venerdì 17 luglio 2020

Singing the Book #21

Chi è che potrebbe avere trovato una nuova canzone con cui al momento è ossessionata? La qui presente, ovviamente. 

La canzone  di cui sto parlando non è nell'elenco qui sotto, spero che comunque queste cinque non vi dispiacciano.

Singing the Book è una rubrica inventata da me a cadenza assolutamente casuale nella quale vi mostro (e racconto) libri il cui titolo è lo stesso - o con qualche piccola variante - di canzoni che amo oppure ho amato e che potrebbero o non potrebbero c'entrare affatto con la trama.

Siamo al ventunesimo appuntamento e oggi parliamo come al solito di abbinamenti che mi sono capitati per caso tra le mani.

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Dirty Laundry di Liliana Hart / Dirty Laundry degli All Time Low

Gli All Time Low solo recentemente hanno pubblicato un album di cui io amo ogni singola traccia - per il resto li ho sempre seguiti dal 2007/2008 senza che diventassero mai una delle mie band preferite. Questa canzone è stato il primo singolo estratto dal loro settimo album Last Young Renegade di tre anni fa (di cui io amo la canzone omonima, quella è finita subito nella mia playlist in macchina) ma, se devo essere sincera, l'album in sé non è mai stato oggetto di ascolti a ripetizione. Però il titolo di questa canzone l'ho sempre trovato... particolare, così quando ho visto il libro nella newsletter di BookBub ho pensato subito alla canzone degli All Time Low - il che mi ha anche fornito la scusa per andare a riascoltare l'album e quella in particolare. Il libro è il quinto di una serie un po' mystery crime e un po' romantinc suspense quindi dai, ci sta anche un po' se la canzone parla degli scheletri nell'armadio di una ragazza, dei suoi segreti e dei suoi "panni sporchi".




Timing Is Everything di Alison R. Solomon / Timing Is Everything degli Our Last Night

Cosa sono, forse meno di quattro anni da quando gli Our Last Night sono rientrati nella mia vita? Ci erano già entrati nel 2008 e questa è la seconda traccia del loro album The Ghosts Among Us - l'unica canzone, insieme a Symptoms of a Failing System, che io avessi conservato con affetto perché in quel periodo avevo già cominciato ad allontanarmi dallo screamo e ora sorrido se penso che all'epoca Trevor aveva una quindicina di anni. Ma proprio perché questa è una delle due canzoni a cui sono sempre stata più legata degli Our Last Night è stato impossibile per me non pensare a lei quando mi è arrivato sotto gli occhi il libro - il libro è ancora una volta è ancora una volta un mystery che dalla trama sembra prevedere addirittura un triangolo amoroso (e quindi no, grazie), ma la canzone non ci sta per niente. 




Don’t Let Me Go di J.H. Trumble / Don't Let Me Go di Raign

Ho ancora The Vampire Diaries in pausa da qualche parte alla sua penultima stagione perché in quel periodo non riuscivo a stare dietro a tutto e The Vampire Diaries - insieme al suo spin-off The Originals - è stato uno di quelli che ho deciso di "sacrificare" e non ricordo precisamente in che episodio di che stagione si sente questa canzone, ma so con certezza che l'ho scoperta grazie a The Vampire Diaries e che mi ha colpita subito al primo ascolto. È nella mia playlist in macchina da anni e anche quando ho dovuto eliminare qualcosa per fare spazio alla musica nuova, non ho mai pensato di togliere questa - è anche divertente da cantare in "macchina" se non c'è nessuno ad ascoltarmi. Il libro è un romance M/M e la canzone potrebbe anche starci visto che, in qualche modo, anche quella parla di amore. 




Last Resort di Jill Sanders / Last Resort dei Papa Roach

Anche con questa canzone risaliamo ai tempi della me stessa adolescente emo e incazzata con il mondo. So che i Papa Roach erano ben conosciuti da molti, ma non dalla sottoscritta. Ricordo un pomeriggio in cui ancora esisteva MTV - o forse era già il canale televisivo di Virgin Radio? - e il video di questa canzone era passato e la canzone mi era piaciuta. Peccato che il resto che io poi abbia ascoltato in seguito dei Papa Roach - perché io ero già in ritardo di qualche anno visto che questa canzone è del 2000 - non mi avesse convinta tanto quanto aveva fatto Last Resort. Il libro è un contemporary romance e con la canzone che parla di suicidio (qui in versione esplicita senza termini censurati), anche senza averlo letto, posso giurare che non c'entra veramente nulla. 




