Come potete vedere, non sono morta di crepacuore - anzi, nonostante la pelle d'oca di alcuni momenti, mi sono proprio divertita.
Titolo: This Is Not a Ghost Story
Autrice: Andrea Portes
Data di uscita: 17 novembre 2020
Durata: 6H (Storytel Edition)
Editore: HarperTeen
Link Amazon: https://amzn.to/35A7enc
Trama [tradotta da me]: Non sono la benvenuta. In qualche modo lo so. Qualcosa non mi vuole qui.
Daffodil Franklin ha dei piani per un'estate tranquilla prima del suo primo anno al college e, fortunatamente, ha trovato un lavoro che può darle proprio quello che cerca: badare alla villa di una coppia facoltosa.
Ma mentre l'estate avanza e le ombre si allungano, Daffodil comincia a capire che la villa è più di quello che sembra. La casa spaziosa sembra chiudersi su di lei e mentre percorre la lunga strada che porta in paese, sente degli occhi addosso per tutto il tragitto e qualcosa che la tira indietro verso di essa.
Quello che Daffodil non ha ancora capito è che il suo lavoro richiede un caro prezzo. La casa ha un risentimento di vecchia data che necessita di essere sistemato . . . e Daffodil è la chiave per farlo.
Autrice: Andrea Portes
Data di uscita: 17 novembre 2020
Durata: 6H (Storytel Edition)
Editore: HarperTeen
Link Amazon: https://amzn.to/35A7enc
Trama [tradotta da me]: Non sono la benvenuta. In qualche modo lo so. Qualcosa non mi vuole qui.
Daffodil Franklin ha dei piani per un'estate tranquilla prima del suo primo anno al college e, fortunatamente, ha trovato un lavoro che può darle proprio quello che cerca: badare alla villa di una coppia facoltosa.
Ma mentre l'estate avanza e le ombre si allungano, Daffodil comincia a capire che la villa è più di quello che sembra. La casa spaziosa sembra chiudersi su di lei e mentre percorre la lunga strada che porta in paese, sente degli occhi addosso per tutto il tragitto e qualcosa che la tira indietro verso di essa.
Quello che Daffodil non ha ancora capito è che il suo lavoro richiede un caro prezzo. La casa ha un risentimento di vecchia data che necessita di essere sistemato . . . e Daffodil è la chiave per farlo.
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Dopo quindici anni di Supernatural penserete che io ormai mi sia fatta le ossa, ma in realtà erano proprio le puntate con le case infestate a mettermi più ansia - così come la prima stagione di American Horror Story, Murder House.
Non c'è niente che faccia venire gli incubi come non sentirsi al sicuro in casa propria.
Diretta al college, quando il treno su cui si trova Daffodil si ferma alla stazione di Scarlett Mills - piena di petunie e sì, di narcisi, proprio come il suo nome - lei scende, convinta che sia un segno e di essere arrivata.
Scopre presto che non è la sua fermata però, nonostante questo e visto che comunque era nei piani trovarsi un lavoro per potersi pagare il costoso college di Bryn Mawr, Daffodil decide di passare l'estate a Scarlett Mills e trova lavoro presso la casa di un professore - lui deve raggiungere la moglie su un'isola e a lei spetterà il compito di custodire la villa e sorvegliare gli operai che devono costruire una casa per gli ospiti sul retro.
A Daffodil non dispiace l'idea di passare l'estate da sola - anzi, era proprio quello a cui aspirava, dal momento che soffre di ansia sociale e si trova particolarmente a disagio con gli uomini tra i venticinque e i quarant'anni di età. Ma non è solo quello - e non è solo il college - che l'ha spinta a lasciare il Nebraska: c'è la cosa che non può essere nominata, l'evento che non può essere ricordato e che non può uscire dalla scatola in cui l'ha rinchiuso per poi essere spinto in un angolo della sua mente. Quindi non importa ciò che porterà l'estate con sé: lei non può permettersi di tornare in Nebraska.
