giovedì 25 ottobre 2018

BRT: Breve Riassunto della Trama #7

Settimo appuntamento con questa rubrica inventata da me e se siete nuovi di queste parti oppure vi siete sempre persi questa rubrica perché a prima vista la credevate una carrellata delle nuove uscite, potete leggere la divertente(?) origine del suo titolo QUI.

BRT: Breve Riassunto della Trama è una rubrica inventata da me a cadenza assolutamente casuale nella quale, a gruppi di tre o cinque, vi offro la mia opinione su quei libri a cui non ho dedicato un post di recensione sul blog.

Complice la notte di Katie McGarry

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Questa novella si colloca dopo Oltre i limiti (recensione) e poco prima di Un'estate contro (recensione). 
Questa novella parla di Lila, la migliore amica di Echo, e di Lincoln, il ragazzo che Lila ha conosciuto al funerale del fratello di Echo e che ha consolato perché in lutto - anche Lincoln aveva perso il fratello Josh, nella stessa unità di Aires, in missione in Afghanistan. Da quel momento di vicinanza, nasce una corrispondenza epistolare in vecchio stile fatta di vere lettere scritte a mano e di attesa spasmodica tra una missiva e l'altra. Lila e Lincoln diventano amici, si confidano pensieri e problemi che non riescono dire ad altri e due anni dopo quell'amicizia forse significa qualcosa di più, forse ha assunto una nuova sfumatura. Ma Lila scopre che Lincoln le ha mentito su una cosa e Lincoln non esita a guidare per dieci ore pur di spiegare tutto a Lila di persona. 
Lila mi era piaciuta in Oltre i limiti, era l'amica che difendeva a spada tratta Echo dai pettegolezzi e dalle malignità mentre qui vediamo il suo lato più fragile e spaventato - le cose stanno cambiando, il liceo è finito e lei dal Kentucky sta per trasferirsi in Florida da sola lontana da tutti i suoi affetti. 
Lincoln invece ha fatto un casino e ora deve studiare un piano per sistemare le cose a casa, con Lila e soprattutto con la sua vita e deve farlo smettendo di fuggire.
Complice la notte è una novella di neanche un centinaio di pagine, ovviamente non approfondisce tantissimo ma è comunque molto carina: parla delle amicizie e della relazioni che cambiano, della paura di diventare adulti e di affrontare le proprie paure stando in piedi da soli - ma con qualcuno che ti sostiene lungo il cammino e ti incoraggia a riprendere in mano la tua vita si può affrontare tutto a testa alta.


Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller

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Ne tocca tanti di temi, Morte di un commesso viaggiatore
Temi che sono figli del loro tempo ma che, allo stesso tempo, risultano dolorosamente attuali. 
Willy Loman è un uomo che fa lo stesso mestiere da decenni - un mestiere che una volta forse aveva prestigio, ma che con il passare del tempo ha perso valore. Lui stesso si attribuisce un valore che non ha, attribuisce specialmente al figlio maggiore pregi e capacità e talenti che Biff non ha - o che comunque non ha voglia di coltivare perché non sono adatti alla vita che vuole vivere. Willy Loman è sempre stato un uomo invidioso del successo altrui e quella stessa invidia l'ha portato ad elevarsi da solo su un piedistallo, tenendo gli occhi chiusi davanti alla realtà - realtà che però adesso non vuole più essere ignorata e gli sta facendo perdere il senno. 
Quello della famiglia Loman è una rapporto controverso e mancante di comunicazione, in cui serpeggia anche una certa ipocrisia. Nonostante si vogliano comunque bene, padre e figlio non riescono a comunicare - entrambi si sono sempre visti con occhi che volevano vedere quello che volevano vedere: il figlio vedeva il padre come l'eroe che tutto può e nulla sbaglia, ma proprio un peccato del padre aprirà gli occhi a Biff sulla realtà e il padre ha sempre visto il figlio come uno che avrebbe avuto successo, uno che sarebbe stato famoso in tutta l'America e il cambiamento del rapporto tra i due lo destabilizza, facendogli sembrare il figlio un vagabondo inconcludente. 
Il teatro messo in scena da Miller mostra al lettore le luci e le ombre del sogno americano - quello che in realtà solo pochi riescono davvero a coronare. Ma non si tratta solo del sogno americano, quanto invece di qualcosa che possiamo condividere tutti: le nostre ambizioni, le nostre frustrazioni quando i sogni non si avverano, il desiderio di qualcosa di più - successo, soldi, fama, affetto, riconoscimento. Sono tutti personaggi fallaci, ma sono anche fin troppo veri - e in quel Biff forse mi sono riconosciuta un po' troppo e io stessa avrei voluto prendere Willy Loman per le spalle e gridargli di smettere di parlare per una volta e ascoltare davvero quello che il figlio voleva dirgli. 
E siccome è stata ispirata da quest'opera, consiglio l'ascolto della canzone Life of a Salesman degli Yellowcard del 2003 - di cui comunque avevo già parlato QUI.


