mercoledì 16 settembre 2020

WWW.. Wednesday! #208

Oh, wow... è già ora di un altro WWW Wednesday, quando nel frattempo mi ero dimenticata che la settimana scorsa avevo ancora il libro della Falkoff in ascolto e quindi ero convinta che questo nuovo appuntamento sarebbe stato scarso - e invece no, SPOILER: i libri finiti sono due. 

Nel frattempo sono sempre dentro il tunnel di Hamilton - abbiate pietà di me, ma soprattutto abbiate pietà di mia madre che mi osserva e mi ascolta passare da una stanza all'altra della casa cantando tutto il giorno.


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)

 
La settimana scorsa avevo in ascolto Pushing Perfect di Michelle Falkoff - in generale non è stato nulla di indimenticabile, ma dall'altra parye è stato un libro cha ha aperto il cosiddetto "can of worms" e mi ha fatta andare a ripescare nel torbido dei miei anni scolastici. Recensione QUI.
Ho concluso poi ieri sera Girl, Unframed di Deb Caletti, un libro dalle tematiche davvero importanti e che forse poteva osare un po' di più - ma già così fa il suo lavoro e trasmette il messaggio. Ho anche già scritto la recensione e ve lo giuro, io ci provo a scriverle corte, ma è venuto un mezzo papiro perciò domani vi consiglio di procurarvi da bere e da mangiare prima di mettervi a leggerla. Sì, andrà online già domani e non venerdì - questo perché venerdì, essendo metà mese, è il giorno dedicato al Singing the Book



What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)

 
Capite bene che avendo finito il libro della Caletti ieri sera, adesso sto mentendo spudoratamente e non sto davvero leggendo The Upside of Falling di Alex Light. Nel pomeriggio ho un impegno, ma conto comunque di riuscire ad iniziarlo oggi. 
 
 
 
What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)
 
 
In realtà avrei libri più vecchi salvati nella libreria di Storytel, ma Even If We Break di Marieke Nijkamp è uscito ieri e visto che me l'avevano rifiutato su NetGalley e sono nel mood di mystery thriller, credo proprio che opterò per questo. 
E a proposito di NetGalley... mi farebbe gola continuare con Storytel, ma penso mi prenderò una breve pausa perché sono rimasta indietro con parecchi libri. Due di loro però faccio ancora in tempo a leggerli in anteprima prima della loro uscita il mese prossimo, quindi comincerò con The End di Mats Strandberg - che è un po' fuori dalla mia comfort-zone perché ha vibes sci-fi e scenario apocalittico, ma ehi, mi citano Sadie di Courtney Summers nella trama... posso forse dire di no?

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Ammetto che forse avrei potuto aspettare per il libro della Nijkamp - la cover mi mette seriamente i brividi e forse vicino ad Halloween sarebbe stato ancora più atmosferico visto che adesso fa ancora caldo, but who cares
Voi che mi dite? Passate con scioltezza da un genere all'altro - dai temi pesanti al romanticismo per poi passare a thriller e fantascienza - oppure restate sempre su quello stesso genere? Scrivetemi tutto nei commenti oppure lasciatemi il link del vostro post e appena possibile risponderò e ricambierò la visita!

lunedì 14 settembre 2020

What's on my bedside table? #80 | "Girl, Unframed" di Deb Caletti

Penso sempre che nel weekend leggerò/ascolterò tanto e invece non capita mai - e io speravo di essere più avanti con la lettura di quanto non sia e invece no.  
Ma l'importante è che comunque proceda - anche se questa settimana ho parecchie cose all'orizzonte che mi terranno fuori casa. 

E avete presente quando continuate a procrastinare una cosa e non dovreste perché non è che le cose magicamente si risolvono da sole?
Ecco, avete davanti una procrastinatrice seriale che spera sempre nel miracolo dell'ultimo minuto - aka dovrei schiodarmi dal letto dove mi metto sempre per leggere e fare più movimento visto che ho sempre la schiena rigida e i muscoli contratti e il medico mi ha detto di fare ginnastica.
 

What's on my bedside table? è una rubrica ideata da Valy di Sparkle from books, in cui, nel giorno di lunedì, vi viene mostrato quale libro si trova sul mio comodino e come mai.


SUL MIO COMODINO C’È...
"Girl, Unframed" di Deb Caletti
Uno young adult dai temi molto pesanti, per il quale credo che stavolta il paragone con Sadie di Courtney Summers non sia poi così sbagliato.


SONO A... 
Pagina 1 ora di ascolto. Mi sta intrigando tanto e mi sta anche mettendo tanta ansia - come un libro del genere dovrebbe fare. Ogni capitolo si apre con la descrizione delle "prove" come quando si indaga o si va a processo e la storia è raccontata dalla protagonista chiaramente con il senno del poi, il che - con certe frasi - rende la fine dei capitoli ancora più inquietante.


È SUL MIO COMODINO PERCHÉ... 
...Deb Caletti è un'autrice che mi ha sempre incuriosita e al paragone con Sadie proprio non ho saputo resistere.

venerdì 11 settembre 2020

[Recensione] "Pushing Perfect" di Michelle Falkoff

Chissà perché ogni volta che ero pronta a ritagliarmi del tempo per finire questo audiolibro - che è anche uno dei più corti in cui sia incappata in tutta la mia esperienza con Storytel - puntualmente arrivava qualcosa a scombinarmi i piani. 

Ma ce l'ho fatta alla fine, anche se la recensione la vedete oggi pomeriggio invece di questa mattina - ma ehi, almeno è di venerdì come speravo.


Titolo: Pushing Perfect
Autrice: Michelle Falkoff
Data di uscita: 29 dicembre 2016
Data di uscita originale: 25 ottobre 2016
Durata: 6H 58Min (Storytel Edition)
Editore: HarperCollins
Link Amazon: https://amzn.to/3lWmNMg

Trama [tradotta da me]: Fin dove ti spingeresti pur di riuscire ad essere perfetta?

