venerdì 14 febbraio 2020

Singing the Book #16

Aww, ma oggi è San Valentino! Si festeggia l'amore, magari sarete sotto una pioggia di cioccolatini... e poi ci sono che vengo a rovinarvi la festa e a spezzarvi il cuoricino - questo è l'ultimo appuntamento del Singing the Book

Almeno per un po'. 

Almeno fino a quando non trovo altri abbinamenti. 

Singing the Book è una rubrica inventata da me a cadenza assolutamente casuale nella quale vi mostro (e racconto) libri il cui titolo è lo stesso - o con qualche piccola variante - di canzoni che amo oppure ho amato e che potrebbero o non potrebbero c'entrare affatto con la trama.

Siamo al sedicesimo appuntamento e oggi sono libri di cui ho scoperto l'esistenza tramite la solita newsletter quotidiana di BookBub.

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The Apple of My Eye di Mary Ellen Bramwell / Memories dei Panic! At The Disco

Non so nulla del libro, se non quello che ho letto della trama su Goodreads, ma a quello che ho capito si tratta di un chick-lit con tratti mystery - e non mi ispira nemmeno un po'. Vi starete forse chiedendo cosa c'era la canzone con il libro dal momento che i loro titoli non hanno nulla in comune - ma qualcosa in comune ce l'hanno, questo perché nella canzone c'è un verso che recita "Then the smile had finally faded / From the apple of their eye". Memories dei P!ATD significa davvero tanto per me perché, come ho scritto diverse volte, la band è una di quelle da cui mi sono allontanata quando ho sentito il bisogno di lasciarmi alle spalle certa musica del liceo che mi ricordava cose che non volevo più vedere nella mia mente. Però sono sempre stata affezionata ai P!ATD e quando ho deciso di riavvicinarmi a loro era già uscito l'album Vices & Virtues del 2011 e questa canzone in particolare - insieme a Hurricane e soprattutto Trade Mistakes - ha risvegliato il mio interesse per la band e mi ha fatto riprendere l'ascolto. Ah, quasi dimenticavo: libro e canzone non hanno nulla in comune.




Only to Sleep di Lawrence Osborne / No One's Here To Sleep di Naughty Boy feat. Dan Smith dei Bastille

Non ricordo come mi sia venuta in mente l'associazione - probabilmente quando è arrivata la mail quotidiana di Bookbub in cui era presente questo libro era anche un periodo in cui mi stavo riascoltando i Bastille. Però ricordo la prima volta che ho sentito questa canzone: nel 2014, guardando la 3x20 di Teen Wolf - ancora oggi la terza è la mia stagione preferita insieme alla seconda e quell'episodio in particolare mi ha regalato un'altra delle canzoni della mia vita. Il libro è un noir, a quanto ho letto commissionato da chi gestisce eredità e diritti di Raymond Chandler per portare avanti il personaggio di Philip Marlowe. Ma la canzone, per quanto possa avere sfumature "sinistre" - passatemi il termine - se proprio vi sforzate, non ha niente in comune con il romanzo. Almeno per me. 




Someone to Watch Over Me di Iris Morland / Someone's Watching Over Me di Hilary Duff

Un leggerissimo cambio di tempo verbale nel titolo che fa tutta la differenza tra un libro contemporary romance e una canzone che parla di dolore, lutto e speranza. Quando ero una ragazzina ed ero ancora nella mia fase pop, uno dei miei appuntamenti fissi del pomeriggio era Lizzie McGuire con protagonista Hilary Duff. E mi piacevano anche le sue canzoni, ho ancora l'album Most Wanted tenuto benissimo e Nata Per Vincere era uno dei miei film preferiti alle superiori. Non solo a causa sua come attrice e cantante, ma perché quel film aveva una componente che... come si dice, hit close to home. E la canzone protagonista di questo appuntamento ancora oggi è capace di farmi venire la pelle d'oca e farmi piangere perché quando è uscita era passato neanche un anno da quando avevo perso mio nonno e io ancora non ero stata in grado di elaborare il lutto. Va da sé che, visti gli argomenti, libro e canzone non hanno niente in comune. 




Forgotten di P.C. Cast e Kristin Cast / Forgotten di Avril Lavigne

Erano gli anni in cui ero in fissa con i vampiri, gli anni precedenti alla reading slump universitaria e probabilmente il primo libro della House of Night delle Cast l'avevo anche letto - ma so che adesso sono arrivati ad un numero spropositato di volumi e questo addirittura credo faccia parte di una sorta di spin-off. Morale della favola: non ne so una beneamata fava se non che ci sono dei vampiri - mi sento abbastanza sicura comunque nell'affermare che libro e canzone non c'entrano nulla l'uno con l'altro. La canzone fa parte di quell'album - Under My Skin - che a 15 anni mi è entrato letteralmente sottopelle (la battuta non era voluta) e ricordo di aver scritto il testo di questa canzone un'infinità di volte su quel diario cartaceo dalle pagine profumate. Questa canzone in particolare poi faceva uscire tutta la rabbia adolescenziale dei miei 15 anni - che cozza un po' con il fatto che io avessi un diario dalle pagine profumate, ma tant'è. 




