lunedì 20 aprile 2020

[Recensione] "L'infinito tra me e te" di Mariana Zapata

Inizia una nuova settimana e qui sul blog inizia con una recensione - e di un altro libro italiano, oltretutto. Ringraziate pure la Vodafone per il periodo gratis su Kindle Unlimited.


Titolo: L'infinito tra me e te
Titolo originale: The Wall of Winnipeg and Me
Autrice: Mariana Zapata
Data di uscita: 14 giugno 2018
Data di uscita originale: 29 febbraio 2016
Pagine: 416 (Kindle Edition)
Editore: Newton Compton Editori
Link Amazon: https://amzn.to/39URsCo

Trama: Vanessa Mazur sa che sta facendo la cosa giusta. Non ha alcuna intenzione di sentirsi in colpa per aver mollato. Il lavoro di assistente tuttofare di Aiden Graves è sempre stato un impiego temporaneo. Lei ha altri piani per il futuro, ha delle ambizioni, e di certo non comprendono il ruolo di fatina personale di una star del football. E allora perché quando Aiden si presenta alla sua porta, pregandola di ripensarci, Vanessa esita? Per due anni, l’uomo che le televisioni chiamano “il muro di Winnipeg” è stato il suo incubo: neanche un buongiorno al mattino, o un sorriso il giorno del suo compleanno. Era talmente concentrato sullo sport che sembrava non accorgersi nemmeno di chi o cosa lo circondasse. Cos’è cambiato, allora? Quello che Aiden chiede, per Vanessa è semplicemente incomprensibile. Dopo il modo in cui è stata trattata, lei desidera solo dedicarsi alla sua vera passione, il design, e lasciarsi alle spalle l’indifferenza. La perseveranza di Aidan sarà in grado di farle cambiare idea? In questo genere di partite, segnare un punto richiede pazienza, gioco di squadra e una buona dose di determinazione.


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Questo è il secondo libro che leggo di Mariana Zapata - e non è andata affatto male. Certo, non è From Lukov With Love (aka Non so perché ti amo), ma è comunque un libro che ho divorato in due giorni e mezzo. 

Vanessa Mazur ha lavorato per due anni come assistente di Aiden Graves, uno dei giocatori di football più famosi della NFL. All'inizio, quando l'hanno assunta, non sapeva neanche lui chi fosse ma la paga era così buona da poter smettere di fare tre lavori e finalmente poter risparmiare abbastanza da mettersi in proprio come graphic designer. E l'obiettivo l'ha raggiunto da qualche mese e da sola, rimboccandosi le maniche a dispetto della sua travagliata storia famigliare, eppure ancora esita a comunicare ad Aiden che intende dare le dimissioni. 

Questo perché, nonostante abbia sempre nutrito una grande ammirazione per la sua etica lavorativa e abbia provato spesso a diventare sua amica visto tutto il tempo trascorso insieme e a cucinare e tenere pulita la casa per lui, Aiden non vede e non sente nulla oltre al football - non ha nemmeno mai risposto ai suoi saluti quando lei gli dava il buongiorno al mattino e ultimamente, seppure comprensibilmente di malumore in seguito ad un infortunio che avrebbe potuto stroncargli la carriera, si è messo pure a trattarla male in pubblico. E Vanessa decide quindi che ne ha abbastanza di dimostrare lealtà a qualcuno che manco si accorgerebbe della sua assenza nelle sue giornate. 

Ma com'è che si dice? Non ti rendi conto di quello che avevi finché non lo perdi. 
Ed è così che dopo un po' Aiden si presenta alla sua porta, insistente oltre ogni limite di umana decenza perché abituato a sentirsi dire sempre di sì, chiedendo a Vanessa un favore perché stavolta ha davvero bisogno di lei. 
Vanessa non ha nessuna intenzione di tornare a lavorare per lui e non ha nemmeno intenzione di aiutarlo in quello che le chiede, ma ciò che Aiden le offre in cambio è così allettante che persino la sua morale e la sua coscienza pensano di andare a farsi un giro. 

Il punto è: Vanessa sarà capace di perdonarlo abbastanza per aver ferito i suoi sentimenti e prendersi un impegno che vale ben più di una partita di football e qualche pasto?


Non vi dirò cosa chiede Aiden a Vanessa perché non voglio fare spoiler, ma vi darò un indizio: assomiglia a quello che c'era nell'ultimo libro che ho letto e recensito, solo che qui è gestito molto meglio. 

Intanto Vanessa e Aiden si conoscono già da due anni - o meglio, è Vanessa che lo conosce, che conosce i suoi gusti e ha imparato a leggere il suo linguaggio del corpo e le espressioni per valutarne le reazioni e le emozioni. Dopotutto due anni da assistente che prevedono uno stretto contatto in casa e in trasferta portano a questo. Il punto è che Vanessa ritiene che non sarà credibile visto che Aiden ha sempre dimostrato di non accorgersi mai di nulla o di chi lo circonda - probabilmente non sa nemmeno quanti anni ha Vanessa e quando li compie. 

