mercoledì 28 aprile 2021

WWW.. Wednesday! #238

Confesso: praticamente ieri non ho letto e non leggerò neanche oggi
 
Ieri sono andata in città a prendere il referto della risonanza magnetica - perché essendo stata fatta in un ospedale privato, pur essendo accreditato all'USL, non hanno l'accesso al Fascicolo Sanitario Elettronico. E poi, intanto che c'eravamo, io e mio padre avevamo delle altre commissioni da sbrigare in città. In soldoni, siamo partiti dopo pranzo e siamo tornati poco prima dell'ora di cena. 
 
Stamattina invece devo andare in posta - e mentre questo post va online, io probabilmente sarò in coda - e poi oggi pomeriggio/sera vedo finalmente le mie amiche per un apericena tardivo di compleanno. Ah sì, e per scartare metà dei miei regali perché l'altra metà non è ancora giunta a destinazione. 
 
Che volete... le gioie. 


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)
 

Ho concluso
Il Rintocco di Neal Shusterman - e concludendo questo libro ho anche concluso la trilogia. L'ho trovato un buon finale tutto sommato, ovviamente non esente dal pepe al culo che puntualmente viene agli scrittori quando si tratta di mettere il punto alla storia. Tagliando in qua e in là, il finale si sarebbe potuto espandere e gestire meglio - ma resta comunque un libro (e una serie) che ho davvero apprezzato. Recensione QUI



What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)


Ho iniziato lunedì pomeriggio Little Monsters di Kara Thomas e, nel momento in cui sto scrivendo il post, sono ferma a pagina 52. Non so ancora se questo mystery thriller young adult voglia prendere una piega sovrannaturale o meno, ma non vedo l'ora di scoprirlo - e poi ho sempre sentito dire che le ultime frasi sono assolutamente terrificanti.



What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)


Piccolo cambio di programma. No, non mi sono dimenticata di Good Omens di Terry Pratchett & Neil Gaiman e in genere detesto pure cambiare i piani già prestabiliti - è solo che NetGalley è stato particolarmente generoso con me in questi giorni assecondando le mie richieste, quindi due libri saltano la coda: Gutter Girl di Kelly Anne Blount & Lynn Rush (della Blount avevo già ascoltato a gennaio I Hate You, Fuller James e, sebbene non fosse stato all'altezza delle mie aspettative, ci ho voluto riprovare) e The Weight of the Sky di Caroline Schley, che escono rispettivamente il 10 e il 20 maggio.

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Penso di non avere un monologo conclusivo questa volta e, se devo essere sincera e spubblicarmi facendo forse la figura di un'ottantenne, a forza di stare in casa causa lockdown, un intero pomeriggio in città mi ha sfinita. 
Lascio la parola a voi per commenti, aggiornamenti, link e quant'altro - oggi non credo proprio di riuscire a rispondervi, ma domani non mancherò sicuramente di farlo!

lunedì 26 aprile 2021

[Recensione] "Il Rintocco" di Neal Shusterman

In questo lunedì piovoso - che spero non duri fino a mercoledì perché finalmente vedrò le mie amiche per un apericena e festeggiare (in ritardo) il mio compleanno - vi porto la recensione del libro conclusivo di una trilogia.
 
Grazie alla Oscar Vault, che è sempre generosa con le sue ARC digitali.
 
 
Titolo: Il Rintocco
Titolo originale: The Toll
Serie: Arc of a Scythe #3
Autore: Neal Shusterman
Data di uscita: 30 marzo 2021
Data di uscita originale: 5 novembre 2019
Pagine: 492 (Kindle Edition)
Editore: Mondadori Oscar Vault
Link Amazon: https://amzn.to/3wh4zdH

Trama: Da tre anni Citra e Rowan sono scomparsi: da quando cioè la falce Goddard ha assunto il potere e il Thunderhead si è chiuso in un silenzio che solo Greyson Tolliver riesce a infrangere. La città-isola di Endura, il "cuore pulsante" della Compagnia delle falci, è perduta, affondata per sempre nelle acque dell'oceano, e con lei le Grandi Falci. Davvero sembra che ormai nulla possa impedire il dominio assoluto di Goddard, nominato Suprema Roncola della MidMerica. E, mentre gli echi della Grande Risonanza scuotono ancora il cuore della Terra, la domanda è una sola: c'è ancora qualcuno in grado di fermare il tiranno? Gli unici a saperlo sono la Tonalità, il Rintocco e il Tuono.

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TRIGGER WARNING: violenza, morte, spigolature di massa, pregiudizi, razzismo, intolleranza religiosa, atti di terrorismo, rappresaglie, genocidi. 

Valgono le stesse avvertenze dell'altra volta: se non avete letto i volumi precedenti, tornate indietro o chiudete la pagine - anche se, in realtà, già aver letto la trama sopra con solo Falce alle spalle vi ha fatto spoiler. 


