Come sempre finisce che libri brevi e racconti ci metto sempre una vita e mezzo a concluderli - non mi spiego perché.
Voglio dire, pur avendo avuto due giorni impegnativi a causa delle visite mediche, per leggere dodici racconti ci ho messo una settimana.
Ma vabbè, passiamo alla recensione.
Voglio dire, pur avendo avuto due giorni impegnativi a causa delle visite mediche, per leggere dodici racconti ci ho messo una settimana.
Ma vabbè, passiamo alla recensione.
Titolo: My True Love Gave to Me
Autori: Stephanie Perkins (e vari)
Data di uscita: 9 ottobre 2014
Pagine: 355 (copertina flessibile)
Editore: Pan Macmillan
Link Amazon: https://amzn.to/2QwF3PC
Trama [tradotta da me]: Le notti lunghe e fredde sono fatte per innamorarsi...
Non c'è niente di più romantico delle luci che brillano e dello stare avvolti al caldo quando fa freddo e questa raccolta di dodici bellissime storie ti faranno andare in estasi con tutta la magia dei mesi invernali.
Quindi accocolati vicino al camino e mettiti comodo. Hai dodici ragioni per stare in casa e innamorarti.
Questi elencati qui sopra sono gli autori che hanno contribuito con un racconto a questa raccolta - e a cui io mi sono avvicinata principalmente a causa di nomi come quelli di David Levithan, Rainbow Rowell e Gayle Forman. Altri per me erano totalmente sconosciuti e altri ancora - come Holly Black, Stephanie Perkins, Laini Taylor e Kiersten White - li conoscevo solo di nome perché non ho mai letto nulla di loro.
È stata una raccolta di cui ho apprezzato davvero tanto le diverse religioni ed etnie e orientamenti sessuali, ma che ha avuto alti e bassi e non so bene come scrivere questa recensione - se parlarvi brevemente di ogni singolo racconto o se fare un discorso generale. Andrò a braccio e vediamo cosa esce fuori.
Ci sono state conferme, ci sono state scoperte, ci sono state delusioni.
"Midnights" di Rainbow Rowell è stato uno dei miei preferiti, la storia di questi due amici che per anni passano la notte di Capodanno insieme e in pochissime pagine la Rowell li ha ben caratterizzati e costruito una storia che mi ha fatto andare in brodo di giuggiole con uno dei miei tropes preferiti.
"The Lady and the Fox" di Kelly Link è stato il primo flop. Non conoscevo quest'autrice e la storia era partita bene - un po' fantastica, un po' magica - ma poi... boh. Si è persa a metà e niente ha più avuto senso oppure una qualche spiegazione.
"Angels in the Snow" di Matt De La Peña. Ero particolarmente incuriosita dalla storia di questo autore perché ero curiosa di scoprirne lo stile - suo sarà il volume dedicato ad un Superman adolescente che concluderà la serie DC Icons cominciata con Wonder Woman di Leigh Bardugo e proseguita con Batman di Marie Lu e Catwoman di Sarah J. Maas. La sua è la storia di un ragazzo di origini messicane che, impossibilitato a tornare a casa per Natale dalla sua famiglia, rimane a New York a fare da cat-sitter alla gatta del suo capo in una casa senza cibo. Ma lui non è l'unico rimasto nel palazzo e l'incontro con una ragazza potrebbe trasformare il periodo delle feste. Shy mi è piaciuto, Haley molto meno, ma in generale la storia è finita dalla parte della bilancia che pende a favore.
"Polaris is Where You’ll Find Me" di Jenny Han. Prima volta per me con qualcosa scritto da quest'autrice e anche questa storia devo dire che mi è piaciuta - questa si stacca dal realismo che normalmente amo e preferisco e ci porta al Polo Nord con Babbo Natale e gli elfi ai primi di dicembre, tra magia e vita adulta all'orizzonte.
"It’s a Yuletide Miracle, Charlie Brown" di Stephanie Perkins. Pur conoscendo le trame dei suoi libri, anche con la Perkins è stata una prima volta. La storia si svolge in sola mezza giornata, ma i personaggi sono comunque caratterizzati e i dialoghi tra loro aiutano a costruire un legame tra loro credibile - forse solo il finale l'ho trovato un po' affrettato.
"Your Temporary Santa" di David Levithan - e quest'autore è per me sempre una certezza perché ha quel tipo di humor che si combina perfettamente con temi più seri e problematiche adolescenziali e che mi porta sempre ad apprezzarlo.
