lunedì 22 aprile 2019

[Recensione] "I Knew Him" di Abigail de Niverville

Mi sembra di avere così tante cose da fare e così poco tempo per farle che quasi non so a cosa dare la precedenza - e ieri ho passato la giornata a recuperare gli episodi delle serie della DC che avevo lasciato indietro, ma sto accumulando cose registrate come se non ci fosse un domani e tutto perché voglio seguire l'ordine di trasmissione originale anche se il resto del mondo non collabora. 

E poi anche la voglia di mettermi al computer per scrivere questa recensione è stata un po' - anzi, alquanto - scarsa.


Titolo: I Knew Him
Autrice: Abigail de Niverville
Data di uscita: 15 aprile 2019
Pagine: 289 (Kindle Edition)
Editore: NineStar Press
Link Amazon: https://amzn.to/2ULxwyy

Trama [tradotta da me]: All'ultimo anno di scuola superiore, Julian ha un solo obiettivo: essere invisibile. Tutto quello che vuole è studiare sodo, giocare a basket e fingere di essere etero per un altro anno. Poi potrà fuggire all'università e finalmente dire al mondo che è bisessuale. E con “il mondo” intende tutti tranne sua madre e il suo migliore amico. Quelle sono due conversazioni che non ha nessuna intenzione di avere nella vita.

Quando viene convinto a presentarsi alle audiozioni della rappresentazione teatrale scolastica di Amleto, Julian teme che andare fuori dal percorso stabilito porterà a supposizioni che non è pronto ad affrontare. Nonostante questo però, non può fare a meno di sentire una connessione con questa tragedia. Il suo assente padre lo tormenta come un fantasma, la sua ex sta facendo la difficile e lui rimugina troppo su tutto - tutto questo lo sta facendo impazzire.

La decisione di fare l'audizione porta Julian su un percorso totalmente diverso. Viene scelto per interpretare Amleto e il ragazzo che interpreta Orazio è diverso da chiunque altro Julian abbia incontrato finora. Misterioso e sempre pronto al flirt, Sky attrae Julian - anche se teme i suoi sentimenti allo stesso tempo. Mentre i due si avvicinano sempre di più, Julian comincia a rivelare i segreti che non ha mai detto a nessuno—quelli che l'hanno paralizzato per anni. Ma cosa farà se anche Sky si proverà gli stessi sentimenti?


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Ciò che mi ha attratta di questo libro è stata la somiglianza con Diamond Heart: il liceo, la rappresentazione teatrale scolastica di un'opera di Shakespeare, la storia M/M. Tutto questo e anche un po' la vaga assonanza con Autoboyography, in cui il protagonista era bisessuale e rivelarlo sarebbe stato un problema. 

Julian è all'ultimo anno di scuola, si è da poco lasciato con la sua ragazza Lucy e stavolta per sempre e ha intenzione di sopravvivere almeno a questi ultimi mesi dopodiché, una volta lontano all'università, potrà vivere la sua sessualità senza nascondersi. 

Questo perché Julian è bisessuale - e forse un tempo ha anche amato Lucy, ma i continui litigi gli hanno fatto capire che non poteva più mentirle su una parte di sé. Quella parte di sé che lui ha faticato così tanto - e continua ancora a farlo - ad accettare dopo che ha tentato di ignorarla per molto tempo. 
Questo perché Julian, dopo ogni tira e molla con Lucy, alle feste si ubriacava e baciava qualche ragazzo lontano dagli occhi di tutti e l'attrazione per i ragazzi, la voglia di avere una relazione con uno di loro è qualcosa che non vuole più ignorare. 

Ma ancora non può uscire allo scoperto perché, come si dice, il paese è piccolo e la gente mormora. Oltretutto sente di non poter affidamento su sua madre e sul suo migliore amico - la prima è ancora scottata dal fatto che il marito, il padre di Julian, se ne sia andato dopo averle rivelato di essere gay e il secondo, Will, non crede che le persone bisessuali esistano in quanto per lui sono solo codardi che non hanno il coraggio di ammettere di essere omossessuali. 

Ma ecco che poi a scuola arriva Sky. Ed ecco che arriva la sua amica Belle che lo convince a partecipare allo spettacolo. Ecco che qualcosa in Amleto gli ricorda tanto il suo rapporto con il padre e sembra avere un'affinità con i suoi conflitti interiori. 


Ci ho messo parecchio a leggerlo, ma non perché non sia stata una bella lettura o perché l'inglese fosse difficile - proprio il contrario, il libro è scorrevole e affronta dei temi molto importanti. È il periodo che è un inferno.

Julian è in quell'età in cui non si ha ancora ben chiaro chi siamo - o se l'idea è chiara, comunque non è sempre facile accettarla. Il suo conflitto interiore lo porta a sentirsi sbagliato e gli rende inizialmente difficile accettare di essere attratto sia dalle ragazze che dai ragazzi e a pesargli sono soprattutto i segreti e le omissioni - e il fatto di non avere nessuno con cui parlarne. 
Nonostante la paura di essere scoperto - sia per il fatto di "uscire dal seminato" del cliché dello sportivo partecipando alle attività di teatro, sia per l'attrazione e l'interesse crescenti nei confronti di Sky - trova proprio in Sky qualcuno con cui aprirsi e con cui accettare finalmente quella parte di sé. 