Kara ha la vita perfetta. Ottiene dei voti perfetti. Non sbaglia mai. Fino ad oggi. Perché la perfezione è un'illusione e Kara ha lottato per mantenerla sin da quando ne ha memoria. Con così tanta pressione per riuscire a farcela, è dura non cedere al "a qualunque costo".

Ma quando Kara assume una nuova pillola che gira sottobanco che l'aiuti a passare con il massimo gli esami per entrare all'università, non si aspetta di ricevere un messaggio da un mittente sconosciuto che le dice di seguire una lista di misteriose istruzioni—o rischiare che il suo sporco segreto venga alla luce. Presto Kara si trova parte di un gruppo di adolescenti ognuno con i propri segreti, tutti tenuti sotto scacco dallo stesso mittente anonimo. E se non trovano un modo per fermare il ricattatore, il loro futuro perfetto finirà in cenere.


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Kara ha quel "Perfect" - con cui tutti la chiamano e che lei detesta - davanti al suo nome da tutta la vita, sin da quando ha dimostrato da piccola di essere brava in matematica e in generale a scuola e gli insegnanti la prendevano come esempio da mostrare ai suoi compagni di classe. 
La pressione non si faceva sentire solo a scuola, ma anche a casa e l'unico modo per rilassarsi era passare del tempo con le sue amiche Becca e Isabel. Il rapporto con Becca era un po' più stretto rispetto a quello con Isabel, ma le tre erano quasi sempre insieme - anche se Isabel non ne voleva sapere di entrare in piscina con loro per allenarsi ad entrare nella squadra di nuoto del liceo perché più interessata al teatro. 

Ma poi, nell'estate tra la terza media e la prima superiore, la vita perfetta di Kara va in frantumi - e non è solo la sua vita perfetta ad andare in frantumi, ma anche la sua pelle perfetta perché quello che inizialmente sembrava solo un brufolo, nei giorni (e negli anni successivi) diventa un brutto caso di acne. 
Kara, mai stata amante del make-up, ora è costretta a ricorrere al trucco anche solo per uscire un attimo di casa e vorrebbe dirlo a Becca, ma l'insicurezza l'attanaglia e poi chi la sentirebbe Isabel? Continuerebbe a rinfacciarle che "Perfect" Kara non è poi così perfetta. 

Kara inizia a mentire alle sue amiche, ad inventare scuse per non presentarsi più in piscina e per non andare alle feste. La sua insicurezza cresce a dismisura, facendola stare sempre in ansia e creandole attacchi di panico - ma ancora sente di non potersi confidare con le sue amiche e ad una festa la loro amicizia si rompe definitivamente. 

Ora non si parlano da un anno, Kara è al penultimo anno di superiori e non ha amici. Certo, a pranzo in mensa siede con gli altri studenti più dotati e con cui è leggermente in competizione, ma non si parla d'altro che di lezioni, voti, college e risultati. Risultati che mettono ansia a Kara, con i suoi genitori che la vorrebbero a Stanford e lei che vorrebbe ad andare ad Harvard - e l'unico modo per entrarci è essere assolutamente perfetta a scuola. Peccato che abbia già fallito ai PSATs al secondo anno a causa di un attacco di panico e ora con gli SATs sempre più vicini, Kara non è sicura di riuscirci. 

Poi un giorno Alex, una sua compagna di classe, le chiede di studiare insieme e di vedersi qualche volta per passare un po' di tempo in compagnia e a Kara non sembra vero di poter parlare con qualcuno di argomenti che non riguardino la scuola. Alex è una forza della natura, difficile da tenere a freno e anche veloce nel concedere a Kara la sua fiducia - la quale poi si sente abbastanza sicura nel ricambiare in parte. È Alex che le parla di una pillola in grado di calmare la sua ansia e il suo panico, in grado di tenerla sveglia e lucida in modo da mantenere viva l'attenzione e portare a termine il compito - e sebbene inizialmente riluttante, dopo un altro tentativo fallito agli SATs Kara accetta. 

Ed è così che quell'unica pillola, quell'unico modo di "imbrogliare" a cui Kara avesse mai ceduto, viene fotografato e usato come materiale da ricatto. E se non vuole che la sua vita perfetta e il suo vero volto - sia in senso metaforico che letterale - vengano spiattellati al mondo per quello che in realtà sono, Kara deve decidere di fidarsi di qualcuno e raccontare cosa le sta succedendo scoprendo poi di non essere la sola in quella situazione. 


La ricerca della perfezione è qualcosa che mi tocca da vicino e che già Cracked Up to Be di Courtney Summers aveva portato alla luce. Non pensavo che mi sarei trovata ad avere così tanto in comune con Kara, non immediatamente dopo un altro libro che aveva risvegliato la diciassettenne che è ancora in me - eppure così è stato.  

Il punto è che anche io sono sempre stata brava a scuola - fin da piccola mi ero dimostrata capace in italiano, ero brava anche in matematica e una mia insegnante diceva che avevo una predisposizione per le lingue. E i miei, che lo volessero ammettere oppure no - ancora oggi, mi hanno sempre messo un po' di pressione. 
Come Kara, è vero che anche a me (inizialmente) piaceva studiare; odiavo però essere presa come esempio in classe, odiavo essere chiamata "secchiona", odiavo come la mia ansia per il voto di una verifica venisse sminuita - "ma di cosa ti preoccupi, tanto sarai andata benissimo". Però poi a casa era tutto un "non potevi prendere di più?" da parte di mio padre e soprattutto da parte dei miei nonni paterni e sentire quella pressione addosso mi causava ancora più ansia di quella che già avevo. Questo accadeva soprattutto alle medie perché poi il liceo è stata tutta un'altra storia - in tutti i sensi. 

Altra cosa che ho avuto in comune con Kara è stata tutto il friendship drama - drama che nel mio caso non solo ha caratterizzato la mia adolescenza, ma anche la mia vita adulta. Perché anche io, come lei, con le amicizie successive alla rottura con E. sono stata il terzo elemento del triangolo - e poi di un quadrangolo. Sono stata l'ultima arrivata, quella che ha fatto amicizia con una ragazza quando questa ragazza aveva già una o due migliori amiche. E il senso di insicurezza, ve lo assicuro, non se ne va - soprattutto quando una di loro vi fa chiaramente capire che siete di troppo. 

