martedì 29 agosto 2023

[Recensione] "The Surface Breaks" di Louise O'Neill

La storia è sempre la stessa: compro i libri in inglese quando sono ancora inediti in italiano, ma poi aspetto così tanto che questi fanno in tempo ad arrivare e ad essere tradotti - in questo caso dalla HotSpot con il titolo Il silenzio dell'acqua.
 
 
Titolo: The Surface Breaks
Autrice: Louise O'Neill
Data di uscita: 3 maggio 2018
Pagine: 7H 42Min (Audible Edition)
Editore: Scholastic Press
Link Amazon: https://amzn.to/47FyDm3

Trama [italiana della HotSpot]: Negli abissi del mare, la sirenetta Gaia sembra destinata al successo: è bellissima, ha una voce incantevole e sta per fidanzarsi con il partito più ambito del regno, il generale Zale. Che importa se è violento e molto più vecchio di lei? È il re suo padre a decidere, e Gaia deve solo essere bella e accondiscendente. Ma da quando ha salvato un giovane affascinante da un naufragio, Gaia coltiva un solo desiderio: vivere con lui nel suo mondo spensierato. Quanto è disposta a sacrificare? Conoscete la storia: il patto con la strega, la perdita della voce, le gambe al posto della coda... Ma la bellezza senza voce di Gaia ha un prezzo molto alto, e il mondo che scopre in superficie è prepotente, violento e patriarcale quanto quello lasciato negli abissi. Gaia dovrà compiere molti passi dolorosi per fare i conti con la verità della sua storia. E per riscoprire tutta la potenza della sua voce.

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Ci ho messo dieci giorni per leggerlo/ascoltarlo - quella che credevo sarebbe stata una lettura veloce è stata invece stroncata praticamente sul nascere dalla nuova ondata di caldo che forse ora sta finalmente passando, ma che nei giorni scorsi mi ha lasciata di pessimo umore e con l'unica voglia di vegetare e dormire davanti al ventilatore. Ormai ho capito che il caldo mi rende impossibile leggere. 

Tornando a noi, questa rivisitazione femminista della Sirenetta ci ha comunque messo un po' a prendermi - caldo o meno. E per fortuna che avevo anche il cartaceo sottomano perché nell'audiolibro spesso venivano saltate addirittura frasi intere. 


Gaia è la figlia più giovane del Re del Mare, a quattordici anni già promessa sposa di un generale che ha l'età di suo padre. Ciò che dice e ordina il Re del Mare è legge, tutti devono obbedirgli - figlie comprese, tanto che spesso vengono addirittura messe in competizione tra di loro. Ogni domanda su sua madre viene stroncata sul nascere perché non si deve nominare la sirena che ha abbandonato le figlie e il regno a causa dell'amore verso il mondo umano - anzi, ogni domanda in generale, ogni lamento, ogni sussurro, ogni idea vengono stroncate sul nascere perché le sirenette devono essere solamente belle da vedere e non necessitano di una personalità. 

Ma Gaia è più simile a sua madre di quanto tutti immaginino e al compimento dei suoi quindici anni ha il permesso di salire in superficie e vedere cosa c'è oltre il mare e la sua superficie - è qui che vede per la prima volta Oliver, che si innamora a prima vista di un umano e che rischia di scatenare una guerra per salvarlo quando una tempesta fa affondare la sua barca e le Rusalka vengono a reclamare gli uomini dell'imbarcazione. Perché se le sirenette devono solo essere belle da vedere, le Rusalka invece hanno capelli verdi, artigli al posto di unghie e denti affilati così affilati che sembrano rasoi e cantano per far affogare gli uomini e cibarsi dei loro cuori e delle loro carni - le Rusalka sono sirene che prima erano donne dal cuore spezzato, torturate e lasciate morire perché diverse, punite per motivi religiosi o sessuali. C'è chi le chiama mostri, c'è chi invece ha pietà di loro - per come erano in vita e per come sono state condannate tra i dolori più atroci.

Con l'avvicinarsi del suo sedicesimo compleanno e della conferma della sua unione con Zale, Gaia si rende conto di non poter più vivere così: vuole sapere se sua madre è ancora viva, vuole vivere nel mondo umano, vuole due gambe al posto di una coda da sirena, vuole trovare Oliver e avere il suo lieto fine. E solo la Strega del Mare, che comanda le Rusalka, può aiutarla ad ottenere ciò che vuole - ma il prezzo sarà altissimo e il finale non poi così scontato. 


Non è Gaia ad essere femminista - perlomeno non subito e neanche nel mezzo, ma solo verso la fine. Vive in un mondo in cui le femmine non vengono valorizzate, vengono considerate come meno di niente, buone solo a fare da moglie e poi da madri senza che debbano fornire un'opinione su qualcosa. Lei e le sue sorelle vengono sempre messe in competizione dal loro stesso padre, che stabilisce chi è la più bella tra loro e quindi la più "meritevole", mentre le altre vengono bacchettate e umiliate di fronte a tutti per le loro mancanze. Le domande non sono bene accette, così come la curiosità o l'avere un'opinione in merito a qualcosa, solo il silenzio e l'obbedienza devono regnare. 

La Strega del Mare - Ceto - pur rappresentando in qualche modo il "villain" della storia come nella fiaba originale così come nel cartone, è di fatto la vera femminista del libro e la portatrice del messaggio che vuole trasmettere il libro. 
 
