mercoledì 28 febbraio 2018

WWW.. Wednesday! #88

Eccomi tornata alla ribalta con un nuovo appuntamento del WWW Wednesday - e lo faccio pure nell'ultimo giorno di un febbraio passato così velocemente che, se mi guardo indietro, ieri mi sembra gennaio. 

Sono state settimane impegnative, tra impegni burocratici che non sono ancora terminati e un'amica che è stata operata e a cui ho fatto spesso visita e montagne di telefilm - vedrete che roba vi aspetta domani nel recap. 
E nel frattempo il computer è ancora dal tecnico e io sono sempre in prestito da quello dei miei genitori.  

Ma bando alle ciance e veniamo al sodo.


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)


Ho terminato per primo Autoboyography di Christina Lauren, un M/M che mi ha fatta sorridere e soffrire come se fossi tornata in quel preciso istante all'epoca del mio unico colpo di fulmine. Tanner e Sebastian sono stati dolcissimi, in un libro che però sviscera il tema dell'amore e dell'omofobia all'interno della religione mormone. Recensione QUI.
Ho poi letto Il sole d'agosto sopra la Rambla di Damiano Dario Ghiglino, anche questo a tema M/M - ambientato in Spagna e con protagonisti cinque ragazzi con la paura e l'incertezza del futuro, i rimpianti per gli amori passati e i turbamenti del presente. Recensione QUI



What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)


In maniera assai rapida, in due giorni ne ho letto più di metà. Probabilmente l'avrei anche finito se poi ieri nel pomeriggio non fossi andata a tenere compagnia alla mia amica per parecchie ore, quindi data la velocità con cui si fa leggere conto di finirlo nel giro di pochissimo. Sto parlando di Le cose che credevamo di sapere di Mahsuda Snaith e sinceramente non so ancora come classificarlo - mi sta piacendo, ma è particolare e ci sono ancora molte cose da scoprire. 



What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)


Dal momento che all'inizio della prossima settimana dovrò andare a casa della mia amica per tre giorni per aiutarla a riprendersi dopo l'operazione, mi dedicherò a letture abbastanza brevi - sia perché non avrò molto tempo per leggere e sia perché è ora di pubblicare il nuovo appuntamento della mia rubrica BRT: Breve Riassunto della Trama. Quindi ben vengano Gli animali fantastici: dove trovarli di J.K. Rowling (l'unico dei tre libriccini che possiedo nella nuova edizione) e Niente donne perfette, per favore: Lettere di profonda superficialità di Jane Austen.  

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Eccoci alla fine! 
Come già anticipato sopra, domani andrà online il recap mensile - potrò anche non scrivere dal mio computer, ma ho comunque tenuto nota di tutto. Nel frattempo scrivetemi nei commenti com'è andata la vostra settimana di letture oppure lasciatemi il link del vostro post e appena mi sarà possibile ricambierò la visita! 
Cheers! :)

martedì 27 febbraio 2018

Teaser Tuesday #17 | "Le cose che credevamo di sapere" di Mahsuda Snaith

Questo è l'ultimo martedì di febbraio - un febbraio che è volato via così velocemente che non so nemmeno dove sia andato - e solo ora riesco a rimettermi in carreggiata con la lettura. Che però a causa di un impegno che ho preso, chissà che la settimana prossima non subisca nuovamente una battuta d'arresto. 
Ma non preoccupiamocene adesso e rispolveriamo una rubrica che non vede la luce da novembre con un libro che ho iniziato a leggere ieri. 

Teaser Tuesday è una rubrica del martedì ideata dal blog Should be Reading con lo scopo di condividere con voi lettori uno spezzone di un libro che abbiamo attualmente in lettura.

1. Prendi il libro che stai leggendo in una pagina a caso
2. Condividi un breve estratto da quella pagina
3. Attenzione a non fare spoiler!
4. Riporta anche il titolo e l'autore del libro così che i lettori possano aggiungere il libro alla loro wishlist se sono rimasti colpiti dall'estratto.


anima
Ci tenni il dito sopra, incerta se continuare a leggere.
anima, s.f., parte spirituale e immateriale dell'uomo; principio vitale, origine e centro del pensiero, del sentimento, della volontà e dell'azione.
Pensiero. Sentimento. Volontà. Azione.
Lessi e rilessi la definizione. Se tutto ciò veniva risucchiato dagli occhi malvagi del bevitore di anime, che altro restava? Trovai la risposta più avanti. « Senz'anima », mancante di sensibilità o di qualità nobili, monotono, inespressivo, privo d'interesse.
Non so cosa mi spaventasse di più; se la perdita di tutto ciò che mi rendeva umana o il pensiero di essere priva d'interesse. 
È facile dimenticare i nostri ricordi fino a quando uno di essi non torna a galla. Allora gli altri seguono a ruota, come le tessere del domino, una spinge l'altra finché cadono tutte. Il bosco, la storia, la speranza di essere rassicurata mentre cercavo il significato della parola sul dizionario tascabile. Ripensandoci oggi, l'ironia della situazione mi amareggia. Avevo così paura di quella parola, e ora mi descrive perfettamente. 
Mi chiamo Ravine Roy. Ho diciotto anni. Sono una ragazza senz'anima.

