giovedì 29 novembre 2018

Some (New) Books Are (Here) #29

Questo post è stato nel dubbio fino all'ultimo minuto - sebbene sappia benissimo che ve l'avevo praticamente promesso ieri nel post del WWW Wednesday.

Quello che però non avevo preventivato martedì sera mentre programmavo il post del WWW è che poi ieri avrei passato quasi nove ore al pronto soccorso. 
Questo perché - sebbene non dovrebbe essere possibile e, se proprio deve accadere, dovrebbe accadere una volta su un milione - anche se quest'estate mi hanno fatto una colecistectomia, ieri mattina ho comunque avuto una colica dolorosissima in cinque/sei riprese e mi sono fatta portare all'ospedale perché sapevo che non era normale. 

E qui, dopo un ago dell'accesso venoso che non era in vena e che mi ha fatto gonfiare a dismisura un avambraccio con gli antidolorifici, dopo un prelievo di sangue ripetuto perché nel frattempo era passato così tanto tempo nell'attesa che mi chiamassero che il campione si era deteriorato e non era più analizzabile, dopo una lastra all'addome e dopo un colloquio con il chirurgo, sono arrivata alla fine di quelle quasi nove ore esausta. 
E stamattina sono dovuta andare dal mio medico e devo fare una visita gastroenterologica perché forse pezzi di quei calcoli che avevo si sono staccati ad un certo punto e possono essere in giro a spasso e nel caso i miei dotti biliari vanno puliti. 

Le gioie non finiscono mai, altro che i rotoloni Regina.  

Detto questo, il post è stato incerto fino all'ultimo perché non sapevo se avrei avuto il tempo e/o l'energia di fare le foto. 
Ma ora siamo qui e vi mostro gli unici due libri che ho trovato e comprato scontati grazie al Black Friday su Amazon.

Some (New) Books Are (Here) è una rubrica inventata da me a cadenza assolutamente casuale nella quale vi mostro le mie nuove entrate in materia librosa, perché sono arrivate in casa mia e via di questo passo.


Il primo che ho acquistato è Almost di Anne Eliot, di cui avevo accennato la settimana scorsa quando vi avevo detto che avevo comprato un libro a 3,16€. Questo parla di molestie e tentato stupro e ricordo che ne avevo letto qualche estratto quando ero ancora agli inizi della lettura in lingua. Non lo ricordo più con precisione, ma ricordo che quegli estratti mi erano piaciuti quindi ho pensato bene di recuperarlo. 
Il secondo è invece Words on Bathroom Walls di Julia Walton e questo parla di schizofrenia. Avevo in wishlist l'hardback che costava sempre parecchio, poi mi sono accorta che quello definito come "rilegatura all'americana" costava solo 5,99€. Non ho mai avuto un libro rilegato all'americana e così mi sono buttata, ma in pratica è molto più semplice di come appare: si tratta di un libro in copertina rigida senza sovracopertina e la cover è "stampata" direttamente sul cartoncino - fate conto di vedere un classico Newton Compton senza la sua sovracopertina, l'immagine sotto è esattamente uguale a quella che avete appena tolto. 

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Tutto qui, fine. Non che l'anno scorso avessi trovato molto di più in materia di libri, forse erano tre e non due - di solito approfitto dei prezzi bassi dei film. 
Comunque io adesso mi tuffo nella lettura - mi ero pianificata tante cose, ma con tutti gli imprevisti di ieri e questa mattina dubito di concludere la mia lettura entro la fine di novembre e in tempo per il recap mensile.

mercoledì 28 novembre 2018

WWW.. Wednesday! #121

Indovinate chi si è presa il raffreddore! Ma io, ovviamente!
E grazie al raffreddore non sto praticamente dormendo quindi sono decisamente più assonnata del solito. 

Motivo per il quale in questi ultimi due giorni il ritmo di lettura è un po' rallentato perché come apro il libro i miei occhi si chiudono. 

Ma vediamo un po' che c'è qui sotto.


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)


Ti odio, anzi no, ti amo! di Sally Thorne era in lettura la settimana scorsa. Ormai sapete che i romance non sono esattamente il mio pane quotidiano, ma è stata comunque una lettura piacevole anche se forse mi sarei aspettata qualcosa di più - sicuramente più slow burn. Recensione QUI
Ho poi letto l'inedito Skyscraping di Cordelia Jensen, che è scritto in versi e ambientato nel 1993. Parla di famiglia, segreti, difficoltà, crescita e ho pianto una valle e mezza di lacrime. Recensione QUI



What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)


Close Your Eyes di Nicci Cloke - libro che parla di una sparatoria a scuola - l'ho cominciato ieri e pensavo che avrei letto molto di più, ma in parte non so dove sia finito il tempo. Inoltre poi è arrivato il corriere, ho starnutito più volte di quante ne possa ricordare e rischiavo un attacco narcolettico ogni cinque minuti. Morale della favola: ho letto solo una quarantina di pagine, ma per il momento mi piace come sta venendo narrata la storia. 



What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)


Non avevo previsto di cominciare dicembre immediatamente con una lettura natalizia, ma le circostanze me lo "impongono" perché sono contenta di partecipare ad un progetto che presto vedrete su questi schermi. Ecco che quindi la mia prima lettura natalizia sarà Oliver, il gatto che salvò il Natale di Sheila Norton
E poi - sempre restando in tema felini, ma allontanandoci momentaneamente dal Natale - leggerò Leggere è una faccenda da gatti di Alex Howard.  

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Benissimo, eccoci giunti alla fine dell'ultimo WWW di novembre - e domani forse vi mostro pure gli unici due libri che ho pagato pochissimo grazie al Black Friday. 
Nel frattempo raccontatemi nei commenti le vostre letture oppure lasciatemi il link del vostro post e appena il raffreddore o il sonno mi daranno un attimo di tregua passerò a ricambiare la visita!
Cheers! :)

martedì 27 novembre 2018

[Recensione] "Skyscraping" di Cordelia Jensen

Direi di cominciare annunciando al mondo che nel corso delle ultime 15-20 pagine piangevo a dirotto.