Gaia sacrificherà la cosa più importante di se stessa, ciò che la distingue da tutte le altre sirene e ciò che la rende veramente se stessa per basare tutto solo sulla sua bellezza per far innamorare di sé Oliver - perché così le è sempre stato insegnato, ovvero che le sirene non hanno altro da offrire se non un bel corpo e un bel viso. Ma Gaia scoprirà ben presto che il mondo umano non è poi così diverso da quello marino e che le stesse dinamiche non fanno altro che ripetersi e perpetrarsi - e più di una volta Gaia si pentirà delle sue azioni e di ciò che ha fatto solo per poter impressionare un ragazzo che in fondo non la conoscerà mai davvero. 

A volte è difficile seguire Gaia nelle sue scelte e nel suo percorso, ma è solo una ragazzina di quindici anni che si crede innamorata e che non ha mai avuto la libertà di scegliere qualcosa unicamente per se stessa - noi adulti invece la sappiamo più lunga, noi donne specialmente, ed è sempre un colpo al cuore vedere che in fondo non cambia mai niente. Questo libro è stato pubblicato nel 2018, ma possiamo davvero dire che cinque anni dopo le cose siano diverse? 

Concetti e manifestazioni di patriarcato, mansplaining, gaslighting, violenza e abusi sono gli stessi sia nel mondo marino che in quello umano, sia nel 2018 che oggi. E se è difficile capire Gaia ma soffrire per ciò che perde e che non potrà mai più riavere, così è difficile accettare le azioni e le condizioni di Ceto per permettere a Gaia di fare quello che vuole - la sua sembra cattiveria, ma è solo l'esperienza che ha maturato negli anni e la consapevolezza di cosa le femmine subiscono giorno dopo giorno per mano degli uomini. Ceto pertanto non è crudele, è solo realista - e quando alla fine Gaia raggiunge la stessa consapevolezza, è inevitabile che cada qualche lacrima.

venerdì 18 agosto 2023

[Recensione] "Come uccidere la tua famiglia" di Bella Mackie

Questo libro è saltato alla ribalta soprattutto nel periodo in cui è uscita anche la "autobiografia" del principe Harry e i due volumi venivano messi uno accanto all'altro per sollecitare un po' di black humor. 

Ammetto che inizialmente non mi interessava, ma poi ho riletto la trama su Audible e...
 
 
Titolo: Come uccidere la tua famiglia
Titolo originale: How to Kill Your Family
Autrice: Bella Mackie
Data di uscita: 10 gennaio 2023
Data di uscita originale: 10 giugno 2021
Durata: 13H 45Min (Audible Edition)
Editore: HarperCollins Italia
Link Amazon: https://amzn.to/3OTQ4ru

Trama: Mi chiamo Grace Bernard e, con ogni probabilità, il mio nome non vi dice proprio niente. Nessuno mi conosce perché languisco dietro le sbarre per l'unico crimine che non ho commesso. Eppure, se devo dire la verità nient'altro che la verità, ho ucciso diverse persone, alcune in modo brutale, altre con maggior delicatezza - vale la pena specificarlo, perché fa un'enorme differenza agli occhi giudicanti della gente. Quando ripenso a ciò che ho fatto, avverto persino una punta di tristezza, giusto una fitta trascurabile, al pensiero che nessuno verrà mai a conoscenza del mio strabiliante piano. Un piano che ho architettato per anni, sacrificando tutto in nome della vendetta. Ora vi chiederete: perché ostinarsi a vuotare il sacco se la si può passare liscia? Avete ragione, la libertà non ha prezzo. Però non riesco a smettere di immaginare l'istante in cui, dopo la mia morte, qualcuno aprirà una cassaforte e troverà la mia confessione. Esatto, proprio questa che sto scrivendo nei pochi giorni che mi separano dalla libertà. Scommetto che quel qualcuno non potrà fare a meno di restare a bocca aperta e pensare a me con ammirazione. Perché chi sarà mai in grado di capire come una persona, a soli ventotto anni, possa aver ucciso a sangue freddo sei membri della sua famiglia per poi andare avanti come se niente fosse, senza neppure l'ombra di un rimpianto?

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Non capisco tutte le persone che su Goodreads hanno dato a questo libro solo una o due stelline. O meglio, in parte le capisco - i contenuti delle sue pagine e la sua stessa "eroina" non sono per tutti i palati. Anzi, scommetto che sono più coloro che hanno trovato Grace sgradevole e insopportabile che quelli che invece hanno fatto il tifo per lei - da qui i voti negativi e le recensioni stroncanti su Goodreads. 

Ma che vi devo dire? Io l'ho adorato. 
 

Grace è una donna vicina alla trentina che ora si trova in carcere per un omicidio che non ha commesso. Con tutti i precedenti se l'è sempre cavata, ma ora è finita in galera per l'unica morte in cui non ha avuto mano. 

E di chi sono i precedenti omicidi? Ma della sua famiglia, naturalmente. 

Grace cresce con solo la madre Marie nella povertà di Londra e la sua vita poteva essere molto diversa: la madre era una modella francese che però si è fidata dell'uomo sbagliato e suddetto uomo non ha poi voluto più saperne niente di lei quando è rimasta incinta - lui aveva già una famiglia e un impero economico da portare avanti. 
 
Grace però perde la madre fin troppo presto e da quel momento giura vendetta contro la famiglia Artemis, contro coloro che sapevano della sua esistenza ma hanno deciso di ignorarla e di tenerla fuori dalla porta. E poi gli Artemis sono anche delle persone sgradevoli e senza scrupoli, il mondo sarà sicuramente un posto migliore senza di loro. 
 
