La prima volta che ho sentito nominare quest'autrice è stato in seguito alla lettura di When Summer Ends di Jessica Pennington, quando sul suo profilo Instagram ho visto fotografato You'll Miss Me When I'm Gone - apparso poi nel sesto appuntamento del Singing the Book. Non era mia intenzione leggerlo, ma poi - sempre grazie a Storytel - a marzo ho ascoltato un altro dei suoi titoli, Today Tonight Tomorrow, ed era stato amore: un po' per il setting, un po' per lo stile di narrazione, un po' per i protagonisti, un po' perché i romanzi sono tutti interconnessi con qualcuno del romanzo precedente che fa sempre un'apparizione.
Sulla scia dell'amore per Today Tonight Tomorrow pensavo di fare una doppietta come era stato con Jessica Pennington ma, sebbene sia comunque intenzionata a recuperare anche i romanzi precedenti della Solomon, devo ammettere che questo We Can't Keep Meeting Like This non è stato del tutto all'altezza delle mie aspettative.
Titolo: We Can't Keep Meeting Like This
Autrice: Rachel Lynn Solomon
Data di uscita: 8 giugno 2021
Durata: 9H 26Min (Storytel Edition)
Editore: Simon & Schuster
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Trama [tradotta da me]: Una suonatrice d'arpa ai matrimoni disillusa nei confronti dell'amore e un cameriere addetto al catering inguaribilmente romantico flirtano e litigano durante un'estate di matrimoni in questa effervescente commedia romantica scritta dall'acclamata autrice di Today Tonight Tomorrow.
Le famiglie di Quinn Berkowitz e Tarek Mansour sono in affari insieme da anni: i genitori di Quinn sono wedding planners e quelli di Tarek possiedono una compagnia di servizio catering. Al termine dell'estate precedente, Quinn aveva confessato la sua cotta per lui sotto forma di una email piena di frasi sconnesse—e poi lui è partito per il college senza neanche rispondere.
Quinn ha temuto il momento in cui l'avrebbe rivisto tanto quanto trema al pensiero di un'altra estate passata a suonare l'arpa ai matrimoni organizzati dai suoi genitori. Quando Tarek si presenta al primo matrimonio dell'estate, addirittura più bello che mai dopo un anno passato lontani, i due si scontrano immediatamente. Tarek ha sempre amato i grandi gesti nei matrimoni—più sono eclatanti, meglio è—mentre Quinn non è mai riuscita a vederli come nulla che non fosse finto. Anche se non sembrano essere in grado di sostenere una conversazione civile, Quinn viene messa insieme a Tarek un matrimonio dopo l'altro, dall'eseguire l'estremo salvataggio di una torta all'improvvisarsi sostituti di una damigella e un testimone mancanti.
Quinn non può negare che i suoi sentimenti per lui siano ancora lì - specialmente non dopo aver scoperto la verità dietro il suo silenzio, l'essersi aperta a proposito delle proprie paura e aver cominciato ad imparare l'arte di costruire un'arpa da un'insegnante alquanto enigmatica.
Forse l'amore non è il nemico dopotutto—e forse permettere a se stessa di innamorarsi è la cosa più onesta che Quinn abbia mai fatto.
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Quella prima dell'inizio del college non sarà un'estate di riposo, divertimento e spensieratezza per Quinn - non quando la tua famiglia ha un'attività in proprio e a volte sembra che tu prima di essere una figlia sia un'impiegata. E se la tua famiglia si occupa di matrimoni, i weekend e il relax smettono presto di esistere.
La verità che è che Quinn non crede più nell'amore e non è più felice di far parte dell'attività di famiglia. Ha visto troppi matrimoni, troppe coppie scoppiare dopo poco tempo e persino quello dei suoi genitori sembra solo una facciata - una maschera, una performance per continuare a restare in affari perché chi mai affiderebbe il giorno più speciale della propria vita a qualcuno che non ha un matrimonio solidissimo alle spalle?
Ma Quinn ricorda bene i sei mesi di separazione dei suoi genitori quando era ancora una bambina, la casa vuota senza sua madre e suo padre impegnato e sua sorella Asher, di sette anni più grandi, troppo presa dalla sua vita al liceo perché qualcuno si accorgesse della sua solitudine, della sua tristezza e della sua confusione o si prendesse il tempo di spiegarle cosa stesse succedendo.
Le relazioni di Quinn con i ragazzi sono puramente fisiche, non lascia mai che i sentimenti possano interferire - specialmente non da quando l'anno scorso ha provato a buttarsi e a dichiarare il suo amore al suo amico Tarek prima che partisse per il college. Risposta? Il silenzio per un anno intero. E ora Tarek è tornato e non c'è modo di sfuggirgli visto che le loro famiglie lavorano spesso insieme. Quinn non sa se potranno tornare amici - e questo senza contare la mail incriminata. Già, perché dove Quinn è una cinica disillusa che vede qualsiasi atteggiamento di coppia come una performance, Tarek è un inguaribile romantico che sogna una storia epica come quella dei suoi genitori ed è famoso per i suoi "grandi gesti" quando si tratta di conquistare una ragazza.
Partiamo dalle cose positive: ad un matrimonio Quinn e Tarek si ritrovano a parlare con due ragazzi e questi due sono Rowan e Neil. I miei adorati Rowan e Neil! Li ritroviamo un anno dopo gli eventi Today Tonight Tomorrow alla conclusione del loro primo anno di college e sebbene un po' me l'aspettassi viste le tendenze dell'autrice, ne sono stata comunque felicissima - è stato bello rivederli e scoprire come stavano andando le loro vite.