Ammetto che Kara è troppo negativa, troppo pesante, troppo presa a rimuginare su se stessa. Ammetto che spesso le sue insicurezze riguardo al fatto che anche la sola idea di avere un ragazzo così vicino da poterle vedere bene o sfiorare il viso fosse capace di farle venire un attacco di panico, facevano venire voglia a me di alzare gli occhi al cielo - salvo poi farmi immediatamente una veloce analisi e rendermi conto che io sono uguale, che anche se nel mio caso non si trattava di acne si trattava comunque di qualcos'altro che mi faceva sempre tirare indietro (metaforicamente e letteralmente) nelle situazioni sociali. 
Eh, ve l'ho detto: i personaggi uguali a me o li amo, o li odio oppure un misto dei due - stesso rapporto che ho con me stessa.  

Però, grazie ad Alex e a Raj, Kara riscopre l'amicizia e riscopre com'è sentirsi al sicuro in un gruppo - con la consapevolezza che se anche non sempre si va d'accordo, gli altri ci saranno sempre a guardarti le spalle. 

Il libro ha un bel ritmo, esplora l'amicizia adolescenziale - le rotture, i riavvicinamenti, le incomprensioni, i segreti, le bugie, i tradimenti - e il rapporto dei ragazzi con i loro genitori e l'incertezza del futuro. 

Per quanto riguarda il ricatto via messaggio, è stato un tocco di mystery che ho davvero apprezzato e che non mi aspettavo fosse così parte integrante della storia - anche se la conclusione è raffazzonata e poco credibile e per me è soprattutto il ricattatore ad essere poco plausibile.  
Però è servito a Kara a crescere, a essere più onesta con se stessa e con gli altri e a riportare l'amicizia nel proprio mondo. 

Ad essere onesta dalla trama mi aspettavo anche una pillola/droga alla stregua di ciò che si legge/vede in Limitless (libro, film, serie televisiva), invece alla fine di tratta di una sorta di ansiolitico - motivo per il quale il ricatto ai fini della "droga" perde un po' di senso nelle motivazioni del ricattatore.

È stata una lettura piacevole, ma nulla di indimenticabile - salvo per me, che ora ho un altro cassetto della mia vecchia vita da richiudere. 

mercoledì 9 settembre 2020

WWW.. Wednesday! #207

Vi dirò: in questi giorni avrei potuto leggere/ascoltare molto, maaa... ieri pomeriggio sono dovuta andare dal medico e pensavo che ieri sera forse avrei anche potuto finire il libro (perché l'audiolibro è anche abbastanza corto... cioè, dura meno di tanti altri), ma alla fine ieri sera sono andata al cinema dopo mesi - seriamente, questo è stato il secondo film al cinema per me in questo 2020
È stato bello, ma anche terrificante se devo essere sincera - va bene che eravamo in quattro gatti ed era il primo spettacolo della serata, ma comunque l'idea (e poi l'atto) di stare seduta sulla poltrona e chiusa in una sala per due ore mi ha tenuta sulle spine. Che ero già paranoica di mio con tutto ciò che potevo toccare e mi lavavo le mani duecento volte al giorno, figuriamoci ora... ah, come mi manca la vita normale in questi momenti. 

E poi, sempre rimanendo sul tema del perché non ho letto quanto avrei potuto... beh, mi sono infognata di nuovo con Hamilton e insomma, una canzone tira l'altra e ogni scusa è buona per guardarsi il musical.


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)

 
Ho concluso - dopo averlo cominciato tre volte causa impegni della VitaVera - Tease di Amanda Maciel. Me lo aspettavo il fatto che avrei provato sentimenti contrastanti viste le tematiche e visto il fatto che siamo dentro la testa di una bulla - e all'inizio detestavo Sara. Poi non so cos'è successo, ma la me stessa adolescente di una volta si è sovrapposta alla protagonista e mi sono ritrovata a mettere in discussione molte cose. La recensione - che doveva essere corta e invece è diventata lunga e personale - la trovate QUI.
 
 
 
What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)
 
 
Ho ascoltato solo un'ora e mezza di Pushing Perfect di Michelle Falkoff, autrice che leggo per la prima volta ma di cui possiedo già un libro in casa - e perché mai cominciare da qualcosa che hai già? Non sia mai. Non sono ancora arrivata al punto di svolta promesso dalla trama, ma ci sono vicina - probabilmente nel prossimo capitolo che devo iniziare. Quello che non mi aspettavo dalla trama è che anche questa volta avrei trovato così tante somiglianze tra me e la protagonista. 



What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)

 
Dopo ascolterò Girl, Unframed di Deb Caletti - autrice che non ho mai letto, ma di cui mi ero segnata parecchie citazioni dai suoi libri appena approdata su Goodreads nel 2013 - che ha temi un po' pesanti e poi passerò a qualcosa di più leggero come The Upside of Falling di Alex Light.
 
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Ah, che bello vedere finalmente un po' di colore in questo WWW Wednesday! 
E voi che mi dite? Avete un ritmo di lettura soddisfacente oppure avete altre ossessioni che vi distraggono e vi tengono la testa altrove? Scrivetemi tutto nei commenti o lasciatemi il link del vostro post - come preferite - e tra una canzone di musical e l'altra passo a rispondere e a ricambiare la visita! 

lunedì 7 settembre 2020

[Recensione] "Tease" di Amanda Maciel

Non mi sembra vero di essere tornata qui con una recensione - temevo di non esserne più capace e giuro che nelle mie intenzioni doveva essere corta, ma... ahem, le cose mi sono sfuggite di mano. 

E non solo ci ho messo una vita a scrivere questa recensione, ma ci ho messo anche una vita ad ascoltare e finire questo libro - questo perché l'ho dovuto iniziare tre volte, tra gli scatoloni che hanno invaso casa e che dovevo sistemare e poi il temporale della settimana scorsa che ci ha fulminato parecchie cose, ero arrivata al punto di ascoltare cinque minuti alla volta e alla fine non ci stavo capendo più niente. 

