Direi di cominciare annunciando al mondo che nel corso delle ultime 15-20 pagine piangevo a dirotto.
Bene, l'ho detto.
Bene, l'ho detto.
Titolo: Skyscraping
Autrice: Cordelia Jensen
Data di uscita: 2 giugno 2015
Pagine: 352 (copertina rigida)
Editore: Philomel Books
Link Amazon: https://amzn.to/2Bn29zS
Trama [tradotta da me]: È il 1993 a New York e Mira si trova all'inizio di tutto: dell'ultimo anno, del ruolo di editor dell'annuario scolastico, di un futuro pieno di possibilità. Ma quando scopre suo padre con il suo amante, tutto quello che Mira credeva di conoscere riguardo alla sua famiglia va in frantumi. E il suo orientamento sessuale non è l'unica cosa che lui ha tenuto nascosto.
Nel corso di un anno tumultuoso, Mira comincia a smascherare tutte le bugie che hanno mantenuto la sua famiglia fino a quel momento intatta e, facendolo, si trova a mettere in discussione tutto ciò che l'ha resa così com'è.
Ma quando diverse sfide dalle serie conseguenze minacciano di distruggere la sua famiglia in maniera irreparabile, Mira deve capire come superare un passato incerto - e come perdonare - prima che sia troppo tardi.
Non ricordo come ho scoperto questo libro - probabilmente sempre grazie ai suggerimenti di Goodreads e con la cover poi è stato amore a prima vista.
Ammetto che il fatto che sia scritto in versi all'inizio mi aveva frenata - non ho mai avuto un buon rapporto con la poesia da che ho memoria.
Ma ho deciso comunque di buttarmi.
Siamo a New York nell'autunno del 1993.
Mira - diminutivo di Miranda - sta per iniziare il suo ultimo anno alle superiori e ha grandi progetti. Per cominciare, fa parte del gruppo di seniors che fanno da mentori a quelli del primo anno, poi è diventata la responsabile dell'annuario scolastico e deve decidere dove fare domanda per il college - magari alla Columbia, dove insegna suo padre.
Mira ama New York, ma ama di più l'astronomia e le stelle - difficili da vedere a Manhattan, dove le uniche stelle che si possono vedere sono quelle date dalle finestre illuminate dei grattacieli che non si spengono mai.
È una vita tranquilla, quella di Mira - la più attenta alle regole tra i suoi amici Chloe e Dylan e con due genitori creativi, anche se Mira si sente più legata al padre perché la madre spesso sta via molto tempo per i suoi viaggi d'arte.
Tutto crolla quando un giorno Mira torna a casa da scuola e scopre suo padre a letto con un uomo. Quello che credeva di sapere sulla sua famiglia improvvisamente le appare tutto come una menzogna e il rapporto tra i suoi genitori le sembra più falso che mai.
Mira si chiude in se stessa, allontana i suoi famigliari e non riesce a dire niente ai suoi amici e il suo rendimento scolastico ne risente perché non sa più chi è, perché non vede più lo scopo di nulla - se non quello di lasciare New York per un posto in cui possa davvero vedere le stelle.
Ma non è solo la natura del loro matrimonio che i suoi genitori hanno tenuto nascosto a lei e a sua sorella April: il loro padre è malato e la malattia avanza più rapidamente di quanto riescano ad accettare, senza neanche avere il tempo di adattarsi al cambiamento di quella che Mira fatica a vedere ancora come famiglia.
Può Mira perdonare le bugie prima che sia troppo tardi?
Come ho detto, Skyscraping è scritto in versi.
Forse, secondo alcuni, non è vera poesia perché a volte va a capo dopo poche parole ma le frasi a volte secche di Mira assomigliano più ad un flusso di coscienza che ci porta a sentire tutto quello che prova lei.
Spesso non fanno rima, a volte il suono delle parole fa una rima baciata e a volte fa una rima alternata, a volte spazia lungo la pagine.
E, assecondando l'amore di Mira per l'astronomia - che entra spesso nei versi come paragone con la sua vita famigliare, ci sono due "capitoletti" scritti in forma di luna piena oppure di stella.
Pur non avendo ancora visto il film sebbene all'epoca mi fossi informata con cura perché nel cast ci sono tanti attori che mi piacciono, con alcune descrizioni Skyscraping mi ha ricordato moltissimo The Normal Heart.