(Mahsuda Snaith - Le cose che credevamo di sapere)

lunedì 26 febbraio 2018

[Recensione] "Il sole d'agosto sopra la Rambla" di Damiano Dario Ghiglino

Torno subito con una nuova recensione - si tratta di una storia di poco più di un centinaio di pagine che ho letto ieri pomeriggio e ringrazio l'autore per la copia digitale.


Titolo: Il sole d'agosto sopra la Rambla 
Autore: Damiano Dario Ghiglino
Data di uscita: 8 novembre 2017
Pagine: 117 (Kindle Edition)
Editore: self-publishing
Link Amazon: http://amzn.to/2o57TGv

Trama:
Sono i “giovani tramonti”, fragili e tenaci, ragazzi gay dai cuori spezzati impressi indelebilmente sullo sfondo di una Barcellona sotterranea. Ognuno alla ricerca di qualcosa e in fuga da qualcosa, ognuno con le proprie paure e i propri segreti.
Tra prostituzione e dipendenze, locali malfamati e preti pedofili, nostalgie e desideri brucianti, passioni e tenerezze passeggere, in attesa di quell'evento imprevedibile che cambierà per sempre le loro esistenze, cercheranno di fermare il tempo per vivere unicamente il presente ed attendere l'amore in quella dimensione, così sfuggente ed ambigua, dell'istante stesso.
Eppure quando un sentimento forte e sconosciuto si farà strada nei cuori dei diciottenni David e Borja, i più giovani del gruppo, la diffidenza e lo stupore lasceranno progressivamente spazio ad una coscienza sempre più profonda e ostinata.
Romantico e spietato al tempo stesso, questo romanzo rappresenta il ritratto psicologico di una generazione smarrita alla quale il futuro si presenta come imperscrutabile.


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Protagonisti di questa storia sono cinque amici, ragazzi non proprio coetanei - si va dai più piccoli e diciottenni David e Borja al quasi trentenne Miguel. 
E a far loro compagnia ci saranno altri personaggi che forniranno forse un aspetto diverso al loro passato e alla loro vita. 

Sono cinque ragazzi che nella maggior parte dei casi vengono dal nulla, con Borja che ha un padre a casa che non è degno di tale nome e Miguel che ha lasciato la casa in campagna dei suoi in Andalusia per vivere a Barcellona, ma che forse ancora non ha trovato quello che cercava. 

E proprio Barcellona è l'altra protagonista di questa storia, con la sua temperatura soffocante in agosto in spiaggia e per le vie della città e i mille colori di altrettante persone diverse. Ma è anche la Barcellona fredda dell'inverno e quella oscura dei locali notturni e nascosti, quella che molto spesso i turisti non vedono mai. 

Tutti e cinque i ragazzi affrontano problemi e rimpianti come riescono. 
Ci sono David e Borja che si avvicinano lentamente, sebbene Borja spesso si perda nei suoi pensieri e spesso sia tentato di scivolare nell'abisso. 
C'è Antonio che si prostituisce, avendo iniziato forse per caso ma ora incapace di perseguire altro e facendo del suo aspetto il suo punto di forza. 
C'è Fernando, grasso e con un rapporto complicato con il cibo, che ama vestirsi da donna e indossa sempre un sorriso per non mostrare quanto gli insulti gli facciano male. 
C'è Miguel, ancora incapace di dimenticare Emilio anche grazie ad una cicatrice sulla spalla che non smette mai di fare male. 

Sono ragazzi che hanno rimpianti e rimorsi, che hanno timore del futuro e che affrontano un giorno alla volta, che gestiscono i sentimenti e le relazioni come possono - la storia di un pezzo d'estate che fa da ponte tra un passato a volte doloroso e un futuro che è ancora tutto da scrivere, ma non per questo meno spaventoso. 

Ho apprezzato tanto l'uso del narratore onnisciente, un espediente narrativo che mi piace e che mi aiuta a creare un legame con i personaggi. La pecca forse risiede nei cambi di prospettiva perché non sempre è immediatamente chiaro di chi si stia parlando.