Bene, l'ho detto.


Titolo: Skyscraping
Autrice: Cordelia Jensen
Data di uscita: 2 giugno 2015
Pagine: 352 (copertina rigida)
Editore: Philomel Books
Link Amazon: https://amzn.to/2Bn29zS

Trama [tradotta da me]: È il 1993 a New York e Mira si trova all'inizio di tutto: dell'ultimo anno, del ruolo di editor dell'annuario scolastico, di un futuro pieno di possibilità. Ma quando scopre suo padre con il suo amante, tutto quello che Mira credeva di conoscere riguardo alla sua famiglia va in frantumi. E il suo orientamento sessuale non è l'unica cosa che lui ha tenuto nascosto. 

Nel corso di un anno tumultuoso, Mira comincia a smascherare tutte le bugie che hanno mantenuto la sua famiglia fino a quel momento intatta e, facendolo, si trova a mettere in discussione tutto ciò che l'ha resa così com'è. 
Ma quando diverse sfide dalle serie conseguenze minacciano di distruggere la sua famiglia in maniera irreparabile, Mira deve capire come superare un passato incerto - e come perdonare - prima che sia troppo tardi.

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Non ricordo come ho scoperto questo libro - probabilmente sempre grazie ai suggerimenti di Goodreads e con la cover poi è stato amore a prima vista. 

Ammetto che il fatto che sia scritto in versi all'inizio mi aveva frenata - non ho mai avuto un buon rapporto con la poesia da che ho memoria. 
Ma ho deciso comunque di buttarmi. 


Siamo a New York nell'autunno del 1993. 
Mira - diminutivo di Miranda - sta per iniziare il suo ultimo anno alle superiori e ha grandi progetti. Per cominciare, fa parte del gruppo di seniors che fanno da mentori a quelli del primo anno, poi è diventata la responsabile dell'annuario scolastico e deve decidere dove fare domanda per il college - magari alla Columbia, dove insegna suo padre. 

Mira ama New York, ma ama di più l'astronomia e le stelle - difficili da vedere a Manhattan, dove le uniche stelle che si possono vedere sono quelle date dalle finestre illuminate dei grattacieli che non si spengono mai. 

È una vita tranquilla, quella di Mira - la più attenta alle regole tra i suoi amici Chloe e Dylan e con due genitori creativi, anche se Mira si sente più legata al padre perché la madre spesso sta via molto tempo per i suoi viaggi d'arte. 

Tutto crolla quando un giorno Mira torna a casa da scuola e scopre suo padre a letto con un uomo. Quello che credeva di sapere sulla sua famiglia improvvisamente le appare tutto come una menzogna e il rapporto tra i suoi genitori le sembra più falso che mai. 
Mira si chiude in se stessa, allontana i suoi famigliari e non riesce a dire niente ai suoi amici e il suo rendimento scolastico ne risente perché non sa più chi è, perché non vede più lo scopo di nulla - se non quello di lasciare New York per un posto in cui possa davvero vedere le stelle. 

Ma non è solo la natura del loro matrimonio che i suoi genitori hanno tenuto nascosto a lei e a sua sorella April: il loro padre è malato e la malattia avanza più rapidamente di quanto riescano ad accettare, senza neanche avere il tempo di adattarsi al cambiamento di quella che Mira fatica a vedere ancora come famiglia. 
Può Mira perdonare le bugie prima che sia troppo tardi? 


Come ho detto, Skyscraping è scritto in versi.
Forse, secondo alcuni, non è vera poesia perché a volte va a capo dopo poche parole ma le frasi a volte secche di Mira assomigliano più ad un flusso di coscienza che ci porta a sentire tutto quello che prova lei. 
Spesso non fanno rima, a volte il suono delle parole fa una rima baciata e a volte fa una rima alternata, a volte spazia lungo la pagine. 
E, assecondando l'amore di Mira per l'astronomia - che entra spesso nei versi come paragone con la sua vita famigliare, ci sono due "capitoletti" scritti in forma di luna piena oppure di stella. 

Pur non avendo ancora visto il film sebbene all'epoca mi fossi informata con cura perché nel cast ci sono tanti attori che mi piacciono, con alcune descrizioni Skyscraping mi ha ricordato moltissimo The Normal Heart
Siamo all'inizio degli anni '90, quando non era possibile tenere sotto controllo HIV e AIDS come adesso e quando si facevano le parate per sensibilizzare la gente e perché chi era malato e la sua famiglia non venissero lasciati soli. 
Quando vedevi il corpo di chi amavi, di chi una volta era così forte rimpicciolirsi sempre di più. Quando il sistema immunitario andava in pezzi, quando da HIV positivo diventava AIDS, quando sopraggiungevano le lesioni sinonimo del sarcoma di Kaposi, quando la morfina era l'unico palliativo. 
Ho sentito gli anni '90 anche grazie a tutti i riferimenti di ciò che era nuovo e di ciò che era popolare all'epoca, sebbene io ne abbia vissuta solo una piccola parte dal momento che nel '93 avevo quattro anni.

Skyscraping è la storia di come Mira capisce che la forma di una famiglia può cambiare, essere mutevole pur restando forte e salda nei momenti di difficoltà.
Di come i segreti e le bugie che diciamo per "proteggere" forse sono quelli che finiscono per fare più male a noi stessi alla fine. Di come il silenzio allontana. Di come i veri amici ti stanno accanto anche quando sanno che non sei stata sincera fin dall'inizio. 
Di come la nostra identità a volte è confusa ed è la famiglia quella che ti riporta a casa.

