lunedì 21 luglio 2025

[Recensione] "This Book Kills" di Ravena Guron

Sono sempre indietro come i gamberi e in maniera vergognosa con la challenge di Goodreads, ma spero che l'aver letto questo libro in relativamente poco tempo rispetto ai miei ultimi stardard sblocchi un po' la situazione. 
 
 
Titolo: This Book Kills
Titolo originale: This Book Kills
Autrice: Ravena Guron
Data di uscita: 15 aprile 2025
Data di uscita originale: 5 gennaio 2023
Pagine: 300 (MLOL Edition)
Editore: Rizzoli
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Trama: Hugh Henry Van Boren, uno degli studenti più popolari e ricchi di un'elitaria high school, viene trovato morto. L'intero collegio è sotto shock e si interroga sull'identità del colpevole. Jess Choudhary è una studentessa borsista del penultimo una sola amica, buoni voti, profilo basso. Come tutti, Jess non ha idea di chi possa essere l'assassino, ma capisce in fretta che, chiunque sia, si aggira tra i corridoi della scuola. Il giorno dopo l'omicidio, Jess riceve un messaggio anonimo che la ringrazia per l'ispirazione, e quando si viene a sapere che Hugh è morto esattamente nello stesso modo di uno dei personaggi di un suo racconto, la ragazza capisce di essere finita suo malgrado al centro delle indagini, non esattamente una posizione di basso profilo. E non è quella la cosa più Jess sa che se non risolve il mistero della morte di Hugh, rischia di ritrovarsi ad avere alla fine qualcosa in comune con lui...
 
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Come ho sperato che questo libro non mi deludesse e per fortuna le mie speranze non sono state infrante - avevo alte aspettative, aspettative che forse erano un po' troppo alte e per questo il libro non si prende il punteggio pieno anche se non saprei puntare il dito esattamente su cosa non gli ha fatto guadagnare le cinque stelline. 
 
Oltre ad essere un mystery thriller, questo libro ha anche tutte le vibes da dark academia - scuola elitaria privata e competitiva isolata nella campagna inglese, frequentata da ricchi bianchi snob che ovviamente neanche vedono la borsista povera dei sobborghi di Londra e di origine indiana. 
 
Ma qui nessuno è come sembra e Jess, da ragazza invisibile con una sola amica, si trova improvvisamente sotto tutti i riflettori quando il ragazzo più popolare della scuola viene trovato morto - e sembra che sia stato ucciso e che l'assassino si sia ispirato ad un racconto scritto da Jess per un compito di scrittura creativa. 
 
Jess però il racconto non l'ha scritto da sola, ma Summer - l'altra borsista ultra-competitiva e sua compagna di scrittura - continua a ad avere atteggiamenti ostili e a fare muro e il migliore amico di Hugh sembra improvvisamente interessato a parlarle e a chiederle cose, la sua compagna di stanza non ha un alibi e, a ben pensarci, forse in tanti avrebbero voluto la morte di Hugh. 
 
Se poi ci mettiamo messaggi anonimi, minacce di morte, società segrete, polizia che sembra più interessata a perdere tempo girando intorno che ad indagare, è ovvio che quindi tocchi a Jess togliersi dai guai e scagionarsi trovando il vero assassino.  
 
 
Sebbene ci siano misteri e domande quasi ad ogni capitolo, ho trovato che la prima parte fosse un po' più lenta ad ingranare - ribadisco, è comunque avvincente e si comincia subito a cercare di tenere traccia degli alibi forniti dai personaggi e a cercare di scovare menzogne in quello che dicono e nel modo in cui si comportano - ma passata la metà e poi con solo cento pagine alla fine diventa impossibile da mettere giù. 
 
A livello di evoluzione di personaggi, quella di Jess è straordinaria - da ragazza che mangia da sola ad un tavolo isolato nel caso non ci sia la sua migliore amica a farle compagnia a ragazza più sicura di sé, determinata e decisa a far sentire la sua voce una volta capita la necessità di aprirsi e fidarsi di qualcuno, espandendo quindi la sua piccola bolla. 
 
I miei sospettati continuavano a cambiare di capitolo in capitolo in questa scuola piena di segreti e pettegolezzi, in cui niente sembra restare privato - tranne l'assassino di Hugh. I pezzi del puzzle ci mettono un po' ad andare al loro posto, ma alla fine lo fanno - anche se, come Jess, ad un certo punto crederete di avere a che fare con due puzzle diversi i cui pezzi non sai a quale immagine appartengano. Continuavano a ripensare gli alibi e a confrontare gli atteggiamenti, fino a quando mi sono focalizzata su una persona anche se mi dicevo che era non poteva essere così - e la rivelazione dell'assassino mi ha colpita come una badilata sui denti esattamente nello stesso momento in cui ha colpito Jess. Specifico che la badilata sui denti non è letterale, ma metaforica. 
 
Mi è piaciuto, avrei forse voluto che mi prendesse un po' più dall'inizio - che mi desse un po' più di background dei personaggi e della scuola. O forse ero io che in quei giorni avevo anche altro per la testa e quindi non riuscivo a concentrarmi a dovere.  
 

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