto della Vodafone: La fine della solitudine di Benedict Wells. Questo libro è stato capace di torcermi lo stomaco con la sola trama - di quelle sofferte che piacciono a me - e non vedo davvero l'ora di leggerlo! 

In questo mese di settembre il primo ad entrare in casa mia è stato Alice, punto e a capo di Carol Marinelli. Avevo questo libro in wishlist da moltissimo tempo e in comune con lui non ho solo il nome della protagonista, ma anche qualcosa di più personale. È ancora targato Harlequin Mondadori e al centro commerciale era in super-sconto, tanto che l'ho pagato solo 4,90€. Mica potevo lasciarlo là, no? 

Ho anche due nuove entrate in inglese. 
La prima è You Know Me Well di Nina LaCour e David Levithan - Levithan è uno scrittore che mi piace molto e di Nina LaCour ho amato Hold Me Still. Stavo spulciando le mie liste su Amazon quando ho visto che il prezzo era sceso a 3,29€ - impossibile non prenderlo. 
La seconda entrata invece è I Was Here di Gayle Forman. Della Forman avevo già letto e amato in italiano Resta anche domani e il suo sequel Resta sempre qui, ma questo - sebbene tradotto con il titolo Laggiù mi hanno detto che c'è il sole - l'ho voluto prendere in lingua originale perché la sua cover italiana secondo me dà un'idea tutta sbagliata del romanzo, che invece parla di un'amicizia spezzata dal suicidio di una delle ragazze. E oltrettutto amo la sua cover originale, anche se ero indecisa con un'altra edizione americana. Alla fine questo libro me lo sono regalata da sola perché sono perlomeno due anni e mezzo che tento di farmelo regalare a Natale o per il mio compleanno. 

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Fine della prima parte! 
Conoscete qualcuno di questi libri, li avete letti o sentiti nominare? :)