Il finale di Thunderhead ha letteralmente cambiato il mondo: Endura è affondata e con essa sono affondati anche Citra e Rowan. Con l'affondamento dell'isola si sono perse tante vite i cui corpi non è più possibile rianimare, si è persa la verità sul risultato dell'inchiesta chiesta da Citra e per il mondo intero, sotto la spinta di Goddard, la colpa di tutto questo è di Maestro Lucifero. 

Ma c'è qualcosa sul fondale dell'oceano che tutti vogliono e per il quale sono disposti ad oltrepassare il "perimetro di rispetto" imposto da Goddard attorno a dove una volta c'era Endura: i diamanti delle falci. La camera blindata che si trovava su Endura ne era piena e chi ha i diamanti di base governa le falci - cosa più importante che mai ora che le Compagnie delle varie regioni del mondo sono allo sbando, alleate con Goddard nel nuovo ordine oppure sue nemiche. Più importante che mai ora sarebbe stata una mappa di questo mondo per capire meglio le suddivisioni regionali con le varie alleanze e non.

Nel frattempo i tonisti - professanti di una religione sempre mal vista da tutti e soprattutto dalle falci - hanno preso sempre più piede grazie al Rintocco, il loro profeta e l'unica persona al mondo con cui il Thunderhead parla ancora dopo essersi chiuso nel silenzio e aver declassato tutta l'umanità allo status di losca per quanto accaduto su Endura. 

Dovranno passare tre anni e mezzo prima che le cose comincino a cambiare sul serio: tre anni e mezzo prima che la camera blindata e il suo contenuto vengano portati in superficie; tre anni e mezzo prima che Goddard cominci a sentire il trono scricchiolare sotto di sé; tre anni e mezzo prima che, chi aveva cominciato la sua ricerca volta a trovare il modo ideato dai padri fondatori di fermare una Compagnia corrotta, trovi la motivazione per riprendere a farlo; tre anni e mezzo prima che i progetti ideati dal Thunderhead raggiungano finalmente il completamento. 


Di base Il Rintocco mi è piaciuto, anche se non è stato all'altezza di Thunderhead - che per me resta il migliore della serie. 

Ho sentito molto la mancanza di Citra e Rowan: se erano partiti come protagonisti in Falce e in Thunderhead erano comprimari dei personaggi nuovi introdotti, qui hanno molto meno spazio - addirittura Rowan compare pochissimo, salvo in alcune scene chiave. 
Li ho comunque amati: Citra è una vera leader, che suscita ammirazione e rispetto in coloro che incontra e Rowan ha avuto una sorta di percorso di maturazione che l'ha portato ad allontanarsi dalla figura di Maestro Lucifero che si era cucito addosso - peccato che di questo percorso si veda poco e niente e che, invece di essere sempre sarcastico e arrogante, avrebbe anche potuto impegnarsi un po' di più nel difendersi dalle accuse invece di montarle come la panna. 

Il problema, se così vogliamo chiamarlo, è che Neal Shusterman ha un vocabolario ricchissimo per descrivere il mondo in cui ha ambientato la storia, ma lascia sempre i suoi personaggi in ombra - quindi, anche se trovo carinissimi Citra e Rowan, già nel primo libro (per come erano descritti) potevano passare anche per solo amici perché, a ripensarci adesso, non ricordo quale sia stata la scintilla che ha portato alla loro relazione nel finale. 

E a proposito di lasciare i personaggi in ombra, non sono solo Citra e Rowan ad uscirne caratterizzati all'osso. In questo volume viene introdotto un personaggio che si identifica come "fluido" - ora, lungi da me provare anche solo a parlarne perché io mi sono sempre identificata nel mio genere e non sono una persona non-binaria, quindi non posso permettermi di mettere bocca sulla questione e stare a sindacare se la rappresentazione sia corretta o meno, ma mi sarei comunque aspettata che in un mondo come quello in cui vivono i nostri personaggi (un mondo in cui si è immortali, in cui si viene rianimati, in cui il corpo può venire modificato a proprio piacimento) non ci sia bisogno di spiegare ogni due per tre cosa sia la fluidità di genere di fronte alla non comprensione di chi invece è binario. Anzi, dovrebbe essere una cosa considerata normale, alla stregua di qualcosa che vedi tutti i giorni.

Venendo al nostro cattivo della situazione, che si macchia di crimini ancora peggiori rispetto a tutto ciò che ha già fatto di male in precedenza, Goddard risulta quasi un cattivo da cartone animato - tutto urla, strepiti, scenate e attacchi di rabbia. C'era la possibilità di ricostruire bene la sua storia, dargli il background che meritava e che è rimasto incompleto - bastava tagliare un po' di pagine ed elementi superflui per lasciare che Citra ricostruisse per bene le dinamiche che hanno portato al disastro sulla Luna, su Marte e sulla colonia di Nuova Speranza. 

