Eeeee... buon Natale!
Sì, sono qui anche oggi - con un post programmato, si capisce - e so anche che dopo il libro della Downham avrei dovuto leggere Tiger Lily della Anderson, ma poi ieri era la Vigilia e quale scusa migliore per anticipare la lettura del Canto di Natale?
Sì, sono qui anche oggi - con un post programmato, si capisce - e so anche che dopo il libro della Downham avrei dovuto leggere Tiger Lily della Anderson, ma poi ieri era la Vigilia e quale scusa migliore per anticipare la lettura del Canto di Natale?
Titolo: Canto di Natale
Titolo originale: A Christmas Carol
Autore: Charles Dickens
Data di uscita: 26 ottobre 2017
Data di uscita originale: 19 dicembre 1843
Pagine: 162 (copertina flessibile)
Editore: Rizzoli
Titolo originale: A Christmas Carol
Autore: Charles Dickens
Data di uscita: 26 ottobre 2017
Data di uscita originale: 19 dicembre 1843
Pagine: 162 (copertina flessibile)
Editore: Rizzoli
Collana: Classici BUR Deluxe
Link Amazon: https://amzn.to/2Ckv8Vo
Trama: Una grande storia sulla possibilità di cambiare il proprio destino. Una riflessione sull'equilibrio difficile fra il presente, il passato e il futuro. Una denuncia dello sfruttamento minorile e dell'analfabetismo. Ma soprattutto una favola, una delle più commoventi che siano mai state scritte. Protagonista è il vecchio e tirchio finanziere Ebenezer Scrooge - personaggio che servirà da modello per il Paperon de' Paperoni disneyano - che nella notte di Natale viene visitato da tre spettri. Lo indurranno a un cambiamento radicale, a una conversione che farà di lui uno dei più grandi personaggi letterari di tutti i tempi. Questo piccolo, amatissimo libro è un un'opera immortale, capace di mantenere inalterata nel tempo la fragranza della propria magia e del proprio spirito. Lo spirito del Natale, dell'infanzia, di ciò che è buono e rassicurante, ma anche prezioso abbastanza da volerlo proteggere a ogni costo.
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Trama: Una grande storia sulla possibilità di cambiare il proprio destino. Una riflessione sull'equilibrio difficile fra il presente, il passato e il futuro. Una denuncia dello sfruttamento minorile e dell'analfabetismo. Ma soprattutto una favola, una delle più commoventi che siano mai state scritte. Protagonista è il vecchio e tirchio finanziere Ebenezer Scrooge - personaggio che servirà da modello per il Paperon de' Paperoni disneyano - che nella notte di Natale viene visitato da tre spettri. Lo indurranno a un cambiamento radicale, a una conversione che farà di lui uno dei più grandi personaggi letterari di tutti i tempi. Questo piccolo, amatissimo libro è un un'opera immortale, capace di mantenere inalterata nel tempo la fragranza della propria magia e del proprio spirito. Lo spirito del Natale, dell'infanzia, di ciò che è buono e rassicurante, ma anche prezioso abbastanza da volerlo proteggere a ogni costo.
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Cosa posso dirvi io che non sia stato ampiamente già detto sul libro di Dickens?
Per me si è trattata della prima volta in quanto a lettura ma, se avete letto il WWW Wednesday della settimana scorsa, quella del Canto di Natale è una storia che mi era già nota grazie all'universo Disney sin da quando era una bambina.
Dickens grazie alla sua scrittura ci immerge nel freddo rigido e intenso di un Natale nella Londra vittoriana, grazie alla sua scrittura possiamo sentire la temperatura glaciale sulla pelle e gli odori di ciò che ci circonda e di ciò che ci viene messo davanti.
Dickens ci fa vivere una notte particolare insieme a Scrooge, che prima viene visitato dal fantasma del suo socio morto sette anni prima e da tre spiriti dopo: quello del Natale passato, quello del Natale presente, quello del Natale futuro.
E Scrooge è un uomo avido e arido, che disprezza il Natale e tutti coloro che lo festeggiano e che a causa delle festività gli fanno perdere guadagni.
Eppure una volta non era così, perché prima che si lasciasse corrompere dall'avidità e si facesse ghermire dall'idolo della ricchezza e del denaro aveva dei rapporti con le altre persone persone e lui stesso era capace di farsi contagiare dalla magia del Natale - riconoscendo negli altri qualcosa di apprezzabile e di valore che invece è lui stesso ora a negare come capo del suo dipendente e come persona in generale.
E con ogni spirito che viene a fargli visita e che lo porta in giro per mostrargli tutto quello che è sempre stato troppo cieco per vedere, Scrooge impara una lezione: il suo cuore torna ad emozionarsi nel passato, la sua coscienza si risveglia nel presente, la sua anima si tormenta per quello che potrebbe essere il suo futuro se non cambia la sua vita.
