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venerdì 29 agosto 2025

[Recensione] "Il ritorno di Rachel Price" di Holly Jackson

Caro libro, so che è una frase cliché trita e ritrita, ma te lo devo dire: il problema non sei tu, ma sono io. Certo, qualche difettuccio ce l'hai pure tu, ma quella nella parte del torto sono io se ci ho messo la "bellezza" di 25 giorni a leggerti. 
 
 
Titolo: Il ritorno di Rachel Price
Titolo originale: The Reappearance of Rachel Price
Autrice: Holly Jackson
Data di uscita: 22 ottobre 2024
Data di uscita originale: 2 aprile 2024
Pagine: 516 (copertina flessibile)
Editore: Rizzoli
Link Amazon: https://amzn.to/49dMwc2

Trama: Luci. Azione. Bugie.
Bel, diciotto anni, ha vissuto tutta la sua vita all'ombra della misteriosa scomparsa di sua madre, Rachel. Sedici anni fa la donna è svanita nel nulla e Bel, l'ultima ad averla vista viva, era troppo piccola per ricordare qualcosa. Quel che è certo è che Rachel non c'è più, presumibilmente morta da anni. Bel vorrebbe solo poter andare avanti, mentre invece il fantasma della madre sembra non volerla proprio lasciare in pace. Quando la famiglia Price dà il consenso a girare un documentario su Rachel, il caso viene riportato alla ribalta. Bel non vede l'ora che le riprese finiscano per poter tornare alla sua vita normale, ma poi accade l' Rachel Price riappare e addio ritorno alla normalità. La storia che Rachel racconta ha dell'incredibile, e infatti Bel non sa se crederle. Ma se sta mentendo, dove è stata per tutti questi anni? E se non fosse davvero chi dice di essere? Una ripresa dopo l'altra, Bel deve scoprire la verità su sua madre e sul perché è tornata. Una storia sconvolgente sulla ricerca della verità e sulla paura di scoprire chi è davvero la tua famiglia...
 
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Ero partita carichissima con questo libro di Holly Jackson che ancora non avevo letto - e nel frattempo ha fatto ora ad uscirne un altro - ma mi sono arenata presto, complici le mattine spese a fare le cure termali e i sonnellini pomeridiani e le uscite con le amiche e mille telefilm. 
 
La prima metà è forse un po' lenta, non mi ha catturata come avrei sperato e il fatto di essermi spoilerata una cosa del finale mi ha rallentata ancora di più, perché ad un certo punto non fremevo più dalla voglia di proseguire. Ma anche Bel ci ha messo del suo per non farmi venire voglia di andare avanti.
 
Il personaggio migliore è forse Rachel - misteriosa, sfuggente e bugiarda, ma anche dolce e compassionevole. Bel è la prima protagonista della Jackson con la quale non riesco ad entrare in empatia - pur provando a capire il contesto e il vissuto da cui partiva, non mettendo in dubbio che certamente sedici anni di assenza senza una valida spiegazione di una madre abbiano il loro considerevole peso, forse proprio perché io sono così legata alla mia spesso non ho tollerato il suo essere così dura, sgradevole e cattiva con Rachel. Ma anche con tutti gli altri in generale, salvo sua cugina Carter. 
 
Comincia davvero ad ingranare nella seconda metà, quando finalmente si capisce che non è solo Rachel ad avere dei segreti, ma anche tutti gli altri membri della famiglia Price - e poi ovviamente ho finito per inviperirmi come una iena quando tutto è venuto alla luce.  
 
Insomma, credevo che l'avrei letto alla stessa velocità con la quale avevo letto quello della Murphy e mi dispiace di aver "sprecato" quasi tutto il mese sullo stesso libro - soprattutto visto che le mie vacanze sono agli sgoccioli. Però, come ho detto, il problema sono stata io e non è stato il libro - è stato solo il momento sbagliato e, se non fossi una persona che si incaponisce così tanto, forse l'avrei messo giù e mi sarei dedicata ad altro, ma non riesco ad iniziare un altro libro se prima non finisco quello che ho in lettura in quel momento. 
 
Sono sicura che con il prossimo della Jasckson andrà meglio - sotto tutti i punti di vista.
 

lunedì 21 luglio 2025

[Recensione] "This Book Kills" di Ravena Guron

Sono sempre indietro come i gamberi e in maniera vergognosa con la challenge di Goodreads, ma spero che l'aver letto questo libro in relativamente poco tempo rispetto ai miei ultimi stardard sblocchi un po' la situazione. 
 
 
Titolo: This Book Kills
Titolo originale: This Book Kills
Autrice: Ravena Guron
Data di uscita: 15 aprile 2025
Data di uscita originale: 5 gennaio 2023
Pagine: 300 (MLOL Edition)
Editore: Rizzoli
Link Amazon: https://amzn.to/4kyAqP3

Trama: Hugh Henry Van Boren, uno degli studenti più popolari e ricchi di un'elitaria high school, viene trovato morto. L'intero collegio è sotto shock e si interroga sull'identità del colpevole. Jess Choudhary è una studentessa borsista del penultimo una sola amica, buoni voti, profilo basso. Come tutti, Jess non ha idea di chi possa essere l'assassino, ma capisce in fretta che, chiunque sia, si aggira tra i corridoi della scuola. Il giorno dopo l'omicidio, Jess riceve un messaggio anonimo che la ringrazia per l'ispirazione, e quando si viene a sapere che Hugh è morto esattamente nello stesso modo di uno dei personaggi di un suo racconto, la ragazza capisce di essere finita suo malgrado al centro delle indagini, non esattamente una posizione di basso profilo. E non è quella la cosa più Jess sa che se non risolve il mistero della morte di Hugh, rischia di ritrovarsi ad avere alla fine qualcosa in comune con lui...
 
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Come ho sperato che questo libro non mi deludesse e per fortuna le mie speranze non sono state infrante - avevo alte aspettative, aspettative che forse erano un po' troppo alte e per questo il libro non si prende il punteggio pieno anche se non saprei puntare il dito esattamente su cosa non gli ha fatto guadagnare le cinque stelline. 
 
Oltre ad essere un mystery thriller, questo libro ha anche tutte le vibes da dark academia - scuola elitaria privata e competitiva isolata nella campagna inglese, frequentata da ricchi bianchi snob che ovviamente neanche vedono la borsista povera dei sobborghi di Londra e di origine indiana. 
 
Ma qui nessuno è come sembra e Jess, da ragazza invisibile con una sola amica, si trova improvvisamente sotto tutti i riflettori quando il ragazzo più popolare della scuola viene trovato morto - e sembra che sia stato ucciso e che l'assassino si sia ispirato ad un racconto scritto da Jess per un compito di scrittura creativa. 
 
Jess però il racconto non l'ha scritto da sola, ma Summer - l'altra borsista ultra-competitiva e sua compagna di scrittura - continua a ad avere atteggiamenti ostili e a fare muro e il migliore amico di Hugh sembra improvvisamente interessato a parlarle e a chiederle cose, la sua compagna di stanza non ha un alibi e, a ben pensarci, forse in tanti avrebbero voluto la morte di Hugh. 
 
Se poi ci mettiamo messaggi anonimi, minacce di morte, società segrete, polizia che sembra più interessata a perdere tempo girando intorno che ad indagare, è ovvio che quindi tocchi a Jess togliersi dai guai e scagionarsi trovando il vero assassino.  
 