E ho pianto quando mi sono identificata in Mira, quando si rende conto del tempo perso e sprecato stando lontana dalla sua famiglia invece di cercare di averne il più possibile - perché il tempo tendiamo a darlo sempre per scontato. 
E quando perdi un famigliare per una malattia, credo sia inevitabile finire con l'avere questi rimpianti. E ho pianto quando ho rivisto me stessa in quei rimpianti.

La scrittura in versi non è per tutti, ma questa non è stata affatto difficile da seguire. Non va in profondità nelle questioni mediche perché il focus di Mira è su se stessa e sulla sua famiglia - e anche perché il modo in cui è narrata la storia non lo permette.
Skyscraping è costituito da frasi spesso brevi e secche, ma potenti. I flussi di coscienza di Mira catturano il lettore con la loro rabbia e il loro dolore perché quello con suo padre è il rapporto più sviluppato ed è incredibilmente reale. 

E niente, ora vado a singhiozzare un altro po'.

lunedì 26 novembre 2018

[Spotlight] "Meccanismi d’amore e altri ingranaggi" di Clemente Ernesto Aiello

Sembra quasi cadere a fagiolo il fatto che la nuova uscita della Santelli Editore sia una raccolta di poesie proprio mentre io sto leggendo un libro scritto in versi.


Titolo: Meccanismi d’amore e altri ingranaggi
Autore: Clemente Ernesto Aiello
Genere: raccolta di poesie
Data di uscita: 26 Novembre 2018
Pagine: 198
Prezzo: € 9,99 (eBook) - € 19,90 (cartaceo)
Editore: Santelli Editore
Link d'acquisto: https://www.santellieditore.it/product/meccanismi-damore-e-altri-ingranaggi/

Trama: Meccanismi d’amore e altri ingranaggi recupera memorie lontane e sepolte, nella speranza di trovare un solido fondamento d’identità che si è smarrito durante un continuo confronto con la realtà viva e spesso crudele del presente. La raccolta di poesie tenta di riaffermare un dialogo tra uomini e donne, aggrappati alle speranze residue di una solidarietà che possa permettere di definire la vita “umana”. Una musicalità plasmata su componimenti di breve e media lunghezza forgia un ritmo ricercato sul verso libero, alla ricerca di una via nello smarrimento dell’esistenza.


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L'autore: 
Clemente Ernesto Aiello nasce vicino Catanzaro nel '59.
Diplomatosi al conservatorio di musica G. Giacomo Antonio di Cosenza, è oggi impiegato nella pubblica istruzione.
Pubblica la prima opera nel 1991, poco dopo crea il primo sito di vendita online d'Italia. Altre 3 opere arrivano tra il 2007 e 2017.
Nell'autunno 2018 esce il suo primo album come cantautore, nell'inverno dello stesso anno pubblica "Meccanismi d’amore e altri ingranaggi" con Santelli Editore.

domenica 25 novembre 2018

[Spotlight] "Anime oltre le soglie del tempo" di Ruth Monteforte

Segnalo in ritardo una nuova uscita della Santelli Editore, ma oggi sono stata sempre fuori casa e mi ero dimenticata di programmare il post.


Titolo: Anime oltre le soglie del tempo
Autrice: Ruth Monteforte
Genere: romanzo d’amore
Finale: conclusivo
Data di uscita: 20 Novembre 2018
Pagine: 184
Prezzo: € 8,99 (eBook) - € 17,90 (cartaceo)
Editore: Santelli Editore
Link d'acquisto: https://www.santellieditore.it/product/anime-oltre-le-soglie-del-tempo/

Trama: Alyssa, una giovane scrittrice è orfana di entrambi i genitori e vive serenamente sola nell’odierna New York. Soffre però di claustrofobia. Decide perciò di rivolgersi ad un terapista che pratica ipnosi regressiva.
In poche sedute vede alcune delle sue vite precedenti e, quasi senza accorgersene, instaura un legame di fiducia con il terapista. Un incontro inaspettato la porterà a riscoprire una vecchia conoscenza. Intanto, le esperienze di regressione le fanno scoprire che l’anima di questa persona è tutt’altro che nuova nella sua vita. Le esperienze sembrano voler rivelare qualcosa alla giovane Alyssa, finché un elemento in particolare le schiarirà le idee all’improvviso, portandola a vivere finalmente la vita che la stava aspettando da tempo.


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L'autrice: 
Ruth Monteforte, di Brescia, è sposata e ha due figli.
Insegnante nella scuola primaria, diplomata magistrale. Ha frequentato il primo biennio di psicologia dell’Università di Padova.
Scrive dall'adolescenza, nel 2018 pubblica con Santelli Editore 'Amore oltre le soglie del tempo'.

venerdì 23 novembre 2018

[Recensione] "Ti odio, anzi no, ti amo!" di Sally Thorne

Già, a volte capita anche a me di leggere un romance - soprattutto dopo una serie di libri che hanno al loro interno argomenti alquanto tosti e pesanti. 
Su, non fate quella faccia stupita.

Temo però che, arrivati a questo punto, se non sono scritti da Bianca Marconero ci metterò sempre una vita e mezza a finirli. 


