martedì 2 gennaio 2018

[Recensione] "Tell Me Three Things" di Julie Buxbaum

Se il buon anno si vede dal primo libro letto, allora direi che ho cominciato benissimo questo 2018 perché questa lettura - già tradotta dalla DeAgostini con il titolo Dimmi tre segreti - è stata semplicemente un amore.


Titolo: Tell Me Three Things
Autrice: Julie Buxbaum
Data di uscita: 5 aprile 2016
Pagine: 328 (copertina rigida)
Editore: Delacorte Press
Link Amazon: http://amzn.to/2BA6IoM

Trama [tradotta da me]: Tutto quello che riguarda Jessie è sbagliato. Perlomeno questo è quello che prova durante la sua prima settimana del penultimo anno nella sua nuova e super-intimidatoria scuola privata a Los Angeles. Proprio quando sta pensando di tagliare la corda e tornarsene a Chicago, Jessie riceve una email da una persona che si firma Qualcuno/Nessuno (QN in breve) e che si offre di aiutarla a destreggiarsi nella giungla della Wood Valley High School. Si tratta di uno scherzo? Oppure si può fidare di QN per l'aiuto di cui ha bisogno?
Sono passati appena due anni dalla morte di sua madre e a causa del padre che si è sposato con una donna conosciuta online, Jessie è stata costretta a muoversi dall'altra parte del Paese per vivere con la sua matrigna e il suo presuntuoso figlio adolescente.
In un atto di fede—o di assoluta disperazione—Jessie comincia a contare su QN e QN presto diventa la sua ancora di salvezza e il suo migliore alleato. Jessie non può fare a meno di voler incontrare QN di persona. Ma certi misteri non è meglio lasciarli irrisolti?


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Sono stata immediatamente attratta da questo libro per le sue premesse: anche se forse io non sarei il tipo che prende sul serio una email anonima da parte di qualcuno che si offre di aiutarmi, non nego che questo è un trope letterario/cinematrografico che in realtà amo - dopotutto C'è posta per te è uno dei miei film preferiti. 

Ed è così che inizia la storia, con la sedicenne Jessie che si è appena trasferita in California e si sente totalmente un pesce fuor d'acqua in un ambiente non solo nuovo, ma completamente estraneo a tutto quello che ha sempre conosciuto. 
Con una madre morta da poco più di due anni, il trasferimento da Chicago a Los Angeles a causa del padre che ha sposato un'altra donna e che ora è tutto preso da lei e dalla ricerca di un lavoro, l'allontamento da tutto ciò che le è famigliare e dalla sua migliore amica, una nuova casa che non sente come sua e nella quale si sente un'ospite, Jessie si sente senza alcun punto di riferimento. 

E qui entra in gioco QN, uno sconosciuto che tramite email si offre di aiutarla a cavarsela nella nuova scuola e indicandole quali persone evitare e quali potrebbero essere quelle più simili a lei per fare amicizia. 
Presto la conversazione con QN diventa quotidiana, qualcosa su cui Jessie può contare per sfogarsi sulla propria giornata e per essere la persona brillante e sagace che spesso non riesce ad essere nella realtà. 
Una realtà nella quale il suo fratellastro Theo la ignora completamente a casa e a scuola, tutti sembrano biondissimi e magrissimi e alla moda e in cui Jessie si ritrova a far coppia con Ethan per un progetto scolastico - un ragazzo a volte perso nei suoi pensieri e con sempre un libro dietro e che la intimorisce non poco. 


È incredibile quanto, sebbene io tra tre mesi compia 29 anni, mi sia ritrovata e rivista in una sedicenne - non pensavo che avrei amato così tanto questo libro.
C'è tantissimo di me in Jessie e in questo romanzo. 

Tell Me Three Things è un romanzo che mi ha fatto battere il cuore, che parla di famiglia e lutto ma senza risultare pesante. Parla di crescita e di errori, di immagine di sé e di relazioni e amicizie che cambiano e crescono oppure si trasformano. Parla di incertezze e di smarrimento, parla di cambiamenti e senso di appartenenza - parla di quel senso di "casa", parla di quando si vorrebbe tornare indietro ma poi ci si rende conto che anche se fosse possibile non sarebbe più lo stesso. Parla di essere coraggiosi e di andare avanti con la propria vita al meglio delle proprie possibilità. 

