lunedì 21 dicembre 2020

[Recensione] "The Project" di Courtney Summers

Questa recensione sarebbe dovuta andare online molto prima perché, nelle mie intenzioni, c'era quella di scriverla dopo pranzo. 
E invece stamattina sono dovuta andare dalla mia dottoressa per farle vedere gli esiti delle mie analisi del sangue di inizio mese - male, malissimo con il ferro sotto i tacchi e gli ANA positivi - e poi nel pomeriggio sono dovuta andare via di nuovo. 
Quindi eccomi al computer non dopo pranzo, ma dopo cena. 

Si ringrazia la St. Martin's Press/Wednesday Books e NetGalley per copia eARC - anche se mi sono dovuta creare un secondo account per averla.
 
 
Titolo: The Project
Autrice: Courtney Summers
Data di uscita: 2 febbraio 2021
Pagine: 352 (Kindle Edition)
Editore: Wednesday Books
Link Amazon: https://amzn.to/37pXICX

Trama [tradotta da me]: Lo Denham è abituata a stare da sola. Dopo la morte dei suoi genitori, la sorella di Lo, Bea, si è unita al The Unity Project, lasciando Lo alle cure della loro prozia. Grazie al suo esteso lavoro filantropico e alla sua presenza nella comunità, The Unity Project ha vinto i cuori e le menti della maggior parte di chi risiede nella regione a nord di New York, ma Lo sa che non è tutto oro quel che luccica: ha speso gli ultimi sei anni della sua vita tentando - e fallendo - di dimostrarlo.

Quando un uomo si presenta alla sede della rivista per la quale Lo lavora, affermando che The Unity Project ha ucciso suo figlio, Lo vede in questo l'opportunità perfetta per esporre il gruppo e riunirsi con Bea una volta per tutte. Quando la sua indagine la mette direttamente sul cammino del suo leader, Lev Warren, e spinge Lo a scavare a fondo dentro The Project e le vite dei suoi membri, questo sovverte tutto quello che pensava di conoscere su sua sorella, se stessa, le sette e il mondo attorno a lei—ad un punto tale che non riesce più a dire cosa sia reale o vero. Lo non ha mai pensato che avrebbe potuto essere in grado di credere in Lev Warren . . . ma ora non sa se può permettersi di non farlo.
 
--- ---
 
TRIGGER WARNING: non vi basta che questo sia un libro di Courtney Summers? No? Allora vi dico che ci sono sette, manipolazioni psicologiche ed emotive, abusi fisici e psicologici e... beh, altre cose. 
 
 
When I think of Bea, I think of a girl held hostage by both her grief and the people who took advantage of it. But where is the line between what circumstances have turned you into and who you choose to be?
 
 
La storia si apre con Bea, appena sei anni, lasciata a casa di una vicina mentre la mamma sta per partorire la sua sorellina prematura. Bea una sorella proprio non la vuole, ma le basta vedere Lo - e le basta che la mamma le spieghi cosa significhi avere una sorella - perché Bea sviluppi un legame indissolubile con Lo. 
 
Ma poi gli anni passano e una sera, quando Bea ha diciannove anni ed è fuori con gli amici, i suoi genitori hanno un incidente in macchina: loro muoiono sul colpo, Lo viene tirata fuori dai rottami mentre lotta tra la vita e la morte. Bea non ha mai creduto in Dio, ma sa che per salvare Lo - tutto ciò che le resta della sua famiglia - le serve qualcosa che non sia meno di un miracolo. 
 
E appare Lui. 
 
Nel nostro presente è settembre del 2017 quando, alla stazione dei treni, un ragazzo riconosce Lo e le parla citandole un verso della Bibbia - salvo poi suicidarsi immediatamente dopo. Lo è scossa, ma lo è ancora di più quando scopre che quel ragazzo è figlio di un amico del suo capo e che Jeremy, così si chiamava, faceva parte di The Project insieme a Bea. 
In Lo si risveglia il desiderio di trovare sua sorella, dopo anni di tentativi andati a vuoto - di incontri da cui è stata cacciata di peso, di telefonate intercettate da Casey (il braccio destro di Lev) che le hanno sempre negato un contatto con Bea. 
 
Lo è sicura che The Project nasconda del marcio, che molto probabilmente sia una setta come scrisse un articolo di Vice, ma nessuno è mai riuscito a dimostrarlo. 
Grande è il suo sgomento però quando scopre che Bea non fa più parte di The Project, che li ha abbandonati come ha abbandonato lei in un letto di ospedale. 
E in via del tutto eccezionale, Lev Warren decide di concedersi alla stampa e decide che sarà Lo a scrivere un profilo su di lui - e Lo, che non vuole più essere solo l'assistente del suo capo ma vuole scrivere, dopo un attimo di esitazione accetta. 
 
Lo inizia a scavare a fondo nella vita di Lev, nella vita dei membri di The Project, nel lavoro che fanno e mentre tutto il resto della sua vita e delle sue convinzioni sembra crollare, The Unity Project sembra essere l'unica cosa che rimane salda e sicura.  
 
 
Io ve lo dico: sono di parte - d'altronde, Courtney Summers è la mia scrittrice preferita.  
 