Molte cose vengono lasciate in sospeso, in un alone di malinconia e nostalgia e desideri mai realizzati. Con un linguaggio molto spesso poetico, evocativo e astratto, questi personaggi in alcuni momenti sembrano proprio parlare con il lettore - gli parlano delle incertezze e delle paure e dell'ignoto della vita.
Di come, a volte, per il timore di non vivere abbastanza ci si brucia troppo in fretta, ma i momenti più belli restano sempre indelebili. 

domenica 25 febbraio 2018

[Recensione] "Autoboyography" di Christina Lauren

Il mio incontro con questo libro è stato del tutto casuale: stavo navigando su Instagram e stavo osservando l'account di un booktuber che seguo e ho visto la cover in una foto e poi in tante altre di suddetto libro su uno scaffale. 
Amore a prima vista - poi ho letto la trama e l'ho preteso per Natale.


Titolo: Autoboyography
Autrice: Christina Lauren
Data di uscita: 21 settembre 2017
Data di uscita originale: 12 settembre 2017
Pagine: 416 (copertina flessibile)
Editore: Simon & Schuster
Link Amazon: http://amzn.to/2nP4rQd

Trama [tradotta da me]: Tre anni fa la famiglia di Tanner Scott si è trasferita dalla California nello Utah, una mossa che ha temporaneamente spinto il ragazzo bisessuale di nuovo "nell'armadio". Ora, con un solo semestre di superiori restante e nessun ostacolo tra lui e la libertà di un college al di fuori dello Stato, Tanner ha intenzione di prendere con relativa leggerezza le lezioni che
rimangono e filarsela dallo Utah.
Ma quando la sua migliore amica Autumn lo sfida a partecipare al prestigioso seminario della Provo High - dove gli studenti migliori lavorano duramente e diligentemente alla stesura di un libro in un semestre - Tanner va contro il suo miglior giudizio e accetta, anche solo per provare a Autumn quanto sia ridicola l'intera cosa. Scrivere un libro in quattro mesi sembra semplice. Quattro mesi sono un'eternità.
Salta fuori che Tanner ha ragione solo in parte: quattro mesi sono tanto tempo. Dopotutto a lui serve solo un secondo per notare Sebastian Brother, il prodigio Mormone che ha venduto il proprio romanzo scritto al seminario l'anno precedente e che ora fa da tutor in classe. E serve meno di un mese a Tanner per innamorarsi completamente di lui.


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Prima della lettura di questo libro, lo ammetto, la mia conoscenza della religione mormone era alquanto superficiale. 
Il primo incontro è stato all'epoca dei miei diciassette anni quando ho letto Twilight e nella biografia di Stephenie Meyer c'era scritto che lei era mormone. 
Mi ci ero imbattuta quasi per caso mentre scrivevo la tesi di laurea su Orgoglio e Pregiudizio, quando avevo scoperto un film - Pride and Prejudice: A Latter Day Comedy - ambientato nello Utah mormone, che però non ho mai visto.
Ho poi visto la rappresentazione della sua "nascita" in Hell on Wheels, serie televisiva che racconta la costruzione della linea ferroviara transcontinentale da un capo all'altro degli Stati Uniti e nelle stagioni centrali si assiste proprio alla migrazione dei mormoni e alla fondazione della città di Salt Lake City da parte di Brigham Young - tanto che ad un certo punto il protagonista finisce sposato con una ragazza e costretto a seguire il loro stile di vita con loro. Li ho ascoltati quindi professare le loro credenze e visto i loro modi di vivere negli ultimi decenni del 1800.
Non essendo particolarmente religiosa di mio, ho sempre guardato con sospetto quelle religioni così chiuse e così intente a cercare persone da convertire e a cui imporre i loro dogmi e la loro dottrina. 

Quindi avevo solo una vaga idea della religione mormone e sapevo che di base si trova nello Utah a Salt Lake City. 
Ma ancora più mormone di Salt Lake City è la terza città più grande dello Stato, Provo - e il caso ha voluto che, proprio mentre leggevo il libro, mia madre mi facesse leggere un articolo su un numero del Venerdì di Repubblica portato da sua zia in cui si parlava proprio di Provo e della BYU (Brigham Young University). E non in termini lusinghieri.


Tanner Scott è all'ultimo semestre di superiori e sinceramente non vede l'ora di andarsene al college. Dichiaratamente bisessuale con genitori che lo supportano e non mancano mai di fargli sentire il loro amore, da quando si è dovuto trasferire nello Utah a causa del lavoro di sua madre ha anche dovuto cominciare a nascondere la sua sessualità. 