 
Sebbene ci siano misteri e domande quasi ad ogni capitolo, ho trovato che la prima parte fosse un po' più lenta ad ingranare - ribadisco, è comunque avvincente e si comincia subito a cercare di tenere traccia degli alibi forniti dai personaggi e a cercare di scovare menzogne in quello che dicono e nel modo in cui si comportano - ma passata la metà e poi con solo cento pagine alla fine diventa impossibile da mettere giù. 
 
A livello di evoluzione di personaggi, quella di Jess è straordinaria - da ragazza che mangia da sola ad un tavolo isolato nel caso non ci sia la sua migliore amica a farle compagnia a ragazza più sicura di sé, determinata e decisa a far sentire la sua voce una volta capita la necessità di aprirsi e fidarsi di qualcuno, espandendo quindi la sua piccola bolla. 
 
I miei sospettati continuavano a cambiare di capitolo in capitolo in questa scuola piena di segreti e pettegolezzi, in cui niente sembra restare privato - tranne l'assassino di Hugh. I pezzi del puzzle ci mettono un po' ad andare al loro posto, ma alla fine lo fanno - anche se, come Jess, ad un certo punto crederete di avere a che fare con due puzzle diversi i cui pezzi non sai a quale immagine appartengano. Continuavano a ripensare gli alibi e a confrontare gli atteggiamenti, fino a quando mi sono focalizzata su una persona anche se mi dicevo che era non poteva essere così - e la rivelazione dell'assassino mi ha colpita come una badilata sui denti esattamente nello stesso momento in cui ha colpito Jess. Specifico che la badilata sui denti non è letterale, ma metaforica. 
 
Mi è piaciuto, avrei forse voluto che mi prendesse un po' più dall'inizio - che mi desse un po' più di background dei personaggi e della scuola. O forse ero io che in quei giorni avevo anche altro per la testa e quindi non riuscivo a concentrarmi a dovere.  
 

mercoledì 23 aprile 2025

[Recensione] "Silent Sister" di Megan Davidhizar

Sono consapevole di essere sparita nuovamente - nel frattempo ho compiuto gli anni, ho festeggiato il mio compleanno almeno tre volte e c'è stata anche Pasqua di mezzo (e potrei aver ripreso due di quei chili che ero riuscita a perdere) e pensavo che avrei letto anche il mondo durante le vacanze e invece...
 
 
Titolo: Silent Sister
Titolo originale: Silent Sister
Autrice: Megan Davidhizar
Data di uscita: 3 settembre 2024
Data di uscita originale: 6 agosto 2024
Pagine: 347 (copertina flessibile)
Editore: Rizzoli
Link Amazon: https://amzn.to/3ErwGj6

Trama: Grace e Maddy, diciotto anni, sono nate a nove mesi di distanza l'una dall'altra e potrebbero essere gemelle, da tanto si somigliano, almeno esteriormente. Perché Grace, la maggiore, è solare e sicura di sé, mentre Maddy è silenziosa e riservata. Durante la gita di fine anno, alla vigilia degli esami per il diploma, le ragazze Grace viene ritrovata ferita e in stato confusionale sul ciglio della strada alle prime luci dell'alba, Maddy invece sembra essere sparita nel nulla. Cosa è accaduto è avvolto nel mistero di quella notte, Grace non ricorda nulla di quei momenti, né dei giorni precedenti trascorsi insieme ai compagni di scuola nell'albergo isolato dal resto del mondo. Con il passare delle ore, però, nella mente della ragazza cominciano ad affiorare dei un lago, la pioggia battente, una specie di grotta e immagini della sorella riversa nell'acqua. Chi è stato a fare loro del male? L'amnesia di Grace è un espediente per nascondere perfino a se stessa la verità? A mano a mano che i ricordi riemergono, questa si delinea sempre più drammatica e inaspettata, tracciando i contorni di una realtà difficile da accettare. 

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Ammetto che mi aspettavo qualcosa di più... sinistro

Resta comunque un mystery thriller in cui ci sono eventi e cose da scoprire e da risolvere, ma diciamo che esperienze pregresse con altri romanzi dalle medesime premesse mi avevano già fatto indovinare alcune cose. 

Il romanzo è raccontato da due punti di vista: quello al presente da Grace, la sorella maggiore che ora soffre di amnesia e non ricorda nulla della settimana della gita e quindi delle circostanze in cui lei e sua sorella Maddy sono scomparse e come solo lei sia stata poi ritrovata; quello al passato da Maddy, che parte da alcuni giorni prima della gita e prosegue poi in avanti, fino al fatidico giorno della scomparsa. 

Certamente scoprire ciò che è successo alle sorelle in quei giorni - e ad una di loro in particolare in seguito - è uno degli aspetti fondamentali della storia, ma ciò che è ancora più importante è invece il rapporto che legava Grace e Maddy. 

Sebbene a separarle fossero solo nove mesi, a distanziarle erano anche molti aspetti del loro carattere: Grace è più popolare, sportiva ed estroversa, piena di amici e feste a cui andare; Maddy è più introversa, ha una sola amica che si sta anche allontanando da lei, ama la poesia e sotto sotto cova una sorta di gelosia e risentimento verso la sorella perché tutti sembrano notare soltanto Grace - persino, o forse soprattutto, quando Maddy è accanto a lei. 

La gelosia e il risentimento di Maddy sono qualcosa che sentiamo direttamente dalla sua voce nei capitoli al passato ambientati in gita - e questi sentimenti covano e covano, alimentati anche da influenze e circostanze esterne. Grace invece al presente scopre di non aver mai conosciuto davvero a fondo sua sorella e che certe cose che invece aveva dato per scontate o aveva comunque attribuito al carattere e alla personalità di Maddy, alla fine erano solo viste con gli occhi di chi non osserva davvero chi gli sta accanto. 

Come dicevo, certe cose le avevo immaginate e indovinate, ma forse non era quello il punto della storia: il vero nocciolo della storia è il legame tra due sorelle, anche quando provano gelosia, risentimento, rabbia e frustrazione nei confronti l'una dell'altra. Sono adolescenti che ancora non sanno chi sono o chi vogliono essere, che ancora non si conoscono, che ancora non hanno imparato ad amarsi e ad accettarsi per quello che sono e che cercano - come facciamo di base poi tutti - quell'approvazione e quell'amore che noi non sappiamo darci negli altri. 

Mi sono rivista molto più in Maddy che in Grace, sia come adolescente che sono stata e sia come adulta che sono ora - e ammetto che nel finale mi sono commossa. Sebbene quindi alcune cose le avessi indovinate/previste e sia stato molto meno da brividi di quanto mi aspettassi perché si concentra più sull'aspetto introspettivo e psicologico che altro, i capitoli scorrono in fretta e veloci perché sono abbastanza brevi e spesso lasciano con una sorta di cliffhanger che spinge il lettore a saperne di più - specialmente passata la metà.
 

martedì 27 febbraio 2024

[Recensione] "Five Survive" di Holly Jackson

Ultima recensione di febbraio, un altro mese che si è salvato solo per il rotto della cuffia - ma di questo ne parleremo nel prossimo recap online tra qualche giorno.
 
