venerdì 30 agosto 2019

[Recensione] "The Grey Sisters" di Jo Treggiari

Sono veramente stanchissima, ma per fortuna la settimana è praticamente agli sgoccioli - così come agosto e chissà che questa umidità si levi di dosso visto che mi sembra di sentirmi 40° bollenti che mi alitano sul collo. 

Ma prima dei saluti a questo mese e prima del recap che arriverà domenica, la parola passa alla recensione di un libro che esce a fine settembre e che io ho letto in anteprima grazie a NetGalley.


Titolo: The Grey Sisters
Autrice: Jo Treggiari
Data di uscita: 24 settembre 2010
Pagine: 288 (Kindle Edition)
Editore: Penguin Teen
Link Amazon: https://amzn.to/31mi9Mr

Trama [tradotta da me]: Due anni dopo un incidente aereo mortale, le migliori amiche D e Spider si dirigono sulle montagne per affrontare il loro dolore.

D e Spider sono sempre state molto amiche e sono ulteriormente legate dal loro dolore condiviso: entrambe hanno perso dei fratelli in un orribile incidente aereo due anni prima. L'avvistamento casuale di un amato giocattolo nella fotografia dell'unica sopravvissuta, spinge D a cercare finalmente il momento di dire addio. Lei, Spider e la loro amica Min partono per un viaggio sulle montagne al sito di quel terribile schianto.

Ariel ha vissuto sulle montagne per tutta la vita. Lei e la sua famiglia allargata sono sempre stati guardati dall'alto in basso dagli abitanti della cittadina vicina e lei ha imparato vivere arrangiandosi, fidandosi di poche persone al di fuori della sua comunità isolata di survivalisti. Un terrificante attacco la spinge giù dalla montagna per chiedere aiuto e lungo la strada incontra tre ragazze -- un incontro casuale che avrà enormi conseguenze per tutte loro.


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Dicevano che questo romanzo è l'ideale per chi ha amato Sadie di Courtney Summers - diciamo che per me la Summers è inarrivabile, ma questo libro mi è comunque piaciuto. 

È doveroso che però sappiate una cosa perché è mio dovere avvisare quando ci sono dei trigger warnings: in questo libro è presente crudeltà sugli animali. 
Ora, io ho stomaco per molte cose ma per questa no e in un paio di punti ho dovuto mettere un attimo in pausa la lettura e andare a vedere con i miei occhi Alaska e Cocco belli tranquilli, coccolati e viziati. 


La storia si apre con Kat e Jonathan all'inizio del secondo anno di scuola, su un aereo che li sta portando in gita. I loro fratelli non ci sono perché a casa ammalati: le gemelle Kat e D sono amiche da una vita con Spider (il cui vero nome verrà rivelato in seguito e verrà anche spiegato il motivo del suo soprannome) e Jonathan, suo fratello, fa parte del pacchetto - anche se più piccolo perché è così intelligente da aver saltato un grado scolatisco ed essere al loro stesso anno. 

Ma poi qualcosa va storto e nonostante le rassicurazioni del pilota, Jonathan capisce che l'aereo sta precipitando - lui cerca di restare lucido e analitico, ma Kat riesce solo a pensare a sua sorella D e se lei sta percependo che qualcosa non va. E pensa alla sua migliore amica Spider, con cui forse poteva nascere qualcosa di più. 

E poi è il buio. 

Quasi due anni dopo, l'unica sopravvissuta - l'assistente di volo - si risveglia dal coma e in una foto sul giornale D riconosce la scimmietta di pezza che lei aveva messo nella valigia di Kat e che qualcuno aveva evidentemente trovato e posato accanto ad Annie per darle conforto durante il coma.

D capisce che l'unico modo per riuscire ad andare avanti non è visitare due tombe vuote al cimitero, ma vedere con i propri occhi il luogo in cui sua sorella è morta. Ad accompagnarla una Spider abbastanza recalcitrante che tende a distrarsi con altre ragazze per cercare di dimenticare quello che poteva avere con Kat e Min, ragazza sempre previdente e gentile e sorridente, ma con una forza incredibile in un fisico tanto minuto. 

Parallelamente conosciamo Ariel e la sua "famiglia" - non tutti sono legati dal sangue, ma tutti condividono gli ideali di Avalon e seguono le regole di Big Daddy: loro sono gli eletti, loro vivono sotto le montagne - le Grey Sisters - che danno loro tutto ciò di cui hanno bisogno. Niente di più, niente di meno. Gli stranieri che vengono dalle città sono un pericolo perché possono corrompere le loro anime e c'è una guerra all'orizzonte e loro devono essere pronti e armati. 