Siamo all'inizio degli anni '90, quando non era possibile tenere sotto controllo HIV e AIDS come adesso e quando si facevano le parate per sensibilizzare la gente e perché chi era malato e la sua famiglia non venissero lasciati soli.
Quando vedevi il corpo di chi amavi, di chi una volta era così forte rimpicciolirsi sempre di più. Quando il sistema immunitario andava in pezzi, quando da HIV positivo diventava AIDS, quando sopraggiungevano le lesioni sinonimo del sarcoma di Kaposi, quando la morfina era l'unico palliativo.
Ho sentito gli anni '90 anche grazie a tutti i riferimenti di ciò che era nuovo e di ciò che era popolare all'epoca, sebbene io ne abbia vissuta solo una piccola parte dal momento che nel '93 avevo quattro anni.
Skyscraping è la storia di come Mira capisce che la forma di una famiglia può cambiare, essere mutevole pur restando forte e salda nei momenti di difficoltà.
Di come i segreti e le bugie che diciamo per "proteggere" forse sono quelli che finiscono per fare più male a noi stessi alla fine. Di come il silenzio allontana. Di come i veri amici ti stanno accanto anche quando sanno che non sei stata sincera fin dall'inizio.
Di come la nostra identità a volte è confusa ed è la famiglia quella che ti riporta a casa.
E ho pianto quando mi sono identificata in Mira, quando si rende conto del tempo perso e sprecato stando lontana dalla sua famiglia invece di cercare di averne il più possibile - perché il tempo tendiamo a darlo sempre per scontato.
E quando perdi un famigliare per una malattia, credo sia inevitabile finire con l'avere questi rimpianti. E ho pianto quando ho rivisto me stessa in quei rimpianti.
La scrittura in versi non è per tutti, ma questa non è stata affatto difficile da seguire. Non va in profondità nelle questioni mediche perché il focus di Mira è su se stessa e sulla sua famiglia - e anche perché il modo in cui è narrata la storia non lo permette.
Skyscraping è costituito da frasi spesso brevi e secche, ma potenti. I flussi di coscienza di Mira catturano il lettore con la loro rabbia e il loro dolore perché quello con suo padre è il rapporto più sviluppato ed è incredibilmente reale.
E niente, ora vado a singhiozzare un altro po'.
Autrice: Cordelia Jensen
Data di uscita: 2 giugno 2015
Pagine: 352 (copertina rigida)
Editore: Philomel Books
Link Amazon: https://amzn.to/2Bn29zS
Trama [tradotta da me]: È il 1993 a New York e Mira si trova all'inizio di tutto: dell'ultimo anno, del ruolo di editor dell'annuario scolastico, di un futuro pieno di possibilità. Ma quando scopre suo padre con il suo amante, tutto quello che Mira credeva di conoscere riguardo alla sua famiglia va in frantumi. E il suo orientamento sessuale non è l'unica cosa che lui ha tenuto nascosto.
Nel corso di un anno tumultuoso, Mira comincia a smascherare tutte le bugie che hanno mantenuto la sua famiglia fino a quel momento intatta e, facendolo, si trova a mettere in discussione tutto ciò che l'ha resa così com'è.
Ma quando diverse sfide dalle serie conseguenze minacciano di distruggere la sua famiglia in maniera irreparabile, Mira deve capire come superare un passato incerto - e come perdonare - prima che sia troppo tardi.
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Non ricordo come ho scoperto questo libro - probabilmente sempre grazie ai suggerimenti di Goodreads e con la cover poi è stato amore a prima vista.
Ammetto che il fatto che sia scritto in versi all'inizio mi aveva frenata - non ho mai avuto un buon rapporto con la poesia da che ho memoria.
Ma ho deciso comunque di buttarmi.
Siamo a New York nell'autunno del 1993.
Mira - diminutivo di Miranda - sta per iniziare il suo ultimo anno alle superiori e ha grandi progetti. Per cominciare, fa parte del gruppo di seniors che fanno da mentori a quelli del primo anno, poi è diventata la responsabile dell'annuario scolastico e deve decidere dove fare domanda per il college - magari alla Columbia, dove insegna suo padre.
Mira ama New York, ma ama di più l'astronomia e le stelle - difficili da vedere a Manhattan, dove le uniche stelle che si possono vedere sono quelle date dalle finestre illuminate dei grattacieli che non si spengono mai.