Provo è forse la città più mormone che esista - una città soffocante per quei pochi che non sono mormoni, figuriamoci per chi è mezzo ebreo e bisessuale. 
Nemmeno la sua migliore amica Autumn sa della sua sessualità, sebbene sia lei che sua madre siano ex-LDS - dove LDS sta per Church of the Latter Day Saints, altrimenti nota come Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni. 
I mormoni sorridono sempre, si attengono ad un rigido codice di condotta che non prevede nemmeno l'assunzione di tè o caffè, pregano in ogni momento, si dedicano sempre ad attività di "servizio" per la Chiesa e la comunità, si devono astenere da qualsiasi pratica o attività sessuale prima del matrimonio - tanto che la BYU ha il tasso più alto di ragazzi che cominciano l'università già sposati - e i ragazzi devono partire per due anni in "missione" per spargere la parola di Dio. 
Ma soprattutto le uniche relazioni che sono accettate sono quelle tra uomo e donna perché solo quelle fanno piacere a Dio, solo quelle portano sul giusto cammino della felicità. E dopo tante critiche, i mormoni hanno "abbandonato" le terapie di conversione per gli omosessuali, affermando che l'attrazione per qualcuno del proprio sesso è tollerata ma solo finché non si "agisce" su di essa - perché Dio ci ha dato quelle sensazioni e quei sentimenti e li si deve accettare come un dono, ma fare qualcosa a riguardo dipende solo dal libero arbitrio e agire su di essi è quindi sbagliato. 
È una sorta di tolleranza che in realtà non lo è affatto perché per quanto affermino di amare sempre il prossimo, nel momento in cui questo sbaglia secondo la Dottrina allora viene immediatamente escluso dalla Chiesa e dalla comunità - i genitori sono capaci di disconoscere un figlio se questo fa coming out e non accetta di nascondere o reprimere questa parte di sé per vivere come Dio comanda. 

Questa premessa era necessaria per farvi capire le atmosfere del libro e di Provo, una città in cui Tanner è costretto a nascondersi perché sua madre sa bene come funziona: lei stessa è una ex-LDS che non ha contatti con i suoi genitori da almeno vent'anni, da quando ha deciso di supportare sua sorella Emily nel momento in cui questa ha dichiarato di essere lesbica. 

Tanner può resistere un altro semestre a Provo e scommette pure con Autumn che scrivere un libro in quattro mesi sarà un gioco da ragazzi, ma non ha fatto i conti con Sebastian Brother - l'ex-alunno che l'anno scorso è riuscito a vendere il suo manoscritto e che ora farà da tutor in classe. 
Per Tanner è un colpo di fulmine immediato, attratto all'istante da Sebastian e dal suo sorriso e poi anche dalla sua gentilezza - e anche sforzandosi, tutte le parole che ora riesce a scrivere riguardano solamente lui. 

Messi a lavorare insieme al manoscritto dal professor Fujita, Sebastian non ci mette molto a capire che il romanzo che Tanner sta scrivendo riguarda lui. 
Tanner è stato scoperto, ma Sebastian non sembra intenzionato a smascherarlo all'intera Provo - forse perché ha sempre avuto dei dubbi su se stesso e forse perché Tanner non gli è proprio indifferente. 

Ma Sebastian è figlio del vescovo, è un LDS e soprattutto sono entrambi due ragazzi, quindi se venissero scoperti Sebastian perderebbe tutto - soprattutto la sua famiglia. 
Gli stessi genitori di Tanner sono preoccupati per il figlio e per il suo cuore che con tutta probabilità verrà spezzato perché Sebastian potrebbe non essere mai pronto a correre il rischio di andare contro Dio e la sua Chiesa - soprattutto potrebbe mai non essere nemmeno pronto ad identificare se stesso come gay. 

E Tanner scrive, scrive, scrive - riversa tutti i suoi sentimenti e gli eventi con Sebastian in una sorta di autobiografia che sa di non poter consegnare se non vuole rivelare la verità su stesso e su Sebastian, ma incapace di scrivere altro. 


Ho avuto un solo e unico colpo di fulmine nella mia vita e con questo libro - con questa storia di un primo amore - mi sono emozionata tantissimo perché ho rivisto i miei sentimenti di quando ero adolescente. 
Forse c'è un po' di insta-love e a volte forse si ha la sensazione che si vada un po' in fretta e che i tratti caratteriali di Tanner e Sebastian non siano ben definiti, ma sulla parte dell'attrazione istantanea mi ci sono ritrovata in pieno. 
Tutto quel caos di batticuore, occhiate, sorrisi, incertezze, guance rosse, farfalle nello stomaco, desiderio di conoscere tutto di quella persona e voglia di passare con lei ogni istante - tutto questo mi ha fatto sorridere insieme a Tanner e a Sebastian, ma mi ha anche fatto annodare lo stomaco e mi ha fatta soffrire. 

Si piacciono, si vogliono, si incontrano di nascosto per stare soli e per conoscersi lontani da occhi indiscreti, ma se per Tanner è solo una questione di tempo perché andrà al college in un altro Stato, per Sebastian la situazione è molto diversa. 
C'è la paranoia di essere scoperti da qualcuno, la sua fede religiosa, la paura di perdere la sua famiglia, i dubbi su una Dottrina che insegna che le relazioni dello stesso sesso sono sbagliate mentre quello che prova quando è con Tanner e a cui ripensa quando prega invece gli dà la sensazione di essere giusto. 
Sebastian è diviso tra due mondi, due mondi ai quali sente di appartenere ma che sono assolutamente in conflitto tra di loro. 