Quindi mi sono sbrigata a finire almeno una parte dei lavori in casa e la terza volta è stata la volta buona in cui sono riuscita a passare le tre ore di ascolto e a finire finalmente il libro senza troppe interruzioni.


Titolo: Tease
Autrice: Amanda Maciel
Data di uscita: 29 aprile 2014
Durata: 8H 33Min (Storytel Edition)
Editore: Balzer + Bray
Link Amazon: https://amzn.to/3k9ifRU

Trama [tradotta da me]: Se avete deglutito nervosamente durante la lettura o l'ascolto di Tredici, Tease è il libro che fa per voi.

Provocatorio, indimenticabile e ispirato a storie realmente avvenute, il tanto acclamato romanzo di debutto di Amanda Maciel, Tease, è la storia di una ragazza adolescente che deve affrontare delle accuse di bullismo dopo che una compagna di classe si è suicidata. Con la sua potente narrazione, il suo punto di vista non convenzionale e una forte tematica anti-bullismo, questa storia di formazione offre una visuale intelligente, profonda e piena di sfumature sulla "società" dentro il liceo, le amicizie tossiche e le relazioni famigliari.

Emma Putnam è morta ed è tutta colpa di Sara Wharton. Almeno questo è quello che sembrano pensare tutti. Sara, insieme alla sua migliore amica e ad altri tre compagni di classe, è stata formalmente accusata del bullismo e delle molestie che hanno portato allo scioccante suicidio di Emma. Ora è Sara quella ostracizzata, già giudicata colpevole agli occhi dei suoi coetanei e dei media. Durante l'estate prima del suo ultimo anno di scuola, tra incontri con gli avvocati e con la terapista raccomandata dal tribunale, Sara è costretta a riflettere sugli eventi che l'hanno portata a quel momento—e infine a considerare il suo ruolo in una tragedia che non può essere negata.

E dovrà trovare il modo di andare avanti, anche quando sembra che la sua vita sia finita.



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TRIGGER WARNINGS: slut-shaming, dubbio consenso, amicizie tossiche, bullismo, suicidio. 


Mi trovo in difficoltà nel parlarvi di questo libro - mi trovo anche in difficoltà nell'arrivare ad una conclusione sul giudizio finale, anche se poi su Goodreads ho deciso "di pancia" e alla fine ho deciso di arrotondare per eccesso.  

Non è un mistero il fatto che, se è presente una protagonista unlikeable, è quasi certo che invece a me finirà per piacere. È stato questo il caso anche qui? Sì e no, perché la questione è molto più complessa di così date le tematiche in gioco. 


Si sa che spesso i pettegolezzi arrivano prima delle persone stesse a cui sono riferiti - è questo il caso di Emma Putnam, che ha già cambiato scuola due volte, viene giudicata una ragazza difficile e con problemi e che è già stata bollata con il marchio di "puttana" perché cambia spesso i ragazzi con cui esce e sembra avere una preferenza per quelli fidanzati, non facendosi scrupolo nel soffiarli sotto il naso delle loro ragazze. 

Se già Emma non stava simpatica a Sara e Brielle appena arrivata, le cose peggiorano decisamente quando Sara trova un messaggio di Emma sul telefono del suo ragazzo Dylan. Da lì hanno inizio una serie di "scherzi", molestie e insulti che metteranno nei guai le due ragazze e altri tre loro amici dopo il suicidio di Emma - tanto che ora dovranno presentarsi in tribunale per affrontare un processo.

In tutto questo Sara continua a dichiararsi innocente, a dire che niente di quello che hanno fatto ha mai avuto lo scopo o l'intenzione di portare Emma al suicidio, che è stata Emma a decidere di togliersi la vita - lei ad uccidersi, non Sara a farlo. Quindi perché dovrebbe prendersi la colpa? Perché questo dovrebbe essere una conseguenza delle sue azioni?


Tease è un libro difficile - sotto molti aspetti. 

Non nego che Sara sarebbe da prendere a ceffoni quattro volte su tre perché è egocentrica, continua a ripetere che Emma le ha rovinato la vita e per tutto il libro non si mostra pentita delle sue azioni - e quando arriva a dire di essere dispiaciuta, il lettore ha un momento di smarrimento perché ha la sensazione di essersi perso il momento. E un po' è effettivamente così, perché questo libro suscita più pensieri che emozioni - nonostante i temi affrontati, non si entra in empatia davvero con nessuno in particolare. 

Però l'autrice resta sempre imparziale, non prende mai le parti di nessuno - né di Sara, né di Emma. Il fatto che sia tratto da una storia vera sicuramente colpisce e se da una parte so per esperienza anche diretta che ogni bullo nella maggior parte dei casi ha dei problemi suoi che non sa come affrontare, dall'altra sentire Sara affermare che i bulli non devono essere ritenuti colpevoli del suicidio di un'altra persona è qualcosa che fatico ad accettare - e questo nonostante sia stata da entrambe le parti della barricata. 

E proprio perché non prende le parti di nessuno, Amanda Maciel ci mostra adolescenti in cui è stato fin troppo facile rivedersi. 

Sara, il braccio destro della mean girl Brielle, non è cattiva di per sé, ma reagisce come ha imparato a fare nel contesto sociale in cui vive e come ci aspetta da una come lei. 
Anche di Brielle ci viene mostrato un lato vulnerabile - un'esperienza traumatica che Brielle decide di affrontare in parte come se non fosse mai avvenuta, reprimendola, e in parte quasi spingendo altri a ripeterla sulla loro pelle. 
La loro amicizia per molti versi è tossica: Sara sente che Brielle è la sua voce quando lei si blocca nel parlare in pubblico, si sente più forte e coraggiosa al suo fianco, sente di essere più popolare, ma resta sempre nella sua ombra - sempre indietro rispetto a lei in ogni fase della loro vita sociale. E Sara non fa nulla per trattenere Brielle quando questa si scaglia contro qualcuno - anche quando "bonariamente" lo fa contro Sara stessa, spingendola a fare cose che non vuole davvero fare.