The Boys of Summer di Richard Cox / The Boys of Summer dei The Ataris (Don Henley cover)

Questa canzone per me ha sempre avuto un significato speciale sin da quando l'ho sentita per la prima volta durante la mia adolescenza - e ha assunto sempre più significato nel corso degli anni quando ho preso la patente ed sono stata libera di girare in macchina anche la sera e di tornare tardi dopo una serata con le amiche, specialmente in estate. Non ho mai ascoltato la versione originale, nemmeno adesso che l'ho linkata, perché a me piace pensare - e sentire - questa canzone esattamente come l'ho sentita la prima volta: sempre in fase emo e in mezzo ad altre canzoni dei The Ataris che stavo scoprendo. E vivendo io in un posto turistico dove, ai primi accenni di settembre, tutti se ne vanno e tornano alle loro vite normali e io resto qui, quelle strofe che parlano di strade vuote e di nessuno in spiaggia le ho sempre sentite mie come non mai e lasciamo perdere quest'anno causa COVID-19, ma non c'è estate che finisca senza che io ascolti almeno una volta questa canzone quando la stagione cambia - mi provoca sempre malinconia mista a nostalgia. E dal momento che il libro è uno young adult sci-fi, con la canzone non c'entra niente. 



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Come sempre ora la parola a voi - conoscete qualcuna di questa canzoni oppure avete scoperto qualcosa di bello e di nuovo?

giovedì 16 luglio 2020

[Recensione] "Clique Bait" di Ann Valett

Chi è che a 31 anni è praticamente già un rottame a livello fisico? 
La qui presente. 

E niente - dopo aver avuto una lombalgia già a 13 anni che da quel momento mi ha impedito di dormire a pancia in giù come ho sempre amato, da quando l'anno scorso ho dovuto trasportare la ruota di scorta persa per strada per 300 metri poi la mia schiena non è più stata la stessa e ora anche dormire a pancia in su è straziante. Per non parlare del dolore che a momenti alterni da qualche settimana mi si irradia dall'osso del fianco giù lungo il femore. 

Così, in attesa di fare i raggi per una sospetta lombosciatalgia, sono qui che mando giù antinfiammatori e miorilassanti come se fossero caramelle. 

Ci distraiamo con un libro?


Titolo: Clique Bait
Autrice: Ann Valett
Data di uscita: 28 aprile 2020
Durata: 8H 54Min (Storytel Edition)
Editore: HarperTeen
Link Amazon: https://amzn.to/3eZyopS

Trama [tradotta da me]: Chloe Whittaker è in cerca di vendetta. L'anno scorso la vita della sua migliore amica Monica è stata devastata senza alcuna pietà dagli studenti più popolari del loro liceo, così quest'anno Chloe ha in mente di buttarli giù dal loro piedistallo uno ad uno. Ha scambiato i suoi jeans e le sue magliette per vestiti all'ultima moda, cancellato dai social media tutto ciò che potrebbe legarla a Monica (e far saltare quindi così la sua copertura) e ideato attentamente un modo per farsi amici i membri della cerchia più popolare. Ora tutto quello che resta da fare è scoprire i loro più profondi e oscuri segreti e rivelarli al mondo.

Chloe ha il piano perfetto… questo fino a quando non comincia ad innamorarsi di una delle persone che è determinata a distruggere.



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CONTENT WARNING: bullismo, relazione abusiva, fat-shaming, slut-shaming, abuso di alcol, ricatto, senso di colpa.


Dunque, vi ho espresso più volte i miei dubbi su questo libro dal momento che la sua trama assomiglia parecchio a quella di Foul Is Fair di Hannah Capin - che io ho amato e che è la stata la prima recensione a cinque stelle di quest'anno. 

Sarà perché sono partita con aspettative bassissime, ma alla fine questo libro devo dire che mi è piaciuto alquanto. Cioè, a questo punto per me le vette di Foul Is Fair sono inarrivabili in quanto a revenge story in salsa young adult perché il libro della Capin è oscuro e pieno di violenza e sangue, ma sotto altri aspetti anche questo della Valett si difende bene. 


Ogni scuola ha le sue gerarchie - ce le aveva la mia e se venite a dirmi che la vostra non le aveva, i casi sono due: o mentite oppure avete vissuto in un'utopia. 

Chloe e la sua migliore amica Monica hanno sempre diviso la popolazione studentesca in cinque livelli di popolarità - regole non scritte a cui tutti obbedivano inconsciamente, scale sociali difficili da scalare e fin troppo semplici dalle quali cadere. 

Chloe, pur essendo ricca in quanto il padre è CEO di un impero editoriale, è sempre stata bene al Livello 3 - quelli che bene o male passano inosservati, quelli che forse sono conosciuti magari per qualche merito scolastico o qualche altra caratteristica, ma che di base sono "inoffensivi". Monica però trovava stretti i panni del Livello 3 e l'accesso al Livello 1 - quello popolato dai "reali" Lola, Sophie, Maddy, Francis, Zach e William - se l'è sudato, ma poi l'ha anche pagato a caro prezzo. 
Perché quelli del Livello 1 sono sempre stati in sei ed è difficile che accolgano tra loro una settima persona, a meno che questa non possa portare un qualche specifico vantaggio all'intero gruppo. 