"Krampuslauf" di Holly Black. Prima volta per me anche con la Black, sebbene abbia un'idea chiara dei suoi romanzi e in parte sapevo quindi cosa avrei potuto aspettarmi. E infatti qui c'è una storia - che mi è piaciuta - con creature fantastiche che prendono vita e forse un pelo vendicative, tutto il contrario delle fatine carine e sbrillucicose.
"What the Hell Have You Done, Sophie Roth?" di Gayle Forman - e questa è stata la delusione che non mi aspettavo perché la Forman è un'autrice che a me piace molto. Purtroppo qui sembra aver calcato troppo la mano per accentuare le differenze tra i due protagonisti - di razza e di religione - dimenticando tutto il resto. Il finale poi è troppo sdolcinato e non lo trovo nemmeno credibile.
"Beer Buckets and Baby Jesus" di Myra McEntire. Questo mi ha fatta ridere fin dalle prime righe in cui, il nostro protagonista, si giustifica dicendo che non era sua intenzione dar fuoco alla chiesa dove ogni anno viene messa in scena la Natività. E ora, costretto ai servizi sociali se non vuole finire in riformatorio, il nostro combinaguai deve invece salvare il Natale. I clichés non mancano, ma l'ho trovato comunque molto carino.
"Welcome to Christmas, CA" di Kiersten White. Anche della White conosco i libri, ma non li ho mai letti e questo racconto è stato uno tra quelli che mi sono piaciuti di più. Immaginate di vivere in un posto che si chiama Christmas, di lavorare in una tavola calda chiamata Christmas Cafè perennemente arredata a Natale anche ad agosto - capite bene che la nostra protagonista Maria non vede l'ora di fuggire. Ma con un pizzico di magia o forse sesto senso - che mi ha ricordato tantissimo il film Semplicemente Irresistibile - forse il nuovo cuoco sarà capace di rendere tutti un po' più felici.
"Star of Bethlehem" di Ally Carter. Questa autrice mi era sconosciuta, ma il suo racconto è stato caruccio. Questo narra di una ragazza in fuga che scambia il suo biglietto aereo con quello di un'altra ragazza con lo stesso disperato bisogno di andare da tutt'altra parte rispetto alla destinazione originaria e che si ritrova quindi nell'innevato Oklahoma, proprio nel bel mezzo del nulla nel bel mezzo degli Stati Uniti. E chissà che quindi qui, forse, non ritrovi parte di ciò che ha perso.
"The Girl Who Woke the Dreamer" di Laini Taylor. Sento le grida oltraggiate di chi sta urlando "non hai mai letto nulla di Laini Taylor?!" - ebbene no, questa è stata la prima volta. Capisco perché in molti la amino - ha un linguaggio e uno stile unico ed evocativo e la storia mi è anche piaciuta, ma avete presente quando sentite che comunque qualcosa non fa per voi? Ecco, questo è il caso. Per quanto io abbia apprezzato questo racconto, so perfettamente che i suoi libri non mi prenderebbero come fanno con tanti altri lettori - de gustibus.
---
Bene, tirando le somme, chi più e chi meno, questi racconti sono davvero perfetti per questo periodo e ce n'è un po' per tutti i gusti: quelli più romantici, quelli più leggeri, quelli un po' più seri, quelli "reali" e quelli con un po' di magia.
Autori: Stephanie Perkins (e vari)
Data di uscita: 9 ottobre 2014
Pagine: 355 (copertina flessibile)
Editore: Pan Macmillan
Link Amazon: https://amzn.to/2QwF3PC
Trama [tradotta da me]: Le notti lunghe e fredde sono fatte per innamorarsi...
Non c'è niente di più romantico delle luci che brillano e dello stare avvolti al caldo quando fa freddo e questa raccolta di dodici bellissime storie ti faranno andare in estasi con tutta la magia dei mesi invernali.
Quindi accocolati vicino al camino e mettiti comodo. Hai dodici ragioni per stare in casa e innamorarti.
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Holly Black | Ally Carter | Matt de la Peña | Gayle Forman | Jenny Han | David Levithan | Kelly Link | Myra McEntire | Stephanie Perkins | Rainbow Rowell | Laini Taylor | Kiersten White
Questi elencati qui sopra sono gli autori che hanno contribuito con un racconto a questa raccolta - e a cui io mi sono avvicinata principalmente a causa di nomi come quelli di David Levithan, Rainbow Rowell e Gayle Forman. Altri per me erano totalmente sconosciuti e altri ancora - come Holly Black, Stephanie Perkins, Laini Taylor e Kiersten White - li conoscevo solo di nome perché non ho mai letto nulla di loro.