Ecco perché Ariel e le sue sorelle - i bravi soldati di Big Daddy - stanno per andare in missione sulla montagna: è un test, una prova per dimostrare che sono degne della loro posizione. Attraverso Ariel conosciamo la vita di Avalon: campano di quello che riescono a coltivare e le donne hanno solo due funzioni, ovvero procreare o diventare soldati e chi si ribella viene chiuso in cella - o peggio. 
Quando però Aaron - l'unico ragazzo del loro gruppo per età e capacità - viene ferito cercando di proteggere Faith, Ariel sa che i rimedi di Nana Esme non saranno sufficienti e che è necessaria la medicina di città. Ma può Ariel disubbidire a Big Daddy?

E, miglio dopo miglio, le strade di tutti loro finiranno inevitabilmente per incrociarsi. 


Grazie al fatto che quella serie televisiva ha segnato la storia, per me è stato inevitabile pensare a Lost all'inizio della lettura durante la parte dell'incidente aereo. Chi è che ormai non pensa a Lost quando incappa in un incidente aereo su carta o altro formato?

The Grey Sisters è un romanzo che è stato assai creepy in diversi punti e a spaventare non sono neanche tanto i boschi di notte, quanto la vita descritta da Ariel ad Avalon. Ma quella è casa sua e lei crede in tutto quello che le è sempre stato insegnato e ovviamente io non ho detto di più per non fare spoiler, ma c'è molto di più all'interno del romanzo sul modo in cui le donne vengono trattate e fidatevi se vi dico che fa stare abbastanza male. 

Ariel è quella che si sente di più perché lei racconta in prima persona, mentre i punti di vista di D, Spider e Min sono raccontati in terza - ma anche loro riescono a farsi conoscere e ad entrare in contatto con il lettore, Min in particolar modo. 

Forse si può anche provare ad immaginare dove andrà a parare e che piega prenderà la storia e ammetto che se fossi stata più attenta forse mi sarei accorta di quei piccoli dettagli lasciati come indizi, ma ero talmente presa dalle atmosfere alla Non aprite quella porta con le classiche strade deserte in cui non passa un'anima quando hai la macchina in panne e uomini che fanno suonare ogni singolo campanello di allarme non appena li vedi e il timore costante di cosa potrebbero fare questi survivalisti per proteggere la loro casa da ciò che ritengono una minaccia (e qui il pensiero è andato ad alcuni episodi di Justified, Longmire e Cult), che proprio mi sono sfuggiti. Motivo per cui non ho visto i plot-twists arrivare e uno mi ha anche fatto venire una pelle d'oca alta così. 

Ha un ritmo di narrazione costante - certo, alcuni momenti sono pura descrizione senza che accada nulla, ma lo sapete che ai film horror piace che voi vi rilassiate per poi farvi saltare in aria sulla poltrona, vero? 
The Grey Sisters non è horror, ma di certo non ci va leggero con l'inquietudine e la possibilità che qualsiasi cosa sia dietro l'angolo. 

Dal finale mi sarei aspettata forse un po' di più, qualche altro capitolo e pensiero di alcuni personaggi - ho sentito la mancanza specialmente di quello di Ariel, che alla fine è forse quella che mi ha fatto più compassione di tutte. 

Detto questo, The Grey Sisters è un romanzo che mi ha intrattenuta e che ha un po' quelle vibes da film horror vietato ai minori in seconda serata con il bollino rosso - che quando eri adolescente erano il massimo in estate grazie ai loro brividi di terrore. 

mercoledì 28 agosto 2019

WWW.. Wednesday! #156

Ultimo appuntamento di agosto con il WWW Wednesday - e questa umidità atroce non passerà mai abbastanza in fretta. 

Mi sento un po' noiosa oggi perché non ho grandi introduzioni da fare - a parte che sono in fissa con una canzone da due giorni e non ascolto altro (quando posso) e che è probabile che verrà fuori un mini-papiro nella sezione musica del recap mensile. 


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)

 
Ho finito How It Ends di Catherine Lo, letto nel giro di due giorni perché la storia mi ha presa tantissimo - complice anche il fatto che mi è sembrato di guardarmi allo specchio per come ero tredici anni fa. Recensione - personalissima - QUI
Ho poi letto - e manco avrei saputo che era uscito se non fosse stato per la mia edicolante di fiducia - il quarto volume della serie manga su Sherlock che ricalca la serie televisiva, Scandalo a Belgravia - Parte 1.



