lunedì 6 gennaio 2020

[Recensione] "Cub" di Cynthia L. Copeland

Buona Epifania - anche se questo significa aprire gli ultimi regali e la fine ufficiale di tutte le festività, quindi domani toccherà smontare tutti gli alberi di Natale. 

Ma prima di occuparci di quello, lasciate che vi intrattenga un po' con la recensione di una graphic novel - per la quale ringrazio molto la Algonquin Books per la copia digitale in anteprima, dal momento che esce domani.


Titolo: Cub
Autrice: Cynthia L. Copeland
Data di uscita: 7 gennaio 2020
Pagine: 240 (Kindle Edition)
Editore: Algonquin Young Readers
Link Amazon: https://amzn.to/35WXd1l

Trama [tradotta da me]: La dodicenne Cindy ha appena avuto un assaggio dei drammi da seconda media—con le sue amicizie complicate, i bulli e i ragazzi carini—quando ottiene un tirocinio come reporter in erba presso il giornale locale nei primi anni '70. Una (rara) giovane reporter prende Cindy sotto la sua ala protettrice e Cindy presto impara non solo come scrivere l'intestazione di un articolo, ma anche come mettere rispettosamente in discussione l'autorità, come farsi valere in un mondo condotto da uomini e—mentre lo scandalo del Watergate fa rumore—come una scrittura e una cronaca coraggiose possono far cadere in disgrazia un leader mondiale corrotto. Alla ricerca dei propri scoop, Cindy non sempre ci azzecca - sulla carta o nella vita reale. Ma che scriva di cacciatori di fantasmi, di cadute dalla propria bicicletta e della sua prima cotta o del destreggiarsi tra amicizie che cambiano come la marea, Cindy diventa più saggia e più sicura di sé ad ogni esilarante e imbarazzante errore.

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Non penso che qui da noi ci siano opportunità a dodici anni da fare esperienza come giornalista - di sicuro non dove sono cresciuta io - ma con i suoi problemi da scuola media, accidenti se Cindy non mi ha fatta tornare ad avere dodici anni. 

E che sia nei primi anni '70 del 1900 oppure nei primi anni '00 del ventunesimo secolo - per me era l'anno a cavallo tra il 2001 e il 2002 - è un po' triste e un po' confortante vedere come certe cose non cambiano mai. 

Cindy è una brava studentessa, non si veste alla moda e ha una vera e sola amica. Vede la scuola per quello che è: una giungla piena di prede e predatori. E purtroppo per lei, lei fa parte delle prede e ha tutte le sue strategie per sperare di passare inosservata e non essere presa di mira. Indovinate? Non sempre funziona. Già, perché il malefico trio composto da Evie, Tammy e Leah sembra sempre sapere dove trovarla. 

Davvero, non avete idea di che razza di déjà-vu ho avuto. 

Che succede quando la sua amica viene invitata al tavolo delle popolari in mensa?
Che succede quando Cindy ottiene l'occasione di cimentarsi in qualcosa in cui è brava ma in cui, con esperienza e tempo, potrebbe eccellere? 

Siamo a cavallo tra il 1972 e il 1973: Nixon è presidente, ma il Washington Post sta portando alla luce lo scandalo Watergate. Mai come in questo periodo il lavoro del giornalista è stato sotto la luce dei riflettori, ma le donne reporter sono ancora poche - e se ci sono, si occupano di notizie di minore importanza. 

È un mondo mandato avanti dagli uomini su tutti i livelli, sia globale che domestico - lo stesso padre di Cindy tende a dare più consigli e suggerimenti per un futuro di successo ai suoi due figli maschi piuttosto che a Cindy. 

Cindy però ha un grande esempio nella sua insegnante di inglese e un esempio ancora più grande in Leslie, la reporter che le sta insegnando il mestiere - e che proprio dietro suggerimento della stessa Cindy troverà il coraggio di chiedere al proprio editore che le vengano assegnate storie più importanti. 

Sotto Leslie, Cindy non solo impara a scrivere e a dire le cose importanti, vere e oggettive ma scopre che il mondo è grande - che esistono altre realtà più complesse dei problemi di scuola media: la corruzione nella politica, la guerra in Vietnam, la salvaguardia dell'ambiente che parte dai piccoli gesti che ognuno di noi può compiere, la parità tra uomini e donne che sembrava data come scontata ma che faceva parte di una legge che faticava ad ottenere l'approvazione in tutti gli Stati federali per poi arrivare al Senato. 

Quelli della Cindy adolescente sono anni di attivismo, di persone che trovano la propria voce - esattamente come farà Cindy alla fine dell'anno scolastico, decidendo che solo lei può affibbiarsi delle "etichette" se proprio deve e non saranno gli altri a farlo. 

Cub è una graphic novel di formazione che non riuscirete a posare a causa di tutti i drammi scolastici - a dispetto della vostra storia personale sarà impossibile che non vi ritroviate in qualche aspetto di essi - e che ci ricorda che per i propri sogni bisogna lottare e far sentire la propria voce, nonostante coloro che ci vogliono intimidire e buttare giù. 

2 commenti:

  1. Sembra davvero molto carina, anche se non è il mio genere :)

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    1. I disegni anche sono molto carini - per alcuni versi sono stati terrificanti perché sembravano presi direttamente dai miei anni di scuole medie. u.u

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