mercoledì 29 gennaio 2020

WWW.. Wednesday! #177

Ribadisco la frase della settimana scorsa: se qualcuno di voi ha qualche migliaio di euro che gli avanza e di cui non se ne fa niente, lo adotto volentieri io - anche perché mi sta venendo un po' (tanto) male all'idea di quanto dovrò sborsare per la macchina nuova, ma ormai è fatta. E poi la mia Fiesta del 1996 un'altra revisione non la passa, poverina.

Mi rallegro pensando che, anche se me ne sono accorta ad un anno di distanza, l'autrice di quello che è stato uno dei miei libri preferiti l'anno scorso aveva citato un pezzo della mia recensione su Goodreads per fare promozione. 

Questo a febbraio 2019.

Lo so, sempre sul pezzo io. Ma ehi, almeno ultimamente sto tenendo il passo con le letture e chissà, forse la slump si è messa a cuccia. 


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)


Non fatevi ingannare dalle quattro cover qui sopra, credendo quindi che io abbia letto chissà quanto - sono state tutte letture brevi, specialmente la terza. 
A formare la tripletta del decimo appuntamento del BRT abbiamo per primo State of the Union di Nick Hornby, lettura ironica e dissacrante come solo Hornby sa fare sul matrimonio - e vi ricordo che è stato anche pubblicato per Guanda qualche mese fa con il titolo Lo stato dell'unione
Ho poi letto un altro dei miei regali natalizi, Christmas in July di Jay Asher - è scritto sotto forma di sceneggiatura e questo forse gli toglie un po' il coinvolgimento sentimentale che si dovrebbe provare. 
Suddetto coinvolgimento sentimentale mi è arrivato dopo con l'inedito Nineteen di Makenzie Campbell che uscirà a marzo - un misto di poesia e prosa che sembra direttamente preso da anni di blog personale e inchiostro su carta. 
Per concludere questi sette giorni di lettura, non previsto, ho letto Alpha Barman di Sue Brown - cover e titolo alquanto terrificanti e come M/M non è indimenticabile neppure il contenuto. Si tratta del primo di una serie, ma non ho intenzione di continuare.



What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)


Ho iniziato solo ieri sera tardi - e non ho nemmeno finito di leggere il secondo capitolo - Only Mostly Devastated di Sophie Gonzales ma, gente, sto già ridendo. Questo libro viene presentato come un M/M retelling di Grease in cui Non so chi sei, ma io sono qui incontra Ragazze a Beverly Hills e il protagonista Oliver ha quel tocco da awkward drama queen che, oddio, adoro da quanto mi fa ridere - e da quanto mi ci rispecchio, ma quella è un'altra storia. E non sono nemmeno al terzo capitolo - credo che se finirà per essere la storia che mi aspetto, la amerò alla follia e farò un monumento alla St. Martin's Press per l'anteprima. Ah già, perché è inedito ed esce a marzo. 



What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)


Sempre per la St. Martin's Press leggerò Foul Is Fair di Hannah Capin perché ormai sanno tutti che i romanzi "brutti, sporchi e cattivi" con protagoniste unlikeable della Wednesday Books sono pane per i miei denti - sul blog comparirà a metà febbraio anche la recensione in inglese perché partecipo al blogtour. 
E se vi avanzano bottiglie di spumante come residuo bellico delle feste natalizie, allora vi consiglio di andarle a prendere e di stapparle perché Un'eterna domenica di Robert Lukins sarà il primo romanzo in italiano del 2020. Ci ho messo solo un mese a tirare fuori una lettura nella nostra madrelingua - non male, no? Ho fatto di peggio in passato. 

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WWW Wednesday piuttosto ricco questo dell'ultima settimana di gennaio. Mi sembra perciò di avere parlato scritto abbastanza, quindi ora lascio la parola a voi e alle vostre letture - e se mi lasciate il link del vostro post passo a ricambiare la visita! 
Nel frattempo vi do appuntamento tra qualche giorno per il recap del mese. :)

lunedì 27 gennaio 2020

BRT: Breve Riassunto della Trama #10

Decimo appuntamento con questa rubrica inventata da me e se siete nuovi di queste parti oppure vi siete sempre persi questa rubrica perché a prima vista la credevate una carrellata delle nuove uscite, potete leggere la divertente(?) origine del suo titolo QUI.

BRT: Breve Riassunto della Trama è una rubrica inventata da me a cadenza assolutamente casuale nella quale, a gruppi di tre o cinque, vi offro la mia opinione su quei libri a cui non ho dedicato un post di recensione sul blog.