Red Sky at Morning di Richard Bradford / Under This Red Sky & Good Mourning, Honey degli Hopes Die Last

Nel secondo appuntamento avevamo avuto due libri per una singola canzone, questa volta invece abbiamo un singolo libro per due canzoni - canzoni che, incidentalmente, sono anche vicine tra loro perché sono le tracce 5 e 6 di un album che amo e che ha segnato musicalmente il mio 2009. Il libro è uno young adult storico ambientato durante la seconda guerra mondiale e, seppure la trama su Goodreads non esista perché ci sono solo due righe, sorprendentemente Under This Red Sky sembra starci davvero bene come mood e alcuni versi - Good Mourning, Honey invece non proprio. Era il 2007, era l'anno in mezzo a quello infernale in cui era cominciato tutto e a quello che mi ha vista uscire dal liceo e cominciare l'università - riprendendomi una sorta di vita e riprendendomi la "mia" musica. Ma nel 2007 ero ancora lontana da quel punto, i miei 18 anni avevano fatto schifo prima, durante e dopo - se questo ha senso. Era l'anno in cui ancora cercavo ossessivamente nuova musica e scoprivo nuove band su MySpace. Non ricordo quale sia stata la prima band emergente romana che ho scoperto - se i Vanilla Sky oppure i The Electric Diorama. Però ad un certo punto sono arrivata a loro, gli Hopes Die Last, sono arrivata a quei gioiellini di Thanks For Coming (I Like You Dead) e Call Me Sick Boy e mi sono innamorata - soprattutto della voce di Marco "Becko" Calanca che, per me, è sempre stata una delle più belle della "scena" italiana. Ecco, loro sono stati l'unico gruppo dalle canzoni quasi completamente screamo che io abbia mai amato - il che mi faceva amare la voce pulita di Becko ancora di più. Poi lo screamer Nick si è tagliato il ciuffo emo, ha lasciato la band per darsi al pop con i Broken Heart College - e poi all'elettronica sotto il nome Razihel - e nel 2009 è arrivato l'album Six Years Home con il nuovo screamer Daniele e Some Like It Cold e Johnny's Light Sucks sono state le prime canzoni che ho sentito e amato di quell'album. Gli Hopes Die Last sono l'unica delle mie band italiane preferite che non sono mai riuscita a sentire live perché quando mi sono fatta quella due giorni di festival a Milano con la mia amica e abbiamo sentito tutte le band che amavamo, loro all'ultimo momento non sono riusciti a venire - e dire che avevo quasi fuso l'iPod sentendo l'album per tutto il viaggio in treno che, ve lo dico, non era stato corto. E niente, mi mancano i miei vent'anni. 



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Ammetto che nonostante il cinismo iniziale, alla fine mi sono lasciata un po' andare al romanticismo... forse a causa della nostalgia. Anche perché se quella sopra per gli HDL non assomiglia un po' ad una dichiarazione d'amore, beh... secondo me ci va vicina.  
Per il momento vi saluto, spero di avervi fatto scoprire qualche nuova canzone - e con essa pure (nuovi?) aspetti di me grazie al viaggio nei ricordi della mia vita - e spero sul serio di rivedervi prestissimo con un altro appuntamento di questa rubrica.

mercoledì 12 febbraio 2020

WWW.. Wednesday! #179

A quanto pare ho ripreso una tradizione vecchia di anni - e non che ci tenessi particolarmente: ammalarmi a metà febbraio. 

Non succedeva dalla seconda media. 

Però fino a quel 2002 nel quale mi sono presa l'influenza la bellezza di due volte, avevo l'appuntamento fisso: la settimana di San Valentino - io l'ho sempre chiamata così perché poteva essere la seconda o la terza settimana di febbraio a seconda di come iniziava il mese - ero fissa a casa da scuola ammalata. 

L'inverno scorso non mi sono presa neanche un raffreddore - e in generale non mi viene l'influenza dal 2002 - e quest'anno siamo già a quota due, ma che è? 


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)

 
Ho concluso e amato Foul Is Fair di Hannah Capin, retelling di Macbeth in uscita negli USA la settimana prossima. È cruento, sanguinoso e ci ho messo nove giorni a leggerlo, ma me lo sono proprio gustato e posso già affermare con certezza che questo sarà uno dei miei libri preferiti del 2020. Recensione QUI



What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)

 
Sono quasi a metà di Un'eterna domenica di Robert Lukins - l'idea era che ci mettessi poco visto che non ha nemmeno 200 pagine, ma l'ho iniziato proprio il giorno in cui ho cominciato ad avvertire i primi sintomi e quindi sono più le volte che mi addormento in poltrona con un mal di testa atroce che quelle in cui riesco a leggere più di cinque pagine di seguito. Mi è ancora molto oscuro in alcuni punti, ma l'atmosfera è affascinante. 



What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)

 
In programma c'è sempre Ten Days Gone di Beverly Long e poi leggerò Sarah Smiles di Sean-Paul Thomas, di cui l'autore mi ha mandato una copia digitale qualche tempo fa. 
 
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Ora lascio la parola a voi mentre io collasso a letto sperando di riprendermi presto - e sperando che la vostra salute sia migliore della mia. 
Raccontatemi un po' delle vostre letture con un commento oppure lasciatemi il link del vostro post e, appena avrò un po' di energia, passerò a ricambiare la visita!

lunedì 10 febbraio 2020

[Recensione] "Foul Is Fair" di Hannah Capin

Iniziamo la settimana con la recensione di quello che, lo so già, sarà uno dei miei romanzi preferiti del 2020 - ed è anche la prima valutazione a cinque stelle dell'anno.

Grazie a Meghan della St. Martin's Press per avermi proposto di leggere questo libro in anteprima - ormai i miei gusti sono noti anche oltreoceano.


Titolo: Foul Is Fair
Autrice: Hannah Capin
Data di uscita: 18 febbraio 2020
Pagine: 336 (Kindle Edition)
Editore: Wednesday Books
Link Amazon: https://amzn.to/318mvIf

Trama [tradotta da me]: Elle e le sue amiche Mads, Jenny e Summer comandano la loro sfavillante cerchia di LA. Intoccabili, loro hanno quel tipo di potere che le altre ragazze possono solo sognare. Ogni festa appartiene a loro e il mondo è ai loro piedi. Fino alla notte del sedicesimo compleanno di Elle, quando si intrufolano alla festa del St. Andrew’s Prep. La notte in cui i ragazzi d'oro scelgono Elle come il loro prossimo obiettivo.

Hanno scelto la ragazza sbagliata.

Giurando vendetta, Elle si trasferisce alla St. Andrew’s. Pianifica di distruggere ogni singolo ragazzo, uno alla volta. Si prenderà il loro potere, le loro vite e il loro controllo sulla gerarchia della scuola privata. E lei e la sua congrega hanno il modo perfetto per entrare: un ragazzo chiamato Mack, la cui ambizione può diventare letale.

Foul is Fair è un fantasy sanguinoso ed elettrizzante per ragazze che ne hanno avuto abbastanza. Ragazzi d'oro, state attenti: qualcosa di malvagio sta venendo verso di voi.


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TRIGGER WARNING: aggressione sessuale, rape culture, violenza, relazione abusiva, tentato suicidio, bullismo transfobico. 


Quando ero al liceo una mia compagna di classe aveva raccontato una storia che, a sua volta, le era stata raccontata. Chi gliel'aveva raccontata conosceva un tipo che in casa si teneva un serpente come animale domestico e che aveva l'abitudine di tenere a letto con sé quando dormiva. 
Un giorno il serpente cominciò a dormire accanto al tipo lungo disteso e non più tutto arrotolato. Quando il suo padrone, parlandone con i conoscenti, disse "oh, ma guarda che carino" e "oh, ma che dolce, mi dorme proprio accanto disteso come una persona", chi ne sapeva di più gli consigliò caldamente di darlo via - il serpente gli stava prendendo le misure per mangiarselo. 

Jade Khanjara è come quel serpente, leggere di come orchestra tutto mi ha fatto tornare in mente quella storia che all'epoca - e ancora adesso - mi mise i brividi. 


I golden boys - i ragazzi d'oro, i ragazzi perfetti. 
I ragazzi dai denti affilati, i ragazzi ricchi e potenti contro cui non puoi nulla perché figli di uomini ricchi e potenti a loro volta figli di altrettanti uomini ricchi e potenti. I ragazzi la cui parola è legge, i ragazzi che tutti seguono - e invidiano, aspirano ad essere, sospirano al loro passaggio - e a cui tutti si inchinano.
I golden boys - i ragazzi che credono e sanno di potersela cavare sempre e comunque perché quello che non può il loro fascino possono i soldi. 


Questo retelling di Macbeth inizia con Elle, Mads, Summer e Jenny che si intrufolano alla festa della St. Andrews per il sedicesimo compleanno della prima. Sempre in tiro per le loro uscite fuori e come si deve per ogni ragazza che sa di avere il mondo ai propri piedi, quella sera hanno voluto strafare: Elle si è tinta i lunghi capelli di biondo platino e indossa delle lenti a contatto che le colorano gli occhi di verde. 
Inizia come una classica serata, di quelle in cui balli in cerchio con le tue amiche - di quelle in cui sei così splendente che gli altri non possono fare a meno di restare accecati ogni volta che ti guardano. Ma ad un certo punto Elle rimane sola, si ritrova con un drink tra le mani a cui è stata aggiunta della droga e dopo è assolutamente incapace di fermare uno stupro di gruppo. 

Elle non ricorda tutto, ma ricorda abbastanza e dalle ceneri di Elle nasce Jade: via i suoi lunghi capelli, via le lenti colorate e benvenuti capelli corti tinti di un colore che, neanche a farlo apposta, si chiama REVENGE

Jade ha i mezzi e le opportunità per scoprire tutto di chi era presente a quella festa - per scoprire chi le ha rubato tutto il suo splendore e il suo potere. 
Trasferirsi in quella scuola è un gioco da ragazzi e il piano è quello di ucciderli tutti - e quale modo migliore di ucciderli tutti se non facendolo fare a chi fa parte del gruppo? 
Non è forse più doloroso morire se ad ucciderti è qualcuno a cui tieni? 

Di tutti i ragazzi della squadra di lacrosse, Jade individua in Mack il suo obiettivo: fa parte della squadra, ma non è nella cerchia; sa dalle voci che girano su cosa succede alle feste di Duncan, ma non fa nulla per impedirle; ha ambizione, ma è troppo debole per arrivare in cima - ma questo non ancora per molto. 
Sarà anche il più onorevole tra tutti loro, ma non deve essere poi così onorevole se lascia che tutto accada senza fare nulla per fermarlo.

Jade, eliminata ogni traccia della sua vita come Elle, si conquista in un attimo il posto tra le ragazze popolari con Lilia - ragazza di Duncan e regina riluttante, spaventata dal suo ragazzo ma troppo debole per dire di no - che la prende in simpatia e Piper - ragazza di Duffy, secondo in comando lui per Duncan e seconda in comando lei per Lilia che non vede l'ora di spodestare per prendere il suo posto - che invece vuole eliminarla perché in qualche modo sente la minaccia proveniente da Jade. 
Jade conquista in un attimo anche Mack e, anche con l'aiuto di Mads e Summer e Jenny sempre con lei ad ogni passo, inizia a sussurrargli all'orecchio tutto quello che potrebbero diventare ed essere una volta che lui prenderà il posto che gli spetta al comando con Duncan e gli altri fuori gioco. 

Questa è la storia di Elizabeth Jade Khanjara e della sua vendetta - di come anche lei, come quel serpente, ha preso le misure a tutti con l'intenzione di mangiarseli. 


Nella trama trovate la parola fantasy ma, ecco, non vi aspettate mondi magici o incantesimi - non nel senso classico. 
Quello di Foul Is Fair è il nostro mondo solo che, come in MacBeth c'erano i fantasmi e le loro profezie, qui c'è sempre qualcosa che in qualche modo sembra magico ma su cui non è possibile puntare esattamente il dito. 

Questo perché Jade fa sempre riferimento ai suoi artigli, alle sue zanne, alle sue ali, alla sua ombra imponente - è così facile immaginarsela terrificante come un'arpia o un drago. 
Questo perché lei e le sue amiche non sono un semplice gruppo e viene usato il termine coven - loro sono una congrega, come quella delle streghe. Sono più che amiche, sono più che sorelle, hanno un legame che va oltre. Ucciderebbero letteralmente l'una per l'altra.
Questo perché lo stesso padre di Jade le dice di uccidere quel ragazzo quando lei racconta cosa le è successo e afferma che ha intenzione di occuparsene personalmente. 
Questo perché la congrega raccoglie tutte le informazioni di cui Jade necessita nel giro di un weekend e questo perché Jade conquista Mack nel giro di mezza giornata e se lo rigira già come vuole. 

È qualcosa che sai non accadrebbe mai nel mondo reale - perlomeno non in tempi così rapidi visto che la storia si svolge in quindici giorni - ma il modo in cui tutto è scritto ti rapisce, ti ghermisce e lo accetti come dato di fatto. Non sai se c'è davvero qualcosa di magico oppure se si tratta di un'iperbole così articolata e così ben costruita che lo credi comunque magico - possibile. Finisci per credere a tutto quello che leggi. 

Jade e le sue amiche forse dalla trama possono apparire come delle mean girls e forse qualche loro caratteristica ce l'hanno pure, ma non si può fare a meno di pensarle e vederle in modo diverso: sono ragazze consapevoli della loro bellezza, consapevoli delle loro capacità, consapevoli del loro potere in quanto ragazze, consapevoli che insieme sono inarrestabili - hanno quella sicurezza invidiabile da parte di chi non ce l'ha. 
E forse sono unlikeable, forse sono moralmente grigie, ma di sicuro non hanno nulla del cliché della classica mean girl

Tutto Foul Is Fair è moralmente grigio e sì, magari anche unlikeable
Parla di una ragazza che ha subito un atto atroce, che si è vista togliere la sicurezza e il potere che ogni ragazza dovrebbe avere e solo perché qualcuno si è arrogato il diritto non solo di prendere quello che voleva senza che gli fosse concesso, ma anche di tagliare i suoi artigli e limare le sue zanne e strappare le sue ali togliendole tutto ciò che la rendeva la ragazza che era - e questo perché forse minacciato da tutto quello splendore. 
Parla di Jade, parla di una ragazza che promette a se stessa e a lei - a Elle - di ottenere vendetta per ciò che le hanno fatto. Parla di una ragazza per cui, non importa il punto fino al quale si spinge, è impossibile non fare il tifo.


Foul Is Fair è uno romanzo che non lesina su vendetta, ricatti, manipolazione psicologica, sangue, crudeltà, rivincita, potere, senso di colpa, vergogna. 
È un romanzo che parla di stupro, che parla di silenzio, che parla di solidarietà femminile e mancanza della stessa, che parla di slut-shaming e victim-blaming, che parla di atti atroci che vengono visti da chi li commette come il passatempo del weekend - ma che parla anche di orgoglio, amor proprio, amicizia e rinascita. 

Per citare in parte la nota finale dell'autrice, Foul Is Fair è per ogni ragazza che si è arresa, per ogni ragazza che invece non ha mai smesso di combattere, per ogni ragazza che ha cercato di dimenticare, per ogni ragazza che ha giurato di ricordare sempre, per ogni ragazza schiacciata dal dolore, per ogni ragazza che ha bruciato di rabbia e di odio, per ogni ragazza sola e per ogni ragazza che ha avuto invece una rete di supporto che non l'ha mai fatta cadere e l'ha sempre sostenuta - per ogni ragazza che ha avuto giustizia e per chi, purtroppo, non l'ha avuta.

Foul Is Fair è un romanzo crudo e spietato come la sua protagonista e che forse non fa per tutti, un romanzo pieno di ombre e fantasmi, un romanzo che una volta catturati nella sua rete non vi lascerà più andare perché scritto in una maniera così intrigante che è impossibile non restare invischiati nei complotti di Jade e attendere la prossima mossa. 
È un romanzo che oscilla sempre tra luce e oscurità - il cui finale, letto a tarda notte, vi farà temere il momento in cui girerete la testa e magari, nel buio, vedrete un ghigno così luminoso che vi verranno i brividi. 

E io l'ho amato alla follia. 

mercoledì 5 febbraio 2020

WWW.. Wednesday! #178

Che si dice? Io non ho ancora finito di girare avanti e indietro come una trottola tra pranzi dai parenti e appuntamenti in banca per l'assicurazione, ma forse stiamo finalmente per vedere la luce - domani. 

Quindi il tempo per leggere in questi giorni è stato abbastanza latitante. 


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)


Ho concluso Only Mostly Devastated di Sophie Gonzales, in uscita il prossimo mese. Si tratta di un retelling di Grease ed è stato davvero carino, capace di bilanciare momenti divertenti - Ollie con la sua vena da awkward drama queen non lo si può non amare - e momenti seri. Soprattutto scava più in profondità e non si limita alla "semplice" storia estiva, ma affronta temi più seri e attuali. Consigliato caldamente se leggete in lingua perché il livello è molto facile e altrettanto caldamente se verrà mai portato in Italia. Recensione QUI.



What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)


Sempre perché ormai il mio amore per Courtney Summers e chiunque scriva di protagoniste unlikeable è ormai noto a tutti, Meghan della Wednesday Books mi ha proposto la lettura in anteprima di Foul Is Fair di Hannah Capin - in uscita tra due settimane. Gente, lo sto amando - ero già innamorata al 5%. Ha una lista di trigger warning più lunga della lista della spesa manco aveste la dispensa completamente vuota da mesi ed è un retelling di Macbeth di Shakespeare, è subdolo e terribile e cattivo e credo di poter dire - anche solo al 36% - che abbia il potenziale per diventare uno dei miei libri preferiti del 2020. 



What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)


In programma ho sempre Un'eterna domenica di Robert Lukins, che è anche abbastanza breve. Poi leggerò un altro inedito, anche lui in uscita lo stesso giorno di Foul Is Fair, stavolta propostomi dalla MIRA Books - Ten Days Gone di Beverly Long. Trattasi di un mystery per adulti e, a quanto pare, primo di una serie - è da un po' che non ne leggo di questo genere e mi sento ispirata, spero che mi coinvolga al punto da fare congetture e ipotesi. Ma quanto sono belle e in coordinato queste due cover vicine?

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Il primo WWW Wednesday di febbraio è stato abbastanza tranquillo - questo per via degli impegni e delle pennichelle in poltrona perché ultimamente di notte fatico a dormire, troppi incubi da cui mi sveglio di soprassalto. E poi Foul Is Fair me lo voglio proprio gustare. Voi che mi dite? Letture coinvolgenti che vi volete gustare oppure andate di fretta in questo periodo e non avete la concentrazione giusta? Scrivetemi tutto nei commenti oppure lasciatemi il link del vostro post e passerò alla prima occasione!

lunedì 3 febbraio 2020

[Recensione] "Only Mostly Devastated" di Sophie Gonzales

Cominciamo ufficialmente il mese di febbraio con una recensione (il recap di sabato non conta), anche se riguarda l'ultimo libro che ho letto a gennaio.

Grazie a NetGalley e alla St. Martin's Press per avermi scelta a random e aver esaudito il mio desiderio di poter leggere in anteprima questo libro.


Titolo: Only Mostly Devastated
Autrice: Sophie Gonzales
Data di uscita: 3 marzo 2020
Pagine: 288 (Kindle Edition)
Editore: Wednesday Books
Link Amazon: https://amzn.to/3aMOZM6

Trama [tradotta da me]: L'amore estivo... sparisce così velocemente.

Ollie e Will erano destinati ad essere un'avventura estiva — casuale, divertente e da considerarsi conclusa una volta finita la stagione. Ma quando la salute della zia di Ollie peggiora e la sua famiglia decide di restare in North Carolina per prendersi cura di lei, Ollie si trova a sperare che questa avventura possa crescere e diventare qualcosa di più. Questi sogni però si infrangono quando vede Will ad una festa scolastica e scopre che il ragazzo dolce e affettuoso (e tranquillamente queer) conosciuto in estate non è lo stesso che frequenta la Collinswood High.

Will è molto più che scioccato nel vedere Ollie la sera di quel primo giorno di scuola. La sua estate l'ha passata essendo solamente se stesso, ma tornato a scuola è semplicemente conosciuto come uno dei ragazzi della squadra di basket. Ora Will si trova di fronte alla più grande sfida della sua vita: seguire il suo cuore e rischiare le sue amicizie oppure evitare fermamente di uscire allo scoperto e perdere chi ama di più.


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Questo libro è un retelling in chiave M/M di Grease - ed è stato tanto, ma tanto carino. 

Ollie è originario della California e ha passato l'estate in North Carolina con sua zia Linda e suo zio Roy principalmente per fare da babysitter ai suoi cuginetti Crista e Dylan - questo per lasciare loro un po' di respiro e permettere ai suoi genitori di aiutare la zia con la malattia. E in vacanza al lago conosce Will - è subito colpo di fulmine. 

Ollie è uscito allo scoperto da molto tempo, Will invece no - lo stesso però riescono a ritagliarsi momenti tutti per loro e a vivere una fantastica storia estiva. Storia che appunto, essendo estiva, è destinata a concludersi con il ritorno alla vita normale. 
Però i genitori di Ollie decidono di trasferire la famiglia in North Carolina perché le condizioni di zia Linda si sono aggravate e ai fini della sua storia con Will questa dovrebbe essere una grande notizia, no? Non sarebbero più su coste diverse degli USA - e Ollie non ricorda esattamente il nome del posto in cui vive Will, ma sicuramente sarebbe molto più facile vedersi ora che sono nello stesso stato. 

Peccato che Will abbia smesso di rispondere ai suoi messaggi da qualche settimana. 

Poi comincia la scuola ed è un classico: nel tentare di fare buona impressione, Ollie si rende inavvertitamente ridicolo ma la ragazza che lo vede quasi strozzarsi con la cintura del sedile dell'automobile - Juliette - lo prende sotto la sua ala protettiva. E a fare gruppo con Juliette, solare ed empatica, ci sono Niamh e Lara - la prima che aspira a diventare una modella a New York e che non si vergogna delle sue curve, la seconda con un atteggiamento da principessa punk e un sarcasmo capace di ferire ad ogni frase. 
Forse Ollie non avrebbe dovuto confidare subito loro della sua storia estiva - in fondo non le conosce - ma ormai è fatta e subito quella sera scopre che Will frequenta la sua stessa scuola. Però dopo un primo momento in cui Will sembra felice della cosa, il fatto di sapere che Ollie l'abbia detto alle ragazze gli fa alzare dei muri e Ollie non si capacita di come Will voglia tenersi a distanza da lui. 


Only Mostly Devastated è un libro che tocca molti temi in quella che apparentemente è la storia di un amore estivo che non sai se resisterà alla prova delle altre stagioni. 

Ollie è uscito allo scoperto da molti anni e in uno stato come la California dove forse non è poi tanto questo problema. Diversa è la storia in North Carolina, uno stato nel Sud degli Stati Uniti con una mentalità molto più chiusa. 
Ollie vorrebbe stare con Will, ma non accetta di dover tornare "nell'armadio" dopo esserne uscito e Will non è pronto a farlo. Ma fosse quello il problema Ollie potrebbe anche venirci a patti - il problema è quando Will è in mezzo ai suoi amici e spesso anche lui non si risparmia battute e prese in giro per come Ollie si veste e per i suoi interessi. 
E Ollie non ci sta ad avere una relazione con qualcuno che non pensa nemmeno a quanto questo lo ferisce. 
Will cerca di avvicinarsi a Ollie, ma in modi che lui ritiene lo possano tenere al sicuro - credendo che sia abbastanza per portare avanti una relazione. 

E come se non bastasse, Ollie ha anche i problemi a casa a cui pensare. 

Only Mostly Devastated è un libro che parla di famiglia, di unità e amore e forza necessari per affrontare i tempi bui perché quelli solo l'inizio di ciò che verrà in seguito. 
È un libro che non solo ha un protagonista gay, ma parla anche di bisessualità. 
È un libro che parla di coming out, di paura, di libertà di essere come si è e come si vuole, di sentirsi sicuri nella propria pelle. Di sapere cosa si vuole da una relazione e saper fare un passo indietro quando l'altra persona non può darci quello di cui abbiamo bisogno - si soffre lo stesso, ma mai quanto continuare una "relazione" che fa male al proprio cuore e al proprio benessere. 
Di sapere che l'altra persona ti coprirà le spalle quando è il momento.
È un libro che parla di amicizia, di quelle amicizie feroci in cui vieni difeso di fronte a chiunque voglia attaccarti. 

Ollie è stato il mio personaggio preferito, con quel tocco leggero da drama queen che porta il lettore ad immedesimarsi e a ridere di fronte alle cose imbarazzanti che gli capitano e al suo umorismo dal taglio sarcastico volto poi a (s)drammatizzare la situazione. È dolce, ma capace di puntare i piedi quando necessario e, in seguito, riconoscere quando ha sbagliato. È forte il messaggio che trasmette al lettore in ogni sua interazione con Will: un conto è comportarsi in modo da non suscitare sospetti riguardo al proprio orientamento sessuale, un conto è farlo ferendo la persona a cui dici di tenere.
La sua situazione famigliare poi mi ha colpita a livello personale.

Parteggiando per Ollie è ovvio che ogni tanto avrei voluto prendere Will per la spalle e scuoterlo perché il modo in cui tratta Ollie non è sempre carino. 
Ma nonostante la paura, nei momenti in cui Ollie ha davvero bisogno di lui non si tira indietro a dispetto di quello che potrebbero pensare i suoi genitori - lottando anche per il futuro lavorativo che davvero vuole ottenere. 

Juliette è un raggio di sole, l'equilibrio tra Niamh e Lara. Mi è piaciuta tanto la sicurezza di Niamh nei confronti del suo corpo e delle sue forme e non voglio dire che il fat-shaming sia completamente assente, ma sicuramente è stato bello vedere che Niamh non abbia mai nemmeno pensato di dover dimagrire per piacere ad un ragazzo. E Lara, che inizialmente è alquanto mean, poi l'ho rivalutata tantissimo e il suo rapporto con Ollie è uno dei più interessanti del romanzo. 

Scritto in maniera trascinante, da sorriso sulle labbra nei momenti più dolci e divertenti e da espressione seria nei momenti più drammatici, il mio consiglio è di non perdervi assolutamente questo romanzo. 

sabato 1 febbraio 2020

Monthly Recap | Gennaio 2020

So che lo dico ogni anno, ma è immancabile come sensazione: il solo mese di gennaio sembra durarne l'equivalente di tre - non so perché. Sebbene pieno di letture, musica, serie televisive e avvenimenti di vita reale che mi hanno portata anche a trascorrere intere giornate fuori casa, questo mese sembrava eterno e in procinto di durare per sempre. 


LETTURE

https://www.goodreads.com/book/show/49208787-te-quiero  https://www.goodreads.com/book/show/47883640-yours-for-the-holiday  https://www.goodreads.com/book/show/43212926-cub

https://www.goodreads.com/book/show/45769522-love-heather  https://www.goodreads.com/book/show/43976341-notreadytodie  https://www.goodreads.com/book/show/45045194-jane-anonymous

https://www.goodreads.com/book/show/45045129-tweet-cute  https://www.goodreads.com/book/show/45152561-state-of-the-union  https://www.goodreads.com/book/show/49702559-christmas-in-july

https://www.goodreads.com/book/show/50162787-nineteen  https://www.goodreads.com/book/show/33126715-alpha-barman  https://www.goodreads.com/book/show/45046743-only-mostly-devastated

Te Quiero di Suki Fleet
Yours For The Holiday di D.J. Jamison
Cub di Cynthia L. Copeland
Love, Heather di Laurie Petrou
#NotReadyToDie di Cate Carlyle
Jane Anonymous di Laurie Faria Stolarz
Tweet Cute di Emma Lord
State of the Union di Nick Hornby
Christmas in July di Jay Asher
Nineteen di Makenzie Campbell
Alpha Barman di Sue Brown
Only Mostly Devastated di Sophie Gonzales

Non fatevi ingannare dalla quantità - di dodici letture solo cinque di esse avevano dalle 200 pagine a salire, quindi il resto l'ho letto abbastanza in fretta. Dell'ultima lettura non c'è il link della recensione perché l'ho finito solo ieri, perciò devo ancora scriverla.  