Titolo: Ti odio, anzi no, ti amo!
Titolo originale: The Hating Game
Autrice: Sally Thorne
Data di uscita: 13 ottobre 2016
Data di uscita originale: 9 agosto 2016
Pagine: 381 (copertina flessibile)
Editore: HarperCollins Italia
Link Amazon: https://amzn.to/2zcLU6G

Trama: Lucy Hutton è convinta che l'impiegata modello si becchi, prima o poi, l'ufficio migliore (e relativa promozione). Per questo è servizievole e accomodante, lavoratrice indefessa ma carina e gentile con chiunque. Per questo tutti la amano alla Bexley & Gamin. Tutti tranne il freddo, efficiente, impeccabile e fastidiosamente attraente Joshua Templeman. E il sentimento è reciproco. Costretti a condividere lo stesso cubicolo per 40 ore la settimana, più svariati straordinari che è meglio non quantificare, hanno iniziato a lanciarsi continue e ridicole sfide, in un gioco al rialzo che sembra impossibile da fermare. C'è il Gioco degli Sguardi, il Gioco dello Specchio e nessuno dei due sopporta di perdere. Fino a quando in ufficio si comincia a parlare del Gioco della Grande Promozione. Se Lucy vince, diventerà il capo di Joshua. Se perde... meglio non pensarci. Ma allora, con la sua carriera in ballo, per non parlare dell'orgoglio, perché Lucy comincia a fare sogni sempre più torridi sull'odiato collega? E perché si veste per andare al lavoro come se invece dovesse recarsi a un appuntamento sexy? Dopo che un'innocente corsa in ascensore diventa il teatro di un bacio indimenticabile tra i due, Lucy ha finalmente la sua risposta: forse lei non odia Joshua. E forse nemmeno lui odia lei. Forse è tutto il contrario. Oppure è solo un altro gioco?


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Quando ero nei primi anni della mia adolescenza - e so di averlo già detto - ho fatto così tanta indigestione di romance che mi è salita la glicemia alle stelle e ormai me ne concedo uno ogni tanto, quindi è difficile che ci siano dinamiche e clichés che io non abbia già visto da qualche altra parte.

Infatti il cliché del "ti odio da morire, ma è tutta una facciata e non me rendo conto perché in realtà sono attratta da te e forse, ma proprio forse, provo anche qualcosa di più serio" è qualcosa che si incontra spesso - però il trope "enemies to lovers" continua ad essere una delle cose che preferisco. 

E qui l'abbiamo in piena regola perché Lucy e Joshua passano le loro giornate lavorative tra insulti, schermaglie, giochi, competizioni, nomignoli, gare a chi fa perdere per primo le staffe all'altro - il tutto come se fossero su un vero campo di battaglia e le cose peggiorano quando viene messa in ballo una promozione e uno dei due rischia di diventare il capo dell'altro. 

Per non parlare di come cominci un nuovo gioco di cui non hanno ancora stabilito le regole in seguito ad un bacio in ascensore...


Dunque, inutile girarci attorno: Joshua è altissimo, muscolosissimo e bellissimo - i clichés si sprecano proprio. E lo so, visto è un romance, è naturale sapere già come andrà a finire, non mi posso lamentare per questo. 
Però ho preferito lui a Lucy, nonostante io e lei abbiamo l'altezza in comune: io per farmi "grande" dico di essere alta 155 cm, ma in realtà sono un po' meno. 

Ho apprezzato molto l'inizio a causa di tutte le battute irriverenti, l'ironia e il sarcasmo e le schermaglie tra lei e Josh perché mi hanno fatta sorridere e anche ridere. 
Ammetto però che avrei voluto più slow burn: o meglio, lo slow burn non manca perché Josh non ha fretta nel suo piano di conquista, ma forse avrei voluto che il primo bacio arrivasse più tardi perché da quel momento in poi Lucy era tutta una svenevolezza sui muscoli e sugli addominali di Josh come se il fisico fosse l'unica cosa notevole di lui - e sapete che di descrizioni di addominali e spalle ne ho già avute abbastanza l'anno scorso quando mi sono lanciata in una missione suicida con After di Anna Todd. 

La parte centrale si è un po' trascinata per questo motivo, sebbene mi sia comunque piaciuta la parte del nervosismo e delle insicurezze del conoscere una persona ad un livello più intimo e fisico, cambiando totalmente la dinamica conosciuta fino a quel momento. E poi ho apprezzato tutto il background di Josh che viene alla luce.

È comunque scorrevole, continua ad avere i suoi momenti divertenti anche quando avrei voluto dire a Lucy che ok, ho capito quanto è figo Josh, ma passiamo avanti e poi adoro i soprannomi - quindi fondamentalmente ghignavo ogni volta che Josh la chiamava Crostatina e in un'occasione o due anche Puffetta. 
Pure io sono stata una Puffetta al liceo, per via dell'altezza e della mia insana ossessione per l'azzurro all'epoca prima che passassi al rosso.

Io sono un po' allergica ai romance e per questo non mi vedrete mai dare voti altissimi a libri del genere - a meno che non stiamo parlando di Bianca Marconero - ma è stata comunque una lettura carina e divertente e sono contenta di averla portata a termine. 

mercoledì 21 novembre 2018

WWW.. Wednesday! #120

Ho freddo e ho sonno e ho ancora più freddo e ho ancora più sonno e buon mercoledì e un buon WWW Wednesday a tutti voi! 

Sta iniziando a prendermi un attacco d'ansia natalizia e intanto sto cercando di non spendere tutti i miei soldi in DVD, dal momento che il prezzo di molti di quelli che mi interessano si è abbassato. 
A questo punto devo forse ringraziare qualche potere superiore che non è successa la medesima cosa ai prezzi dei libri e che per questo non sono ancora sotto un ponte?
SPOILER: ho trovato un libro che avevo in wishlist a 3,16€ - che facevo, lo lasciavo? 

Ma non parliamo di cose che non sono ancora tra le mie mani perché devono ancora essere ordinate e spedite, parliamo piuttosto delle mie letture!


