giovedì 15 febbraio 2018

[Recensione] "Acerrimi nemici" di Jack Weiss

Il weekend si avvicina e, un po' più in ritardo di quanto avessi previsto, vi porto la recensione del penultimo libro che ho letto - e per cui devo ringraziare Sonia del blog Il Salotto del Gatto Libraio e altri blogger per il giveaway che mi ha permesso di vincerlo.


Titolo: Acerrimi nemici
Autore: Jack Weiss
Data di uscita: 14 novembre 2017
Pagine: 308 (copertina flessibile)
Editore: Lettere Animate
Link Amazon: http://amzn.to/2nseJpj

Trama: Se ti trovassi in mezzo a una dozzina di cadaveri senza ricordare nulla del tuo passato, se poi ti risvegliassi in ospedale senza un nome e ti dicessero di essere il boss del più grande cartello di droga della città, se ti rivelassero di essere un criminale e un assassino senza scrupoli ricercato dalla polizia di tutto lo Stato e se infine scoprissi di avere un grosso debito con la mafia russa e che la Yakuza ti sta cercando per ucciderti, tu cosa faresti? Braccato dalla polizia e con una taglia sulla sua testa, Antonio La Marca, detto Tony "il Boss", sa che per scoprire la verità c'è soltanto una cosa da fare: scappare.


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La prima cosa ad avermi attirata di questo libro è stata la sua ambientazione: una città che quasi annega nella pioggia che sembra non smettere mai di cadere dal cielo e nel sangue che si riversa nelle strade. 

Damp City è una città i cui angoli sono macchiati di violenza, droga e prostituzione. Una città in cui metà del corpo di polizia è corrotto e l'altra metà resta a guardare oppure non sa cosa fare. Una città occupata e divisa da tre organizzazioni criminali: la mafia russa, la mafia giapponese e Antonio "Tony il Boss" La Marca.
Basta solo il nome per spiegare il potere che esercita Tony su tutta Damp City, un potere così grande e un controllo così ferreo che nemmeno gli altri due boss osano invadere il suo territorio e con cui esiste una sorta di co-esistenza e un patto di non-aggressione. 

Damp City mi ha ricordato la Gotham City della DC, quella protetta da quel pipistrello mascherato che risponde al nome di Batman di cui sono un po' innamorata da quando avevo cinque anni. Ma qui non c'è nessun vigilante a salvare i cittadini di Damp City dai tentacoli di Tony - che sembrano arrivare ovunque senza mai trovare ostacoli. 
E questo romanzo mi ha anche ricordato un po' Blindspot perché il suo protagonista si risveglia senza alcun ricordo di chi è o di che cosa abbia fatto per finire in ospedale con un proiettile in testa. 

La storia di snoda su due linee temporali diverse: abbiamo i capitoli al presente in prima persona in cui il nostro protagonista riprende conoscenza in una stanza piena di uomini morti per poi svenire nuovamente e abbiamo i capitoli al passato, narrati in terza persona e non sempre con protagonista Tony ma anche altri personaggi. 

Scopriamo che Tony è rimasto orfano quando aveva solo tre mesi, che è scappato dall'orfanotrofio a dieci anni e che da allora ha vissuto una vita da criminale - prima con piccoli furti per poi arrivare con un'escalation a omicidi eseguiti a sangue freddo e ad un impero della droga messo su dal nulla. 

Quando si risveglia non ha alcuna memoria di quello che ha fatto e l'ispettore Stagger - che da anni non vede l'ora di sbatterlo in galera una volta per tutte - non crede minimamente alla sua amnesia. Tony non riesce a credere di aver fatto tutte quelle cose di cui è accusato e sebbene possegga ancora un forte istinto di sopravvivenza - specialmente quando i russi e la Yakuza tentano di ucciderlo per vendetta - non sente gli impulsi violenti che si suppone lui debba avere. Può un'amnesia cambiare totalmente l'indole di una persona? Può portare alla redenzione? 

Questa è la domanda che Tony si pone mentre fugge tra le strade e la violenza di Damp City, in cerca di risposte su quanto accaduto il giorno in cui gli hanno sparato e in cerca di se stesso - tentando in tutti i modi di sopravvivere nel frattempo. 


Tony è un narratore inaffidabile - e non solo perché ora ha perso la memoria, ma perché già prima era abituato a manipolare le persone per ottenere quello che voleva e quindi anche le azioni ambientate nel passato hanno sempre un secondo fine.

Lunedì avevo scritto che avevo una teoria, ma che poi si era rivelata sbagliata - e invece il mio sbaglio è stato ritenere proprio di aver sbagliato. Jack Weiss tesse così abilmente la storia che il lettore non solo rimane fregato da Tony, ma anche dallo scrittore stesso. E questo perché Weiss usa un trucco di cui ti accorgi solo alla fine, perché solo alla fine ricordi alcuni dettagli che forse avevi sottovalutato e ricordi di non aver mai notato nulla che davvero identificasse una linea temporale precisa. 

Jack Weiss gioca con il lettore ed è il primo a manipolarlo, portandolo ad empatizzare con questo Tony senza alcuna memoria in cerca del suo passato e mostrando nel frattempo il suo lato più malvagio negli altri capitoli per poi togliergli il tappeto da sotto i piedi. 
Ho capito come stavano le cose a circa 60 pagine dalla fine, solo poco prima che anche Tony le capisse - e questo significa che Weiss ha fatto un ottimo lavoro perché ha creato una storia così convincente che anche se sorgono dei dubbi, il lettore scrolla le spalle e si dice che non è possibile. Come ho fatto io ad un certo punto: avevo un sospetto, ma poi mi sono detta che non era possibile perché i conti non tornavano e quando tutto è venuto fuori alla luce del sole mi sono resa conto che c'erano state cose che invece avrei dovuto notare. 

In soldoni, se fino a metà ero convinta che il mio giudizio sarebbe rimasto sulle tre stelline - e peccato davvero per i diversi refusi che ho trovato, l'ultima parte e il plot-twist hanno decisamente alzato il voto. 
Jack Weiss e Antonio La Marca giocano con il lettore come il gatto con il topo e forse avrei dovuto accorgermi di quello che effettivamente mancava, di quello che non era scritto ma è stato proprio questo mio scrollare le spalle e andare avanti con la lettura che mi ha fatto apprezzare così tanto il romanzo alla fine. 

Una storia di sangue, violenza e vendetta ambientata in una città lasciata a se stessa, umida e criminale che non ha nulla da invidiare alla più famosa Gotham City. 


12 commenti:

  1. Ehhh ma questo libro mi ispira sempre di più, come posso non avere gli occhi luccicanti appena leggo Blindspot e Gotham? E soprattutto, il finale ingannevole è una delle cose che apprezzo di più, se un libro/scrittore riesce a fregarmi in modo convincente lo amo!

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    1. Hai fatto proprio bene a spingermi a leggerlo nelle ultime settimane quando compariva nei WWW! :)

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  3. Ciao Alice, sembra una storia davvero particolare, mi incuriosisce...

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  4. recensione davvero bella, io l ho già letto ma mi hai fatto venir voglia di dargli un’altra sbirciata... condivido che è stato una scoperta fino alla fine, non ho staccato gli occhi dal libro finché non ho letto FINE

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    1. Grazie Emanuela, è stata proprio una bella lettura e ora l'ho passato a mia madre! :)

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  5. Non ne avevo mai sentito parlare, ma ora sono davvero incuriosita :)

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    1. Lieta di esserci riuscita senza spoilerare niente! xD

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  6. E questo finisce dritto dritto in wish list, ero già curiosa ma adesso non posso proprio resistere!

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    1. Ahahaha, riuscire a dire abbastanza senza rivelare niente non è stato affatto facile! xD

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