È il problema di parecchi libri che concludono una trilogia: si è messa tanta carne al fuoco prima e dopo si ha fretta di concludere, ma alla fine il risultato è un po' affrettato e mancante di alcune risposte. Anche in questo caso, si potevano tagliare alcune parti che hanno reso l'inizio un po' lento e macchinoso - dovuto anche al fatto che la storia parte su due timeline diverse che, senza i nomi di Citra e Rowan ad identificare quando siamo, rendono difficile capire esattamente in che momento si sta svolgendo una scena e che poi arrivano a diventare una cosa sola nell'ultimo quarto del libro - e tenersi più pagine per espandere il finale. 

Avevo indovinato in parte quale fosse il piano di emergenza dei padri fondatori, anche se non avevo immaginato le conseguenze della sua messa in atto. Mi è piaciuta la piega sci-fi che ha preso la storia e non nego che avrei voluto vedere molto più spargimento di sangue quando è arrivata la fine di un certo personaggio. Mi è comunque scesa una lacrimuccia in due scene nelle ultime pagine.

Il Rintocco lascia anche parecchio su cui riflettere: l'influenza della religione, il suo ostracismo e la sua intolleranza ma anche la fede che suscita; la speranza anche di fronte alla dittatura e agli atti estremisti e terroristici; la possibilità di ricominciare da capo sperando di poter fare meglio.

Arrivando al sodo, è una buonissima conclusione di trilogia che però non è esente da difetti e avrebbe potuto essere gestita ed eseguita meglio. Nonostante la poca caratterizzazione, mi sono comunque affezionata a Citra e Rowan e ai loro mentori e, pur mancando i plot-twist mozzafiato di Thunderhead, mi dispiace lasciare questo mondo che, proprio perché è in mano agli umani, nonostante il progresso tecnologico e l'intelligenza artificiale benevola del Thunderhead, risulta comunque imperfetto. 

venerdì 23 aprile 2021

Some (New) Books Are (Here) #33

Ve li avevo promessi ed eccoli qui: i libri di marzo che... beh, mi sono scordata di farvi vedere a marzo. Che c'è? Capita, no?

Some (New) Books Are (Here) è una rubrica inventata da me a cadenza assolutamente casuale nella quale vi mostro le mie nuove entrate in materia librosa, perché sono arrivate in casa mia e via di questo passo.


 
  • Crescere, che palle! di Sarah Andersen, preso con un buono Feltrinelli dopo che mi ero pentita di averlo visto e averlo lasciato alla Feltrinelli in città in occasione del compleanno di una mia amica a febbraio - immediatamente prima che ci rinchiudessero per un altro lockdown.
  • The Way It Hurts di Patty Blount, che poi è arrivato dall'America il giorno stesso o il giorno dopo che ho pubblicato l'appuntamento #32 affermando che sarebbe arrivato circa in questi giorni - il tempismo, proprio. Recensione QUI.
 
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Anche quello di Sarah Andersen l'ho letto, eh... solo che non ci ho scritto una recensione.

mercoledì 21 aprile 2021

WWW.. Wednesday! #237

Dunque, io ieri in materia di lettura ho combinato poco o nulla perché poi nel pomeriggio sono dovuta andare in città per fare una risonanza magnetica - la seconda della mia vita e avrei preferito restare ferma ad uno. Ancora meglio a zero
 
Insomma, tutti a dirmi che loro hanno fatto risonanze dove il macchinario era aperto e che durava poco, 10 o 15 minuti o giù di lì. 
 
E niente, a me capita sempre quello completamente chiuso a bara - e lo so che dalla sommità della testa è aperto, ma io mica posso inclinare il collo così tanto tutto il tempo per rendermi conto che no, non mi stanno seppellendo viva.  
 
Inoltre soffro di claustrofobia, mi hanno fatta togliere la mascherina e mettere una garza sul viso e sono stata dentro un'ora e mezza. 
 
UN'ORA E MEZZA. 
 
Ero lì lì per suonare l'allarme d'emergenza perché non ce la facevo più - perché nemmeno cantarmi il primo atto di Hamilton nella testa è servito tanto a distrarmi.
 
Quando sono finalmente uscita - o meglio, mi hanno tirata fuori - mi sentivo come una mummia in un sarcofago fatta rosolare a fuoco lento. 
 
Insomma, capirete bene che sono tornata a casa molto provata dall'esperienza.


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)
 

Ho concluso
Thunderhead di Neal Shusterman, che mi è piaciuto tantissimo. Di solito i secondi volumi di una trilogia soffrono di quella che è chiamata "sindrome del libro di mezzo", ma non è stato questo il caso - per niente. Il finale è poi da urlo - letteralmente. Recensione QUI.



What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)


Sono molto indietro con Il Rintocco di Neal Shusterman rispetto ai miei iniziali pronostici: lunedì sono stata colta da una mania del riordino - e non ho ancora finito - e ho letto solo cinquanta pagine, mentre ieri sapete com'è andata e ne ho lette solamente dieci in mattinata. Spero di rifarmi presto perché brucio di curiosità. 