State of the Union di Nick Hornby

Letto a gennaio. 
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State of the Union di Nick Hornby è una storia breve - appena 132 pagine - e parla di Tom e Louise, coppia sposata da vent'anni ora in crisi a causa di un errore commesso da uno dei due. Ma si può dire che gli errori li ha commessi solo uno di loro se si tratta di un rapporto a due? Tom e Louise vanno a fare terapia di coppia una volta a settimana, ma questa non è la storia delle sedute dalla consulente - è invece la storia di quei 15/20 minuti che trascorrono al bar davanti ai loro drink prima della seduta vera propria. La loro è la terapia prima della terapia, in cui discutono cosa è andato male e dei primi tempi del matrimonio, in cui arrivano al bar arrabbiati o speranzosi per qualcosa di nuovo o diverso, in cui si accusano a vicenda oppure si giustificano. Attraverso metafore come le parole crociate o la Brexit, analizzano il loro matrimonio - fanno paragoni, lo dissezionano, usano le coppie che vedono uscire prima del loro orario di appuntamento facendo ipotesi e applicando i loro problemi agli altri o a se stessi. Assistiamo a dieci di questi incontri al bar, cogliamo piccoli frammenti di vita passata e attuale dai loro discorsi, sentiamo le loro diverse opinioni su matrimonio ed economia e come le usano per dare un senso al punto in cui sono arrivati, vediamo come siano in procinto di andare ognuno per la sua strada una volta e volerci riprovare la successiva, leggiamo le paure tra le righe - sia di una vita separati che di una vita di nuovo insieme - e di come si aggrappano anche alle cose più triviali pur di difendere il proprio punto di vista. Non è un romanzo, forse è una novella un po' discontinua, ma a me piace sempre il modo in cui Hornby riesce a dipingere l'essere umano in tutti i suoi difetti e in tutte le sue difficoltà - specialmente di fronte a qualcosa di impegnativo come un matrimonio. Forse non tutte le metafore e tutti i discorsi saranno accolti con lo stesso grado di comprensione di altri - specialmente di fronte alle divagazioni di Tom - ma State of the Union offre sicuramente un interessante spaccato di vita. 


Christmas in July di Jay Asher

Letto a gennaio. 
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Lo so, Natale è già passato e manca ancora un bel po' al prossimo. Quando ero una ragazzina - prima che mi venisse il diabete da romance - ricordo che adoravo l'estate perché di sera facevano su Canale 5 tutti questi film super-romantici che mi facevano sospirare un sacco. La scorsa settimana poi ho sentito per radio When You Say Nothing At All di Ronan Keating, canzone che veniva usata come sigla di "introduzione" ai film in prima serata e che mi fa ancora pensare a tutte quelle calde serate estive sdraiata sul mio letto a guardare lo schermo rapita - la canzone in sé poi mi piace tanto, quindi è solo un bonus. Tutto questo per dire che probabilmente era quella la nostra versione della tipica tradizione americana dei film di romance di Natale trasmessi su Hallmark Channel e Lifetime - tradizione che negli ultimi anni è arrivata anche dai noi se la programmazione di TV8 funge come prova, dal momento che perlomeno al sabato ci sono ancora romance natalizi in onda. Questo libro è scritto sotto forma di sceneggiatura ed è un film dentro un film - nella nota iniziale l'autore spiega che aveva pensato di farne prima la versione romanzata, ma che poi ha deciso di lasciarlo inalterato. È la storia di Amanda Fox, un'attrice che dopo anni di serie televisive ha deciso di dare la priorità a suo figlio ed è famosa per i suoi romance di Natale - ne gira solo uno all'anno e ha sempre tante sceneggiature tra cui scegliere. E poi c'è Cole Buskin, cantante country che da giovane aveva una cotta per un personaggio interpretato da Amanda e che vuole provare anche a recitare. Nonostante le reticenze di Amanda che non ha stima dei musicisti che si improvvisano attori, si ritrovano a recitare insieme in A Christmas Single e anche se la neve è finta, il resto potrebbe non esserlo così tanto. Letto a dicembre e da chi è un vero amante dei romance natalizi in tutte le salse, questo libro potrebbe trasmettere quel senso di calore desiderato in quel periodo dell'anno. E sarà forse perché io e il romance da più di dieci anni a questa parte abbiamo un rapporto altalenante e perché la sceneggiatura nella sceneggiatura mi ha tenuta un po' a distanza, ma nelle (brevi) parti in cui stavano effettivamente girando il film, non ho mai sentito "sfrigolare" tutta quella chimica tra Amanda e Cole che gli altri vedevano guardandoli recitare. Ciò non toglie che, pur non essendomi sentita coinvolta a livello sentimentale perché forse a me servono i dettagli e il contorno e il "supporto visivo" che la forma di una sceneggiatura non può offrire, sia stata comunque una lettura piacevole. 


Nineteen di Makenzie Campbell

Letto a gennaio. 
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Questo libro è ancora inedito, uscirà a marzo e ringrazio NetGalley e la Central Avenue Publishing per avermi scelta a random e avermene fornito una copia digitale in anteprima. Io e la poesia non andiamo molto d'accordo fin dalla notte dei tempi, ma questo libro sembra essere scritto in parte in versi e in parte in prosa - la mia poi è una versione non corretta, quindi non so se effettivamente la cosa verrà mantenuta così, se ci sono punti di vista che non sono stati evidenziati o cose di questo genere. Io e la poesia non andiamo d'accordo, però mi aveva attirata per il titolo che mi ricordava i miei diciannove anni, specialmente quando ho letto dalla "trama" di ricordi impressi sui muri dei luoghi che abbiamo frequentato, di cuori spezzati e amori perduti e relazioni finite. Diviso in luoghi come la camera da letto, il parco, il sedile del passeggero in macchina oppure il posto di guida, ogni sezione prende spunto da questi luoghi per parlare di sentimenti, amore, rimpianto, dolore e rinascita. Ci sono momenti in cui chi narra è stata lasciata, momenti in cui invece è stata lei a lasciare altre persone. Ci sono momenti in cui si rivolge al lettore, momenti in cui sembra essere il lettore a rivolgersi a lei. E poi ci sono quei momenti che mi hanno colpita più di tutti, quei momenti in cui chi narra dice di avere 28 anni e sembra rivolgersi alla se stessa diciannovenne - e quelli sono stati un colpo al cuore. Io di anni ne ho 30 - ad aprile saranno 31, a dire il vero - e ho sottolineato tre quarti di libro perché tutte le frasi sottolineate che parlavano di amore, di persone che non riesci a lasciare andare, di sogni, speranze e desideri, di una vita che tenti di rimettere in piedi, di nuova gente che fai entrare nel tuo cuore pur lasciando spazio a chi sai che non rivedrai mai più, beh... sono tutte cose che ad un certo punto ho provato, ma soprattutto sono frasi che ho scritto anche io. Io che ho sempre tenuto un diario cartaceo da adolescente, io che dal 2006 metto la mia vita personale sul web - prima su Splinder e poi, quando ha chiuso, dal 2012 qui su Blogger. Sono tutte frasi che ho scritto di getto proprio durante i miei 17/18/19 anni, frasi che poi ho maturato e sviluppato in qualcosa di più concreto e comprensibile una volta passata la ventina. Questa della Campbell è forse qualcosa che non molti definirebbero poesia nel senso classico del termine, ma che a me ha colpito al cuore e nell'anima.

