venerdì 26 gennaio 2018

[Recensione] "I Was Here" di Gayle Forman

La mia avventura con Gayle Forman probabilmente è iniziata nel tardo 2014, quando ho sentito parlare per la prima volta di lei e nel 2015 due dei suoi libri hanno fatto parte della mia prima challenge su Goodreads: sto parlando di Resta anche domani e Resta sempre qui - di Resta anche domani avevo poi fatto anche il confronto con il film QUI.

Tra gli altri suoi libri, sebbene io abbia l'ultimo in wishlist da un po' ma senza alcuna fretta, l'unico ad ispirarmi davvero era questo - e quanto penare per averlo, nessuno me lo regalava mai sebbene lo mettessi sempre in lista per Natale e compleanni e alla fine me lo sono comprato da sola. 

I Was Here è già stato tradotto e pubblicato in italiano dalla Mondadori nel 2015 con il titolo Laggiù mi hanno detto che c'è il sole.


Titolo: I Was Here
Autrice: Gayle Forman
Data di uscita: gennaio 2015
Pagine: 270 (copertina flessibile)
Editore: Viking
Link Amazon: http://amzn.to/2CXSSRc

Trama [tradotta da me]: Cody e Meg erano inseparabili... Fino a quando non lo sono più state. 
Quando la sua migliore amica Meg beve una bottiglia di detergente industriale da sola in una camera di motel, Cody è comprensibilmente scioccata e devastata. Lei e Meg condividevano tutto—quindi perché non c'è stato nessun avvertimento? Ma quando Cody si reca nella cittadina in cui Meg frequentava il college per raccogliere tutto ciò che ha lasciato, scopre che c'era molto che Meg non le aveva mai detto. A proposito della sua vecchia compagna di stanza, il tipo di persona che Cody non avrebbe mai incontrato nella sua piccola cittadina senza via d'uscita di Washington. A proposito di Ben McAllister, il ragazzo con una chitarra e un sogghigno che ha spezzato il cuore di Meg. E a proposito di un file criptato sul computer che Cody non riesce ad aprire—fino a quando ce la fa e all'improvviso tutto quello che Cody pensava di conoscere sulla morte della sua migliore amica viene messo in discussione. 

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I libri che narravano la storia di Mia e Adam mi erano piaciuti molto - quello di Adam ancora di più, quello mi aveva letteralmente straziato il cuore. 
Con questo mi sono sentita forse un pelo meno coinvolta - soprattutto nella prima parte, ma è stata comunque una bella lettura. 

Il libro si apre con una email che Cody riceve dalla sua migliore amica Meg, una email nella quale l'amica di sempre le annuncia di essersi suicidata e che è già troppo tardi. 
Il mondo crolla addosso a Cody: come può la sua migliore amica fin dai tempi dell'asilo essersi tolta la vita senza che lei si accorgesse che c'era qualcosa che non andava? È vero che negli ultimi tempi non si parlavano spesso come prima, ma com'è possibile che una cosa del genere sia accaduta alla brillante e creativa Meg? 
Cody si sente mancare la terra sotto i piedi quando la metà migliore di sé improvvisamente non fa più parte della sua vita e quando i Garcia - che l'hanno praticamente cresciuta quasi fosse la sorella di Meg al posto di sua madre Tricia - le chiedono di andare a Tacoma per recuperare le cose di Meg, Cody non può rifiutare. 

Quello che Cody troverà a Tacoma non sarà affatto quello che si aspettava. Ci sono coinquilini che non hanno la minima idea di come fosse Meg e le forniscono il ritratto di una persona che non assomiglia affatto a quella con cui è cresciuta, c'è un ragazzo che le ha spezzato il cuore, ci sono musicisti e artisti di Seattle che conoscono ancora meno della sua amica. C'è un computer con un file criptato che, una volta aperto grazie ad uno dei coinquilini di Meg, metterà ancora più sottosopra il mondo già capovolto di Cody. 

E se qualcuno l'avesse spinta al suicidio? 


Non mi sono sentita coinvolta tanto quanto lo ero stata con Mia e Adam perché all'inizio continuavo a pensare alle somiglianze con Hold Still di Nina LaCour - somiglianze che però sono finite ben presto e I Was Here ha preso poi una direzione diversa. 

In comune hanno due ragazze (Caitlin in un caso e Cody nell'altro) che perdono la propria migliore amica (Ingrid nel primo caso e Meg nel secondo) quando quest'ultima si suicida. E sia Caitlin che Cody si ritrovano a dover imparare a vivere senza di loro. 
Le differenze cominciano presto: per prima cosa, Caitlin e Ingrid sono più giovani di Cody e Meg - le prime stanno a metà delle superiori e le seconde al primo anno di college. 
Ingrid lascia apposta a Caitlin un quaderno sotto il letto e Caitlin, pur continuando a soffrire per tutto l'anno seguente, imparerà con fatica a vivere di nuovo scoprendo un lato di Ingrid che prima ignorava.
Meg invece, se non fosse stato per un file corrotto, non avrebbe lasciato nulla dietro di sé tranne quella email con cui diceva addio. E Cody, oltre a dover combattere contro i sensi di colpa che prova chi "sopravvive" al suicidio di una persona cara, deve combattere anche contro la rabbia che prova. 