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SOME (NEW) BOOKS ARE (HERE)



BRT: BREVE RIASSUNTO DELLA TRAMA



SINGING THE BOOK



BLOGTOUR



REGALI ED EXTRA


Christmas in July di Jay Asher
That's Not What Happened di Kody Keplinger
A Prom to Remember di Sandy Hall
Letters to the Lost di Brigid Kemmerer
Holding Up the Universe di Jennifer Niven
Nineteen di Makenzie Campbell [eARC]



SERIE TV

STO SEGUENDO:

  • Hawaii Five-0 - stagione 10 [13/?]
  • Supernatural - stagione 15 [11/20]

HO INIZIATO:

  • 9-1-1 - stagione 2 [9/18]
  • Arrow - stagione 7 [6/22]
  • Blue Bloods - stagione 9 [1/22]
  • DC's Legends of Tomorrow - stagione 4 [6/16]
  • FBI - stagione 2 [8/?]
  • Lucifer - stagione 3 [2/26]
  • Profiling - stagione 4 [6/12]
  • Supergirl - stagione 4 [7/22]
  • The Flash - stagione 5 [6/22]

HO TERMINATO:

  • Instinct - stagione 2 [ultima]
  • Profiling - stagione 3
  • SEAL Team - stagione 2

HO INTERROTTO:

  • NCIS: Los Angeles - stagione 11 [8/?] - interruzione di Rai 2
  • New Amsterdam - stagione 2 [9/?] - interruzione di Canale 5
  • Station 19 - stagione 2 [6/17] - interruzione di Canale 5

EXTRA:

  • Magnum P.I. - episodio 2x12 - crossover con Hawaii Five-0

TIME WASTED:

  • THEN: 1 year, 10 months, 12 days, 17 hours, 47 minutes
  • NOW: 1 year, 10 months, 16 days, 15 hours, 43 minutes


FILM

  • Solo - A Star Wars Story [DVD] [rewatch]

Avrei voluto vedere più film questo mese - avrei anche voluto andare al cinema, ma dalla quantità di telefilm vedete anche voi che sarebbe stato alquanto complicato.


MUSICA


La prima metà del mese è stata dedicata all'ascolto ossessivo di due album degli State Champs e confermo che Simple Existence è una delle mie tracce preferite del primo album insieme a Nothing's Wrong. Ho poi azzardato anche l'ascolto del loro ultimo album e anche quello mi è piaciuto parecchio. 

Per puro caso ho scoperto che gli All Time Low hanno fatto uscire un nuovo singolo. Loro non sono tra le mie band preferite, ma li ho sempre apprezzati fin dai tempi di Dear Maria, Count Me In del 2007 e li ho anche visti live nel 2010 quando avevano aperto all'I-Day per i Simple Plan, i Sum 41 e i Blink-182. Nel corso degli anni mi hanno regalato canzoni memorabili, ma Some Kind Of Disaster l'ho proprio amata perché in qualche modo sembra descrivermi alla perfezione - per come ero a diciassette anni e per come sono adesso. 

Giusto qualche giorno fa gli Our Last Night hanno rilasciato una nuova cover - di una canzone che non conoscevo, ma non penso che andrò a sentire l'originale perché di solito trovo le cover fatte dagli OLN sempre migliori. 

Protagonista di questi ultimi giorni di gennaio, con le sue canzoni, è stato Becko - che, per chi se lo stesse chiedendo, all'anagrafe è Marco Calanca ed era uno dei cantanti della band romana Hopes Die Last. Ho sempre amato la sua voce fin da quando l'ho sentita per la prima volta nel 2007 e siccome mi sono già portata avanti con il prossimo episodio del Singing the Book (SPOILER ALERT: ci sono gli Hopes Die Last), in questi ultimi due giorni mi sono fatta una full-immersion nella sua produzione. Perché oltre agli HDL, lui aveva anche un progetto di musica elettronica chiamato Dungeon Elite [**] - poi gli anni sono passati, lui ha lasciato gli HDL e si è dato all'elettronica. Trovo interessanti anche le sue cover - quelle dei Linkin Park sono spettacolari soprattutto per la sua voce - e per me è un musicista e cantante davvero di talento, ma i suoi pezzi originali di elettronica mi piacciono davvero tanto. E poi, per quanto mi piacesse lo screamo di Nick prima e Daniele dopo negli HDL, per me la voce di Becko non era mai abbastanza presente e ho sempre voluto sentirgli cantare una canzone da solo senza condividere le strofe con nessuno. 

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Questo il mio mese di gennaio tra lettura, telefilm e musica condensato in un solo post. 
Il vostro mese invece com'è stato? Altrettanto ricco oppure più tranquillo? 
Scrivetemi tutto nei commenti oppure lasciatemi il link del vostro recap e passerò a ricambiare la visita il prima possibile!