Vedo tutti voi che state postando recap di dicembre e del 2020 in generale e sono un po' invidiosa - di solito è quello che faccio anche io il 31 dicembre di ogni anno da tre anni a questa parte.
Ma ho finito giusto prima l'ultimo libro di quest'anno e proprio non volevo rimandarne la recensione al 2021, quindi eccoci qui - l'ultimo libro del mio 2020, che forse non è stato all'altezza di altri scritti a quattro mani da questi due autori, ma di sicuro non l'ho odiato tanto quanto hanno fatto altri lettori su Goodreads.
E per i due recap ci leggiamo domani - tanto non è che io abbia folli programmi per stasera, se anche poi mi serve tutta la notte perché siano pronti per la pubblicazione.
Titolo: Sam & Ilsa's Last Hurrah
Autori: Rachel Cohn & David Levithan
Data di uscita: 10 aprile 2018
Pagine: 211 (copertina rigida)
Editore: Knopf
Link Amazon: https://amzn.to/2FJdgoZ
Autori: Rachel Cohn & David Levithan
Data di uscita: 10 aprile 2018
Pagine: 211 (copertina rigida)
Editore: Knopf
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Trama [tradotta da me]: I fratelli Sam e Ilsa Kehlmann hanno passato la maggior parte dei loro anni del liceo dando feste per i loro amici—e ora sono si sono preparati per quella in grande stile, proprio prima del diploma.
Le regole sono semplici: ogni gemello può invitare tre ospiti e l'altro gemello non saprà chi sono fino a quando questi non si presenteranno alla porta. Con Sam e Ilsa, le feste sono sempre state temperate da una buona dose di rivalità fraterna e stanotte non fa eccezione.
Una notte. Un appartamento. Otto persone. Cosa può mai andare storto? Oh, noi sappiamo che la risposta è "molte cose". Ma "molte cose" possono anche finire bene…in modi piuttosto sorprendenti.
Le regole sono semplici: ogni gemello può invitare tre ospiti e l'altro gemello non saprà chi sono fino a quando questi non si presenteranno alla porta. Con Sam e Ilsa, le feste sono sempre state temperate da una buona dose di rivalità fraterna e stanotte non fa eccezione.
Una notte. Un appartamento. Otto persone. Cosa può mai andare storto? Oh, noi sappiamo che la risposta è "molte cose". Ma "molte cose" possono anche finire bene…in modi piuttosto sorprendenti.
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Sono affezionata a questi due autori - sono affezionata a loro dal 2006, da quando lessi il loro primo romanzo scritto a quattro mani: Tutto accadde in una notte.
È perciò assai probabile che io sia sempre un po' di parte quando si tratta dei loro romanzi, che riesca a trovare sempre le cose belle anche quando nessun loro libro da allora - da Nick e Norah - ha più raggiunto il massimo dei voti.
Sam & Ilsa's Last Hurrah parla di Sam e Ilsa, due gemelli che da quando hanno avuto l'età per farlo, hanno sempre amato dare cene e feste nell'appartamento della nonna Czarina nell'Upper West Side. In realtà non sono ricchissimi, ma l'appartamento della nonna - che Czarina ha ereditato a sua volta da sua nonna - è rimasto l'unico con l'affitto bloccato in tutto il palazzo che progressivamente ha visto arrivare gente ricca ad abitarlo.
Questa sarà l'ultima cena nell'appartamento non solo perché i gemelli stanno per diplomarsi e dovranno poi pensare al college e a cosa fare delle loro vite, ma anche perché Czarina ha accettato un'offerta per l'appartamento e ha idea di trasferirsi a Parigi.
Per concludere in bellezza, Sam e Ilsa hanno pensato ad una festa a tema e con tre ospiti a testa di cui l'altro gemello non saprà nulla fino al loro arrivo.