E dalla prigione, mentre aspetta la sentenza di appello che si spera finalmente la scagionerà, Grace ci racconta di come ha ucciso la sua famiglia - con un po' di pianificazione, con un po' di fortuna e sperando di non diventare incauta proprio adesso e peccare quindi di ingenuità come tutte le donne che ha sempre criticato. 
 
 
Sì, lo possiamo dire: Grace non è un personaggio scritto per piacere. Grace è piena di rabbia, desiderosa di vendetta, manipolatrice, consapevole della sua bellezza e del suo aspetto fisico, per niente disposta ad "abbassarsi al livello dei comuni mortali"  - e questo perché si sente più intelligente, furba e scaltra rispetto a loro. 

D'altronde devi essere un po' sociopatica per ammazzare delle persone - membri della tua famiglia, oltretutto - senza battere ciglio e senza sensi di colpa postumi.

E io l'ho adorata - alcune recensioni su Goodreads l'hanno accusata di essere una donna che odia le donne, ma la verità è che racconta le cose come stanno e cioè che spesso le donne si fanno abbindolare e credono ad ogni promessa che un uomo fa loro. 

E poi il black humor inglese - quanto lo adoro. 

In alcuni momenti sono rimasta un po' confusa perché la narrazione non è lineare - non solo Grace ci racconta della sua infanzia e della sua vita prima di diventare adulta e cominciare ad attuare il suo piano e non solo la narrazione si alterna tra la vita in prigione e la cronaca degli omicidi, ma ad un certo punto Grace va avanti e prima ci racconta come è finita in prigione per poi tornare indietro agli omicidi restanti. 

E infine, quando manca un'ora e mezza alla fine, la narrazione cambia ancora. 
E da lì è un plot-twist dietro l'altro che a momenti mi cadeva la mascella. 
E tanti dettagli che avevo notato, ritenuto sospetti ma poi accantonato, tornano di prepotenza e assumono tutto un altro significato. 

E il finale, gente... mi sarei messa ad urlare. 

 
In tanti l'hanno odiato, io l'ho adorato e quindi l'unica cosa che potete fare è leggervelo personalmente e farvi un'idea tutta vostra. 

sabato 12 agosto 2023

[Recensione] "Kulti" di Mariana Zapata

In questi giorni è tornato un po' il caldo, ma almeno non è insopportabile come a luglio - e non so se quindi il cambio di temperatura oppure di format di lettura, ma finalmente sembra che io stia ingranando.
 
 
Titolo: Kulti
Autrice: Mariana Zapata
Data di uscita: 20 marzo 2015
Durata: 16H 8Min (Audible Edition)
Editore: autopubblicato
Link Amazon: https://amzn.to/3KrYRye

Trama [tradotta da me]: “Credimi, ti ho voluto prendere a cazzotti in faccia almeno una volta o cinque.”

Quando l'uomo che hai venerato come un idolo quando eri bambina diventa il tuo allenatore, questo evento dovrebbe essere la cosa migliore al mondo che ti potesse capitare. Parola chiave: dovrebbe.

È bastata meno di una settimana alla ventisettenne Sal Casillas per domandarsi cosa avesse visto nell'icona del calcio internazionale - perché abbia mai avuto i suoi poster attaccati al muro o perché avesse addirittura immaginato di sposarlo e avere dei bambini fenomeni del calcio insieme a lui.

Sal è passata sopra da molto tempo alla peggiore non-rottura nella storia delle relazioni immaginarie con un uomo che non sapeva nemmeno che lei esistesse. Quindi non è preparata a questa versione di Reiner Kulti che si presenta all'inizio della nuova stagione alla sua squadra: l'ombra silenziosa ed elusiva dell'uomo esplosivo e passionale che era una volta.

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Quarto libro che leggo della Zapata e ancora From Lukov with Love si conferma il migliore nella mia classifica personale, ma questo ci arriva vicino - tanto che potrei persino prenderlo cartaceo. 


Sal a sette anni è rimasta folgorata da questo giocatore tedesco e da quel momento ha deciso che da grande sarebbe diventata brava come lui - anche meglio. Dedicare la propria vita al calcio significa sacrificare molte cose, ma Sal è stata felice di farlo e oggi è una delle giocatrici più brave degli Stati Uniti e quella che segna più goal nella sua squadra. 

La notizia che Reiner Kulti si unirà alla squadra come assistente allenatore manda Sal letteralmente nel pallone: non solo lui è la sua celebrity crush di una vita - anche se l'amore è finito quando Sal aveva diciassette anni e lui si è sposato - lui è anche l'uomo che in seguito ha ferito gravemente suo fratello Eric durante una partita quasi costandogli la carriera. Quindi dire che Sal prova sentimenti contrastanti è un eufemismo. 

Ma Kulti si dimostra fin dal subito un uomo scortese, scostante e per niente incline a rivolgere loro la parola oppure a fare quello che dovrebbe essere il suo compito: allenarle e aiutarle a migliorare fino a portarle alla vittoria. Quando poi si dimostra sgradevole e antipatico con suo padre, Sal non ci vede più: anche a costo di mettere a rischio la sua carriera e creare un incidente diplomatico oppure un incubo di pubbliche relazioni, Sal gli si piazza davanti e gli dice tutto quello che pensa di lui - ovvero niente di carino. 

Pertanto poi Sal rimane stupita quando lui comincia a rivolgerle la parola, a chiederle un passaggio in macchina e via proseguendo fino a quando lui arriva a chiamarla sua amica. Ma a causa di questa amicizia il presidente della squadra le sta con il fiato sul collo e le compagne di squadra iniziano a mormorare - però Sal è una che quando proclama lealtà a qualcuno, poi non si tira indietro davanti a niente. 