La stessa relazione tra Sara e Dylan per me assume una connotazione tossica quando lei continua a dire che lui è un gentiluomo, ma due frasi prima ha detto che mentre pomiciavano lui le strattonava i pantaloni facendola irrigidire - Sara è l'esempio perfetto di come gli adolescenti a volte si sentano spinti a fare sesso non dal vero desiderio di farlo, ma dalla pressione sociale dei coetanei. 

La narrazione non-convenzionale dal punto di vista di una bulla non ci permette davvero di conoscere la storia di Emma, se non tramite sentito dire e le percezioni che Sara aveva di lei. È chiaro che Emma avesse dei problemi - vedeva un terapista, assumeva anti-depressivi - ma non sappiamo mai con certezza se davvero fosse stata con tutti i ragazzi che presumibilmente si era portata a letto o che aveva soffiato ad altre ragazze. 
Questo però mette in luce il solito "due pesi e due misure" che viene usato in situazioni così, perché se è un uomo ad avere tante partner va bene, ma se è la donna allora no - allora è una puttana. È un po' la solita storia: una ragazza quasi troppo bella che viene ostracizzata dalle altre ragazze per questo motivo e di cui i ragazzi un po' hanno paura e un po' si vantano esagerando le cose - mentre io resto sempre dell'idea che una ragazza non "soffia" il ragazzo ad un'altra, semmai è lui che si fa "rubare". 

Sara è sgradevole sotto molti punti di vista, questo è indubbio. 
Però è qui che il mio essere stata da entrambi i lati della barricata ha influito - qui che il mio essere io stessa una ragazza unlikeable è entrato in gioco. 

È fuori discussione che il modo in cui Sara ha reagito, il modo in cui se l'è presa con Emma - anche fomentata da Brielle, ma soprattutto per fare eco alla sua migliore amica quando Brielle cominciava una nuova raffica di insulti - sia stato orribile. Ma Sara è anche un'adolescente insicura che farebbe di tutto pur di tenersi il suo status sociale e non perdere quello che ha e che in seguito si ritrova confusa, ferita e soprattutto arrabbiata - e accidenti, se io non sono stata un'adolescente arrabbiata. 

L'ho già raccontato, ma per chi non lo sapesse sono stata vittima di bullismo per la maggior parte della mia vita - sono stata anche chiamata "troia" in piazza davanti a tutti, senza motivo se non quello che "troia" era la parola peggiore che potessi tirare come offesa a qualcuno quando avevi tredici anni. Sono stata anche una bulla, però: a cavallo tra i diciotto e i diciannove anni, quando mancavano quattro mesi al diploma, tutta la mia tristezza, la mia confusione e soprattutto la mia rabbia accumulatesi nei due anni precedenti mi hanno trasformata in quello che credevo non sarei mai diventata. E forse non avrò avuto una parte esattamente "attiva" nel processo, ma di sicuro non ho fermato quanto stava accadendo attorno a me - e poche frasi che erano nate come confidenze ad alcune amiche, sono state poi la miccia che ha permesso alle mie compagne di classe di "ispirarsi" al mio cattivo umore e dare inizio al massacro mentre io stavo a guardare. 

Questo fa di me una mean girl? Qualcuno direbbe di sì, ma io non sono nata "cattiva".
Questo per dire che anche se continua ad essere un concetto che applicato ad altri fatico ad accettare dopo tutti gli anni da vittima, nel mio egocentrismo mi giustifico dicendo che io avevo altri problemi in quel periodo e che sfogavo la mia rabbia in quel modo. 

La verità è che, per quanto le azioni di Sara siano assolutamente discutibili e anche moralmente deprecabili, quando diceva che una parte di lei si sentiva in colpa per quanto stavano facendo passare ad Emma ma che all'altra parte piaceva la sensazione di potere che fare ciò le suscitava - perché le dava il controllo e le permetteva di uscire dall'ombra, perché instillare la paura in qualcun altro era così facile - la potevo capire in pieno.

Così come potevo capire la nostalgia che Sara nutriva per Brielle quando era impossibilitata a parlare con lei a causa degli avvocati e del processo - perché quando hai una sola amica, una sola persona a cui senti di poter dire tutto e poi non puoi più parlare con lei per qualunque motivo, ti ritrovi persa e sola. Mi ha fatto ripensare alla mia ex-migliore amica, a quell'estate del 2006 che poi ha dato inizio a quei due anni infernali - Sara e Brielle poi sono state amiche per gli stessi anni miei e di E.

Tease è un libro difficile, un libro che sicuramente fa arrabbiare il lettore - che sia per Sara e per il suo non essere pentita e non accettare la colpa e lamentarsi in continuazione che la sua vita è finita; che sia per Emma e per quello che ha passato e dovuto sopportare, innocente o colpevole che fosse; che sia perché l'autrice si rifiuta di prendere una posizione, dando un lato umano a tutti i personaggi coinvolti (persino a Dylan, che alla fine si dimostra essere solamente un maschio adolescente con il piede in due scarpe). 
Ma è stato anche un libro che personalmente mi ha catapultata di nuovo nei miei scomodi diciassette anni e a seguire - in cui era importante appartenere a qualcosa o a qualcuno, in cui la popolarità era meglio averla oppure circondarsi di persone che l'avevano, in cui il modo in cui apparivi al mondo era fondamentale, in cui il sesso era un argomento che ti teneva sempre sulle spine. 

È difficile stare nella testa di una bulla - lo è stato per me che lo sono stata per soli quattro mesi, immagino lo sia ancora di più per chi non ha lottato contro la confusione e la tristezza durante l'adolescenza e non è stato costantemente dominato dalla rabbia per anni. È un libro che fa innervosire quando Sara insiste che Emma se l'è cercata, che avrebbe dovuto reagire diversamente, che avrebbe dovuto lasciare tutti loro in pace, che ha rovinato la vita a tutti, che ha cominciato lei e loro hanno solo reagito - è un libro che fa innervosire quando tutti incolpano quelle cinque persone, ma allo stesso tempo tutti avevano partecipato passivamente e non avevano fatto niente per impedire che chi era al comando della "catena alimentare" a scuola si scatenasse contro Emma. 
Sara soprattutto, con tutti i suoi difetti e le sue mancanze e il suo essere ancora una ragazzina poco matura che reagisce d'istinto, fa arrabbiare. 

