È un fatto universalmente riconosciuto che le recensioni dei romance non le so scrivere.
Ma questa è Bianca Marconero e quindi mi devo impegnare - mi devo impegnare per scrivere una recensione degna di questo nome.
Sarà lunga? Sì.
Sarà infarcita di cose personali? Sì.
Ok, all'apparenza forse non siamo poi così lontani dai soliti standard.
Ma allo stesso tempo è diverso perché io metto del personale in tutto, ma non nelle recensioni di romance.
Ho pre-ordinato Un maledetto lieto fine venti giorni prima della sua uscita, non appena il cartaceo è stato disponibile su Amazon e nonostante questo (e tutti i soldi che verso per Amazon Prime), è arrivato solo ieri.
Ma io e Federica (L'ennesimo Book Blog) non potevano aspettare e ci siamo comprate anche l'ebook - già, perché questa è stata una lettura condivisa e la nostra chat è piena di scleri - e non avrei potuto avere una compagna di lettura migliore.
Quindi?
Quindi lettori avvisati e cominciamo.
Ma questa è Bianca Marconero e quindi mi devo impegnare - mi devo impegnare per scrivere una recensione degna di questo nome.
Sarà lunga? Sì.
Sarà infarcita di cose personali? Sì.
Ok, all'apparenza forse non siamo poi così lontani dai soliti standard.
Ma allo stesso tempo è diverso perché io metto del personale in tutto, ma non nelle recensioni di romance.
Ho pre-ordinato Un maledetto lieto fine venti giorni prima della sua uscita, non appena il cartaceo è stato disponibile su Amazon e nonostante questo (e tutti i soldi che verso per Amazon Prime), è arrivato solo ieri.
Ma io e Federica (L'ennesimo Book Blog) non potevano aspettare e ci siamo comprate anche l'ebook - già, perché questa è stata una lettura condivisa e la nostra chat è piena di scleri - e non avrei potuto avere una compagna di lettura migliore.
Quindi?
Quindi lettori avvisati e cominciamo.
Titolo: Un maledetto lieto fine
Autrice: Bianca Marconero
Data di uscita: 7 febbraio 2019
Pagine: 384 (copertina rigida)
Editore: Newton Compton Editori
Link Amazon: https://amzn.to/2B95Gkw
Trama: Agnese ha diciannove anni, è la figlia di un senatore piuttosto influente e ha ricevuto un’educazione rigida. Le piace disegnare ma ha messo i sogni nel cassetto e si è iscritta a Giurisprudenza. Dopo la morte della madre, ha imparato a nascondere a tutti i suoi veri sentimenti ed è diventata la classica ragazza ricca, perfetta, composta e fredda, ma in realtà piena di insicurezze. Quando la sua incapacità di lasciarsi andare allontana il ragazzo di cui è innamorata da anni, Agnese capisce di avere bisogno di aiuto. Vorrebbe qualcuno che le insegni a essere meno impacciata e Brando, il suo fratellastro appena acquisito, sembra proprio la persona giusta. Lui lavora di notte, suona in una band, e cambia ragazza ogni sera. Peccato che il bacio che i due si scambiano per “prova” sia lontano anni luce da un esercizio senza conseguenze. Così le loro lezioni di seduzione ben presto diventano qualcosa di più… Brando saprà insegnare ad Agnese che la lezione più importante di tutte è abbandonarsi alle emozioni?
Agnese e Brando: due ragazzi cresciuti con due tipi di educazione molto diversi e con due genitori che sono l'una l'opposto dell'altro, due ragazzi che per la maggior parte del tempo si ignorano pur vivendo da due anni sotto lo stesso tetto a causa del matrimonio dei loro genitori e che per il restante si rispondono per le rime.
Lei ricca e abituata al lusso di casa sua, lui di origini più modeste che ancora viene considerato come un ospite alla villa e che per questo non smette di rincorrere la sua indipendenza economica per coronare i suoi sogni di gloria musicale.
Lei circondata dal colore rosa, lui perennemente vestito di nero.
Lei che ascolta "un po' di tutto", lui che suona e canta in una band che sta iniziando a riscuotere i primi successi.
Lei, la bambolina. Lui, il debosciato.
Siamo in quel periodo dell'anno in cui l'estate è stemperata dall'autunno, quando la luce ha quella sfumatura particolare. Siamo nel periodo in cui inizi l'università e se fino a qualche mese prima ti sentivi sulla cima del mondo per essere così grande da affrontare la maturità, ora anche quella sensazione è stemperata proprio come l'estate dalla consapevolezza che sei la più piccola - matricola in una realtà più grande di te.
