venerdì 31 luglio 2020

[Recensione] "The Way It Hurts" di Patty Blount

Ultimo (torrido) giorno di luglio e spero davvero che domenica ci sia un temporale come promesso dalle previsioni meteo perché io e il caldo umido e soffocante proprio non siamo compatibili - e mi sta antipatico anche perché rallenta i miei ritmi di lettura. 

E li rallenterà anche, ma perlomeno sono riuscita a concludere il libro prima della fine del mese e a portarvi la recensione sul blog prima del recap domani.


Titolo: The Way It Hurts
Autrice: Patty Blount
Data di uscita: 1 agosto 2017
Durata: 10H 3Min (Storytel Edition)
Editore: Sourcebooks Fire
Link Amazon: https://amzn.to/2WEUYgw

Trama [tradotta da me]: Potranno anche esserci due versioni per ogni storia, ma qualche volta c'è solo un modo per mettere le cose a posto…

La musica è tutta la vita di Elijah - la sua band ha un suono forte e duro e lui farebbe di tutto per arrivare a sfondare. Ha bisogno del successo per aiutare i suoi genitori a prendersi cura di sua sorella - che ha bisogno di attenzioni speciali - quindi preferirebbe passare il tempo a provare nel suo garage invece di farsi trascinare dai suoi amici ad un musical nella città vicina…fino a quando la protagonista non inizia a cantare.

Kristen sogna una carriera sul palcoscenico come quella di sua nonna. Sa che ha bisogno di una marcia in più per entrare nei programmi di teatro più competitivi—ed essere la star del musical scolastico non è abbastanza e gli applausi e l'attenzione la incoraggiano soltanto a lavorare ancora più duramente.

Elijah non riesce a staccare gli occhi dalla performance di Kristen e le scatta una foto con il costume di scena che mette poi online con un commento che tutti fraintendono. Diventa virale. Improvvisamente, Elijah e Kristen hanno dei nuovi riflettori puntati addosso mentre le reazioni negative online sfuggono al loro controllo. E le conseguenze sono ancora più grandi di quanto entrambi avrebbero potuto immaginare perché quelle minacce non restano online…li seguono nella vita reale.


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La trama è leggermente fuorviante, ma questo non è il primo libro che leggo di Patty Blount - quindi sapevo già a cosa sarei andata incontro. 

Ho letto Some Boys due anni fa e vi è mai capitato di sfogliare cosi tante pagine e parti di un libro da avere quasi l'impressione di averlo letto senza averlo effettivamente fatto? Questo è il mio caso con Someone I Used to Know - non l'ho ufficialmente letto e quindi non esiste una recensione da nessuna parte, ma un giorno ero curiosa e ho cominciato a sfogliarlo finendo per leggerne così tanto da sapere la storia molto più che a grandi linee. 

Quindi so come l'autrice si comporta con i suoi personaggi maschili - so come te li fa odiare prima di far vedere loro la luce in merito ai propri errori e portarli poi alla redenzione. Questo però mi è piaciuto meno degli altri due. 


Elijah Hamilton (seriamente, le mie ossessioni mi seguono oppure il destino e le sue coincidenze si divertono a farsi grasse risate alle mie spalle o forse sono io che ho una mira particolare) suona in una band hard-rock/metal insieme ai suoi amici Sam e Nick. Vuole sfondare a tutti i costi perché vede come i suoi genitori stiano facendo fatica a prendersi ancora cura di Anna, la sua sorellina autistica, e pensa che se riuscisse a diventare famoso e a guadagnare abbastanza soldi, allora potrebbe permettersi delle persone specializzate a casa per Anna invece di doverla rinchiudere in un istituto. Elijah vuole la fama, ma i followers sui social network, sul canale YouTube e sul sito The Beat - dove la band posta i propri pezzi per sentire l'apprezzamento o le critiche degli altri utenti - ancora non sono tanti quanti Elijah vorrebbe. 

Una sera viene trascinato ad un musical scolastico che mette in scena Cats e al quale partecipa la ragazza di Nick, ma non è Leah a catturare la sua attenzione - è invece la ragazza che interpreta The White Cat, che non solo ha un corpo da urlo, ma anche una voce che colpisce Elijah dritto allo stomaco e gli fa capire che ai Ride Out serve una presenza femminile con quella voce lì per sfondare. 
Quella ragazza è Kristen Cartwright, ma ancora durante lo spettacolo Elijah le scatta una foto in costume - costume che mette molto in evidenza il seno - la mette su Twitter così: Wanna make her scream. #CatCall

Ora, Elijah intendeva un urlo metal/screamo - come tanti di quelli presenti nelle canzoni che ascolto. Non vi devo dire io però come la sua affermazione - accompagnata alla foto - può essere equivocata e non vi devo dire io che il cat-calling (che lui invece usa come gioco di parole) viene invece inteso dal pubblico online come un invito alle molestie verbali nei confronti di Kristen. 

Dopo lo spettacolo, Elijah e Kristen si incontrano e lui le chiede di unirsi alla sua band. Kristen dapprima rifiuta perché la musica di Elijah non è proprio il suo genere, ma sua nonna Etta - anche a seguito del rifiuto al programma estivo della Tisch - la esorta ad accettare, convinta che la sua presenza in una rock band le darà quel mordente in più necessario ad essere ammessa al conservatorio. 