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)


Ho concluso The Quiet You Carry di Nikki Barthelmess - che ho letto in anteprima grazie a NetGalley dal momento che uscirà a marzo 2019. Non è un libro leggero, è un libro che contiene tematiche forti e che ho segnalato con cura per avvisare i lettori di quello a cui vanno incontro - che però non impedirà alla sottoscritta di comprarlo cartaceo. Recensione QUI.
Ho poi letto Canzoni senza musica di Andrea Valente - non posso dire esattamente di esserne rimasta delusa perché è colpa mia che non ho letto tutta la trama e quasi mi sono fermata al titolo e alle prime righe della quarta di copertina, ma mi aspettavo forse qualcosa di diverso anche se comunque non sono mancate alcune cose positive. Recensione QUI.



What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)


Credo di essere circa a metà con Ti odio, anzi no, ti amo! di Sally Thorne - e dico "credo" perché ieri non ho avuto neanche il tempo di aprire il libro. Come sapete il romance non è il mio punto forte, ma il trope "enemies to lovers" è sempre stato uno dei miei guilty pleasures e devo ammettere che mi sta strappando diversi sorrisi nonostante gli inevitabili e immancabili clichés. 



What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)


Dopo lo zucchero che sto leggendo e prima di darmi alle letture di Natale - di cui subito una ad inizio dicembre per via di un progetto a cui partecipo - tornerò a rivolgermi ancora alle mie letture (inedite) da mattone sullo stomaco.
Prima sarà la volta di Skyscraping di Cordelia Jensen - libro scritto in versi e ambientato nel 1993, in cui la protagonista scopre il padre con il suo amante e la battaglia che il genitore deve affrontare contro l'HIV.
Poi sarà la volta di Close Your Eyes di Nicci Cloke - questo invece parla di un gruppo di adolescenti e di una sparatoria a scuola. 

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Benissimo lettori, anche per oggi abbiamo finito! 
Non mi sento praticamente più le mani da quanto sono fredde e quindi lascio la parola a voi: ditemi com'è stata la vostra settimana di letture oppure lasciatemi il link del vostri post - il tempo di prendere un tizzone ardente dal camino per ridare un po' di calore e sensibilità alle mie dita e sarò da voi a ricambiare la visita! 
Cheers! :)

lunedì 19 novembre 2018

[Recensione] "Canzoni senza musica" di Andrea Valente

Un buon inizio di settimana, miei cari lettori! 

Quella che seguirà sarà, assai incredibilmente, forse la recensione più corta che io abbia mai scritto - d'altronde non può essere altrimenti visto che non è possibile scendere nel dettaglio trattandosi di trenta racconti. 

Confesso che mi era quasi sorta la voglia di inserire il libro in un prossimo appuntamento del BRT, ma dopo vari ripensamenti sono andata sul "classico".


Titolo: Canzoni senza musica
Autore: Andrea Valente
Data di uscita: 13 marzo 2018
Pagine: 140 (copertina rigida)
Editore: Rizzoli
Link Amazon: https://amzn.to/2DBAOfz

Trama: Tre amici che anno dopo anno si incontrano nel bar in cui si sono conosciuti il primo giorno di liceo, per scattare una foto che celebri il loro legame nonostante gli inciampi della vita; un ragazzo che come in una vecchia tradizione indiana eredita da un anziano amico appena morto un eccezionale talento per il liscio; una ragazza che dalla finestra della sua classe sogna il mondo oltre alberi, case e confini... Andrea Valente ritorna con trenta storie sospese tra sogno e realtà, che parlano di amicizia, primi amori ed eterne passioni, senza mai dimenticare i colori caldi del sorriso.


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Ammetto che sono stata un po' superficiale nel leggere la trama all'inizio - visti i miei trascorsi e le mie preferenze di lettura, come ho visto le parole "anno dopo anno" e "liceo" mi sono fatta questi mille castelli in aria di incontri e rimpatriate malinconiche e cose che forse si vedono solo nei film americani e ho finito con il tralasciare il resto, scoprendo poi di essermi lanciata nel buio. 

Invece quella è solo una delle storie che compongono il libro - e cara Rizzoli, te lo devo dire, per un volumetto di così poche pagine e scritto in grande con tanti spazi bianchi, 15€ di copertina sono un furto. 

Comunque. 

Sono trenta storie diverse: alcune più serie, altre mi hanno strappato una risata, alcune mescolano Medioevo e personalità illustri della storia e della letteratura e dell'arte con la tecnologia moderna, altre sono ai limiti dell'assurdo e del surreale tanto da sembrare - o essere? - voli pindarici. 

Credo che ognuno possa trovare qualcosa di sé in almeno un racconto perché si parla di scuola, primi amori, occasioni mancate, fantasia, crescita, aspirazioni e sogni, affermazione di sé e incertezza nel trovare la propria strada, scelte, famiglia, amicizia. 

Sono conscia che forse non piacerà a tutti - sia per il fatto che non tutti amano i racconti e che io stessa sono rimasta stranita a volte con un paio di loro, ma quello che dà il via alla trama che leggete sopra - "I tre della foto" - è stato il mio preferito e quelle 3-4 pagine sono state capaci di farmi venire i brividi lungo la schiena. 

Le volte che mi è capitato di fare qualcosa per l'ultima volta, se solo avessi saputo che sarebbe stata l'ultima volta, probabilmente avrei fatto in modo che non fosse davvero l'ultima volta.

domenica 18 novembre 2018

[Spotlight] "Il pipistrello Matteo e altre storie" di Maria Gangemi

Un'altra segnalazione della Santelli Editore in questo pomeriggio inoltrato di weekend, che oggi si rivolge ai bambini piccini.


