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mercoledì 19 dicembre 2018

WWW.. Wednesday! #124

Penultimo mercoledì dell'anno e quindi penultimo WWW Wednesday - già, perché a meno che non accadano cose che mi tengano lontana da una tastiera, ho tutte le intenzioni di postare qualcosa anche il 26 dicembre. 

Questo WWW sarà un po' scarso rispetto agli ultimi ai quali vi ho abituato, ma ormai sembra assodato che libri brevi e raccolte di racconti io ci metta una vita a leggerli - motivo per il quale sono "in ritardo" su quanto avevo inizialmente programmato. 

Ma vediamo un po' cosa mi riserva da leggere il futuro?


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)


La famosa raccolta a cui accennavo sopra - My True Love Gave to Me curata da Stephanie Perkins. Alcuni racconti mi sono piaciuti più di altri e altri ancora sono stati abbastanza deludenti, ma se temete il "troppo natalizio"... beh, in alcuni casi Natale è solo una scusa. Recensione QUI



What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)


Sono a metà di Voglio vivere prima di morire di Jenny Downham - che ha un tema che mi fa venire il magone per ragioni famigliari ma ehi, finora non ho ancora pianto. Ma non è detta l'ultima parola: mi aspetta la seconda metà e poi il film che ne hanno tratto, quindi fossi in voi non scommetterei. Proverò a finirlo oggi, ma ho anche delle cose da fare e stasera mi aspetta un compleanno - tecnicamente due, viste le date ravvicinate delle due che compiono gli anni. 



What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)


Se oggi riesco a finire il libro della Downham, domani mattina - mentre attenderò il mio turno per la risonanza magnetica - mi porterò dietro Tiger Lily di Jodi Lynn Anderson a farmi compagnia. Non vedo l'ora di leggerlo. 
E poi sì, il grande classico del Natale - Canto di Natale di Charles Dickens. Non sono una novellina per quanto riguarda la storia: da brava amante di Topolino e compagnia fin da quando ero solo una bambina di sei anni - anche se Paperino resta il mio unico grande amore, la mia anima papera gemella - ho sempre conosciuto la storia di Dickens grazie a Zio Paperone che interpretava Scrooge. Anzi, devo ancora averlo in VHS da qualche parte. In ogni caso è una vergogna che io non abbia mai letto questo classico e quindi, quando quest'anno questa magnifica edizione illustrata della BUR Deluxe era scontata del 25%, potevo forse resistere? Tralasciamo il fatto che, se fossi milionaria, le collezionerei tutte - pure quella di Cime Tempestose, sebbene ci abbia fatto a botte e se ripenso a Heathcliff il sangue mi si trasforma in acido. Cioè, non per dire, mi sono comprata pure la BUR Deluxe illustrata di Orgoglio e Pregiudizio e sapete a che quota sono arrivata? Quella è la mia quinta copia. 

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Come al solito sul finale mi sono persa in chiacchiere con i miei monologhi e quindi ora lascio la parola a voi. Scrivetemi nei commenti com'è stata la vostra settimana di letture - oppure lasciatemi il link del vostro post - e se avete finito di comprare i regali, se avete chiesto libri da scartare sotto l'albero (domanda un po' scema considerando che qui siamo tutti lettori) oppure se ne avete regalati e alla prima occasione passo a ricambiare la visita/rispondere ai commenti! 
Sicuramente ci sentiremo prima di Natale con la recensione del libro della Downham e dipende da quanto ci metterò a leggere il libro della Anderson, ma nel frattempo faccio tanti auguri a chi invece parte e se ne va da qualche parte lontano dal web.
Cheers! :)

lunedì 17 dicembre 2018

[Recensione] "My True Love Gave to Me" di Stephanie Perkins

Come sempre finisce che libri brevi e racconti ci metto sempre una vita e mezzo a concluderli - non mi spiego perché. 
Voglio dire, pur avendo avuto due giorni impegnativi a causa delle visite mediche, per leggere dodici racconti ci ho messo una settimana. 

Ma vabbè, passiamo alla recensione.


Titolo: My True Love Gave to Me
Autori: Stephanie Perkins (e vari)
Data di uscita: 9 ottobre 2014
Pagine: 355 (copertina flessibile)
Editore: Pan Macmillan
Link Amazon: https://amzn.to/2QwF3PC

Trama [tradotta da me]: Le notti lunghe e fredde sono fatte per innamorarsi...