È stata una raccolta di cui ho apprezzato davvero tanto le diverse religioni ed etnie e orientamenti sessuali, ma che ha avuto alti e bassi e non so bene come scrivere questa recensione - se parlarvi brevemente di ogni singolo racconto o se fare un discorso generale. Andrò a braccio e vediamo cosa esce fuori.
Ci sono state conferme, ci sono state scoperte, ci sono state delusioni.
"Midnights" di Rainbow Rowell è stato uno dei miei preferiti, la storia di questi due amici che per anni passano la notte di Capodanno insieme e in pochissime pagine la Rowell li ha ben caratterizzati e costruito una storia che mi ha fatto andare in brodo di giuggiole con uno dei miei tropes preferiti.
"The Lady and the Fox" di Kelly Link è stato il primo flop. Non conoscevo quest'autrice e la storia era partita bene - un po' fantastica, un po' magica - ma poi... boh. Si è persa a metà e niente ha più avuto senso oppure una qualche spiegazione.
"Angels in the Snow" di Matt De La Peña. Ero particolarmente incuriosita dalla storia di questo autore perché ero curiosa di scoprirne lo stile - suo sarà il volume dedicato ad un Superman adolescente che concluderà la serie DC Icons cominciata con Wonder Woman di Leigh Bardugo e proseguita con Batman di Marie Lu e Catwoman di Sarah J. Maas. La sua è la storia di un ragazzo di origini messicane che, impossibilitato a tornare a casa per Natale dalla sua famiglia, rimane a New York a fare da cat-sitter alla gatta del suo capo in una casa senza cibo. Ma lui non è l'unico rimasto nel palazzo e l'incontro con una ragazza potrebbe trasformare il periodo delle feste. Shy mi è piaciuto, Haley molto meno, ma in generale la storia è finita dalla parte della bilancia che pende a favore.
"Polaris is Where You’ll Find Me" di Jenny Han. Prima volta per me con qualcosa scritto da quest'autrice e anche questa storia devo dire che mi è piaciuta - questa si stacca dal realismo che normalmente amo e preferisco e ci porta al Polo Nord con Babbo Natale e gli elfi ai primi di dicembre, tra magia e vita adulta all'orizzonte.
"It’s a Yuletide Miracle, Charlie Brown" di Stephanie Perkins. Pur conoscendo le trame dei suoi libri, anche con la Perkins è stata una prima volta. La storia si svolge in sola mezza giornata, ma i personaggi sono comunque caratterizzati e i dialoghi tra loro aiutano a costruire un legame tra loro credibile - forse solo il finale l'ho trovato un po' affrettato.
"Your Temporary Santa" di David Levithan - e quest'autore è per me sempre una certezza perché ha quel tipo di humor che si combina perfettamente con temi più seri e problematiche adolescenziali e che mi porta sempre ad apprezzarlo.
"Krampuslauf" di Holly Black. Prima volta per me anche con la Black, sebbene abbia un'idea chiara dei suoi romanzi e in parte sapevo quindi cosa avrei potuto aspettarmi. E infatti qui c'è una storia - che mi è piaciuta - con creature fantastiche che prendono vita e forse un pelo vendicative, tutto il contrario delle fatine carine e sbrillucicose.
"What the Hell Have You Done, Sophie Roth?" di Gayle Forman - e questa è stata la delusione che non mi aspettavo perché la Forman è un'autrice che a me piace molto. Purtroppo qui sembra aver calcato troppo la mano per accentuare le differenze tra i due protagonisti - di razza e di religione - dimenticando tutto il resto. Il finale poi è troppo sdolcinato e non lo trovo nemmeno credibile.
"Beer Buckets and Baby Jesus" di Myra McEntire. Questo mi ha fatta ridere fin dalle prime righe in cui, il nostro protagonista, si giustifica dicendo che non era sua intenzione dar fuoco alla chiesa dove ogni anno viene messa in scena la Natività. E ora, costretto ai servizi sociali se non vuole finire in riformatorio, il nostro combinaguai deve invece salvare il Natale. I clichés non mancano, ma l'ho trovato comunque molto carino.