C'è tanto slow burn in questo libro perché dopo tutti gli scontri e l'esasperazione provata da Vanessa quando Aiden insiste ed insiste e sembra proprio non voler capire il concetto di quando Vanessa non vuole parlare di qualcosa, Aiden pian piano comincia ad interessarsi della sua vita, della sua famiglia e del suo lavoro. Inspiegabilmente Vanessa si ritrova a trascorrere più tempi adesso con Aiden - davvero in sua compagnia - di quanto non abbia mai fatto nei due anni precedenti. 

Mi è piaciuto questo libro, ma non ai livelli di From Lukov With Love.
Lo slow burn mi piace - e probabilmente è proprio quello che mi fa divorare un libro del genere: l'ansia e quella piccola palla di angst che si forma nello stomaco quando non vedi l'ora che finalmente qualcosa accada - ma le interazioni di Vanessa e Aiden sono più calme e più serie (dati anche i trascorsi famigliari di entrambi) di quelle che avevano Jasmine e Ivan, dove invece volavano insulti e frecciate con più leggerezza. 
Le loro interazioni sono più "blande", non ci sono le scintille di chimica che volano - e Aiden non si sbilancia quasi mai, resta davvero stoico di fronte a tutto ed è davvero degno del suo soprannome. È solo dopo che Vanessa gli fa notare quanto sia sempre apparso freddo, indifferente e menefreghista che allora Aiden si sforza di migliorare le sue capacità relazionali e comunicative, ma non mi sono mai innamorata di lui come mi era invece successo con Ivan sebbene abbia avuto anche lui i suoi momenti.
Mi sono sentita meno coinvolta emotivamente con Vanessa e Aiden di quanto mi sia sentita con Jasmine e Ivan - sebbene anche con Vanessa abbia avuto alcuni aspetti caratteriali in comune.

Tutti i riferimenti poi ai muscoli di Aiden dopo un po' - pochissimo, a dire il vero - hanno cominciato a stancarmi. Va bene che tutta la popolazione femminile - Vanessa compresa - sbava su quanto è alto, grosso, muscoloso, bellissimo e via di questo passo, ma dopo un po' anche basta. Dopo un po' non ne potevo più di tutte le singole volte in cui Vanessa aveva a che fare con Aiden e immancabilmente ne evidenziava una parte del corpo. 

Ma mi è piaciuta la tenacia di Vanessa nel voler raggiungere i suoi obiettivi e il fatto che non abbia perdonato subito Aiden (avete davanti una che porta rancore a vita), ho ammirato la concentrazione di Aiden in qualunque cosa faccia e decida di metterci tempo e tutto se stesso, ma soprattutto ho adorato l'amicizia tra Vanessa e Zac (il coinquilino e compagno di squadra di Aiden) - lui è veramente una simpatica canaglia di cui non mi dispiacerebbe leggere in futuro se la Zapata dovesse mai scriverci sopra un libro. 

Le sue pecche - oltre al fatto che tutta l'oggettificazione fisica e sessuale di Aiden fa presto a stancare - sono che dopo tutto lo slow burn che fino al 95% ti fa sudare ogni singolo "eddai, muovetevi!", il finale vero e proprio e l'epilogo dopo sono un po' (troppo) affrettati e che, come era stato per Ivan, la mancanza del punto di vista maschile si fa notare e ha un suo peso perché sentire parte della storia dal punto di vista di Aiden (e non stando sempre quindi nella testa di Vanessa) avrebbe giovato. 

Resta comunque un libro molto godibile a dispetto di quelli che io ho visto come difetti.

6 commenti:

  1. Ciao Alice! Condivido appieno le tue osservazioni sullo slow burn (eccitante da una parte, un po' estenuante dall'altra) e sui maschi muscolosi (io ne ho anche abbastanza di questi strafighi da romance, ma sembra impossibile trovare un romanzo rosa con un protagonista bruttino…). Il libro, comunque, sembra piuttosto carino ed interessante!

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    1. A me lo slow burn piace molto - lo trovo estenuante solo quando il libro ci mette il 95% della storia ad arrivare al primo vero bacio e poi la storia si chiude in quattro e quattr'otto.
      Insomma, dopo che mi hai fatto sudare sette camicie di angst e slow burn fammi almeno godere il risultato per un po'! xD
      Prima di questo però, della Zapata consiglio prima From Lukov with Love aka Non so perché ti amo. ;)

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  2. Prima o poi dovrò convincermi a leggere qualcosa (From Lukov With Love) di questa autrice. Sembra proprio il tipo che potrebbe avvicinarmi ad un genere che tendo ad ignorare XD

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  3. Questo libro mi è piaciuto un sacco, ma ho come avuto la sensazione che mancasse un pezzo alla fine. Come se l'autrice una volta arrivata allo "stare insieme" non sapesse effettivamente come gestire la situazione.

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    1. Credo proprio che sia stata la medesima sensazione che ho avuto io - da lì il capitolo finale e l'epilogo ambientato nel futuro che mi sono sembrati affrettati e sì, manchevoli di qualcosa.

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