giovedì 21 novembre 2019

[Recensione] "Until Friday Night" di Abbi Glines

Ad attirarmi in questa serie non è mai neanche stata tanto la trama, quanto piuttosto tutte le sue cover con tutte quelle meravigliose sfumature di tramonto - sì, lo so, sono estremamente superficiale. 

Il primo libro poi mi ricordava, sia per titolo che per football, anche la serie televisiva Friday Night Lights - che però non ho mai visto per intero.

Questa serie della Glines attualmente si colloca in una wishlist su Amazon dal nome "Maybe Someday" - proprio perché, se fossi ricca sfondata, l'avrei già presa anche solo per le cover ma dal momento che ricca sfondata non lo sono e che io sono sempre difficile con i romance, sta lì in attesa di non so quale segno divino. 

Così, quando ho visto che il primo romanzo della serie era disponibile su Storytel l'ho scaricato per ogni evenienza, nel caso mi fosse rimasto tempo dopo aver ascoltato quello a cui volevo dare la precedenza. 
Non ce l'ho fatta perché Easy di Tammara Webber è stato l'ultimo che rientrava nel periodo gratuito. Ma cosa è successo dopo? 
Mi sono accorta che Storytel non si era ripresa quello che aveva scaricato nel frattempo - così come dovrebbe fare Kindle Unlimited - e così, anche se avrei dovuto cominciare a leggere Bright Side di Kim Holden, mi sono buttata immediatamente su questo per soddisfare la mia curiosità prima che Storytel se lo riprendesse.


Titolo: Until Friday Night
Serie: The Field Party #1
Autrice: Abbi Glines
Data di uscita: 25 agosto 2015
Durata: 6H 51Min (Storytel Edition)
Editore: Simon & Schuster
Link Amazon: https://amzn.to/2CTJDit

Trama [tradotta da me]: Per tutti quelli che lo conoscono, West Ashby è sempre stato quel tipo di ragazzo: il dio del football pieno di sé, popolare e troppo bello per essere vero. Ma lontano da occhi indiscreti è lacerato dal dolore - suo padre sta morendo e, incapace di affrontare la verità, non l'ha detto a nessuno.

Ora, mentre il suo dolore cresce, West decide finalmente che ha bisogno di parlare con qualcuno di suo padre. Così, nelle zone in ombra di una festa dopo-partita, lo confida ad una ragazza che non parla mai. Le dice tutto quello che non può dire a nessun altro. West si aspettava di provare sollievo, un fiume di emozioni - ma quello che non si aspettava era di sentire la replica di Maggie Carleton e la rivelazione di un segreto, più doloroso e terrificante del suo. Quello che non si aspettava era di stringere un legame così forte da non poterla lasciare andare.

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L'inizio non è stato proprio dei migliori, eh. 
Ci viene introdotta la nostra protagonista, Maggie, che non parla da due anni a causa di un trauma famigliare e poi ci viene introdotto il nostro protagonista, West, in preda al dolore e arrabbiato perché il padre sta morendo. 
Lei è costretta dai suoi zii a seguire il cugino ad una festa, lui si trova lì di pessimo umore. 
Lui vede lei, bellissima e tutto il resto. Il suo migliore amico Brady ha detto a tutti che quella è sua cugina e che quindi è off-limits, che non parla e quindi di lasciarla stare. Lui riceve una chiamata da sua madre, lei involontariamente sente e lui si arrabbia ancora di più e vuole sfogare il suo dolore prendendosela con lei perché oltretutto è convinto che sia muta e che quindi non possa rispondergli. E la bacia. 
E lei si fa baciare, da questo tipo che manco conosce e che le ha mezzo urlato contro. 

Mi sembra inutile dire che mi si sono alzate le sopracciglia all'attaccatura dei capelli. 
E no, non è spoiler perché accade praticamente all'inizio del romanzo. 

Ma non ho desistito, ho continuato. 

A dispetto di un inizio che mi ha lasciata alquanto perplessa, è stato comunque un romanzo piacevole e con temi profondi sotto quella che sembra essere una patina di superficialità. 