venerdì 24 gennaio 2020

[Recensione] "Tweet Cute" di Emma Lord

Ce l'abbiamo fatta, finalmente la recensione è qui pronta per voi per essere letta.

Sempre grazie alla St. Martin's Press perché su NetGalley questo libro non era richiedibile, ma alla fine mi hanno scelta a random e hanno "esaudito il mio desiderio" dandomi quindi la possibilità di leggerlo in anteprima. 


Titolo: Tweet Cute
Autrice: Emma Lord
Data di uscita: 21 gennaio 2020
Pagine: 368 (Kindle Edition)
Editore: Wednesday Books
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Trama [tradotta da me]: Salutate Pepper, capitano della squadra di nuoto, ambiziosa cronica e perfezionista in tutto e per tutto. La sua famiglia starà anche cadendo a pezzi, ma la loro imponente catena di fast-food è in rapida crescita ― principalmente grazie a Pepper, che riesce a malapena a giostrarsi nella vita reale mentre gestisce segretamente l'enorme account Twitter del Big League Burger.

Fa il suo ingresso Jack, il pagliaccio della classe e costante spina nel fianco di Pepper. Quando non sta cercando di scappare dall'ombra del suo gemello oscenamente popolare, Jack è occupato a lavorare nel negozio di gastronomia della sua famiglia. Il suo rapporto con l'attività di famiglia che rappresenta il suo futuro potrà anche essere di amore/odio, ma quando il Big League Burger ruba l'iconica ricetta del formaggio grigliato di sua nonna lui farà tutto quello che è necessario per sconfiggerli, un tweet alla volta.

Tutto è lecito nel nome dell'amore e del formaggio ― questo fino a quando il battibecco tra Pepper e Jack si trasforma in una guerra virale su Twitter. Loro non lo sanno, ma mentre si scontrano pubblicamente a suon di meme irriverenti e battaglie di retweet, si stanno anche innamorando l'uno dell'altra nella vita reale ― su un'app di messaggistica anonima che Jack ha creato.

Mentre la loro relazione si approfondisce e le prese in giro online si intensificano ― le persone su internet li shippano?? ― la loro guerra diventa sempre più personale, fino a quando questi due rivali non possono ignorare che erano destinati alla storia d'amore più inaspettata, imbarazzante, travolgente che nessuno dei due aveva previsto.


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Ormai è un fatto universalmente conosciuto a tutti: C'è Posta per Te è uno dei miei film preferiti di sempre. 

Tweet Cute è una sorta di retelling del film che ne conserva diverse sfumature. 

Fate uno più uno e capirete perché ho voluto leggere questo libro. 


Questa è la storia di Pepper e Jack e della loro guerra virtuale - guerra che possiamo immaginare tutti come andrà a finire. 

Pepper è all'ultimo anno della Stone Hall Academy di New York. Lei non è una nativa della città, nonostante abbia fatto di tutto per integrarsi - lei viene da Nashville, a dispetto dei modi con cui ha cercato di conformarsi ha ancora un'anima country in fondo, ma quello della scuola privata è un ambiente spietato in cui non c'è spazio per la pigrizia e per le amicizie perché solo in pochi avranno i requisiti per accedere ai college più prestigiosi. Pepper lo sa bene vista la sua rivalità storica - accademica e sportiva - con Pooja. 
Gli affari di famiglia vanno a gonfie vele perché quello che era nato come un piccolo ristorante ora ha le dimensioni di un franchise in continua espansione, però sente che la sua famiglia è comunque spezzata e ha un ricordo nostalgico degli anni passati: i suoi genitori hanno avuto un divorzio tranquillo, ma nonostante questo il padre è rimasto a Nashville a gestire il ristorante originale mentre la madre è voluta andare a New York per aprire nuovi uffici e a quattordici anni Pepper l'ha seguita, accompagnata dalla sorella maggiore Paige. Peccato che Pepper debba anche trovare un equilibrio tra il non-esistente rapporto di sua madre con Paige, che la incolpa del divorzio. 
E come se non avesse già la pressione scolastica e famigliare sulle spalle, la madre le mette addosso anche quella lavorativa perché incarica Pepper di gestire l'account Twitter della società in quanto la ragazza che ha assunto non è abbastanza sarcastica - e ora che tra la grande Big League Burger e la piccola Girl Cheesing che li accusa di plagio è scoppiata una guerra su Twitter, sua madre vuole che Pepper li distrugga a suon di sarcasmo e non importa che Pepper non lo voglia fare e si senta in colpa ad ogni tweet. 