Non c'è niente di più romantico delle luci che brillano e dello stare avvolti al caldo quando fa freddo e questa raccolta di dodici bellissime storie ti faranno andare in estasi con tutta la magia dei mesi invernali.
Quindi accocolati vicino al camino e mettiti comodo. Hai dodici ragioni per stare in casa e innamorarti. 


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Holly Black | Ally Carter | Matt de la Peña | Gayle Forman | Jenny Han | David Levithan | Kelly Link | Myra McEntire | Stephanie Perkins | Rainbow Rowell | Laini Taylor | Kiersten White

Questi elencati qui sopra sono gli autori che hanno contribuito con un racconto a questa raccolta - e a cui io mi sono avvicinata principalmente a causa di nomi come quelli di David Levithan, Rainbow Rowell e Gayle Forman. Altri per me erano totalmente sconosciuti e altri ancora - come Holly Black, Stephanie Perkins, Laini Taylor e Kiersten White - li conoscevo solo di nome perché non ho mai letto nulla di loro. 

È stata una raccolta di cui ho apprezzato davvero tanto le diverse religioni ed etnie e orientamenti sessuali, ma che ha avuto alti e bassi e non so bene come scrivere questa recensione - se parlarvi brevemente di ogni singolo racconto o se fare un discorso generale. Andrò a braccio e vediamo cosa esce fuori.

Ci sono state conferme, ci sono state scoperte, ci sono state delusioni. 


"Midnights" di Rainbow Rowell è stato uno dei miei preferiti, la storia di questi due amici che per anni passano la notte di Capodanno insieme e in pochissime pagine la Rowell li ha ben caratterizzati e costruito una storia che mi ha fatto andare in brodo di giuggiole con uno dei miei tropes preferiti. 

"The Lady and the Fox" di Kelly Link è stato il primo flop. Non conoscevo quest'autrice e la storia era partita bene - un po' fantastica, un po' magica - ma poi... boh. Si è persa a metà e niente ha più avuto senso oppure una qualche spiegazione. 

"Angels in the Snow" di Matt De La Peña. Ero particolarmente incuriosita dalla storia di questo autore perché ero curiosa di scoprirne lo stile - suo sarà il volume dedicato ad un Superman adolescente che concluderà la serie DC Icons cominciata con Wonder Woman di Leigh Bardugo e proseguita con Batman di Marie Lu e Catwoman di Sarah J. Maas. La sua è la storia di un ragazzo di origini messicane che, impossibilitato a tornare a casa per Natale dalla sua famiglia, rimane a New York a fare da cat-sitter alla gatta del suo capo in una casa senza cibo. Ma lui non è l'unico rimasto nel palazzo e l'incontro con una ragazza potrebbe trasformare il periodo delle feste. Shy mi è piaciuto, Haley molto meno, ma in generale la storia è finita dalla parte della bilancia che pende a favore. 

"Polaris is Where You’ll Find Me" di Jenny Han. Prima volta per me con qualcosa scritto da quest'autrice e anche questa storia devo dire che mi è piaciuta - questa si stacca dal realismo che normalmente amo e preferisco e ci porta al Polo Nord con Babbo Natale e gli elfi ai primi di dicembre, tra magia e vita adulta all'orizzonte. 

"It’s a Yuletide Miracle, Charlie Brown" di Stephanie Perkins. Pur conoscendo le trame dei suoi libri, anche con la Perkins è stata una prima volta. La storia si svolge in sola mezza giornata, ma i personaggi sono comunque caratterizzati e i dialoghi tra loro aiutano a costruire un legame tra loro credibile - forse solo il finale l'ho trovato un po' affrettato. 

"Your Temporary Santa" di David Levithan - e quest'autore è per me sempre una certezza perché ha quel tipo di humor che si combina perfettamente con temi più seri e problematiche adolescenziali e che mi porta sempre ad apprezzarlo.

"Krampuslauf" di Holly Black. Prima volta per me anche con la Black, sebbene abbia un'idea chiara dei suoi romanzi e in parte sapevo quindi cosa avrei potuto aspettarmi. E infatti qui c'è una storia - che mi è piaciuta - con creature fantastiche che prendono vita e forse un pelo vendicative, tutto il contrario delle fatine carine e sbrillucicose. 

"What the Hell Have You Done, Sophie Roth?" di Gayle Forman - e questa è stata la delusione che non mi aspettavo perché la Forman è un'autrice che a me piace molto. Purtroppo qui sembra aver calcato troppo la mano per accentuare le differenze tra i due protagonisti - di razza e di religione - dimenticando tutto il resto. Il finale poi è troppo sdolcinato e non lo trovo nemmeno credibile. 