E per quello che hanno fatto a Monica, Chloe è decisa a cambiare completamente se stessa e ad infiltrarsi tra loro per distruggerli dall'interno, un segreto alla volta, e avere così la sua vendetta. 
Il primo passo? Avvicinare l'elemento più facilmente abbordabile dei sei - quello più tranquillo e quello per cui non ha nemmeno dovuto andare troppo lontano per trovare "il marcio": William Bishop.


Non è chiaro subito cosa sia successo a Monica, anche se è facilmente intuibile - un po' meno lo sono le circostanze, ma sono una parte di quello che Chloe è determinata a smascherare e a far conoscere al mondo. Ogni capitolo però si apre con Chloe che scrive una lettera a Monica, come se fosse ancora lì con lei - come se si aspettasse una risposta - e attraverso ogni lettera scopriamo che Chloe porta la sua lealtà a tutto un altro livello per un'amica che pensava solo alla popolarità e che, una volta raggiunta, si è dimenticata di lei e la ignorava nei corridoi della scuola. 

Però Chloe è decisa ad ottenere vendetta per quella che lei ritiene ancora essere la sua migliore amica, sebbene cieca di fronte ai suoi difetti mentre continua a dipingerla come la persona migliore del mondo e a giustificare le sue azioni. 
Chloe mette su un piano che prevede tutte le fasi di infiltrazione, raccoglimento di prove e segreti e poi di successivo smascheramento da far invidia ad un'agenzia di servizi segreti - ma lei non è un agente segreto e quindi è inevitabile (e meno male) che non tutto vada come previsto inizialmente. 

La cosa che mi ha fatto restare un po' incredula è il fatto che nessuno associ Chloe a Monica, se non un paio di persone. I Livello 1 vengono quindi descritti come se non notassero nessuno al di fuori della loro cerchia - e ci sta anche, per carità, me l'aspetto da un branco di adolescenti pieni di sé - ma la vedo un po' difficile non ricordare che quella che fino a poco tempo fa era nella tua cerchia, prima invece era sempre insieme ad un'altra ragazza. 
Ora, io non sono mai stata un esempio di popolarità e nella mia scuola saremmo stati penso in 600 studenti, ma io ricordo chi girava con chi per i corridoi e ce ne accorgevamo quando qualcuno cambiava compagnia.
Foul Is Fair funzionava già in modo diverso perché Jade non solo cambia aspetto, ma cambia anche scuola quindi è molto più difficile risalire a chi era prima. 

In Foul Is Fair il bello di Jade è che era praticamente infallibile, non rischiava quasi mai di scivolare e commettere un passo falso - certamente forse poco credibile, ma in quanto retelling di Macbeth l'ho accettato senza problemi. 
Chloe invece passi falsi ne commette e viene anche scoperta subito nelle sue intenzioni e nella sua vecchia amicizia con Monica, ma le va bene perché non è l'unica che vuole distruggere i Livello 1 - e nel caso di Chloe ho apprezzato il fatto che commetta passi falsi e che non sia sempre all'altezza della maschera che si è dipinta addosso perché ha reso la cosa molto più credibile: per quanto pensi ad ogni possibile aspetto o azione dopo qualcosa che hai causato e messo in moto, ci sarà sempre qualcosa che ti sfugge. Così come ci sarà sempre la reazione emotiva che non riesci a controllare con la logica e la razionalità, con la prontezza di riflessi e il sangue freddo. 

C'è da dire che il romanzo a volte cade nel troppo raccontato e nel poco mostrato.
Purtroppo le vite famigliari o più personali dei membri del Livello 1 non vengono approfondite - così come in realtà non viene neanche sviscerata a fondo l'amicizia di Chloe con Monica andando indietro nel passato per spiegare cosa legasse due persone così diverse - però non mancano i ricatti, i segreti sordidi, il lavoro sotto copertura come ad esempio origliare attraverso i muri ed escamotage per non risultare sospetta. 

Ecco, se Foul Is Fair è molto più crudo e violento perché retelling di Macbeth, Clique Bait ha invece tantissime vibes alla Gossip Girl - tradimenti, relazioni proibite, ripicche, lotte interne, feste in cui circola alcol e ogni foto compromettente scattata e conservata serve a mantenere il potere e la lealtà degli altri membri del gruppo. Un po' alla "se vado a fondo io, allora tu vieni con me", insomma - questo perché Chloe si rende presto conto che il Livello 1 è un gruppo alquanto disfunzionale e ogni membro a volte presentato e conosciuto con la sola caratteristica (sgradevole) dominante. 

È comunque un libro che parla di ansia e di senso di colpa perché, anche nascosto, il disagio per ciò che è accaduto a Monica ha avuto ripercussioni sulle personalità di molti. Ci sono tutti quegli aspetti veri e credibili di un sistema scolastico: la pressione sociale, chi sta in cima e chi sta in basso, chi adora e venera la terra su cui camminano i "reali" e chi invece se ne frega, la comune sete di gossip che trascende qualsiasi livello sociale. 