Jack sente di vivere all'ombra del suo fratello gemello, sente di essere sempre quello in dovere di finire le mille cose che Ethan inizia e ha a cuore l'attività di famiglia, coprendo spesso anche i turni del fratello sempre impegnato con i suoi impegni sociali. Ama il negozio di gastronomia dei suoi genitori, ma sente anche la pressione addosso di quello che si prospetta un futuro sempre chiuso tra quelle quattro mura - sembra che sia Ethan il gemello destinato alla grandezza del mondo esterno e lui il gemello quello più chiassoso e meno intelligente che resterà a casa. Quello che nessuno sa è che Jack si diverte a creare app: quella più riuscita è Weazel, che unisce in maniera anonima tutti gli studenti della Stone Hall Academy e che ha permesso la nascita di gruppi di studio, amicizie e anche amori. Lui stesso chatta spesso con Bluebird e volendo potrebbe pure scoprire chi è dal momento che l'app è una sua creazione, ma non vuole correre il rischio di rovinare tutto. Presto, però, ha anche altro a cui pensare perché l'attività di famiglia è messa in pericolo da questo grande e grosso franchise che ha copiato la ricetta di sua nonna del loro famoso formaggio grigliato e non esiste che la passino liscia. 

Dove stanno i punti di incontro tra Pepper e Jack? 

Sono "nemici" da anni e Jack non ha mai smesso di prendere in giro Pepper fin da quando è arrivata a New York, eppure si ritrovano sempre vicini di banco e Pepper, a differenza del resto della scuola, sembra essere l'unica in grado di distinguere immediatamente Jack da Ethan - il che lo fa sentire "visto" in un modo che a volte lo mette a disagio. 
Nessuno dei due sa all'inizio delle attività delle rispettive famiglie e quando la cosa salta fuori, si instaura questo rapporto di frenemies che è adorabile - su Twitter si rispondono al volo a suon di meme e a scuola condividono i dolci che Pepper ama cucinare. E che fanno intanto Wolf e Bluebird su Weazel? 


Oh, lo so - questo libro è pieno di tutti quei tropes come le identità segrete, il momento in cui uno lo scopre ma l'altro è ancora all'oscuro, gli opposti che si attraggono, il enemies to friends to lovers, la rivalità e lo slow burn, ma è stato carinissimo. È anche divertente senza neppure sforzarsi, roba che leggevo una frase e scoppiavo a ridere senza che questa avesse la pretesa di voler risultare simpatica per forza. 

Pepper e Jack sono sviluppati benissimo e anche il loro rapporto, che è un lento crescendo per cui fare il tifo. Sono personaggi reali che hanno a che fare con situazioni reali: il non saper cosa volerne fare della propria vita, l'incertezza del futuro, la paura di deludere i propri genitori, la lealtà verso la famiglia che viene anche messa in conflitto quando qualcosa si spinge troppo oltre. Soprattutto si parlano, non lasciano problemi e incomprensioni a macerarsi aspettando che si risolvano da soli.

New York è sempre magica - anche se Pepper ha paura di uscire dall'Upper East Side e dai sette isolati che conosce per avventurarsi in una città che ha tanto da offrire. Jack invece viene dall'East Village, una parte tutta colorata e amichevole di una città che presto Pepper imparerà a vedere con occhi nuovi e ad amare. 

Il modo in cui poi il romanzo è scritto aiuta a sentire tutta la magia di una New York che sta passando dall'estate all'autunno, aiuta a far percepire la chimica tra Pepper e Jack in tutti i loro silenzi, scambi di battute, sguardi, momenti di imbarazzo e di confronto - cioè, loro arrossiscono e il lettore arrossisce pure lui, ha quell'innocenza e quel candore tipici del primo amore e dei primi tentativi di prendersi per mano. 
Se amati i romanzi di David Levithan scritti insieme a Rachel Cohn come Tutto accadde in una notteCome si scrive ti amo e Va a finire che ti amo - tanto per citare solo quelli che sono stati tradotti in Italia - se mai questo libro arriverà sui nostri scaffali, allora non potete proprio perdervelo.

Vi consiglio caldamente inoltre di preparavi uno snack - anche più di uno - a portata di mano perché tra i sandwich di Girl Cheesing, i milkshake di Big League Burger e i dessert di Pepper, vi posso assicurare che vi verrà fame. 

mercoledì 22 gennaio 2020

WWW.. Wednesday! #176

Sono stati giorni silenziosi questi sul blog, ma non nella vita reale. 

Un po' sono in reading slump perché, per quanto l'ultimo libro che ho letto sia stato davvero carino, spesso non avevo voglia di leggere - poi avevo anche il mal di testa a farmi compagnia.  
E in questi ultimi due giorni sono stata impegnata a girare per diverse concessionarie perché è giunto il momento di comprare una macchina nuova - e non dovrebbe essere una novità il fatto che io abbia gusti costosi, ma a quanto pare la tinta di vernice che piace a me sulla macchina che ho scelto è anche la più costosa. 