How to Speak Cat di Aline Alexander Newman & Gary Weitzman

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Quando ho visto questo titolo disponibile su NetGalley non ho davvero potuto fare a meno di richiederlo - e li ringrazio per avermi accontentata. 
Ormai credo sia noto a tutti che io sono un'amante dei gatti: abitando in campagna ne ho sempre avuti tanti in giardino che venivano a cercare da mangiare e, a parte due o tre che erano particolarmente amichevoli, quelli che davvero hanno fatto di casa mia la loro casa (ma facendo da portinaia per quando volevano/vogliono uscire) sono solo tre - i miei amati Lancillotto e Cico e ora la mia piccola Alaska. Quindi tecnicamente non avrei avuto bisogno di questo libro perché io so già "parlare" gattese: ricordo cosa piaceva a Lancillotto e cosa Cico permetteva solo a me di fare e riconosco benissimo quando Alaska è arrabbiata oppure ha voglia di giocare, quando è il momento in cui concede le coccole e quando invece "ora però togli quella mano altrimenti te la stacco a morsi" - sempre amorevole lei. 
Questa è una guida per i lettori pensata per i lettori più giovani oppure per chi è alle prime armi con un gatto o sta pensando di prenderne uno - un gattino specialmente, se si ha intenzione di "addestrarlo" un po'. Auguri per quello. 
Questa guida spiega come leggere il linguaggio corporeo del gatto - dai baffi alle orecchie, dalla coda allo sguardo. Ma bisogna sempre tenere a mente che ogni gatto ha la propria personalità e solo l'esperienza e il tempo passato con lui ci possono insegnare davvero come stabilire un rapporto di comunicazione.
Ho comunque imparato qualcosa di nuovo anche io: viene sfatato il mito che i gatti si affezionano solo alla casa perché in realtà si affezionano anche al loro "proprietario" e riconoscono la sua voce e ho scoperto perché, quando le sto per dare da mangiare, Alaska mi tocca il polso sfregandoci il naso. 
E poi è pieno di foto meravigliose e io sono andata in brodo di giuggiole. 


An Education di Nick Hornby

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Questo libro ha rappresentato ufficialmente il mio primo incontro con Nick Hornby. Non ricordo se avessi già visto il film omonimo o meno - probabilmente sì, ma nella fine 2011/inizio 2012 stavo facendo il tirocinio universitario in biblioteca e l'occhio mi era caduto sulla cover perché avevo riconosciuto gli attori. E poi avevo visto il nome dell'autore e sapevo che l'avevo già sentito nominare, ma ignoravo che fosse stato lui a scrivere la sceneggiatura del film - e tre anni anni dopo, nel 2014, avrei acquistato e letto High Fidelity e lì sarebbe cominciato un amore per questo autore che dura ancora oggi. 
Questo libro contiene la scenggiatura del film, introdotto da pagine scritte dallo stesso Nick Hornby in cui narra l'origine del tutto - dall'articolo autobiografico di Lynn Barber che poi avrebbe ispirato Hornby a creare Jenny al diverso approccio usato rispetto alla stesura di un romanzo, dal coinvolgimento della moglie produttrice alla difficoltà di trovare/convincere i finanziatori finché la BBC Films non diede loro una mano, dalla scelta del cast e alle continue revisioni di sceneggiatura fino ad arrivare al Sundance nella speranza di trovare un distributore americano. 
Questa è la storia di Jenny Mellor, sedicenne agli inizi degli anni '60, ancora ingenua e con una passione per la Francia malvista da suo padre - che invece la vorrebbe concentrata sullo studio del latino per riuscire ad essere ammessa ad Oxford. Questa è la storia di Jenny e della sua infatuazione per David, un uomo molto più grande di lei che la introdurrà insieme ai suoi amici in un mondo fatto di concerti, cene eleganti, divertimento e arte e che sarà capace di abbagliare anche i genitori di Jenny. E Jenny è convinta che sia questa l'unica educazione di cui ha bisogno - ma sarà davvero così? 
Sono passati diversi anni da quando ho visto il film, ma con la sceneggiatura e alcune immagini tratte dalle scene del film è stato davvero facile immergermi di nuovo nell'atmosfera di quella Londra costituita da persone che stanno ancora cercando un'identità, delle aspirazioni che poteva e doveva avere una donna all'epoca e del difficile rapporto tra genitori e figli.  