Una realtà in cui quasi diciannove anni improvvisamente non sono poi così tanti di fronte a chi ha già passato i venti e ha più esperienza di te.
E in quanto ad esperienza, Agnese sta proprio a zero.
Così, quando con Mattia - il ragazzo di cui è innamorata da sempre - non va, tutte le insicurezze di Agnese riguardo ai ragazzi e a come approcciarsi con loro alzano la testa e fanno rumore. Tanto rumore.
L'entrata in scena di Brando è una di quelle con il botto, di quelle che non si dimenticano - di quelle che ti chiedi se hai davvero letto quello che hai appena letto.
Ed è proprio il momento in cui noi facciamo la prima conoscenza con lui con il conseguente scambio di battute tra lui e Agnese che fa scattare la scintilla, che mette in moto qualcosa che nessuno dei due ha idea di ciò che scatenerà.
In fondo non sono davvero parenti, sono solo i loro genitori ad essere sposati.
In fondo accadrebbe tra le mura di casa e Agnese non si sentirebbe giudicata.
In fondo è solo un esperimento, qualcosa che ad occhi chiusi puoi fingere che stia accadendo con qualcun altro.
In fondo non è che possano esserci chissà quali conseguenze o sviluppi emotivi.
E invece...
Ho amato Brando fin da subito per la sua irriverenza prima e per la portata dei suoi sentimenti dopo - come faccia Bianca a farmi piacere i biondi ancora non me lo spiego.
Con Agnese... diciamo che quando i personaggi mi assomigliano, le mie possibili reazioni sono due: o li amo oppure li odio. Qui ho avuto una terza reazione: più andavo avanti con la lettura e più Agnese mi spaventava per le somiglianze che iniziavano ad impilarsi l'una sull'altra, ma allo stesso tempo ho trovato quelle differenze in alcune delle nostre reazioni che mi hanno permesso di non scappare in preda al panico.
Agnese e Brando sono due personaggi complessi, intensi, insicuri ognuno per i propri motivi che l'altro ignora perché di fatto sono due zucconi e non comunicano - partiti da premesse che non lasciano spazio di manovra e che li porta a sbagliare e a sbagliare ancora e a farsi un male atroce ad ogni passo.
Perché la lealtà è una qualità che sei convinta di possedere fino a quando qualcuno ti rinfaccia di essere leale alle persone sbagliate.
Perché sei convinto di aver capito tutto e invece non hai capito proprio niente.
Perché dicono sempre che sono le parole a ferire, ma in realtà ferisce di più il silenzio.
Ci sono gesti di avvicinamento che non vengono colti dall'altro, gelosia e tristezza mascherate da indifferenza e superiorità, rabbia esplosiva che vuole suscitare reazioni che invece non arrivano.
Potreste credere che sono entrambi dei clichés: lei, la ragazza ricca e vergine che forse non sa di essere bella; lui, che essendo un musicista, stando alla credenza popolare si farebbe ogni ragazza che lo ascolta cantare e suonare.
E invece no.
Invece è Brando quello che molto spesso si fa trascinare ed è Agnese quella che lo spiazza in più di un'occasione, quasi un ribaltamento di ruoli rispetto ai classici clichés (che odio) e ai comportamenti dei loro stessi genitori.
E tutte quelle situazioni che normalmente mi farebbero andare fuori di testa - e non in senso buono - Bianca Marconero le costruisce con cura e con le giuste tempistiche. Questa è una Bianca più esplicita, senza filtri e censure ma non scade mai nel volgare - e la tensione che crea e fa crescere tra Agnese e Brando vi farà aprire la finestra in cerca d'aria. Sì, anche a febbraio.
In questo romanzo ho trovato parti di me che tengo nascoste, parti di me che credevo di aver dimenticato, parti di me contrapposte che si uniscono come Agnese e Brando quando condividono la stessa scena.
Ci sono i miei occhi sgranati di fronte alle ville alla Gossip Girl (e questo lo troverete anche da Federica) che mi fanno sempre invidia e alle feste alla Grande Gastby che mi fanno sempre sognare, ma c'è anche quella parte di me che in realtà è più a suo agio e nel suo elemento ad un concerto.