Ogni persona reagisce a modo suo al dolore. 
Cody soffre ed è arrabbiata, ma molto spesso risulta quasi fredda e "distaccata" - non mancano le risposte brusche e sarcastiche e quelle brevi "esplosioni" di collera quando non sopporta più la gente che la guarda con compassione e che le chiede di parlare di Meg durante una funzione o che le offre le proprie condoglianze. Sembra spenta, sembra indifferente, ma alla fine si vedrà davvero tutto il suo dolore. 

Cody si sente in colpa non solo perché non è mai accorta di niente, ma perché - in comune con Caitlin - si accorge di non essere sempre stata una buona amica. 
Dovevano andarsene da quella città insieme dopo le superiori, ma quando Meg ha ottenuto una borsa di studio completa per il college, Cody - forse per paura del cambiamento, forse un po' per risentimento - è rimasta bloccata dov'era con un lavoro in cui pulisce le case di quelle persone che avrebbe dovuto lasciarsi alle spalle e non è mai più andata a trovare Meg dopo la prima volta. 

Ci ho messo un po' per entrare in sintonia con Cody, per trovare quei punti di contatto che mi avrebbero permesso di capirla e di vederla dietro quei muri che ha sempre tenuto alzati - a meno che non si trattasse di Meg. 

Della parte romance - un po' cliché - avrei forse fatto a meno e infatti in Hold Still era così lieve e appena accennata che non disturbava affatto, qui invece forse a volte invade lo spazio di argomenti che avrebbero la precedenza. 

La seconda parte del romanzo coinvolge decisamente di più e sempre per similitudine di argomento l'ho trovata facilmente paragonabile a Fall for Anything di Courtney Summers - Cody ci mette lo stesso impegno frenetico e determinato che aveva Eddie nel voler scoprire cosa ci fosse davvero dietro il suicidio di suo padre. 

E la Forman tratta il tema del suicidio in modo magistrale: parla del suo lato oscuro, parla di come la sua progettazione venga taciuta mentre in apparenza si è "normali", parla di quei gruppi di "supporto" in internet - di quelli che incoraggiano le persone a suicidarsi, che si congratulano per la decisione presa, che le spingono verso il prossimo passo e non di quelli che offrono aiuto per cercare di uscirne. Parla del lato oscuro dentro ognuno di noi e Cody si troverà a scoprire quanto sia sottile la linea tra un pensiero fugace sul non esistere più alla progettazione vera e propria dell'uscita di scena. 
E forse è qualcosa a cui abbiamo pensato tutti almeno una volta nella vita, ma è terrificante scoprire quanto possa essere facile arrivare al punto di considerare il suicidio come una vera possibilità - quanto possa diventare tangibile nei modi in cui farlo e nei mezzi da usare - quando prima era invece solo un pensiero astratto.

Gayle Forman parla di chi c'era - di chi, seppure così brillante e pieno di vita, non sia riuscito a trovare una ragione per restare. 
E parla anche di chi resta, di chi deve affrontare il dolore della perdita giorno dopo giorno e del saper perdonare chi ci ha lasciati, ma anche noi stessi. 


e ½

8 commenti:

  1. Ciao! Il libro sembra interessante, soprattutto dopo aver letto la tua recensione, perché la trama non mi ispirava tantissimo. E' un'autrice che conosco solo di nome, perché non è esattamente il mio genere, e anche se ne ho sempre letto meraviglie non mi sono ancora decisa a leggere nulla di suo... ma c'è sempre tempo per rimediare e ammetto di essere curiosa (ammetto anche che basta veramente poco ad incuriosirmi) e magari potrei provare con questo, anche se ti è piaciuto di meno degli altri ne hai comunque parlato bene e mi sembra una trama più interessante, dal mio punto di vista :)

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    1. In effetti gli altri due libri della Forman che ho letto sono molto più improntati sul romance, questo invece è diverso - anzi, se il romance fosse mancato del tutto sarebbe forse stato perfetto.
      Non credo sia "immediato" come libro, credo si insinui invece pian piano sotto pelle lasciando il lettore a pensarci nei giorni a seguire.

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  2. Mi sa che prima o poi lo leggerò :)

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  3. Bel libro, l'ho letto un po' di tempo fa e ricordo che mi aveva colpito!Tra l'altro anche a me per certi versi aveva ricordato un po' Fall for Anything ^^

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    1. Credo sia per la testardaggine e forse la... chiamiamola "incoscienza" che hanno in comune Cody e Eddie nel mettersi in pericolo pur di arrivare alle risposte che cercano. >.<

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