sabato 6 aprile 2019

[Recensione] "L'imprevisto" di Elle Kennedy

Sono già qui con un'altra recensione - e sì, lo so che è sabato e che sarete tutti impegnati per il weekend - ma siccome si prospettano all'orizzonte impegni anche per me nel prossimo futuro, mi sono data una mossa a leggere. 
Questo perché mi resta solo poco più di un mese di Kindle Unlimited e sono anche infognata con delle eARC - niente di nuovo insomma.

Con questa recensione concludiamo la Off Campus, una serie che mi ha piacevolmente sorpresa perché di solito con i new adult faccio a botte e che è stata anche un piacevole passatempo - se in estate non avete voglia di letture impegnate ve la consiglio. 

Ma questo volume sarà stato all'altezza dei precedenti?


Titolo: L'imprevisto
Titolo originale: The Goal
Serie: Off-Campus #4
Autrice: Elle Kennedy
Data di uscita: 28 giugno 2017
Data di uscita originale: 26 settembre 2016
Pagine: 350 (Kindle Edition)
Editore: Newton Compton Editori
Link Amazon: https://amzn.to/2Oc84MK

Trama: Sabrina sta per laurearsi e il suo futuro è accuratamente pianificato: dopo il college, andrà dritta alla scuola di legge, e poi troverà un impiego profumatamente pagato in qualche studio di squali. Il piano per sfuggire una volte per tutte al suo imbarazzante passato di sicuro non comprende un fantastico giocatore di hockey che crede nell'amore a prima vista. Una notte di fuoco incandescente e di inaspettata tenerezza è tutto ciò che è disposta a concedere a John Tucker, ma a volte basta una notte perché tutta la tua vita cambi. Il gioco si è fatto molto più complicato...
Tucker crede nell'importanza del gioco di squadra. Sul ghiaccio sta benissimo lontano dai riflettori, ma quando si tratta di diventare padre a ventidue anni, l’idea di restarsene in panchina è assolutamente fuori discussione. Per fortuna la futura madre di suo figlio è bellissima, intelligente e sa come prenderlo. Il problema è che il suo cuore è blindato, e, con il caratterino che si ritrova, Sabrina è troppo testarda per accettare il suo aiuto. Se vuole una vita con la donna dei suoi sogni, John dovrà convincerla che alcuni gol possono essere realizzati soltanto con il giusto assist.


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L'imprevisto si svolge nella prima parte quasi in parallelo con Il tradimento - John Tucker è sempre stato quello più sfuggente e lasciato sullo sfondo sin dal primo libro, ma nel volume dedicato a Dean lo è stato particolarmente perché non era quasi mai a casa e, se c'era, era sempre attaccato al cellulare. 
I suoi amici e coinquilini sospettavano che avesse una ragazza e non avevano torto - in parte questa è la storia di ciò che Tucker ha fatto quando era assente per quasi tutto Il tradimento: è la storia di come abbia conosciuto la nemesi di Dean, Sabrina, e ci sia finito a letto e di come poi è proseguita. 

Dopo un primo libro che mi aveva fatta ridere, un secondo che mi ha regalato un Logan, un terzo a cui non avrei dato un centesimo e invece è stato il migliore della serie, questo quarto e conclusivo mi ha in qualche modo delusa. Delusa forse è una parola un po' forte - diciamo che mi ha lasciata con un po' di disappunto.

Pur essendomi piaciuti come personaggi in sé, allo stesso tempo non sono riuscita ad entrare del tutto in empatia con Tucker e Sabrina. 

Mi è piaciuto Tucker con la sua enorme dolcezza e la sua più grande ancora pazienza, quel suo essere un po' all'antica e mi ha allo stesso tempo affascinata la sua sicurezza a letto e fuori in altri contesti. 

E sempre per il fatto che con i personaggi che mi assomigliano o li amo fin dal principio oppure inizio a detestarli, con Sabrina all'inizio non andavo d'accordo. 
Mi piaceva però la sua determinazione e la sua forza d'animo nel volersi costruire un futuro per fuggire dai bassifondi di Boston, da quella nonna che le avrà anche voluto bene ma che è quasi sempre sgradevole nei suoi confronti e da quel viscido patrigno - facendo anche due lavori per permettersi la retta universitaria e sognando Harvard. 
E poi c'era qualcosa che strideva, ma alla fine ho visto Sabrina attraverso gli occhi di Tucker e ho capito cos'era che mi faceva digrignare i denti: i miei stessi difetti. E quando Tucker descriveva Sabrina come una ragazza pronta a fuggire al minimo accenno di coinvolgimento emotivo e della pazienza che ci voleva per lasciare che fosse lei a fare il primo passo, era come se stesse descrivendo me. 

Questa è sicuramente la storia più matura della serie perché affronta qualcosa che non tutti sono preparati ad affrontare a quell'età - il diventare genitori poco più che ventenni senza avere ancora una stabilità economica o con ancora gli studi da portare a termine. 

E sebbene Tucker e Sabrina mi siano piaciuti come personaggi in se stessi, c'è stato qualcosa nella loro storia che mi ha fatta sentire poco coinvolta. 
Forse è perché il ritmo all'inizio è troppo veloce - dopo una scena presa da Il tradimento vista con gli occhi di Tucker e descritta con i giusti tempi, la storia tra lui e Sabrina accelera bruscamente. 
Il difetto è che secondo me c'è troppo di "raccontato" e poco di "mostrato": ci vengono raccontati i messaggi scambiati al cellulare, i brevi momenti fugaci delle loro vite, gli sporadici incontri e le relative conversazioni, ma non ci viene mostrata la naturale progressione del loro rapporto - non come era stato fatto con i precedenti tre. 
Ed è vero che è Sabrina stessa a voler evitare relazioni, alla ricerca di solo sesso perché qualcosa di più sarebbe solo una distrazione dai suoi obiettivi, ma lo stesso manca "qualcosa" nella costruzione del loro rapporto.

Tucker è così incredibile da sembrare quasi irreale, ma contando anche i libri precedenti in cui è sempre stato lui quello calmo, razionale e pacato e la "chioccia" che si preoccupava dei suoi coinquilini e delle loro ragazze, ha pure senso. 
Mi sono piaciute le amiche di Sabrina, Carin e Hope, sempre al suo fianco per sostenerla. 
E ho adorato ogni singola volta che entravano in scena Garrett e Logan perché quei due tirano sempre fuori dei siparietti comici che mi fanno piegare in due dalle risate. 

Tre mi sembra un voto troppo basso considerando che il libro comunque mi è piaciuto e l'ho letto in tre giorni - ho anche trovato meno refusi del solito. 
Tuttavia non posso dargli 3,5 come ai primi due perché di fatto questo è quello che mi ha coinvolta meno, quindi fissiamoci su un 3,25 e non parliamone più. 

2 commenti:

  1. Dobbiamo trovare un metodo alterativo ai voti numerici, propongo votazioni cromatiche!

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