 
Titolo: Five Survive
Titolo originale: Five Survive
Autrice: Holly Jackson
Data di uscita: 13 febbraio 2024
Data di uscita originale: 29 novembre 2022
Pagine: 444 (copertina flessibile)
Editore: Rizzoli
Link Amazon: https://amzn.to/3I1Ci1N

Trama: Sei ragazzi in camper viaggiano nella notte verso le agognate vacanze di primavera.
A un tratto, una gomma a terra li costringe a fermarsi, ma quello che sembra un banale incidente di percorso, ben presto si trasforma in un incubo.
Un puntino rosso si muove lungo la fiancata del camper. Un rumore sordo. Odore di benzina. Qualcuno ha sparato al serbatoio.
Là fuori, nell'oscurità, è appostato un cecchino e loro non possono fuggire, né comunicare con l'esterno perché i cellulari non funzionano: il loro aggressore ha messo fuori uso le celle telefoniche e comunica attraverso un walkie talkie appeso allo specchietto del camper.
Ma la scoperta più agghiacciante è capire che non sono vittime casuali: il killer li conosce ed è venuto a cercare proprio uno di loro...
In quelle otto ore che li separano dall'alba, le più lunghe della loro vita, molti segreti verranno svelati e la tensione tra i sei amici raggiungerà livelli fatali. Alla fine di quella lunga notte saranno ancora tutti insieme?

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Siamo lontani dalla complessità del mondo di Pip in Come uccidono le brave ragazze e da tutto ciò che è seguito nei successivi due volumi, ma lo stesso Holly Jackson regala una storia al cardiopalma anche se questa si concentra solo nell'arco di una notte. 


Immaginate le tante agognate vacanze di primavera, ma per raggiungere la meta dovete fare una viaggio di due giorni in un camper con altre cinque persone. E Red in fondo un po' lo sa che è a causa sua se lei e i suoi amici hanno dovuto optare per questo mezzo invece di prendere l'aereo come gli altri loro compagni di classe. La sua migliore amica Maddy si assicura sempre che Red ritrovi ciò che ha perso, che abbia abbastanza da mangiare e che non debba sentirsi in imbarazzo per via della sua situazione economica - e soprattutto sa come camminare sulle uova quando qualcuno nomina la parola "mamma".
 
Insieme a loro il fratello maggiore di Maddy, Oliver, e la sua ragazza Reyna ad interpretare il ruolo di adulti responsabili della situazione e gli amici Simon e Arthur - per cui Red potrebbe anche avere una cotta. 

Il viaggio subisce una brusca battuta di arresto quando perdono il segnale del navigatore e perdono anche l'orientamento e la strada giusta - inoltre una ruota a terra potrebbe non essere così casuale come sembra. Ben presto qualcuno si mette in contatto con loro e li minaccia con un fucile - qualcuno ha un segreto e chiunque sta dall'altra parte del mirino è disposto a tutto purché la persona in questione confessi. 

Non tutti vedranno l'alba di un nuovo giorno. 


Tutta la storia viene vista e narrata dal punto di vista di Red, una protagonista per molti versi alquanto inattendibile - è chiaramente traumatizzata da qualcosa avvenuto nel suo passato, la sua situazione famigliare è tutt'altro che rosea e quindi il lettore è portato a chiedersi fino a che punto si spingerebbe per migliorare le cose, tende a perdere e a dimenticare subito tutto tanto che inizia a condividere un pensiero con il lettore e un attimo dopo il pensiero si è volatilizzato. 

La situazione di panico e terrore che viene a crearsi dentro il camper assomiglia sempre di più ad una pentola a pressione pronta ad esplodere perché è chiaro che non è solo Red a nascondere qualcosa, ma anche tutti gli altri. Inoltre il pericolo non si trova solo fuori nella notte, ma anche all'interno perché con il passare delle ore la vera personalità, i difetti e le brutture di qualcuno iniziano ad emergere e a mettere i ragazzi in allarme. 

Questa di Red è una storia completamente diversa da quella di Pip e ha anche tutto un altro formato di narrazione, ma è lo stesso avvincente e piena di colpi scena e rivelazioni inaspettate. La parte centrale - quella costituita dal cuore della notte - è quella forse più lenta in cui non accade nulla di eclatante, ma quando poi si arrivano a scoprire gli ultimi altarini è un treno in corsa che non si può fermare e il libro diventa qualcosa di impossibile da mettere giù, tanto che lo divorerete in pochissimo tempo. 

Holly Jackson riesce sempre a sorprendere il lettore e a riallacciare tutti i fili della matassa dipanata inizialmente - mi è rimasto stavolta solo un piccolo dubbio, ma in parte ci sta anche che rimanga perché Red non ha la risposta, nessuno gliel'ha mai data e non rimane poi nessuno che gliela possa dare a verità emersa.

Red è una protagonista piena di luci e ombre che forse non farà immediatamente breccia nel cuore del lettore come aveva fatto Pip, ma alla fine si fa voler bene perché è solo una ragazzina divorata dal dolore, dal senso di colpa e dalla vergogna - e i personaggi da odiare qui sono ben altri, ma alla fine avrete in parte delle soddisfazioni.

Per concludere, Holly Jackson è una scrittrice davvero brava in questo genere di romanzo. 

lunedì 29 gennaio 2024

[Recensione] "Una brava ragazza è una ragazza morta" di Holly Jackson

Dovreste aver capito ormai che le mie tempistiche di lettura ormai sono quelle che sono - siamo appena alla fine di gennaio e io ho solo letto due libri e secondo Goodreads sono già indietro di altrettanti due sulla challenge. 

Il libro conclusivo di questa trilogia ci ho messo quattordici giorni a leggerlo, ma non perché non mi stesse prendendo, ma proprio perché in certi giorni non avevo neanche il tempo di aprirlo e leggere una singola riga.


Titolo: Una brava ragazza è una ragazza morta
Titolo originale: As Good As Dead
Serie: A Good Girl's Guide to Murder #3
Autrice: Holly Jackson
Data di uscita: 4 aprile 2023
Data di uscita originale: 5 agosto 2021
Pagine: 560 (copertina flessibile)
Editore: Rizzoli
Link Amazon: https://amzn.to/3Fd8aiu

Trama: Sono passati pochi mesi da quando Pip Fitz-Amobi ha risolto il suo ultimo caso, che ancora le toglie il sonno, ed ecco che si ritrova costretta a indagare di nuovo. Uno stalker le manda continuamente messaggi di velata minaccia, ma ancora una volta la polizia non dà peso alle sue segnalazioni e sceglie di non intervenire. Più che mai Pip sente di non poter contare sulla loro protezione ma è assolutamente determinata a trovare il suo personale nemico. Indagando come ha imparato a fare, non ci mette molto a scoprire delle analogie tra il suo stalker e un serial killer locale responsabile di ben cinque omicidi alcuni anni prima. Stavolta è la sua vita a essere in pericolo, e per salvarsi Pip dovrà lottare come non ha mai fatto prima, scegliendo di percorrere una strada che non avrebbe mai creduto possibile…
 
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Il finale del secondo libro ci aveva lasciati con una Pip che aveva visto la morte veramente da vicino e non solo più tramite podcast di true crime o indagini di crimini passati ritenuti conclusi. La Pip che abbiamo lasciato alla fine del secondo volume è una Pip cambiata, che ora vive con un'oscurità dentro di sé che non sa se è nuova oppure se c'è sempre stata e lei non lo sapeva - la Pip di adesso non riesce a dormire, nasconde delle cose ai suoi genitori e a Ravi, corre per le strade di Little Kilton fino a sfinirsi, cova sempre una rabbia accecante pronta ad esplodere e non sa più cosa sia la normalità. 