What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)

 
Sono al 70% di The Grey Sisters di Jo Treggiari, eARC omaggio di NetGalley. Non credo di riuscire a finirlo oggi perché lavoro e poi stasera vedo le mie amiche, ma il mio giudizio è alquanto positivo - è creepy nelle atmosfere e ha avuto due plot-twist che proprio non mi aspettavo e uno mi ha pure fatto venire la pelle d'oca. 
 
 
 
What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)
 
 
Prima di rivolgermi ad un'altra eARC di NetGalley, è ora che mi dia da fare per sfruttare i mesi gratis di Storytel omaggio della Vodafone: perciò via con una cosuccia leggera come Alex, Approximately di Jenn Bennett, retelling YA di C'è Posta Per Te e poi torniamo di nuovo sul pesante con The Way I Used to Be di Amber Smith, visto che parla di stupro. 

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Io lo so che nel frattempo sta per uscire Nevernight di Jay Kristoff e sono presa pure io dall'hype - ci facevo un pensierino da tempo sulle edizioni in lingua inglese ma titubavo, poi sono arrivate le stratosferiche edizioni italiane della Oscar Vault e ciao proprio. Quindi anche se la comprerò in blocco - perché se a Federica sta piacendo, vuoi che poi non piaccia anche a me? - e per questo siano benedetti i punti Giunti grazie ai quali i primi due me li porto a casa gratis, con le eARC di NetGalley e Storytel gratis fino a metà novembre la trilogia dovrà aspettare un po'. Ergo, non fate spoiler. 
 
E niente, siete tornati tutti dalle vacanze? Cosa state leggendo di bello? 
Scrivetemelo nei commenti oppure lasciatemi il link del vostro post e verrò a ricambiare la visita il prima possibile! 

Nel frattempo spero di portarvi la recensione di The Grey Sisters venerdì e sicuramente ci si vede domenica con il recap di agosto!

lunedì 26 agosto 2019

[Recensione] "How It Ends" di Catherine Lo

Ormai lo sapete: io sono quella che infila dettagli personali della sua vita ovunque, anche quando deve recensire un libro. 
Ma ci sono libri che hanno bisogno - hanno bisogno di quei dettagli di Vita Vera per essere compresi e capiti da chi non li ha ancora letti oppure non ha sperimentato le stesse cose. 

Quindi niente, io ve lo dico: quella che segue è una recensione che non ha nulla di asettico e analitico.


Titolo: How It Ends
Autrice: Catherine Lo
Data di uscita: 13 giugno 2017
Data di uscita originale: 7 giugno 2016
Pagine: 304 (copertina flessibile)
Editore: HMH
Link Amazon: https://amzn.to/2F35oeb

Trama [tradotta da me]: Ci sono due versioni di ogni storia.

È amicizia a prima vista tra Jessie e Annie, la dimostrazione del vecchio proverbio secondo il quale gli opposti si attraggono. La timida e ansiosa Jessie darebbe di tutto pur di avere la bellezza e la sicurezza in se stessa di Annie. E Annie pensa che Jessie abbia la vita perfetta, con la sua famiglia unita e i suoi voti stellari. Sono migliori amiche per sempre... fino a quando improvvisamente non lo sono più. Raccontato tramite i punti di vista alternati, How It Ends è la storia di un'amicizia dal primo incontro fino alla rottura. Ambientata in un tumultuoso secondo anno di scuola superiore segnato da bullismo, ragazzi e pugnalate alle spalle, è una storia veloce ma toccante su ciò che accade quando le amiche scelgono le supposizioni e le paure invece di loro stesse e del loro rapporto.

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Ci sono storie che per me contengono argomenti oppure elementi trigger - spesso (quasi sempre) sono io a cercarle perché cerco qualcosa di catartico, qualcosa che mi dia sollievo e risposte che non ho mai avuto, ma spesso non mi rendo conto di quanto quel trigger sia sensibile e di ciò che può provocare. 

L'amicizia - e la rottura di essa - è uno di quelli. 


Annie si è trasferita da poco dalla città in periferia con suo padre, la sua matrigna e la sua sorellastra. Specialmente con la matrigna non va d'accordo, che sembra tollerarla solo perché figlia del marito. O forse ci prova anche Madge ad esserle d'aiuto, ma ogni suo tentativo viene visto come un'interferenza o una cattiveria. Il problema è che ad Annie manca sua madre, morta sei anni prima. Il problema è che Madge non le assomiglia affatto e le manca quella figura materna che la faceva sentire unica e speciale. E il primo giorno di scuola Annie decide di vestirsi come una ribelle, tutta di nero e con la rabbia verso Madge che sembra sprigionarsi dalla sua persona facendola apparire una tosta. 