"Beer Buckets and Baby Jesus" di Myra McEntire. Questo mi ha fatta ridere fin dalle prime righe in cui, il nostro protagonista, si giustifica dicendo che non era sua intenzione dar fuoco alla chiesa dove ogni anno viene messa in scena la Natività. E ora, costretto ai servizi sociali se non vuole finire in riformatorio, il nostro combinaguai deve invece salvare il Natale. I clichés non mancano, ma l'ho trovato comunque molto carino. 

"Welcome to Christmas, CA" di Kiersten White. Anche della White conosco i libri, ma non li ho mai letti e questo racconto è stato uno tra quelli che mi sono piaciuti di più. Immaginate di vivere in un posto che si chiama Christmas, di lavorare in una tavola calda chiamata Christmas Cafè perennemente arredata a Natale anche ad agosto - capite bene che la nostra protagonista Maria non vede l'ora di fuggire. Ma con un pizzico di magia o forse sesto senso - che mi ha ricordato tantissimo il film Semplicemente Irresistibile - forse il nuovo cuoco sarà capace di rendere tutti un po' più felici. 

"Star of Bethlehem" di Ally Carter. Questa autrice mi era sconosciuta, ma il suo racconto è stato caruccio. Questo narra di una ragazza in fuga che scambia il suo biglietto aereo con quello di un'altra ragazza con lo stesso disperato bisogno di andare da tutt'altra parte rispetto alla destinazione originaria e che si ritrova quindi nell'innevato Oklahoma, proprio nel bel mezzo del nulla nel bel mezzo degli Stati Uniti. E chissà che quindi qui, forse, non ritrovi parte di ciò che ha perso. 

"The Girl Who Woke the Dreamer" di Laini Taylor. Sento le grida oltraggiate di chi sta urlando "non hai mai letto nulla di Laini Taylor?!" - ebbene no, questa è stata la prima volta. Capisco perché in molti la amino - ha un linguaggio e uno stile unico ed evocativo e la storia mi è anche piaciuta, ma avete presente quando sentite che comunque qualcosa non fa per voi? Ecco, questo è il caso. Per quanto io abbia apprezzato questo racconto, so perfettamente che i suoi libri non mi prenderebbero come fanno con tanti altri lettori - de gustibus. 

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Bene, tirando le somme, chi più e chi meno, questi racconti sono davvero perfetti per questo periodo e ce n'è un po' per tutti i gusti: quelli più romantici, quelli più leggeri, quelli un po' più seri, quelli "reali" e quelli con un po' di magia. 

mercoledì 12 dicembre 2018

WWW.. Wednesday! #123

Oggi è giorno di WWW Wednesday, oggi mancano quattro mesi precisi al mio trentesimo compleanno (che poi, ma dove?!) e oggi, se il caos che è la mia vita mi lascia un attimo di tregua, forse riuscirò ad andare avanti con la lettura. 

Nel caso nei giorni scorsi abbiate letto della visita che dovevo fare e siate interessati al bollettino medico, il succo della questione è questo - se non vi interessa, liberissimi di passare direttamente ai libri.

In pratica lunedì ho visto il gastroenterologo che mi ha rimessa di nuovo a regime alimentare stretto (cose bianche, cose magre, cose secche, le gioie infinite mentre io sono qui che vedo i cioccolatini volare) ed è del parere che dovrei ricominciare ad assumere acidi biliari e secondo lui dovrei farlo a vita, mi ha detto di stare lontana da alcune famiglie di farmaci perché vanno a stimolare un "interruttore" all'imbocco di un dotto e mi ha fatto la ricetta per una risonanza magnetica d'urgenza. E se da questa risonanza magnetica dovesse risultare che si sono formati nuovi calcoli, dovrei fare una gastroscopia per toglierli. 
Nel frattempo sono passate due settimane da quando mi hanno sbagliato l'accesso venoso al pronto soccorso e ho ancora il braccio livido e gonfio e il mio medico ieri l'ha esaminato e ha detto che si sente ancora il liquido che non si è assorbito e sono tornata a casa dalla farmacia con due scatole di acidi biliari - e ne mancano ancora due perché in farmacia arrivano oggi. 

Bene, quindi io adesso sono in balia di me stessa mentre aspetto che mi chiamino per la risonanza perché ovviamente - anche se si tratta di un'urgenza - non c'era posto e ogni volta che vedo gli altri mangiare assomiglio ad una belva rabbiosa. 