Titolo: Il pipistrello Matteo e altre storie
Autrice: Maria Gangemi

Genere: racconti per l’infanzia
Data di uscita: 14 Novembre 2018
Pagine: 49
Prezzo: € N.D. (eBook) - € 11,90 (cartaceo)
Editore: Santelli Editore
Link d'acquisto: https://www.santellieditore.it/product/il-pipistrello-matteo/

Trama: L’interazione tra persone, animali reali e fantastici, come il lanternino, riuscirà a catturare l’attenzione dei bambini e li coinvolgerà in una divertente lettura, mentre si chiederanno cosa potrebbe accadere se un orripilante pipistrello entrasse in casa nel cuore della notte o se la nonna si sbagliasse e nell’ovetto che ha scartato ci fosse ancora un pulcino.
La semplicità e la naturalezza di queste storie riuscirà a trasmettere ai bambini l’amore verso i propri cari, la natura, le piante e gli animali. Ogni storia racchiude un piccolo insegnamento per la vita, che può fare da spunto per delle riflessioni pensate per i bambini, che saranno i grandi del domani.


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L'autrice: 
Maria Gangemi nasce e vive a Reggio Calabria.
Laureatasi in 'Lingue e Letterature Straniere' con specializzazione in 'Storia della lingua inglese' a Messina, consegue poi un Master in localizzazione a Torino.
Dedica il suo tempo allo studio e alla cura dei bambini, impegno che sfocia nel 2018 nella pubblicazione de 'Il pipistrello Matteo e altre storie' per Santelli Editore.

sabato 17 novembre 2018

[Recensione] "The Quiet You Carry" di Nikki Barthelmess

Come ho letto la trama di questo libro su NetGalley - che ringrazio per la copia eARC in super-anteprima dal momento che il libro uscirà a marzo del prossimo anno - ho subito capito che avrebbe fatto un male tremendo. 

E così è stato, perché questo libro è straziante e mi ha portata quasi alle lacrime in più di un'occasione.


Titolo: The Quiet You Carry
Autrice: Nikki Barthelmess
Data di uscita: 5 marzo 2019
Pagine: 272 (Kindle Edition)
Editore: Flux
Link Amazon: n/d

Trama [tradotta da me]: Victoria Parker sapeva che il comportamento di suo padre nei suoi confronti era un po' insolito, ma si era convinta che andasse tutto bene—fino a quando si è ritrovata chiusa fuori di casa alle tre del mattino, circondata dalle luci lampeggianti della polizia.

Ora, mollata in una affollata e caotica casa-famiglia, Victoria deve muoversi in punta di piedi attorno alla sua prepotente madre affidataria, uscire indenne dal suo ultimo anno in una nuova scuola e in qualche modo salvare i suoi sogni per il college . . . tutto questo mantenendo il suo passato nascosto.

Ma alcuni segreti non riescono a restare sepolti—specialmente quando ricordi sgraditi gelano
Victoria sul posto all'improvviso e incubi disturbano il suo sonno. Come se non potesse andare peggio, non riesce a smettere di preoccuparsi per la sua sorellastra Sarah, rimasta con suo padre. Tutto quello che lei vuole è andare avanti, ma come fai a concentrarti sul futuro quando il passato non ne vuole sapere di lasciarti in pace?

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TRIGGER WARNINGS: molestie, tentato stupro di minore, incesto, violenza domestica, autolesionismo, tentato suicidio, disordini alimentari. 

La trama dovrebbe già farvi capire cosa non va nella famiglia Parker, ma nel caso basta anche solo leggere gli avvertimenti - alcuni di quei temi sono solo menzionati, altri sono molto più grafici e dettagliati. 

La storia comincia con Victoria che si trova fuori di casa alle tre di notte, sorvegliata a vista da un agente di polizia che raccoglie la dichiarazione di suo padre e della sua matrigna e con una donna che lavora per i servizi di tutela dei minori che le dice di prendere solo il necessario e nulla di valore perché non può più restare a casa sua. 
Victoria è stordita, confusa, smarrita - ci deve essere stato sicuramente un fraintendimento, non è possibile che suo padre abbia dichiarato che è disturbata e che ha bisogno di aiuto perché lei gli ha fatto delle avances sessuali. 

Ma Victoria passa la notte sul divano dell'ufficio di Fran, prima di venire assegnata ad un'altra assistente sociale al mattino e costretta poi a trasferirsi a Silver Valley perché a Reno nessuna famiglia affidataria era disponibile ad accoglierla - soprattutto viste le accuse di pessimo comportamento sollevate nei suoi confronti. 

Victoria si trova sradicata dalla sua vita, senza la vicinanza delle cose e dei luoghi familiari, senza la sua libertà, senza nemmeno aver potuto salutare la sorellastra Sarah e costretta a vivere da Connie - una donna che la perquisisce ogni volta che entra o esce da casa in cerca di droga e a cui deve chiedere il permesso anche solo per andare in bagno - insieme alla figlia naturale di quest'ultima e ad altre due ragazzine in affido con cui condivide il "dormitorio". 

A nulla valgono le richieste di Victoria alla sua assistente sociale Mindy - così oberata di lavoro da riuscire a stento a non controllare il cellulare ogni minuto - di poter parlare con Sarah: a quanto dice Mindy, la sua matrigna Tiffany crede a suo padre e Sarah dichiara di non sapere a cosa credere. 
Se però lei parlasse, desse la sua versione della storia... ma Victoria non può. 

L'unico obiettivo di Victoria ora è riuscire a tornare a Reno e ad andare al college, anche se dovrà pagarselo in qualche modo tutto da sola perché la sua famiglia l'ha abbandonata a se stessa senza nulla tranne che i vestiti che indossa. 
L'obiettivo è quello di riuscire a sopportare Connie, anche grazie al sostegno delle sorelle in affido Jamie e Lizzie - la prima di dodici anni e la seconda ancora una bambina - sebbene abbiano anche loro i loro problemi. 
L'obiettivo è quello di diplomarsi senza finire nei guai e non far avvicinare nessuno. 