È una vita tranquilla, quella di Mira - la più attenta alle regole tra i suoi amici Chloe e Dylan e con due genitori creativi, anche se Mira si sente più legata al padre perché la madre spesso sta via molto tempo per i suoi viaggi d'arte.
Tutto crolla quando un giorno Mira torna a casa da scuola e scopre suo padre a letto con un uomo. Quello che credeva di sapere sulla sua famiglia improvvisamente le appare tutto come una menzogna e il rapporto tra i suoi genitori le sembra più falso che mai.
Mira si chiude in se stessa, allontana i suoi famigliari e non riesce a dire niente ai suoi amici e il suo rendimento scolastico ne risente perché non sa più chi è, perché non vede più lo scopo di nulla - se non quello di lasciare New York per un posto in cui possa davvero vedere le stelle.
Ma non è solo la natura del loro matrimonio che i suoi genitori hanno tenuto nascosto a lei e a sua sorella April: il loro padre è malato e la malattia avanza più rapidamente di quanto riescano ad accettare, senza neanche avere il tempo di adattarsi al cambiamento di quella che Mira fatica a vedere ancora come famiglia.
Può Mira perdonare le bugie prima che sia troppo tardi?
Come ho detto, Skyscraping è scritto in versi.
Forse, secondo alcuni, non è vera poesia perché a volte va a capo dopo poche parole ma le frasi a volte secche di Mira assomigliano più ad un flusso di coscienza che ci porta a sentire tutto quello che prova lei.
Spesso non fanno rima, a volte il suono delle parole fa una rima baciata e a volte fa una rima alternata, a volte spazia lungo la pagine.
E, assecondando l'amore di Mira per l'astronomia - che entra spesso nei versi come paragone con la sua vita famigliare, ci sono due "capitoletti" scritti in forma di luna piena oppure di stella.
Pur non avendo ancora visto il film sebbene all'epoca mi fossi informata con cura perché nel cast ci sono tanti attori che mi piacciono, con alcune descrizioni Skyscraping mi ha ricordato moltissimo The Normal Heart.
Siamo all'inizio degli anni '90, quando non era possibile tenere sotto controllo HIV e AIDS come adesso e quando si facevano le parate per sensibilizzare la gente e perché chi era malato e la sua famiglia non venissero lasciati soli.
Quando vedevi il corpo di chi amavi, di chi una volta era così forte rimpicciolirsi sempre di più. Quando il sistema immunitario andava in pezzi, quando da HIV positivo diventava AIDS, quando sopraggiungevano le lesioni sinonimo del sarcoma di Kaposi, quando la morfina era l'unico palliativo.
Ho sentito gli anni '90 anche grazie a tutti i riferimenti di ciò che era nuovo e di ciò che era popolare all'epoca, sebbene io ne abbia vissuta solo una piccola parte dal momento che nel '93 avevo quattro anni.
Skyscraping è la storia di come Mira capisce che la forma di una famiglia può cambiare, essere mutevole pur restando forte e salda nei momenti di difficoltà.
Di come i segreti e le bugie che diciamo per "proteggere" forse sono quelli che finiscono per fare più male a noi stessi alla fine. Di come il silenzio allontana. Di come i veri amici ti stanno accanto anche quando sanno che non sei stata sincera fin dall'inizio.
Di come la nostra identità a volte è confusa ed è la famiglia quella che ti riporta a casa.
E ho pianto quando mi sono identificata in Mira, quando si rende conto del tempo perso e sprecato stando lontana dalla sua famiglia invece di cercare di averne il più possibile - perché il tempo tendiamo a darlo sempre per scontato.
E quando perdi un famigliare per una malattia, credo sia inevitabile finire con l'avere questi rimpianti. E ho pianto quando ho rivisto me stessa in quei rimpianti.
La scrittura in versi non è per tutti, ma questa non è stata affatto difficile da seguire. Non va in profondità nelle questioni mediche perché il focus di Mira è su se stessa e sulla sua famiglia - e anche perché il modo in cui è narrata la storia non lo permette.
Skyscraping è costituito da frasi spesso brevi e secche, ma potenti. I flussi di coscienza di Mira catturano il lettore con la loro rabbia e il loro dolore perché quello con suo padre è il rapporto più sviluppato ed è incredibilmente reale.
E niente, ora vado a singhiozzare un altro po'.
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