Il finale è troppo brusco, tagliato corto di netto - avrebbe meritato più approfondimento e soprattutto la fase degli "effetti collaterali" è poco sviluppata. Anche le reazioni di alcuni sono poco credibili - gente che è stata una iena per tutto il libro, ora improvvisamente messa di fronte alla possibilità di essere smascherata, decide dal giorno alla notte di farla finita con la popolarità e di voler essere "umana". Anche Parker Fadley di Cracked Up to Be affronta una cosa simile (sebbene le circostanze fossero completamente diverse e lei non fosse una mean girl), ma la cosa aveva un ritmo molto più graduale - sebbene ai suoi compagni fosse sembrato lo stesso improvviso. 

Insomma - fermo restando che per me al Livello 1 (ah-ah, battuta!) resta Foul Is Fair di Hannah Capin in maniera indiscussa come young adult sulla vendetta - nonostante i difetti di Clique Bait penso che su Goodreads arrotonderò il punteggio a 4 stelle perché, sebbene privo di grandi colpi di scena o suspense, comunque mi ha piacevolmente intrattenuta. 

Se volete una storia di vendetta meno oscura e sanguinolenta di un retelling di Macbeth, allora questo dalle vibes alla Gossip Girl fa per voi.


mercoledì 15 luglio 2020

WWW.. Wednesday! #200

Questa settimana mi è sembrata passare più lentamente del solito - e allo stesso tempo mi sentivo anche un giorno avanti rispetto al calendario. Mah. 

Se nel frattempo vi siete persi il mio ultimo post sulla pagina Facebook del blog, sappiate che il #mainagioia è sempre con me e che, approfittando di due buoni su Amazon, la settimana scorsa ho deciso di prendere due libri che erano scesi alquanto di prezzo rispetto al solito - e uno di questi era la riedizione di Cracked Up to Be di Courtney Summers uscita a febbraio. 

E niente, ovviamente il libro mi è arrivato danneggiato - non tantissimo, eh, perché lo stesso difetto l'ho poi riscontrato in un altro libro in mio possesso, ma boh, trattandosi della Summers quel difetto che nell'altro caso "vabbè, pace, amen", qua non sono proprio riuscita a farmelo andare giù. 
Oggi dovrebbe arrivarmi la copia sostitutiva e speriamo che il #mainagioia mi si scrolli un attimo di dosso e che questa nuova non sia messa peggio della prima. 

Ah, che pazienza.


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)

 
Ho letto The Mall di Megan McCafferty - l'ultimo libro per il quale mi ero impegnata (al momento) per un blogtour. Si tratta di uno YA ambientato nel 1991 e uscirà negli USA a fine mese - è stato divertente perché mi ha fatta uscire dal blocco del lettore, però nella seconda parte è andato in calare e la colpa credo sia da attribuire un po' alla protagonista. Recensione QUI
Ho poi concluso ieri sera l'ascolto di Clique Bait di Ann Valett, di cui all'inizio dubitavo per l'evidente somiglianza di trama con Foul Is Fair di Hannah Capin - in realtà sono diversi e io vorrei dirvi che ne verrà fuori una recensione corta, ma non credo sarà così. Dovrei scriverla oggi e spero di poterla pubblicare già domani. 



What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)

 
Visto che oggi ho una recensione da scrivere lo so già che il tempo a disposizione non sarà tantissimo, ma considerando che l'audiolibro di Love, Creekwood di Becky Albertalli non dura neanche tre ore credo che sia comunque fattibile. 
 
 
 
What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)
 
 
Dopo una storia di vendetta, seguirò la scia della novella della Albertalli e ascolterò qualcosa di leggero come What I Like About You di Marisa Kanter - uno YA contemporaneo che sembra avere un po' quelle vibes alla C'è posta per te che mi piacciono tanto.
Tornerò poi ai mystery YA con l'ascolto di All the Pretty Things di Emily Arsenault - che è consigliato a chi ha amato Sadie (tanto per restare in tema di Courtney Summers come sopra) e spero davvero di non restare fregata perché, insomma... dove vedo libri paragonati a quelli della Summers, io poi vado. Intanto la cover mi inquieta e la cosa mi piace. Non la trovate inquietante anche voi?

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Bene, io sono arrivata alla fine dell'ennesimo appunto - quello di metà luglio e poi ci vogliamo anche rendere conto che è il numero 200?!
Mentre io sono alle prese con una recensione, voi nel frattempo ditemi se volete una recensione "classica" per la novella della Albertalli oppure se vi bastano anche meno righe in un BRT e se vi è mai capitato di dover mandare indietro dei libri ad Amazon. 
In tutto questo però non dimenticatevi di raccontarmi cosa state leggendo oppure di lasciarmi il link del vostro post - poi, anche se a notte fonda, passo comunque a ricambiare la visita!

martedì 14 luglio 2020

[English Review] "Mayhem" by Estelle Laure | Blogtour

Dopo la recensione in italiano, oggi è il turno di quella in inglese per la mia tappa del blogtour - che coincide anche con il giorno di pubblicazione. 





First of all, thanks to Sarah from Wednesday Books for sending me via NetGalley an eARC in exchange for a honest review.
You have to know English isn’t my first language, so feel free to correct me if I make some mistakes while writing this review.



Title: Mayhem
Author: Estelle Laure
Publication date: July 14th 2020
Pages: 304 (Kindle Edition)
Publisher: Wednesday Books
Amazon
Link: https://amzn.to/3fMyKjG

Plot: A YA feminist mash up inspired by The Lost Boys and The Craft.


It's 1987 and unfortunately it's not all Madonna and cherry lip balm. Mayhem Brayburn has always known there was something off about her and her mother, Roxy. Maybe it has to do with Roxy's constant physical pain, or maybe with Mayhem's own irresistible pull to water. Either way, she knows they aren't like everyone else. But when May's stepfather finally goes too far, Roxy and Mayhem flee to Santa Maria, California, the coastal beach town that holds the answers to all of Mayhem's questions about who her mother is, her estranged family, and the mysteries of her own self. There she meets the kids who live with her aunt, and it opens the door to the magic that runs through the female lineage in her family, the very magic Mayhem is next in line to inherit and which will change her life for good. But when she gets wrapped up in the search for the man who has been kidnapping girls from the beach, her life takes another dangerous turn and she is forced to face the price of vigilante justice and to ask herself whether revenge is worth the cost.

From the acclaimed author of This Raging Light and But Then I Came Back, Estelle Laure offers a riveting and complex story with magical elements about a a family of women contending with what appears to be an irreversible destiny, taking control and saying when enough is enough.


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CONTENT WARNING: rape, abusive relationship, domestic violence, homicide, alcohol and drug abuse.


Thirteen years have passed since Roxy took Mayhem away from the home owned by the Brayburn family for generations - because the loss of her husband, her only true love, was too much to bear.
Mayhem was so separated from her grandparents, her aunt and what is in all aspects the family legacy - a magical legacy.
But all the while Mayhem lived in Taylor, Texas, she never knew.

Roxy has always endured in silence the terrible physical pains that have never left her since she left Santa Maria and also the physical violence at the hands of her husband Lyle, but when the man starts to hit Mayhem, it's over: Roxy decides to bring both of them back to Santa Maria, although she knows how much it will cost.

Mayhem knows that in that house there are all the answers to her questions about her family and herself, but it's difficult to get them: her mother has always avoided talking about it, her aunt and the kids she's taking care of clearly hide something from her. But she has Brayburn blood in her veins and it's almost the fate and duty of the family - the thing that is a curse and a blessing at the same time that began with her great-great-grandmother Julianna - protecting Santa Maria from all the evil that the town seems to attract.

Because Santa Maria is beautiful, but it attracts monsters and evil people - and the Brayburn family is what has protected Santa Maria from those monsters for generations. The magic to do this, however, has a price and not everyone is suitable for carrying the weight and the cost of it.


Magic realism is not my usual cup of tea and I think that by now I must resign myself to this fact - and perhaps my little desire to read lately made a dent in it.

It's certainly a book with a very powerful message as not only is the power that underlies the entire community of Santa Maria transmitted in maternal way in Brayburn women, but also because the women
here - especially over the 80's when it was not yet so obvious that they could and wanted to be independent - are the ones who learn to protect themselves and to raise their voices, to choose and to say no.

But ... in the first part practically nothing happens and the rhythm of the story is very slow. And it's true that the Brayburn women themselves don't know exactly how everything works, that they learn something new generation after generation, but in the end also the reader is confused with more questions than answers. Why the water? What's so special about that specific water that likes Brayburn blood? Exactly what powers does it give besides being able to see people's soul and what they hide? How do Mayhem and the women in her family do what they do?

Furthermore, the storyline of the Sand Snatcher also doesn't have much insight - from the plot the reader can imagine it to have a fundamental role, to be the pivot around which a part of the story revolves, but in reality it's then resolved very quickly and without the reader developing an urgency or sense of danger for the characters involved.

I've never seen the Lost Boys movie, but after reading the plot, I can say that there are really many similarities between each other - practically the book is a sort of retelling and only a few elements have been changed. For me, since I have never seen the movie, it was something new, but for those who already know the movie, the absence of original elements or particular plot-twists may be annoying.

I didn't even get attached to the characters: Mayhem always calls her mother by name and although their relationship isn't always smooth, they have been the only thing that mattered for each other their whole life - therefore
I really didn't understand the "detachment" in hearing Mayhem call her Roxy, thus almost diminishing the maternal figure; Neve, the oldest of the kids taken in by Elle, is hot now and cold the next second towards Mayhem and I just couldn't get in touch with her.
The presence of instalove that underlies the "great and unique true love" for Brayburn women also didn't help.


I'm sorry I didn't like it as much as I wanted - also because it was a rape that started the story of the Brayburn family with Julianna and from a letter the author wrote at the beginning of the novel, it's clear this story was her way of reworking her past ad get through it. So this book, despite a confused magical system and a slow pace that hasn't always kept my attention high, still has aspects that deserve to be explored - it's a story of women who regain power, who become powerful enough to protect the innocent from the monsters that populate their world. It's a story of women who want to feel invincible, safe and it's also a bit of a revenge story.

It didn't work for me, but maybe it could work for you.


lunedì 13 luglio 2020

What's on my bedside table? #75 | "Clique Bait" di Ann Valett

Mentre voi starete leggendo questo post, io mi sarò dedicando a qualcosa di molto meno piacevole: una visita dal medico. Questo perché, durante il lockdown, la mia dottoressa è andata in pensione e la sua sostituta la devo ancora conoscere - cosa che io continuerei tranquillamente ad evitare, se non fosse per il fatto che ho un'amica che mi sta più addosso di mia madre e che vuole che vada a farmi vedere

D'altronde dovrei averlo imparato dopo che quei dolori addominali di due anni fa hanno portato ad un intervento chirurgico e che se avessi fatto di testa mia chissà a che punto sarei arrivata... vabbè, passiamo a cose più piacevoli. 
 

What's on my bedside table? è una rubrica ideata da Valy di Sparkle from books, in cui, nel giorno di lunedì, vi viene mostrato quale libro si trova sul mio comodino e come mai.


SUL MIO COMODINO C’È...
"Clique Bait" di Ann Valett
Una storia di vendetta - il classico revenge teen - la cui trama assomigliava fin troppo a quella di Foul Is Fair e che mi ha fatto dubitare fino all'ultimo se leggerlo o meno.


SONO A... 
Pagina a 3H e 03Min. Mi mancano ancora sei ore di ascolto quindi le cose "succose" devono ancora accadere, ma per il momento posso ritenermi contenta del fatto che le differenze rispetto a Foul Is Fair siano alquanto nette - e soprattutto questo è meno dark.


È SUL MIO COMODINO PERCHÉ... 
... i revenge teen drama mi piacciono tanto.

sabato 11 luglio 2020

[Recensione] "The Mall" di Megan McCafferty

Buon weekend, gente - questa recensione sarebbe dovuta andare online al massimo questa mattina, ma ieri proprio non avevo voglia di scriverla e sono pure andata a letto prestissimo. Cosa che non è da me e comunque mi sono svegliata più stanca di quando sono andata a dormire. 

Questo è il cinquantesimo titolo letto quest'anno - e incidentalmente è anche il cinquantesimo libro che leggo grazie a NetGalley. 

Grazie anche a Meghan della St. Martin's Press/Wednesday Books per avermi invitata a partecipare al blogtour e per la copia digitale del romanzo in anteprima.


Titolo: The Mall
Autrice: Megan McCafferty
Data di uscita: 28 luglio 2020
Pagine: 320 (Kindle Edition)
Editore: Wednesday Books
Link Amazon: https://amzn.to/3ig6kAM

Trama [tradotta da me]: L'anno è il 1991. Scrunchies, mixtapes e 90210 sono cose completamente nuove. Cassie Worthy è esaltata all'idea di trascorrere l'estate dopo il diploma lavorando al Parkway Center Mall. In sei settimane, lei e il suo ragazzo andranno al college a New York per realizzare Il Piano: un'istruzione superiore e il vissero sempre felici e contenti.

Ma si sa cosa si dice dei progetti pianificati attentamente...

Ambientato interamente in un classico “monumento al consumismo”, il romanzo segue Cassie mentre trova l'amicizia, l'amore e infine anche se stessa nel luogo più inaspettato di tutti.



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Cassandra Worthy, figlia di due dentisti che lavorano anche insieme da più di vent'anni e fidanzata con Troy da due, proprio all'inizio dell'estate viene colpita da un brutto caso di mononucleosi che le fa addirittura saltare il ballo di fine anno e la cerimonia di consegna del diploma - ma è solo un piccolo incidente di percorso in un piano che prevede cose molto più grandi e interessanti di due riti di passaggio di fine liceo. 

Il giorno in cui è pronta per tornare al lavoro al centro commerciale però tutto cambia quando Troy si mostra scostante, viene quasi soffocata a morte da un profumo che una sottospecie di demone uscito dall'inferno - aka Helen, che a quanto pare l'ha sostituita in ogni campo - le ha spruzzato addosso e infine si ritrova senza lavoro. 
Senza più ragazzo e lavoro - senza più Il Piano - Cassie si sente persa e senza direzione e le cose peggiorano quando anche i suoi genitori le danno una notizia che mette in discussione tutto quello che ha sempre pensato del rapporto tra i suoi genitori.

Non è facile ricominciare - specialmente quando l'estate è già cominciata e in pochi posti ancora cercano personale. Ancora meno facile è quando fai una lista dei negozi del centro commerciale e dei lavori che puoi fare all'interno di esso e come scala di valutazione e paragone usi "l'attrattiva" dei personaggi maschili di 90210.
Non aiuta poi il ragazzo del negozio di musica che ti prende in giro proprio nel momento in cui sei più a terra e scoppi in lacrime proprio davanti alla madre della tua ex-migliore amica - ma ehi, alla fine è proprio Gia Bellarosa ad offrirti un lavoro, seppure sotto gli occhi sconcertati e diffidenti della figlia Drea, e la boutique di Gia è così oltre che non può neanche essere classificata secondo la scaletta di 90210

Questa è l'occasione di ricominciare, forse di ritrovare un'amicizia perduta, di imparare a flirtare e a lasciarsi andare, di scambiare battute pungenti con il ragazzo del negozio di musica e anche di partecipare pure ad una caccia al tesoro che comincia nel seminterrato del centro commerciale. 

Forse non attenersi al Piano può portare lo stesso a grandi risultati. 


Dunque, eravamo partiti bene poi nella seconda parte siamo andati in calare. 

L'inizio mi ha entusiasmata molto: l'atmosfera anni '90, le battute ciniche e caustiche di Cassie, il suo modo melodrammatico di raccontare l'attacco di Helen nei suoi confronti, le apparizioni improvvise ma sempre degne di essere ricordate di Zoe Gomez - che poi si scopre essere una sorta di "vigilante" femminista. 

La ricostruzione dell'amicizia con Drea è qualcosa di stentato all'inizio e sebbene fosse stata Drea a smettere di cercarla sette anni prima, alla fine è proprio Drea che decide di coinvolgere Cassie nella caccia al tesoro e che la spinge ad essere chi avrebbe sempre dovuto essere - e con questo Cassie capirà che due anni con Troy, in maniera quasi impercettibile, le hanno tarpato le ali un po' alla volta

Cassie però non smette mai di dire che lì ha i giorni contati, che sta solo occupando il tempo prima che comincia la sua vera vita a New York - dando sui nervi a me e a tutti quelli che la circondano. Cassie ad un certo punto ritiene di essere solo lei intelligente abbastanza da andare al college - tanto più che, forse inconsciamente o forse no, non presta abbastanza attenzione a Drea e ai suoi sogni e quasi li calpesta senza pietà. 

Cassie mi ha fatto molta rabbia in quei momenti, sminuendo così tanto il lavoro di chi opera dentro un centro commerciale e di chi - per scelta o meno - non decide di andarsene in una grande città. 

Ho sempre detto che i personaggi simili a me o li amo oppure li odio e questo è stato il secondo caso perché sono state proprio le mie somiglianze con Cassie a farmi provare rabbia nei suoi confronti. 
Perché anche io avevo sogni di gloria, perché anche io avrei voluto andarmene in città, perché anche io ho una laurea ma sono ancora qui disoccupata, perché anche io - purtroppo - valuto i lavori in base a quanto sono "fighi" ma ho comunque lavorato lo stesso in un centro commerciale e negli anni passati tutti i giorni in estate senza mai fermarmi perché qui viviamo di turismo. 
Però io mai mi sarei sognata di calpestare i sogni altrui credendomi più intelligente o capace perché so di non esserlo - che poi io pecchi lo stesso di superbia nella mia mente quello è un altro discorso. 

La storia si svolge in un mese e mezzo, quindi non aspettatevi grandi approfondimenti - è una storia con dei personaggi che rimangono abbastanza superficiali e la stessa Cassie e il ragazzo del negozio di musica non si dicono il proprio nome nonostante svariate interazioni se non alla fine, tanto che mi sono chiesta più di una volta nel corso della lettura se il nome con il quale Cassie lo chiamava non fosse davvero quello corretto e io mi fossi persa le presentazioni per strada. 

Anche se la seconda parte non è all'altezza della prima - e questo è imputabile a Cassie e al suo egoismo - resta comunque un libro che dà grande importanza alle donne, alla loro intelligenza e alla loro capacità di ricostruirsi una vita ricominciando da zero senza bisogno del principe azzurro che le venga a salvare perché quel bisogno proprio non ce l'hanno. 
Ed è vero che è anche un libro un po' leggero e superficiale, ma è scorrevole grazie ai suoi brevi capitoli ed è perfetto per l'estate - soprattutto è l'ideale se siete bloccati e in fase di rifiuto verso la lettura come ero io prima di leggerlo - perché è divertente senza volerlo essere a tutti i costi e anche se essendo nata nel 1989 gli anni '90 li ho vissuti solo in parte, ho ritrovato in questo libro tutto ciò che li contraddistinguevano e tutto ciò che era importante (a livello materiale) per gli adolescenti all'epoca.


mercoledì 8 luglio 2020

WWW.. Wednesday! #199

La settimana scorsa è venuta la grandine e anche lunedì si è mosso un gran vento, di conseguenza le temperature si sono abbassate e io sono felicissima nel dirvi che ho dormito con lenzuolo e copriletto addosso. Dove posso firmare perché resti così?

Meteo a parte, passiamo alle letture con un WWW Wednesday che non vede grandi cambiamenti perché il ritmo di lettura nel giorni scorsi ha rallentato parecchio.


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)


Eh, purtroppo Mayhem di Estelle Laure mi ha fatta un po' entrare nel blocco del lettore. Avrei sperato che mi piacesse molto di più, ma invece presenta un sistema magico confuso e un ritmo lento - tanto che non riusciva a catturare la mia attenzione se non in specifici momenti della narrazione facendo un po' le montagne russe. Recensione QUI



What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)


Ho iniziato ieri a leggere The Mall di Megan McCafferty in occasione dell'ultimo blogtour USA con il quale ho preso un impegno e sono arrivata al 25%. È ambientato nel 1991, è molto più scorrevole di quello della Laure e la protagonista ha quel senso dell'umorismo un po' caustico e un tantinello melodrammatico che mi ha strappato qualche risata e mi ha sbloccata. Presenta comunque le classiche tematiche YA, ma per il momento mi sta intrattenendo bene.



What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)


Libera di sfruttare Storytel senza più impegni (al momento), sono sempre dell'idea di ascoltare Clique Bait di Ann Valett - anche se la trama assomiglia fin troppo a quella di Foul Is Fair di Hannah Capin solo infarcita di romance, ma a me le revenge stories piacciono - e in attesa che esca in flessibile e ad un prezzo umano - anche se al momento è presente solo la rigida e ti prego santa Penguin falla uguale alle altre edizioni in paperback - ascolterò la novella Love, Creekwood di Becky Albertalli, il cui audiolibro dura appena due orette. Sicuramente vi ricordate di Simon, Blue, Leah e tutti quanti - questa novella è una sorta di salto nel futuro in cui li vediamo al college. 

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WWW Wednesday che non vede grossi cambiamenti, ma sicuramente è molto colorato. 
E voi che mi dite invece? Siete bloccati oppure le vostre letture scorrono lisce come l'olio? Scrivetemi tutto nei commenti oppure lasciatemi il link del vostro post e appena possibile passerò a ricambiare la visita!

martedì 7 luglio 2020

[English Spotlight] "In the Neighborhood of True" by Susan Kaplan Carlton | Blogtour

Ah, lo so - vi chiederete se non ho per caso duplicato per errore il post perché effettivamente ne avete già visto uno simile. 
L'anno scorso, quando ho letto il libro. 

Ma oggi lo rivedete perché viene pubblicato nuovamente, ma stavolta in flessibile. E siccome è un libro che insegna che la tolleranza religiosa e razziale sono importanti, credo che non esista un periodo migliore di questo per dargli ancora una volta un po' di luce. 




First of all, thanks to Kelly from Algonquin Books for inviting me to be a part of this blogtour. 

 In the Neighborhood of True was published last year, but today you get to see it again as a paperback. And since it's a book about how much religious and racial tolerance are important, I believe that there's no better time than this to give it some light once again. 

Today I'm gonna introduce you to the book, but you can already read my English review on Goodreads and NetGalley

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IN THE NEIGHBORHOOD OF TRUE

by SUSAN KAPLAN CARLTON










After her father’s death, Ruth Robb and her family transplant themselves in the summer of 1958 from New York City to Atlanta—the land of debutantes, sweet tea, and the Ku Klux Klan. In her new hometown, Ruth quickly figures out she can be Jewish or she can be popular, but she can’t be both. Eager to fit in with the blond girls in the “pastel posse,” Ruth decides to hide her religion. Before she knows it, she is falling for the handsome and charming Davis and sipping Cokes with him and his friends at the all-white, all-Christian Club. Does it matter that Ruth’s mother makes her attend services at the local synagogue every week? Not as long as nobody outside her family knows the truth. At temple, Ruth meets Max, who is serious and intense about the fight for social justice, and now she is caught between two worlds, two religions, and two boys. But when a violent hate crime brings the different parts of Ruth’s life into sharp conflict, she will have to choose between all she’s come to love about her new life and standing up for what she believes. 


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SUSAN KAPLAN CARLTON currently teaches writing at Boston University. She is the author of the YA novels Love & Haight and Lobsterland. Her writing has also appeared in Self, Elle, Mademoiselle, and Seventeen. She lived for a time with her family in Atlanta, where her daughters learned the finer points of etiquette from a little pink book and the power of social justice from their synagogue.







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Recensione italiana QUI.