Essendo un romanzo della Zapata, sapete che lo slow burn fa da padrone - e che slow burn. L'inizio è veramente difficile da mandare giù perché non succede niente di fatto: solo Sal che parla della sua vita e del calcio. Bisogna aspettare quasi il quarto del romanzo per vedere finalmente le prime scintille di antagonismo tra Sal e Kulti - sfruttando ovviamente il trope del grumpy/sunshine. 

Ma da lì in poi... che soddisfazioni. 

Come già detto, From Lukov with Love è finora il mio preferito, ma Kulti ha sicuramente fatto in qualche modo da base per la storia di Jasmine e Ivan - anche qui Sal e Kulti si riempiono di soprannomi che partono con un vago sapore di insulto fino ad arrivare alla tenerezza e all'affetto.

Ho trovato delle somiglianze anche con The Wall of Winnipeg and Me - la Zapata tende a far fissare le sue protagoniste su alcuni dettagli delle loro controparti maschili, ma se con Vanessa mi avevano dato fastidio tutti quegli apprezzamenti sui muscoli di Aiden, qui la fissa di Sal per gli occhi di Kulti mi ha fatta alzare meno gli occhi al cielo. 

Ho adorato entrambi, sia Sal che Kulti - anche se con quest'ultimo rimangono ancora parecchie ombre e misteri su molti aspetti della sua vita perché lui quasi non parla e Sal ad un certo punto non vuole insistere. Anche Sal ogni tanto pecca in qualcosa: in particolare a volte pecca di slut shaming ogni volta che pensa alle donne del passato di Kulti - ma vorrei vedere chiunque donna, anche adulta, se anche solo per un momento non pensa male della donna a fianco della sua celebrity crush. 
 
Sal è leale, determinata, quando ama qualcuno non si ferma davanti a niente pur di difenderlo - a volte ha un temperamento fiammiferino, ma come porgere l'altra guancia e aiutare chi è in difficoltà. Kulti invece è musone, silenzioso, con seri problemi di fiducia e quasi altrettanti di collera - ci mette parecchio a fidarsi di Sal anche solo per la minima cosa, ma anche lui quando decide di dedicarsi a qualcosa o qualcuno ci mette tutto se stesso senza freni e non gliene frega niente di cosa pensano gli altri. 

Questo diventa il mio secondo libro preferito della Zapata perché mi ha sempre tenuta incollata alla storia, ansiosa di ogni scena e interazione tra Sal e Kulti - mentre con Winnipeg e The Best Thing non vedevo l'ora di arrivare alla fine e spesso la mia attenzione dilagava, annoiata com'ero da certe scene.

Certo, è un romanzo lungo. Certo, forse alcune cose potevano essere tagliate o accorciate o limate. Ma ho amato tutto il percorso di costruzione della storia tra Sal e Kulti - manco mi ha dato fastidio l'age gap che di solito è qualcosa che non amo molto - e la sua famiglia, in particolare il padre. Ho trovato la storia strutturata bene, naturale e credibile e sono proprio contenta di aver letto questo romanzo. 

lunedì 7 agosto 2023

[Recensione] "Kent State" di Deborah Wiles

Inizialmente avevo pensato che, vista la brevità del libro, gli avrei dedicato un piccolo spazio all'interno di un nuovo appuntamento del BRT. Eppure, poco dopo aver cominciato l'ascolto, mi sono resa conto che non sarebbe stato possibile - perché questa è stata una storia talmente potente che non poteva non avere un post a lei dedicato.
 
 
Titolo: Kent State
Autrice: Deborah Wiles
Data di uscita: 21 aprile 2020
Durata: 1H 58Min (Audible Edition)
Editore: Scholastic Press
Link Amazon:
https://amzn.to/3q4KOrF

Trama [tradotta da me]: Dalla due volte finalista al National Book Award Deborah Wiles, un'eccellente esplorazione di uno dei momenti più bui della nostra storia - quando le truppe americane hanno ucciso quattro studenti americani che protestavano contro la guerra in Vietnam. 
 
4 maggio 1970. Kent State University. 
 
Nel momento in cui i dimostranti si ritrovano nel campus, gli uomini della Guardia Nazionale vengono chiamati. Nel caos di ciò che successe in seguito furono sparati dei colpi e quattro studenti rimasero uccisi - ancora oggi ci sono discussioni su ciò che accadde e perché. Narrato da molteplici voci e da altrettanti punti di vista -- protestanti, uomini della Guardia Nazionale, abitanti della città, studenti -- il libro Kent State di Deborah Wiles mostra un commoventi, terrificante e stimolante ritratto di ciò che accadde quel weekend in Ohio... un evento che, anche 50 anni dopo, ancora risuona profondamente.

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TRIGGER WARNING: guerra del Vietnam, sparatoria su dimostranti, sangue, ferite, morti alquanto grafiche ed esplicite. 


L'argomento di questo libro è quello di uno dei momenti più bui dell'America: la guerra in Vietnam. Se il presidente Lyndon Johnson aveva dato ordine di cominciare a ritirare le truppe, il suo successore Nixon - senza consultare il Congresso e sempre con il pretesto di fermare l'espandersi del comunismo - decide di bombardare e fare incursione della neutrale Cambogia per stanare i soldati del Vietnam del Nord che si rifugiavano lì e stoccavano le loro armi. 

