venerdì 24 luglio 2020

[Recensione] "All the Pretty Things" di Emily Arsenault

Avrei dovuto scriverla ieri sera perché andasse online questa mattina, ma ehm... mi sono persa dentro il tunnel della mia ultima ossessione. 

E niente, quindi siamo qui adesso mentre fuori si sta calmando tutta la pioggia che fino a poco si è abbattuta su casa mia e speriamo si plachi del tutto perché indovinate chi dovrebbe uscire per andare a fare apericena con le sue amiche?


Titolo: All the Pretty Things
Autrice: Emily Arsenault
Data di uscita: 17 marzo 2020
Durata: 9H 21Min (Storytel Edition)
Editore: Delacorte Press
Link Amazon: https://amzn.to/3evWtnt

Trama [tradotta da me]: Per i fans di Sadie e The Cheerleaders arriva un nuovo thriller su un ragazzo trovato morto in circostanze sospette e sulla ragazza che potrebbe essere la chiave per risolvere il mistero della sua morte.

Per Ivy, l'estate significa la stagione delle montagne russe e della macchina dello zucchero filato al parco divertimenti Fabuland e trascorrere il tempo con la sua migliore amica, Morgan. Ma quest'estate è diversa.

Una mattina Morgan trova un corpo senza vita. Si tratta del loro ex-compagno di classe e collega Ethan. A peggiorare le cose c'è che Morgan viene portata nell'ala psichiatrica dell'ospedale pochi giorni più tardi e non dice molto--nemmeno ad Ivy.

La polizia afferma che Ethan semplicemente è stato vittima di una brutta caduta, ma Ivy non ne è convinta e capisce che tocca a lei trovare le risposte. Quello che scopre è inquietante--è chiaro che alcune persone non sono oneste a proposito dell'ultima sera di Ethan a Fabuland. Inclusa Morgan. E più segreti Ivy scopre, più si avvicina al portare alla luce oscure verità che cambieranno la sua vita per sempre.



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Io dovrei smetterla di prendere per vera la frase "per i fans di Sadie" - affibbiata ormai ad ogni mystery young adult che esce - perché alla fine si rivela sempre una bufala. 
E Little Monsters ce l'ho in TBR e The Cheerleaders è in wishlist e comunque è passato un bel po' di tempo da quando ho letto The Darkest Corners di Kara Thomas, ma lo ricordo molto più coinvolgente e soprattutto mystery.


Figlia di genitori divorziati, Ivy era in vacanza con sua madre dai suoi nonni in North Carolina quando rimane scioccata nel sentire la sua migliore amica Morgan che le comunica tramite cellulare di aver trovato un corpo sulla strada che normalmente percorre per andare al lavoro. 
Si tratta di Ethan, un ragazzo loro coetaneo con la sindrome di Down, compagno di scuola e collega di lavoro al parco divertimenti Fabuland - di cui il padre di Ivy è proprietario da un paio di anni. Di solito Ethan non girava mai da solo, era sempre accompagnato all'andata o al ritorno da qualcuno dei suoi cugini - anche loro assunti a Fabuland durante la stagione estiva. Perché allora stava girando da solo di notte per tornare a casa? 

Nel tragitto tra l'aeroporto e casa, il padre di Ivy la informa che Morgan è scomparsa e questo non fa che crescere l'ansia in Ivy perché - dopo averle detto di doverle confidarle qualcosa accaduto la notte in cui Ethan è morto - la sua migliore amica aveva smesso di rispondere a chiamate e messaggi già da tre giorni. 

Morgan viene trovata in cima alla ruota panoramica, dopo essercisi arrampicata e averci passato tutta la notte - e in un terribile stato. Alterna sguardo vitreo a urla quando qualcuno si avvicina e solo Ivy - sebbene abbia paura dell'altezza - riesce a convincerla a scendere. Prima che Morgan venga portata via per essere ricoverata nell'ala psichiatrica dell'ospedale per una valutazione, lascia Ivy con una frase criptica e la sensazione che forse quella di Ethan non è stata soltanto una caduta accidentale. 