Pip crede che per salvare se stessa e la sua vita di una volta ci voglia un nuovo caso, magari qualcosa vicino a Cambridge visto che tra qualche settimana partirà per l'università. Ma sebbene voglia concentrarsi su quello, alla fine a prendere il sopravvento è qualcos'altro - quei messaggi strani che riceveva durante il periodo della scomparsa di Jamie Reynolds ora stanno diventando più frequenti e più violenti. Non solo - sembra proprio che qualcuno passi sempre dalle parti di casa sua per lasciarle "regali" criptici e inquietanti, ma che tutti gli altri scambiano per casualità e incidenti. 

Pip capisce quindi di avere uno stalker e questo stalker si avvicina sempre di più - ma come sempre, come era già successo le due volte precedenti, l'ispettore Hawkins non le crede e Pip capisce che l'unica cosa da fare per tornare alla normalità e salvare se stessa... è salvare se stessa. 


Che viaggio sulle montagne russe che è stato questo volume conclusivo! 

È vero che ha alcune parti un po' ridondanti in cui non accade nulla e l'azione non va avanti, ma mostra anche quanto sia complesso e debilitante il disturbo da stress post-traumatico di cui è rimasta vittima Pip. 

Per il resto sono rimasta sbalordita da come Holly Jackson non abbia lasciato alcun buco di trama, di come ogni filo sia stato tirato a dovere e di come ogni cosa riporti al principio - Andie Bell è ancora tra noi, ha ancora qualcosa da dire e dei segreti da svelare e Pip è l'unica in grado di poterli capire e di poter mettere fine a tutto. Perché Pip è estremamente intelligente e intraprendente, ma non è infallibile - Holly Jackson poteva scegliere di farla tornare indietro sui suoi passi, ma invece ha scelto di far proseguire Pip per la strada che aveva già imboccato alla fine del secondo volume della trilogia e ha anche senso, perché la Pip di adesso non è più la stessa Pip di quando aveva cominciato ad indagare sulla morte di Andie Bell. Troppa acqua è passata sotto i ponti. 

Non tutti approveranno le scelte di Pip in questa conclusione di serie - io stessa più di una volta mi sono domandata cosa avrei fatto se mi fossi trovata nella sua stessa situazione e vorrei dire che avrei scelto diversamente, ma ci sono certe cose che si sente dire, certe rivelazioni, che onestamente mi avrebbero fatto fare la stessa cosa. 

L'ultima parte del romanzo poi è una scossa di adrenalina dietro l'altra, un colpo al cuore ad ogni pagine, lo stomaco in gola ad ogni possibile imprevisto perché puoi pensare a mille cose e calcolare i rischi, ma non puoi prevedere tutto - il diavolo è nei dettagli. 

Ho avuto paura con Pip, ho sofferto con Pip, sono rimasta sconvolta e terrorizzata come lei e mi sono voluta salvare come lei. Ogni storia si chiude con il suo bel fiocco, il cerchio si stringe e alla fine si chiude - il principio è la fine e la fine è il principio. 

Il più bello per me resta il secondo, ma come Holly Jackson dice nei ringraziamenti a fine libro, anche io non avrei saputo immaginare un'altra conclusione per Pip Fitz-Amobi. 

giovedì 3 agosto 2023

[Recensione] "Di cosa sono fatte le ragazze" di Elana K. Arnold

Non potete neanche immaginare da quanto questo libro sia nella mia wishlist di Amazon - forse dalla sua uscita in lingua originale e da quando lessi per la prima volta la recensione entusiasta di una blogger che seguo su Goodreads. 

Ma il cartaceo ha sempre avuto un prezzo proibitivo - su Amazon l'edizione con la mia copertina preferita (che poi è la stessa scelta da Rizzoli) è fissa sui 18 e passa euro. E se pensate che nella versione italiana il libro ha solo 216 pagine e il prezzo si aggira lo stesso sui 15 euro, per me resta comunque un furto. 

E quindi, per fortuna, prima di buttarmi alla cieca e decidere di cedere al ricatto del mercato editoriale, mi è venuto in soccorso l'audiolibro - grazie Vodafone per avermi regalato tre mesi gratuiti di Audible


Titolo: Di cosa sono fatte le ragazze
Titolo originale: What Girls Are Made Of
Autrice: Elana K. Arnold
Data di uscita: 14 febbraio 2023
Data di uscita originale: 1 aprile 2017
Durata: 5H 6Min (Audible Edition)
Editore: Rizzoli
Link Amazon: https://amzn.to/47jpTS6

Trama: Questa non è una storia di zucchero, miele e caramelle. Quando Nina aveva quattordici anni, sua madre le ha detto che l’amore incondizionato non esiste e Nina le ha creduto. Ora ha sedici anni e farebbe qualunque cosa per il ragazzo di cui è innamorata, solo per dimostrare di essere alla sua altezza. Ma quando lui la lascia, Nina si sente perduta. Se non è più la ragazza di Seth, chi è? Di cosa è fatta? Armata solo del suo cuore infranto, Nina cerca di scoprire quali sono le condizioni dell’amore. Al rifugio per animali abbandonati dove fa volontariato, impara che per i cani che aspettano di essere adottati, l’amore arriva solo per i più giovani, sani e docili. Intanto si trova a ripercorrere con la memoria il viaggio in Italia durante il quale la madre l’aveva portata per musei a vedere statue di sante che hanno sopportato torture indicibili in nome della loro devozione al divino. È questo l’amore? Crudo, toccante ed esplicito, questo romanzo esplora senza falsi pudori le fenditure più nascoste della femminilità, e sorprende per la sua dissacrante schiettezza.

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TRIGGER WARNING: aborto, morte di animali, storie di tortura e martirio.


Questo non è un libro che piacerà a tutti, Nina è una protagonista che probabilmente non piacerà a nessuno. Questo libro è schietto, rude, brutale, grafico in ogni suo dettaglio - anche quelli più scabrosi - e brutto e magnifico in ogni suo aspetto. 

 
Nina non crede nell'amore incondizionato perché quando aveva quattordici anni sua madre le ha detto che non esiste - che lei stessa, date le giuste circostanze, avrebbe potuto smettere di amarla da un giorno all'altro. 

E Nina le ha creduto - dopotutto era la sua mamma a dirglielo, no? 

Pertanto, a sedici anni Nina fa di tutto per tenersi stretto il suo ragazzo Seth perché sa che il suo interesse nei suoi confronti è condizionato - è condizionato da quanto riesce a mantenersi bella, è condizionato da quanto riesce a rendersi sfuggente e misteriosa e disposta a concedergli il suo tempo, è condizionato dal fare sesso. In ultima è condizionato anche dal fare sesso senza preservativo e farlo venire dentro di lei, tanto che la prima visita al consultorio per Nina è quasi un trauma: lei vuole solo la prescrizione per la pillola, cosa sono tutti quegli strumenti e quegli esami che vogliono fare su di lei e sul suo corpo? 

Nina vede anche al canile dove fa volontariato - in seguito però ad un atto di bullismo che ha commesso e dove deve trascorrere delle ore di servizio socialmente utile - che l'amore è sottoposto a condizioni: solo i cani più belli e docili vengono adottati, agli altri spetta l'iniezione letale. Lo vede nelle persone che per ragioni egoistiche o meno vengono ad abbandonare lì il loro cane perché non possono più "permettersi" di tenerlo con loro - l'amore ha sempre delle condizioni. 