Voi, se lo avete letto, conoscete solo Sadie - io ho letto anche tutti gli altri.  
The Project, a differenza degli altri, non è un libro che sbam-sbam-sbam, ti colpisce con violenza ad intervalli regolari. Questo più che altro scava, erode il lettore a poco a poco, lo smonta pezzo per pezzo per entrargli nella testa e poi SBAM!, la mazzata violenta ti arriva sul finale - se ancora ripenso all'ultima riga, piango.  
E non è un po' quello che fanno le sette con gli adepti?
 
La mia conoscenza delle sette arriva da serie televisive come The Following, Cult, The Mentalist, da fatti di cronaca reale come quella di Charles Manson o, più recentemente, NXIVM.
 
Mi sono sempre ritenuta estremamente razionale, sono il tipo che non capisce come una persona possa caderci e non rendersene conto - sono il tipo che dice che a lei non potrebbe mai succedere. 
Eppure è accaduto qualcosa durante la lettura, ci sono stati momenti in cui la voce di Lev Warren era veramente carezzevole e lui traspariva come persona ragionevole e sincera - nonostante la voglia di scuotere Lo in più di un momento, ho sottolineato tantissimi dei suoi pensieri e delle sue frasi perché, davvero, a volte servono solo le circostanze ideali perché tu possa cadere nella rete di un predatore. 
 
La narrazione scivola tra passato e presente, tra le vite di Bea e Lo - due sorelle legate da una promessa che si perdono ma che continuano ad amarsi, che però diventano estranee l'una per l'altra in più di un senso: Bea non riconosce più la sua sorellina dopo l'incidente, Lo non sa più chi sia sua sorella dopo sei anni di silenzio
Entrambe volano alla cieca, entrambe sono guidate da fede cieca una e una versione sola della storia l'altra perché non ne esistono di diverse a sua disposizione - e sta al lettore tenere traccia delle discrepanze mentre, in alcuni casi, passato e presente sembrano essere quasi lo specchio l'uno dell'altro. 
È Lo a tenere banco con la sua narrazione in prima persona, ma a spezzarmi il cuore erano sempre i momenti di Bea narrati in terza - che mi ha fatto tanta pena e tenerezza.
 
Come accade nei libri della Summers, non tutte le manipolazioni e gli abusi sono espliciti - molto spesso lei suggerisce velatamente, allude a ciò che accade o è accaduto dietro le quinte e l'orrore lo percepisci lo stesso come se in realtà fosse scritto in tutti i suoi più macabri dettagli. Come sempre, i suoi personaggi sono estremamente reali e definiti - sia quelli principali che i secondari, ma credo di aver avuto una preferenza spiccata per Bea. 
 
Una parte di me ancora non capisce come le persone possano unirsi ad una setta e restare anche quando le cose si fanno veramente brutte, ma c'è un'altra parte di me che - come capisce poi Lo - si è immedesimata e ora non esclude a priori la possibilità, perché davvero, a volte servono solo le circostanze e le persone giuste. E "giuste" è ovviamente da prendere con le pinze perché nella maggior parte dei casi quelli che cadono nella trappola sono persone disperate, che hanno perso tutto nella vita e cercano solo qualcosa a cui appartenere. Con connotazioni più grandi e di natura diversa, ma forse è un po' come nella dinamica delle relazioni tossiche quando non riesci a lasciare l'altro. 
 
E Lo è solo una ragazzina di diciannove anni, costretta da sempre a cavarsela da sola perché anche l'ultima persona che le era rimasta ha deciso di andarsene perché non riusciva a sopportare il dolore di vederla in quello stato - avrei voluto scuotere Lo tante volte, ma non posso nemmeno biasimarla: è vulnerabile, è sola, è stanca.
 
La Summers incastra tutti i pezzi alla fine - la vita all'interno di The Unity Project non viene descritta in tutti i suoi aspetti, ma sappiamo quel tanto che basta per intuire cosa si cela dietro e ne otteniamo un quadro che mette i brividi, specialmente quando scopriamo certe cose orchestrate per fare in modo che Lo arrivasse a quel punto della sua vita. 
Ma le sette non sono il punto fondamentale di questo libro ed è per questo che noi in quanto lettori non scopriamo mai del tutto le dinamiche all'interno di The Project. No, questa è una storia di perdite, dolore, solitudine, bisogno disperato di aggrapparsi a qualcosa o a qualcuno, bisogno disperato di appartenere ed essere accolti, bisogno disperato di ritrovare se stessi in chiunque o in qualunque cosa ci possa aiutare a farlo - a volte anche nei posti più improbabili che avremmo mai potuto immaginare.
 
Mi sono fatta tante teorie, ipotesi su cosa potesse essere successo nel passato e su cosa sarebbe successo nel presente e nel futuro. Alcune cose le ho indovinate perché, come si dice, a pensare male ci si prende sempre e altre, pur avendole comunque prese in considerazione, lo stesso mi hanno prima spiazzata e poi spezzato il cuore. 
 
Che dire? Non vedo l'ora di averlo cartaceo tra le mie mani e non vedo l'ora che la Summers pubblichi un altro libro.
 
L'ultima riga - quante lacrime. In generale l'ultimo 10%. 
Ma i libri di Courtney Summers non li vorrei in nessun altro modo. 
 

PS: volete un bell'accompagnamento musicale? 
Mantra dei Bring Me The Horizon è ciò che fa al caso vostro.

2 commenti: