martedì 19 dicembre 2017

[Recensione] "The Twelve Days of Dash & Lily" di Rachel Cohn & David Levithan

Ho letto Come si scrive ti amo nel mese di marzo e, come sempre, Rachel Cohn e David Levithan erano riusciti a conquistarmi - quindi non potevo perdermi questo sequel. 
Anche se però devo dire che mi è piaciuto forse un pelo meno del primo.


Titolo: The Twelve Days of Dash & Lily
Serie:
Dash & Lily #2
Autori:
Rachel Cohn & David Levithan
Data di uscita: 18 ottobre 2016
Pagine: 215 (copertina rigida)
Editore: Knopf

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Trama [tradotta da me]: Dash e Lily hanno avuto un anno difficile da quando si sono innamorati tra gli scaffali della loro libreria preferita. L'adorato nonno di Lily ha avuto un attacco di cuore e la sua difficile strada per il recupero ha avuto una pesante ripercussione sulla sua tipica personalità solare.
Con soli dodici giorni rimasti prima di Natale—il periodo preferito dell'anno di Lily—Dash, il fratello di Lily Langston e i loro amici più stretti devono prendere d'assalto Manhattan per aiutare Lily a ritrovare quell'unica magica festività di una scintillante
New York coperta di neve in dicembre.

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Ritroviamo Lily e Dash, un anno dopo il loro incontro avvenuto grazie ad una Moleskine rossa che passava da una all'altro con nuove sfide e nuove scommesse da fare. 

Ma è stato un anno difficile perché dopo i primi mesi trascorsi in tranquillità nella conoscenza reciproca, l'adorato nonno di Lily ha avuto un attacco di cuore e la ragazza è stata risucchiata dalla consapevolezza dell'età avanzata e di problemi che prima non aveva preso in considerazione, dando tutta se stessa nell'aiutarlo a riprendersi. 
Dash le è sempre stato accanto come poteva, ma ormai sono più i giorni in cui si sentono poco oppure non si sentono affatto e Natale ora è alle porte - la festa preferita di Lily in assoluto. Ma Lily sembra non essere per niente dell'umore - mancano dodici giorni a Natale e non ha ancora pensato all'albero. 

Che questa sia la fine del rapporto tra Lily e Dash?


Non so cosa ci sia stato di diverso in questo libro, ma l'ho trovato meno coinvolgente del primo - almeno nella prima parte, perché poi nella seconda si riprende. 

Dash è ancora il ragazzo sarcastico e tagliente di sempre, forse un po' cieco di fronte all'umore di Lily - lasciandole spazio per darle tempo di riprendersi a modo suo, lasciandole spazio per non imporle di fingere una gioia che non prova. 
Lily, dall'altra parte, quest'anno non sente la magia del Natale ma sente tutti i cambiamenti che il resto della sua famiglia è pronta a fare - lei invece no. E scambia lo spazio che Dash le lascia per non fare l'intruso nella sua famiglia come un allontamento da lei - e sì, magari a Dash importa anche di lei, ma non è sicura che lui la ami. 

Fondamentalmente questi due hanno seri problemi di comunicazione perché non si parlano e Lily tende a prendersela un po' con tutti. 

Lily mi ha un po' irritata. 
Mi aveva un po' irritata anche nel primo volume con questo suo entusiasmo verso il Natale - questo suo Natale così idealizzato e portato all'estremo che ha messo a dura prova i miei nervi, cinici da quindici anni. 
Quest'anno invece mi ha irritata per il suo essere così scontrosa e così immersa nei suoi pensieri da non vedere altro, da non vedere anche tutto l'impegno che Dash ci metteva nel cercare di renderla felice. Qui è anche troppo ingenua e un po' lagnosa.

Negli ultimi quindici anni ho avuto un rapporto di totale indifferenza nei confronti del Natale per motivi personali accaduti nel 2003 - tanto che questo è il primo anno che faccio l'albero di Natale da allora. Quindi Lily mi irritava per il suo entusiamo. 
Quest'anno che invece ho ritrovato io una scintilla di quell'entusiamo, Lily mi ha irritata per la sua carenza di gioia. 

E poi mi sono resa conto di una cosa - poi mi sono resa conto di essere stata tale e quale a Lily una volta. 
Il fatto è che io ho un brutto vizio: con i personaggi che mi assomigliano tantissimo tendo ad innamorarmi di loro oppure a detestarli prima di rendermi conto che è come guardarsi in uno specchio e riuscire finalmente a ridimensionarli. 
Quando finalmente ho "rivisto" Lily, l'ho capita: la preoccupazione per suo nonno, la sensazione frustrante di non poter controllare il tempo, il timore di una relazione anche se questa è sulla via del consolidamento, l'assoluta avversione per i cambiamenti all'interno della propria famiglia anche quando questi sono inevitabili.

La seconda parte, quella che riprende un po' le atmosfere e le avventure del primo libro, è la migliore e offre come sempre una spettacolare visione mentale di New York. 
Dash l'ho amato come la prima volta e tutto il suo sarcasmo mi ha fatta ridere più di una volta a voce alta e forse più del suo rapporto con Lily - anche se non potrei rinunciare al lato romantico di Dash - ho adorato il suo rapporto con Langston, il fratello di Lily. 
Langston, che non ha mai fatto mistero di non apprezzare appieno Dash come ragazzo di Lily, si trova costretto a chiedere aiuto proprio a lui per fare in modo che Lily ritrovi la magia del Natale e i loro scambi di battute acide e punzecchiature sono state le mie parti preferite del romanzo. 

Ecco, Langston è stato l'unico personaggio secondario che ha avuto un po' più di visibilità. In Come si scrive ti amo gli altri personaggi - come il migliore amico di Dash e i parenti di Lily - erano più presenti perché aiutavano i protagonisti nelle loro avventure. Qui invece appaiono e scompaiono abbastanza in fretta, senza lasciare nulla di particolarmente memorabile.

The Twelve Days of Dash & Lily, nonostante mi sia piaciuto forse un pelo meno, è comunque carino - un libro all'insegna dell'amore, della famiglia e della gioia che si può ritrovare anche nei momenti più difficili. 
Come sempre la scrittura combinata dei due autori mi piace tantissimo e ancora una volta Dash si rivela essere un fantastico Fidanzato di Carta. 
 

4 commenti:

  1. Ma ma ma ...io mi sono persa” come si scrive ti amo”, vado a recuperarlooo ❤️

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  2. E infatti "Come si scrive ti amo" era uno dei libri che dovevano entrare nella lista dei libri da leggere a Dicembre, ma ho preferito dare la precedenza ad e-book. E' inevitabile che io acquisti in cartaceo i loro libri :) E poi è chiaro che se mi leggo quello di titolo, mi leggo anche questo subito dopo :) Sono avida.
    Tutto sommato è andata più che bene, sono contenta che non abbia deluso. C'è sempre bisogno di contare su autori che sono punti fermi e di cui ci si può fidare.
    Mi inquieta un po' il fatto di trovare un personaggio lagnoso e con una visione un limitata ai confini della sua vita e dei suoi problemi, ma lo affronterò quando verrà il momento di leggerlo.
    xoxo

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    1. Se ti può consolare, la "lagnosità" dura solo il minimo necessario - complice anche una chiacchierata che mette finalmente Lily sulla strada giusta - e poi si torna a ridere.
      Il cui merito va tutto a Dash e al suo umorismo tagliente! xD

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