Neanche per Tanner è tutto rose e fiori: non può confidarsi del tutto con i suoi genitori che sono preoccupati e che non approvano del tutto - e non perché Sebastian sia un ragazzo, ma perché il suo background è completamente diverso e "chiuso". 
Non può confidarsi con Autumn perché lei non sa della sua bisessualità e poi perché è consapevole del fatto che lei sia una po' innamorata di lui - e dopo, quando succede un certo fatto, forse le cose si risolvono un po' troppo in fretta. 

Questa è la storia di un primo amore, ma è anche la storia di un conflitto - di un conflitto interiore e con l'ambiente e la mentalità che li circonda perché l'approvazione della Chiesa e della comunità quando è contenta di te significa che quello stai facendo è giusto, altrimenti è tutto sbagliato. 
Questa è la storia di un primo amore, ma è anche la storia di una lotta - perché se vogliono stare insieme, Tanner e Sebastian hanno molto contro cui lottare e a volte la strada sicura è quella più facile da imboccare.

Ci ho messo parecchio a leggerlo, ma mi è piaciuto davvero tanto perché Tanner e Sebastian fanno sorridere, fanno sospirare, fanno battere il cuore per quanto sono dolci ed è inevitabile soffrire per loro - soprattutto se non si è quasi per niente religiosi e i dogmi li si manda giù a fatica, soprattutto quando c'è di mezzo una religione alla quale non importa se quello che hai dentro sia buono e giusto perché l'involucro è invece sbagliato. E non è da molto che i mormoni hanno accettato le persone di colore tra loro, tanto per dire. 

Poi Tanner ad un certo punto, quando pensa di cambiare i nomi ai protagonisti del suo libro, fa pure riferimento ad una delle mie ship preferite - la Steve/Bucky e anche senza cognomi si capisce perfettamente di chi sta parlando - e ciao proprio, adoro. 

Scritta in un inglese facilissimo e che spero venga tradotta, Autoboyography è la storia di un primo amore e di una scelta tra religione e sentimenti che in realtà non dovrebbe esistere perché amiamo chi amiamo e questo non dovrebbe rendere meno di "valore" il nostro amore di fronte gli occhi degli altri - umani o divini che siano.

e ½

mercoledì 21 febbraio 2018

No WWW, no party #7

Come già vi avevo detto lunedì, questa settimana niente WWW. 
E dato che sono senza il mio computer davo anche per scontato che avrei letto di più ma, inspiegabilmente, non è così: il tempo continua a scorrere come gli pare a lui, non ho idea di quello che ho fatto ieri perché alla fine ho visto solo un episodio di un telefilm eppure ho letto solo DUE pagine. Boh, non capisco. 
Ma alla sera me ne sono comunque andata al cinema a vedere Black Panther


WWW Past: Acerrimi nemici di Jack Weiss (recensione) e Buona vita a tutti di J.K. Rowling (Goodreads).

WWW Present: sono a pagina 120 di Autoboyography di Christina Lauren e per quel poco che ho letto mi sta piacendo. Oggi voglio davvero andare avanti, sempre che poi non mi chiamino per andare a prendere il mio computer perdendo quindi del tempo - ma ehi, l'importante sarebbe riavere il mio computer perché sono stanca di andare in prestito da quello dei miei genitori e di fare su e giù per le scale e avere un po' di privacy. La cucina non offre esattamente la pace che mi serve. 

WWW Future: sempre Il sole d'agosto sopra la Rambla di Damiano Dario Ghiglino e Le cose che credevamo di sapere di Mahsuda Snaith.

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Spero che la vostra settimana di lettura sia andata meglio! 
Scrivetemi tutto nei commenti oppure lasciatemi il vostro link e quando avrò il computer a disposizione passerò a trovarvi! 
Cheers! :)

lunedì 19 febbraio 2018

What's on my bedside table? #43 | "Autoboyography" di Christina Lauren

In questo piovoso lunedì di febbraio, torno dopo un paio di giorni di assenza. 
Avevo promesso un booktag e avevo anche detto che avrei iniziato questo libro mercoledì scorso, ma proprio quel giorno mi sono accorta che il mio computer aveva qualcosa che non andava. 
Ho passato quindi tutto il weekend a copiare/spostare file sull'hard-disk esterno (e chi immaginava di aver accumulato così tanta roba?!) e stamattina l'ho portato dal tecnico - infatti adesso scrivo dal computer dei miie genitori.

