lunedì 19 novembre 2018

[Recensione] "Canzoni senza musica" di Andrea Valente

Un buon inizio di settimana, miei cari lettori! 

Quella che seguirà sarà, assai incredibilmente, forse la recensione più corta che io abbia mai scritto - d'altronde non può essere altrimenti visto che non è possibile scendere nel dettaglio trattandosi di trenta racconti. 

Confesso che mi era quasi sorta la voglia di inserire il libro in un prossimo appuntamento del BRT, ma dopo vari ripensamenti sono andata sul "classico".


Titolo: Canzoni senza musica
Autore: Andrea Valente
Data di uscita: 13 marzo 2018
Pagine: 140 (copertina rigida)
Editore: Rizzoli
Link Amazon: https://amzn.to/2DBAOfz

Trama: Tre amici che anno dopo anno si incontrano nel bar in cui si sono conosciuti il primo giorno di liceo, per scattare una foto che celebri il loro legame nonostante gli inciampi della vita; un ragazzo che come in una vecchia tradizione indiana eredita da un anziano amico appena morto un eccezionale talento per il liscio; una ragazza che dalla finestra della sua classe sogna il mondo oltre alberi, case e confini... Andrea Valente ritorna con trenta storie sospese tra sogno e realtà, che parlano di amicizia, primi amori ed eterne passioni, senza mai dimenticare i colori caldi del sorriso.


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Ammetto che sono stata un po' superficiale nel leggere la trama all'inizio - visti i miei trascorsi e le mie preferenze di lettura, come ho visto le parole "anno dopo anno" e "liceo" mi sono fatta questi mille castelli in aria di incontri e rimpatriate malinconiche e cose che forse si vedono solo nei film americani e ho finito con il tralasciare il resto, scoprendo poi di essermi lanciata nel buio. 

Invece quella è solo una delle storie che compongono il libro - e cara Rizzoli, te lo devo dire, per un volumetto di così poche pagine e scritto in grande con tanti spazi bianchi, 15€ di copertina sono un furto. 

Comunque. 

Sono trenta storie diverse: alcune più serie, altre mi hanno strappato una risata, alcune mescolano Medioevo e personalità illustri della storia e della letteratura e dell'arte con la tecnologia moderna, altre sono ai limiti dell'assurdo e del surreale tanto da sembrare - o essere? - voli pindarici. 

Credo che ognuno possa trovare qualcosa di sé in almeno un racconto perché si parla di scuola, primi amori, occasioni mancate, fantasia, crescita, aspirazioni e sogni, affermazione di sé e incertezza nel trovare la propria strada, scelte, famiglia, amicizia. 

Sono conscia che forse non piacerà a tutti - sia per il fatto che non tutti amano i racconti e che io stessa sono rimasta stranita a volte con un paio di loro, ma quello che dà il via alla trama che leggete sopra - "I tre della foto" - è stato il mio preferito e quelle 3-4 pagine sono state capaci di farmi venire i brividi lungo la schiena. 

Le volte che mi è capitato di fare qualcosa per l'ultima volta, se solo avessi saputo che sarebbe stata l'ultima volta, probabilmente avrei fatto in modo che non fosse davvero l'ultima volta.

6 commenti:

  1. Non fa per me, mi sa, ma il titolo è bellissimo!

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    1. Infatti è stato proprio il titolo a "fregarmi" in primis!

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  2. non è facile trovare raccolte di racconti che colpiscano e il prezzo se incide così fa riflettere

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    1. Quello dei racconti poi non è neanche particolarmente il mio genere.

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  3. Non sono una fan dei racconti, anche se di tanto in tanto li leggo. Ma non credo che questo faccia per me, e sì, sono pure tirchia, quindi il prezzo incide anche sulla mia scelta. Ma sono contenta che, nonostante il lancio nel buio, non si sia rivelata una lettura da buttar via!

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    1. No, ha avuto i suoi aspetti positivi però ritengo che il prezzo sia esagerato.

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