lunedì 13 marzo 2017

[Recensione] "Come si scrive ti amo" di Rachel Cohn & David Levithan

La prima volta che ho incontrato questa coppia di scrittori è stata nel 2006 con Tutto accadde in una notte. Avevo 17 anni, ero in piena fase emo e mi sono perdutamente innamorata di Nick - motivo per il quale Michael Cera nella sua parte nel film che ne è stato tratto è stato per me UN GROSSO NO. 

Ma passiamo oltre con il libro protagonista di oggi, datato 2010 ma di cui è uscito un sequel ancora inedito di Italia giusto a ottobre dell'anno scorso. 


Titolo: Come si scrive ti amo
Titolo originale: Dash & Lily's Book of Dares

Serie: Dash & Lily #1
Autori: Rachel Cohn & David Levithan
Data di uscita: 2010
Data di uscita originale: 26 ottobre 2010
Pagine: 270 (copertina flessibile)
Editore: Mondadori

Collana: Shout

Trama: "Qui dentro troverai alcuni indizi. Se ti interessano gira pagina. Se no ti prego di rimettere il taccuino sullo scaffale"

Dash è un ragazzo scontroso e solitario che alla compagnia delle persone preferisce quella dei libri. Tra gli scaffali della sua libreria preferita trova una moleskine rossa, lasciata da una misteriosa ragazza che gli lancia una sfida. 
Lily si prepara ad affrontare il Natale più triste della sua vita. Per distrarsi un po' scrive alcuni indizi sulla sua agendina rossa e la lascia tra gli scaffali di una libreria, sperando che a trovarla sia il ragazzo giusto.


Anche se Natale è passato da quasi tre mesi, non mi è stato difficile immergermi in questa New York natalizia con tanto di folle di turisti, neve e canti corali, parenti invadenti e protettivi e corse ai regali dell'ultimo minuto. 

Tutte cose che Dash detesta, ma che è costretto ad affrontare nel momento in cui su uno scaffale della sua libreria preferita trova per caso - incastrato in mezzo a due libri - un taccuino rosso che lo invita a partecipare ad una sfida e poi, consegnato ad una persona specifica, lo porta ad iniziare una corrispondenza tra altre sfide e indizi con una ragazza che si firma Lily. 

Lily, al contrario di Dash che è riuscito a restare a casa da solo dicendo alla madre che avrebbe passato il Natale con il padre e al padre che l'avrebbe passato con la madre, adora le festività natalizie in tutti i suoi piccoli dettagli ed è triste e arrabbiata perché invece della grande riunione di famiglia tradizionale, i suoi genitori sono partiti per le Fiji in una seconda luna di miele e suo nonno è andato in Florida a trovare la sua fidanzata Mabel. Nemmeno suo fratello Langston è di compagnia, troppo preso ad amoreggiare con il suo ragazzo Benny. Ma è proprio a Langston che viene l'idea di lasciare un taccuino alla Strand, con la convinzione che così sua sorella possa trovare qualcuno che la sappia capire - e non solo per avere tempo per sé senza fare il baby-sitter

Sono personaggi definiti "strani", Dash e Lily. 
Dash meno gente ha intorno e meglio si trova, sebbene non disdegni occasionalmente la compagnia dei suoi amici Boomer, Dov e Yohnny. 
Lily non è mai riuscita ad integrarsi davvero, colpa di un evento e di un soprannome da bambina che mettono una sorta di barriera tra lei e gli altri e la conoscenza reciproca. 
Però sarà proprio attraverso quella Moleskine rossa che i due ragazzi stabiliranno un contatto, conoscendo meglio se stessi e conoscendo a loro volta l'altro - come in un incontro "normale" con parole pronunciate a voce alta forse non sarebbero riusciti a fare.

Come mi era capitato con Nick, mi sono innamorata di Dash. 
È vero che è cinico e sarcastico, ma è anche gentile e profondo e mi sono trovata a ridere anche a voce alta in mezzo alla gente a causa del suo umorismo tagliente. 
Lily a volte è stata troppo perfettina e con un'idea di Natale troppo idealizzata e portata all'estremo, ma questo forse dipende dal fatto che ho smesso di vedere il Natale con gli occhiali rosa indosso da molto tempo - in questo, la mia visione di esso è più simile a quella di Dash. Ma poi ho imparato ad apprezzarla quando finalmente mostra tutte le debolezze e i timori di una sedicenne che ho avuto anche io da adolescente.

È un romanzo dolce e divertente, pieno di fede e speranza che si manifestano in maniera inaspettata oppure nel meno prevedibile dei modi. 
Si ride, si ride tanto; si ride in compagnia di personaggi secondari strani e originali e quasi buffi in un modo tutto loro che sanno imporsi nel cuore del lettore e partecipi di scene quasi surreali che fanno venire le lacrime agli occhi per le risate
Ho ritrovato le atmosfere e la New York che avevo amato in Tutto accadde in una notte, con anche quello che mi sembra un palese rimando a Nick e Norah in una scena in cui Lily si ritrova la notte di Natale in questo locale ebreo dove si sta svolgendo una festa e nel bagno trova sulla parete la seguente scritta: 

La cura. Per gli ex. Mi dispiace, Nick.
Mi bacerai ancora?

Per me Rachel Cohn e David Levithan si dimostrano ancora una certezza, regalandomi personaggi, situazioni ed emozioni che finisco per amare dal profondo del cuore anche se non sono più un'adolescente da un pezzo. 
La New York che descrivono loro sembra proprio di vederla, sentirla, respirarla, viverla

2 commenti:

  1. Mi hai fatto venire voglia di leggerlo, ma credo che me lo terrò per le letture Natalizie :) Devo assolutamente ricordarmelo!
    Deliziosa recensione!
    xoxo Connor

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