Quindi vi dico già da ora che sono così indietro con la lettura che questa settimana non ci sarà nessun WWW Wednesday. 
 

What's on my bedside table? è una rubrica ideata da Valy di Sparkle from books, in cui, nel giorno di lunedì, vi viene mostrato quale libro si trova sul mio comodino e come mai.


SUL MIO COMODINO C’È...
"Autoboyography" di Christina Lauren
Un inedito con protagonista un ragazzo bisessuale trasferitosi da un paio di anni nello Utah, lo stato Mormone per eccellenza.


SONO A... 
Pagina 118. Sono appena ad un quarto della storia e la dinamica mi sta già facendo sorridere e ricordare il mio unico colpo di fulmine. Allo stesso tempo tratta un tema molto delicato e importante: quello dell'omofobia quando è strettamente connessa alla religione.


È SUL MIO COMODINO PERCHÉ... 
... mi sono innamorata a prima vista della cover e la trama ha fatto il resto.

venerdì 16 febbraio 2018

[Spotlight] "Betty Suicide" di Federico T. De Nardi

Eccoci finalmente al weekend e alla segnalazione di cui parlavo mercoledì nel WWW - assecondando quindi la vena di thriller che mi è presa ultimamente. 

“Betty Suicide”, romanzo di Federico T. De Nardi, è uno spy thriller ricco di azione e colpi di scena, con influenze noir e una sottotrama gialla; racconta le vicende di Anastasija Kalashnikova, personaggio letterario scoperto da Sergio Altieri (che fu il primo a pubblicarla in appendice al n.1572 di Segretissimo.)


Titolo: Betty Suicide
Autore: Federico T. De Nardi
Data di uscita: 27 novembre 2017
Pagine: 216 (copertina flessibile)
Editore: CrimeLine

Prezzo: 13,90€ (cartaceo) - 3,49€ (ebook)
Link Amazon: http://amzn.to/2Gg53Wv

Trama: Anastasija Kalashnikova si trova a Chicago per lavoro, un lavoro che sa fare molto bene. Ha studiato la città, ne conosce i dettagli, ogni minimo particolare, tutti gli incroci, potrebbe disegnarne a memoria una mappa. Anastasija, in arte Betty Suicide, è una spia, una spia a cui hanno dato una missione: recuperare una semplice chiavetta usb che contiene una formula, un'invenzione protetta da Segreto di Stato. Lei sa cosa fare, cosa dire, come muoversi, chi cercare. La donna contatta e adesca Costas Crowley, uno stimato scienziato americano che solo dopo mesi si rende conto di avere di fronte una spietata spia russa. Per la bellissima ragazza questo è solo l'inizio: tutti la cercano, tutti la vogliono uccidere, tutti desiderano quello che ha rubato. Comincerà così una fuga rocambolesca tra le strade della città, cercando di portare a casa la pelle, scappando da un assassino all'altro, in una Chicago stretta nella morsa della paura a causa di un assassino seriale che uccide belle e giovani bionde. Proprio come Anastasija.


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È pubblicato sia in ebook che in cartaceo da Crimeline, collana editoriale (diretta da Annalisa Rizzi e Federica Gaspari) che pubblica romanzi e raccolte di racconti di genere Giallo, Thriller, Mystery, Pulp, Hardboiled, Crime e Noir in tutte le loro sfumature e sottogeneri.

https://collanacrimeline.wixsite.com/crimeline (editore)
http://www.ombregialle.it (sito dell'autore curato da Maria Ester Nichele)

Presente negli store online - da Amazon a IBS, da Feltrinelli a GoodBook.

giovedì 15 febbraio 2018

[Recensione] "Acerrimi nemici" di Jack Weiss

Il weekend si avvicina e, un po' più in ritardo di quanto avessi previsto, vi porto la recensione del penultimo libro che ho letto - e per cui devo ringraziare Sonia del blog Il Salotto del Gatto Libraio e altri blogger per il giveaway che mi ha permesso di vincerlo.


Titolo: Acerrimi nemici
Autore: Jack Weiss
Data di uscita: 14 novembre 2017
Pagine: 308 (copertina flessibile)
Editore: Lettere Animate
Link Amazon: http://amzn.to/2nseJpj

Trama: Se ti trovassi in mezzo a una dozzina di cadaveri senza ricordare nulla del tuo passato, se poi ti risvegliassi in ospedale senza un nome e ti dicessero di essere il boss del più grande cartello di droga della città, se ti rivelassero di essere un criminale e un assassino senza scrupoli ricercato dalla polizia di tutto lo Stato e se infine scoprissi di avere un grosso debito con la mafia russa e che la Yakuza ti sta cercando per ucciderti, tu cosa faresti? Braccato dalla polizia e con una taglia sulla sua testa, Antonio La Marca, detto Tony "il Boss", sa che per scoprire la verità c'è soltanto una cosa da fare: scappare.