Eppure, nonostante Nina di fatto si annulli per Seth, lui la lascia. 
Se il suo corpo e la sua anima erano creati per venerarlo, adesso che lui non fa più parte della sua vita allora di cosa è fatta Nina? 


Nina non è scritta per piacere, le sue scelte faranno storcere il naso a chiunque. 

Ma Nina è figlia di due genitori anaffettivi e sempre assenti, di una madre che fin da piccola le ha sempre raccontato storie di sante martiri e vergini devote a Dio e che per questo sono state torturate, mutilate e uccise da uomini terreni che ne bramavano il corpo e le carni. Tutto ciò che sua madre le ha insegnato durante una vacanza a Roma e Firenze sono storie di donne brutalmente assassinate, di uomini che le volevano e che quando non potevano averle allora scagliavano su di loro tutta la loro rabbia - storie di corpi di donne (miti, statue, dipinti, modelli di cera) creati da uomini per gli uomini, quasi i corpi delle donne non fossero mai appartenuti a loro stesse ma sempre a loro. 

Si dice che le ragazze debbano essere fatte di zucchero, miele e caramelle. Che debbano essere sempre miti e docili, inconsapevoli e ingenue riguardo il loro corpo, la loro bellezza e le loro pulsioni, che non debbano mai avere un attimo di sicurezza su loro stesse - che cose come moti di gelosia, rabbia e vendetta non sono qualcosa che si addice loro. 

Nina passa il libro a chiedersi se davvero l'amore incondizionato non esiste e, finalmente dubbiosa di ciò che le disse sua madre, lo chiede anche al suo capo e alla sua collega di lavoro. E sì, forse il vero amore incondizionato è solo quello dei cani verso i loro padroni oppure di chi decide di dedicare la propria esistenza a qualcosa che neanche si può vedere come Dio, ma in generale l'amore è qualcosa che si sceglie - qualcosa che c'è oppure no. Qualcosa che si deve scegliere anche e soprattutto per se stesse e per il proprio corpo - cose disgustose comprese.

Di cosa sono fatte le ragazze è un libro che non risparmia i dettagli, Elana li descrive in tutta la loro crudezza: da un animale che deve essere soppresso ad un rapporto sessuale, da una visita ginecologica ad un ciclo mestruale e ad un aborto. 

La storia di Nina si alterna e si attorciglia con quella delle sante che le raccontava sua madre, con ricordi di una viaggio a Roma dove doveva esserci suo padre e non lei, di sogni e riflessioni continue con protagonisti uccelli e piume e uova - sicuramente condizionati da una vita in cui ha visto sua madre rimanere incinta e poi avere degli aborti. 

Questa non è una storia adatta ai deboli di stomaco e di cuore, non è adatta a chi è già pronto sul podio a giudicare Nina e le sue scelte, non è adatta a chi crede di sapere di cosa siano fatte le ragazze - perché noi siamo fatte di ciò che vogliamo. 

lunedì 29 maggio 2023

[Recensione] "Brave ragazze, cattivo sangue" di Holly Jackson

Credo che questa sarà l'ultima recensione di maggio, non credo di avere il tempo di leggere un altro libro e mettere giù il post che lo riguarda. Mai dire mai, però: se lo leggo allo stesso ritmo con cui ho letto questo...
 
 
Titolo: Brave ragazze, cattivo sangue
Titolo originale: Good Girl, Bad Blood
Serie: A Good Girl's Guide to Murder #2
Autrice: Holly Jackson
Data di uscita: 1 novembre 2022
Data di uscita originale: 30 aprile 2020
Pagine: 431 (copertina flessibile)
Editore: Rizzoli
Link Amazon: https://amzn.to/3AyoJTY

Trama: Pippa Fitz-Amobi è reduce dalle avventure che l’hanno portata alla risoluzione del cold case della morte di Andie Bell. L’indagine è ora raccontata per filo e per segno in un podcast, che sviscera tutti i particolari dell’indagine. Pippa, segnata dagli eventi dell’anno precedente, afferma a gran voce che dopo la scorsa esperienza ha chiuso con il voler fare la detective. Ma improvvisamente il fratello del suo amico Connor sparisce. La polizia non vuole fare nulla a riguardo, e Pippa si ritrova immersa in una nuova indagine, che mai avrebbe immaginato potesse portare a galla segreti tanto loschi. E questa volta, tutti sono in ascolto. Ma riuscirà a trovarlo prima che sia troppo tardi?

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Che ritorno con il botto, questo di Pip Fitz-Amobi! 

La storia riprende praticamente da dove ci eravamo lasciati: ora tutta Little Kilton sa la verità sugli omicidi di Andie e Sal e Pip ha fatto della sua sua ricerca un podcast di successo mentre i veri responsabili degli omicidi dei due ragazzi affrontano il processo. 

Pip era ormai sicura di aver appeso al chiodo i panni dell'investigatrice, ma il fratello maggiore del suo amico Connor è scomparso e la polizia non sembra poi dare molta priorità al caso. Pip non vorrebbe essere coinvolta dopo che ha messo in pericolo se stessa e la sua famiglia l'ultima volta, ma sente che è la cosa giusta da fare e quindi accetta. 

E la scomparsa di Jamie Reynolds non è il solo mistero che cela ancora Little Kilton...


Dopo un inizio piuttosto tranquillo, una volta che poi la storia ingrana comincia ad accelerare e non si ferma più fino al clamoroso climax finale - tanto più che il 75% del libro l'ho letto ieri in una sola seduta perché non riuscivo a staccarmi dalle pagine e dal bisogno di sapere. 

Pip è molto presa da dubbi e confusione: sa che accettare il caso la farebbe diventare una persona che i suoi genitori non vedono di buon occhio e che anche lei non gradisce per niente - o almeno così tenta di convincersi. Ma non sempre la giustizia trionfa, non nei modi in cui vorremmo, e allora la voragine che vive nello stomaco di Pip si trasforma in un urlo colmo di rabbia e risentimento - fossi stata in lei, sarei esplosa molto prima e avrei fatto quello che ha fatto tre provocazioni prima. 

Non per tutti Pip è un'eroina - per molti è una truffatrice, una bugiarda, una manipolatrice, una che si approfitta delle disgrazie altrui per diventare famosa e con una seconda stagione del podcast dedicata a Jamie Reynolds per avere qualche possibilità in più di trovarlo, anche chi una volta era amico pensa che sia soltanto una messinscena per guadagnare fame e soldi. 

E Pip non ci sta più - la brava ragazza sparisce e commette cose che potrebbero avere serie conseguenze. 

Questo secondo volume è stato ancora più avvincente del primo - certi momenti mi hanno fatto venire la pelle d'oca, temevo che dalle ombre spuntasse fuori chissà chi e il mistero (come l'altra volta) non sono riuscita a risolverlo, ma tutto è perfettamente intrecciato e collegato e non resta un singolo buco di trama. 

