Come ho letto la trama di questo libro su NetGalley - che ringrazio per la copia eARC in super-anteprima dal momento che il libro uscirà a marzo del prossimo anno - ho subito capito che avrebbe fatto un male tremendo.
E così è stato, perché questo libro è straziante e mi ha portata quasi alle lacrime in più di un'occasione.
E così è stato, perché questo libro è straziante e mi ha portata quasi alle lacrime in più di un'occasione.
Titolo: The Quiet You Carry
Autrice: Nikki Barthelmess
Data di uscita: 5 marzo 2019
Pagine: 272 (Kindle Edition)
Editore: Flux
Link Amazon: n/d
Trama [tradotta da me]: Victoria Parker sapeva che il comportamento di suo padre nei suoi confronti era un po' insolito, ma si era convinta che andasse tutto bene—fino a quando si è ritrovata chiusa fuori di casa alle tre del mattino, circondata dalle luci lampeggianti della polizia.
Ora, mollata in una affollata e caotica casa-famiglia, Victoria deve muoversi in punta di piedi attorno alla sua prepotente madre affidataria, uscire indenne dal suo ultimo anno in una nuova scuola e in qualche modo salvare i suoi sogni per il college . . . tutto questo mantenendo il suo passato nascosto.
Ma alcuni segreti non riescono a restare sepolti—specialmente quando ricordi sgraditi gelano Victoria sul posto all'improvviso e incubi disturbano il suo sonno. Come se non potesse andare peggio, non riesce a smettere di preoccuparsi per la sua sorellastra Sarah, rimasta con suo padre. Tutto quello che lei vuole è andare avanti, ma come fai a concentrarti sul futuro quando il passato non ne vuole sapere di lasciarti in pace?
TRIGGER WARNINGS: molestie, tentato stupro di minore, incesto, violenza domestica, autolesionismo, tentato suicidio, disordini alimentari.
La trama dovrebbe già farvi capire cosa non va nella famiglia Parker, ma nel caso basta anche solo leggere gli avvertimenti - alcuni di quei temi sono solo menzionati, altri sono molto più grafici e dettagliati.
La storia comincia con Victoria che si trova fuori di casa alle tre di notte, sorvegliata a vista da un agente di polizia che raccoglie la dichiarazione di suo padre e della sua matrigna e con una donna che lavora per i servizi di tutela dei minori che le dice di prendere solo il necessario e nulla di valore perché non può più restare a casa sua.
Victoria è stordita, confusa, smarrita - ci deve essere stato sicuramente un fraintendimento, non è possibile che suo padre abbia dichiarato che è disturbata e che ha bisogno di aiuto perché lei gli ha fatto delle avances sessuali.
Ma Victoria passa la notte sul divano dell'ufficio di Fran, prima di venire assegnata ad un'altra assistente sociale al mattino e costretta poi a trasferirsi a Silver Valley perché a Reno nessuna famiglia affidataria era disponibile ad accoglierla - soprattutto viste le accuse di pessimo comportamento sollevate nei suoi confronti.
Victoria si trova sradicata dalla sua vita, senza la vicinanza delle cose e dei luoghi familiari, senza la sua libertà, senza nemmeno aver potuto salutare la sorellastra Sarah e costretta a vivere da Connie - una donna che la perquisisce ogni volta che entra o esce da casa in cerca di droga e a cui deve chiedere il permesso anche solo per andare in bagno - insieme alla figlia naturale di quest'ultima e ad altre due ragazzine in affido con cui condivide il "dormitorio".
A nulla valgono le richieste di Victoria alla sua assistente sociale Mindy - così oberata di lavoro da riuscire a stento a non controllare il cellulare ogni minuto - di poter parlare con Sarah: a quanto dice Mindy, la sua matrigna Tiffany crede a suo padre e Sarah dichiara di non sapere a cosa credere.
Se però lei parlasse, desse la sua versione della storia... ma Victoria non può.
L'unico obiettivo di Victoria ora è riuscire a tornare a Reno e ad andare al college, anche se dovrà pagarselo in qualche modo tutto da sola perché la sua famiglia l'ha abbandonata a se stessa senza nulla tranne che i vestiti che indossa.
L'obiettivo è quello di riuscire a sopportare Connie, anche grazie al sostegno delle sorelle in affido Jamie e Lizzie - la prima di dodici anni e la seconda ancora una bambina - sebbene abbiano anche loro i loro problemi.
L'obiettivo è quello di diplomarsi senza finire nei guai e non far avvicinare nessuno.
Ma com'è logico, in una cittadina dove si conoscono tutti è inevitabile che una faccia nuova susciti curiosità e Victoria si ritroverà a cercare di evitare domande troppo personali e a mentire sullo stato della sua famiglia e su dove vive di fronte alle domande dell'estroversa e amichevole Christina e del suo amico Kale.