Di sicuro fa riflettere - su come l'ambiente in cui viviamo spesso sia tossico, su come il bullismo influisce sulla vita di qualcuno e su come i bulli accampino scuse su scuse per non dover subire le conseguenze, su come le vittime vengano sempre incolpate, su come tutti sono bravi a puntare il dito ma anche sapendo ciò che succedeva non hanno fatto nulla per fermare o cambiare le cose, su come si può crescere e cambiare e maturare e prendersi la responsabilità della proprie azioni - su come essere gentili e imparare a conoscere una persona prima di giudicarla o prendere le dicerie come oro colato sia quello che dovremmo sempre fare perché non sai mai cosa l'altra persona sta affrontando. 

È un libro che io ho "sentito" a causa delle mie esperienze personali - sia come vittima detestando quindi Sara in più momenti, sia come bulla condividendo alcuni dei suoi pensieri e delle sue emozioni. 
Non credo sia così per tutti, però: lo stile è un po' "asciutto" e come detto all'inizio, questo libro suscita più pensieri che emozioni vere e proprie perché si tende a rimanere emotivamente distaccati dai personaggi - tranne nel mio caso per i motivi di cui sopra.

mercoledì 2 settembre 2020

WWW.. Wednesday! #206

Credo che di base questo WWW Wednesday sarà più simile ad un No WWW No Party perché in realtà non ci sono grandi aggiornamenti degni di nota
 
E anche se in quest'ultimo giorno e mezzo avrei potuto andare avanti ad ascoltare l'audiolibro, in realtà mi sono fatta prendere dalla smania del riordino che ha contagiato la famiglia quando ci siamo resi conto che non trovavamo più il mio vecchio smartphone perché sepolto sotto roba che abbiamo accumulato negli ultimi anni. 

Quindi niente, vedo scatoloni che necessitano di essere controllati stazionati in corridoio e mi prudono le mani, quindi mi distraggo e con l'audiolibro mi tocca sempre tornare indietro perché nel frattempo ho perso dei pezzi. 

In realtà comincio a pensare credo che la vita minimal abbia i suoi vantaggi - peccato che d'altra parte, su alcune cose, io sia anche una grandissima materialista che si affeziona alla qualunque e poi non riesce a buttare niente.


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)

 
Sempre lui, sempre Body Talk: 37 Voices Explore Our Radical Anatomy di Kelly Jensen - ormai sarete stanchi di sentirmi dire che la recensione si trova QUI.
 
 
 
What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)
 
 
Sono arrivata a quasi due ore di ascolto di Tease di Amanda Maciel. È difficile sentire la storia narrata da una bulla convinta di non aver fatto nulla di male, che la vittima - che poi si è suicidata - se l'è cercata, che lei non ha nulla di cui scusarsi. È difficile ascoltare Sara, vorrei davvero poter sentire la versione di Emma, ma allo stesso tempo sono sicura che questo libro avrà il suo perché - e proprio grazie alla scelta narrativa fatta dall'autrice. 



What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)

 
Sinceramente non lo so, non mi ricordo neanche più cos'ho salvato nella libreria di Storytel - quindi poi andrò a sentimento.
 
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Ve l'avevo detto che questo WWW sarebbe somigliato più che altro ad un No WWW - quindi mi auguro che voi abbiate aggiornamenti più succulenti dei miei e che me li raccontiate sotto nei commenti oppure lasciandomi il link del vostro post. Tra uno scatolone e l'altro poi passo a rispondere e a ricambiare la visita!

martedì 1 settembre 2020

Monthly Recap | Agosto 2020

Tecnicamente sarebbe ancora estate - ancora per un po'. 
Ma sappiamo tutti che settembre significa già cambiamento e tempo più freddo e davvero, se dovessi giudicare dal meteo di ieri e dalla pioggia che si è abbattuta su casa mia, quasi sembrava novembre. 

Restiamo però ancora un po' in uno dei mesi più caldi dell'anno e vediamo un po' che è successo nella mia vita - ben poco perché il lavoro mi ha stravolta e certa gente è davvero maleducata, ma questo è un altro discorso. 


LETTURE

https://www.goodreads.com/book/show/45861077-by-the-book  https://www.goodreads.com/book/show/42196242-this-lie-will-kill-you  https://www.goodreads.com/book/show/49151016-body-talk

By the Book di Amanda Sellet
This Lie Will Kill You di Chelsea Pitcher

Ve l'avevo detto che era successo ben poco - anzi, se non fosse stato per il blogtour programmato con la Algonquin e quindi con una scadenza ad alitarmi sul collo, forse non sarei arrivata neanche a tre libri letti. 


WHAT'S ON MY BEDSIDE TABLE?



WWW.. WEDNESDAY



SINGING THE BOOK



BLOGTOUR



REGALI ED EXTRA

Body Talk: 37 Voices Explore Our Radical Anatomy di Kelly Jensen [eARC]


SERIE TV

STO SEGUENDO:

  • NCIS: New Orleans - stagione 5 [18/24]

HO INIZIATO:

  • Bull - stagione 4 [6/20]
  • Chicago Med - stagione 4 [7/22]
  • Jane the Virgin - stagione 5 [12/19]
  • Lincoln Rhyme: Hunt for the Bone Collector - stagione 1 [3/10]
  • The Blacklist - stagione 6 [20/22]

HO TERMINATO:

  • Blue Bloods - stagione 9
  • Chicago Fire - stagione 7
  • Chicago P.D. - stagione 6
  • How To Get Away With Murder - stagione 5
  • Station 19 - stagione 2

TIME WASTED:

  • THEN: 1 year, 11 months, 4 days, 10 hours, 49 minutes
  • NOW: 1 year, 11 months, 8 days, 3 hours, 19 minutes


MUSICA


La prima parte del mese è stata caratterizzata dalla mia ancora ossessione per Hamilton, ma ho pensato di risparmiarvi la lista di canzoni lunga come quella della spesa. 

