giovedì 4 ottobre 2018

[Recensione] "The Heartbreakers 2 - Cuori di carta" di Ali Novak

Sono passati due anni e mezzo da quando ho letto il primo libro di questa serie e finalmente mi sono decisa a proseguire - forse era pure nella TBR estiva dell'anno scorso, ma si sa che poi il lavoro mi ha letteralmente prosciugata. 
Così è finito nella TBR estiva di quest'anno e, tra una cosa e l'altra, sono riuscita a leggerlo solo adesso - ancora un po' e faceva in tempo ad uscire il terzo negli USA.


Titolo: The Heartbreakers 2 - Cuori di carta
Titolo originale: Paper Hearts

Serie: The Heartbreakers Chronicles #2
Autrice: Ali Novak
Data di uscita: 23 marzo 2017
Data di uscita originale: 1 gennaio 2014
Pagine: 336 (copertina rigida)
Editore: Sperling & Kupfer
Link Amazon: https://amzn.to/2PHkFHe

Trama: Il futuro di Felicity è già stato pianificato nei minimi dettagli. Da quando la sorella maggiore è andata via, le aspettative della madre pesano tutte sulle sue spalle e Felicity fa del suo meglio per non deluderle. Ma le cose migliori della vita, spesso, sono quelle non pianificate e Felicity lo scoprirà presto. Per esempio, quando, a un evento di beneficenza, il famoso membro della band degli Heartbreakers, Alec, le rovescia addosso il suo bicchiere. Felicity non immagina che quell'incontro possa avere un seguito. Eppure, pochi giorni dopo, Alec è seduto accanto a lei, in un viaggio on the road per trovare sua sorella. Che sia la strada giusta anche per trovare la felicità?


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L'estate è quasi agli sgoccioli per Felicity Lyon, che alterna il lavoro alla tavola calda con le ore di volontariato da inserire nella domanda di ammissione a Stanford. 
Perché non entrare a Stanford per studiare giurisprudenza non è un'opzione: da quando sono rimaste solo lei e sua madre a costituire una famiglia - da quando la sua ribelle sorella Rose è scappata di casa quattro anni prima - Felicity ha deciso che sarebbe stata ancora più assennata e giudiziosa di quanto già non fosse e che l'unico modo per rendere felice sua madre fosse entrare in una prestigiosa università per diventare avvocato e non avere più problemi di soldi.

A farle compagnia nelle ore di volontariato all'associazione c'è la sua migliore amica Asha, anche ora che sono arrivate alla fine del lavoro: l'organizzazione di un ballo in maschera a scopo di beneficienza. 
Il turno è finito e ora si possono divertire - e chissà chi possono incontrare in una serata che pare magica. 

Ma la gioia di Felicity ha vita breve: uno sconosciuto le versa accidentalmente il contenuto del suo bicchiere sul vestito - e si sa com'è, più tenti di togliere la macchia e peggio è e, frustrata e nervosa, Felicity decide di prendere una boccata d'aria. 
Però forse c'è davvero della magia nell'aria perché lo sconosciuto - che poi si presenta come Aaron - la cerca per scusarsi e forse perché con uno sconosciuto mascherato si è più portati a confidarsi di quanto a volte si farebbe con chi ci conosce bene, i due si ritrovano a parlare di famiglie e di musica. 
E come in ogni favola che si rispetti, ad un certo punto la maschera cade e Felicity si trova davanti Alec Williams - il famoso bassista degli Heartbreakers.

È qualcosa che non ha un futuro, no? 
È impensabile che nasca una relazione degna delle migliori favole.
Eppure nel bel mezzo di un tornado che travolge tutte le certezze che Felicity ha sempre creduto di avere sulla sua famiglia, Alec sembra essere lì per lei. 
E Felicity, accompagnata dai suoi migliori amici Asha e Boomer e anche da Alec, decide di agire impulsivamente per la prima volta in vita sua per trovare le risposte alle domande che si fa da anni. 