"Welcome to Christmas, CA" di Kiersten White. Anche della White conosco i libri, ma non li ho mai letti e questo racconto è stato uno tra quelli che mi sono piaciuti di più. Immaginate di vivere in un posto che si chiama Christmas, di lavorare in una tavola calda chiamata Christmas Cafè perennemente arredata a Natale anche ad agosto - capite bene che la nostra protagonista Maria non vede l'ora di fuggire. Ma con un pizzico di magia o forse sesto senso - che mi ha ricordato tantissimo il film Semplicemente Irresistibile - forse il nuovo cuoco sarà capace di rendere tutti un po' più felici.
"Star of Bethlehem" di Ally Carter. Questa autrice mi era sconosciuta, ma il suo racconto è stato caruccio. Questo narra di una ragazza in fuga che scambia il suo biglietto aereo con quello di un'altra ragazza con lo stesso disperato bisogno di andare da tutt'altra parte rispetto alla destinazione originaria e che si ritrova quindi nell'innevato Oklahoma, proprio nel bel mezzo del nulla nel bel mezzo degli Stati Uniti. E chissà che quindi qui, forse, non ritrovi parte di ciò che ha perso.
"The Girl Who Woke the Dreamer" di Laini Taylor. Sento le grida oltraggiate di chi sta urlando "non hai mai letto nulla di Laini Taylor?!" - ebbene no, questa è stata la prima volta. Capisco perché in molti la amino - ha un linguaggio e uno stile unico ed evocativo e la storia mi è anche piaciuta, ma avete presente quando sentite che comunque qualcosa non fa per voi? Ecco, questo è il caso. Per quanto io abbia apprezzato questo racconto, so perfettamente che i suoi libri non mi prenderebbero come fanno con tanti altri lettori - de gustibus.
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Bene, tirando le somme, chi più e chi meno, questi racconti sono davvero perfetti per questo periodo e ce n'è un po' per tutti i gusti: quelli più romantici, quelli più leggeri, quelli un po' più seri, quelli "reali" e quelli con un po' di magia.
Questo libro mi spaventa dal rosa in cover, mi fa paura che siano racconti e soprattutto che siano natalizi!
RispondiEliminaGuarda, per la cover mi trovi assolutamente d'accordo - infatti io ne preferivo un'altra e invece mi è arrivata questa perché hanno lo stesso codice ISBN, cambiano solo le cifre nel codice a barre più piccolo. Ti assicuro che questa, sotto una certa luce, è persino accecante. >.<
EliminaComunque ce ne sono alcuni che non sono troppo natalizi, in cui Natale serve come scusa per fare da contorno. xD
Non è il mio genere, e con le raccolte di racconti ho un rapporto ambiguo (soprattutto quando non sono dello stesso autore), anche se potrei essere costretta ad evolvermi visto che ora come ora ho pochissimo tempo libero @_@
RispondiEliminaDiciamo che i racconti hanno dalla loro che sono brevi e quindi puoi comunque leggere anche quando hai poco tempo a disposizione. La pecca è che alcuni autori non sono capaci di dare profondità in sole trenta pagine.
EliminaTi capisco, anche io ci metto tantissimo a concludere le raccolte di racconti! Avevo letto anni fa "Let it snow" che aveva un concept simile, ma le storie erano solo tre... Sono curiosa di leggere la storia di Rainbow Rowell, soprattutto per il tuo parere positivo! :)
RispondiEliminaLet It Snow l'ho letto l'anno scorso e devo dire che ci avevo messo anche poco.
EliminaQuello della Rowell per me è stato carinissimo!
Mi interessa davvero un sacco e la cover rosa a me piace ma lo sai che adoro tutto ciò che è rosa xD
RispondiEliminaAhahahaha, lo immaginavo! xD
EliminaHo visto entrambe le versioni delle copertine online e devo dire che preferisco questa... anche io ho un debole per il rosa *-* il libro non sono mai riuscita ad acquistarlo e a leggerlo però. Me lo comprerei anche solo per tenerlo in libreria per quanto mi piace vederlo :)
RispondiEliminaAhahahaha, io invece da quando ho scoperto la cover con le palline di Natale mi sono innamorata! xD
EliminaLa mia prima scelta prima di scoprirla era quella con gli omini stilizzati che pattinavano, questa sarebbe comunque stata l'ultima che avrei preso in considerazione. xD