Il mese è effettivamente iniziato con gli All Time Low e la loro versione acustica di una delle mie canzoni preferite dell'ultimo album e wow, chi l'avrebbe mai detto che Alex sapesse anche rappare?

Poi ho cominciato a lavorare e lì sono cominciati i dolori perché non ho potuto ascoltarmi subito e per bene e a ripetizione le nuove canzoni di alcune delle voci che amo di più - ma se sono cominciati i dolori, è stato anche un sollievo avere le loro voci come un balsamo per le mie orecchie e la mia anima in quei pochi momenti liberi e a casa. 
Se devo essere sincera quella degli You Me At Six non mi fa impazzire, ma ribadisco, l'ho ascoltata pochissimo rispetto alle altre. Perché le altre? Oddio, quanto le amo - e soprattutto quanto amo le voci di Trevor e Matt e di Martin. 

Infine la sorpresa: Machine Gun Kelly. 
L'avevo già sentito nominare, avevo sentito en passant che era un rapper, ma non gli avevo mai prestato attenzione. 
Premessa: dovete sapere che la stagione turistica è un vero inferno - in tutti i sensi. Quindi, anche se sono grande e vaccinata e patentata, per tutta la seconda metà di agosto mio padre mi ha portata a lavorare e poi mi è anche venuto a prendere - perché non esiste che con dieci ore in piedi, io poi cammini anche dei chilometri per arrivare alla macchina parcheggiata quasi sulla statale quando io lavoro a ridosso della spiaggia. Quindi, se non sono sulla mia macchina e non posso ascoltare la mia musica, di solito mio padre mi accontenta e sintonizza la radio su Virgin Radio ed è stato così che una mattina ho sentito questa canzone che aveva queste incredibili vibes da musica primi anni 2000 quando mi stavo approcciando al genere che ascolto ancora oggi ed è stato amore immediato. Non so - un po' Busted, un po' Blink-182. Così Bloody Valentine è diventata la canzone - alternata a quelle di Hamilton - che ho canticchiato in questi ultimi giorni di lavoro quando avevo bisogno di fare una pausa mentale.  

Ci sarebbe anche la nuova canzone dei Bastille - che ho sentito sempre su Virgin Radio una mattina - ma proprio perché l'ho sentita solo una volta alla radio, non mi sono ancora applicata nell'approfondire. Però mi sa che mi era piaciuta.

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Il mio recap - un po' scarno, mancano persino i film - si conclude qui. 
Se voi siete andati in ferie, spero ve le siate godute - e siate stati gentili con la gente del posto. Raccontatemi un po' del vostro mese e noi ci sentiamo presto.

lunedì 31 agosto 2020

What's on my bedside table? #79 | "Tease" di Amanda Maciel

Guardate chi è tornata a farsi viva? 

Sono così contenta di poter finalmente aggiornare il blog con qualche novità - anche se veramente misera come leggerete sotto - ma almeno ho ripreso in mano un libro. Il problema è che sto ancora lavorando - anche se con meno ore dal momento che la stagione turistica sta volgendo al termine (e ci pensate che domani è settembre?!) - e quindi sono davvero stanca e ogni mio buon proposito si infrange contro il bisogno fisico del mio corpo di riposare e dormire. 

Ma ehi, intanto questo è già un progresso. 
 

What's on my bedside table? è una rubrica ideata da Valy di Sparkle from books, in cui, nel giorno di lunedì, vi viene mostrato quale libro si trova sul mio comodino e come mai.


SUL MIO COMODINO C’È...
"Tease" di Amanda Maciel
Uno young adult che parla di bullismo e suicidio.


SONO A... 
Pagina 8 minuti di ascolto. Sì, è vergognoso - me ne rendo conto. E ieri, dal momento che avevo più tempo del solito, mi ero ripromessa di ascoltare almeno due ore di audiolibro, ma alla fine sono durata appena otto minuti prima che il sonno mi cogliesse - sono ancora troppo esausta a causa di tutte le ore lavorate nelle settimane scorse quindi di base non ho aggiornamenti veri e propri in merito alla storia se non che è narrata dal punto di vista di una delle bulle.


È SUL MIO COMODINO PERCHÉ... 
... sapete che sono temi che leggo spesso.

mercoledì 26 agosto 2020

No WWW, no party #19

Sigh, mi tocca concludere agosto con un No WWW, No Party - ma gente, sebbene con meno ore sto ancora lavorando e sono davvero esausta
Roba che sono capace di addormentarmi la sera durante la visione dei miei telefilm preferiti e QUESTO NON È DA ME.  

Ma concludere agosto senza aggiornamenti di lettura vuol dire anche che agosto sta finendo e che la stagione turistica sta volgendo al termine e quindi spero dalla prossima settimana di poter tornare a leggere/ascoltare libri - ne sento un sacco la mancanza.


WWW Past: Body Talk: 37 Voices Explore Our Radical Anatomy di Kelly Jensen, terzo volume di un'antologia che affronta temi seri e importanti. La recensione la trovate QUI.

WWW Present: le vedete le balle di fieno che rotolano nel deserto? 

WWW Future: sempre Tease di Amanda Maciel e lacrime per il tempo perso su Storytel.

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Post più breve del solito - e già un No Party è breve di suo non prevedendo aggiornamenti - ma sto per crollare con la faccia sulla tastiera. Anche se effettivamente per voi che lo state leggendo è mattina e io sono già a lavorare. 
 
E niente, quindi ditemi voi che aggiornamenti di lettura avete - e spero davvero ne abbiate - e ci leggiamo più tardi! 
 