Non sono mai stata esattamente una fan delle boy band: all'epoca dei Backstreet Boys ero alla fine delle elementari e forse troppo piccola per capire il fenomeno e l'hype. 
Ricordo i Blue quando ero alle medie, ma ho iniziato presto a cambiare genere a dirigermi verso altri lidi - verso musica più "pesante". 
Le band che ho iniziato ad ascoltare e amare da adolescente e da quasi adulta non avevano niente delle boy band "mainstream": erano punk-rock, forse emo, erano screamo, erano post-hardcore. 
O sono da considerarsi comunque boy band perché sono composte da ragazzi - nei casi delle band emergenti che seguivo, a volte più grandi di me di solo qualche anno? 

In ogni caso, come avevo trovato somiglianze con Stella che ascoltava quello che le piaceva e non quello che andava di moda al momento, anche con Felicity ho trovato punti in comune: ascoltare musica per ascoltarla e goderne ed essere praticamente all'oscuro della vita privata dei musicisti. 
Forse questo non fa di me una "vera fan", ma amen.

Ricordavo Alec dal libro precedente - come avevo scritto, mi erano piaciuti più gli altri tre di Oliver sebbene io abbia la sindrome del cantante.
Alec Williams - quello taciturno, quello sincero, quello che quando parla lo fa quando ha cose veramente importanti da dire, quello che gira sempre con cuffie e la musica a portata d'orecchio, quello che osserva e per questo capisce le persone più di quanto queste non riescano a fare da sole. 

E anche con Felicity è così, pronto a dirle verità forse un po' scomode che lei non ha ancora il coraggio di affrontare e di ammettere. 
Il fatto che però non ci fosse il suo punto di vista penalizza la cosa perché non posso biasimare Felicity quando finisce con il fare supposizioni. Va bene essere riservati, ma proprio perché manca qualcosa di suo tocca al lettore riempire i vuoi e ammetto che a volte mi sono fermata durante la lettura e ho provato a capire cosa avesse fatto scattare la scintilla - la base di questo legame tra lui e Felicity. 

Ma forse, come al solito, dipende da me che sono arrivata alla fine della mia vena romantica - specialmente dopo tutti i romance dell'ultimo periodo. 
Cioè, almeno per quello che ricordo, la storia tra Stella e Oliver si sviluppava su un periodo medio-lungo, qua mi sa che siamo andati un po' troppo in fretta.

Felicity mi è abbastanza piaciuta. 
Io non ho i capelli rossi, ma lei come me ha la pelle così chiara che quando arrossisce diventa uno spettacolo imbarazzante e spesso si sforza di trovare cose da dire per riempire il silenzio prima di rendersi conto che non sempre è necessario parlare per colmare il vuoto. 
È una con i piedi per terra, che considera come un evento straordinario l'aver incontrato una star ma che non si fa castelli in aria sulla possibilità che qualcosa possa nascere da quell'incontro. 
Eppure Alec la cerca: forse all'inizio per la somiglianza con una ragazza che conosce, ma poi per il fatto che - dopo la sorpresa iniziale - Felicity non è corsa a chiamare i paparazzi e l'ha trattato da ragazzo normale. Perché è questo che fa Felicity: lei non vede la star, ma vede il ragazzo amante della musica che è un fratello affettuoso e che ha un rapporto conflittuale con il padre, ma fantastico con i suoi amici e sollecito nei suoi confronti. 
Un vero gentiluomo, insomma.

Però Felicity ha avuto anche dei comportamenti che in alcuni momenti mi hanno dato sui nervi, come origliare le conversazioni altrui - non si fa! 
Il che ovviamente porta ai classici fraintendimenti. 
Ma Felicity imparerà ad inseguire quello che davvero vuole lei e non quello che crede gli altri si aspettino da lei.

Compaiono anche Stella e gli altri Heartbreakers e, come l'altra volta, JJ è quello che mi ha più divertita - specialmente negli scambi di battute con Xander. 

