venerdì 8 gennaio 2021

[Recensione] "What If It's Us" di Becky Albertalli & Adam Silvera

Prima recensione del nuovo anno - e spero davvero di essere partita con il piede giusto. 
Mi rendo benissimo conto che il voto alla fine è un po' "gonfiato" causa Hamilton citato una trentina di volte, ma ehi - anche oggi diventiamo professionali domani.
 
E mi rendo conto sempre più spesso che passa molto tempo tra quando ho comprato/ricevuto un libro e quando lo leggo - tanto che pure in questo caso ha fatto ora ad essere tradotto e pubblicato dalla Mondadori con il titolo di Può succedere anche a noi?
 
Ma ehi, stavolta va benissimo così perché - avendolo letto adesso dopo essere entrata anche io nel tunnel di Hamilton - con Arthur è stato proprio come trovare un amico con cui fangirlare. Anche con Ben, in realtà... Ben ero io prima di conoscere Hamilton, nella più totale ignoranza e scetticismo salvo poi "convertirsi" dopo l'ascolto.


Titolo: What If It's Us
Serie: What If It's Us #1
Autori: Becky Albertalli & Adam Silvera
Data di uscita: 9 ottobre 2018
Pagine: 448 (copertina flessibile)
Editore: Balzer + Bray / HarperTeen
Link Amazon: https://amzn.to/3pWEyfx

Trama [della Mondadori]: Arthur è entusiasta all'idea di trascorrere un'intera estate a New York. Per lui, cresciuto a pane e musical, è proprio una città magica, romantica, dove tutto può succedere. Se Broadway gli ha insegnato qualcosa, poi, è che l'universo può recapitarti una storia d'amore indimenticabile quando meno te l'aspetti. E quale luogo al mondo potrebbe essere un set migliore della città che non dorme mai? Ben, invece, pensa che l'universo per una buona volta dovrebbe imparare a farsi gli affari suoi. Se davvero ci tenesse a lui, di certo non starebbe andando all'ufficio postale per spedire un'intera scatola di oggetti posseduti dal suo ex. Ma quando, proprio in quel grigio luogo affollato, le strade di Arthur e Ben si incrociano, viene il sospetto che il destino abbia davvero qualcosa in serbo per loro. Ma che cosa di preciso? Forse niente. In fondo, dopo essersi incontrati, ognuno va per la sua strada. Forse tutto. In fondo, alla fine si rivedono. E decidono di ripetere l'esperienza. Ma cosa accadrebbe se il loro primo appuntamento "ufficiale" non andasse proprio come previsto? E nemmeno il secondo primo appuntamento... o il terzo? Che cosa accadrebbe se Arthur le tentasse tutte per far andare bene le cose tra loro, e Ben invece non ci provasse abbastanza? E se la vita, quella vera, non fosse così tremendamente magica come pensa Arthur? Ma se invece lo fosse? Chi l'ha detto che non può essere come uno dei musical di Broadway che tanto ama? E soprattutto: perché un amore a prima vista fantastico come quelli che si vedono nei film deve capitare sempre agli altri? Perché non può succedere anche a loro?

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La storia inizia un normalissimo giorno di luglio quando, in giro a prendere il caffè per tutti nell'ufficio dove sua madre fa l'avvocato, Arthur nota fuori dall'ufficio postale un ragazzo alle prese con un grande scatolone. 
Quel ragazzo è Ben, che sta tentando di spedire uno scatolone pieno di cose del suo ex-ragazzo dopo la fine della loro storia e, a rendergli più miserabile la vita, c'è anche il fatto che deve andare a scuola pure d'estate perché è stato rimandato in chimica. 

Ben è un newyorkese fatto e finito, non è abituato a ragazzi che improvvisamente - e in maniera molto impacciata e timida - gli attaccano bottone. All'ufficio postale, per di più. Ma Arthur ha sentito l'impulso di doverlo conoscere, lo sguardo che si erano scambiati fuori dall'edificio gli era sembrato un segno del destino - così come sembra essere un segno del destino essere temporaneamente a New York per l'estate, la stessa città dove tutti i film migliori sono ambientati e la magia è nell'aria, la città dove c'è Broadway e dove Hamilton di Lin-Manuel Miranda va ancora in scena al Richard Rodgers Theatre. 

Nella confusione di un flash-mob però si perdono, quando ancora a nessuno dei due era venuto in mente di presentarsi come si deve o di chiedere il numero all'altro. Ma non sembrava essere un messaggio dell'universo il loro incontro? 
Forse l'universo - tra social media e amici investigatori che rasentano lo stalking - ha solo bisogno di un piccolo aiutino per farli ritrovare... 


Aww, quanto mi è piaciuto questo libro! Quanto mi sono piaciuti Arthur e Ben! 
 