Quanto manca alla fine del 2018?


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)


In una sola giornata ho letto Leggere è una faccenda da gatti di Alex Howard e sono rimasta alquanto delusa perché non ha rispettato per niente le mie aspettative. Sappiamo tutti che i gatti sanno di essere superiori, sono vanitosi e a volte altezzosi, ma questo è stato veramente antipatico. Cioè, avevo anche rimosso questa lettura - manco me la sarei ricordata se non fosse che sono andata a recuperare il WWW della settimana scorsa. Recensione QUI.
Ho poi letto By Your Side di Kasie West. Per me è il primo dell'autrice, ma ho tutte le intenzioni di recuperare gli altri perché è stato davvero dolcino senza farmi venire il diabete. Recensione QUI



What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)


Ho iniziato domenica sera tardi la raccolta di racconti My True Love Gave to Me curata da Stephanie Perkins, ma visti gli ultimi giorni ne ho letti solo tre su dodici. Il primo mi è piaciuto, il secondo mi è rimasto alquanto oscuro, il terzo mi è piaciuto però forse un po' meno del primo. Vedremo come andrà con i prossimi. 



What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)


Giuro solennemente che la presenza di un titolo come Voglio vivere prima di morire di Jenny Downham non è dettata dal mio naturale pessimismo e dalle mie attuali condizioni mediche - semplicemente questo libro aspetta di essere letto da tre anni e ho anche il film che ne è stato tratto da vedere. 
Poi leggerò Tiger Lily di Jodi Lynn Anderson, un inedito retelling di Peter Pan che si concentra su Giglio Tigrato. 

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Siamo giunti alla fine anche di questo appuntamento e spero che la vostra settimana sia iniziata in modo migliore rispetto alla mia. Nel frattempo scrivetemi nei commenti come stanno andando le vostre letture oppure lasciatemi il link del vostro post e io, tra un racconto e l'altro, passerò a ricambiare la visita. 
Per domani non c'è nulla in programma, ma venerdì vi aspetta il secondo appuntamento del Singing the Book!
Cheers! :)

mercoledì 5 dicembre 2018

WWW.. Wednesday! #122

Tra un'ansia e l'altra, siamo di nuovo qui con un nuovo WWW Wednesday. 
Ansia per la salute, ansia per il Natale e i regali che non mi decido ad andare a comprare e i parenti che incombono minacciosi. 

Ma per fortuna ci sono i libri a distrarmi.


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)


Il primo libro che ho finito di leggere è stato Close Your Eyes di Nicci Cloke, un inedito che racconta di una sparatoria a scuola. Ma più che raccontare della sparatoria, racconta del rapporto di amicizia tra i personaggi e come ci siano cose che proprio non notiamo, come i nostri comportamenti influenzino quelli di chi ci circonda. È un libro che mi è piaciuto davvero tanto anche per il modo in cui la storia viene narrata. 
Recensione QUI
Ho poi letto Oliver, il gatto che salvò il Natale di Sheila Norton, la prima delle mie tre letture natalizie. L'ho letto in anticipo rispetto a quanto avessi pensato mesi fa, ma l'ho fatto perché mi "serviva" per un progetto a cui partecipo - infatti la recensione la leggerete martedì 11 dicembre. Vi posso dire comunque che è stata una lettura carina, anche se mi ha fatto un po' storcere il naso il modo in cui il gatto Oliver è stato un po' troppo umanizzato. 



What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)


Come capita spesso da queste parti, non lo sto veramente leggendo - Leggere è una faccenda da gatti di Alex Howard lo comincio oggi pomeriggio.



What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)


Per me si tratta del primo libro dell'autrice, ma By Your Side di Kasie West mi sembra proprio quel tipo di romance leggero che potrebbe farmi passare delle ore piacevoli senza troppi pensieri per la testa.
Toccherà poi alla seconda lettura a tema natalizio ovvero la raccolta di racconti My True Love Gave to Me curata da Stephanie Perkins - anche se questa edizione non ha proprio la cover che volevo e al momento mi sento proprio come il Grinch. Che dite, passerà?

