giovedì 3 agosto 2023

[Recensione] "Di cosa sono fatte le ragazze" di Elana K. Arnold

Non potete neanche immaginare da quanto questo libro sia nella mia wishlist di Amazon - forse dalla sua uscita in lingua originale e da quando lessi per la prima volta la recensione entusiasta di una blogger che seguo su Goodreads. 

Ma il cartaceo ha sempre avuto un prezzo proibitivo - su Amazon l'edizione con la mia copertina preferita (che poi è la stessa scelta da Rizzoli) è fissa sui 18 e passa euro. E se pensate che nella versione italiana il libro ha solo 216 pagine e il prezzo si aggira lo stesso sui 15 euro, per me resta comunque un furto. 

E quindi, per fortuna, prima di buttarmi alla cieca e decidere di cedere al ricatto del mercato editoriale, mi è venuto in soccorso l'audiolibro - grazie Vodafone per avermi regalato tre mesi gratuiti di Audible


Titolo: Di cosa sono fatte le ragazze
Titolo originale: What Girls Are Made Of
Autrice: Elana K. Arnold
Data di uscita: 14 febbraio 2023
Data di uscita originale: 1 aprile 2017
Durata: 5H 6Min (Audible Edition)
Editore: Rizzoli
Link Amazon: https://amzn.to/47jpTS6

Trama: Questa non è una storia di zucchero, miele e caramelle. Quando Nina aveva quattordici anni, sua madre le ha detto che l’amore incondizionato non esiste e Nina le ha creduto. Ora ha sedici anni e farebbe qualunque cosa per il ragazzo di cui è innamorata, solo per dimostrare di essere alla sua altezza. Ma quando lui la lascia, Nina si sente perduta. Se non è più la ragazza di Seth, chi è? Di cosa è fatta? Armata solo del suo cuore infranto, Nina cerca di scoprire quali sono le condizioni dell’amore. Al rifugio per animali abbandonati dove fa volontariato, impara che per i cani che aspettano di essere adottati, l’amore arriva solo per i più giovani, sani e docili. Intanto si trova a ripercorrere con la memoria il viaggio in Italia durante il quale la madre l’aveva portata per musei a vedere statue di sante che hanno sopportato torture indicibili in nome della loro devozione al divino. È questo l’amore? Crudo, toccante ed esplicito, questo romanzo esplora senza falsi pudori le fenditure più nascoste della femminilità, e sorprende per la sua dissacrante schiettezza.

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TRIGGER WARNING: aborto, morte di animali, storie di tortura e martirio.


Questo non è un libro che piacerà a tutti, Nina è una protagonista che probabilmente non piacerà a nessuno. Questo libro è schietto, rude, brutale, grafico in ogni suo dettaglio - anche quelli più scabrosi - e brutto e magnifico in ogni suo aspetto. 

 
Nina non crede nell'amore incondizionato perché quando aveva quattordici anni sua madre le ha detto che non esiste - che lei stessa, date le giuste circostanze, avrebbe potuto smettere di amarla da un giorno all'altro. 

E Nina le ha creduto - dopotutto era la sua mamma a dirglielo, no? 

Pertanto, a sedici anni Nina fa di tutto per tenersi stretto il suo ragazzo Seth perché sa che il suo interesse nei suoi confronti è condizionato - è condizionato da quanto riesce a mantenersi bella, è condizionato da quanto riesce a rendersi sfuggente e misteriosa e disposta a concedergli il suo tempo, è condizionato dal fare sesso. In ultima è condizionato anche dal fare sesso senza preservativo e farlo venire dentro di lei, tanto che la prima visita al consultorio per Nina è quasi un trauma: lei vuole solo la prescrizione per la pillola, cosa sono tutti quegli strumenti e quegli esami che vogliono fare su di lei e sul suo corpo? 

Nina vede anche al canile dove fa volontariato - in seguito però ad un atto di bullismo che ha commesso e dove deve trascorrere delle ore di servizio socialmente utile - che l'amore è sottoposto a condizioni: solo i cani più belli e docili vengono adottati, agli altri spetta l'iniezione letale. Lo vede nelle persone che per ragioni egoistiche o meno vengono ad abbandonare lì il loro cane perché non possono più "permettersi" di tenerlo con loro - l'amore ha sempre delle condizioni. 

Eppure, nonostante Nina di fatto si annulli per Seth, lui la lascia. 
Se il suo corpo e la sua anima erano creati per venerarlo, adesso che lui non fa più parte della sua vita allora di cosa è fatta Nina? 


Nina non è scritta per piacere, le sue scelte faranno storcere il naso a chiunque. 

Ma Nina è figlia di due genitori anaffettivi e sempre assenti, di una madre che fin da piccola le ha sempre raccontato storie di sante martiri e vergini devote a Dio e che per questo sono state torturate, mutilate e uccise da uomini terreni che ne bramavano il corpo e le carni. Tutto ciò che sua madre le ha insegnato durante una vacanza a Roma e Firenze sono storie di donne brutalmente assassinate, di uomini che le volevano e che quando non potevano averle allora scagliavano su di loro tutta la loro rabbia - storie di corpi di donne (miti, statue, dipinti, modelli di cera) creati da uomini per gli uomini, quasi i corpi delle donne non fossero mai appartenuti a loro stesse ma sempre a loro. 

Si dice che le ragazze debbano essere fatte di zucchero, miele e caramelle. Che debbano essere sempre miti e docili, inconsapevoli e ingenue riguardo il loro corpo, la loro bellezza e le loro pulsioni, che non debbano mai avere un attimo di sicurezza su loro stesse - che cose come moti di gelosia, rabbia e vendetta non sono qualcosa che si addice loro. 

Nina passa il libro a chiedersi se davvero l'amore incondizionato non esiste e, finalmente dubbiosa di ciò che le disse sua madre, lo chiede anche al suo capo e alla sua collega di lavoro. E sì, forse il vero amore incondizionato è solo quello dei cani verso i loro padroni oppure di chi decide di dedicare la propria esistenza a qualcosa che neanche si può vedere come Dio, ma in generale l'amore è qualcosa che si sceglie - qualcosa che c'è oppure no. Qualcosa che si deve scegliere anche e soprattutto per se stesse e per il proprio corpo - cose disgustose comprese.

Di cosa sono fatte le ragazze è un libro che non risparmia i dettagli, Elana li descrive in tutta la loro crudezza: da un animale che deve essere soppresso ad un rapporto sessuale, da una visita ginecologica ad un ciclo mestruale e ad un aborto. 

La storia di Nina si alterna e si attorciglia con quella delle sante che le raccontava sua madre, con ricordi di una viaggio a Roma dove doveva esserci suo padre e non lei, di sogni e riflessioni continue con protagonisti uccelli e piume e uova - sicuramente condizionati da una vita in cui ha visto sua madre rimanere incinta e poi avere degli aborti. 

Questa non è una storia adatta ai deboli di stomaco e di cuore, non è adatta a chi è già pronto sul podio a giudicare Nina e le sue scelte, non è adatta a chi crede di sapere di cosa siano fatte le ragazze - perché noi siamo fatte di ciò che vogliamo. 

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