In questo lunedì piovoso - che spero non duri fino a mercoledì perché finalmente vedrò le mie amiche per un apericena e festeggiare (in ritardo) il mio compleanno - vi porto la recensione del libro conclusivo di una trilogia.
Grazie alla Oscar Vault, che è sempre generosa con le sue ARC digitali.
Titolo: Il Rintocco
Titolo originale: The Toll
Serie: Arc of a Scythe #3
Autore: Neal Shusterman
Data di uscita: 30 marzo 2021
Data di uscita originale: 5 novembre 2019
Pagine: 492 (Kindle Edition)
Editore: Mondadori Oscar Vault
Link Amazon: https://amzn.to/3wh4zdH
Trama: Da tre anni Citra e Rowan sono scomparsi: da quando cioè la falce Goddard ha assunto il potere e il Thunderhead si è chiuso in un silenzio che solo Greyson Tolliver riesce a infrangere. La città-isola di Endura, il "cuore pulsante" della Compagnia delle falci, è perduta, affondata per sempre nelle acque dell'oceano, e con lei le Grandi Falci. Davvero sembra che ormai nulla possa impedire il dominio assoluto di Goddard, nominato Suprema Roncola della MidMerica. E, mentre gli echi della Grande Risonanza scuotono ancora il cuore della Terra, la domanda è una sola: c'è ancora qualcuno in grado di fermare il tiranno? Gli unici a saperlo sono la Tonalità, il Rintocco e il Tuono.
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TRIGGER WARNING: violenza, morte, spigolature di massa, pregiudizi, razzismo, intolleranza religiosa, atti di terrorismo, rappresaglie, genocidi.
Valgono le stesse avvertenze dell'altra volta: se non avete letto i volumi precedenti, tornate indietro o chiudete la pagine - anche se, in realtà, già aver letto la trama sopra con solo Falce alle spalle vi ha fatto spoiler.
Il finale di Thunderhead ha letteralmente cambiato il mondo: Endura è affondata e con essa sono affondati anche Citra e Rowan. Con l'affondamento dell'isola si sono perse tante vite i cui corpi non è più possibile rianimare, si è persa la verità sul risultato dell'inchiesta chiesta da Citra e per il mondo intero, sotto la spinta di Goddard, la colpa di tutto questo è di Maestro Lucifero.
Ma c'è qualcosa sul fondale dell'oceano che tutti vogliono e per il quale sono disposti ad oltrepassare il "perimetro di rispetto" imposto da Goddard attorno a dove una volta c'era Endura: i diamanti delle falci. La camera blindata che si trovava su Endura ne era piena e chi ha i diamanti di base governa le falci - cosa più importante che mai ora che le Compagnie delle varie regioni del mondo sono allo sbando, alleate con Goddard nel nuovo ordine oppure sue nemiche. Più importante che mai ora sarebbe stata una mappa di questo mondo per capire meglio le suddivisioni regionali con le varie alleanze e non.
Nel frattempo i tonisti - professanti di una religione sempre mal vista da tutti e soprattutto dalle falci - hanno preso sempre più piede grazie al Rintocco, il loro profeta e l'unica persona al mondo con cui il Thunderhead parla ancora dopo essersi chiuso nel silenzio e aver declassato tutta l'umanità allo status di losca per quanto accaduto su Endura.
Dovranno passare tre anni e mezzo prima che le cose comincino a cambiare sul serio: tre anni e mezzo prima che la camera blindata e il suo contenuto vengano portati in superficie; tre anni e mezzo prima che Goddard cominci a sentire il trono scricchiolare sotto di sé; tre anni e mezzo prima che, chi aveva cominciato la sua ricerca volta a trovare il modo ideato dai padri fondatori di fermare una Compagnia corrotta, trovi la motivazione per riprendere a farlo; tre anni e mezzo prima che i progetti ideati dal Thunderhead raggiungano finalmente il completamento.
Di base Il Rintocco mi è piaciuto, anche se non è stato all'altezza di Thunderhead - che per me resta il migliore della serie.
Ho sentito molto la mancanza di Citra e Rowan: se erano partiti come protagonisti in Falce e in Thunderhead erano comprimari dei personaggi nuovi introdotti, qui hanno molto meno spazio - addirittura Rowan compare pochissimo, salvo in alcune scene chiave.