Il cambiamento repentino della personalità di Scrooge è qualcosa che normalmente in altri libri mi dà fastidio - l'uomo orco che improvvisamente diventa amorevole e generoso.
Ma forse è la storia, forse è il periodo, eppure qui non mi è affatto dispiaciuto e anzi, vi dirò la verità, arrivata all'ultima pagina mi sono pure un po' commossa - chiamatelo miracolo di Natale, se vi va.
E poi era impossibile non farlo con le illustrazioni stupende di questa edizione della BUR.
Per me si è trattata della prima volta in quanto a lettura ma, se avete letto il WWW Wednesday della settimana scorsa, quella del Canto di Natale è una storia che mi era già nota grazie all'universo Disney sin da quando era una bambina.
Dickens grazie alla sua scrittura ci immerge nel freddo rigido e intenso di un Natale nella Londra vittoriana, grazie alla sua scrittura possiamo sentire la temperatura glaciale sulla pelle e gli odori di ciò che ci circonda e di ciò che ci viene messo davanti.
Dickens ci fa vivere una notte particolare insieme a Scrooge, che prima viene visitato dal fantasma del suo socio morto sette anni prima e da tre spiriti dopo: quello del Natale passato, quello del Natale presente, quello del Natale futuro.
E Scrooge è un uomo avido e arido, che disprezza il Natale e tutti coloro che lo festeggiano e che a causa delle festività gli fanno perdere guadagni.
Eppure una volta non era così, perché prima che si lasciasse corrompere dall'avidità e si facesse ghermire dall'idolo della ricchezza e del denaro aveva dei rapporti con le altre persone persone e lui stesso era capace di farsi contagiare dalla magia del Natale - riconoscendo negli altri qualcosa di apprezzabile e di valore che invece è lui stesso ora a negare come capo del suo dipendente e come persona in generale.
E con ogni spirito che viene a fargli visita e che lo porta in giro per mostrargli tutto quello che è sempre stato troppo cieco per vedere, Scrooge impara una lezione: il suo cuore torna ad emozionarsi nel passato, la sua coscienza si risveglia nel presente, la sua anima si tormenta per quello che potrebbe essere il suo futuro se non cambia la sua vita.
Il cambiamento repentino della personalità di Scrooge è qualcosa che normalmente in altri libri mi dà fastidio - l'uomo orco che improvvisamente diventa amorevole e generoso.
Ma forse è la storia, forse è il periodo, eppure qui non mi è affatto dispiaciuto e anzi, vi dirò la verità, arrivata all'ultima pagina mi sono pure un po' commossa - chiamatelo miracolo di Natale, se vi va.
E poi era impossibile non farlo con le illustrazioni stupende di questa edizione della BUR.
Mai letto, sai? Felice di sapere che una storia proposta in tutte le salse funzioni ancora 😁
RispondiEliminaSì, il modo suggestivo con cui scrive Dickens la rende sempre unica - io poi la leggevo con meraviglia e aspettativa anche se sapevo esattamente cosa sarebbe successo e come sarebbe andata a finire! xD
EliminaAuguri cara ALice!
RispondiEliminaQuesto libro lo porto sempre nel mio cuore.
Ti auguro tanta felicità <3
Tantissimi auguri anche a te, Nik - ricambio con tutto il cuore! <3
EliminaOddioooo me lo sono auto regalato per Natale ahhahaha
RispondiEliminaAhahahaha, hai fatto bene! xD
EliminaTanto, tano, tantissimo tempo che non lo leggo, e non c'è sul mio blog una recensione dedicata a questo libro. Non importa che ce ne siano a quintali di recensioni dedicate a questo titolo, chiaramente ogni blog che tratta di libri è giusto che ce l'abbia! Hai fatto benissimo a farla e a raccontarne la tua interpretazione. Magari il prossimo anno lo farò anche io se riuscirò. Lo voglio proprio rileggere :)
RispondiEliminaDi nuovo buone feste!
E allora il prossimo verrò a leggere la tua! :)
EliminaAncora buone feste anche a te!
Non l'ho mai letto, ma prima o poi lo comprerò perché comunque è uno di quei titoli che in una casa non può mancare!
RispondiEliminaIo mi chiedo infatti perché abbia aspettato fino a quest'anno! >.<
EliminaAnche io da piccola vedevo sempre "Il Canto di Natale di Topolino", quanto lo adoravo!!!! Bello anche l'originale, ovviamente, ma forse quello della Disney mi rimarrà nel cuore per sempre! :D
RispondiEliminaRimarrà anche nel mio perché è stato il mio primo approccio con questa storia e poi perché la Disney è la Disney! xD
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