Ma non è tutto rose e fiori: Sam non tollera la sua presenza e non vuole condividere la ribalta, convinto che la presenza di "Yoko" porterà alla rovina la band; Kristen stessa, quando scopre che Elijah è l'autore di quei testi misogini che lei ha tanto criticato su The Beat e che è l'autore di quel tweet diventato virale, ha dei ripensamenti - scegliendo poi di dar vita all'hashtag #KrisVsEli per sfruttarlo e ottenere entrambi ciò che vogliono. 

Ma si sa come funziona su Twitter: i troll si moltiplicano anche se li ignori e, quando li ignori, a volte possono diventare molto pericolosi. 


Sapevo già che avrei odiato Elijah - almeno all'inizio. 
Patty Blount scrive così i suoi personaggi maschili: li rende ciechi di fronte ai problemi che una donna deve affrontare e pian piano cerca di farli redimere. 

Elijah scrive un tweet che neanche si rende conto di quanto può essere frainteso e lui stesso, tacendo credendo che sia il modo migliore per far sparire i leoni da tastiera, con il silenzio alimenta tutto l'odio online che non vuole una ragazza in una band metal, che le dice di tornarsene a fare musical e di lasciare la vera musica agli uomini, che commenta in maniera indecente il suo corpo e che la oggettifica, che vuole farla "urlare" in altri modi che vanno ben oltre un grido screamo in una canzone, che arrivano a minacciarla di stuprarla in nome della lealtà ad Elijah e alla band - perché quella battaglia #KrisVsEli che tra loro era nata quasi per scherzo in relazione alle loro diverse visioni musicali, per il mondo online invece ha assunto un significato molto più serio. 

Elijah pensa solo ai numeri - alle statistiche dei video della band, ai followers che aumentano, alla condivisioni e ai retweets. Anche a fronte di Kristen che gli dice di essere preoccupata, di avere paura, di temere di essere aggredita (di nuovo), lui sminuisce la cosa dicendo che è qualcosa con cui si deve scendere a patti quando si diventa famosi - gli schiaffoni che non gli avrei dato. 
E questo perché è il primo che ah, sì, che bella voce Kristen, ma caspita che tette

Quindi sì, sapevo che avrei avuto dei problemi con Elijah - è una cosa che do per scontata con questa autrice. Quello che non mi aspettavo è che invece avrei avuto qualche problema anche con Kristen. 
Questo perché Kristen è la prima a fare ogni tanto dello slut-shaming quando la fama porta Elijah ad essere riconosciuto e avvicinato da altre ragazze e la gelosia prende il sopravvento. Che poi anche Kristen fa il bello e il cattivo tempo: teme di non essere lì solo per la sua voce quando Elijah le fissa il seno e si arrabbia, Elijah non ci prova perché l'ha promesso e Kristen si arrabbia perché lui non si fa avanti, Elijah tenta di consolarla dopo che una tragedia famigliare l'ha colpita duramente e lei si arrabbia perché pensa che lui in quel momento ci stia provando e via di questo passo. 

Ci sono indubbiamente temi importanti contenuti in questo libro ma, sebbene Elijah mi abbia fatta arrabbiare e mi sia anche spaventata per Kristen, devo dire che questo libro non mi ha presa "visceralmente" quanto gli altri due dell'autrice passati per le mie mani - stavolta mi è mancato "qualcosa". 

Però quest'autrice mi piace tanto - ne ho minimo altri tre di romanzi suoi che voglio leggere - perché prende un argomento sociale e poi lo sviscera. Con gli altri due era lo stupro e il non essere creduta (con il secondo che approfondiva ancora di più il tradimento da parte della famiglia), qui invece si parla di come 140 caratteri possano dare il via ad una serie di fraintendimenti e minacce - come 140 caratteri trasformino una frase che magari era detta con le migliori intenzioni in un'onda anomala incontrollabile. 

Patty Blount insegna ad Elijah cose che un uomo non può capire e non capirà forse mai perché se sono gli uomini a postare cose negative a loro non succede niente, ma se invece è una donna a criticare qualcosa subito si passa alle minacce di stupro e a tanto altro schifo online. E ho apprezzato anche il fatto che sia stata una "nemica" di Kristen - una che non si era astenuta da battute al limite dello slut-shaming nei confronti di Kristen - a far capire ad Elijah ciò che le donne sono costrette a subire quando vengono viste solo come un oggetto. 

Insomma, come "performance" dei personaggi - tanto per restare in tema - ho trovato The Way It Hurts inferiore rispetto a Some Boys e Someone I Used to Know, ma resta comunque un libro che merita e deve essere letto. 

2 commenti:

  1. Non è il mio genere di libro, ma mi piace che nella fiction si inizi a dei danni che possono nascere dall'usare male i social :)
    Sul caldo... spero davvero che le temperature si abbassino come hanno detto, perché non ce la faccio più. Ovunque sembra di essere in un forno ç_ç

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    Risposte
    1. Sì, infatti - poi questa è un'autrice che prende di petto questi argomenti, li affronta direttamente senza tanto girarci attorno.
      Io andrei volentieri in ibernazione - per dire, solo in camera mia adesso ci sono 32 gradi. ç_ç

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