What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)

Torno all'inglese e al cartaceo con Little Monsters di Kara Thomas e poi proseguirò, sempre sulla carta ma stavolta in italiano, con Good Omens di Terry Pratchett & Neil Gaiman - so che ho anche già visto la miniserie l'anno scorso, ma mia madre se lo è appena riletto e ora mi ci voglio buttare anche io. 

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Il mio post settimanale, puntale come ogni mercoledì, di riepilogo delle letture si conclude qui - e non c'entra niente, ma tra le altre rogne sono tornata a dimezzare le pastiglie di miorilassanti perché tre ore di allucinazioni notturne anche no, grazie.
Bene, ora ditemi voi: siete alle prese con una serie o con degli autoconclusivi? Vi date a questi ultimi pur sapendo che avete delle serie impazienti di essere terminate? 
Scrivetemi tutto nei commenti oppure lasciatemi il link del vostro post e, appena mi sarò ripresa (dalla mancanza di sonno, dallo shock di un'ora e mezza di risonanza magnetica e mi verrà pure in mente qualcos'altro da cui dovermi riprendere), passerò a rispondere e a ricambiare la visita!

lunedì 19 aprile 2021

[Recensione] "Thunderhead" di Neal Shusterman

Ogni tanto - anzi, spesso - mi sento in colpa per essere in ritardo con tutte le eARC perché poi, quando vado a leggerle, non sono più in anteprima e il libro è già uscito. A volte anche da parecchio. 

Oggi però è una di quelle occasioni in cui non mi sento in colpa: visto il finale di Thunderhead, se l'avessi letto al tempo della sua uscita probabilmente mi sarei mangiata le mani non avendo subito il terzo a portata di mano.
 
Grazie alla Oscar Vault, che è sempre generosa con le sue ARC digitali - anche se nel frattempo mi sono comprata e letta la copia cartacea.


Titolo: Thunderhead
Titolo originale: Thunderhead
Serie: Arc of a Scythe #2
Autore: Neal Shusterman
Data di uscita: 13 ottobre 2020
Data di uscita originale: 9 gennaio 2018
Pagine: 396 (copertina rigida)
Editore: Mondadori Oscar Vault
Link Amazon: https://amzn.to/31ig8mq

Trama: In un mondo che ha sconfitto fame, guerre e malattie, le falci decidono chi deve morire. Tutto il resto è gestito dal Thunderhead, una potentissima intelligenza artificiale che controlla ogni aspetto della vita e della società. Tranne, appunto, la Compagnia delle falci.

Dopo il loro comune apprendistato, Citra Terranova e Rowan Damisch si sono fatti idee opposte sulla Compagnia e hanno intrapreso strade divergenti.

Da ormai un anno Rowan si è ribellato ed è fuggito, diventando una vera leggenda: Maestro Lucifero, un vigilante che mette fine alle esistenze delle falci corrotte, indegne di occupare la loro posizione di privilegio. Di lui si sussurra in tutto il continente.

Ormai divenuta Madame Anastasia, Citra è una falce anomala, le sue spigolature sono sempre guidate dalla compassione e il suo operato sfida apertamente il nuovo ordine. Ma quando i suoi metodi vengono messi in discussione e la sua stessa vita minacciata, appare evidente che non tutti sono pronti al cambiamento.

Il Thunderhead osserva tutto, e non gli piace ciò che vede. Cosa farà? Interverrà? O starà semplicemente a guardare mentre il suo mondo perfetto si disgrega?
 
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TRIGGER WARNING: mica è necessario che vi dica che la gente muore ammazzata spigolata in questo libro, vero?

La storia riprende un anno dopo l'epilogo di Falce - perciò, se non lo avete letto, sappiate che potreste farvi spoiler di parecchie cose. 

Citra Terranova si è quasi ormai calata completamente nei panni di Madame Anastasia e vive ancora con la sua mentore Madame Curie. Citra si è fatta un nome non solo perché spigola con la Signora della Morte, ma perché le sue spigolature sono fatte con estrema compassione e incarnano gli ideali più puri dei padri fondatori della Compagnia delle Falci all'alba dell'era post-mortale: lei dà un mese di preavviso a chi decide di spigolare per mettere in ordine le proprie cose, salutare chi ama e decidere come morire. 
 
L'operato di Madame Anastasia è malvisto dalle falci del nuovo ordine, ormai sempre più numerose e seguaci di una filosofia di pensiero che vede al centro la gioia di mettere fine ad una vita, senza alcun rispetto o remora verso di essa. E sono proprio quelle falci che Rowan Damisch, ora conosciuto come Maestro Lucifero, è determinato ad eliminare. Falci corrotte, avide, bramose di potere e sprezzanti della vita umana altrui e convinte di essere al di sopra di ogni cosa. E questo rende Rowan il nemico numero uno della Compagnia. 