La cosa non venne presa bene in America, molti studenti manifestarono il loro dissenso e soprattutto alla Kent State University in Ohio i giovani protestarono ed esercitarono i loro diritti stabiliti dal Primo Emendamento: libertà di parola, di assemblea e di stampa. Fu fatta però intervenire la Guardia Nazionale, che uccise quattro studenti e ne ferì altri nove - la Guardia Nazionale aprì il fuoco sugli studenti che protestavano, ma anche su chi stava solo osservando oppure andando a lezione. 

Quella della Kent State è una ferita ancora aperta: rappresenta il giorno in cui l'America si è rivoltata contro i suoi figli disarmati, nei loro cortili scolastici e li ha uccisi. 


Devo essere sincera: prima di leggere questo libro non conoscevo la tragedia della Kent State University. Sapevo sì delle proteste contro la guerra in Vietnam, sapevo che Nixon non è stato affatto un grande presidente, ma essendo io un'italiana nata alla fine degli anni '80 ne ignoravo l'esistenza e quella tragedia credo non fosse nemmeno menzionata nei miei libri di scuola. Pertanto credo che a chiunque non sia americano sia un po' difficile entrare nel setting di questa storia. 

La tradizione orale porta sempre poi a qualche differenza e non è solo la tradizione orale a non mantenere sempre la stessa storia di volta in volta - chiunque con una diversa prospettiva, chiunque con una diversa visione, chiunque con diversi ideali ha una propria versione di ciò che accadde quel 4 maggio 1970. 

Sono felice di averlo ascoltato in audiolibro perché è stato realizzato un vero capolavoro - oltre al fatto che ci sono tre dei miei narratori preferiti. Ma ascoltare questa storia narrata da un coro di voci altamente espressive e con tanto di effetti sonori quando si giunge al climax degli eventi è di una potenza inaudita, da pugno nello stomaco e calcio sui denti - leggerla e basta non avrebbe sortito la stessa angoscia e la stessa commozione.

Proprio per dare voce a chiunque sia stato in qualche modo coinvolto in quel weekend, è stata creata una storia corale: un coro di voci che si rivolgono direttamente al lettore, che vogliono raccontare a te - nuovo amico - una vecchia storia. 
 
Abbiamo quindi la versione studentesca rassegnata che afferma che si è trattata solo di una tragedia, la versione studentesca ancora furiosa che afferma che si è trattato di qualcosa di premeditato e pianificato, la versione cittadina arcigna che afferma che è stata colpa loro e che se lo sono meritato e che dovevano esserne uccisi molti di più, la versione cittadina del classico vecchio che giudica tutto ciò che fanno i giovani, la versione degli studenti neri ignorati anche e soprattutto nella tragedia, la versione della Guardia Nazionale che si difende dicendo che stava soltanto eseguendo gli ordini e che molti di loro non erano che poco più grandi degli studenti e che stavano solo cercando di evitare di essere spediti in Vietnam. 

È un racconto corale potentissimo che non solo dipinge l'America di quegli anni divisa tra chi era contrario alla guerra e chi invece ne era sostenitore - al punto che le regole per l'arruolamento era diventate arbitrarie e che si cercava di spedire quanti più giovani possibili a combattere - ma che ripercorre quei quattro giorni di maggio uno alla volta, in una escalation continua, fino al loro tragico epilogo. 

Dialoghi accesi, comunicazioni interrotte a metà - voci di agitatori esterni a Kent prossimi ad invadere la città, coprifuoco che costringe gli studenti fuori dai bar e a riversarsi in strada, diritti di assemblee che vengono negati, teste calde che spaccano vetri e appiccano fuochi, sindaci nel panico che chiamano governatori chiedendo l'intervento della Guardia Nazionale, studenti neri le cui proteste vengono ignorate nei giorni precedenti e punite fin troppo duramente dopo, studenti che non ci stanno ad essere costretti e rinchiusi nelle proprie stanze oppure a venire invasi nel proprio campus universitario. 

Voci che si danno addosso, che si sovrappongono, che provano a portare l'altro dal proprio punto di vista ma che poi rimangono sempre ancorati sulla propria posizione. 

E poi arriviamo al 4 maggio 1970. 

Voci concitate che raccontano lo svolgersi degli eventi e in sottofondo urla di protesta e poi sibili di gas lacrimogeno che escono dalle bombolette lanciate dalla Guardia Nazionale sulla folla, poi ancora urla e lacrime e poi spari e poi urla di dolore e rabbia e richieste di aiuto che rimangono inascoltate. Dov'erano i professori? Dov'era la polizia? Dov'erano i protettori di questi ragazzi? 

Se è tuo diritto riunirti in assemblea con altre persone, ma poi questo diritto ti viene negato dal tuo stesso governo che così facendo calpesta la Costituzione e il Primo Emendamento e quello che doveva essere un sit-in pacifico viene soffocato dalla Guardia Nazionale che ti pressa e ti soffoca e ti vuole mettere a tacere... può considerarsi ancora tale se gli studenti cominciano a lanciare sassi e pietre? Può giustificare l'aprire il fuoco sulla folla? Su quegli stessi cittadini americani che si dovrebbe proteggere?

Quella della Kent State è una ferita americana ancora aperta - ancora molti ritengono ingiustificato ed eccessivo l'uso delle armi, i cittadini di Kent che si sono visti sconvolgere la vita e distruggere la città invece danno tutta la colpa agli studenti. E le voci e le vite degli studenti neri rimangono ancora una volta inascoltate e considerate meno. 

Una cosa che mi ha colpita è come gli studenti credessero che le armi dei soldati non fossero veramente cariche con proiettili veri - ma poi la voce di chi ha la pelle nera dice che se un uomo bianco ti punta la pistola contro, allora puoi star certo che quell'arma è davvero carica e pronta ad ucciderti. 