Non mancano atrocità, violenze, compassione per le persone più inaspettate, Ravi è sempre un cuoricino ed è adorabile con Pip e, forse stavolta più che mai, la nostra protagonista è rimasta traumatizzata dalle sue indagini e dai risvolti che questa ha preso - e, da come si è concluso, penso proprio che nel terzo daremo il benvenuto ad una cattiva ragazza perché quella brava è scomparsa. 

martedì 7 febbraio 2023

[Recensione] "Come uccidono le brave ragazze" di Holly Jackson

Torno prima del previsto - ma sempre in ritardo sulla tabella di marcia secondo Goodreads - perché stavolta mi sono sentita veramente coinvolta a tutto tondo dal libro.


Titolo: Come uccidono le brave ragazze
Titolo originale: A Good Girl's Guide to Murder
Serie: A Good Girl's Guide to Murder #1
Autrice: Holly Jackson
Data di uscita: 26 gennaio 2021
Data di uscita originale: 2 maggio 2019
Durata: 11H 51Min (Audible Edition)
Editore: Rizzoli
Link Amazon: https://amzn.to/3wIEaXx

Trama: Little Kilton, aprile 2012: Andie Bell, una delle ragazze più popolari della scuola, viene uccisa. O meglio, scompare, e il suo corpo non verrà mai ritrovato. L'assassino è Sal Singh, compagno di scuola e amico della vittima: la polizia e tutti in città ne sono convinti. Il suo suicidio a qualche giorno di distanza ha cancellato tutti i dubbi. Ma Pippa Fitz-Amobi, che al tempo dei fatti aveva dodici anni e che ora si prepara a fare domanda per il college, non ne è per niente sicura. Quando sceglie di studiare il caso come tesina di fine anno, comincia a scoprire segreti che qualcuno in città vuole disperatamente che rimangano tali. E se l'assassino fosse davvero ancora là fuori?

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Ormai dovreste sapere che ho una passione per questo genere di romanzi, ma che parecchie volte ne sono anche rimasta delusa - però non è questo il caso. 
 
È ovvio che bisogna prenderli con una certa di dose di sospensione dell'incredulità - mi fanno sempre inarcare le sopracciglia tutte quelle recensioni che parlano di quanto sia inverosimile che un'adolescente riesca a risolvere degli omicidi. Ma va? Certo che è inverosimile, ma è il bello di questo filone della narrativa young adult. 
 
Quello che per Pip inizia come il progetto conclusivo dei suoi anni di superiori - un progetto atto a dimostrare quanto i media abbiano influenzato l'opinione pubblica sul più grande caso che Little Kilton abbia mai visto e a valutare la possibilità che Sal Singh fosse innocente - comincia presto a diventare qualcosa di più. 
 
Ottenendo l'accesso a documenti pubblici come le trascrizioni di interrogatori e parlando con le persone vicine alle vittime cinque anni prima, Pip scopre presto delle incongruenze e più scava nella vita e nelle ombre di Andie Bell e della gente che credeva di conoscere, più la sua ricerca assomiglia sempre di più ad una caccia all'assassino. Perché ormai Pip è convinta che Sal fosse innocente, che sia stato incastrato e che il vero assassino sia ancora in libertà - inoltre i vari messaggi minatori che riceve sia nell'armadietto a scuola che sul cellulare sembrano proprio ammettere implicitamente che Pip abbia ragione e che sia più vicina di quanto pensi. 
 
 
Dopo la slump che mi aveva provocato la narratrice di Loveless di Alice Oseman, con questo libro sono andata molto più spedita - certo, ci ho messo comunque sei giorni, ma due di questi ho lavorato e sono crollata esausta dal sonno una volta a casa e poi mi sono ammalata. Ancora. 
 
L'inizio, pur essendo accattivante fin dalle prime battute perché Pip è capace di coinvolgerti fin da subito, è chiaramente più "smorzato" rispetto ad una seconda parte di romanzo dove le cose prendono un certo ritmo senza più battute d'arresto e vicoli ciechi. 
 
Pip stessa forse è un po' monodimensionale in quanto il suo essere etichettata come "brava ragazza" sembra derivi esclusivamente dall'ottenere il massimo dei voti a scuola, dal pensare sempre ai compiti e dall'avere un buon rapporto con i suoi genitori. Certo, la vediamo passare del tempo con le sue migliori amiche Cara e Lauren e avere dei pigiama party anche con il gruppo di ragazzi loro amici, ma anche in quel caso pensa alla sua ricerca oppure c'è qualcosa in un discorso che le accende un'idea per una pista da seguire. Ma poi la "brava ragazza" scompare sullo sfondo perché Pip ricorre a metodi e stratagemmi che quando non sfociano proprio nell'illegalità vera e propria, vanno comunque a sfiorarne la linea di confine - in questo vediamo Pip al massimo della sua caparbietà, della sua testardaggine e del suo coraggio perché non si tratta più solo di un compito scolastico, ma della ricerca della verità.

Ma una Pip inizialmente monodimensionale non mi è dispiaciuta, in fondo - il focus della storia è Andie Bell e ho adorato la struttura narrativa del romanzo tra i pezzi narrati in terza persona, le trascrizioni delle registrazioni telefoniche e il diario di lavoro di Pip in cui sentivamo in prima persona la sua voce. 

Per me si vede che è scritto da un'autrice inglese e ambientato nella campagna inglese - tutti hanno un modo di esprimersi così... formale, anche gli adolescenti, e forse cadrò anche io nello stereotipo, ma un mystery young adult di stampo americano ha tutto un altro registro. 

Il romanzo per me è ben strutturato - tutti gli indiziati per me erano potenziali assassini, tutti gli angoli di Little Kilton potevano portare alla luce un cadavere e io proprio non ci ero arrivata ad indovinare, soprattutto la seconda parte e quando non indovino e non mi annoio mai, per me è un mystery thriller riuscito e l'ultima ora e mezza di ascolto che ho dovuto rimandare a ieri, l'ho ascoltata completamente rapita. 
 
Ci sono temi pesanti inseriti nella storia, grandi brutture nascoste nelle ombre della vita di Andie e di tutti quelli coinvolti - e per alcuni non si può comunque fare a meno di provare compassione. Non posso dirvi di che si tratta perché sarebbe uno spoiler, ma se ancora non l'avete letto entrateci in punta di piedi.
 
E pur essendo il primo di una serie, comunque funziona benissimo da autoconclusivo.

lunedì 19 luglio 2021

[Recensione] "Blackout" di Dhonielle Clayton, Tiffany D. Jackson, Nic Stone, Angie Thomas, Ashley Woodfolk e Nicola Yoon

Non mi sembra quasi vero di essere di nuovo qui con una recensione vera e propria... il che vuol dire che ho concluso un libro!
 
 
Titolo: Blackout
Titolo originale: Blackout
Autrici: Dhonielle Clayton, Tiffany D. Jackson, Nic Stone, Angie Thomas, Ashley Woodfolk, Nicola Yoon
Data di uscita: 22 giugno 2021
Pagine: 276 (copertina flessibile)
Editore: Rizzoli
Link Amazon: https://amzn.to/3kkKJLa

Trama: Sei coppie, sei storie, di amicizia e di amori vecchi e nuovi. Sei autrici acclamate da pubblico e critica in un romanzo in cui si intrecciano persone e vite, tutte alla ricerca della propria irrinunciabile felicità.

New York, una festa a Brooklyn in un’afosa notte d’estate, un blackout: mentre l’intera città piomba nel buio e nel caos, un’energia diversa comincia a brillare… Un primo incontro. L’amicizia di una vita. Ex fidanzati. E forse l’inizio di qualcosa di nuovo. Quando si spengono le luci, le persone rivelano le loro verità nascoste. Nascono nuovi amori, alcune amicizie si trasformano in qualcos’altro, e nuove possibilità si spalancano davanti a noi.
 