Il #mainagioia è sempre dietro l'angolo.


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)

 
Ho finito domenica Tweet Cute di Emma Lord e avete forse visto la recensione in questi due giorni? No, certo che no - questo perché devo ancora scriverla. Come ho detto, sono stata quasi sempre fuori casa e mi sento in slump anche per quanto riguarda lo scrivere recensioni - e di questo libro devo pure scriverla in doppia lingua. Il che significa che mi impegnerò oggi e che domani - o al massimo venerdì - potrete leggerla anche voi. Che poi, ribadisco, non è assolutamente colpa del libro perché è veramente carino e divertente senza neanche sforzarsi. 



What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)

 
Mi sembra inutile dire che, date le premesse, ovviamente non ho ancora iniziato State of the Union di Nick Hornby.
 
 
 
What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)
 
 
In programma ho sempre Christmas in July di Jay Asher e poi, sempre grazie a NetGalley che mi ha scelta a random, leggerò Nineteen di Makenzie Campbell - la poesia non è per niente il mio forte, ma le premesse di questo volume mi ispirano un sacco. 
 
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Ora tocca a voi raccontarmi delle vostre letture - procedono bene oppure vi siete un po' bloccati come me? Scrivetemelo nei commenti oppure lasciatemi il link del vostro post - appena riesco, passo a ricambiare la visita! 
Ah, e se per caso vi avanza anche qualche migliaio di euro, pure quello è ben accetto. 

venerdì 17 gennaio 2020

Singing the Book #15

Il mese scorso l'appuntamento di questa rubrica era caduto di venerdì 13 e oggi invece è venerdì 17, ma noi la sfortuna non la temiamo. Forse. 
Però forse dovremmo, visto che questo appuntamento con tutta probabilità sarà il penultimo dal momento che sto finendo gli abbinamenti. 

Singing the Book è una rubrica inventata da me a cadenza assolutamente casuale nella quale vi mostro (e racconto) libri il cui titolo è lo stesso - o con qualche piccola variante - di canzoni che amo oppure ho amato e che potrebbero o non potrebbero c'entrare affatto con la trama.

Siamo al quindicesimo appuntamento e oggi sono libri di cui ho scoperto l'esistenza tramite la solita newsletter quotidiana di BookBub.

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Closer di Aria Hawthorne / Closer dei The Chainsmokers feat. Halsey

Non ricordo neanche in che occasione o quando ho sentito la canzone per la prima volta - probabilmente mi era comparso il video sulla home di YouTube, ne sono rimasta incuriosita e ho cliccato. Non ricordo nemmeno se la voce di Halsey l'ho sentita qui per la prima volta oppure se conoscevo già Colors - grazie a Teen Wolf perché il suo attore protagonista compare nel video - ma ora non ho voglia di andare a controllare le date. Dopo Closer non sono diventata fan dei Chainsmokers, ma Paris e alcune delle loro collaborazioni mi piacciono molto - in particolare quella con i One Republic (How to Love) e quella con i Coldplay (Something Just Like This) e quest'ultima è quella che mi stupisce di più, considerando che della band di Chris Martin mi sono piaciute sempre e solo due canzoni - ancora di più se nelle versioni cover cantate dai miei cantanti preferiti. Closer però resta la mia preferita - anche se i Boyce Avenue ne hanno fatto una cover che gradisco molto - e c'è stato un periodo in cui non ascoltavo veramente altro. Non ho neanche bisogno di andare a rispolverare il testo per dirvi che libro e canzone non hanno niente in comune. 




Daughters and Sons di Tom Fowler / Sons & Daughters di Allman Brown feat. Liz Lawrence

Titoli simili, solo leggermente invertiti - ma agli opposti in quanto a temi: il libro è un crime, la canzone parla di amore e famiglia. Canzone che ho sentito in parecchi telefilm che ho seguito/seguo: Beauty and the Beast, The Night Shift, The Good Doctor... ma, se mi baso sugli anni in cui questa canzone ha fatto parte di un episodio di suddette serie, è più probabile che io l'abbia sentita per la prima volta nel 2014 guardando la prima stagione di Reign. Non è una canzone che ascolto spesso e sinceramente adesso non ricordo se fa ancora parte della mia playlist in macchina oppure se l'ho tolta per fare spazio ad altro, però mi piace - anche se in realtà, appena ci penso, non dico che mi capita di confonderla non con un'altra canzone esattamente ma più che altro con un gruppo. Questo perché per prima mi suona sempre in testa Medicine dei Daughter, canzone che per me è indossolubilmente legata a Person of Interest - una serie televisiva che mi è entrata nel cuore, che all'inizio mi piaceva molto ma che poi ho iniziato ad amare nel momento esatto in cui ho sentito il testo perfetto di Medicine in uno degli ultimi episodi della terza stagione. Ma ora sto divagando. 