Il loro incontro, il loro ritrovarsi, il loro frequentarsi è sembrato davvero uscito da una rom-com di Hollywood - e proprio come la tanto odiata chimica di Ben, sembrano due opposti che si attraggono. 
Arthur è pieno di entusiasmo per qualsiasi cosa, così pieno di energia che ha sempre paura di essere "troppo" - troppo chiacchierone, troppo espansivo, troppo invadente, troppo in tutto, esagerato persino nei sentimenti e nell'intensità con la quale li prova. 
Ben, d'altro canto, è più riservato, timido e fin troppo duro con se stesso tanto che prende qualsiasi cosa che non vada perfettamente liscia come un suo fallimento personale o una sua mancanza. 

Ecco perché i loro primi appuntamenti sono stentati e hanno sempre bisogno di un altro tentativo per riprovare a fare sul serio - Arthur non ha mai avuto un ragazzo prima e va nel panico, pensando e analizzando troppo, comparando tutto con i film e i musical che conosce; Ben è appena rimasto scottato perché non solo ha perso il suo ragazzo, ma Hudson prima era anche suo amico e se non è riuscito a far funzionare le cose con qualcuno che conosceva da tempo, come può funzionare con Arthur? La pressione che sente per questo motivo sembra quasi soffocarlo e spingerlo a restare scostante. 

Eppure, fosse anche solo per un'estate, provano a farlo funzionare. 

Mi sono piaciuti entrambi, anche se è vero che a volte Arthur è fin troppo geloso e invadente nei confronti della passata relazione di Ben con Hudson - ma non mi sono neanche sentita di fargliene una colpa, in quanto si tratta della sua prima relazione in assoluto e non sa proprio come comportarsi. 
Devo perciò ammettere che forse ho amato un pochino di più Ben e ho assolutamente adorato la sua amicizia/fratellanza con il suo migliore amico Dylan - ero lì per fangirlare e sospirare su lui e Arthur, ma ammetto che quasi non vedevo più l'ora di vederlo interagire con Dylan: una bromance scritta benissimo. 

Ben era me prima di conoscere Hamilton e immediatamente dopo averlo fatto; Arthur sono io in pieno tunnel e ossessione per il musical e Lin-Manuel Miranda. 
In generale tutto questo libro è pieno di riferimenti alla pop culture e all'attualità: spettacoli di Broadway, cartoni animati, politica americana, fanfiction e mi sento di scommettere sul fatto che Becky Albertalli abbia scritto di Arthur - adolescente fissato con il teatro e i musical e proveniente dalla Georgia - e che Adam Silvera abbia scritto di Ben - adolescente di origini portoricane, newyorkese, che fa continui riferimenti ad Harry Potter e al fandom. E pur avendo tanto in comune con altri loro protagonisti che me li hanno ricordati - Simon per la Albertalli nel Simonverse e Griffin per Silvera in History Is All You Left Me - Arthur e Ben sono assolutamente due personaggi a sé stanti che non possono essere confusi o scambiati con nessun altro. 

La scrittura della Albertalli e di Silvera è armoniosa, fluida ed estremamente scorrevole. 
Ho amato questi due personaggi, ho amato tutte le riflessioni sulle relazioni e sull'amicizia - come a volte sia difficile tornare ad essere quelli che si era prima, come a volte possa nascere un nuovo tipo di rapporto, come la storia può cambiare le persone e il modo in cui vediamo le cose. E certo, svolgendosi in un mese ha forse un po' il sentore di instalove, ma non mi verrete forse a dire che le storie nate in estate non sono sempre così intense? Ho amato il finale - che è un po' aperto, un po' ambiguo, un perfetto what if interrogativo su quello che può riservare loro il futuro: l'ho trovato realistico, coerente con due ragazzi che devono ancora crescere e capire cosa farne delle loro vite... e se è destino, succederà. Facciamo tutti il tifo per loro, ma forse non dobbiamo neanche preoccuparci troppo del loro eventuale lieto fine - a quanto pare, in autunno, arriverà il sequel Here's To Us.

Di suo è un solidissimo 4, forse anche un 4.5 - sappiamo tutti però che qui la professionalità non sta di casa, che ci facciamo guidare dall'entusiasmo e dalle ossessioni, perciò non mi vergogno proprio nel dire che gli ho dato il massimo dei voti anche per tutto l'amore che viene dedicato ad Hamilton e a Lin-Manuel Miranda all'interno di queste pagine. Il romanticismo tra Arthur e Ben mi ha fatta sospirare, l'amicizia tra Ben e Dylan mi ha fatta ridere e aspirare a quel tipo di rapporto che sai sarà per sempre una certezza, ma i riferimenti ad Hamilton mi hanno davvero strappato un sorriso da Stregatto. 

Quindi sì: il mio primo libro del 2021 si becca cinque stelle. 

2 commenti:

  1. Sembra davvero una di quelle letture dolci e tenerine, adatte a tirare su il morale nei periodi 'no' ^-^ mi sa che devo recuperarlo :)

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