Ma ci sono forze oscure all'opera, piani in atto e in movimento, e nemmeno il Thunderhead - che tutto vigila e controlla - può fare niente a riguardo, vista la separazione tra lui e le falci che impedisce qualsiasi interferenza o contatto. 
 
Come si possono aggirare le regole? Come si possono allargare le falle - se ci sono - e riuscire a fare quello che non dovrebbe essere possibile?


Wow, che lettura e che avventura è stata questa. 

Falce era servito come introduzione in questo mondo in cui gli esseri umani non possono morire e a controllare e a vigilare su tutto c'è il Thunderhead, questa intelligenza artificiale buona e disponibile. Ma la questione della morte è sempre stata materia di competenza degli umani e quindi delle falci - pertanto il Thunderhead non può interferire. 

Citra e Rowan hanno uno spazio minore rispetto al primo libro - specialmente il secondo. Se in Falce i capitoli erano inframmezzati dalle pagine di diario di alcune falci, qui invece conosciamo il Thunderhead: conosciamo la sua intelligenza, la sua bontà, il suo avere a cuore l'umanità e i suoi bisogni, quello che alla fine è comunque "affetto" verso alcuni esseri umani in particolare - specialmente se sa che sono destinati a cambiare il mondo. 

E proprio perché Citra è una di queste persone, il Thunderhead può solo assistere impotente di fronte a certi eventi e preoccuparsi perché, essendo Citra una falce, lui non può comunicare con lei. Però il Thunderhead è astuto, non può violare le sue stesse leggi, ma forse può in qualche modo aggirarle riuscendo a far andare gli eventi in una certa direzione - o sperare che lo facciano, almeno. 
Ed ecco che Greyson Tolliver, un nuovo personaggio introdotto in questo secondo volume, diventa un elemento chiave di questa storia - e probabilmente anche della prossima. 

Ho trovato questo secondo volume ancora più scorrevole e avvincente del primo. 
Thunderhead è pieno di colpi scena che proprio non avevo visto arrivare, attentanti, alleanze e tradimenti, sacrifici e il finale sarà qualcosa che vi farà urlare - qualcosa che proprio sconvolge e cambierà il mondo così come lo si era conosciuto. 
Alla fine si incastra tutto a dovere, ho amato chi dovevo amare e ho odiato chi dovevo odiare, mi sono sorpresa nello scoprire alcuni lati inediti di alcuni personaggi e adoro questo mondo che Shusterman ha creato - certo, viverci sarebbe un altro paio di maniche.

Non mi sono mai annoiata dall'inizio alla fine, ma specialmente le ultime 100 pagine sono qualcosa che, una volta iniziate, non riuscirete a mettere giù il libro finché non sarete arrivati alla conclusione - e che conclusione. 

Per fortuna che ho già il terzo e ultimo libro con cui andare avanti. 

venerdì 16 aprile 2021

Singing the Book #30

Avete presente quegli effetti collaterali di alcuni medicinali che vengono indicati come rari, assolutamente rarissimi? 
Balle - o forse sono io il solito caso umano perseguitato dalla sfortuna.
 
Ma canta che ti passa, vero? 

Singing the Book è una rubrica inventata da me a cadenza assolutamente casuale nella quale vi mostro (e racconto) libri il cui titolo è lo stesso - o con qualche piccola variante - di canzoni che amo oppure ho amato e che potrebbero o non potrebbero c'entrare affatto con la trama.

Siamo al trentesimo appuntamento e oggi parliamo come al solito di abbinamenti che mi sono capitati per caso tra le mani.

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All I Want Series Box Set: Books 1-3 di Lea Coll / All I Want degli A Day To Remember
 
Come si può chiaramente capire dall'immagine, questo cofanetto racchiude al suo interno dei libri romance - i primi tre, a quanto pare, di una serie. Ma con questo titolo a me non sono venuti in mente cuoricini e romanticherie varie, bensì la canzone omonima degli A Day To Remember - che viene poi dall'album che, dopo che li ho scoperti, ha cementato il mio amore per loro. L'album in cui è contenuta - What Separates Me From You - è un piccolo gioiellino del 2010 in cui sono racchiuse la maggior parte delle mie canzoni preferiti e anche i video musicali dei singoli estratti non scherzano. La canzone con i libri non c'entra assolutamente nulla - non saprei neanche spiegarvi a parole di cosa parla perché ritengo che sia una di quelle canzoni di cui bisogna leggere il testo e scoprire cosa ne percepiamo in maniera del tutto personale. Per me era stata una vera svolta nella mia storia d'amore con questa band.
 