C'è quella parte più "soft" di me rappresentata da Agnese che ascolta Tiziano Ferro (perché per me avrà sempre un significato speciale - scusa, Fede! xD), ma c'è anche la mia anima rock rappresentata da Brando con la sua band - e mi sono rivista a vent'anni ai concerti di tutte queste band romane emergenti che amavo e che quando venivano in zona non mancavo di vedere (leggi: mi facevo anche 90 km fino a Bologna oppure andavo in trasferta dalla mia amica di Milano).
Ci sono paure e pensieri di Agnese che sono stati - e continuano - ad essere miei. Roba che se non sapessi che è impossibile, direi che Bianca si è letta i miei diari cartacei del liceo e il mio blog personale.
E come mi sono rivista nella sua immagine idealizzata di Mattia, nell'accusa di sembrare una stronza fredda e cinica - io me lo sento ripetere da quando avevo 14 anni.
Ci sono milioni di piccole cose che ci hanno accomunate, ma non le dirò perché scenderei troppo nel personale - e questo non è il luogo e, a dispetto dell'avere un blog personale, comunque detesto espormi. Ma ce ne sono state altre che ci hanno divise.
Ho amato Pier, il migliore amico di Brando e l'unico in grado di far ragionare quei due nei momenti più critici.
Ho provato una tenerezza infinita per la madre di Brando, una donna sensibile e fragile fin troppo svalutata e sminuita dall'alta società in cui è entrata grazie al matrimonio.
Ho detestato con tutte le mie forze il padre di Agnese, non ho nemmeno le parole per descrivere la rabbia che mi ha provocato.
E ho amato Agnese e Brando, insieme e presi singolarmente.
Le scelte che fanno non sempre sono giuste - sbagliano e sbagliano tanto, ma sono legati da un sentimento che è impossibile negare e che condiziona le loro vite.
È una storia che fa male - e non poco.
Ho temuto il finale come poche cose al mondo e, arrivata alla fine della seconda parte, il presentimento che avevo si è avverato e l'epilogo... l'epilogo alla fine ha confermato il sospetto che si era annidato nella mia mente.
L'epilogo è una delle cose più vere e realistiche che io abbia mai letto e credo sia per questo che l'ho amato così tanto - è uno di quelli che vi annodano lo stomaco, ci fanno tanto di fiocco e non ve lo mollano più.
Bianca Marconero si dimostra ancora una volta una scrittrice formidabile, capace di costruire storie e personaggi che continueranno ad accompagnarti (e tormentarti) nel corso del tempo - storie e personaggi che devi "digerire" prima di essere in grado di leggere qualcos'altro, ma che comunque non se ne vanno.
Bianca Marconero si dimostra ancora una volta l'unica in grado di farmi adorare un romance, facendo in modo e maniera da ottenere il massimo dei voti.
E dal momento che qui viene nominata anche Alice - quella Alice personaggio secondario che però sgomita e ruba la scena in Non è detto che mi manchi - è davvero necessario che io vi dica che sto già sospirando per la storia sua e di Alessandro?
Tanto non ne ho mai abbastanza di farmi strapazzare il cuore da Bianca.
PS: non scenderò nei dettagli perché le spiegazioni sarebbero altamente spoiler, ma questo è un romanzo che parla anche di musica e oltre alla canzone creata apposta - The Fucking Forever - e alle canzoni dei Blink 182 e dei Green Day nominate nel romanzo che amo - rispettivamente The Party Song e Basket Case - non ho potuto fare a meno di pensare ad altre due canzoni che per me sono perfettamente adatte a due momenti nel libro. E qui scatta la parte che potrebbe essere spoiler se nominassi i momenti, ma non lo farò - mi limiterò a scrivervi di che canzoni si tratta.
La prima è Demons degli Our Last Night - e davvero, è uscita lo stesso giorno del romanzo di Bianca. Ora non mi leverò mai l'associazione dalla testa.
La seconda invece è più vecchia: Getting Over You dei The Used. Non solo loro sono una band che ascoltavo - anche se non in maniera assidua - quando ero al liceo, ma questa canzone in particolare ha tra i compositori Martin Johnson. Sì, quel Martin Johnson la cui voce è una delle mie preferite al mondo - non c'è bisogno che dica altro.
Ma anche a Federica sono venute in mente alcune canzoni, motivo per il quale - unendo i miei gusti ai suoi - abbiamo messo insieme questa playlist.