The Way She Lied di Marla Madison / Love The Way You Lie di Eminem feat. Rihanna

Ora, di questa canzone non venitemi a chiedere da chi, come, quando, dove e perché ne sono venuta a conoscenza perché stiamo parlando di una canzone del 2010 - a momenti manco ricordo cos'ho fatto l'altro giorno, figuriamoci questo. Non vi so dire se la prima volta che l'ho sentita è stata perché me l'ha fatta ascoltare la mia amica di Milano giù in vacanza, se esistevano ancora i canali musicali in televisione come il compianto MTV e io avevo visto il video, se era stata una delle mie migliori amiche a parlarmene perché alle medie ascoltava Eminem e Rihanna è il suo idolo. Non lo so. Qualunque sia stata la spinta iniziale, questa canzone - sebbene non la ascolti da anni - ancora mi piace: per un periodo alle medie ho ascoltato anche io Eminem e mi piacevano/piacciono ancora adesso alcune canzoni di Rihanna. Lo so, cozza tanto con il mio tanto proclamato amore per il punk/rock/emo e qualsiasi altra commistione di genere vogliate buttarci dentro, ma che volete farci. E alla fine di questo monologo credo che libro e canzone abbiano ben poco in comune. 




The Rich and Famous Romance Series di Michelle Pennington / Lifestyles of the Rich & Famous dei Good Charlotte

Sfido chiunque, ma chiunque, a non mettersi a cantare la canzone dei Good Charlotte vedendo un titolo di serie così - neanche se ascoltavate un altro genere, neanche se avete vissuto degli anni adolescenziali di musica che non siano stati favolosi, neanche se vivevate sotto una roccia o in una caverna, neanche se eravate su un altro pianeta perché è impossibile che non abbiate mai sentito almeno una volta questa canzone. Oddio, dove si firma per tornare a quegli anni? Musicalmente parlando, eh. I Good Charlotte non sono mai diventati una delle mie band preferite - lo dimostra il fatto che siano una di quelle band da cui poi mi sono allontanata negli anni successivi - ma i loro primi album mi piacciono ancora tantissimo e quando sento che è uscito qualcosa di nuovo, anche se in ritardo e non più "sul pezzo" come una volta, non manco mai di ascoltarlo. E visto che la serie ha per protagonisti una star del rock, una star del cinema, un miliardario e un principe... che dite? Gliela dedichiamo questa canzone?




Pretty Reckless di Jane Anthony / Just Tonight dei The Pretty Reckless

Stavolta non siamo qui per la canzone, ma siamo qui proprio il nome della band e questo perché, quando ho visto il titolo del libro, ho avuto un flash improvviso dell'attrice Taylor Momsen - che in Gossip Girl interpretava Jenny Humphrey - quando se ne è uscita con un look e un trucco che aveva scioccato tutti, abituati com'erano (e mi ci metto in mezzo anche io) a vederla vestita con l'uniforme scolastica dello show e a considerarla solo la sorellina di Dan Humphrey. Ma sebbene in linea con i miei gusti - e trucco, anche se ancora di poco - dell'epoca, la canzone citata sopra è l'unica che abbia mai ascoltato della sua band. E di tutti gli abbinamenti che vi ho presentato oggi, questo potrebbe essere l'unico caso in cui c'è qualcosa in comune a tutti e due. 



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Dunque, non vi chiederò se conoscete i libri perché non li conosco neppure io. 
Ma le canzoni? Ho per caso risvegliato qualche parte della vostra adolescenza che avevate dimenticato con alcune di queste? 
Scrivetemi tutto nei commenti e con questa rubrica ci vediamo il mese prossimo!

giovedì 16 gennaio 2020

[English Spotlight] "Cub" by Cynthia L. Copeland

Vi avevo già anticipato, quando l'avevo recensito, che avrei partecipato al blogtour in occasione della sua pubblicazione - e il giorno è arrivato. 

Grazie a Kristen della Algonquin Books e NetGalley per l'eARC in anteprima. 


First of all, thanks to Kristen from Algonquin Books for sending me an eARC - I'm thankful for being a part of this blogtour. 
Today I'm gonna introduce you to the book, but you can already read my English review on Goodreads and NetGalley
So, without further ado, let's begin! 

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Twelve-year-old Cindy has just dipped a toe into seventh-grade drama—with its complicated friendships, bullies, and cute boys—when she earns an internship as a cub reporter at a local newspaper in the early 1970s. A (rare) young female reporter takes Cindy under her wing, and Cindy soon learns not only how to write a lede, but also how to respectfully question authority, how to assert herself in a world run by men, and—as the Watergate scandal unfolds—how brave reporting and writing can topple a corrupt world leader. Searching for her own scoops, Cindy doesn’t always get it right, on paper or in real life. But whether she’s writing features about ghost hunters, falling off her bicycle and into her first crush, or navigating shifting friendships, Cindy grows wiser and more confident through every awkward and hilarious mistake.

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Praise for CUB:

"Copeland's first graphic novel for kids successfully integrates the right balance of coming-of-age issues into those arising from her early-'70s setting; many of the latter are eerily similar to those that the country is still experiencing . . . This tale of middle-grade angst and self-consciousness is laced with humor and nostalgia."
Kirkus Reviews, starred review

“Deftly juggling Cindy’s school days, internship, and home life, Copeland crafts a multilayered, year-in-the-life story within a complex historical context.”
Publishers Weekly, starred review

“Raina Telgemeier fans will lap this up, particularly though who need a shot of courage or reassurance heading into the maelstrom of middle school.”
Bulletin of the Center for Children's Books


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Cynthia L. Copeland is the New York Times bestselling author of more than 25 books, including Really Important Stuff My Dog Has Taught Me and The Diaper Diaries. Her books have sold more than a million copies in eight languages, and have been featured on Good Morning America, selected for Oprah’s “O List” in O Magazine, and recommended by Ann Landers. Ms. Copeland lives in New Hampshire with her family.

mercoledì 15 gennaio 2020

WWW.. Wednesday! #175

Ho sonno e fa freddo. Fa freddo e ho sonno. E potrei continuare così all'infinito. 