 
 
Wreck Me di Lane Hart / Wrecking Ball di Miley Cyrus

Direi che anche qui non ci vuole un grosso sforzo di immaginazione per capire il genere del libro - però ehi, bella la sfumatura di azzurro del titolo. Sì, sono seria. Ammetto che non è niente male anche quello che c'è sotto e sopra il titolo. Per quanto riguarda la canzone, se volete sapere la verità sarò onesta: l'ho odiata al primo ascolto e ho continuato a detestarla per molto tempo. Però sapete quando le canzoni vi rimangono in testa e continuate a canticchiarle anche quando non ne avete voglia e soprattutto contro la vostra volontà e non c'è altra canzone che voi proviate a cantare, tanto alla fine non se ne fa nulla? Ecco, è questo il caso. Insomma, canta che ti ricanta, alla fine ha cominciato a piaciucchiarmi. Sapete però quando il vero amore è scattato? Quando gli Our Last Night ne hanno fatto una cover e ora ascolto solo quella - anche se, a dire la verità, la versione originale è fortissima da ascoltare nel Lip Sync Battle tra Anne Hathaway ed Emily Blunt. Su Goodreads non c'è neanche la trama del libro, ma posso presumere che vada a braccetto con la canzone ad un certo punto. 
 

 

Playing for Keeps di Kendall Ryan / Playing for Keeps dei Matchbook Romance

Questo abbinamento mi riporta dritta alla fine del liceo/inizio dell'università. I Matchbook Romance erano un'altra di quelle band scoperte totalmente per caso mentre cercavo musica che coprisse e mettesse a tacere i miei pensieri - non sono mai diventata una fan, non li ho mai ascoltati con costanza, ma l'album del 2003 Stories and Alibis mi piaceva parecchio e in particolare amavo la canzone oggetto di questo abbinamento e Stay Tonight. Queste due canzoni mi ricordano specialmente i primi momenti in cui giravo in macchina da sola senza più bisogno di supervisione e mi ricordano anche la prima autoradio sulla mia vecchia Ford Fiesta: me l'aveva prestata mio zio perché non la usava più avendo cambiato macchina, in attesa che mi comprassi la mia - che, per la cronaca, aveva delle bellissime luci blu elettrico e si chiamava Mafalda e mi si è stretto il cuore a rinunciare a lei visto che la Yaris ce l'aveva già installata - e questa canzoni dei Matchbook Romance sono state tra le prime che ho provato ad ascoltare in macchina. Detto questo, la canzone con il libro ci sta davvero poco. 
 

 
 
The Last Train to London di Meg Waite Clayton / Last Train Home dei Lostprophets

Parlare dei Lostprophets porta con sé diverse problematiche - di cui vi avevo già parlato nel secondo appuntamento di questa rubrica: voglio precisare però ancora una volta che io mi dissocio da tutto ciò che rappresenta Ian Watkins e che per me i Lostprophets sono solo la band le cui canzoni ascoltavo da adolescente. Detto questo, Last Train Home è una delle canzoni più rappresentative di uno dei momenti più brutti e bui della mia adolescenza - ricordo ancora che ero in quarta liceo, ma non ricordo se era la fine del 2006 o l'inizio del 2007 perché non ricordo in che mese si tenevano i colloqui con gli insegnanti nel primo quadrimestre. Ricordo benissimo però che era un pomeriggio/sera invernale, buio pesto e freddo insopportabile, mio padre al lavoro e mia madre venuta con me ai colloqui - ricordo il ritorno a casa, mia madre al volante perché non avevo ancora la patente, io che guardavo fuori dal finestrino con le cuffie dell'mp3 nelle orecchie e le canzoni dei Lostprophets ad alto volume (Last Train Home in particolare) mentre mi chiedevo incredula come facessi a mantenere l'apparenza di brava ragazza studiosa con i voti alti quando in realtà stavo cadendo a pezzi. Il libro è ambientato nella Seconda Guerra Mondiale e con la canzone non c'entra nulla - e non ripeterò mai abbastanza quanto io mi dissoci da Ian Watkins.
 

 
 
Flying by the Seat of My Knickers di Eliza Watson / Satisfied - Hamilton O.B.C.R.

Ah, qui ho ben poco da dirvi - questa è solo la prima volta che mi vedrete citare Hamilton al posto di una canzone "tradizionale". Siccome dallo scorso luglio sono diventata ossessionata dal musical di Broadway creato da Lin-Manuel Miranda, sono più i giorni che mi ritrovo a cantare qualcosa su uno dei padri fondatori degli USA che quelli in cui non succede, perciò sono arrivata al punto che anche la minima frase può ricordarmi un pezzo del musical. In questo caso il titolo del libro mi ha ricordato un verso di Satisfied - sarò sincera, non capivo l'hype attorno ad Hamilton e un giorno ho voluto provare ad ascoltare per intero una canzone che ogni tanto compariva nelle storie di Instagram di alcune persone che seguo. La canzone in questione era Satisfied e ne sono rimasta folgorata - da lì il passo è stato breve. Satisfied è cantata da Angelica Schuyler durante il matrimonio tra sua sorella Eliza e Alexander Hamilton e in un lungo flashback vediamo come sia stata lei la prima a conoscerlo e, tra le altre cose, lo descrive così: "He's penniless, he's flying by the seat of his pants". Va da sé che il libro non c'entra nulla con Satisfied.
 