Autrice: Bianca Marconero
Data di uscita: 7 febbraio 2019
Pagine: 384 (copertina rigida)
Editore: Newton Compton Editori
Link Amazon: https://amzn.to/2B95Gkw
Trama: Agnese ha diciannove anni, è la figlia di un senatore piuttosto influente e ha ricevuto un’educazione rigida. Le piace disegnare ma ha messo i sogni nel cassetto e si è iscritta a Giurisprudenza. Dopo la morte della madre, ha imparato a nascondere a tutti i suoi veri sentimenti ed è diventata la classica ragazza ricca, perfetta, composta e fredda, ma in realtà piena di insicurezze. Quando la sua incapacità di lasciarsi andare allontana il ragazzo di cui è innamorata da anni, Agnese capisce di avere bisogno di aiuto. Vorrebbe qualcuno che le insegni a essere meno impacciata e Brando, il suo fratellastro appena acquisito, sembra proprio la persona giusta. Lui lavora di notte, suona in una band, e cambia ragazza ogni sera. Peccato che il bacio che i due si scambiano per “prova” sia lontano anni luce da un esercizio senza conseguenze. Così le loro lezioni di seduzione ben presto diventano qualcosa di più… Brando saprà insegnare ad Agnese che la lezione più importante di tutte è abbandonarsi alle emozioni?
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Agnese e Brando: due ragazzi cresciuti con due tipi di educazione molto diversi e con due genitori che sono l'una l'opposto dell'altro, due ragazzi che per la maggior parte del tempo si ignorano pur vivendo da due anni sotto lo stesso tetto a causa del matrimonio dei loro genitori e che per il restante si rispondono per le rime.
Lei ricca e abituata al lusso di casa sua, lui di origini più modeste che ancora viene considerato come un ospite alla villa e che per questo non smette di rincorrere la sua indipendenza economica per coronare i suoi sogni di gloria musicale.
Lei circondata dal colore rosa, lui perennemente vestito di nero.
Lei che ascolta "un po' di tutto", lui che suona e canta in una band che sta iniziando a riscuotere i primi successi.
Lei, la bambolina. Lui, il debosciato.
Siamo in quel periodo dell'anno in cui l'estate è stemperata dall'autunno, quando la luce ha quella sfumatura particolare. Siamo nel periodo in cui inizi l'università e se fino a qualche mese prima ti sentivi sulla cima del mondo per essere così grande da affrontare la maturità, ora anche quella sensazione è stemperata proprio come l'estate dalla consapevolezza che sei la più piccola - matricola in una realtà più grande di te.
Una realtà in cui quasi diciannove anni improvvisamente non sono poi così tanti di fronte a chi ha già passato i venti e ha più esperienza di te.
E in quanto ad esperienza, Agnese sta proprio a zero.
Così, quando con Mattia - il ragazzo di cui è innamorata da sempre - non va, tutte le insicurezze di Agnese riguardo ai ragazzi e a come approcciarsi con loro alzano la testa e fanno rumore. Tanto rumore.
L'entrata in scena di Brando è una di quelle con il botto, di quelle che non si dimenticano - di quelle che ti chiedi se hai davvero letto quello che hai appena letto.
Ed è proprio il momento in cui noi facciamo la prima conoscenza con lui con il conseguente scambio di battute tra lui e Agnese che fa scattare la scintilla, che mette in moto qualcosa che nessuno dei due ha idea di ciò che scatenerà.
In fondo non sono davvero parenti, sono solo i loro genitori ad essere sposati.
In fondo accadrebbe tra le mura di casa e Agnese non si sentirebbe giudicata.
In fondo è solo un esperimento, qualcosa che ad occhi chiusi puoi fingere che stia accadendo con qualcun altro.
In fondo non è che possano esserci chissà quali conseguenze o sviluppi emotivi.
E invece...
Ho amato Brando fin da subito per la sua irriverenza prima e per la portata dei suoi sentimenti dopo - come faccia Bianca a farmi piacere i biondi ancora non me lo spiego.
Con Agnese... diciamo che quando i personaggi mi assomigliano, le mie possibili reazioni sono due: o li amo oppure li odio. Qui ho avuto una terza reazione: più andavo avanti con la lettura e più Agnese mi spaventava per le somiglianze che iniziavano ad impilarsi l'una sull'altra, ma allo stesso tempo ho trovato quelle differenze in alcune delle nostre reazioni che mi hanno permesso di non scappare in preda al panico.
Agnese e Brando sono due personaggi complessi, intensi, insicuri ognuno per i propri motivi che l'altro ignora perché di fatto sono due zucconi e non comunicano - partiti da premesse che non lasciano spazio di manovra e che li porta a sbagliare e a sbagliare ancora e a farsi un male atroce ad ogni passo.