La morte di quei quattro ragazzi ha segnato una svolta e ha portato l'America un passo più vicino alla fine della guerra in Vietnam. Doveva essere un monito, ma sappiamo benissimo anche noi che ad una guerra ne segue sempre un'altra e così via - di fatto, non impariamo mai dalla storia di chi ci ha preceduto. 

sabato 5 agosto 2023

BRT: Breve Riassunto della Trama #20

Ventesimo appuntamento con questa rubrica inventata da me e se siete nuovi di queste parti oppure vi siete sempre persi questa rubrica perché a prima vista la credevate una carrellata delle nuove uscite, potete leggere la divertente(?) origine del suo titolo QUI.

BRT: Breve Riassunto della Trama è una rubrica inventata da me a cadenza assolutamente casuale nella quale, a gruppi di tre o cinque, vi offro la mia opinione su quei libri a cui non ho dedicato un post di recensione sul blog.
 
Demone nel bosco di Leigh Bardugo & Dani Pendergast
 
Letto a luglio. 
 
È vero che questa graphic novel rappresenta un prequel alla trilogia di Tenebre e Ossa e ai libri che poi sono ulteriormente seguiti, ma di fatto è uscita l'anno scorso e chi l'ha letta sa benissimo chi sia il Darkling e cosa ha fatto. Chi non lo sa, se non a grandi linee, è la sottoscritta - che suddetta trilogia deve ancora leggerla. Però ne ho sentito parlare in lungo e in largo, so chi sono i protagonisti e cosa fanno, quale sia la loro missione, chi è il villain e qual è il suo scopo e perché tutti sono innamorati del Darkling. So anche della serie che è stata realizzata per Netflix e quanto sia figo Ben Barnes - questo lo so da anni. Detto questo, tra queste pagine e in questi magnifici disegni c'è la storia di Aleksander prima che diventasse l'Oscuro - e sì, di fatto è un prequel, ma devo ammettere che sarebbe giusto leggerlo almeno dopo la trilogia originale perché chi (a differenza mia) è proprio a digiuno di questo mondo, un Grisha nemmeno sa cosa sia. 


Le vite dei Santi di Leigh Bardugo

Letto a luglio. 
 
Stessa cosa di quanto detto sopra vale per questo volumetto - io sono sempre a digiuno della trilogia e di ciò che segue, ma ehi, mi serviva qualcosa di breve per rifarmi di una reading slump disastrosa e per portarmi avanti con la challenge di Goodreads. Per quanto riguarda Le vite dei Santi fate conto che sia la versione Grishaverse della Bibbia - chi ha letto gli altri libri della Bardugo probabilmente saprà se tutti i Santi di cui vengono raccontate le storie qui dentro siano o meno menzionati ad un certo punto della serie; io ovviamente conoscevo solo Alina e l'Oscuro. Però i disegni sono bellissimi e ho apprezzato tutte le storie - storie brevi, di un paio di pagine o poco più, che parlano di martirii e persone che sono state osannate come eroi oppure condannati a morte soltanto perché diversi e incompresi, di giustizia morale e libertà e dignità. Anche questo sarebbe meglio leggerlo dopo la trilogia, ma ehi - abbiamo capito che sono anarchica. 


Kent State di Deborah Wiles

Letto/ascoltato ad agosto.

Sto scrivendo/aggiornando questo post la sera di domenica 28 gennaio 2024 - questo perché, guardando nelle bozze di Blogger, mi sono accorta che non ho mai completato l'appuntamento #20 del BRT e sono passata direttamente dal #19 del 15 maggio al #21 del 29 dicembre. Errore mio, nato tutto dal fatto che inizialmente volevo parlare di Kent State qui, ma poi la lettura è stata talmente potente che mi sono trovata a volergli dedicare un post intero. E poi dopo sono rimasta indietro con la challenge e ho quando ho fatto delle letture brevi, ho direttamente screato un nuovo post/appuntamento del BRT e mi sono dimenticata dell'esistenza di questo che già aspettava di essere completato. Quindi eccomi a rimediare, quasi sei mesi dopo, ad un errore e a ricordarvi che, di Kent State, ve ne avevo parlato QUI.

giovedì 3 agosto 2023

[Recensione] "Di cosa sono fatte le ragazze" di Elana K. Arnold

Non potete neanche immaginare da quanto questo libro sia nella mia wishlist di Amazon - forse dalla sua uscita in lingua originale e da quando lessi per la prima volta la recensione entusiasta di una blogger che seguo su Goodreads. 

Ma il cartaceo ha sempre avuto un prezzo proibitivo - su Amazon l'edizione con la mia copertina preferita (che poi è la stessa scelta da Rizzoli) è fissa sui 18 e passa euro. E se pensate che nella versione italiana il libro ha solo 216 pagine e il prezzo si aggira lo stesso sui 15 euro, per me resta comunque un furto. 