 
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Siamo giunti alla fine di un altro appuntamento e come al solito vi rinnovo l'invito a commentare sotto per farmi sapere se conoscete qualcuna di queste canzoni, se vi piacciono oppure se qualcuno dei libri vi incuriosisce!

giovedì 15 aprile 2021

[Recensione] "Breath Like Water" di Anna Jarzab

La storia della scrittura di questa recensione è abbastanza travagliata. 
 
Questo perché io ieri a pranzo avevo tutte le intenzioni di mettermi al computer e scriverla come si scrive ogni recensione, ma Alaska voleva assolutamente dormire in braccio a qualcuno e vuoi non offrirti volontaria? 

Il problema è che io non riesco ad iniziare un altro libro se prima non ho scritto la recensione e quindi, armata di carta e penna e poggiata sul bracciolo della poltrona, mi sono accinta a scrivere la recensione che segue in una delle posizioni più scomode del mondo - che già si lamentano tutti della mia scrittura, ma ora pure io sono costretta a dire che sembra quella illeggibile di un medico. 


Grazie a NetGalley e alla Inkyard Press per la copia digitale che, una volta, era in anteprima e che invece ha aspettato fino ad adesso.
 
 
Titolo: Breath Like Water
Autrice: Anna Jarzab
Data di uscita: 19 maggio 2020
Pagine: 416 (Kindle Edition)
Editore: Inkyard Press,
Link Amazon: https://amzn.to/2O7DPew

Trama [tradotta da me]: Susannah Ramos ha sempre amato l'acqua. Una nuotatrice il cui talento precoce l'ha resa una campionessa mondiale, Susannah era pronta alla grandezza in uno sport che richiede tanto ai giovani. Ma un inspiegabile rallentamento ha messo a rischio il suo sogno e Susannah sta lottando per tenere a galla la sua carriera quando due persone importanti entrano nella sua vita: un nuovo allenatore con una rivoluzionaria strategia di allenamento e un affascinante nuotatore come lei di nome Harry Matthews.

Mentre Susannah comincia la sua lunga e dolorosa scalata di nuovo verso la cima, la sua amicizia con Harry si trasforma in un amore fatto di passione e supporto. Ma Harry sta affrontando anche lui delle sfide tutte sue e anche se il loro legame li avvicina, altre forze sono all'opera per separarli. Mentre fatica a tenere in equilibrio i suoi bisogni e quelli delle persone alle quali tiene di più, Susannah imparerà il costo—e la bellezza—di provare ad ottenere qualcosa di straordinario.
 
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TRIGGER WARNING: ansia, depressione, malattia mentale, autolesionismo (menzionato), pensieri suicidi.
 
 
Quello che mi aveva attirata di questo libro erano quelle sembravano premesse alla From Lukov with Love - in realtà hanno pochissimo in comune. 

Susannah ama il nuoto e l'acqua da quando aveva sette anni e ne aveva quattordici quando ha vinto l'oro ai mondiali. Tutti si aspettavano grandi cose, una carriera sfavillanti e risultati ancora più brillanti, ma due anni dopo la sua carriera è sull'orlo del precipizio, i suoi tempi veloci andati - la crescita e i cambiamenti dovuti all'adolescenza hanno modificato il suo corpo nelle forme e nella dinamica e Susannah non si sente a suo agio in quelle curve che la fanno sentire pesante e non all'altezza della nuotatrice che era e delle aspettative nei suoi confronti, sia sue che del suo allenatore ex-campione olimpionico. 

Dopo una brutta esecuzione in gara da cui è scaturita una squalifica non solo sua, ma anche delle tre nuotatrici in team con lei, e umiliata davanti a tutti dal suo allenatore Dave - che ora non sembra più interessarsi a lei e credere in un suo futuro vincente - Susannah si chiede se il sogno di andare alle Olimpiadi sia destinato a rimanere irrealizzato. Si ritrova ancora a chiedersi se ne valga la pena e perché continua a farlo - ma nuotare è sempre la cosa che ama di più al mondo. 

Durante l'allenamento successivo, Susannah scopre che il ragazzo carino che aveva assistito alla sua pubblica umiliazione ora fa parte della squadra e che Dave ha assunto una nuova assistente coach, Beth. 
Ma Susannah, testarda e restia ai cambiamenti, è determinata ad evitare sia Harry che Beth - Harry perché sembra leggerle dentro e vedere ogni sua ambizione e paura e Beth per una sorta di mal riposta lealtà nei confronti di Dave.

Ma se fosse proprio far entrare Harry nella sua vita e cambiare allenatore a dare una svolta all'esistenza e alla carriera di Susannah? 