Ma più passano i giorni e più è difficile mantenere quella promessa: di notte fuori dalla casa si sentono strani rumori, tra le mura della villa accadono cose che razionalmente non dovrebbero succedere, la signora che sta in fondo alla strada entra sempre a suo piacimento e gli operai in teoria lavorano, ma sinceramente a Daffodil sembra che la fossa per le fondamenta sia sempre uguale e che il capo cantiere sia un po' troppo invadente.
Qualcosa - o qualcuno - non la vuole in quella casa e, come se non bastasse, c'è sempre la cosa che non deve essere nominata che minaccia di uscire fuori dalla sua scatola.
Potete fare tutte le ipotesi che volete - io ne ho formulate a decine e non ci ho preso neanche una volta e manco per sbaglio, proprio cominciando con la prima cantonata che ho preso riguardo alla cosa che non deve essere nominata.
Daffodil mi è piaciuta tantissimo - tutto il libro è narrato secondo un flusso di coscienza e lei rompe quasi sempre la quarta parete, rivolgendosi al lettore per raccontargli la sua storia e coinvolgerlo nella sua vita. Le cose da pelle d'oca non mancano, ma Daffodil è anche incredibilmente sarcastica, autocritica e autoironica, dotata di un senso dell'umorismo nero che in realtà, pure in alcuni momenti da brividi, mi sono ritrovata a ridere. E lo so che è tremendamente poco realistico essere sarcastici di fronte a cose per cui io sarei morta molto prima di crepacuore assistendo a quello che succede a lei, ma Daffodil cerca sembra di combattere tutto con l'analisi e con la logica - e quando queste non funzionano, il suo cervello vede comunque quello che vuole vedere e lei si rifugia sotto le coperte aspettando il mattino.
Non riesco a spiegarlo bene, ma giuro che anche nel terrore del momento - sia suo che mio - c'era da mettersi in qualche modo a ridere per come ti presentava le cose. Il fatto che lei si rivolga al lettore, che ricorra all'autoironia e all'umorismo nero proprio nei momenti cruciali aiuta a stemperare il terrore - quindi se siete tipi che ve la fate sotto (come me), questo è il metodo ideale per ascoltare storie che parlano di case infestate.
Daffodil è chiaramente traumatizzata da qualcosa accaduto nel suo passato, qualcosa da cui sta scappando e che non vuole affrontare - badare tutta sola ad una villa per tutta l'estate è il suo modo di processare l'accaduto.
Più volte ho creduto di aver capito cosa fosse successo e tutte le volte mi sono sbagliata - ed è un percorso tortuoso quello che porta noi e Daffodil a scoprire il passato mentre si racconta un po' alla volta per tutta la durata del libro.
E il finale proprio non me l'aspettavo.
Se Daffodil e questo libro mi sono piaciuti così tanto il merito va anche a Lauren Ezzo, la narratrice di questo libro - sul serio, la migliore che io abbia mai ascoltato in tutta la mia esperienza con Storytel. Cambiava continuamente il tono di voce - ne aveva uno per tutti i momenti di gioia, di confusione, di panico, di terrore paralizzante, di felicità, di sorpresa; ti faceva immergere completamente nell'atmosfera come se fossi lì con Daffodil. E i suoni onomatopeici, gente - mai sentito niente di così realistico e/o inquietante. Per non parlare degli infarti che mi prendevano anche solo grazie alla sua voce, quando Daffodil entrava in una spirale discendente di panico e la voce diventava sempre più acuta o grave, ma comunque concitata al punto che mancava persino a me il fiato.
Ci sarebbero diversi content e trigger warning in questo libro, ma anche solo nominarne un paio sarebbe spoiler - perciò, in caso di lettura, dovreste fare un atto di fede.
Uh, mi ispira tantissimo. Poi che copertina!
RispondiEliminaBella, vero? *-*
EliminaHo aperto la sua scheda su Storytel per leggere la trama proprio perché attirata dalla copertina!
Sembra davvero bello, e la copertina intriga moltissimo ^^
RispondiEliminaMi è piaciuto più di quanto mi aspettassi!
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