Perché la lealtà è una qualità che sei convinta di possedere fino a quando qualcuno ti rinfaccia di essere leale alle persone sbagliate.
Perché sei convinto di aver capito tutto e invece non hai capito proprio niente.
Perché dicono sempre che sono le parole a ferire, ma in realtà ferisce di più il silenzio.
Ci sono gesti di avvicinamento che non vengono colti dall'altro, gelosia e tristezza mascherate da indifferenza e superiorità, rabbia esplosiva che vuole suscitare reazioni che invece non arrivano.
Potreste credere che sono entrambi dei clichés: lei, la ragazza ricca e vergine che forse non sa di essere bella; lui, che essendo un musicista, stando alla credenza popolare si farebbe ogni ragazza che lo ascolta cantare e suonare.
E invece no.
Invece è Brando quello che molto spesso si fa trascinare ed è Agnese quella che lo spiazza in più di un'occasione, quasi un ribaltamento di ruoli rispetto ai classici clichés (che odio) e ai comportamenti dei loro stessi genitori.
E tutte quelle situazioni che normalmente mi farebbero andare fuori di testa - e non in senso buono - Bianca Marconero le costruisce con cura e con le giuste tempistiche. Questa è una Bianca più esplicita, senza filtri e censure ma non scade mai nel volgare - e la tensione che crea e fa crescere tra Agnese e Brando vi farà aprire la finestra in cerca d'aria. Sì, anche a febbraio.
In questo romanzo ho trovato parti di me che tengo nascoste, parti di me che credevo di aver dimenticato, parti di me contrapposte che si uniscono come Agnese e Brando quando condividono la stessa scena.
Ci sono i miei occhi sgranati di fronte alle ville alla Gossip Girl (e questo lo troverete anche da Federica) che mi fanno sempre invidia e alle feste alla Grande Gastby che mi fanno sempre sognare, ma c'è anche quella parte di me che in realtà è più a suo agio e nel suo elemento ad un concerto.
C'è quella parte più "soft" di me rappresentata da Agnese che ascolta Tiziano Ferro (perché per me avrà sempre un significato speciale - scusa, Fede! xD), ma c'è anche la mia anima rock rappresentata da Brando con la sua band - e mi sono rivista a vent'anni ai concerti di tutte queste band romane emergenti che amavo e che quando venivano in zona non mancavo di vedere (leggi: mi facevo anche 90 km fino a Bologna oppure andavo in trasferta dalla mia amica di Milano).
Ci sono paure e pensieri di Agnese che sono stati - e continuano - ad essere miei. Roba che se non sapessi che è impossibile, direi che Bianca si è letta i miei diari cartacei del liceo e il mio blog personale.
E come mi sono rivista nella sua immagine idealizzata di Mattia, nell'accusa di sembrare una stronza fredda e cinica - io me lo sento ripetere da quando avevo 14 anni.
Ci sono milioni di piccole cose che ci hanno accomunate, ma non le dirò perché scenderei troppo nel personale - e questo non è il luogo e, a dispetto dell'avere un blog personale, comunque detesto espormi. Ma ce ne sono state altre che ci hanno divise.
Ho amato Pier, il migliore amico di Brando e l'unico in grado di far ragionare quei due nei momenti più critici.
Ho provato una tenerezza infinita per la madre di Brando, una donna sensibile e fragile fin troppo svalutata e sminuita dall'alta società in cui è entrata grazie al matrimonio.
Ho detestato con tutte le mie forze il padre di Agnese, non ho nemmeno le parole per descrivere la rabbia che mi ha provocato.
E ho amato Agnese e Brando, insieme e presi singolarmente.
Le scelte che fanno non sempre sono giuste - sbagliano e sbagliano tanto, ma sono legati da un sentimento che è impossibile negare e che condiziona le loro vite.
È una storia che fa male - e non poco.
Ho temuto il finale come poche cose al mondo e, arrivata alla fine della seconda parte, il presentimento che avevo si è avverato e l'epilogo... l'epilogo alla fine ha confermato il sospetto che si era annidato nella mia mente.
L'epilogo è una delle cose più vere e realistiche che io abbia mai letto e credo sia per questo che l'ho amato così tanto - è uno di quelli che vi annodano lo stomaco, ci fanno tanto di fiocco e non ve lo mollano più.