Ed è così che Jessie la vede - come una tosta che non ha paura di niente, al contrario di lei che invece soffre di ansia e la scuola le fa paura non per i compiti e le interrogazioni, ma perché i bulli la tormentano dalle medie. 

Annie vede una ragazza che non si preoccupa del trucco e non sembra concentrata su se stessa come tutte le altre; Jessie vede una ragazza che inaspettatamente le rivolge la parola e sembra felice di farlo, arrivando subito a difenderla contro un insulto verbale. 

E diventano amiche, scoprendo di avere in comune la passione per i libri e per le citazioni - di cui Jessie ha un muro della sua stanza tappezzato. Jessie invidia la sicurezza che Annie mostra al mondo girando a testa alta; Annie invidia la famiglia solida di Jessie e le serate che passano insieme. 
Hanno tanto in comune e allo stesso tempo si completano con le loro differenze, ma in qualche modo finiscono per tacersi alcune cose - Annie non sempre racconta di come vanno davvero le cose a casa e di come si sente o di quello che le accade quando non è con Jessie, Jessie invece non vuole confessare di essere depressa e di essere sotto farmaci per la sua ansia per paura che Annie la veda in modo diverso e la abbandoni. 

Ma le settimane passano e Annie sembra fare amicizia proprio con le due ragazze che hanno sempre reso la vita di Jessie un inferno - quelle due, Courtney e Larissa, che prima erano sue amiche e poi le hanno voltato le spalle. E Jessie ha paura che Annie farà lo stesso e non capisce come possa non vedere la loro cattiveria ed essere loro amica. Allo stesso tempo Annie non capisce perché non possono essere un unico gruppo di amiche, obbligandola quindi a sentirsi in colpa e a dividere il suo tempo e le sue attenzioni tra loro, e perché Jessie non vede che sono cambiate, perdonando e dimenticando qualcosa successo alle medie. 

Ed è la prima di tante crepe che porteranno due amiche inseparabili a non sapere più comprendere e comunicare con l'altra. 


Come si dice in inglese, questo libro hit too close to home
So che questi libri con determinati argomenti a me fanno un certo effetto, ma non mi aspettavo lo tsunami che mi ha poi colpita. 

Con il passare degli anni - e degli incubi - ho capito perché il mio sogno incubo ricorrente di essere di nuovo a scuola veda protagonisti i corridoi del liceo con i miei compagni di classe delle medie. Perché alla fine tutto è cominciato lì. 
Jessie e Annie hanno quindici anni, quasi sedici, e sono al secondo anno di scuola superiore. Ma i suoi problemi Jessie se li trascina dietro dalle medie. 

Ho rivisto me in Jessie, ho sottolineato pagine intere narrate dal suo punto di vista e ho rivisto la mia storia - e la mia amicizia con E - srotolarsi come il nastro di un vecchio VHS.
Forse perché le situazioni famigliari di Jessie e Annie assomigliavano per certi aspetti anche alla mia e a quella di E, forse perché in Jessie ho rivisto tutte le mie ansie e le mie paure e le mie paranoie e in Annie tutto quello che lei non riusciva a capire di Jessie e che E non riusciva a capire di me. 

Non tutto era uguale, motivo per il quale anche per Annie sono riuscita a provare empatia e tenerezza in diverse occasioni, ma è stata Jessie quella che davvero mi ha stretto il cuore perché io la capivo. Ci sono passata quindi la capisco - a chi non l'ha vissuto forse potrà sembrare che le situazioni siano esagerate, ma non lo sono. 

Ci sono scene che sembrano prese dalla mia vita, come quella di Annie che vuole creare un unico gruppo e ho rivisto E che all'inizio mi coinvolgeva nelle sue uscite con i suoi nuovi compagni di classe e amici - che a lei non dicevano niente perché la consideravano "forte", ma che prendevano sempre di mira me. Ho rivisto me a 16/17 anni, costretta a sedere ad un tavolino del pub con sua sorella minore e il suo nuovo ragazzo, che faceva parte del gruppo che a scuola mi prendeva in giro e che una volta mi ha messo le mani addosso. E ho rivisto il momento in cui E non aveva fatto niente, il momento in cui la colpa era mia perché non mi sforzavo di integrarmi e di superare la cosa. 