To-morrow di Joseph Conrad

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Ho ancora Cuore di Tenebra da leggere - sebbene mi sia stato regalato diversi anni fa - ma quando mi erano capitati sott'occhio questi piccoli libri della Penguin non avevo saputo resistere al loro richiamo. 
L'inglese un po' mi spaventava perché quello dei classici non è un genere che leggo in lingua originale proprio per questione di costrutti non più in uso (questo è datato 1902), ma a parte qualcosa è stato molto più affrontabile di altri.
Questa è una storia di appena cinquanta pagine che mi ha lasciata alla fine con un senso quasi di disagio misto a tristezza e accompagnato da un nodo allo stomaco - e che però mi è piaciuto. 
È la storia del Capitano Hagbeard, un uomo in cerca del figlio che se n'è andato di casa da sedici anni - anche a causa sua. Ma non si rassegna: si è trasferito nel posto in cui è stato visto l'ultima volta e pubblica un annuncio sul giornale tutte le settimane e tutti in paese lo ritengono un vecchio pazzo perché aspetta un figlio che quasi sicuramente è annegato. L'unica a prestargli un orecchio compassionevole è Bessie, la figlia dell'uomo cieco e dispotico che gli paga l'affitto del cottage confinante con il suo. Il Capitano Hagbeard è un uomo perso nelle sue illusioni - illusioni che vengono scandite dal domani. Perché suo figlio Harry tornerà domani e quando il domani arriva e diventa oggi, il Capitano aspetta un altro domani. 
To-morrow è una storia breve, ma che però mi ha stretto il cuore. 
Ci sono sempre due versioni della storia, ma ho provato pena per quest'uomo e ho provato pena anche per Bessie - condannata ad una vita che paragona all'Inferno di Dante al servizio di ogni capriccio del padre e che non vede felicità davanti a sé, se non forse quella promessa in maniera aleatoria dal Capitano che le garantisce che quando Harry arriverà domani la sposerà. 
È la storia di chi sta bene sulla terraferma, ma è la storia anche di chi non riesce a stare fermo nello stesso posto per troppo tempo ed è la storia di chi ama il mare - con quello stesso mare che rumoreggia alle spalle del cottage.
È la storia di illusioni e delusioni, di speranze e aspettative, di speranze che forse ammalano e di voluta cecità di fronte a ciò che non vogliamo accettare, di padri e figli separati da un mare fatto di acqua ma anche di mancata accettazione.

6 commenti:

  1. Ciao! Bella l'idea della rubrica :-)
    Nick Hornby e Katie McGarry mi attirano!

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    1. Ahahaha, è da un po' che gira! :)
      Hornby è uno degli scrittori della mia vita. >.<

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  2. Tu sì che sei una creativa! questa rubrica mi piace tantissimo. Si possono avere molti spunti in poche righe. Comunque mi è piaciuto molto "Complice la notte". Sto diventando una romanticona @.@

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    1. Ma grazie, Nik - specialmente considerato che il titolo della rubrica deriva da un trauma scolastico! xD
      Ahahaha, io come proposito per il 2019 penso di darmi l'obiettivo di leggere almeno un romance al mese. >.<

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  3. Che bella carrellata di titoli! Non so ancora se leggerò la novella della McGarry, più che altro per pigrizia. Ho letto i primi due libri di questa serie, con molta calma, e la continuerò, ma non so se ho voglia di andare a recuperare le novelle. Anche se questa non sembra male :)

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    1. Credo sia l'unica novella di questa serie - ma ammetto che non ho indagato in maniera approfondita! xD
      La serie l'ho messa in pausa, proseguirò più avanti - adesso, come sai, ci sono cose che hanno la priorità. xD

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