Bianca Marconero si dimostra ancora una volta una scrittrice formidabile, capace di costruire storie e personaggi che continueranno ad accompagnarti (e tormentarti) nel corso del tempo - storie e personaggi che devi "digerire" prima di essere in grado di leggere qualcos'altro, ma che comunque non se ne vanno.
Bianca Marconero si dimostra ancora una volta l'unica in grado di farmi adorare un romance, facendo in modo e maniera da ottenere il massimo dei voti.
E dal momento che qui viene nominata anche Alice - quella Alice personaggio secondario che però sgomita e ruba la scena in Non è detto che mi manchi - è davvero necessario che io vi dica che sto già sospirando per la storia sua e di Alessandro?
Tanto non ne ho mai abbastanza di farmi strapazzare il cuore da Bianca.
PS: non scenderò nei dettagli perché le spiegazioni sarebbero altamente spoiler, ma questo è un romanzo che parla anche di musica e oltre alla canzone creata apposta - The Fucking Forever - e alle canzoni dei Blink 182 e dei Green Day nominate nel romanzo che amo - rispettivamente The Party Song e Basket Case - non ho potuto fare a meno di pensare ad altre due canzoni che per me sono perfettamente adatte a due momenti nel libro. E qui scatta la parte che potrebbe essere spoiler se nominassi i momenti, ma non lo farò - mi limiterò a scrivervi di che canzoni si tratta.
La prima è Demons degli Our Last Night - e davvero, è uscita lo stesso giorno del romanzo di Bianca. Ora non mi leverò mai l'associazione dalla testa.
La seconda invece è più vecchia: Getting Over You dei The Used. Non solo loro sono una band che ascoltavo - anche se non in maniera assidua - quando ero al liceo, ma questa canzone in particolare ha tra i compositori Martin Johnson. Sì, quel Martin Johnson la cui voce è una delle mie preferite al mondo - non c'è bisogno che dica altro.
Ma anche a Federica sono venute in mente alcune canzoni, motivo per il quale - unendo i miei gusti ai suoi - abbiamo messo insieme questa playlist.
- Demons degli Our Last Night
- 22 Acacia Avenue degli Iron Maiden
- Killing Me Killing You dei Sentenced
- End of Innocence degli Iced Earth
- Snuff degli Slipknot
- Keeper degli Yellowcard
- Getting Over You dei The Used
Felice di sapere che Bianca non sbagli un colpo (anche se mi manca ancora il precedente). 😊
RispondiEliminaSo che hai la tesi e quindi sei impegnato, ma devi assolutamente recuperarli al più presto! >.<
EliminaOk ho riletto la tua recensione, e mi incanta come il libro stesso. Grazie di tutto, del sostegno, degli scleri, della musica. Perchè sono cose che nella chat ci sono tutte U.U
RispondiEliminaMa scherzi? Grazie a te. ♥
EliminaE poi aww, tu sei davvero di parte! >.<
Primo punto: la recensione è bellissima, e non farti problemi sulle recensioni dei romance che per me le scrivi bene u_u
RispondiEliminaPunto secondo: la mia impossibilità a comprarlo in tempi brevi mi sta uccidendo lentamente e dolorosamente.
Oh, ma grazie! *-*
EliminaPosso solo immaginare quanto ti stia uccidendo: a me e Federica uccideva solo il fatto di non aver il cartaceo di giorno dell'uscita, tanto che siamo ricorse all'ebook! >.<
Ti mando un abbraccio consolatorio - è di aiuto?
Capita di rado, molto di rado, di vedersi raccontati così. Grazie per aver permesso a questa storia di venirti vicino. Grazie per la Buddy reading con Fede. E grazie che ancora mi leggi 💖
RispondiEliminaGrazie a te per scrivere storie e personaggi così realistici e indimenticabili. ♥ ♥ ♥
EliminaAdesso che abbiamo preso il via, non ci vedrai mai più leggere un tuo libro separate! xD
Te e F andate a braccetto con le recensioni (e le letture) di Bianca xD
RispondiEliminaAhahahaha, abbiamo preso questa piega! xD
EliminaL'ho finito, l'ho finito, l'ho finito!! *-*
RispondiEliminaOra mi ci vorrà un mese come minimo per riprendermi.
Ho ascoltato la playlist, e come scrivevo a Fede è ok, mi piace! ;)
Hai detto bene: un mese come minimo. >.<
EliminaAhahaha, per la playlist a Fede continuano a venire in mente canzoni! xD