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Un WWW che si è praticamente scritto da solo, questo. 
E voi invece che mi dite? Com'è stata la vostra settimana di lettura? Scrivetemi tutto nei commenti oppure lasciatemi il link dei vostri post e passerò a ricambiare la visita! 
Cheers! :)

venerdì 25 maggio 2018

[Recensione] "Violent Ends" di Shaun David Hutchinson

Questo libro tratta di un argomento che purtroppo ogni tanto torna alla ribalta - anche se fortunatamente non riguarda il nostro paese. 
È tornato alla ribalta la settimana scorsa ed è tornato alla ribalta anche oggi, dal momento che ho appena letto la notizia di una nuova sparatoria in una scuola.


Titolo: Violent Ends
Autori: Shaun David Hutchinson (e vari)
Data di uscita: 13 dicembre 2016
Data di uscita originale: 1 settembre 2015
Pagine: 338 (copertina flessibile)
Editore: Simon Pulse
Link Amazon: https://amzn.to/2GTbCD8

Trama [tradotta da me]: Ha impiegato solo ventidue minuti Kirby Matheson per uscire dalla sua auto, marciare sulla scuola, entrare nella palestra e aprire il fuoco, uccidendo sei ragazzi e ferendone altri cinque.

Ma questa non è una storia sulla sparatoria in sé. Qui non si tratta di raccontare quel giorno impossibile da indimenticabile.
Questa è la storia di un ragazzo—un ragazzo che aveva amici, a cui piaceva leggere, che suonava il sassofono nella banda e che non era mai stato nei guai prima di allora—diventato un mostro capace di entrare nella sua scuola con una pistola carica e di sparare proiettili ai suoi compagni di classe.

Ogni capitolo è raccontato dal punto di vista di una vittima diversa, fornendo l'introspettiva su chi era Kirby e su chi era diventato. Alcuni sono dolci, altri oscuri; altri sembrano non essere correlati, riguardanti liti o primi baci oppure feste a tarda notte. Questo libro è narrato da molteplici prospettive—con un personaggio e un evento che li accomuna tutti—scritto da alcuni dei nomi più riconoscibili della letteratura YA.


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Gli autori che hanno partecipato a questo libro sono tanti: 


Shaun David Hutchinson | Neal Shusterman e Brendan Shusterman | Beth Revis | Cynthia Leitich Smith | Courtney Summers | Kendare Blake | Delilah S. Dawson | Steve Brezenoff | Tom Leveen | Hannah Moskowitz | Blythe Woolston | Trish Doller | Mindi Scott | Margie Gelbwasser | Christine Johnson | E.M. Kokie | Elisa Nader

Ognuno di questi autori offre un punto di vista diverso. Ma non lo offre sulla sparatoria in sé, bensì sull'unico elemento in comune: Kirby Matheson. 

Come Hate List di Jennifer Brown, questa non è una cronaca di quella giornata ma non è neanche il racconto delle conseguenze - o meglio, lo è in parte. 
Quello in cui si differenzia Violent Ends è il punto di vista di ognuna delle persone la cui vita si è incrociata con quella di Kirby in diversi periodi della propria esistenza. 

Non mancano i punti di vista da parte di alcune delle vittime, sia di quelle che non ce l'hanno fatta che di quelle che sono sopravvissute, ma ci sono anche punti di vista di chi conosceva Kirby solo superficialmente o di chi non parlava con lui da anni. 

Pur essendo scritto da diciotto autori - ma i capitoli sono diciassette perché uno è scritto a quattro mani - si ha comunque un senso di continuità durante la lettura perché si inizia con la voce di una bambina che incontra un Kirby ancora alle medie e si prosegue, attraverso gli occhi altrui, osservando Kirby prima della sparatoria e poi il giorno della sparatoria, concludendo infine con quello che resta nei giorni seguenti. 

Questo non vuole neanche essere un ritratto di Kirby perché nessuna delle persone più o meno coinvolte nella sua vita può davvero fornire delle risposte esaurienti, ma vuole semplicemente mostrare cosa ha rappresentato Kirby per tutti coloro che hanno voce in questo libro. 

Per alcuni è stato un salvatore, un amico, qualcuno su cui contare. 
Per altri è stato una cotta, un'ossessione, qualcuno di affascinante da osservare. 
Per altri ancora è stato qualcuno da tormentare, da prendere in giro oppure da ignorare. 
Per alcuni è un ricordo d'infanzia, per altri una ferita che con la sua assenza non si rimarginerà mai. 
Per altri è stato un bullo, una nemesi, qualcuno da cui stare alla larga. 

In Hate List avevamo solo Valerie a fornirci un ritratto di Nick - e parzialmente nella novella Say Something anche David ha fornito il suo contributo.
Eppure lo stesso non sappiamo cosa sia successo nella testa e nell'animo di Nick quel giorno di maggio.

