Quando andavo al liceo ero "famosa" per essere sintetica - interrogazioni, compiti in classe oppure a casa, non importava: io arrivavo dritta al sodo senza tanti fronzoli.
In terza superiore la mia professoressa di filosofia ci aveva assegnato la lettura dell'Apologia di Socrate di Platone e come compito a casa ci aveva chiesto di scrivere un breve riassunto della trama.
Ricordo quindi questa freddissima sera invernale in cui mio padre mi ha portata in città alla IBS in piazza (che allora non si chiamava così, ma si chiamava Melbookstore - chiamata affettuosamente Mel ancora oggi dalla sottoscritta) a recuperare il libro perché da me avrei dovuto ordinarlo e ci sarebbe voluto troppo tempo.
E sono tornata quindi a casa con questo libriccino di un centinaio di pagine.
Ora, se da un libriccino di un centinaio di pagine dovete ricavarne la trama e di questa trama dovete farne il riassunto e questo riassunto della trama deve essere breve, capite bene che ne esce solo l'essenziale - e io ero brava nell'essenziale.
Morale della favola: mi sono beccata un quattro perché, a quanto pareva, questo stramaledetto breve riassunto della trama doveva essere lungo il doppio della lunghezza del libro stesso.
Morale della morale della favola: ho bestemmiato anche in lingue inesistenti, ho dovuto rifare il compito, le parole breve riassunto della trama mi sono rimaste marchiate a fuoco nel cervello e mi provocano ancora un collasso nervoso, se dovessi rivedere quel libro probabilmente lo ridurrei in cenere con un solo sguardo assassino, ho iniziato ad odiare filosofia (l'apice dell'odio l'ho raggiunto con Kant e Hegel in quarta e quinta liceo, ma dopo di loro mi sono riappacificata con la materia), ho iniziato a scrivere di più. Molto di più.
Direi che lo si vede anche da questo monologo.
Non tutti i libri che leggo hanno una recensione qui sul blog, magari perché sono piccini e io tenderei comunque a partire per la tangente con il risultato di scrivere post chilometrici - e, ne sono consapevole, non tutti gradiscono.
Ecco quindi che ho pensato di creare una rubrica per rispolverare quel dono della sintesi che avevo e dire comunque due righe.
In terza superiore la mia professoressa di filosofia ci aveva assegnato la lettura dell'Apologia di Socrate di Platone e come compito a casa ci aveva chiesto di scrivere un breve riassunto della trama.
Ricordo quindi questa freddissima sera invernale in cui mio padre mi ha portata in città alla IBS in piazza (che allora non si chiamava così, ma si chiamava Melbookstore - chiamata affettuosamente Mel ancora oggi dalla sottoscritta) a recuperare il libro perché da me avrei dovuto ordinarlo e ci sarebbe voluto troppo tempo.
E sono tornata quindi a casa con questo libriccino di un centinaio di pagine.
Ora, se da un libriccino di un centinaio di pagine dovete ricavarne la trama e di questa trama dovete farne il riassunto e questo riassunto della trama deve essere breve, capite bene che ne esce solo l'essenziale - e io ero brava nell'essenziale.
Morale della favola: mi sono beccata un quattro perché, a quanto pareva, questo stramaledetto breve riassunto della trama doveva essere lungo il doppio della lunghezza del libro stesso.
Morale della morale della favola: ho bestemmiato anche in lingue inesistenti, ho dovuto rifare il compito, le parole breve riassunto della trama mi sono rimaste marchiate a fuoco nel cervello e mi provocano ancora un collasso nervoso, se dovessi rivedere quel libro probabilmente lo ridurrei in cenere con un solo sguardo assassino, ho iniziato ad odiare filosofia (l'apice dell'odio l'ho raggiunto con Kant e Hegel in quarta e quinta liceo, ma dopo di loro mi sono riappacificata con la materia), ho iniziato a scrivere di più. Molto di più.
Direi che lo si vede anche da questo monologo.
Non tutti i libri che leggo hanno una recensione qui sul blog, magari perché sono piccini e io tenderei comunque a partire per la tangente con il risultato di scrivere post chilometrici - e, ne sono consapevole, non tutti gradiscono.
Ecco quindi che ho pensato di creare una rubrica per rispolverare quel dono della sintesi che avevo e dire comunque due righe.
BRT: Breve Riassunto della Trama è una rubrica inventata da me a cadenza assolutamente casuale nella quale, a gruppi di cinque - o quasi, vi offro la mia opinione su quei libri a cui non ho dedicato un post di recensione sul blog.
Sherlock: Uno studio in rosa di Steven Moffat, Mark Gatiss, Jay
Letto a dicembre e presente in questo WWW Wednesday.
Questo manga è la versione precisa e identica su carta del primo episodio della serie della BBC con protagonisti Benedict Cumberbatch e Martin Freeman.
Se siete appassionati della serie televisiva non potrete non apprezzare i disegni di Jay che, come potete vedere già dalla copertina, sono straordinari e precisi. E l'ho amato.
Avevo visto il poster della sua pubblicazione al Lucca Comics di ottobre ma era esaurito e ho dovuto aspettare due mesi per poterci mettere finalmente le mani sopra.
In the Wide, Open Air di Charlotte Amelia Poe
Letto a gennaio e presente in questo WWW Wednesday.
Ho conosciuto questa autrice tramite le sue fanfiction su AO3 - anche se ora credo che abbia nuovamente tolto le sue storie ed eliminato l'account.
Questa è una storia originale - se prima sia stata una fanfiction non lo so, magari io sono arrivata quando la storia era già stata tolta in seguito alla pubblicazione cartacea.