E quindi, per fortuna, prima di buttarmi alla cieca e decidere di cedere al ricatto del mercato editoriale, mi è venuto in soccorso l'audiolibro - grazie Vodafone per avermi regalato tre mesi gratuiti di Audible


Titolo: Di cosa sono fatte le ragazze
Titolo originale: What Girls Are Made Of
Autrice: Elana K. Arnold
Data di uscita: 14 febbraio 2023
Data di uscita originale: 1 aprile 2017
Durata: 5H 6Min (Audible Edition)
Editore: Rizzoli
Link Amazon: https://amzn.to/47jpTS6

Trama: Questa non è una storia di zucchero, miele e caramelle. Quando Nina aveva quattordici anni, sua madre le ha detto che l’amore incondizionato non esiste e Nina le ha creduto. Ora ha sedici anni e farebbe qualunque cosa per il ragazzo di cui è innamorata, solo per dimostrare di essere alla sua altezza. Ma quando lui la lascia, Nina si sente perduta. Se non è più la ragazza di Seth, chi è? Di cosa è fatta? Armata solo del suo cuore infranto, Nina cerca di scoprire quali sono le condizioni dell’amore. Al rifugio per animali abbandonati dove fa volontariato, impara che per i cani che aspettano di essere adottati, l’amore arriva solo per i più giovani, sani e docili. Intanto si trova a ripercorrere con la memoria il viaggio in Italia durante il quale la madre l’aveva portata per musei a vedere statue di sante che hanno sopportato torture indicibili in nome della loro devozione al divino. È questo l’amore? Crudo, toccante ed esplicito, questo romanzo esplora senza falsi pudori le fenditure più nascoste della femminilità, e sorprende per la sua dissacrante schiettezza.

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TRIGGER WARNING: aborto, morte di animali, storie di tortura e martirio.


Questo non è un libro che piacerà a tutti, Nina è una protagonista che probabilmente non piacerà a nessuno. Questo libro è schietto, rude, brutale, grafico in ogni suo dettaglio - anche quelli più scabrosi - e brutto e magnifico in ogni suo aspetto. 

 
Nina non crede nell'amore incondizionato perché quando aveva quattordici anni sua madre le ha detto che non esiste - che lei stessa, date le giuste circostanze, avrebbe potuto smettere di amarla da un giorno all'altro. 

E Nina le ha creduto - dopotutto era la sua mamma a dirglielo, no? 

Pertanto, a sedici anni Nina fa di tutto per tenersi stretto il suo ragazzo Seth perché sa che il suo interesse nei suoi confronti è condizionato - è condizionato da quanto riesce a mantenersi bella, è condizionato da quanto riesce a rendersi sfuggente e misteriosa e disposta a concedergli il suo tempo, è condizionato dal fare sesso. In ultima è condizionato anche dal fare sesso senza preservativo e farlo venire dentro di lei, tanto che la prima visita al consultorio per Nina è quasi un trauma: lei vuole solo la prescrizione per la pillola, cosa sono tutti quegli strumenti e quegli esami che vogliono fare su di lei e sul suo corpo? 

Nina vede anche al canile dove fa volontariato - in seguito però ad un atto di bullismo che ha commesso e dove deve trascorrere delle ore di servizio socialmente utile - che l'amore è sottoposto a condizioni: solo i cani più belli e docili vengono adottati, agli altri spetta l'iniezione letale. Lo vede nelle persone che per ragioni egoistiche o meno vengono ad abbandonare lì il loro cane perché non possono più "permettersi" di tenerlo con loro - l'amore ha sempre delle condizioni. 

Eppure, nonostante Nina di fatto si annulli per Seth, lui la lascia. 
Se il suo corpo e la sua anima erano creati per venerarlo, adesso che lui non fa più parte della sua vita allora di cosa è fatta Nina? 


Nina non è scritta per piacere, le sue scelte faranno storcere il naso a chiunque. 

Ma Nina è figlia di due genitori anaffettivi e sempre assenti, di una madre che fin da piccola le ha sempre raccontato storie di sante martiri e vergini devote a Dio e che per questo sono state torturate, mutilate e uccise da uomini terreni che ne bramavano il corpo e le carni. Tutto ciò che sua madre le ha insegnato durante una vacanza a Roma e Firenze sono storie di donne brutalmente assassinate, di uomini che le volevano e che quando non potevano averle allora scagliavano su di loro tutta la loro rabbia - storie di corpi di donne (miti, statue, dipinti, modelli di cera) creati da uomini per gli uomini, quasi i corpi delle donne non fossero mai appartenuti a loro stesse ma sempre a loro. 

Si dice che le ragazze debbano essere fatte di zucchero, miele e caramelle. Che debbano essere sempre miti e docili, inconsapevoli e ingenue riguardo il loro corpo, la loro bellezza e le loro pulsioni, che non debbano mai avere un attimo di sicurezza su loro stesse - che cose come moti di gelosia, rabbia e vendetta non sono qualcosa che si addice loro. 

Nina passa il libro a chiedersi se davvero l'amore incondizionato non esiste e, finalmente dubbiosa di ciò che le disse sua madre, lo chiede anche al suo capo e alla sua collega di lavoro. E sì, forse il vero amore incondizionato è solo quello dei cani verso i loro padroni oppure di chi decide di dedicare la propria esistenza a qualcosa che neanche si può vedere come Dio, ma in generale l'amore è qualcosa che si sceglie - qualcosa che c'è oppure no. Qualcosa che si deve scegliere anche e soprattutto per se stesse e per il proprio corpo - cose disgustose comprese.

Di cosa sono fatte le ragazze è un libro che non risparmia i dettagli, Elana li descrive in tutta la loro crudezza: da un animale che deve essere soppresso ad un rapporto sessuale, da una visita ginecologica ad un ciclo mestruale e ad un aborto. 

La storia di Nina si alterna e si attorciglia con quella delle sante che le raccontava sua madre, con ricordi di una viaggio a Roma dove doveva esserci suo padre e non lei, di sogni e riflessioni continue con protagonisti uccelli e piume e uova - sicuramente condizionati da una vita in cui ha visto sua madre rimanere incinta e poi avere degli aborti. 