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La prima cosa ad avermi attirata di questo libro è stata la sua ambientazione: una città che quasi annega nella pioggia che sembra non smettere mai di cadere dal cielo e nel sangue che si riversa nelle strade. 

Damp City è una città i cui angoli sono macchiati di violenza, droga e prostituzione. Una città in cui metà del corpo di polizia è corrotto e l'altra metà resta a guardare oppure non sa cosa fare. Una città occupata e divisa da tre organizzazioni criminali: la mafia russa, la mafia giapponese e Antonio "Tony il Boss" La Marca.
Basta solo il nome per spiegare il potere che esercita Tony su tutta Damp City, un potere così grande e un controllo così ferreo che nemmeno gli altri due boss osano invadere il suo territorio e con cui esiste una sorta di co-esistenza e un patto di non-aggressione. 

Damp City mi ha ricordato la Gotham City della DC, quella protetta da quel pipistrello mascherato che risponde al nome di Batman di cui sono un po' innamorata da quando avevo cinque anni. Ma qui non c'è nessun vigilante a salvare i cittadini di Damp City dai tentacoli di Tony - che sembrano arrivare ovunque senza mai trovare ostacoli. 
E questo romanzo mi ha anche ricordato un po' Blindspot perché il suo protagonista si risveglia senza alcun ricordo di chi è o di che cosa abbia fatto per finire in ospedale con un proiettile in testa. 

La storia di snoda su due linee temporali diverse: abbiamo i capitoli al presente in prima persona in cui il nostro protagonista riprende conoscenza in una stanza piena di uomini morti per poi svenire nuovamente e abbiamo i capitoli al passato, narrati in terza persona e non sempre con protagonista Tony ma anche altri personaggi. 

Scopriamo che Tony è rimasto orfano quando aveva solo tre mesi, che è scappato dall'orfanotrofio a dieci anni e che da allora ha vissuto una vita da criminale - prima con piccoli furti per poi arrivare con un'escalation a omicidi eseguiti a sangue freddo e ad un impero della droga messo su dal nulla. 

Quando si risveglia non ha alcuna memoria di quello che ha fatto e l'ispettore Stagger - che da anni non vede l'ora di sbatterlo in galera una volta per tutte - non crede minimamente alla sua amnesia. Tony non riesce a credere di aver fatto tutte quelle cose di cui è accusato e sebbene possegga ancora un forte istinto di sopravvivenza - specialmente quando i russi e la Yakuza tentano di ucciderlo per vendetta - non sente gli impulsi violenti che si suppone lui debba avere. Può un'amnesia cambiare totalmente l'indole di una persona? Può portare alla redenzione? 

Questa è la domanda che Tony si pone mentre fugge tra le strade e la violenza di Damp City, in cerca di risposte su quanto accaduto il giorno in cui gli hanno sparato e in cerca di se stesso - tentando in tutti i modi di sopravvivere nel frattempo. 


Tony è un narratore inaffidabile - e non solo perché ora ha perso la memoria, ma perché già prima era abituato a manipolare le persone per ottenere quello che voleva e quindi anche le azioni ambientate nel passato hanno sempre un secondo fine.

Lunedì avevo scritto che avevo una teoria, ma che poi si era rivelata sbagliata - e invece il mio sbaglio è stato ritenere proprio di aver sbagliato. Jack Weiss tesse così abilmente la storia che il lettore non solo rimane fregato da Tony, ma anche dallo scrittore stesso. E questo perché Weiss usa un trucco di cui ti accorgi solo alla fine, perché solo alla fine ricordi alcuni dettagli che forse avevi sottovalutato e ricordi di non aver mai notato nulla che davvero identificasse una linea temporale precisa. 

Jack Weiss gioca con il lettore ed è il primo a manipolarlo, portandolo ad empatizzare con questo Tony senza alcuna memoria in cerca del suo passato e mostrando nel frattempo il suo lato più malvagio negli altri capitoli per poi togliergli il tappeto da sotto i piedi. 
Ho capito come stavano le cose a circa 60 pagine dalla fine, solo poco prima che anche Tony le capisse - e questo significa che Weiss ha fatto un ottimo lavoro perché ha creato una storia così convincente che anche se sorgono dei dubbi, il lettore scrolla le spalle e si dice che non è possibile. Come ho fatto io ad un certo punto: avevo un sospetto, ma poi mi sono detta che non era possibile perché i conti non tornavano e quando tutto è venuto fuori alla luce del sole mi sono resa conto che c'erano state cose che invece avrei dovuto notare. 