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Questo era proprio il libro di cui avevo bisogno in questo momento - qualcosa di leggero, fresco, romantico senza essere sdolcinato. 
 
Amo i romanzi in cui si vive una New York inaspettata, quegli angoli che conosce solo chi la città la vive e la respira - è stato come immergermi nei libri di Levithan e Cohn, alla scoperta di una New York diversa. 
 
Le autrici di questa raccolta sono tutte donne di colore e i loro protagonisti sono tutti ragazze e ragazzi di colore - protagonisti per una volta di storie di norma riservate solo ai bianchi, per dimostrare che anche loro si innamorano e anche a loro si spezza il cuore e hanno sogni e speranze e aspirazioni. 
 
In questa raccolta ci sono ex-fidanzati che si ritrovano, amicizie che si sviluppano in una nuova e incerta direzione oppure riprendono da dove si erano interrotte, nuovi incontri e nuove conoscenze, dubbi sulle relazioni e sulle priorità. 
 
I giovani protagonisti di queste sei storie sono tutti collegati - e se non si conoscono direttamente, si conoscono tramite amicizie o parentele in comune. 
Personalmente io adoro anche questa cosa dei sei gradi di separazione, così come mi è piaciuta la disquisizione filosofica sulla Nave di Teseo - che mi ha anche ricordato l'ultimo episodio di WandaVision
 
Ci sono storie etero e ci sono storie queer, si parla anche di bullismo e coming out, sogni infranti e identità - il tutto sullo sfondo di una New York al buio che comunque non si ferma mai neanche in questo caso e non si lascia abbattere. 
 
Nato durante il periodo più critico del Covid-19, il blackout di questa New York è la metafora del blackout nelle nostre vite andate in pausa durante i vari lockdown - persi, smarriti, senza più un senso o una direzione in cui andare. Proprio come i nostri protagonisti, che anche al buio devono aggrapparsi a qualcosa o a qualcuno e sono proprio l'amore e la vicinanza - il conforto di una mano stretta nella tua - a riaccendere la luce quando se ne ha più bisogno. E la festa a Brooklyn - meta di tutti i nostri protagonisti - è la metafora della famiglia, della gioia, del ritrovarsi e di essere con le persone con cui dobbiamo stare per essere felici.
 
Questa raccolta è stata proprio ciò di cui avevo bisogno in questo momento ed è perfetta per l'estate - sia che vi stiate rilassando o che, come me, siate in un momento in cui state arrancando con le vostre vite. 
 

martedì 25 giugno 2019

[Chiacchiere] Esce oggi "Sadie" di Courtney Summers per Rizzoli... Come mi sento a riguardo?

Attendevo questo momento da diverso tempo e ora è qui: il giorno in cui un libro di Courtney Summers approda in Italia nelle nostre librerie. 

Ma come mi sento ora che il giorno è giunto?  


Ho pensato a lungo se fare questo post chiacchiericcio o meno - non so, forse per paura di risultare arrogante oppure una lagna perché provo sensazioni contrastanti a riguardo. 

So di non essere l'unica italiana ad aver letto libri di Courtney Summers - io stessa l'ho scoperta tardi perché il primo libro che ha pubblicato, Cracked Up to Be, risale al 2008 e io ho cominciato con Some Girls Are (il cui titolo ha ispirato il nome del mio blog) nel gennaio 2016. 

Anche io sono arrivata tardissimo, con ben otto anni di ritardo. 

Ma poi l'ho amata e in questi tre anni ho recuperato tutto quello che ha scritto e non solo i romanzi, ma anche le storie brevi e il materiale di non-fiction. 

Perciò non dico di essere un'esperta di Courtney Summers perché l'unica esperta di Courtney Summers è la stessa Courtney Summers, ma credo sia normale quando uno scrittore diventa il tuo preferito desiderare che tutto il mondo si accorga del suo talento e allo stesso tempo provare una sorta di "gelosia" e "fastidio". 

Gelosia perché dopo aver letto tutta la sua produzione e averla amata la senti un po' come tua e allo stesso tempo temi che a qualcuno possa non piacere o che qualcuno possa amarla quanto te. 
Fastidio perché ho visto blogger annunciare la sua pubblicazione con toni da "era ora!" sapendo benissimo che prima di Sadie la Summers manco era sul loro radar - e io che invece ho letto tutto quello che ha scritto saprei di cosa parlare. 

Ma siccome sono piccola come blogger e non ho i contatti forse "giusti", le mie email in cui mi proponevo per aiutare in caso di review party o anche solo per spargere la voce sono cadute nel vuoto senza risposta. 
E il mio "fastidio" - forse infantile - deriva proprio dal vedere qualcuno parlarne senza cognizione di causa.


Capisco perché proprio Sadie: l'ultimo libro della Summers ha fatto rumore, la St. Martin's Press ha fatto una campagna marketing incredibile - è stato persino realizzato in audiolibro il podcast all'interno del libro che si intervalla ai capitoli dal punto di vista di Sadie - e ha vinto dei premi. 
Capisco perché la Rizzoli abbia scelto Sadie se proprio un libro della Summers doveva essere pubblicato in Italia. 

Ma il mio timore per la scelta di Sadie deriva dal fatto che è un libro "forte", il più forte che la Summers abbia mai scritto. 

È anche vero che la Summers ha sempre trattato temi forti nei suoi libri - il bullismo, la violenza, la disparità di genere, lo stupro - e che c'è bisogno di libri dai temi forti per scuotere i lettori e far aprire loro gli occhi su quelli che sono problemi per i quali le persone andrebbero educate. 

Però nella Summers c'è stata un'evoluzione in questo senso: tralasciando per un momento Sloane di This Is Not a Test e Eddie di Fall for Anything perché sono diverse in un certo senso, Parker di Cracked Up to Be e Regina di Some Girls Are e Romy di All the Rage sono tutte legate da un filo che le unisce - e quel filo ha portato a Sadie. 

Quindi il mio timore è questo principalmente: ho paura che i lettori italiani non siano abbastanza coraggiosi per affrontare Sadie e capirla senza aver conosciuto tutte le "ragazze Summers" che ci sono state prima di lei. 
Il mio timore è che quindi la Summers passi in sordina, che non le venga riconosciuto il merito di aver scritto un libro così potente nel decimo anniversario della sua carriera. 


Non fatevi intimorire dai contenuti del libro, ma acquistate e leggete e amate Sadie - sia il romanzo che la sua protagonista.
Forse allora la Rizzoli vi farà conoscere anche le ragazze che hanno portato a lei - tutte ragazze che vi entreranno sottopelle e non se ne andranno mai più. 

Lasciatevi conquistare dalla penna di Courtney Summers, dal suo modo di evocare le peggiori paure senza mai esplicitarle davvero, dal suo modo di farvi vivere quello che sta affrontando la protagonista prendendovi allo stomaco, dal suo modo di farvi amare ragazze complicate e non sempre gradevoli. 

Quella di Sadie è una storia che non dimenticherete mai, a cui ripenserete anche negli anni a venire e sempre con la pelle d'oca. 