Tornando ai protagonisti attuali, ho apprezzato il capovolgimento di ruoli: una lei cinica e disillusa che fugge di fronte all'impegno e ai sentimenti e un lui romantico e sognatore. Ho apprezzato anche come il litigio che li aveva spinti a non parlarsi prima della partenza per il college di Tarek e la conseguente email di Quinn vengano affrontati subito e non tirati per le lunghe - io avevo capito subito per chi era il grande gesto di Tarek, Quinn no.
Altra cosa che ho apprezzato è il modo in cui viene affrontata la malattia mentale: Quinn soffre di OCD - di disturbo ossessivo-compulsivo - che la porta ad assicurarsi ossessivamente di aver chiuso la macchina o la porta di casa e via di questo passo, spesso portandola a restare intrappolata in un loop; Tarek invece, dopo un difficile cambio da Seattle alla California, ha cominciato a soffrire di depressione e ha quasi rischiato di fallire al suo primo anno di college. Entrambi però riconoscono l'importanza del parlarne, del supporto della famiglia e della psicoterapia.
Quinn non è scritta per piacere, secondo me - sebbene abbia tanti aspetti che, a posteriori, mi assomigliano un sacco ma stavolta, invece di amare il personaggio, mi sono ritrovata a trovarla pesante e lamentosa.
Quinn sa che non vuole occuparsi di matrimoni, ma la sua presenza viene data per scontata dalla famiglia - in parte perché la sorella Asher ha sempre voluto farlo. Quinn non sa ancora cosa vuole fare e nemmeno suonare l'arpa le procura gioia - non da quando non lo fa più per se stessa, ma solo come musicista ai matrimoni. Eppure non sa come dirlo ai genitori, non sa come dirlo loro che la vita che le hanno pianificato non la vuole - e a giusta ragione, visto che in casa non si parla d'altro che di matrimoni altrui e altri argomenti non sembrano esistere.
Come dicevo, ci sono aspetti di lei che ci accomunano: il cinismo, la disillusione, la solitudine, la diffidenza nei confronti di chi sembra sempre mettere in mostra oppure ostentare la felicità e l'amore a tutti i costi, la sensazione di inevitabilità della fine dei rapporti, l'ansia, la paura dell'impegno e l'istinto di fuga davanti ad esso e ai sentimenti. Avrei dovuto adorarla secondo questo elenco, no? Già, avrei dovuto - eppure l'ho trovata terribilmente ingiusta nei confronti di Tarek, anche se c'è da dire che neppure lui è troppo bravo ad ascoltare e spesso vuole imporre i suoi grandi gesti pure quando sa che non sono troppo graditi dall'altra parte. Però Tarek è dolce, divertente e maturo - capisce già che una relazione è composta da alti e bassi, da momenti di intesa e da litigi e che, solo perché si litiga, ciò non vuol dire che stia per forza per finire. Quinn è più immatura da questo punto di vista: è sempre all'erta, per lei il primo litigio potrebbe significare il divorzio tra i suoi genitori e con Tarek preferisce mettere a tacere le discussioni in maniera fisica piuttosto che parlarne.
A dispetto di questo, We Can't Keep Meeting Like This non si concentra tanto sulla storia d'amore quanto mi sarei aspettata. Si focalizza sul percorso di crescita e sulla ricerca interiore di Quinn, che non ha la minima idea di cosa fare - specialmente quando vede tutti così sicuri di sé: la sorella Asher nell'attività di famiglia, i suoi ex-compagni di classe già partiti per il college, Tarek che vuole diventare pasticciere, la sua migliore amica Julia che partirà alla volta di New York per diventare pittrice alla scuola d'arte... tutti sanno cosa fare o chi sono tranne lei. Si parla di pressione, aspettative, insicurezze, adulti come modelli di riferimento che plasmano la nostra visione delle cose - della vita, dell'amore.
Si parla di rapporti famigliari, rapporti di amicizia, rapporti LGBT, razza e religione - e da questo punto di vista so che in tanti su Goodreads non hanno apprezzato la rappresentazione islamica di Tarek, questo perché Tarek beve alcol e ha già fatto sesso. Non entrerò in merito alla faccenda perché non sono musulmana e così come non mi compete giudicare la rappresentazione ebraica di Quinn e della sua famiglia, così non mi compete giudicare la rappresentazione musulmana di Tarek - sappiate solo che il fantomatico elefante è nel salotto.
Seattle è uno spettacolo - la Solomon è riuscita a farmi innamorare di questa città come solo David Levithan e Rachel Cohn negli anni sono riusciti a farmi innamorare di New York, descrivendo nei dettagli ogni singolo luogo tanto che sembra di esserci dentro insieme ai protagonisti. Seattle è un'altra protagonista dei libri di quest'autrice.
We Can't Keep Meeting Like This è una lettura carina, a tratti divertente e a tratti più seria viste le sue tematiche - non l'ho però amata come ho amato Today Tonight Tomorrow, non mi sono sentita catturata dalle sue grinfie e incapace di posare il libro. Quinn e Tarek non hanno fatto scattare la scintilla che avevano invece acceso Rowan e Neil, pertanto non mi sono troppo affezionata a loro - ma sono certa che mi farà piacere rivederli anche solo per un attimo nel prossimo libro dell'autrice.
Sono perciò quattro stelle - magari non pienissime, ma comunque quattro.