In soldoni, se fino a metà ero convinta che il mio giudizio sarebbe rimasto sulle tre stelline - e peccato davvero per i diversi refusi che ho trovato, l'ultima parte e il plot-twist hanno decisamente alzato il voto. 
Jack Weiss e Antonio La Marca giocano con il lettore come il gatto con il topo e forse avrei dovuto accorgermi di quello che effettivamente mancava, di quello che non era scritto ma è stato proprio questo mio scrollare le spalle e andare avanti con la lettura che mi ha fatto apprezzare così tanto il romanzo alla fine. 

Una storia di sangue, violenza e vendetta ambientata in una città lasciata a se stessa, umida e criminale che non ha nulla da invidiare alla più famosa Gotham City. 


mercoledì 14 febbraio 2018

WWW.. Wednesday! #87

Febbraio continua a darmi l'impressione di essere più veloce di Flash - tanto che ieri ero convinta fosse giovedì e resta comunque il fatto che siamo già a metà mese e io mi chiedo cosa diamine ho combinato di concreto in questi giorni.  
 
Quindi, complici mille telefilm che si sono accumulati tutti in una volta e che mi stanno facendo restare indietro con alcuni dei miei propositi di quest'anno, andiamo a vedere le letture che ho miracolosamente portato a termine questa settimana.


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)


Ho terminato ieri sera Acerrimi nemici di Jack Weiss. Il mio piano era quello di terminarlo magari lunedì e di scrivere la recensione ieri, ma poi sono sorti impegni improrogabili e ieri sono stata fuori tutto il giorno - dovendo anche andare a trovare una mia amica in ospedale. La recensione la scriverò quindi oggi e andrà online domani, ma vi posso già dire che mi è piaciuto e che ho capito come stavano le cose solo alla fine, poco prima che lo scoprisse il protagonista - questo per dirvi che la costruzione della storia riesce a mantenere la sorpresa fino alla fine.
Sebbene poi fosse tardissimo, ho anche letto Buona vita a tutti di J.K. Rowling. Graficamente il libro è stupendo e il discorso che la Rowling ha fatto ai laureati ad Harvard nel 2008 mi ha davvero emozionata seppure racchiuso in appena 69 pagine - di cui la metà sono disegnate. Ve ne parlerò in un futuro appuntamento della mia rubrica BRT: Breve Riassunto della Trama - anche se di questo passo vedrà la luce un po' più tardi di quanto avessi previsto. 



What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)


In realtà non sono nemmeno certa di riuscirlo ad iniziare Autoboyography di Christina Lauren tra la recensione da scrivere e altre cose da recuperare, ma lo metto comunque in lettura - dovessi anche solo leggere una pagina. 



What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)


In successione leggerò Il sole d'agosto sopra la Rambla di Damiano Dario Ghiglino - che mi è stato gentilmente mandato in digitale dal suo autore. 
Poi leggerò Le cose che credevamo di sapere di Mahsuda Snaith, che mi ha attirata sin dal primo momento in cui ho letto la trama. 

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Mi sembra di non dormire da cent'anni e nonostante la mia intenzione di fare un booktag questa settimana, non credo proprio che ne sarò in grado. 
Le uniche cose sicure sono che domani andrà online una recensione e venerdì o sabato una segnalazione, per il resto non faccio promesse. 
Nel frattempo scrivetemi nei commenti com'è andata la vostra settimana di letture oppure lasciatemi il link dei vostri post e, anche se fosse ad un certo punto della notte o per qualche miracolo capitasse di giorno, passerò da voi! 
Cheers! :)

lunedì 12 febbraio 2018

What's on my bedside table? #42 | "Acerrimi nemici" di Jack Weiss

Posto tardissimo oggi perché, come ho già detto, febbraio mi sta scivolando tra le dita e mi sembra di non avere mai il tempo per leggere - ecco perché ormai è quasi una settimana che sono alle prese con questo libro, ci sono stati giorni che non sono riuscita a leggere nemmeno una riga.
 

What's on my bedside table? è una rubrica ideata da Valy di Sparkle from books, in cui, nel giorno di lunedì, vi viene mostrato quale libro si trova sul mio comodino e come mai.


SUL MIO COMODINO C’È...
"Acerrimi nemici" di Jack Weiss
Un thriller di un autore italiano, ma ambientato nella fittizia Damp City in Oregon.


SONO A... 
Pagina 211. Mi mancano poco meno di un cento pagine e ancora tutti i pezzi - un po' nel presente e un po' nel passato - devono incastrarsi e trovare il loro posto. Credevo di avere un'idea, ma poi si è rivelata sbagliata e quindi adesso sono curiosa di scoprire come sia andata davvero.


È SUL MIO COMODINO PERCHÉ... 
... l'ho vinto in un giveaway organizzato da Sonia del blog Il Salotto del Gatto Libraio e mi aveva attirata fin da subito per le somiglianze con Gotham City e Blindspot.