Ma le bugie possono davvero reggere per sei mesi? Victoria stessa può reggere sei mesi senza andare in pezzi?
Questo libro fa un male terribile, fa venire un nodo allo stomaco e fa inacidire il sangue.
I pezzi della vita di Victoria vengono a galla mano a mano che la lettura va avanti.
Abbiamo stralci di vita di sua madre quando era poco più grande di lei, abbiamo il racconto del loro rapporto stretto e quanto il padre si arrabbiasse quando le vedeva così unite, abbiamo la descrizione di quando Victoria si accorgeva delle liti tra i genitori, vediamo gli ultimi giorni di sua madre e la promessa che ha strappato a Victoria di prendersi sempre cura di suo padre dopo la sua morte.
In virtù di quella promessa, Victoria si impone di non pensare a quello che è successo quella notte - ma non ce la fa. Spesso si perde nella sua mente, nei ricordi, negli incubi, sempre convinta che sia stata colpa sua.
Quello di Victoria è un lungo percorso che la porta alla consapevolezza di ciò di cui è stata vittima non solo da parte di suo padre, a come la sua stessa madre e Tiffany siano state e siano vittime tuttora e alla paura di ciò che potrebbe ora succedere a Sarah - forse la stessa cosa che è successa a lei, se non è già cominciata.
Questo libro ha l'effetto di un calcio nello stomaco.
The Quiet You Carry affronta il problema dei minori in affido: come alcune famiglie affidatarie lo facciano solo per l'assegno che passa lo Stato, come alcuni adulti decidano di adottare solo i ragazzi più piccoli, come il passato e i crimini dei genitori pesi sui minori adolescenti in caso di possibile adozione perché percepiti essi stessi colpevoli, come il numero ingente di minori non abbia una corrispondenza con un altrettanto numero ingente di assistenti sociali che possano occuparsi di loro a dovere e non con cinque minuti faccia a faccia una volta al mese, come una volta raggiunta la maggiore età i ragazzi spesso sono lasciati allo sbando perché non hanno nessuno della loro famiglia e non sono neanche più un problema e un dovere dello Stato.
The Quiet You Carry affronta il problema del silenzio, della famiglia che non è tale, delle bugie e delle manipolazioni, del senso di colpa della vittima, delle responsabilità, della violenza domestica e degli abusi e del terrore che tutto questo comporta - perché ci sono cose che sono e resteranno per sempre imperdonabili.
The Quiet You Carry è la storia di Victoria, che vuole solamente la normalità e un futuro che le possa far dire che questa fase della sua vita è passata.
È la storia di Victoria che prende coscienza che la madre che amava tanto ha commesso anche lei errori imperdonabili, che prende coscienza di quanto fosse sbagliato quello che le ha fatto suo padre e del fatto che se vuole salvare Sarah deve essere la prima ad ammettere con se stessa e con gli altri quanto accaduto.
Christina mi è piaciuta davvero tanto: forte, decisa, comprensiva e razionale quando serviva che Victoria non agisse di impulso per non compromettere il suo futuro.
Anche Kale mi è piaciuto, ma un po' meno. Non dico che quello che c'è tra lui e Victoria mi sia sembrato affrettato perché comunque lei ci va con i piedi di piombo - giustamente - ma quel "I think you're great" poco dopo l'inizio della scuola quando di fatto non si conoscono e non ci hanno mostrato dialoghi a sufficienza in quanto Victoria è decisa a stare da sola, mi è sembrato un po'... campato in aria, per così dire. E poi vabbè, tutti i piani per il futuro al college insieme quando Victoria ha cose più grandi da risolvere al momento e non è sicura di niente. Ma per il resto, anche lui è di enorme supporto per lei.
E alla fine mi sono pure trovata a rivalutare Connie - per quanto dura e sgradevole in molte cose - e, alla luce di quanto emerso tra le righe, è forse una madre migliore di quanto lo sia stata quella di Victoria.
The Quiet You Carry è un libro che mi ha fatta arrabbiare, mi ha fatta soffrire e che finirò comunque per comprare cartaceo.
Autrice: Nikki Barthelmess
Data di uscita: 5 marzo 2019
Pagine: 272 (Kindle Edition)
Editore: Flux
Link Amazon: n/d
Trama [tradotta da me]: Victoria Parker sapeva che il comportamento di suo padre nei suoi confronti era un po' insolito, ma si era convinta che andasse tutto bene—fino a quando si è ritrovata chiusa fuori di casa alle tre del mattino, circondata dalle luci lampeggianti della polizia.
Ora, mollata in una affollata e caotica casa-famiglia, Victoria deve muoversi in punta di piedi attorno alla sua prepotente madre affidataria, uscire indenne dal suo ultimo anno in una nuova scuola e in qualche modo salvare i suoi sogni per il college . . . tutto questo mantenendo il suo passato nascosto.