Quindi, nonostante la mia "gelosia" e il mio "fastidio", sono felice che anche i lettori italiani possano scoprire quanto è talentuosa questa autrice - io stessa non mancherò di acquistare il romanzo in italiano per rileggerlo e si sa che io non rileggo quasi mai. 

Dunque ora andate - in una libreria fisica oppure virtuale - e rendetemi fiera.

martedì 25 dicembre 2018

[Recensione] "Canto di Natale" di Charles Dickens

Eeeee... buon Natale! 

Sì, sono qui anche oggi - con un post programmato, si capisce - e so anche che dopo il libro della Downham avrei dovuto leggere Tiger Lily della Anderson, ma poi ieri era la Vigilia e quale scusa migliore per anticipare la lettura del Canto di Natale?


Titolo: Canto di Natale
Titolo originale: A Christmas Carol
Autore: Charles Dickens
Data di uscita: 26 ottobre 2017
Data di uscita originale: 19 dicembre 1843
Pagine: 162 (copertina flessibile)
Editore: Rizzoli
Collana: Classici BUR Deluxe
Link Amazon: https://amzn.to/2Ckv8Vo

Trama: Una grande storia sulla possibilità di cambiare il proprio destino. Una riflessione sull'equilibrio difficile fra il presente, il passato e il futuro. Una denuncia dello sfruttamento minorile e dell'analfabetismo. Ma soprattutto una favola, una delle più commoventi che siano mai state scritte. Protagonista è il vecchio e tirchio finanziere Ebenezer Scrooge - personaggio che servirà da modello per il Paperon de' Paperoni disneyano - che nella notte di Natale viene visitato da tre spettri. Lo indurranno a un cambiamento radicale, a una conversione che farà di lui uno dei più grandi personaggi letterari di tutti i tempi. Questo piccolo, amatissimo libro è un un'opera immortale, capace di mantenere inalterata nel tempo la fragranza della propria magia e del proprio spirito. Lo spirito del Natale, dell'infanzia, di ciò che è buono e rassicurante, ma anche prezioso abbastanza da volerlo proteggere a ogni costo.

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Cosa posso dirvi io che non sia stato ampiamente già detto sul libro di Dickens?

Per me si è trattata della prima volta in quanto a lettura ma, se avete letto il WWW Wednesday della settimana scorsa, quella del Canto di Natale è una storia che mi era già nota grazie all'universo Disney sin da quando era una bambina. 

Dickens grazie alla sua scrittura ci immerge nel freddo rigido e intenso di un Natale nella Londra vittoriana, grazie alla sua scrittura possiamo sentire la temperatura glaciale sulla pelle e gli odori di ciò che ci circonda e di ciò che ci viene messo davanti. 

Dickens ci fa vivere una notte particolare insieme a Scrooge, che prima viene visitato dal fantasma del suo socio morto sette anni prima e da tre spiriti dopo: quello del Natale passato, quello del Natale presente, quello del Natale futuro. 
E Scrooge è un uomo avido e arido, che disprezza il Natale e tutti coloro che lo festeggiano e che a causa delle festività gli fanno perdere guadagni. 

Eppure una volta non era così, perché prima che si lasciasse corrompere dall'avidità e si facesse ghermire dall'idolo della ricchezza e del denaro aveva dei rapporti con le altre persone persone e lui stesso era capace di farsi contagiare dalla magia del Natale - riconoscendo negli altri qualcosa di apprezzabile e di valore che invece è lui stesso ora a negare come capo del suo dipendente e come persona in generale. 

E con ogni spirito che viene a fargli visita e che lo porta in giro per mostrargli tutto quello che è sempre stato troppo cieco per vedere, Scrooge impara una lezione: il suo cuore torna ad emozionarsi nel passato, la sua coscienza si risveglia nel presente, la sua anima si tormenta per quello che potrebbe essere il suo futuro se non cambia la sua vita. 

Il cambiamento repentino della personalità di Scrooge è qualcosa che normalmente in altri libri mi dà fastidio - l'uomo orco che improvvisamente diventa amorevole e generoso. 
Ma forse è la storia, forse è il periodo, eppure qui non mi è affatto dispiaciuto e anzi, vi dirò la verità, arrivata all'ultima pagina mi sono pure un po' commossa - chiamatelo miracolo di Natale, se vi va. 
E poi era impossibile non farlo con le illustrazioni stupende di questa edizione della BUR. 

lunedì 19 novembre 2018

[Recensione] "Canzoni senza musica" di Andrea Valente

Un buon inizio di settimana, miei cari lettori! 

Quella che seguirà sarà, assai incredibilmente, forse la recensione più corta che io abbia mai scritto - d'altronde non può essere altrimenti visto che non è possibile scendere nel dettaglio trattandosi di trenta racconti. 

Confesso che mi era quasi sorta la voglia di inserire il libro in un prossimo appuntamento del BRT, ma dopo vari ripensamenti sono andata sul "classico".


Titolo: Canzoni senza musica
Autore: Andrea Valente
Data di uscita: 13 marzo 2018
Pagine: 140 (copertina rigida)
Editore: Rizzoli
Link Amazon: https://amzn.to/2DBAOfz

Trama: Tre amici che anno dopo anno si incontrano nel bar in cui si sono conosciuti il primo giorno di liceo, per scattare una foto che celebri il loro legame nonostante gli inciampi della vita; un ragazzo che come in una vecchia tradizione indiana eredita da un anziano amico appena morto un eccezionale talento per il liscio; una ragazza che dalla finestra della sua classe sogna il mondo oltre alberi, case e confini... Andrea Valente ritorna con trenta storie sospese tra sogno e realtà, che parlano di amicizia, primi amori ed eterne passioni, senza mai dimenticare i colori caldi del sorriso.


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Ammetto che sono stata un po' superficiale nel leggere la trama all'inizio - visti i miei trascorsi e le mie preferenze di lettura, come ho visto le parole "anno dopo anno" e "liceo" mi sono fatta questi mille castelli in aria di incontri e rimpatriate malinconiche e cose che forse si vedono solo nei film americani e ho finito con il tralasciare il resto, scoprendo poi di essermi lanciata nel buio. 

Invece quella è solo una delle storie che compongono il libro - e cara Rizzoli, te lo devo dire, per un volumetto di così poche pagine e scritto in grande con tanti spazi bianchi, 15€ di copertina sono un furto. 

Comunque. 

Sono trenta storie diverse: alcune più serie, altre mi hanno strappato una risata, alcune mescolano Medioevo e personalità illustri della storia e della letteratura e dell'arte con la tecnologia moderna, altre sono ai limiti dell'assurdo e del surreale tanto da sembrare - o essere? - voli pindarici. 

Credo che ognuno possa trovare qualcosa di sé in almeno un racconto perché si parla di scuola, primi amori, occasioni mancate, fantasia, crescita, aspirazioni e sogni, affermazione di sé e incertezza nel trovare la propria strada, scelte, famiglia, amicizia. 

Sono conscia che forse non piacerà a tutti - sia per il fatto che non tutti amano i racconti e che io stessa sono rimasta stranita a volte con un paio di loro, ma quello che dà il via alla trama che leggete sopra - "I tre della foto" - è stato il mio preferito e quelle 3-4 pagine sono state capaci di farmi venire i brividi lungo la schiena. 

Le volte che mi è capitato di fare qualcosa per l'ultima volta, se solo avessi saputo che sarebbe stata l'ultima volta, probabilmente avrei fatto in modo che non fosse davvero l'ultima volta.