lunedì 26 febbraio 2018

[Recensione] "Il sole d'agosto sopra la Rambla" di Damiano Dario Ghiglino

Torno subito con una nuova recensione - si tratta di una storia di poco più di un centinaio di pagine che ho letto ieri pomeriggio e ringrazio l'autore per la copia digitale.


Titolo: Il sole d'agosto sopra la Rambla 
Autore: Damiano Dario Ghiglino
Data di uscita: 8 novembre 2017
Pagine: 117 (Kindle Edition)
Editore: self-publishing
Link Amazon: http://amzn.to/2o57TGv

Trama:
Sono i “giovani tramonti”, fragili e tenaci, ragazzi gay dai cuori spezzati impressi indelebilmente sullo sfondo di una Barcellona sotterranea. Ognuno alla ricerca di qualcosa e in fuga da qualcosa, ognuno con le proprie paure e i propri segreti.
Tra prostituzione e dipendenze, locali malfamati e preti pedofili, nostalgie e desideri brucianti, passioni e tenerezze passeggere, in attesa di quell'evento imprevedibile che cambierà per sempre le loro esistenze, cercheranno di fermare il tempo per vivere unicamente il presente ed attendere l'amore in quella dimensione, così sfuggente ed ambigua, dell'istante stesso.
Eppure quando un sentimento forte e sconosciuto si farà strada nei cuori dei diciottenni David e Borja, i più giovani del gruppo, la diffidenza e lo stupore lasceranno progressivamente spazio ad una coscienza sempre più profonda e ostinata.
Romantico e spietato al tempo stesso, questo romanzo rappresenta il ritratto psicologico di una generazione smarrita alla quale il futuro si presenta come imperscrutabile.


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Protagonisti di questa storia sono cinque amici, ragazzi non proprio coetanei - si va dai più piccoli e diciottenni David e Borja al quasi trentenne Miguel. 
E a far loro compagnia ci saranno altri personaggi che forniranno forse un aspetto diverso al loro passato e alla loro vita. 

Sono cinque ragazzi che nella maggior parte dei casi vengono dal nulla, con Borja che ha un padre a casa che non è degno di tale nome e Miguel che ha lasciato la casa in campagna dei suoi in Andalusia per vivere a Barcellona, ma che forse ancora non ha trovato quello che cercava. 

E proprio Barcellona è l'altra protagonista di questa storia, con la sua temperatura soffocante in agosto in spiaggia e per le vie della città e i mille colori di altrettante persone diverse. Ma è anche la Barcellona fredda dell'inverno e quella oscura dei locali notturni e nascosti, quella che molto spesso i turisti non vedono mai. 

Tutti e cinque i ragazzi affrontano problemi e rimpianti come riescono. 
Ci sono David e Borja che si avvicinano lentamente, sebbene Borja spesso si perda nei suoi pensieri e spesso sia tentato di scivolare nell'abisso. 
C'è Antonio che si prostituisce, avendo iniziato forse per caso ma ora incapace di perseguire altro e facendo del suo aspetto il suo punto di forza. 
C'è Fernando, grasso e con un rapporto complicato con il cibo, che ama vestirsi da donna e indossa sempre un sorriso per non mostrare quanto gli insulti gli facciano male. 
C'è Miguel, ancora incapace di dimenticare Emilio anche grazie ad una cicatrice sulla spalla che non smette mai di fare male. 

Sono ragazzi che hanno rimpianti e rimorsi, che hanno timore del futuro e che affrontano un giorno alla volta, che gestiscono i sentimenti e le relazioni come possono - la storia di un pezzo d'estate che fa da ponte tra un passato a volte doloroso e un futuro che è ancora tutto da scrivere, ma non per questo meno spaventoso. 

Ho apprezzato tanto l'uso del narratore onnisciente, un espediente narrativo che mi piace e che mi aiuta a creare un legame con i personaggi. La pecca forse risiede nei cambi di prospettiva perché non sempre è immediatamente chiaro di chi si stia parlando.

Molte cose vengono lasciate in sospeso, in un alone di malinconia e nostalgia e desideri mai realizzati. Con un linguaggio molto spesso poetico, evocativo e astratto, questi personaggi in alcuni momenti sembrano proprio parlare con il lettore - gli parlano delle incertezze e delle paure e dell'ignoto della vita.
Di come, a volte, per il timore di non vivere abbastanza ci si brucia troppo in fretta, ma i momenti più belli restano sempre indelebili. 

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