Ma com'è logico, in una cittadina dove si conoscono tutti è inevitabile che una faccia nuova susciti curiosità e Victoria si ritroverà a cercare di evitare domande troppo personali e a mentire sullo stato della sua famiglia e su dove vive di fronte alle domande dell'estroversa e amichevole Christina e del suo amico Kale. 
Ma le bugie possono davvero reggere per sei mesi? Victoria stessa può reggere sei mesi senza andare in pezzi? 


Questo libro fa un male terribile, fa venire un nodo allo stomaco e fa inacidire il sangue. 

I pezzi della vita di Victoria vengono a galla mano a mano che la lettura va avanti. 
Abbiamo stralci di vita di sua madre quando era poco più grande di lei, abbiamo il racconto del loro rapporto stretto e quanto il padre si arrabbiasse quando le vedeva così unite, abbiamo la descrizione di quando Victoria si accorgeva delle liti tra i genitori, vediamo gli ultimi giorni di sua madre e la promessa che ha strappato a Victoria di prendersi sempre cura di suo padre dopo la sua morte. 

In virtù di quella promessa, Victoria si impone di non pensare a quello che è successo quella notte - ma non ce la fa. Spesso si perde nella sua mente, nei ricordi, negli incubi, sempre convinta che sia stata colpa sua. 
Quello di Victoria è un lungo percorso che la porta alla consapevolezza di ciò di cui è stata vittima non solo da parte di suo padre, a come la sua stessa madre e Tiffany siano state e siano vittime tuttora e alla paura di ciò che potrebbe ora succedere a Sarah - forse la stessa cosa che è successa a lei, se non è già cominciata. 


Questo libro ha l'effetto di un calcio nello stomaco. 

The Quiet You Carry affronta il problema dei minori in affido: come alcune famiglie affidatarie lo facciano solo per l'assegno che passa lo Stato, come alcuni adulti decidano di adottare solo i ragazzi più piccoli, come il passato e i crimini dei genitori pesi sui minori adolescenti in caso di possibile adozione perché percepiti essi stessi colpevoli, come il numero ingente di minori non abbia una corrispondenza con un altrettanto numero ingente di assistenti sociali che possano occuparsi di loro a dovere e non con cinque minuti faccia a faccia una volta al mese, come una volta raggiunta la maggiore età i ragazzi spesso sono lasciati allo sbando perché non hanno nessuno della loro famiglia e non sono neanche più un problema e un dovere dello Stato. 

The Quiet You Carry affronta il problema del silenzio, della famiglia che non è tale, delle bugie e delle manipolazioni, del senso di colpa della vittima, delle responsabilità, della violenza domestica e degli abusi e del terrore che tutto questo comporta - perché ci sono cose che sono e resteranno per sempre imperdonabili. 

The Quiet You Carry è la storia di Victoria, che vuole solamente la normalità e un futuro che le possa far dire che questa fase della sua vita è passata. 
È la storia di Victoria che prende coscienza che la madre che amava tanto ha commesso anche lei errori imperdonabili, che prende coscienza di quanto fosse sbagliato quello che le ha fatto suo padre e del fatto che se vuole salvare Sarah deve essere la prima ad ammettere con se stessa e con gli altri quanto accaduto. 

Christina mi è piaciuta davvero tanto: forte, decisa, comprensiva e razionale quando serviva che Victoria non agisse di impulso per non compromettere il suo futuro. 
Anche Kale mi è piaciuto, ma un po' meno. Non dico che quello che c'è tra lui e Victoria mi sia sembrato affrettato perché comunque lei ci va con i piedi di piombo - giustamente - ma quel "I think you're great" poco dopo l'inizio della scuola quando di fatto non si conoscono e non ci hanno mostrato dialoghi a sufficienza in quanto Victoria è decisa a stare da sola, mi è sembrato un po'... campato in aria, per così dire. E poi vabbè, tutti i piani per il futuro al college insieme quando Victoria ha cose più grandi da risolvere al momento e non è sicura di niente. Ma per il resto, anche lui è di enorme supporto per lei. 

E alla fine mi sono pure trovata a rivalutare Connie - per quanto dura e sgradevole in molte cose - e, alla luce di quanto emerso tra le righe, è forse una madre migliore di quanto lo sia stata quella di Victoria. 

The Quiet You Carry è un libro che mi ha fatta arrabbiare, mi ha fatta soffrire e che finirò comunque per comprare cartaceo. 


e ½

venerdì 16 novembre 2018

Singing the Book #1

Cosa vedono i vostri occhi? Proprio una nuova rubrica!  

L'idea mi frullava in testa da un bel po' ed è stata scatenata da un libro in particolare - e pensavo che si sarebbe risolta come qualcosa di una tantum, invece pensandoci e ripensandoci mi sono ritrovata materiale per almeno tre appuntamenti. Forse di più.

Singing the Book è una rubrica inventata da me a cadenza assolutamente casuale nella quale vi mostro (e racconto) libri il cui titolo è lo stesso - o con qualche piccola variante - di canzoni che amo oppure ho amato e che potrebbero o non potrebbero c'entrare affatto con la trama.

Vi avevo già detto nell'appuntamento #4 di Strange (Bookish) Things intitolato "Ehi, mi ricordi qualcuno!" che due libri mi ricordavano due canzoni degli Yellowcard.
La prima era Make Me So che, con un suo verso mi ricordava House of Cards di Michael Dobbs e la seconda Life of a Salesman, scritta e ispirata a Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller.

Ma loro non sono l'unico caso, ci sono altri libri i cui titoli mi fanno partire in automatico una canzone in testa. 
A volte non sempre in automatico, lo ammetto, perché ci sono canzoni e band che non ascolto da molti anni e quindi sono andata a spulciare tutta la mia libreria musicale. 

E pensando a come strutturare questo post, ho pensato di dividerlo per tipologie - quindi oggi vedrete titoli la cui associazione è stata automatica fin dall'inizio e nei prossimi quelli che mi sono venuti in mente in seguito spulciando i miei libri e la mia musica (che non apparterrà ad un unico genere o allo stesso lasso temporale). 
 