Ma alcuni segreti non riescono a restare sepolti—specialmente quando ricordi sgraditi gelano Victoria sul posto all'improvviso e incubi disturbano il suo sonno. Come se non potesse andare peggio, non riesce a smettere di preoccuparsi per la sua sorellastra Sarah, rimasta con suo padre. Tutto quello che lei vuole è andare avanti, ma come fai a concentrarti sul futuro quando il passato non ne vuole sapere di lasciarti in pace?
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TRIGGER WARNINGS: molestie, tentato stupro di minore, incesto, violenza domestica, autolesionismo, tentato suicidio, disordini alimentari.
La trama dovrebbe già farvi capire cosa non va nella famiglia Parker, ma nel caso basta anche solo leggere gli avvertimenti - alcuni di quei temi sono solo menzionati, altri sono molto più grafici e dettagliati.
La storia comincia con Victoria che si trova fuori di casa alle tre di notte, sorvegliata a vista da un agente di polizia che raccoglie la dichiarazione di suo padre e della sua matrigna e con una donna che lavora per i servizi di tutela dei minori che le dice di prendere solo il necessario e nulla di valore perché non può più restare a casa sua.
Victoria è stordita, confusa, smarrita - ci deve essere stato sicuramente un fraintendimento, non è possibile che suo padre abbia dichiarato che è disturbata e che ha bisogno di aiuto perché lei gli ha fatto delle avances sessuali.
Ma Victoria passa la notte sul divano dell'ufficio di Fran, prima di venire assegnata ad un'altra assistente sociale al mattino e costretta poi a trasferirsi a Silver Valley perché a Reno nessuna famiglia affidataria era disponibile ad accoglierla - soprattutto viste le accuse di pessimo comportamento sollevate nei suoi confronti.
Victoria si trova sradicata dalla sua vita, senza la vicinanza delle cose e dei luoghi familiari, senza la sua libertà, senza nemmeno aver potuto salutare la sorellastra Sarah e costretta a vivere da Connie - una donna che la perquisisce ogni volta che entra o esce da casa in cerca di droga e a cui deve chiedere il permesso anche solo per andare in bagno - insieme alla figlia naturale di quest'ultima e ad altre due ragazzine in affido con cui condivide il "dormitorio".
A nulla valgono le richieste di Victoria alla sua assistente sociale Mindy - così oberata di lavoro da riuscire a stento a non controllare il cellulare ogni minuto - di poter parlare con Sarah: a quanto dice Mindy, la sua matrigna Tiffany crede a suo padre e Sarah dichiara di non sapere a cosa credere.
Se però lei parlasse, desse la sua versione della storia... ma Victoria non può.
L'unico obiettivo di Victoria ora è riuscire a tornare a Reno e ad andare al college, anche se dovrà pagarselo in qualche modo tutto da sola perché la sua famiglia l'ha abbandonata a se stessa senza nulla tranne che i vestiti che indossa.
L'obiettivo è quello di riuscire a sopportare Connie, anche grazie al sostegno delle sorelle in affido Jamie e Lizzie - la prima di dodici anni e la seconda ancora una bambina - sebbene abbiano anche loro i loro problemi.
L'obiettivo è quello di diplomarsi senza finire nei guai e non far avvicinare nessuno.
Ma com'è logico, in una cittadina dove si conoscono tutti è inevitabile che una faccia nuova susciti curiosità e Victoria si ritroverà a cercare di evitare domande troppo personali e a mentire sullo stato della sua famiglia e su dove vive di fronte alle domande dell'estroversa e amichevole Christina e del suo amico Kale.
Ma le bugie possono davvero reggere per sei mesi? Victoria stessa può reggere sei mesi senza andare in pezzi?
Questo libro fa un male terribile, fa venire un nodo allo stomaco e fa inacidire il sangue.
I pezzi della vita di Victoria vengono a galla mano a mano che la lettura va avanti.
Abbiamo stralci di vita di sua madre quando era poco più grande di lei, abbiamo il racconto del loro rapporto stretto e quanto il padre si arrabbiasse quando le vedeva così unite, abbiamo la descrizione di quando Victoria si accorgeva delle liti tra i genitori, vediamo gli ultimi giorni di sua madre e la promessa che ha strappato a Victoria di prendersi sempre cura di suo padre dopo la sua morte.
In virtù di quella promessa, Victoria si impone di non pensare a quello che è successo quella notte - ma non ce la fa. Spesso si perde nella sua mente, nei ricordi, negli incubi, sempre convinta che sia stata colpa sua.