Mi sento sempre un po' fuori target - forse perché non ho una storia di amore per le boy band alle spalle, sebbene abbia avuto anche io le mie crush musicali e mi siano diventate le ginocchia di gelatina in più di un'occasione. 
Forse è per quello che l'iper-entusiasmo e la quasi invadenza di Asha mi hanno dato fastidio in più di un'occasione - perché io invece sono il tipo che si blocca, arrossisce, le diventano le ginocchia di gelatina, si zittisce o al massimo le esce la voce stridula cercando di mettere insieme una frase di senso compiuto. 
E questo era con il cantante di una band emergente, mettetemi davanti Ryan Key oppure Martin Johnson e ciaone - meglio se avete un defibrillatore con voi. 

In ogni caso è stato una lettura piacevole, in cui anche stavolta prevale l'amore per la famiglia e per gli amici al di sopra della fama e della popolarità, perché queste ragazze protagoniste non sono qui per quello e questo me le rende più apprezzabili - perché io non sverrei davanti a Martin o a Ryan a causa del loro aspetto, ma perché loro hanno scritto delle canzoni che mi hanno toccato l'anima con le loro voci e le loro parole. 

Perché poi finisco a parlare di me quando scrivo una recensione non lo capirò mai. 

I Cuori di carta del titolo hanno un significato ben preciso all'interno della storia e l'aspetto romance non c'entra neanche un po' - grazie al cielo. 
In qualche modo mi ha un po' ricordato Wild Awake di Hilary T. Smith, ma in modo più "sano" per quanto riguarda il rapporto tra Felicity e Rose e per quello che Felicity prova per la sorella. 

Sarò anche fuori target, ma mi piace come gli Heartbreakers vengano descritti semplicemente come ragazzi normali che vogliono quello che vogliono tutti. 
Mi piace come queste ragazze siano ragazze normali, ragazze che restano se stesse anche di fronte all'ultima persona che avrebbero mai pensato di trovarsi davanti. 
E ora aspetto i romanzi su Xander e JJ, che sono quelli che mi sono più piaciuti da quando ho iniziato la serie. 

8 commenti:

  1. Ciao Alice! Secondo me anche le storie "fuori target" possono farci sognare, semplicemente perché magari diamo loro un'interpretazione diversa. Comunque ho sentito parlare tanto di questa autrice ma non ho mai letto niente di suo!

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    1. Ciao Silvia!
      Ahahaha, ormai io sono sempre fuori target vista la mole di YA che continuo a leggere! xD

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  2. Di questo sto ancora aspettando l'edizione flessibile, forza Pickwick, ce la puoi fare! Quando uscirà sicuramente lo leggerò, il primo mi era piaciuto un sacco.

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    1. *tira fuori i pom-poms per incitare la Pickwick*
      Credo che ti piacerà anche questo!

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  3. Non conoscevo la serie, ma ora come ora mi sento eccessivamente fuori target XD però chissà, magari ci potrei fare un pensierino per quando cerco letture rassicuranti e dai facili sentimenti :)

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    1. Sì, questa è rassicurante e leggera - ideale per quei periodi in cui si ha la testa altrove per altri generi.
      Ammetto però che con questa mi sento più fuori target che con altri YA. xD

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  4. Ciao Ali! Mi sembra strano ma ricordo la recensione del primo libro di questa saga fatta proprio da te! La cosa strana e che io ho una memoria molto corta, quindi ricordare cose del genere non è da me!
    Anche questo libro, come il primo sembra molto carino, ma non sono una fan delle serie autoconclusive, preferisco che la storia continui con gli stessi personaggi. Che lettrice vecchio stampo che sono!

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    1. Ahahaha, era stata una delle mie prime recensioni appena aperto il blog! xD
      Per me dipende - alla fine, anche se ogni volume è autoconclusivo, per me la serie è sempre in corso fino a quando non ho letti tutti i volumi.

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