venerdì 21 agosto 2020

[Recensione] "Body Talk: 37 Voices Explore Our Radical Anatomy" di Kelly Jensen

Sono ancora qui, sempre esausta e pronta a collassare non appena rientro tra le mura domestiche e non vedo l'ora che tutti i turisti se ne vadano a casa perché io sono qui che mando giù antidolorifici come se fossero caramelle - e purtroppo non lo sono. 

Quindi, dopo la recensione inglese di martedì, ora è il momento di quella italiana. 


Grazie ad Amanda della Algonquin Books per la copia digitale in anteprima.


Titolo: Body Talk: 37 Voices Explore Our Radical Anatomy
Autrice: Kelly Jensen
Data di uscita: 18 agosto 2020
Pagine: 256 (Kindle Edition)
Editore: Algonquin Books
Link Amazon: https://amzn.to/3gvwtuf

Trama [tradotta da me]: È ora di mettere tutto a nudo riguardo i corpi!

Noi tutti esploriamo il mondo in un corpo, ma di solito non ci prendiamo il tempo di esplorare cosa significa davvero averne uno e viverci dentro. Così come ogni persona ha una personalità unica, così ogni persona ha un corpo unico e ogni corpo racconta la propria storia.

In Body Talk, trentasette tra scrittori, modelle, attori, musicisti e artisti, condividono temi, liste, fumetti e illustrazioni—riguardo a tutto, dalla gravità e forma della scoliosi, dai disordini alimentari al cancro, dalla sessualità all'identità di genere all'uso del make-up come armatura. Insieme, tutti loro apportano una grande varietà di prospettive su cosa significa vivere nei loro corpi in particolare—e come i loro corpi li hanno aiutati a capire chi sono e a come muoversi nel mondo.

Quindi forza, sfogliate le pagine e e unitevi nella celebrazione dei nostri corpi diversi, miracolosi e bellissimi!



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Questa è un'antologia che mi piace molto - molto colorata e soprattutto molto curata.

Dopo il volume sul femminismo e quello sulla salute mentale, ora è la volta del corpo umano - in tutte le sue forme, in tutte le accezioni della sessualità, in tutte le identità di genere, in tutte le malattie e i problemi che si vedono e anche quelli che invece sono interni e quindi nascosti, ma non per questo meno importanti.

Ci sono molte esperienze di scoliosi, di come questo abbia impattato la vita dell'autore - di come a volte si sia dovuto ricorrere alla chirurgia e di come portare il busto per molto tempo abbia anche cambiato modo di vedere le cose e abbia aumentato l'autostima.
Si parla di nanismo, di come il concetto di "normalità" spesso porti certe persone a chiedere troppo al proprio corpo - salvo poi rendersi conto che il concetto di normalità è relativo.
Si parla di disabilità in generale, delle barriere che queste persone a volte si trovano di fronte e che sono dei veri e propri ostacoli.
Si parla di sordità e malattie neuro-degenerative, di come spesso la gente sia maleducata e si chieda come sia possibile per queste persone avere una vita "normale".
Si parla di cure dentali e di come queste non siano accessibili per tutti - soprattutto se immigrati.
Si parla di peli facciali, endometriosi, ovaio policistico, utero con una diversa forma, cancro ai testicoli, ciclo mestruale.
Si parla di dolore cronico che a volte non viene preso sul serio, si parla di malattie invisibili e la persona che ne soffre viene accusata di fingere perché non ha l'aspetto di qualcuno che sta male.
Si parla di corpi magri, di corpi grassi, di corpi trans, di identità di genere, di fat-shaming e di come lo stesso concetto di body positivity abbia dei limiti e non sia in grado in includere tutti.
Si parla di come anche il colore della pelle sia un fattore discriminante, di come sia il corpo bianco e magro cis-gender ad essere considerato la "normalità" - al quale si rivolge il marketing, al quale si fa sempre riferimento, il quale viene considerato un obiettivo per il quale molto spesso in tanti si rovinano pur di cercare di raggiungerlo.
Si parla di come il concetto di magrezza cambi da una cultura all'altra, di asessualità e relazioni, di make-up usato come armatura.

Si parla di disprezzo verso il proprio corpo, di accettazione e anche amore per esso.


È un peccato che io l'abbia letto in un periodo in cui lavoro anche dieci ore e mezza sempre in piedi e quindi una volta a casa ho solo voglia di dormire perché altrimenti mi sarei soffermata molto di più - e invece la data stabilita per la recensione incombeva.

Non ho mai avuto un buon rapporto con il mio corpo - non lo amo, anzi... lo detesto cordialmente.
Tutte queste testimonianze spesso sono state non solo sagaci e a volte divertenti, ma soprattutto sentite e commoventi - catartiche.

È vero che ogni corpo è diverso e ognuno di esso ha la propria storia, ma mi sono ritrovata in chi ha scritto di come indossava sempre abiti destinati a coprire sempre più pelle e forme e di come il trucco possa essere indossato come un'armatura per acquisire più fiducia in se stessi.
Ed è proprio la fiducia in se stessi che traspare da tutte queste testimonianze - ottenuta nonostante il dolore, l'insicurezza e le difficoltà - perché ognuno di questi corpi ha lottato per ottenere il proprio posto nel mondo e far sentire la propria voce.
E chissà, forse dopo averlo letto, imparerò a fare come questi autori e volermi un po' più bene.

Questo terzo volume dell'antologia, attraverso queste 37 voci, non parla solo del corpo umano - visibile e non - ma riprende anche i temi di femminismo e salute mentale affrontati nei due precedenti.
Questo perché il corpo femminile è sempre più soggetto a critiche rispetto a quello maschile e perché stare male nel proprio corpo - oppure avere qualcuno che ce lo sussurra sempre all'orecchio - porta all'ansia e alla depressione.

È un antologia che davvero merita di essere letta, dove i suoi autori si mettono a nudo attraverso piccoli temi, poesie, fumetti, consigli, FAQ, interviste con esperti del settore, uso e significato della specifica terminologia, liste di cose da dire e non dire quando si ha a che fare con qualcuno diverso da noi.

La consiglio? Ovviamente sì.


4 commenti:

  1. Alle volte incappiamonin libri che sembra ci siano destinati. Da come ne parli, sembra che per te sia uno di questi libri. ❤
    Non rientra nel genere che leggerei ma riconosco l'importanza dei temi di cui tratta.

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    1. La parte sul make-up - che era comunque qualcosa che avevo trovato in un romanzo di Courtney Summers - per quanto "minore" rispetto ad altre storie ed esperienze, è forse una di quelle che mi hanno colpita di più.

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  2. Ciao! Anche a me è capitato spesso di leggere libri in momenti in cui il tempo e la voglia scarseggiavano! Però il fatto che fosse un'antologia, secondo me, è stato positivo!
    Sembra una lettura molto interessante, se mai verrà tradotto in italiano magari gli darò una possibilità! :)

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    1. Sì, decisamente. Il fatto di essere composto da 37 voci ha aiutato parecchio - diversamente non sarei mai riuscita a spezzettare così un romanzo e interrompermi ogni tot.

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