Questa non è una storia adatta ai deboli di stomaco e di cuore, non è adatta a chi è già pronto sul podio a giudicare Nina e le sue scelte, non è adatta a chi crede di sapere di cosa siano fatte le ragazze - perché noi siamo fatte di ciò che vogliamo. 

martedì 1 agosto 2023

Monthly Recap | Luglio 2023

Se alla fine di giugno mi ero promessa di migliorare sia come blogger che come lettrice, beh... ho fallito clamorosamente. Non fosse stato per una graphic novel e per un libro breve dell'ultimo minuto, il mese di luglio avrebbe visto solo due letture portate a termine - nel frattempo io continuo ad avere sempre sonno e vorrei sempre dormire.

Nel frattempo è arrivato agosto, l'estate è a metà o forse sta addirittura svolgendo al termine ma adesso non ho voglia di farmi venire l'ansia per settembre. Adesso proverò a recuperare terreno sulla challenge di Goodreads perché se non ne approfitto adesso, poi dopo sarà tardi. 



LETTURE

https://www.goodreads.com/book/show/43261091-girl-made-of-stars  https://www.goodreads.com/book/show/21900147-gone-too-far  https://www.goodreads.com/book/show/62344268-demone-nel-bosco

https://www.goodreads.com/book/show/59348077-le-vite-dei-santi
 
Girl Made of Stars di Ashley Herring Blake
Gone Too Far di Natalie D. Richards
Demone nel bosco di Leigh Bardugo & Dani Pendergast
Le vite dei Santi di Leigh Bardugo


CRONACHE DI AUSPICABILI BUONI PROPOSITI - ovvero cercare di leggere almeno due cartacei e due eARC al mese.

Cartacei: Girl Made of Stars di Ashley Herring Blake | Gone Too Far di Natalie D. Richards | Demone nel bosco di Leigh Bardugo & Dani Pendergast | Le vite dei Santi di Leigh Bardugo
eARC: n/a
 
 
ACQUISTI
 

Fire and Blood di George R.R. Martin
A Thousand Ships di Natalie Haynes
Those Who Prey di Jennifer Moffett
 
Quello di Martin è il libro acquistato nel mese di giugno che non avevo fotografato - ma insieme a lui avevo acquistato anche quello della Haynes, solo che quest'ultimo è arrivato più tardi. Entrambi costavano solo 1,25€ quando li ho messi nel carrello - non so cosa avesse Amazon quel giorno, ma gliene sono grata. 
 
Quello della Moffett non era sceso così tanto di prezzo quanto gli altri due che praticamente Amazon mi ha tirato dietro, ma dai 18 euro e passa di adesso ai 4 euro e qualcosa di quando ho beccato l'occasione, direi che comunque è stato un affare. 
 
 
SERIE TV
 
STO SEGUENDO:
 
  • Chicago P.D. - stagione 10 [10/22]
  • Chicago Med - stagione 7 [17/22]
 
HO INIZIATO:
 
  • Chicago Fire - stagione 11 [6/22]
  • Magnum P.I. - stagione 4 [10/20]
  • The Flash - stagione 9 [9/13]
 
HO TERMINATO:
 
  • CSI: Vegas - stagione 2
  • New Amsterdam - stagione 5 [ultima]
  • The Blacklist - stagione 9
 
HO RIPRESO:
 
  • FBI: Most Wanted - stagione 3 [20/22]
  • Fire Country - stagione 1 [6/22]
 
TIME WASTED:
 
  • THEN: 2 years, 1 month, 14 days, 11 hours, 4 minutes
  • NOW: 2 years, 1 month, 16 days, 16 hours, 34 minutes
 
 
 
FILM

https://movieplayer.it/film/secret-team-355_49337/  https://movieplayer.it/film/giochi-di-potere_44545/  https://movieplayer.it/film/indiana-jones-e-la-ruota-del-destino_27725/

https://movieplayer.it/film/magic-mike-the-last-dance_59249/  https://movieplayer.it/film/mission-impossible-dead-reckoning-part-one_51829/  https://movieplayer.it/film/la-notte-del-giudizio-per-sempre_51861/

https://movieplayer.it/film/flashdance_2034/  https://movieplayer.it/film/house-of-gucci_27531/
 
  • Secret Team 355 [streaming Amazon Prime Video]
  • Giochi di potere [streaming Amazon Prime Video]
  • Indiana Jones e il Quadrante del Destino
  • Magic Mike - The last dance [streaming Infinity+]
  • Mission: Impossible – Dead Reckoning (Parte Uno)
  • La notte del giudizio per sempre [streaming Amazon Prime Video]
  • Flashdance [streaming Infinity+]
  • House of Gucci [streaming Amazon Prime Video]
 
 
MUSICA
 
 
Che dire? 
Le mie band preferite fanno uscire nuove canzoni e io sono contenta. 
 
I The Word Alive sono una specie di new entry - conoscevo già il nome della band e il loro cantante Telle Smith perché aveva partecipato ad una cover insieme agli Our Last Night e oltre ad aver scoperto che è stata la prima band di Craig Mabbitt (che da anni canta negli Escape the Fate al posto di Ronnie Radke), sono anche qui perché ho visto il promo del nuovo album su Instagram che esce alla fine di questo mese e in una delle canzoni c'è il featuring di Julian Comeau dei Loveless. Inoltre Slow Burn è una bomba.  
 
Ah, e momento confessione: ho pianto ascoltando le nuove canzoni degli Yellowcard. C'è un motivo se loro sono i miei preferiti e sono tatuati sulla mia pelle. 
 
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Del vostro mese di luglio che mi dite?