Mi è piaciuto come l'autrice abbia inserito con naturalezza e delicatezza i problemi che gli adolescenti spesso affrontano: il conflitto che nasce con i genitori quando non rispondiamo alle aspettative che si erano creati su di noi, l'avere il proprio orientamento sessuale strombazzato ai quattro venti da qualcuno prima di essere pronti a rivelarlo, le relazioni abusive e segrete che fanno male e l'importanza invece della pazienza in un rapporto di coppia, il non sentirsi capiti e la paura di essere se stessi. 
Mi è piaciuto come l'autrice abbia sottolineato che ci si deve sentire al sicuro in un rapporto per confidare qualcosa a qualcuno e che, per questo, la confidenze e la verità non sono qualcosa che "devi" all'altro come se fosse un debito da ripagare.

Si parla sempre di omofobia, ma forse per chi è bisessuale è anche peggio perché sono vittime di una discriminazione tutta loro: c'è chi dice che la bisessualità non esiste, che la loro è solo codardia nell'ammettere il loro vero orientamento sessuale, che sono solo volubili e incostanti. 
I Knew Him sfrutta alcune battute dell'Amleto per condurci nell'approfondimento psicologico di Julian e nel suo percorso di accettazione, attraverso le crisi con i genitori e gli amici e i momenti in cui trova il coraggio di aprirsi. 

Non è stato tutto rose e fiori, però. 
È uno di quei libri che peccano del troppo raccontato e del poco mostrato - non c'è mai un'indicazione temporale precisa, ma è chiaro che passa davvero pochissimo dal momento in cui Julian e Sky si conoscono a quello in cui cominciano la relazione e si confidano i propri sentimenti. Ci viene detto che sono passate settimane in cui si sono visti tutti i giorni, ma di fatto non li si vede mai insieme e non vediamo il loro rapporto crescere e approfondirsi - non li vediamo effettivamente conoscersi e tutto questo purtroppo ha un po' il sapore dell'instalove. Ha di positivo che però non ci sono drammi (inutili) e Julian e Sky hanno una relazione basata sulla comunicazione reciproca delle proprie paure e delle proprie insicurezze.

Anche se i genitori sono presenti perché fondamentali nel percorso di Julian, gli altri personaggi secondari non sono troppo approfonditi e avrei voluto saperne di più su Will - è vero che il libro si concentra sull'interiorità di Julian, ma passiamo da un inizio libro in cui sembrano grandissimi amici a momenti poco più tardi in cui Julian quasi non sembra riuscire a restare in sua presenza perché non si fida e sente che la loro non è un'amicizia destinata a durare. Solo molto dopo ci viene spiegato il perché, ma all'inizio è del tutto incomprensibile questo cambio repentino.

Lo stesso con Lucy: prima viene detto che era amore, ma poi lo stesso Julian sembra quasi rimangiarsi quei sentimenti. Ora, io sono etero e quindi non so quello che effettivamente si prova, ma penso che una persona bisessuale se si innamora, si innamora e basta indipendentemente dal sesso dell'altro perché sono capaci di essere attratti da entrambi. Con Julian a volte ho avuto l'impressione che, ora che c'è Sky, Lucy non abbia significato assolutamente nulla - che la stessa Lucy fosse parte della menzogna di essere etero che lui si è raccontato per anni.

I Knew Him pecca di velocità, di rapporti che vengono presentati in un modo e in poco tempo sembrano quasi stravolti - non in maniera esattamente negativa, ma credo che il lettore avverta un po' di straniamento nel corso della lettura perché i chiarimenti arrivano solamente in seguito.
Ritengo che comunque sia un libro molto importante per i temi che affronta - la confusione adolescenziale, il rapporto con se stessi e con gli altri, le relazioni e la capacità di accettarsi per vivere una vita serena. 


6 commenti:

  1. Peccato per i difetti, ma pollice in su per tutto il resto. Spero che l'autrice migliori con il tempo :)

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    1. Lo spero anche io perché in fondo è un libro davvero carino e lo stile dell'autrice molto piacevole!

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  2. Saallllve! Allora... la copertina è stupenda, ma almeno non mi hai fatto sbavare come le altre volte su una storia in inglese XD
    Quindi passo, che c'ho roba nuova da leggere.....

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  3. Ciao! Questo credo che inizierò a segnarmelo, perché non si sa mai e sembra promettente, ma i difetti che hai segnalato mi hanno fatto storcere il naso. Leggendo la prima parte della tua recensione ero parecchio interessata, perché sembra un libro interessante, che sceglie anche un tema attuale e che sembra trattare bene, ma il fatto che ci sia più detto che mostrato, che il tempo sembri volare e che i personaggi secondari siano non proprio il massimo mi hanno frenato nell'entusiasmo. Però lo terrò sicuramente d'occhio! :)

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    1. Il problema con il tempo ce l'ha più che altro all'inizio, poi prende un ritmo più credibile in quanto ad eventi.
      Ma comunque è un libro godibile - se vorrai dargli un'occasione secondo me non te ne pentiresti!

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