Personalmente ho trovato la cover molto inquietante fin dall'inizio - e poi insomma, i parchi divertimenti secondo me si prestano benissimo all'horror e la frase che Morgan sussurra ad Ivy prima di farsi convincere a scendere dalla ruota panoramica poteva anche suggerire un twist sovrannaturale alla storia. 

Niente di tutto questo. 

Non c'è nulla di spaventoso in Morgan che viene ricoverata nell'ala psichiatrica dell'ospedale - resta lì per qualche giorno e poi torna a casa, rifiuta di vedere Ivy dopo che questa tramite messaggio le dice che vuole parlare di Ethan e degli ultimi giorni di lavoro di Morgan a Fabuland e per il resto non interagiscono più se non verso la fine. 

Ivy comincia ad indagare perché le frasi di Morgan sembravano suggerire che ci fosse altro dietro la morte di Ethan, ma non riesce a spiegarsi cosa visto che Ethan era amato da tutti - e questo all'autrice devo concederlo perché ha creato un ambiente super-inclusivo in quanto Ethan, anche se affetto dalla sindrome di Down, non veniva mai rifiutato o lasciato in disparte oppure preso di mira. 
Ivy comincia a fare domande in giro, a chiedere a chi lavorava quel giorno a Fabuland e aveva il turno di chiusura, a chiedersi perché così tanti turni venivano cancellati all'improvviso ed effettuate sostituzioni dell'ultimo minuto e si scontra con tanti muri di risposte criptiche e sguardi sospettosi e diffidenti - in parte perché fin da piccola non è mai riuscita a legare con gli altri e in parte perché figlia del capo, un uomo assolutamente insopportabile che ho detestato con tutte le mie forze. 

Ivy fa domande in giro in assoluta tranquillità, senza pensare di mascherare almeno un po' il suo intento nel caso la morte di Ethan non sia stata davvero accidentale - roba che volevo prenderla per le spalle e darle una scossa per rendersi conto di quanto fosse ingenua. E santo cielo, se è ingenua - voglio dire, quasi all'inizio assiste ad una cosa che per me era assolutamente palese, ma che lei proprio non collega.

Il "villain", che si capisce già al terzo capitolo chi sia, non è neanche direttamente collegato alla morte di Ethan perché è qui che il libro va a riprendere i temi dell'abuso sessuale che si trovano in Sadie - davvero, è l'unica cosa che hanno in comune perché Ivy... beh, Sadie se la mangia a colazione. 
E poi il tema non è neanche trattato in maniera soddisfacente per me perché Ivy ne viene a conoscenza, ma poi non si vedono conseguenze per quello - si salta di nuovo al caso di Ethan e sembra che le vittime degli abusi siano quindi condannate a restare in silenzio e che la vita dopo riprenda come al solito senza neanche un'elaborazione del trauma. 

Lo stile è semplice e fin troppo lineare, senza particolari frasi ad effetto - se non quella all'inizio che trae in inganno - o cliffhanger che tengano il lettore in sospeso, che gli facciano avvertire quell'urgenza necessaria ad arrivare fino alla fine senza poter posare il libro per neanche un secondo. 
Devo dire che comunque la narratrice è stata brava, ha adottato un tono e uno stile che hanno reso Ivy più interessante di quanto sia in realtà (anche se tutti quegli "umm" che Ivy pronuncia all'inizio di ogni frase fanno presto a far saltare i nervi) perché credo che se mi fossi limitata a leggerlo l'avrei trovato ancora più piatto.

Insomma, mi aspettavo molto di più - e meglio - da questo libro. 

2 commenti:

  1. Beh, già i thriller non sono proprio il mio genere, se poi ha anche un voto così basso... starò decisamente alla larga.

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    1. Questo è stato proprio una delusione - o forse io mi ero fatta troppi castelli in aria così le mie aspettative erano di conseguenza troppo alte.

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