 
La partenza con questo libro era stata sprint - avevo letto il primo 15% in un solo pomeriggio. A farmi storcere il naso in seguito è stato il fatto che la maggior parte dei momenti in cui Susannah e Harry diventano prima amici e poi qualcosa di più avviene fuori dalla pagina e ci viene presentato come un fatto compiuto senza aver visto abbastanza dello sviluppo - questo mi ha vagamente trasmesso la sensazione di aver letto un instalove. Che per carità, alla fine Susannah e Harry sono carinissimi insieme, esattamente ciò di cui hanno bisogno in quel momento, però tutto si focalizza così tanto sull'azione in piscina durante allenamenti e gare che si perde poi in altri aspetti - e certo, lo so che alla fine questo è un libro sullo sport, però in alcuni momenti non mi sono sentita coinvolta emotivamente come avevo sperato.

Susannah è fondamentalmente egoista, concentrata totalmente su se stessa e sul sogno di entrare nella squadra olimpica, che molto spesso manco si accorge di quello che succede attorno a lei - ma non gliene si può neanche fare una colpa perché sa a cosa deve rinunciare se vuole raggiungere il suo obiettivo e la sua famiglia non è ricca come quella delle sue amiche, quindi i suoi genitori si sottopongono ad ogni genere di sacrificio perché lei riesca a coronare il suo sogno. Riuscire ad arrivare alle Olimpiadi li ripagherebbe di tutto ciò che hanno sempre fatto per lei. 

Sebbene restia a far entrare Harry nella sua vita per timore di distrazioni, Susannah non riesce comunque a stargli lontano e Harry è l'unica persona con cui riesce a confidarsi riguardo alle sue paure e al timore schiacciante del fallimento - cosa che non riesce a fare con i suoi genitori per paura di deluderli e neanche con le sue amiche, che comunque restano la competizione. Ed è solo quando finalmente Harry si aprirà con lei e le confiderà i suoi problemi che Susannah capirà quanto sia stata egoista fino a quel momento - capirà che ci sono cose che vanno affrontate sì da soli, ma altre per cui ci serve una mano e non c'è da vergognarsi nel chiedere aiuto. 

Breath Like Water è un romanzo che si concentra molto sullo sport, sulle amicizie che restano comunque la competizione da affrontare ad un certo punto, sulla passione e sulla tenacia che ci vuole per andare avanti e non mollare anche di fronte agli imprevisti insormontabili e sul sapere quando invece è il caso di lasciare perché quello che fai non ti procura più gioia. Parla anche di ansia e malattia mentale, come sia importante la terapia e avere persone accanto che ti amano e ti supportano. 

Nonostante il sentore di instalove, visto quello che c'è in ballo ho apprezzato tantissimo che l'autrice non abbia scelto la via più facile, ma abbia scelto di mostrare la realtà delle relazioni adolescenziali ancora immature o capitate al momento sbagliato, l'inevitabilità del fallimento ad un certo punto e la forza di rialzarsi e rimettersi in gioco anche quando i sogni sembrano ancora meno alla nostra portata di quanto lo fossero prima - la necessità di guarire, magari e/o soprattutto da soli, prima di essere pronti a sostenere il peso emotivo di un'altra persona. 

È comunque una storia che mi è piaciuta, con un forte messaggio all'insegna del prendersi cura di se stessi sia fisicamente che mentalmente e del non smettere di lottare per realizzare i propri sogni - il fallimento non deve essere per forza la fine di qualcosa, ma la possibilità di ritentare e fare meglio. 

mercoledì 14 aprile 2021

WWW.. Wednesday! #236

E niente, siamo a metà mese e sto andando molto più lentamente di quanto mi aspettassi. Ed è sempre così - sembra che quando programmo di leggere tot libri, poi finisce che non combino quasi nulla. 
 
Ma ehi! L'altro ieri era il mio compleanno e, dichiarazione dei redditi a parte, mi sento anche meno in colpa per essermi presa una pausa solo per me. 


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)
 

Ho finito solo ieri
Breath Like Water di Anna Jarzab. Dopo una partenza sprint che mi aveva portata a leggere il primo 15% in un solo pomeriggio, poi mi sono mezza arenata - un po' colta da una semi-reading slump e un po' qualcosa nel libro che mi ha fatto storcere il naso. La recensione spero di riuscire a pubblicarla domani, anche perché venerdì dovrebbe andare online il nuovo appuntamento del Singing the Book - che sì, devo ancora scrivere, guarda un po' che novità.
 
 
 
What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)
 

Ovviamente non ho ancora cominciato
Thunderhead di Neal Shusterman - comincerò oggi dopo aver scritto la recensione (anche in inglese per NetGalley) del libro finito ieri.
 
 
 
What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)
 

 
In programma c'è sempre Il Rintocco di Neal Shusterman e poi voglio tornare al mystery thriller YA con Little Monsters di Kara Thomas.
 
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Appuntamento molto breve, me ne rendo conto, ma ieri sera mi sono guardata le quasi quattro ore della nuova versione di Justice League ad opera di Zack Snyder e dopo non avevo molta voglia di dilungarmi qui. 
Lascio quindi la parola a voi per raccontarmi quello che volete: libri, musica, film, serie televisive, la qualunque - il resto lo sapete.