Quello che ne verrà fuori sarà un incontro tra ex - ex-fidanzati ed ex-amici - e un incontro con persone nuove, un incontro a base di cibo cucinato da Sam e champagne rubato a Czarina, vecchie rivalità, nuovi legami, segreti non tanto segreti e addii.
New York è come sempre protagonista nei romanzi di Rachel Cohn e David Levithan. Qui però non è vissuta nelle strade la sera, a Central Park di pomeriggio o riscoperta la mattina - qui è vista a perdita d'occhio dalla finestra e dal tetto di un palazzo dell'Upper West Side, ma allo stesso tempo tutta Manhatthan è concentrata tra quelle quattro pareti.
Questo perché il romanzo si svolge in un'unica sera, quasi in un piano sequenza che in alcuni punti sembra preso dal film Carnage - a sua volta preso dalla pièce teatrale Il dio del massacro. Poco a poco diventa sempre più chiaro che il problema dei gemelli è più di una rivalità fraterna, che in mezzo - nonostante il grande affetto - ci sono anche rancori dovuti a favoritismi da parte di Czarina, voglia di rivalsa e soprattutto di vedere l'altro sbloccarsi dalla sua situazione di stallo senza rendersi conto di essere bloccati a propria volta in una di esse, seppure diversa e per altri motivi.
Perché sia Sam che Ilsa sono bloccati, a modo loro, incapaci di lasciare andare New York e l'appartamento di Czarina che considerano quasi la loro vera casa.
Sam ha a che fare con una grave ansia, con il peso delle aspettative altrui e soprattutto delle sue a pesargli addosso e a strangolarlo, con l'autolesionismo - che non viene quasi neanche detto ad alta voce, ma si percepisce fin da subito dai piccoli dettagli. Ilsa, dal suo, ha sempre visto come Sam fosse il favorito nella maggior parte delle circostanze, come spesso venisse incolpata lei anche quando erano in due a combinare un disastro - si sente affibbiata da tutta la vita la parte di quella che manda tutto all'aria ed è ben decisa a continuare ad interpretarla.
Entrambi, forse un po' inconsciamente, sono paralizzati dalla paura del futuro e del cambiamento - da quei diciotto anni che ti fanno sentire così adulta in certi momenti, ma non abbastanza in altri.
La loro ultima festa sarà un'occasione per mettere i puntini sulle "i", per scoprire nuove cose, per salutare e accettare il passato, per dire addio e per salutare il futuro - per cercare di accogliere il cambiamento imminente delle loro vite e chiarirsi, restando fratelli e gemelli anche se non più sempre insieme.
E io, nell'epilogo del dieci anni dopo, mi sono ritrovata commossa in più punti.
Certo è che, svolgendosi in diretta in un'unica sera, manca un po' quella conoscenza approfondita delle loro vite e delle loro personalità che, invece, nel romanzo di Nick e Norah aveva funzionato senza problemi. Forse perché in quel caso erano due sconosciuti che si incontravano per la prima volta, mentre qui abbiamo diciotto anni di dinamiche famigliari e interazioni a cui non abbiamo preso parte.
E a proposito di Nick e Norah, so che molti non amano quando gli autori fanno accenni auto-referenziali ad altre loro opere, ma con questi due ho imparato ad aspettarmelo ed è una cosa che amo molto - così, come avevo già trovato riferimenti a Nick e Norah in Come si scrive ti amo (Dash & Lily) e in Va a finire che ti amo (Naomi & Ely) nelle frasi di Norah lasciate per Nick nel bagno di un locale e riportate dai nuovi protagonisti, qui abbiamo invece uno stralcio di una canzone di Nick - che però aveva scritto per la sua ex Tris.
Insomma, adoro come Nick e Norah siano sempre citati anche senza che sia necessario farlo esplicitamente - come la coppia sia il caposaldo che ha dato il via alla collaborazione di questi autori e che continua a fare capolino nelle vite e nei libri successivi.
E sì, alla fine si svolge nel mese di maggio, ma prendiamo quei due flute da champagne della copertina e brindiamo alla fine di questo 2020.