Vorrei avere un sacco di novità da raccontarvi, ma... fondamentalmente no, non ne ho. 
Però ho una domanda per voi. 

Che rapporto avete con le doppie copie di libri? Ne acquistate se si tratta di edizioni particolari di libri che avete amato? 

Io ce l'ho in wishlist già da mesi - sin da quando ne ha dato l'annuncio - ma il mese prossimo uscirà una nuova edizione di Cracked Up to Be con una nuova veste grafica simile a quella di Sadie e ieri ho visto la copia in anteprima sul profilo IG di Courtney Summers - e niente, è bellissima. 
Inoltre avrà un'introduzione scritta da lei (dove parlerà di cosa significava questa storia dodici anni fa quando l'ha pubblicata e di cosa significa pubblicarla di nuovo ora), il testo rivisitato e un nuovo design anche all'interno - inutile dire che sarà mia. 

Sento la povertà che si avvicina, ma ci interessa se si tratta della Summers?
SPOILER: NO. 


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)

 
I libri finiti in questi ultimi sette giorni sono stati due. 
Il primo è stato una cocente delusione, scritto con una superficialità ai limiti del ridicolo: sto parlando di #NotReadyToDie di Cate Carlyle, che tratta davvero male un argomento serio come una sparatoria a scuola. Recensione QUI.
È andata invece meglio con il secondo, Jane Anonymous di Laurie Faria Stolarz - un thriller psicologico davvero intrigante che si focalizza forse più sul trauma che sul "chi", ma che coinvolge il lettore ugualmente. Recensione QUI.



What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)

 
Sono solo al 10% di Tweet Cute di Emma Lord perché a gennaio ricomincia sempre il mondo in quanto a serie televisive e ieri la giornata è stata divisa tra veramente troppi episodi da recuperare e pure un sonnellino in poltrona. Ovviamente è troppo presto per potervi dire qualcosa, ma le premesse mi piacciono tanto - sarà l'atmosfera alla C'è Posta per Te. Lo so, ho un problema di dipendenza da quel film. 



What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)

 
Sebbene le eARC su NetGalley siano sempre numerose e ancora in doppia cifra - ma di pochissimo - vorrei prendermi un attimo una pausa e dedicarmi a due piccoli cartacei da poco entrati nella mia libreria: il primo è State of the Union di Nick Hornby (e chissenefrega se a molti non è piaciuto, sempre di Nick Hornby si tratta) e Christmas in July di Jay Asher. Sono entrambi molto brevi, quindi non so ancora se farò una recensione vera e propria oppure se ve ne parlerò in un BRT - ditemi voi cosa preferite. 

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E anche questa settimana leggiamo in italiano la prossima - e credo che sentirete questa frase ancora per parecchio, quindi so che le mie letture sono sconosciute ai più. Però ehi, quello di Nick Hornby esiste in italiano con il titolo Lo stato dell'unione - ma è edito Guanda (leggi: costa un rene e un polmone dal momento che il cartaceo di 145 pagine ha un prezzo di copertina di 16,00€). Quindi inglese always and forever - e poi non ho mai letto Hornby in altra lingua che non fosse quella originale. 
La parola a voi adesso: come procedono le letture ora che siamo già a metà del primo mese dell'anno nuovo? Avete ingranato il ritmo o state ancora faticando? 
Scrivetemi tutto nei commenti oppure lasciatemi il link del vostro post e passerò appena possibile a ricambiare la visita!

lunedì 13 gennaio 2020

[Recensione] "Jane Anonymous" di Laurie Faria Stolarz

Buon inizio settimana, lettori! 

Oggi dovrebbe finalmente arrivare la copia sostitutiva di A Prom to Remember di Sandy Hall - perché, se avete letto il post in cui vi mostravo i miei regali ricevuti per l'Epifania, sapete che il libro mi era arrivato in condizioni pietose. 


Venendo al libro di oggi, vi avevo chiesto nell'ultimo WWW Wednesday se volevate la trama più esplicita o meno - nessuno di voi si era espresso, quindi ho scelto la trama meno rivelatoria.

Grazie alla St. Martin's Press per la copia digitale in anteprima - anche se io arrivo solo adesso. Courtney Summers ha caldamente consigliato questo libro e grazie a Beatrice della CE che mi ha contattata proprio lei per prima, proponendomelo perché ho amato Sadie - ormai la mia devozione per la Summers è nota anche oltreoceano.


Titolo: Jane Anonymous
Autrice: Laurie Faria Stolarz
Data di uscita: 7 gennaio 2020
Pagine: 320 (Kindle Edition)
Editore: Wednesday Books
Link Amazon: https://amzn.to/2FxBKQQ

Trama [tradotta da me]: Prima “Jane” era la tipica diciassettenne in una tipica periferia del New England che si preparava per il suo ultimo anno di superiori. Aveva una lavoro part-time che le piaceva, una fantastica migliore amica, genitori un po' troppo autoritari ma amorevoli e una cotta per un ragazzo che l'avrebbe portata al concerto della sua band preferita. Non avrebbe mai immaginato che, nella sua cittadina dove non accade mai nulla, una serie di piccole coincidenze avrebbe portato ad uno svolgersi di eventi che avrebbe per sempre cambiato la sua vita.