Il genere è M/M e complice il fatto che l'autrice era attiva nel fandom di Captain America forse è un'impressione mia, ma i personaggi e le loro caratteristiche ricordano moltissimo Steve Rogers e Bucky Barnes. È una storia molto dolce in cui Felix entra in un bar e decide di scoprire perché Theo, il ragazzo seduto al tavolo, abbia un'aria così imbronciata. Theo è stato mandato dalla madre a vivere nella cittadina di mare di Lowestoft a causa di un incidente avvenuto a New York e della città gli manca tutto: gli manca il caos, gli manca il rumore - anche se proprio quel rumore e quei demoni interiori dai quali cercava di fuggire sono stati la causa dell'incidente, ma il silenzio di Lowestoft proprio non lo sopporta. Felix invece lì ci è nato e cresciuto e l'unica cosa che desiderava era fuggire, fino a quando ha capito che era proprio lì che voleva stare - anche se dopo tanta sofferenza. Entrambi si ritrovano affascinati l'uno dall'altro ed entrambi troveranno nell'altro un conforto di cui non sapevano di avere bisogno.
Nella sua brevità - 62 pagine - è tenera, intensa ed entrambi i ragazzi hanno un ottimo approndimento psicologico percepibile dai racconti reciproci delle proprie esperienze.
Chi è Steve Rogers e chi è Bucky Barnes tra di loro? Indovinate.
Sherlock: Il banchiere cieco di Steven Moffat, Mark Gatiss & Jay
Letto a gennaio e presente in questo WWW Wednesday.
Questa è la versione su carta del secondo episodio della prima stagione ed è perfetto esattamente come il primo.
Anzi, è stato addirittura più appassionante perché sono passati diversi anni da quando ho visto l'episodio in questione e quindi alcuni dettagli li avevo dimenticati ed è stato come vederlo/leggerlo un po' per la prima volta, con la curiosità di scoprire dove le sue deduzioni avrebbero portato Sherlock e arrivare quindi alla soluzione.
I disegni di Jay sono come sempre magnifici.
Sherlock: Il grande gioco di Steven Moffat, Mark Gatiss e Jay
Letto a febbraio e presente in questo WWW Wednesday.
Questo è il terzo volume e finora ultimo - non so se Jay sia già passato alla seconda stagione o meno e sul sito della Panini per questo mese non è prevista nessuna uscita.
Comunque questo terzo volume è stato una gioia per gli occhi perché in questo episodio entra in scena il grande cattivone: Jim Moriarty. E vuoi non amarlo/odiarlo anche in versione disegnata? Coinvolgente e preciso perché riprende in maniera identica l'episodio televisivo, non riesco proprio a trovargli neanche un difetto. Jay riesce tramite i suoi disegni a trasmettere tutte le sensazioni e le emozioni che i personaggi provano in un determinato momento. E in questo episodio sono tante e davvero intense.
Le fiabe di Beda il Bardo di J.K. Rowling
Letto a marzo e presente in questo WWW Wednesday.
Lo so, sono stata una delle poche persone ad averlo letto anni e anni dopo la sua prima pubblicazione - fatemi causa.
Mi è piaciuto davvero tanto e ovviamente la fiaba dei tre fratelli era quella che ancora ricordavo a memoria dai tempi de I Doni della Morte. Ma anche le altre mi sono piaciute e una in particolare mi ha fatto un po' orrore misto a spavento.
Una delle cose che ho più apprezzato sono le note di Albus Silente alla fine di ogni singola fiaba in cui lascia le sue impressioni, le curiosità, le sue riflessioni. Bello, bello, bello.
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Fine del primo appuntamento e prometto solennementedi non avere buone intenzioni che il prossimo non avrà un'introduzione così chilometrica.
Questa è la versione su carta del secondo episodio della prima stagione ed è perfetto esattamente come il primo.
Anzi, è stato addirittura più appassionante perché sono passati diversi anni da quando ho visto l'episodio in questione e quindi alcuni dettagli li avevo dimenticati ed è stato come vederlo/leggerlo un po' per la prima volta, con la curiosità di scoprire dove le sue deduzioni avrebbero portato Sherlock e arrivare quindi alla soluzione.
I disegni di Jay sono come sempre magnifici.
Sherlock: Il grande gioco di Steven Moffat, Mark Gatiss e Jay
Letto a febbraio e presente in questo WWW Wednesday.
Questo è il terzo volume e finora ultimo - non so se Jay sia già passato alla seconda stagione o meno e sul sito della Panini per questo mese non è prevista nessuna uscita.
Comunque questo terzo volume è stato una gioia per gli occhi perché in questo episodio entra in scena il grande cattivone: Jim Moriarty. E vuoi non amarlo/odiarlo anche in versione disegnata? Coinvolgente e preciso perché riprende in maniera identica l'episodio televisivo, non riesco proprio a trovargli neanche un difetto. Jay riesce tramite i suoi disegni a trasmettere tutte le sensazioni e le emozioni che i personaggi provano in un determinato momento. E in questo episodio sono tante e davvero intense.
Le fiabe di Beda il Bardo di J.K. Rowling
Letto a marzo e presente in questo WWW Wednesday.
Lo so, sono stata una delle poche persone ad averlo letto anni e anni dopo la sua prima pubblicazione - fatemi causa.
Mi è piaciuto davvero tanto e ovviamente la fiaba dei tre fratelli era quella che ancora ricordavo a memoria dai tempi de I Doni della Morte. Ma anche le altre mi sono piaciute e una in particolare mi ha fatto un po' orrore misto a spavento.
Una delle cose che ho più apprezzato sono le note di Albus Silente alla fine di ogni singola fiaba in cui lascia le sue impressioni, le curiosità, le sue riflessioni. Bello, bello, bello.
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Fine del primo appuntamento e prometto solennemente
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