Maggie ha visto la propria vita distrutta a causa delle azioni di suo padre. Dopo aver passato i giorni immediatamente successivi al trauma ad urlare ogni qualvolta qualcuno le si avvicinava, ha smesso direttamente di parlare - il silenzio era la sua cura, era il suo modo di sopravvivere, era il suo modo di non parlare più di quel giorno, era il suo modo di affrontare il dolore. 

West sa che la vera star della squadra è il suo migliore amico Brady, lui quello che si farà un nome fuori da Lawton - lo stesso ama comunque il football, passione gli ha trasmesso suo padre. Il suo eroe, che ora sta invece morendo di cancro ed è l'ombra di se stesso. 

Nonostante sia off-limits, West si ritrova vicino a Maggie - entrambi riconoscono negli occhi dell'altro un dolore che nessun altro sembra vedere, nonostante West ce la metta tutta per farsi odiare da lei apposta. Eppure si ritrova a confidarsi con lei e lei, inaspettatamente, gli risponde con la propria voce. 
Maggie gli vuole essere di conforto, vuole essergli d'aiuto - lei sa cosa significa perdere un genitore, lei conosce la portata di quel dolore. Lei era da sola ad affrontare il lutto e non vuole che anche West lo sia. 


Se sorvoliamo sul fatto che Maggie sembra essere lo special snowflake, così bella e gentile e dal cuore puro tanto che mezza squadra di football sembra cadere ai suoi piedi e che però riesce a far diventare serio un ragazzo che prima aveva solo storie di solo sesso e che lo stesso West a volte ha degli atteggiamenti possessivi che fatti più in là e molla un attimo la presa, Until Friday Night affronta questioni serie. 

Si parla di violenza domestica, morte, dolore e modi di affrontare suddetto dolore. Si parla di appoggiarsi a qualcuno per cercare di sopravvivere, si parla di avere paura che quella persona si allontani da noi e di non farcela quando ciò potrebbe accadere. Si parla di confidarsi con qualcuno e scoprire che non si è soli, che si ha una rete di appoggio. 

La storia di Maggie e West è effettivamente veloce perché tutto il libro si svolge in un mese - troppo veloce se si pensa alla portata dei sentimenti che questi dichiarano di provare. Però non mi ha dato nemmeno troppo fastidio come avrebbe dovuto perché è vero che è tutto veloce, ma la loro è una comprensione dell'altro che chi li circonda non afferra del tutto. 
Maggie si ritrova a parlare con West, ma solo con lui - si stupisce di non andare in pezzi sentendo la sua voce, ma non è ancora pronta ad affrontare il resto del mondo e le sue domande. West ha paura che se Maggie comincia a parlare con gli altri, allora perderà quello che di speciale ha con lei - lei non avrà più bisogno di lui come lui ne ha di lei. 

E non mi ha dato fastidio come avrebbe dovuto perché nella loro storia non ci sono troppi drammi inutili - ovviamente i fraintendimenti su quello che l'altro prova ci sono, altrimenti che romance YA sarebbe? - e tra di loro c'è chi ha il buon senso di chiedersi se il loro rapporto sia sano, se non sia solo una "stampella" per affrontare il dolore che, una volta attenuato, un giorno non servirà più e fare un passo indietro per capire cosa provano davvero senza affrettare le cose.

Certo, non mancano poi le mean girls che affilano la lingua a suon di slut-shaming, ma a compensare ci sono scene in cui questo viene condannato - e dai ragazzi, oltretutto. 

Non è un romanzo perfetto, non rientrerà tra i miei preferiti e continuo a pensare che della cover - di questa e di tutte quelle che seguono - ci farei un poster, ma non è stato poi neanche tanto male. 

Until Friday Night è un romanzo che parla di forza, dolore, sopravvivenza e vita.
Non sono una di quelle che credono che l'amore guarisca ogni cosa, ma è stato bello vedere Maggie e West trarre forza l'una dall'altro per affrontare il dolore e guarire. 

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