Jessie è una ragazza normale, una sedicenne che non si sente né particolarmente bella e neanche particolarmente spigliata. Una ragazza che preferisce scrivere perché spesso la risposta migliore le viene sempre dopo, analizzando da tutte le angolazioni possibili le conversazioni che ha avuto - perché scrivendo si ha il tempo di pensare e di formulare la risposta perfetta. 

Jessie è una ragazza che conta i giorni da quando ha perso sua madre e per tutte le sue riflessioni sul tempo e sugli addii e sui giorni perfetti, ho rivisto tantissimo di me stessa. 
Io ho ancora entrambi i miei genitori, ma a quattordici anni come lei ho sperimentato il lutto: mio nonno materno, che ha sempre vissuto accanto a me. 
E forse le persone che mi conoscevano non l'hanno mai capito davvero, sminuendo la cosa come un "ma sì, era un nonno, mica un genitore", eppure il sentimento era lo stesso essendoci cresciuta a fianco per quattordici anni. È un mondo che cambia, sono abitudini che vengono stravolte, è una routine giornaliera che non sarà mai più la stessa. 

Ho rivisto tantissimo di me stessa in Jessie anche per quanto riguarda l'ambito scolastico - e sì, il tutto è un po' un cliché con i californiani tutti biondi e magri e perfetti e con la classica mean girl, ma ci si può anche passare sopra per una volta. Ma il bullismo e l'essere catapultata in un ambiente nuovo in cui devi ricominciare da zero lontano dalla propria migliore amica li ho sperimentati anche io, con il fatto che io e lei siamo andate in due scuole diverse in due paesi diversi e che io ero in classe con gente totalmente nuova che si conosceva da anni. 

Ma al di là dei cliché, questa è una storia vera e reale in cui è semplice vedere le vicende che si snodano davanti a noi mentre sfogliamo le pagine. Perché forse non saremo stati "quegli" adolescenti, ma adolescenti lo siamo comunque stati e ho ritrovato in queste pagine tutto quel mix contrastante di sensazioni: ribellione, incertezza, paura, esaltazione, entusiasmo, amicizia, amore.

Non mi sarei mai aspettata che questo romanzo mi colpisse così tanto - soprattutto non mi sarei mai aspettata che a quasi 29 anni mi sarei sentita in simbiosi con una sedicenne. Eppure è successo e questo è un libro che consiglio davvero con tutto il cuore. 

10 commenti:

  1. Sembra molto bellino, quasi quasi ci faccio un pensiero.
    E poi conta anche l'età interiore, non solo quella anagrafica U__U

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    1. Ahahaha, allora per quello io sono ancora ferma a diciassette anni! xD
      Comunque sì, è davvero bellino - mi sono ritrovata ad avere il batticuore mentre Jessie stava per scoprire chi si celava dietro lo pseudonimo. >.<

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  2. Oooh anch'io ho adorato questo libro ^_^
    Sono felice sia piaciuto anche a te Alice. Ci fa tornare più piccole

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    1. Assolutamente, è stato come se gli anni non fossero mai passati!

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  3. Pure io che snobbo tanto i romance ho adorato questo libro! Sono davvero felicissima che ti sia piaciuto tanto, io lo ricordo come carinissimo in più era una lettura fatta insieme ad un’amica il che me lo aveva reso ancora più indimenticabile!

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    1. Ma anche io di solito sono allergica ai romance, ma questo ha un suo equilibrio e mi ha fatto venire gli occhi a cuoricino! *-*
      Immagino il fangirlamento in compagnia! xD

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  4. Mi hai fatto venire voglia di rileggerlo. Uno dei più bei libri che ho letto negli ultimi due anni.

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    1. Non l'ho ancora riposto sullo scaffale, non riesco a smettere di rileggere la fine. *-*

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  5. Beh, anche io non sono proprio tifosa dei romance, ma nonostante non sia più giovanissima, non posso fare a meno di amare gli YA. Forse perché davvero come scrivono sopra, prima di me, la vera età che conta, è quella che ci si sente dentro quando si leggono i libri!
    Spero di leggerlo presto in e-book!
    xoxo

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    1. Gli YA li amo tantissimo anche io, per quanto ogni tanto mi dia alla narrativa "adulta" non riesco proprio a farne a meno.
      Forse è "colpa" della mia diciassettenne interiore! xD
      Comunque sì, leggilo presto perché merita! :)

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