Quello di Victoria è un lungo percorso che la porta alla consapevolezza di ciò di cui è stata vittima non solo da parte di suo padre, a come la sua stessa madre e Tiffany siano state e siano vittime tuttora e alla paura di ciò che potrebbe ora succedere a Sarah - forse la stessa cosa che è successa a lei, se non è già cominciata.
Questo libro ha l'effetto di un calcio nello stomaco.
The Quiet You Carry affronta il problema dei minori in affido: come alcune famiglie affidatarie lo facciano solo per l'assegno che passa lo Stato, come alcuni adulti decidano di adottare solo i ragazzi più piccoli, come il passato e i crimini dei genitori pesi sui minori adolescenti in caso di possibile adozione perché percepiti essi stessi colpevoli, come il numero ingente di minori non abbia una corrispondenza con un altrettanto numero ingente di assistenti sociali che possano occuparsi di loro a dovere e non con cinque minuti faccia a faccia una volta al mese, come una volta raggiunta la maggiore età i ragazzi spesso sono lasciati allo sbando perché non hanno nessuno della loro famiglia e non sono neanche più un problema e un dovere dello Stato.
The Quiet You Carry affronta il problema del silenzio, della famiglia che non è tale, delle bugie e delle manipolazioni, del senso di colpa della vittima, delle responsabilità, della violenza domestica e degli abusi e del terrore che tutto questo comporta - perché ci sono cose che sono e resteranno per sempre imperdonabili.
The Quiet You Carry è la storia di Victoria, che vuole solamente la normalità e un futuro che le possa far dire che questa fase della sua vita è passata.
È la storia di Victoria che prende coscienza che la madre che amava tanto ha commesso anche lei errori imperdonabili, che prende coscienza di quanto fosse sbagliato quello che le ha fatto suo padre e del fatto che se vuole salvare Sarah deve essere la prima ad ammettere con se stessa e con gli altri quanto accaduto.
Christina mi è piaciuta davvero tanto: forte, decisa, comprensiva e razionale quando serviva che Victoria non agisse di impulso per non compromettere il suo futuro.
Anche Kale mi è piaciuto, ma un po' meno. Non dico che quello che c'è tra lui e Victoria mi sia sembrato affrettato perché comunque lei ci va con i piedi di piombo - giustamente - ma quel "I think you're great" poco dopo l'inizio della scuola quando di fatto non si conoscono e non ci hanno mostrato dialoghi a sufficienza in quanto Victoria è decisa a stare da sola, mi è sembrato un po'... campato in aria, per così dire. E poi vabbè, tutti i piani per il futuro al college insieme quando Victoria ha cose più grandi da risolvere al momento e non è sicura di niente. Ma per il resto, anche lui è di enorme supporto per lei.
E alla fine mi sono pure trovata a rivalutare Connie - per quanto dura e sgradevole in molte cose - e, alla luce di quanto emerso tra le righe, è forse una madre migliore di quanto lo sia stata quella di Victoria.
The Quiet You Carry è un libro che mi ha fatta arrabbiare, mi ha fatta soffrire e che finirò comunque per comprare cartaceo.
e ½
Insomma, un libro leggero.
RispondiEliminaNon credo che lo leggerò nonostante il voto alto: da assistente sociale ho visto alcuni dettagli che mi portano a metà tra le mani nei capelli e la risata incontrollabile.
Leggerissimo proprio.
EliminaImmagino si tratti di una di quelle risate ai limiti dell'isterico.
Diciamo che se vuoi inserire una professione almeno assicurati di non mettere troppo castronerie (padre che mette sulla strada una minore da un giorno all'altro con coinvolgimento di polizia e servizi sociali senza che ci sia una sistemazione immediata per la suddetta minore; minore che dorme sul divano dell'ufficio... dettagli da nulla insomma XD)
EliminaNon so come funzioni in USA - nella nota finale l'autrice ha scritto che lei stessa è cresciuta in affido passando di famiglia in famiglia, quindi forse in situazioni d'emergenza in cui il minore proprio non può stare nella casa di origine (SPOILER: il padre aveva dichiarato al poliziotto che se fosse rimasta l'avrebbe rinchiusa in un armadio /FINE SPOILER) ed è notte fonda le alternative sono poche.
EliminaMa io non sono del mestiere, quindi non me ne intendo. >.<
In Italia le strutture hanno un numero di posti destinati all'emergenza, non so negli USA come sono organizzati. Più che altro qui nessuno che non abbia istinti suicidi si prende la responsabilità di un minore che non è sotto la sua tutela, senza il via libera del tribunale (per questo odio il pregiudizio dell'assistente sociale che porta via i bambini: una decisione del tribunale dei minorenni devi applicarla per forza).
EliminaIl padre che dice che chiuderà la figlia nell'armadio è un genio, in pratica questo ha detto a un rappresentante delle forze dell'ordine che abbandonerà una minore o maltratterà la minore. Per niente sospetto XD