Li ho comunque amati: Citra è una vera leader, che suscita ammirazione e rispetto in coloro che incontra e Rowan ha avuto una sorta di percorso di maturazione che l'ha portato ad allontanarsi dalla figura di Maestro Lucifero che si era cucito addosso - peccato che di questo percorso si veda poco e niente e che, invece di essere sempre sarcastico e arrogante, avrebbe anche potuto impegnarsi un po' di più nel difendersi dalle accuse invece di montarle come la panna.
Il problema, se così vogliamo chiamarlo, è che Neal Shusterman ha un vocabolario ricchissimo per descrivere il mondo in cui ha ambientato la storia, ma lascia sempre i suoi personaggi in ombra - quindi, anche se trovo carinissimi Citra e Rowan, già nel primo libro (per come erano descritti) potevano passare anche per solo amici perché, a ripensarci adesso, non ricordo quale sia stata la scintilla che ha portato alla loro relazione nel finale.
E a proposito di lasciare i personaggi in ombra, non sono solo Citra e Rowan ad uscirne caratterizzati all'osso. In questo volume viene introdotto un personaggio che si identifica come "fluido" - ora, lungi da me provare anche solo a parlarne perché io mi sono sempre identificata nel mio genere e non sono una persona non-binaria, quindi non posso permettermi di mettere bocca sulla questione e stare a sindacare se la rappresentazione sia corretta o meno, ma mi sarei comunque aspettata che in un mondo come quello in cui vivono i nostri personaggi (un mondo in cui si è immortali, in cui si viene rianimati, in cui il corpo può venire modificato a proprio piacimento) non ci sia bisogno di spiegare ogni due per tre cosa sia la fluidità di genere di fronte alla non comprensione di chi invece è binario. Anzi, dovrebbe essere una cosa considerata normale, alla stregua di qualcosa che vedi tutti i giorni.
Venendo al nostro cattivo della situazione, che si macchia di crimini ancora peggiori rispetto a tutto ciò che ha già fatto di male in precedenza, Goddard risulta quasi un cattivo da cartone animato - tutto urla, strepiti, scenate e attacchi di rabbia. C'era la possibilità di ricostruire bene la sua storia, dargli il background che meritava e che è rimasto incompleto - bastava tagliare un po' di pagine ed elementi superflui per lasciare che Citra ricostruisse per bene le dinamiche che hanno portato al disastro sulla Luna, su Marte e sulla colonia di Nuova Speranza.
È il problema di parecchi libri che concludono una trilogia: si è messa tanta carne al fuoco prima e dopo si ha fretta di concludere, ma alla fine il risultato è un po' affrettato e mancante di alcune risposte. Anche in questo caso, si potevano tagliare alcune parti che hanno reso l'inizio un po' lento e macchinoso - dovuto anche al fatto che la storia parte su due timeline diverse che, senza i nomi di Citra e Rowan ad identificare quando siamo, rendono difficile capire esattamente in che momento si sta svolgendo una scena e che poi arrivano a diventare una cosa sola nell'ultimo quarto del libro - e tenersi più pagine per espandere il finale.
Avevo indovinato in parte quale fosse il piano di emergenza dei padri fondatori, anche se non avevo immaginato le conseguenze della sua messa in atto. Mi è piaciuta la piega sci-fi che ha preso la storia e non nego che avrei voluto vedere molto più spargimento di sangue quando è arrivata la fine di un certo personaggio. Mi è comunque scesa una lacrimuccia in due scene nelle ultime pagine.
Il Rintocco lascia
anche parecchio su cui riflettere: l'influenza della religione, il suo
ostracismo e la sua intolleranza ma anche la fede che suscita; la
speranza anche di fronte alla dittatura e agli atti estremisti e
terroristici; la possibilità di ricominciare da capo sperando di poter fare
meglio.
Arrivando al sodo, è una buonissima conclusione di trilogia che però non è esente da difetti e avrebbe potuto essere gestita ed eseguita meglio. Nonostante la poca caratterizzazione, mi sono comunque affezionata a Citra e Rowan e ai loro mentori e, pur mancando i plot-twist mozzafiato di Thunderhead, mi dispiace lasciare questo mondo che, proprio perché è in mano agli umani, nonostante il progresso tecnologico e l'intelligenza artificiale benevola del Thunderhead, risulta comunque imperfetto.