Accade la stessa cosa qui con Kirby. 
Tante voci diverse forniscono tanti pezzi di un puzzle che comunque non risulta completo, un ritratto ancora più confuso di quello che invece si aveva di Nick. 
Tante cose restano sconosciute - e va bene così, perché nessuno di loro ha le risposte. 
Così come non sappiamo cosa sia accaduto nella mente di Nick Levil, così non sappiamo cosa sia accaduto nella mente di Kirby Matheson. 

La differenza è che le vittime di Nick avevano forse più "senso" sulla base della Hate List, quelle di Kirby invece restano senza spiegazioni perché non tutti quelli che sono finiti dalla parte del proiettile avevano una ragione per esserci - anzi, forse in spirito di crudeltà Kirby ha lasciato vivi proprio coloro che gli avevano fatto male punendoli con la morte di chi amavano. 
Ma non si sa davvero, non c'è nulla di certo. 

Queste storie sono più degli attimi precedenti e successivi alla sparatoria perché tirano in mezzo anche il bullismo e un altro fenomeno purtroppo in voga: il femminicidio. 
Sì, perché uno dei capitoli parla di una ragazza che ha detto no e forse per questo è finita nel mirino di Kirby. 

Va bene non avere tutte le risposte perché questo genere di violenza e di morte è così: senza senso. 
Non esisteranno mai risposte che possano essere esaurienti oppure consolatorie. 

E mi ritrovo d'accordo con Jennifer Brown, con quello che aveva detto in un'intervista - parlando del suo rifiuto di scrivere un giorno il punto di vista di Nick. 
Perché scrivere dal punto di vista di Nick - così come avere il punto di vista di Kirby in questo libro - sarebbe quasi come giustificare un atto di violenza senza senso. 
Nessuno può sapere cosa passa per la mente di una persona mentre fa una strage a scuola, cosa l'abbia portato a quel punto e perché. Pertanto scrivere e guardare la scena attraverso i suoi occhi sarebbe una giustificazione che non merita di esistere.

Alcuni punti di vista sono più "distaccati" di altri, di persone che hanno conosciuto Kirby quando erano ancora piccoli e non avevano più contatti con loro. 
Alcuni mi hanno stretto lo stomaco e altri mi hanno dato da pensare: perché quelli che parlavano provavano fastidio nell'essere associati a Kirby, perché la loro vita non era più la stessa dopo quel giorno di gennaio. Perché c'è chi dice che l'aveva capito sin da quando Kirby era piccolo, chi invece viene bombardato di domande e afferma che davvero non aveva mai notato niente di strano - che quella era solo rabbia adolescenziale, che non era niente di più oscuro, che davvero mai avrebbe pensato che Kirby potesse commettere un'azione del genere. 
Perché il male non sempre ha segni caratteristici, non sempre è evidente, non sempre è facilmente riconoscibile, non sempre fa spiccare una persona su altri - e questo diffonde la paura a scuola che anche qualcun altro possa ripetere quanto fatto da Kirby.

Alcuni punti di vista mi hanno messo i brividi e altri mi hanno rapita in maniera profonda e disturbante: Survival Instinct e The Perfect Shot sono stati i miei capitoli preferiti e History Lessons di Courtney Summers mi ha lasciato - come solo lei sa fare con il suo modo di scrivere - una sensazione di disagio addosso. 
Ho specialmente apprezzato quegli autori che hanno scritto dal punto di vista femminile e quelle autrici (come la Summers) che hanno scritto dal punto di vista maschile. 
Ma non aspettatevi grandi approfondimenti o racconti di vita: sono solo diciassette voci in un determinato momento della loro esistenza. Si ha solo un'infarinatura di fatti pregressi, ciò che è sufficiente a dare loro spazio per metterli in relazione con Kirby.

Violent Ends non vuole essere il resoconto di una sparatoria e non vuole neanche fornire un ritratto esaustivo di Kirby Matheson, ma come Hate List fornisce luci e ombre di una persona - luci e ombre in quello che è stato e ha fatto nella vita, luci e ombre in coloro che non ci sono più e luci e ombre in coloro che sono rimasti.
Perché non tutti i punti di vista sono quelli delle vittime, perché non tutti i punti di vista sono obiettivi, perché tutti i punti di vista possono permettersi di giudicare - che la loro vita sia stata toccata più o meno in maniera profonda da Kirby e da quello che fatto.