Questo libro ha saputo colpire nel profondo dove fa più male, ma è stata comunque un'esperienza catartica che mi ha fatto bene. 
Ho capito di non essere l'unica ad avere avuto problemi nel settore amicizia, ho capito come mi vedeva E quando non andavo oltre il mio egoismo adolescenziale e forse per questo non ero in grado di essere una buona amica - ho visto quanto ancora quei problemi mi limitino e mi impediscano di essere l'amica che invece credevo di essere. 

How It Ends è un libro che cattura perfettamente la natura dell'amicizia femminile, di quanto sia difficile il liceo, di quanto il nostro egoismo desideri che i nostri amici siano solo nostri senza doverli condividere con qualcun altro - di quanto ci sentiamo traditi quando loro escono con qualcun altro e non ci coinvolgono. E invece sono persone anche loro, con una loro vita che non deve essere sempre e per forza intrecciata alla nostra e con i loro problemi - e non sempre la nostra percezione di loro è corretta, facendo scontrare le nostre aspettative su di loro con la realtà, creando quindi una tempesta che non sempre siamo in grado di navigare e superare. 

Jessie e Annie sono state lo specchio del mio passato e il finale che avrei voluto.
Non sono cinque stelle piene perché forse avrei voluto vedere la loro amicizia svilupparsi un po' più a lungo all'inizio prima di tutti gli eventi che sono seguiti, ma resta comunque un libro che non dimenticherò mai. 

venerdì 23 agosto 2019

BRT: Breve Riassunto della Trama - Special Edition #6: "Un maledetto addio" di Bianca Marconero

Solita introduzione: se è la prima volta che capitate qui sul mio blog oppure vi siete persi la prima puntata e non avete ancora capito esattamente di che rubrica si tratti, potete leggere il mio monologo su come mi sia venuta l'idea e da dove sia nato il titolo QUI

BRT: Breve Riassunto della Trama è una rubrica inventata da me a cadenza assolutamente casuale nella quale, a gruppi di cinque - o quasi, vi offro la mia opinione su quei libri a cui non ho dedicato un post di recensione sul blog.

Bene, bene, bene. Perché special edition
La risposta è presto data.

I protagonisti di questo post si prestano ad una variante di questa rubrica - io e il mio blog alla fine siamo un po' come le scale a Hogwarts, ci piace cambiare.

Ecco quindi la special edition, un qualcosa che va a collocarsi in mezzo tra la sinteticità di BRT: Breve Riassunto della Trama e la (quasi perenne) prolissità delle mie recensioni.

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Anche l'ultimo episodio di questa edizione speciale della rubrica era dedicato a qualcosa scritto da Bianca Marconero. Quella volta si trattava di Montreal, che si andava ad incastrare tra l'ultimo capitolo e l'epilogo di Un maledetto lieto fine.

Un maledetto addio è invece il prequel di tutta la storia di Brando e Agnese e dopo aver letto la scena tagliata da Un maledetto per sempre, questo prequel è stato in qualche modo ancora più straziante. 

Non ha spoilers, non è come Spartacus: Gods of the Arena che è il prequel della storia ma inizia con le scene finali di Spartacus: Blood and Sand. Però ha senso che debba essere letto per ultimo. 

Un maledetto addio vede protagonista Brando quando erano solo lui e sua mamma dopo la morte del padre. Brando che deve ancora compiere diciannove anni e che frequenta l'università - e che sì, vuole cominciare a frequentare una certa Alice che lo stuzzica parecchio. Quella Alice che tutti amiamo, quella che era un personaggio secondario in Non è detto che mi manchi ma che rubava la scena, quella che ha fatto una breve comparsa in Un maledetto lieto fine e che finalmente avrà la sua storia a settembre.

Un maledetto addio è la storia della vita di Brando quando arriva al punto cruciale, quando la sua bellissima e gentilissima madre Isabella incontra il senatore Goffredo Altavilla, è la storia degli amici e del quartiere di una vita, è la storia di quella vita che sta per cambiare irrimediabilmente quando quell'uomo e sua figlia Agnese entrano nella sua vita. 

E vi dico che va letto dopo aver letto tutta la storia di Brando e Agnese perché Brando fa una tenerezza incredibile, perché lo si vorrebbe abbracciare, perché lui ancora non sa a quello che sta per andare incontro ma gli si vuole dire che ne varrà la pena. Va letto dopo per rendere più dolceamara tutta la storia e per apprezzare tutto quello che verrà e che noi abbiamo già letto. 

Va letto alla fine perché è una storia di addii - addio alla vita di prima, addio alla spensieratezza, addio a ciò che eravamo, addio ad alcune persone che probabilmente non vedremo più ma che ci hanno insegnato qualcosa, addio a ciò che poteva essere ma non è stato a causa del carattere e delle circostanze.