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You Had Me At Hello di Mhairi McFarlane / You Had Me At Hello degli A Day To Remember

Questo è il libro che ha dato inizio a tutto e ha una storia alle spalle per quanto riguarda la canzone. 
Avevo 17/18 anni ed ero in quella fase della mia adolescenza in cui cercavo disperatamente nuove canzoni per tirarmi fuori dalla mia stessa testa e andavo sempre ad ispirazione, andavo ad associazioni e istinto. Un pomeriggio sono andata su AZLyrics e ho cominciato dall'inizio, dalla lettera A: il primo nome che mi avrebbe colpita avrei ascoltato qualcosa di suo - era un metodo collaudato, l'avevo già usato in precedenza. Subito sono apparsi gli A Day To Remember e il nome della band mi ispirava tantissimo e quindi ho cliccato. Il loro primo titolo a colpirmi è stato You Had Me At Hello, che mi ha subito fatto pensare al mio unico colpo di fulmine - che mi aveva segnata proprio come da titolo. Ho letto il testo ed è stato subito un colpo al cuore, l'ho ascoltata e da lì è nato il mio amore - tuttora in corso - per gli A Day To Remember. 
E poi un giorno, molti anni dopo, mi sono imbattuta in un libro con lo stesso titolo e la trama ricordava moltissimo il testo della canzone e parte della mia vita e non ci ho neanche dovuto pensare - anche se devo ancora trovare il coraggio di leggerlo. 
E sebbene esista in italiano con il titolo Dal primo istante, per me era necessario averlo in lingua originale per ovvi motivi. 




This Is Where It Ends di Marieke Nijkamp / This Is Where It Ends dei Midnight Hour

I Midnight Hour sono un'altra band di quegli anni, ma una band che è rimasta piccola e che non è mai diventata famosa - infatti di canzoni loro ne avevo solo tre e grazie a quando esisteva MySpace, solo recentemente ne ho recuperate altre. 
Non ho mai finito di guardarla perché l'ho mollata prima, ma nella 2x09 di Ghost Whisperer c'era questa canzone meravigliosa di cui mi sono innamorata al primo ascolto: si intitolava Running Away e trovarla su internet all'epoca era stato difficilissimo - ma una volta trovata, sul MySpace della band c'erano altre due canzoni nella playlist: una era Nothing Lasts Forever e l'altra This Is Where It Ends
Quando ho visto il libro ne sono stata subito attratta, anche se ammetto che le recensioni non sono stellari: la cover meravigliosa, uno degli argomenti che leggo più spesso come quello delle sparatorie a scuola e il titolo che, ovviamente, mi ha subito fatto venire in mente la canzone dei Midnight Hour e il testo potrebbe pure adattarsi in qualche modo alla trama del libro - in maniera molto macabra, ovviamente. 




How to Save a Life di Sara Zarr / How to Save a Life dei The Fray

Come nei due casi precedenti, anche la mia scoperta della canzone dei The Fray è figlia di quegli anni adolescenziali - appena prima che diventassero famosi, proprio come è stato il caso per i OneRepublic. E anche lei è figlia dell'ispirazione che mi ha attirata verso un titolo che aveva il potenziale di parlarmi. Non li ho mai seguiti assiduamente, solo qualche canzone ogni tanto - e in realtà è Look After You che mi ricorda una persona in particolare - ma quelle che decidevo di ascoltare mi sono sempre piaciute. 
Il libro è invece molto più recente perché dopo aver amato Sweethearts, ho deciso di recuperare altri titoli di questa autrice e questo è stato uno tra i primi su cui la mia scelta è ricaduta - e oltre la trama, uno dei fattori decisivi è stato proprio il titolo e devo dire che le atmosfere di canzone e libro sembrano assomigliarsi. 




This Song Will Save Your Life di Leila Sales / This Song Saved My Life dei Simple Plan

In questo caso il titolo non combacia perfettamente, ma canzone e libro si adattano perfettamente l'uno all'altro. Come in altri casi, la canzone è arrivata prima e quando mi sono imbattuta nel libro su Goodreads, il titolo è stata la prima cosa ad attirare la mia attenzione proprio perché così simile a quello di una canzone di una delle mie band preferite. 
Poi ho letto la trama e aveva tutti gli elementi che sono solitamente capaci di conquistarmi e me lo sono fatto regalare per il mio compleanno quello stesso anno, nel 2015. 
Esiste anche in italiano con il titolo Resta con me fino all'ultima canzone, ma è arrivato un anno dopo - ma tanto comunque, se anche fossi arrivata tardi, l'avrei letto in lingua originale a prescindere.  



 
Trust Me, I'm Lying di Mary Elizabeth Summer / Believe Me, I'm Lying dei Forever The Sickest Kids

Lo so, anche questo titolo non corrisponde perfettamente ma l'associazione è nata dal fatto che io nel 2015 ho comprato, riconoscendo in libreria lo stesso libro che avevo incrociato su Goodreads, l'edizione italiana (ma poi Newton Compton non ha mai portato il secondo volume in Italia), il cui titolo è la traduzione letterale della canzone dei Forever The Sickest Kids - anche loro risalenti ai miei anni adolescenziali. E poi adoro la contraddizione di entrambi i titoli, mi piace tantissimo.
Confessione? Il libro lo devo ancora leggere. Sì, dal 2015. Ma nonostante questo, sono abbastanza sicura che libro e canzone abbiano ben poco in comune.



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Dal momento che, seppure con solo cinque titoli, questo post è diventato alquanto corposo - e ho pure litigato con l'HTML - direi che per adesso mi fermo qui e, se vi piace, ci rivediamo il prossimo mese con il secondo appuntamento. 
Cheers! :)