martedì 6 febbraio 2018

Chi ben comincia... #14 | "Acerrimi nemici" di Jack Weiss

In questo freddo e piovoso martedì di febbraio - mentre aspetto che si scaldi l'acqua per il tè - vi porto l'inizio di un libro che ho iniziato a sfogliare ieri e a cui forse nemmeno oggi riuscirò a dedicare tanto tempo. 

Chi ben comincia... è una rubrica ideata da Alessia del blog Il profumo dei libri. Ad ogni appuntamento viene presentato l'incipit di un libro - già letto, in lettura o da leggere - in modo da aiutarci a capire se il libro merita la nostra attenzione.

1.Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria
2. Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe)
3. Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato
4.Aspettate i commenti



Sangue. Sangue dappertutto. Ero rivolto a faccia in giù su un pavimento di legno, potevo sentirne l'odore. La stanza era ampia, sembrava una sala da ricevimento con un tocco all'inglese. Non sentivo le braccia, provai a smuovere le gambe, ma niente da fare. La testa premeva sulla guancia destra come se una mano invisibile aumentasse il favore della forza di gravità. Le palpebre erano aperte, a fatica, ma erano aperte. Mi cadde l'occhio su un libro: "L'ombra del vento" di Carlos Ruiz Zafón. Sorrisi all'idea di conoscerne la storia. Allargando l'orizzonte mi resi conto che quel volume faceva parte di un'enorme libreria in mogano. Tracciai con lo sguardo, quasi per gioco, le linee formate dai bordi dei libri appiccicati l'uno all'altro fino ad arrivare in fondo alla libreria. C'era un uomo lì in basso. Aveva gli occhi chiusi e respirava a fatica, anche se non dava l'impressione di esserne preoccupato. Era seduto con la schiena contro gli scaffali e teneva le gambe distese in avanti con le punte leggermente rivolte verso l'esterno. Le braccia cadevano a peso morto lungo i fianchi con i palmi delle mani che guardavano il soffitto. Indossava un abito elegante senza cravatta e dal colletto della camicia spuntava fuori l'estremità di quello che sembrava essere il tatuaggio di un enorme drago. Poteva benissimo sembrare un impiegato di banca che si stava concedendo una pausa all'ombra di un pino, se non fosse che una nuvola rosso magenta sporcava la sua camicia bianca all'altezza dello stomaco.

(Jack Weiss - Acerrimi nemici)

2 commenti:

  1. Mi sa che questo libro non fa molto per me.. non so!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non mi sono ancora mossa dalle prime dieci pagine, quindi al momento non mi so sbilanciare! >.<

      Elimina