Molto più tardi.

venerdì 21 agosto 2020

[Recensione] "Body Talk: 37 Voices Explore Our Radical Anatomy" di Kelly Jensen

Sono ancora qui, sempre esausta e pronta a collassare non appena rientro tra le mura domestiche e non vedo l'ora che tutti i turisti se ne vadano a casa perché io sono qui che mando giù antidolorifici come se fossero caramelle - e purtroppo non lo sono. 

Quindi, dopo la recensione inglese di martedì, ora è il momento di quella italiana. 


Grazie ad Amanda della Algonquin Books per la copia digitale in anteprima.


Titolo: Body Talk: 37 Voices Explore Our Radical Anatomy
Autrice: Kelly Jensen
Data di uscita: 18 agosto 2020
Pagine: 256 (Kindle Edition)
Editore: Algonquin Books
Link Amazon: https://amzn.to/3gvwtuf

Trama [tradotta da me]: È ora di mettere tutto a nudo riguardo i corpi!

Noi tutti esploriamo il mondo in un corpo, ma di solito non ci prendiamo il tempo di esplorare cosa significa davvero averne uno e viverci dentro. Così come ogni persona ha una personalità unica, così ogni persona ha un corpo unico e ogni corpo racconta la propria storia.

In Body Talk, trentasette tra scrittori, modelle, attori, musicisti e artisti, condividono temi, liste, fumetti e illustrazioni—riguardo a tutto, dalla gravità e forma della scoliosi, dai disordini alimentari al cancro, dalla sessualità all'identità di genere all'uso del make-up come armatura. Insieme, tutti loro apportano una grande varietà di prospettive su cosa significa vivere nei loro corpi in particolare—e come i loro corpi li hanno aiutati a capire chi sono e a come muoversi nel mondo.

Quindi forza, sfogliate le pagine e e unitevi nella celebrazione dei nostri corpi diversi, miracolosi e bellissimi!



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Questa è un'antologia che mi piace molto - molto colorata e soprattutto molto curata.

Dopo il volume sul femminismo e quello sulla salute mentale, ora è la volta del corpo umano - in tutte le sue forme, in tutte le accezioni della sessualità, in tutte le identità di genere, in tutte le malattie e i problemi che si vedono e anche quelli che invece sono interni e quindi nascosti, ma non per questo meno importanti.

Ci sono molte esperienze di scoliosi, di come questo abbia impattato la vita dell'autore - di come a volte si sia dovuto ricorrere alla chirurgia e di come portare il busto per molto tempo abbia anche cambiato modo di vedere le cose e abbia aumentato l'autostima.
Si parla di nanismo, di come il concetto di "normalità" spesso porti certe persone a chiedere troppo al proprio corpo - salvo poi rendersi conto che il concetto di normalità è relativo.
Si parla di disabilità in generale, delle barriere che queste persone a volte si trovano di fronte e che sono dei veri e propri ostacoli.
Si parla di sordità e malattie neuro-degenerative, di come spesso la gente sia maleducata e si chieda come sia possibile per queste persone avere una vita "normale".
Si parla di cure dentali e di come queste non siano accessibili per tutti - soprattutto se immigrati.
Si parla di peli facciali, endometriosi, ovaio policistico, utero con una diversa forma, cancro ai testicoli, ciclo mestruale.
Si parla di dolore cronico che a volte non viene preso sul serio, si parla di malattie invisibili e la persona che ne soffre viene accusata di fingere perché non ha l'aspetto di qualcuno che sta male.
Si parla di corpi magri, di corpi grassi, di corpi trans, di identità di genere, di fat-shaming e di come lo stesso concetto di body positivity abbia dei limiti e non sia in grado in includere tutti.
Si parla di come anche il colore della pelle sia un fattore discriminante, di come sia il corpo bianco e magro cis-gender ad essere considerato la "normalità" - al quale si rivolge il marketing, al quale si fa sempre riferimento, il quale viene considerato un obiettivo per il quale molto spesso in tanti si rovinano pur di cercare di raggiungerlo.
Si parla di come il concetto di magrezza cambi da una cultura all'altra, di asessualità e relazioni, di make-up usato come armatura.

Si parla di disprezzo verso il proprio corpo, di accettazione e anche amore per esso.


È un peccato che io l'abbia letto in un periodo in cui lavoro anche dieci ore e mezza sempre in piedi e quindi una volta a casa ho solo voglia di dormire perché altrimenti mi sarei soffermata molto di più - e invece la data stabilita per la recensione incombeva.

Non ho mai avuto un buon rapporto con il mio corpo - non lo amo, anzi... lo detesto cordialmente.
Tutte queste testimonianze spesso sono state non solo sagaci e a volte divertenti, ma soprattutto sentite e commoventi - catartiche.

È vero che ogni corpo è diverso e ognuno di esso ha la propria storia, ma mi sono ritrovata in chi ha scritto di come indossava sempre abiti destinati a coprire sempre più pelle e forme e di come il trucco possa essere indossato come un'armatura per acquisire più fiducia in se stessi.
Ed è proprio la fiducia in se stessi che traspare da tutte queste testimonianze - ottenuta nonostante il dolore, l'insicurezza e le difficoltà - perché ognuno di questi corpi ha lottato per ottenere il proprio posto nel mondo e far sentire la propria voce.
E chissà, forse dopo averlo letto, imparerò a fare come questi autori e volermi un po' più bene.

Questo terzo volume dell'antologia, attraverso queste 37 voci, non parla solo del corpo umano - visibile e non - ma riprende anche i temi di femminismo e salute mentale affrontati nei due precedenti.
Questo perché il corpo femminile è sempre più soggetto a critiche rispetto a quello maschile e perché stare male nel proprio corpo - oppure avere qualcuno che ce lo sussurra sempre all'orecchio - porta all'ansia e alla depressione.

È un antologia che davvero merita di essere letta, dove i suoi autori si mettono a nudo attraverso piccoli temi, poesie, fumetti, consigli, FAQ, interviste con esperti del settore, uso e significato della specifica terminologia, liste di cose da dire e non dire quando si ha a che fare con qualcuno diverso da noi.

La consiglio? Ovviamente sì.