Ora sono passati tre mesi da quando “Jane” è scappata dalla prigionia ed è tornata a casa. Tre mesi in cui è stata la ragazza che è stata rapita, la ragazza tenuta segregata da un “mostro”. Tre mesi in cui ha scritto tutto quello che ricordava di quei sette mesi rinchiusa in quella stanza completamente bianca. 


Ma se tutto quello che pensavi di sapere―tutto quello che pensavi di aver sperimentato―si rivelasse essere una bugia?

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TRIGGER WARNING: rapimento, prigionia, sindrome da stress post-traumatico, manipolazione emotiva e psicologica, morte di un animale (passata).


Jane Anonymous - questo il nome che la protagonista si è scelta per non farsi riconoscere da chi leggerà la sua storia che sta mettendo per iscritto - è una ragazza che nell'estate prima del suo ultimo anno di superiori viene rapita e tenuta in ostaggio per sette mesi, prima di essere in grado di scappare.

Jane è a casa da tre mesi, ma lei non sa più cosa voglia dire avere una vita normale - ed è quello che tutti, dai suoi genitori alla sua migliore amica a chi semplicemente sa chi è, si aspettano. Jane è in mille pezzi dopo un'esperienza del genere, ci sono abitudini che ha assunto durante la prigionia che non riesce ad evitare nemmeno ora che è a casa. Si isola e sceglie di rinchiudersi nella sua camera - tra le lacrime di frustrazione di sua madre e il silenzio comprensivo di suo padre, tra la paziente attesa della sua migliore amica Shelley e l'empatia non opprimente di quello che stava per diventare qualcosa di più di un amico Jack - perché certi odori, certi rumori e persino certi colori possono far scattare un attacco di panico anche nei momenti più inaspettati.

Così Jane scrive e ci narra la sua storia, ci racconta di quella serie di circostanze o fatali coincidenze che hanno portato al suo rapimento, di come forse sarebbe stato evitabile se solo... e procede poi, tra il terrore e la confusione e la rabbia e lo sgomento, a descriverci il suo periodo di prigionia: un rapitore che poi non ha più visto, pareti e mobilio di un bianco accecante, regole di buon comportamento da seguire per guadagnare stelle e per ricevere al raggiungimento dell'obiettivo un "premio", l'inquietudine provocata da ciò che trova nei cassetti del suo alloggio e che dimostra che lei non è una vittima casuale, le urla di altre ragazze fuori dalla porta, la presenza consolante di Mason - un altro prigioniero che è riuscito a trovare una via nei condotti di aerazione e che attraverso il muro le permette di non perdere la sanità mentale.

Quando però ha l'occasione di fuggire, Jane è costretta a lasciarlo - ma nessuno dopo crede alla sua esistenza, nemmeno quando lei ha quasi un collasso nervoso perché nessuno si decide ad andare a salvarlo. Mason esiste davvero? Oppure è stato frutto della sua immaginazione per non impazzire?


Jane Anonymous è stato un romanzo che mi ha tenuta incollata alle pagine. 

Si alterna tra passato e presente ed è estremamente claustrofobico - prima perché aspetti con il fiato sospeso il momento in cui Jane sarà rapita, poi durante tutto il periodo di prigionia non sai cosa aspettarti e anche una volta che Jane è libera sei lì, come lei, che ti guardi alle spalle e sobbalzi ad ogni rumore.

Essendo narrato dal punto di vista di Jane è più intimo, più personale ma anche più inaffidabile perché le percezioni sono facilmente manipolabili dalle circostanze e/o da fattori esterni. La stessa mente di Jane diventa un campo minato di ricordi che forse non sono esatti, di ricordi e scene di vita che non sa come mettere insieme perché in fondo non è pronta a farlo, di incubi che di notte le fanno dubitare di tutto - frasi che le sussurrano cose che potrebbero essere accadute e di cui ha paura, scene di conforto che assumono aspetti inquietanti.

Il trauma di Jane è grande, ma così grande che certe abitudini della prigionia se le è portate dietro - perché non sa più cosa significhi essere intera, perché una parte di lei è ancora là e sente la mancanza del conforto di Mason, l'unico che spezzava il silenzio.

E proprio perché il romanzo si concentra più sul trauma che su altri aspetti - e sebbene per più di metà romanzo io abbia evitato di fare teorie - alla fine ho capito come erano andate le cose, ma ciò non le ha rese meno inquietanti.

Jane Anonymous è un romanzo psicologico che affronta il trauma dell'essere rapiti e tenuti in ostaggio per motivazioni che vanno ben oltre il riscatto - che affronta il trauma del doversi riguadagnare quella libertà che diamo sempre per scontata ma che, anche una volta riguadagnata, è macchiata da quello che abbiamo subito. Affronta il trauma di dover tornare ad una normalità che non sentiamo più nostra, una normalità che gli altri si aspettano e la loro frustrazione e il loro disappunto quando non l'abbracciamo come si aspetterebbero. Affronta l'importanza della terapia, ma soprattutto l'importanza di trovare il terapista giusto che sappia ascoltare quando siamo pronti a parlare e che non ci forzi la mano quando non lo siamo.

Jane Anonymous è un romanzo che, una volta iniziato, non riuscirete più a posare fino a quando non sarete arrivati alla fine.